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Padre O'Malley? Benvenuto a St Mary's.
Grazie.
- Dev'essere stanco dal viaggio.
- È stato faticoso.
L'accompagno alla sua camera.
Non le resta altro da fare che coricarsi.
- Padre Fogarty è ancora qua?
- No.
L'hanno portato via stamani.
Pover'uomo.
Pover'uomo? Perché?
Lo scoprirà.
Troverà tutto ciò di cui ha bisogno qui.
- Non vuole una tazza di tè?
- No, grazie.
Non capisco cosa voglia dire a proposito
di padre Fogarty. Scoprirò cosa?
Ciò che padre Fogarty ha scoperto.
- Pover'uomo.
- Ci risiamo. Cosa gli è accaduto?
L'hanno portato via che parlava
da solo. In una sedia a rotelle.
Lo hanno portato via? Dove?
Una casa di riposo.
Ha pregato perché la sua permanenza
fosse piacevole, anche se lo dubitava.
Aveva idee ben precise su come gestire
la scuola, così come loro.
- Loro?
- Le sorelle.
Secondo padre Fogarty
volevano tutto a modo loro.
Dopo che è finito sulla sedia a rotelle,
è stato così.
Forse stava solo invecchiando.
Stava bene, quando è arrivato qui.
È strano. Non anticipo problemi.
Ah, no?
- Non è mai stato pastore di una scuola?
- No, è la mia prima esperienza.
Beh, vedo che non sa cosa significhi
trovarsi in mezzo alle suore.
No.
- Buonanotte, padre.
- Buonanotte.
Dorma bene, stanotte.
Buongiorno. Sono padre O'Malley.
Buongiorno, padre.
Questa è la campana della scuola.
La suoniamo quando i bambini sono qui.
Capisco. Potrei vedere
la superiora? È in piedi?
- Di sicuro lo sarà ora. Vuole seguirmi?
- Sì.
- Buongiorno, Sam.
- Buongiorno.
Sam.
Suor Benedict e le altre
sono ansiose di conoscerla.
- Si sieda. Le dirò che è qua.
- Grazie.
Mi scusi. La gatta ha appena partorito
e i piccoli sono ovunque.
Il padre è un membro della parrocchia,
suppongo?
Mi scusi, padre. Vado ad avvertire
la superiora che lei è qui.
- Buongiorno, padre.
- Si accomodi?
- Buongiorno, padre.
- Si accomodi, prego.
Buongiorno, padre.
- Buongiorno, padre.
- Buongiorno, padre.
- Buongiorno, padre.
- Buongiorno, padre.
Buongiorno, padre.
Buongiorno, padre.
- È stato mio...
- Padre, la superiora.
Padre O'Malley, suor Benedict.
- Piacere, suora.
- Piacere, padre.
- Questo è padre O'Malley.
- È un piacere.
È qui per sostituire
padre Fogarty,
che ci ha lasciati per un riposo
più che meritato.
- Ci auguriamo che si troverà bene.
- Grazie.
Siamo ansiose di conoscere
le sue opinioni in fatto di educazione.
Sono sicura
che desideri parlare con noi.
Beh, sì, io...
St Mary's è qui da molti anni.
Ha goduto dei servigi
di molte suore del vostro ordine.
So che non è stato un lavoro facile.
Agli occhi del mondo,
sono in pochi a rendersene conto.
Ma le ricompense terrene
non sono a voi destinate.
Avete formato ragazzi che hanno
fatto onore ai vostri insegnamenti.
St Mary's è invecchiata facendo del bene.
In quanto a me, sono contento di essere
stato nominato pastore di St Mary's.
Lavorare in una parrocchia con una
scuola sarà un'esperienza nuova per me
e sono sicuro
che sarà interessante.
Sì, capisco...
Ma, come in tutte le cose, assumiamo
i nostri compiti senza lamentarci
con lo sguardo rivolto
con speranza verso il futuro.
Sì...
L'epistola di San Pietro in cui dice:
"Siate sobri e vigili."
Cosa c'è? Era San Paolo?
Siamo seri per un momento...
Per concludere, vorrei dire
che sono felice di essere...
