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INTERVISTA COL VAMPIRO
E così vuole che le racconti la mia storia.
È il mio lavoro. Intervisto gente.
Colleziono vite.
Radio KFRC, in FM.
Le ci vorrä piû di una cassetta.
Non si preoccupi. Ne ho una borsa piena.
Mi ha seguito fin qui, vero?
Credo proprio di sì.
Mi sembra un tipo interessante.
Lei vive qui?
No.
È solo una stanza.
Allora, cominciamo?
Di che si occupa?
Sono un vampiro.
Questa ë nuova.
Nel senso letterale del termine?
Assolutamente.
La stavo aspettando in quel vicolo.
Guardavo come mi guardava.
Poi ha cominciato a parlare.
Un bel colpo di fortuna, per me.
Per entrambi, direi.
Ha detto che...
mi stava aspettando.
Che cosa voleva fare?
Uccidermi, succhiarmi il sangue?
Sì.
Ma ora non ha motivo di preoccuparsi.
Crede davvero di essere un vampiro?
Non possiamo iniziare così.
Accendo la luce.
- I vampiri detestano la luce.
- AI contrario, la amiamo.
Volevo solo prepararla.
Cristo!
Non abbia paura.
Non rinuncio a questa opportunitä.
Come diavolo ha fatto?
Proprio come lei.
Una sequenza di semplici gesti.
Troppo veloci per il suo occhio.
Sono fatto di carne e ossa...
ma non sono umano.
Non lo sono piû da 200 anni.
Prego...
Voglio che si senta a suo agio.
Un inizio alla "David Copperfield"?
"Sono nato...
"Sono cresciuto."
O iniziamo da quando mi votai alla notte,
come amo dire.
Forse dovremmo iniziare da qui,
non crede?
Non sta mentendo, vero?
Perché dovrei?
Successe nel 1791.
Avevo 24 anni.
Meno di quanti ne ha lei oggi.
Ma era un'altra epoca.
Io ero giä un uomo, allora.
Padrone di una grande piantagione
a sud di New Orleans.
Mia moglie era morta di parto.
Lei e il bambino erano stati seppelliti
da meno di sei mesi.
Li avrei raggiunti volentieri.
Non sopportavo il dolore della loro perdita.
Desideravo esserne liberato.
Volevo perdere tutto:
la ricchezza...
le terre...
la ragione.
Quanti assi ci sono in un mazzo?
Mi stai dando del baro?
No, sei solo immondizia puzzolente.
Sei forte solo a parole. Avanti!
Desideravo la morte più di ogni cosa.
Ora lo so.
La invitavo a venire.
Una liberazione dal male di vivere.
Un invito aperto a tutti.
Alla puttana che era con me.
Al magnaccia che ci veniva dietro.
Ma fu un vampiro ad accettarlo.
Fuori i soldi, o ti ammazzo!
Vuoi ancora la morte?
O I'hai assaporata giä abbastanza?
Mi basta.
Mi lasciö lì, sulle rive del Mississippi...
a metä strada tra la vita e la morte.
Chi sei? Che ci fai in casa mia?
Vengo a esaudire le tue preghiere.
La vita non ha piû senso, vero?
Il vino non ha alcun sapore.
Il cibo ti nausea.
Tutto ha perso la sua ragion d'essere,
non ë vero?
E se ti restituissi tutto?
Estirperô il dolore...
e ti darô una nuova vita.
Una vita che non immagini nemmeno.
E questo... in eterno.
E la malattia...
e la morte...
non potranno mai piû sfiorarti.
Non temere.
Ti darô la possibilitä di scegliere...
che io...
non ho mai avuto.
Quel mattino, non ero ancora un vampiro...
e vidi la mia ultima alba.
Me la ricordo perfettamente...
ma non riesco a ricordare
quelle che I'hanno preceduta.
Ammirai la magnificenza
di quell'ultima alba...
come se fosse la prima.
Poi dissi addio alla luce del sole...
e mi preparai a diventare...
quello che sono diventato.
Hai dato il tuo addio alla luce?
Ti ho prosciugato...
fino alla soglia della morte.
Se ti lascio qui...
morirai.
O...
puoi restare giovane per sempre,
amico mio...
come lo siamo adesso.
Ma devi dirmi...
se vuoi venire...
o no.
Sì.
Sì.
Il tuo corpo sta morendo.
Non farci caso.
Succede a tutti noi.
Ora guarda...
coi tuoi occhi di vampiro.
Che cosa vide?
Non ci sono parole per descriverlo.
È come chiedere al cielo cosa vede.
Nessun umano puô saperlo.
La statua sembrava muoversi,
ma era ferma.
Il mondo era cambiato,
ma era rimasto lo stesso.
Ero un vampiro appena nato che
piangeva di fronte alla bellezza della notte.
Un'altra sigaretta?
Non le dä fastidio, vero?
Non dovrebbe. Lei non morirä di cancro.
Non credo.
- E i crocifissi?
- I crocifissi?
Puô guardarli?
A dire il vero, mi piace guardare i crocifissi.
E il paletto conficcato nel cuore?
Idiozie.
E le bare?
Le bare.
Sfortunatamente, sono una necessitä.
Non ti preoccupare.