Mi dispiace, era la prima campana
e le sorelle devono andare in classe.
Vuole parlare agli alunni
prima della seconda campana?
- Potrebbe preferirlo.
- Mi troverei più a mio agio.
Farò un bel discorsetto anche a te.
Giuro fedeltà alla bandiera
degli Stati Uniti d'America
e alla repubblica che rappresenta,
una nazione indivisibile
libera e giusta per tutti.
Bambini, il nostro nuovo pastore,
padre O'Malley, desidera parlarvi.
Sono sicura sarete felici di conoscerlo e
so che ha qualcosa di importante da dire.
Bambini, mi vedrete
molto spesso qui in futuro.
Questo sarà un discorso brevissimo.
Prendetevi un giorno di vacanza.
Molto efficace come discorso, eh?
Dovevo riacquistare la fiducia in me.
Noi amavamo le vacanze. Non
dovremmo dimenticare la nostra infanzia.
Si rende conto di cosa ha fatto?
Potrebbero mettersi nei guai.
- La responsabilità è sua.
- Mi era sembrata una buona idea.
Non può proclamare una vacanza
come se niente fosse.
Deve avere il permesso del
sovrintendente. Cosa gli diremo?
Lo chiamerò. Quell'uomo ha bisogno
di una vacanza. Gli darò il giorno libero.
La mia scuola non era così.
Dalla finestra si vedevano
i campi, gli alberi e lo stagno.
Appendevi i vestiti e l'ultimo
a uscire li trovava annodati.
- Dove?
- Nel Missouri.
Io sono Irlandese.
- An dtuigeann tú Gaeilge?
- Un tempo.
E lei da dove viene?
- Sono nata in Svezia, ma sono...
- Non mi dica. Nel Minnesota.
Proprio così, padre.
Adoro l'inverno. Andavo a scuola
con gli sci. C'era una grande collina...
E poi li riportava a casa!
Non si direbbe, ma era un ragazzaccio.
Giocava a baseball
e a pallone con i ragazzi.
- Come se la cavava?
- Ho fatto 300 strike.
Viveva in campagna.
Ci è andata meglio che non a loro.
Non hanno un posto per giocare.
- Quello era il nostro cortile.
- Là dove c'è quell'edificio?
Sì. Abbiamo dovuto vendere il terreno.
Avevamo bisogno di fondi per restaurare
la scuola. La volevano demolire.
Dove sono finiti i soldi?
Abbiamo dovuto installare misure
antincendio, uscite di sicurezza.
Le fondamenta andavano rinforzate.
Non sembra esserne valsa la pena.
Noi pensiamo di sì, padre.
Già, certo.
Come sono le altre aule?
Cosa stanno facendo lassù?
- Stanno riparando il tetto che perde.
- Un tantino.
- Avete problemi di spazio, vero?
- Sì.
Un tantino.
Si direbbe che St Mary's versi
in brutto stato. Un tantino.
Confidiamo in lei per aiutarci, padre.
Peccato che non abbiate un edificio così.
Sarebbe la risposta ai vostri problemi.
È lì che intendevamo costruire
la nuova St Mary's.
Un edificio proprio come quello.
Eccolo là...
...solo che non ci appartiene.
È per questo che preghiamo.
Pregate per cosa?
Che il proprietario
si svegli un giorno e ce lo doni.
Chi dovrebbe svegliarsi e donarvi cosa?
- Il sig. Bogardus. Il proprietario.
- È per questo che preghiamo.
Lei è una donna di grande fede.
- Se la fede può smuovere le montagne...
- Vorreste trasferirvi, eh?
Dovete essere realistiche.
- Il proprietario ne sa niente?
- Ci siamo limitate a pregare.
- È in questo che potrebbe aiutarci.
- E quando mi risponde di no?
Ehi, ragazzini! Scendete di lì!
Perché non siete a scuola?
Mi avete sentito?
Non avrebbero dovuto.
Dopo tutto, è un giorno di vacanza.
Chi è quello che sta arrivando?
Il sig. Bogardus.
È meglio che andiamo. Gli può spiegare
perché i bambini non sono a scuola.