Presto...
il tuo sonno sarä così profondo
come non lo ë mai stato.
E al tuo risveglio...
ci sarô io ad aspettarti...
e il mondo intero.
Anche il sangue, come ebbi a scoprire poi,
era una necessitä.
La sera dopo mi svegliai
con una fame mai provata prima.
Se assaggi questo...
non andrai piû in nessun'altra taverna.
Credi?
E se invece assaggiassi le tue labbra?
Le mie labbra sono ancora piû dolci.
Il mio amico...
dovrebbe assaggiare queste labbra.
E il suo...
bacio...
ë profondo...
come il tuo?
Ancora di piû, ma chérie.
Non le toglierô la vita.
L'ho fatto io per te.
È morta...
stecchita, amico mio.
È così facile che quasi ti fanno pena.
Ti abituerai ad uccidere.
Dimentica gli affanni dei mortali.
Imparerai prima di quanto pensi.
Il signore non ha fame?
Au contraire, ma chérie.
Potrebbe mangiare I'intera colonia.
Lo finirô.
Vai pure.
Non puoi fingere?
Non svelare il nostro segreto.
Siamo fortunati ad avere una casa simile.
Fingi almeno di bere.
È un peccato sprecare un così fine cristallo.
Lo so.
Si raffredda velocemente.
Possiamo vivere così?
Bevendo sangue animale?
Non lo chiamerei vivere.
Direi piuttosto, sopravvivere.
È utile, se devi passare un mese
su una nave.
Non c'ë niente al mondo che non abbia
un certo...
Fascino.
Esatto.
- Che noia questi discorsi.
- Possiamo vivere senza uccidere.
È possibile.
Tutto ë possibile.
Provaci per una settimana.
Vieni a New Orleans.
Ti prometto delle autentiche distrazioni.
Lestat ne uccideva due o tre a notte.
Una ragazza giovane...
era la sua preda ideale per I'inizio serata.
Poi, le sue preferenze si indirizzavano
verso qualche bel giovanotto.
Il suo snobismo lo portava a cacciare
nell'alta societä.
Il sangue dei nobili lo faceva fremere
più di ogni altro.
Il trucco ë non pensarci.
Vedi quella?
La vedova St. Clair.
Ha fatto uccidere il marito
da quello splendido ganimede.
Come lo sai?
Leggile nel pensiero.
Leggile nel pensiero.
Non ci riesco.
Il "dono oscuro" varia per ciascuno di noi.
Ma una cosa ë uguale per tutti:
diventiamo piû forti col tempo.
Credimi.
Ha incolpato uno schiavo del delitto.
Immagina cosa gli hanno fatto.
I malvagi sono piû facili
e hanno un sapore migliore.
Dove andiamo?
Da nessuna parte.
Giovanotto, voi mi stupite.
Potrei essere vostra nonna.
È questa la melodia.
Me la ricordo.
Assassino!
I miei tesorini!
Li ha uccisi!
Sei un vampiro codardo e piagnucoloso...
che va in giro ad ammazzare topi e cani!
Potevi rovinarci!
Mi hai condannato all'inferno!
Io non conosco nessun inferno.
Così mi piaci!
Ira! Furore!
Per questo ti ho scelto.
Non puoi uccidermi, Louis.
Nutriti...
di ciô che vuoi.
Topi, polli...
cagnolini.
Io ti lascerô fare...
e vedrô come cambierai idea.
Ricorda.
La vita senza di me...
sarebbe ancora piû...
insopportabile.
Considerati fortunato.
A Parigi, un vampiro dev'essere in gamba
per molte ragioni.
Parigi?
Qui bastano un paio di canini affilati.
Tu sei venuto da Parigi?
Come colui che mi ha creato.
Raccontami di lui.
Ti avrä pur insegnato qualcosa.
Non ho imparato niente.
Non ho avuto scelta, ricordi?
Saprai almeno il perché di tutto questo.
Perché dovrei saperlo?
Tu lo sai?
Quel rumore...
mi fa diventare pazzo!
Sono settimane che non sento altro
che quel rumore.
Sanno di noi.
Ci guardano mangiare in piatti vuoti
e bere da bicchieri vuoti.
Vieni...
a New Orleans.
L'Opera di Parigi ë in cittä.
Potremmo assaggiare...
la cucina francese.
Scusa,
ma ho ancora un certo rispetto per la vita.
Presto resterai a corto di polli.
Monsieur Louis?
Non volete cenare?
No, ma chérie.
Siamo preoccupati per voi, padrone.
Quando tornerete a cavalcare nei campi?
Non andate piû agli alloggi degli schiavi?
C'ë morte dappertutto.
Siete ancora il nostro padrone?
È tutto, Yvette.
Non me ne andrô,
se prima non mi ascoltate.
Dovete mandare via quel vostro amico.
Gli schiavi hanno paura di lui...
e di voi.
Io ho paura di me stesso.
Ascoltatemi!
Questo posto ë maledetto!
Dannato!
E il vostro padrone ë il diavolo.
Andatevene finché potete! Siete liberi!
Mi avete sentito?
Via!
Salvatevi!
Complimenti!
Dai fuoco alla casa!
Brucia tutto ciô che abbiamo!
Vivremo nei campi, come le bestie!
Pensavi di poter avere tutto.
Zitto, Louis!
Vieni!
Dove siamo?
Tu che dici, mio stolto amico?
In un grazioso, lurido cimitero.
Sei contento?
Ti sembra appropriato?
Il nostro posto ë all'inferno.
E se I'inferno non esistesse?
Se non ci volessero laggiû?
Ci hai mai pensato?
Ma un inferno esisteva.
E dovunque andassimo, io c'ero dentro.
Affittammo una casa sul fiume
a New Orleans.
Hai la pelle gelata.
La tua amica non regge il vino.
Non ti preoccupare.
Io posso riscaldare la tua pelle
meglio di lei.
Credi?
Sei giä caldo!
Ma a che prezzo!
La tua amica ë giä esausta.
Morbida.
Così morbida.
Ti immagino distesa su un letto di satin.
Che cose sai dire...
Sai che tipo di letto intendo?
Spegniamo la luce?
Spegniamo la luce.
Ma una volta spenta la tua luce,
non potrô...
ridarle il soffio vitale.
Dovrä appassire.
Per te, Louis.
Puoi far finta che sia vino.
Non ë morta!
Tu ami la tua natura mortale.
Resisti a ciô che puô darti la pace.
E tu la chiami pace?
Siamo predatori,
onniveggenti e distaccati da tutto.
- La ragazza, Lestat!
- Prendila! Sazia la tua fame!
No!
Bambina mia...
Sei stanca, vuoi dormire.
È una bara!
Fatemi uscire!
Non sono morta!
È la tua bara, goditela!
Solo pochi sanno che effetto fa.
Perché fai questo?
Mi piace. Risparmia il tuo senso estetico
per cose piû pure.
Uccidi in fretta, se vuoi, ma uccidi!
Non c'ë alcun dubbio, sei un assassino!
- Che cos'ë?
- Una bara.
È vero. Devi essere morta.
Non sono morta, vero?
Non sei morta.
Non ancora.
Finiscila!
Finiscila tu!
Salvami da lui!
Salvami!
Mi lasci andare?
Non posso morire così.
Voglio un prete.
Lui ë un prete e ascolterä i tuoi peccati.
A meno che... non la renda come noi.
No!
Prendila! Poni fine alle sue sofferenze!
E alle tue!
No!
E ora...
sei contento?
Mio Dio!
E pensare che tu...
sei il mio unico maestro.
Nel Vecchio Mondo...
Io chiamavano il "dono oscuro".
E io I'ho dato a te.
Non andate da quella parte. C'ë la peste.
- Tornate da dove siete venuto!
- Da dove sono venuto...
Mamma!
Aiutateci.
Il mio papä se n'ë andato e non ë tornato.
Svegliate la mamma, Monsieur.
Il mio filosofo. Il mio martire.
"Mai prendere una vita umana."
Bisogna festeggiare.
La vecchia ha ancora un po' di vita in sé.
Torna indietro!
Sei quello che sei!
Morte misericordiosa.
Quanto ami la tua adorata colpa.
Il suo sangue mi scorreva nelle vene...
più dolce della vita stessa.
Ora, le parole di Lestat avevano un senso.
Avevo pace solo quando uccidevo.
Udendo il terribile battito del suo cuore,
capii cosa significasse avere la pace.
Per trovarti, non ho che da seguire
le carogne dei topi.
Il dolore ë terribile per te.
Lo senti come nessun'altra creatura,
perché sei un vampiro.
Tu non vuoi che persista.
No.
Allora fai quello che la tua natura
ti impone...
e ti sentirai come quando stringevi
quella bambina tra le braccia.
Il male ë un punto di vista.
Dio uccide indiscriminatamente...
e così faremo noi.
Nessuna creatura di Dio ë come noi.
Nessuna gli somiglia tanto...
quanto noi.
Ho un regalo per te.
Vieni.
Ti prego.
- È qui.
- Che vuoi dire?
Hai bisogno...
di una compagnia...
piû adatta a te.
Ricordi quanto la desideravi?
Il suo sapore?
Pensavo di averla uccisa.
Non ti preoccupare.
Hai la coscienza pulita.
Claudia.
Ascoltami.
Sei malata, tesoro.
Io ti darô quello che ti serve per guarire.
No.
Vuoi che muoia?
Sì... così.
Basta!
Basta!
Ne voglio ancora.
Naturalmente.
Piano, chérie.
Sono così innocenti.
Non devi farle soffrire.
Bene.
Sì.
Basta così.
Basta così, chérie.
Devi smettere prima che il cuore si arresti.
Ne voglio ancora.
Lo so.
All'inizio, ë meglio così...
se no la morte porta via anche te.
Sei stata molto brava.
Non ne hai versato nemmeno una goccia.
Dov'ë la mamma?
La mamma ë andata...
in cielo, proprio come questa signora.
Vanno tutti in cielo.
Eccetto noi.
Vuoi spaventare nostra figlia?
Non sono vostra figlia.
Sì che lo sei.
Mia e di Louis.
Louis voleva lasciarci.
Voleva andare via.
Ma ora non piû.
Adesso rimarrä qui...
e ti farä felice.
Louis.
Mostro!
Una famiglia felice.
Lo fece perché rimanesse con lui?
Forse.
Sapeva che I'avrei amata piû di ogni cosa.
Ma c'era dell'altro.
Era prodigo di attenzioni per lei,
questo non si puö negare.
Forse lo fece
perché anche lui si sentiva solo.
Mi serve piû luce.
Altrimenti divento cieca.
Lasciatemi lavorare di giorno.
Spiacente, ma i miei giorni sono sacri.
Era una bambina.
Ma anche un feroce assassino...
che si metteva alla ricerca di sangue
con la tenacia tipica dei bambini.
Fammi dare un bacio.
E ora...
chi ti finirä il vestito?
Un po' di senso pratico!
Ricorda, mai in casa!
All'inizio, dormiva nella mia bara...
arricciandomi i capelli con le dita...
finché non volle una bara tutta per sé.
Ma ogni volta che si svegliava...
si infilava nella mia bara.
Uccideva in fretta, allora,
finché non imparö a giocare con loro...
e a ritardare il momento in cui si prendeva
ciö che voleva.
Perché piangi, bambina?
Ti sei persa?
Mamma!
Non piangere.
La troveremo.
Attenta al pollice. Quel piccolo dito.
Sono care, tesoro.
Forse troppo, per una bambina come te.
Claudia! Cosa ti abbiamo detto?
Mai in casa.
Spostati.
Per me, era una bambina.
Ma per Lestat, un'allieva,
un bambino prodigio,
con una sete di sangue pari alla sua.
Insieme, eliminavano intere famiglie.
Meraviglioso.
Ora suona qualcosa di piû cupo.
Il tempo passa in fretta per i mortali,
quando sono felici.
Lo stesso valeva per noi.
Gli anni passavano come minuti.
La cittä si ingrandiva.
Sostituiti i velieri, le navi a vapore...
vomitavano un menù infinito
di magnifici stranieri.
Un nuovo mondo era sorto intorno a noi.
Eravamo tutti americani, ora.
Una lurida marea moderna!
Non so cosa darei per una goccia
di buon vecchio sangue creolo.
Non ti piacciono gli yankee?
Il loro gusto democratico non si addice
al mio palato.
Quella ë purezza creola.
Ovviamente ë stata Claudia a trovarla.
Cosa?
Non la vuoi?
Voglio essere lei.
Posso?
Diventare come lei?
Ancora questa assurda malinconia.
Somigli sempre piû a Louis!
Presto mangerai i topi.
Quando hai mangiato topi, Louis?
Molto tempo fa.
Prima che tu nascessi.
E non te li consiglio.
Dopo trent'anni, il suo corpo
era rimasto quello di un'eterna fanciulla.
I suoi occhi, nascosti dai riccioli,
rivelavano la storia della sua etä...
e ponevano domande...
che esigevano una risposta.
Un'altra bambola.
Ne ho a dozzine, ormai.
Pensavo che ti avrebbe fatto piacere.
Perché sempre questa notte?
Che vuoi dire?
Mi regali una bambola,
la stessa notte, ogni anno.
Non me n'ero accorto.
È il mio compleanno?
Mi vesti come una bambola.
Mi acconci come una bambola.
Perché?
Alcune di loro sono vecchie...
Iogore.
- Dovresti buttarle via.
- Lo farô.
Che hai fatto?
Quello che mi hai detto!
- La lasci marcire qui?
- Io la volevo!
- Volevo essere lei!
- È pazza!
Insozza la nostra casa!
Vuoi che resti una bambola per sempre?
No!
Perché non posso cambiare...
come tutti gli altri?
Chi ë stato?
Chi ë stato?
Chi di voi mi ha resa quello che sono?
Quello che sei?
Un vampiro impazzito
che insozza il proprio letto!
E se mi taglio di nuovo i capelli?
Ricresceranno.
Ma non ë sempre stato così!
Io avevo una madre, una volta,
e Louis una moglie!
Era un mortale come lei.
E lo ero anch'io!
Tu ci hai resi così!
Falla tacere.
Sei stato tu?
Come hai fatto?
Perché dovrei dirtelo?
È un mio potere.
Perché solo tuo?
Dimmi come hai fatto!
Devi essere felice...
se ti ho resa quello che sei.
Saresti morta adesso.
Come quel cadavere. Sbarazzatene!
Pensaci tu!
Perché, Louis?
Devi dirmelo.
Vedi quella vecchia?
A te non succederä mai.
Tu non invecchierai mai.
E non morirai mai.
Questo vuol dire anche un'altra cosa.
Io non crescerô mai.
Lo odio.
Raccontami come ho fatto a diventare
questa...
cosa.
Per trent'anni avevo evitato quel posto.
Eppure lo ritrovai...
quasi ad occhi chiusi.
Tu...
ti sei nutrito di me?
Sì.
Lui mi ha trovato con te.
Si ë inciso il polso e ti ha nutrita...
e tu sei diventata un vampiro...
e tale sei rimasta, da allora.
Siete stati entrambi.
Io ti ho tolto la vita.
Lui te ne ha data un'altra.
Questa.
Vi odio tutti e due.
Camminai tutta la notte...
come avevo camminato anni prima...
con la coscienza martoriata
dall'idea di uccidere.
Pensai alle cose che avevo fatto
e che non potevo più cambiare.
Desideravo un attimo di pace.
Siamo legati I'un I'altro dall'odio.
Ma io non posso odiarti, Louis.
Louis, amore mio.
Io ero mortale finché tu...
non mi hai dato il tuo bacio immortale.
Sei diventato mia madre e mio padre.
E ora sono tua per sempre.
Siamo giunti al termine, Louis.
Dobbiamo lasciarlo.
Non ci lascerä mai andare.
Davvero?
Che c'ë ora? Mi irriti. La tua presenza...
mi irrita!
Davvero?
Ho trovato un potenziale vampiro
migliore di voi!
Cerchi di farmi paura?
Sei viziata perché sei figlia unica.
Hai bisogno di un fratello.
O ne ho bisogno io.
Sono stufo di voi due.
Potremmo popolare il mondo di vampiri...
noi tre.
Tu no,
mia piccola Claudia.
Sei un bugiardo.
Hai scombinato i miei piani.
Che piani?
Sono venuta a far pace con te.
Anche se sei il padre delle menzogne...
voglio che tutto ritorni come prima.
Lasciami in pace, allora.
Devo fare di piû.
Ti ho portato un regalo.
Spero sia...
una donna meravigliosa...
dotata di qualitä che tu non avrai mai.
Perché dici così?
Non ti sei nutrito abbastanza.
Lo vedo dal tuo colorito.
Vieni a vedere.
Non essere in collera con me.
Quando li ho visti, ho subito pensato a te.
Li ho ubriacati...
col brandy. Solo un dito.
Stavolta...
hai superato te stessa.
Mi sbarazzerô io dei corpi.
Facciamo pace?
Sì.
Assenzio?
Gli hai dato dell'assenzio?
No.
Laudano.
Laudano.
Sì.
Purtroppo li ha uccisi.
Ma ha mantenuto caldo il loro sangue.
Mi hai fatto bere...
sangue di morti?
Mi hai fatto...
bere...
Una cosa mi hai insegnato...
Mai bere il sangue dei morti.
Mettimi nella bara.
Mettimi nella bara.
Ti metterô nella bara!
Mio Dio!
Sollevami!
Buonanotte, dolce principe.
Che ali di demoni ti guidino al riposo.
Lo bruciamo?
Lo seppelliamo?
Che cosa avrebbe preferito?
La palude?
Il suo posto ë tra i rettili.
Meritava la morte.
Forse anche noi,
ogni notte della nostra vita.
È stato lui a crearmi.
Lui mi ha dato questa vita...
qualunque cosa essa sia.
Non doveva finire così.
L'ho fatto per noi.
Perché potessimo essere liberi.
Le ë mancato?
Era tutto ciô che conoscevo.
Solo questo.
Eravamo due orfani che imparano a vivere.
Decidemmo di andare in Europa.
Nelle settimane precedenti la partenza...
lei studiö i miti e le leggende
del Vecchio Mondo...
alla ricerca ossessiva di quelli
che lei chiamava "i nostri simili".
Guarda cosa abbiamo dimenticato.
Liberiamoli.
La carrozza.
Ascolta, Louis...
c'ë ancora vita...
in queste vecchie mani.
Non ë proprio un... furioso.
Moderato...
cantabile, forse.
Com'ë possibile?
Chiedilo all'alligatore.
Il suo sangue mi ë stato utile.
Poi, grazie a una dieta
a base di sangue di serpenti...
rospi...
e tutte le putride forme di vita...
del Mississippi,
pian piano...
Lestat ë tornato piû o meno...
ad essere quello che era.
Sei stata...
molto...
molto...
cattiva.
La nave salpa senza di noi!
L'incendio si propagava,
ma io rimasi sul ponte,
temendo di vederlo sorgere...
dal fiume, come un mostro,
per distruggerci.
E intanto mi dicevo...
"Lestat...
"meritiamo la tua vendetta.
"Tu mi hai fatto questo 'dono oscuro'...
"e io ti ho consegnato nelle braccia
della morte per la seconda volta. "
Sebbene, fortunatamente,
non ci fossero topi sulla nave,
una strana epidemia scoppiö
tra i passeggeri.
Solo io e Claudia ne eravamo immuni.
Rimanemmo in disparte...
meditando sui nostri misteri.
Arrivammo nel Mediterraneo.
Volevo che quelle acque fossero blu...
ma erano nere.
Acque notturne.
Soffrii molto...
cercando di ricordare quel colore
che in gioventù mi sembrava naturale.
Cercammo di villaggio in villaggio...
di rovina in rovina...
di paese in paese.
Ma non trovammo niente.
Iniziai a credere che fossimo gli unici.
Quel pensiero mi dava uno strano conforto.
Che cosa hanno da dire dei dannati
ad altri dannati?
Non trovaste niente?
Voci di contadini...
superstizioni riguardo all'aglio...
alle croci...
ai paletti conficcati nel cuore.
Ma dei nostri simili...
nessuna traccia.
Non ci sono vampiri in Transilvania?
Nessun conte Dracula?
Storie, amico mio.
Volgari invenzioni di un irlandese pazzo.
Parigi...
settembre 1870.
La cittä dei miei sogni.
Io ero creolo,
e Parigi era la madre di New Orleans.
Un universo intero e completo in sé.
Eravamo di nuovo vivi.
Solo noi due.
Ero così euforico che cedevo
ad ogni suo desiderio.
Fu proprio...
quando avevo abbandonato le ricerche
di altri vampiri...
che un vampiro trovö me.
Buffone!
Santiago!
Ho girato il mondo alla ricerca
di un immortale, e guarda cosa trovo!
Porta con te la piccola.
Nessuno vi farä del male.
Non lo permetterô.
E...
ricorda il mio nome:
Armand.
Ricorda quello che ti ho detto.
Hanno poteri diversi.
Possono leggerti nel pensiero.
È lui, ë il vampiro.
Due amanti...
immersi in un fiorito firmamento...
avvinti in una stretta appassionata...
non lascian presagire alcun avvizzimento...
finché non capitano...
alla mia portata!
Vampiri che fingono di essere umani
che fingono di essere vampiri.
Vera avanguardia.
Il monaco che mette la sua anima
in comunione col Signore...
e passa i suoi giorni...
in pia contemplazione...
apparirä innanzi tempo
davanti al suo Creatore.
Le sue preghiere non gli valgono
alcuna rimunerazione.
La lezione termina qui...
e ricordate:
Ognuno di voi sarä toccato
dalle mie viscide mani.
Ognuno di voi chinerä la fronte
al mio bacio.
Ma attenzione!
Mi pare si stia avvicinando un mortale.
Che cosa vedo?
Quale bellezza qui al mio fianco?
Una rosa sbocciata, una timida violetta?
Forse vuol diventare la mia sposa.
Forse la mia lezione non ë terminata.
Non voglio morire!
Ma morte siamo e sempre siamo stati.
Aiuto!
Vi prego!
- Che cosa ho fatto?
- Tutti moriamo.
Io sono giovane.
La morte non ha riguardo per I'etä.
Viene quando vuole, dove vuole.
Questa carne che ora ë rosa...
diventerä grigia e grinzosa col tempo.
Lasciatemi vivere! Non mi importa!
Allora che ti importa di morire adesso?
E se la morte potesse amarti
e renderti libera?
A chi dedicherebbe la sua passione?
Sceglieresti una persona tra il pubblico?
Uno che soffra come te?
Signor vampiro, scegliete me!
Io vi adoro.
Aspettate il vostro turno.
Sai cosa significa essere amata
dalla morte?
Diventare la nostra sposa?
Nessun dolore.
Nessun dolore.
Mostruoso.
Viviamo di sotto.
Vi faccio vedere.
Mostruoso.
Sì.
Ma bellissimo.
Benvenuti nella mia casa.
Assaggialo.
Due vampiri...
del Nuovo Mondo...
ci guideranno in una nuova era...
mentre tutto ciô che amiamo marcisce...
e scompare lentamente.
Sei tu il capo di questo gruppo?
Se ci fosse un capo...
quello sarei io.
- Hai le risposte?
- Hai le domande?
Che cosa siamo?
Niente.
Solo dei vampiri.
Chi ci ha resi quello che siamo?
Sicuramente conosci chi ti ha creato.
Sì, ma chi ha creato lui?
La fonte...
di tutto questo...
male.
Capisco.
Ti ho visto, in teatro.
La tua sofferenza...
la tua compassione per quella ragazza.
Tu muori...
quando uccidi.
Senti che meriti di morire e ti abbandoni.
È questo che ti rende malvagio?
Il fatto di capire cosa sia la bontä,
non ti rende...
buono?
Allora non c'ë niente.
Forse.
Ma forse...
questo...
ë I'unico vero male rimasto.
Allora Dio non esiste?
Non so niente di Dio.
O del diavolo.
Non ho mai avuto visioni,
né ho mai appreso segreti...
che potessero salvare o condannare
la mia anima.
Per quanto ne so...
dopo 400 anni...
io sono il piû vecchio...
vampiro vivente...
al mondo.
Allora ë come temevo.
Hai troppi timori.
Al punto da contagiare anche me...
Colui che ti ha creato...
avrebbe dovuto dirtelo.
Colui che lasciô il Vecchio Mondo
per il Nuovo...
Lui non sapeva niente.
Né gli importava.
Sapeva?
Vieni, mio caro.
È ora di andarsene.
Ho fame...
e la cittä aspetta.
Il posto era vuoto quando ce ne andammo.
Silenzioso come un cimitero.
Mentre ci muovevamo nel buio,
mi tornö alla mente quel pensiero:
"Sono stato ingiusto con Lestat.
"L'ho odiato per ragioni sbagliate. "
Ingiusto?
Hai fatto un nome.
Un nome che non desidero ripetere.
C'ë solo un crimine...
tra noi vampiri.
Un crimine che si paga con la morte.
Uccidere un nostro simile.
- Credi che gli permetterei di farti del male?
- No.
Il pericolo ti lega a me.
L'amore ti lega a me.
- L'amore?
- L'amore.
Tu mi lasceresti per Armand,
se solo ti facesse un cenno.
Mai.
Ti vuole come tu vuoi lui. Ti aspettava.
Ti vuole come compagno.
Sta aspettando il momento.
Trova quel posto tetro, come noi.
Forse.
Sai cosa mi ha detto la sua anima,
pur senza dire una parola?
"Lascialo andare."
"Lascialo andare."
Cosa devo fare?
Lasciarti andare?
Mio padre...
il mio Louis...
il mio creatore?
Andrä tutto bene.
Lo credi davvero?
Il soldato...
di ritorno dalla guerra...
crede che la vittoria I'abbia temprato
al dolore...
finché non arriva la Morte...
e lo falcia giû dal suo cavallo.
Ti aspettavo.
Ascoltami.
Claudia mi ë molto cara.
È mia figlia.
La tua amante.
No, la mia diletta.
La mia bambina.
Se dici così, sei innocente.
È in pericolo, vero?
- Sì.
- Perché?
Potrei darti alcune ragioni.
Il suo silenzio.
La sua tenera etä.
È proibito creare vampiri così giovani,
così indifesi...
incapaci di sopravvivere da soli.
La colpa ë di chi I'ha creata.
Hai ucciso il vampiro che vi ha creati?
Per questo ne taci il nome?
Santiago pensa questo.
- Non vogliamo dispute con lui.
- Troppo tardi.
Se vuoi salvarla...
- Mandala via.
- Allora me ne vado anch'io.
Così presto?
Senza le risposte che tanto desideravi?
Non ve ne sono.
Hai posto le domande sbagliate.
Sai...
quanti vampiri...
hanno abbastanza vigore per I'immortalitä?
Quanti preferiscono morire di loro volontä?
Il mondo...
cambia.
Noi no.
Questa ë I'ironia...
che alla fine ci uccide.
Ho bisogno di te per entrare in contatto
con quest'epoca.
Di me?
Non capisci?
Io non sono lo spirito di nessuna epoca.
Sono in contrasto con tutto.
Lo sono sempre stato.
Questo ë il vero spirito del tuo tempo.
Il suo cuore.
La tua caduta...
dallo stato di grazia...
ë stata la caduta di un secolo.
E i vampiri in teatro?
Decadenti...
inutili.
Non possono riflettere niente.
Ma...
tu sì.
Tu rifletti...
il suo cuore infranto.
Un vampiro...
con un'anima umana.
Un immortale con la passione d'un mortale.
Tu...
sei...
bello, amico mio.
Lestat deve aver pianto
quando ti ha creato.
Conoscevi Lestat?
Sì.
Lo conoscevo.
Abbastanza per non piangere
la sua dipartita.
Finalmente provai una sorta di pace.
Avevo trovato il maestro
che Lestat non avrebbe mai potuto essere.
Armand non mi avrebbe mai celato
la conoscenza.
L'avrebbe lasciata filtrare
come attraverso un vetro.
Madeleine...
Louis ë timido.
Bevete.
Fallo.
Io non posso, non ne ho la forza.
- Non me I'hai concessa.
- Non sapete quello che chiedete!
Lo so.
Ti sei trovato un nuovo compagno.
Ora ne voglio uno mio.
Come vi sembriamo?
Ci trovate belli?
Magici?
La pelle bianca, gli occhi feroci?
Sapete cosa diventerete?
Il tuo male ë che non sai essere malvagio.
Io non voglio piû soffrire per questo!
Non puoi farmi far questo! Non posso!
Ma a me I'hai fatto.
Mi avete strappato dalle braccia
di mia madre, come due orchi di una fiaba.
E ora piangi!
Non ho abbastanza lacrime
per ciô che mi hai fatto!
La voglio, Louis!
Dammela, prima di lasciarmi!
Oh, Signore!
Ti amo ancora.
È questo il tormento!
Chi penserä a me, amore mio...
angelo nero, dopo che te ne sarai andato?
Cosa credete che sia, Madeleine?
Una bambola?
Una bambina che non puô morire.
E la bambina che ë morta?
Mia figlia.
Che le succede?
Sta morendo.
È successo anche a te...
ma eri troppo piccola per ricordarlo.
Ma se muore...
È solo la morte dei mortali.
Non serbarmi rancore, amore mio.
Ora siamo pari.
Che vuoi dire?
Non ë stata quella donna a morire,
in quella stanza.
È stato...
il mio ultimo afflato...
umano.
Sì, padre.
Ora siamo pari.
È I'ora della giustizia, piccola.
Chiama Armand. Lui non lo tollererä.
Morte per gli altri.
Per te...
I'eternitä nella bara.
Murato nelle segrete...
con solo le tue grida a tenerti compagnia.
Forse ci vorranno secoli.
Portateli via!
Sogni d'oro.
No!
Aiuto!
Svegliati!
Dov'ë Claudia?
Non posso aiutarla.
- Dov'ë Claudia?
- Non posso salvarla!
Rischierei solo di perderti!
No!
Vieni, Louis.
Non qui.
Un vampiro puô dunque piangere?
Una volta...
o due, in tutta I'eternitä.
Forse fu per asciugare per sempre
quelle lacrime, che mi vendicai così.
Fermatelo! Al fuoco!
Prendetelo!
Non li avevi avvertiti, vero?
No.
E sapevi che cosa avrei fatto.
Sì.
Ti ho salvato, no?
Dalla terribile alba.
Tu eri il loro capo. Avevano fiducia in te.
Mi hai fatto vedere le loro debolezze.
Erano...
condannati,
intrappolati nella loro epoca decadente.
Avevano dimenticato la prima lezione:
dobbiamo essere potenti...
belli...
e senza rimorsi.
E tu puoi insegnarmelo?
Sì.
A non avere rimorsi?
Saremmo una bella coppia.
E se non volessi imparare tale lezione?
Cosa?
E se non ho che la mia sofferenza?
Il mio rimorso?
Non vuoi perderlo?
Perché lo possa avere tu?
Il cuore che piange colei...
che hai ridotto in cenere?
Ti giuro che io non...
E invece sì!
Io so...
che tu...
non hai rimorsi.
Non hai...
sentimenti.
Se questo ë ciô che mi resta
da apprendere...
posso apprenderlo da solo.
Io morirô.
Tu sei morto.
E vuoi che ti rianimi di nuovo.
Per quanto allettante sia il tuo invito...
mi duole, ma devo...
declinarlo.
Per anni ho errato:
Italia, Grecia...
tutti i paesi più antichi.
Ma il mondo era una tomba per me...
un cimitero di statue in frantumi.
E il volto di ognuna di esse
somigliava al suo.
Poi, spinto dalla curiositä,
o forse dalla noia...
lasciai il Vecchio Mondo...
e tornai nella mia America.
ALBA
Lì, una meraviglia tecnologica
mi permise di vedere I'alba...
per la prima volta...
in 200 anni.
E che albe!
Nessun occhio umano
le aveva mai viste così.
Prima d'argento...
poi, col passare degli anni,
si tingevano di porpora...
di rosso...
e del mio agognato blu.
Nella primavera del 1988,
feci ritorno a New Orleans.
Quell'aria mi riportö subito alla mente
il sapore di casa.
Era inebriante...
quasi dolce...
come la fragranza del gelsomino
e delle rose nel nostro vecchio cortile.
Camminai per le strade, assaporando
quel profumo da tempo perduto.
Poi, in Prytania Street...
a pochi isolati dal cimitero Lafayette...
percepii I'odore della morte.
Non proveniva dalle tombe.
Diveniva sempre più intenso.
Una morte antica.
Un odore impercettibile ai mortali.
Sono contento che tu sia qui.
Ho sognato...
questo momento.
Non avrebbe mai dovuto essere una di...
noi.
Appartiene al passato, Lestat.
Il passato.
Sei sempre bellissimo, Louis.
Sei sempre stato il piû forte.
Non aver paura.
Non voglio farti del male.
Sei tornato da me, allora?
Ricordi com'ero?
Il vampiro...
che ero?
Sì, lo ricordo.
Nessuno...
poteva respingermi...
nemmeno tu.
Io ci ho provato.
Sì...
e piû ci provavi...
piû ti volevo.
Non lo sopporto.
Quelle luci...
e quel rumore!
La notte splende piû del giorno.
È una luce falsa.
Non puô farti alcun male.
Se rimani con me, Louis...
potrei riavventurarmi nel mondo.
Tornare il Lestat di un tempo.
Devo andarmene.
Non so che ne ë stato di Lestat.
Io vado avanti...
notte dopo notte...
nutrendomi di coloro
che incontro sul mio cammino.
Ma la mia passione ë scomparsa
con le sue chiome d'oro.
Sono uno spirito in una carne
soprannaturale.
Distaccato.
Immutabile.
Vuoto.
Vuoto?
È tutto?
Non puô finire così.
Invece sì.
Non c'ë altro da dire.
Deve esserci. Lei non capisce se stesso.
Lei non ë vuoto.
Non so cosa darei per essere come lei,
per avere il suo potere...
per vedere le cose che ha visto.
Non mi ha ascoltato.
Sì, la sua storia ë incredibile.
- Straordinaria.
- Faccia come crede.
La passi ad altri, impari ciô che puô.
C'ë solo un modo perché possa imparare
e lei lo sa.
Lei mi ha portato qui per un motivo.
Non ë vero?
E cioë?
Vuole un compagno. Un legame col mondo.
Quello sono io.
Mi prenda, lo voglio.
- Non puô finire così.
- Mio Dio, ho fallito ancora.
Non ha fallito. Dio non c'entra.
Le piace?
Vuole diventare cibo per gli immortali?
Vuole morire?
Basta!
Successe nel 1791.
Avevo 24 anni.
Meno di quanti ne ha lei oggi.
Ma era un'altra epoca.
Io ero giä un uomo, allora.
Padrone di una grande piantagione
a sud di New Orleans.
Mia moglie era morta di parto.
Me la sono fatta addosso.
Lei e il bambino erano stati seppelliti
da meno di sei mesi.
È buona.
Li avrei raggiunti volentieri.
Davvero buona.
Non servono presentazioni, suppongo.
Mi sento giä meglio.
Desideravo la morte più di ogni cosa.
La invitavo a venire.
Una liberazione dal male di vivere.
Sempre a frignare.
Hai sentito abbastanza?
Io ho dovuto ascoltarla per secoli.
Non temere.
Ti darô la possibilitä di scegliere...
che io non ho mai avuto.
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