Vuole che menzioni l'edificio?
Un'altra volta.
Ehi, lei. Venga qui.
Cosa c'è?
La vede quella staccionata?
Ha visto cos'hanno fatto...?
- E lei chi è?
- Il nuovo pastore.
Ah, davvero?
Voglio che faccia punire quei mocciosi.
Ci penso io, sig. Bogardus.
Li rimprovererò.
- Sa chi sono?
- Sì.
È con lei che devo trattare?
Devo fare una raccomandazione.
Ho dato un'occhiata alla scuola.
Davvero? Beh, eccola lì.
Cosa ne pensa?
- Alquanto malandata.
- Malandata? Non è il termine giusto.
- Ha ricevuto la mia offerta?
- Ce l'ho qui.
- Cosa ne dice?
- È difficile. Ci devo pensare sopra.
Se non me la vendete, sarà demolita.
- Da chi?
- Dal consiglio comunale.
- Come fa a esserne sicuro?
- Sono il segretario.
- Ah, davvero?
- Proprio così.
E quando vi ordineranno di buttarla giù,
dovrete pagare voi.
- Lei sembra un uomo pratico, padre.
- Davvero?
Non c'è un solo genitore nella parrocchia
che non vorrebbe mandare
i propri figli a St Victor's.
Un bell'edificio moderno.
Luminoso, ben riscaldato in inverno.
Io non manderai mai i miei figli
in quella trappola.
- Ha figli?
- No.
- È una lunga storia.
- Se la risparmi.
Quant'è lontana St Victor's
per i bambini?
- Quanto lo era per me la mia scuola...
- Facciamo due passi allora.
Beh, perché non andarci in macchina?
Non posso camminare troppo, il cuore...
- Facciamo un giretto a St Victor's.
- Ora sì che si ragiona.
Chiuda questa scuola
e mandi i bambini a St Victor's.
- E vendere la proprietà a lei?
- Sì. Mi troverà sempre qui.
Non farei una mossa senza dirglielo,
ma sono piuttosto lento.
Non si direbbe. No, signore.
Arrivederci.
Padre?
Piacere.
È lei che si occupa della scuola?
Buona domanda. Ho una certa autorità.
Si direbbe il genere di uomo
che mi può capire.
Vediamo di scoprirlo. Di che si tratta?
Mi piacerebbe mandare
mia figlia a questa scuola.
Vede, sarei più contenta se fosse
lontana da me per un certo periodo.
Potrebbe alloggiare qui?
- Si può fare. Perché...
- Ha bisogno di referenze?
Voglio dire, avete bisogno di sapere
molto sul suo conto?
Oh, sì. È la prassi.
Beh... Le cose stanno così.
Sono scappata di casa quando
ero molto giovane per sposarmi.
Mi fermi se l'ha già sentita, padre.
Mi ha lasciato diverso tempo fa
a Syracuse.
- 13 anni fa.
- Vi siete sposati?
Sì. Dopo una piccola discussione.
Credo che avesse paura di sistemarsi.
Suonava il piano.
Aveva un magnifico sorriso, padre.
- Ne sono sicuro.
- Un po' come il suo.
Aveva un gruppo.
Una sorta di orchestra
che non faceva incisioni.
- Conosce i Gallagher's Gamboleers?
- No. C'è chi li conosce?
Ne dubito.
Comunque il gruppo ricevette
un'offerta di suonare a Cincinnati.
Una volta guadagnato qualche dollaro
avrebbe dovuto farmi venire.
- L'ha lasciata sola a Syracuse?
- Finché non nacque mia figlia.
L'ha mantenuta tutto questo tempo?
Suppongo che si chieda come?
Anche lei.
Sta diventando una signorina,
padre.
Inizia a non avere
una buona opinione di me.
La voglio affidare a lei prima
che scopra di aver ragione.
Chiunque sia altrettanto preoccupata per
sua figlia non se la sta cavando male.
Se ci fosse qualcosa di veramente storto
in lei, non le importerebbe un accidenti.
Joe è l'unico uomo di cui mi sia
veramente innamorata, ma...
Se ci tiene così tanto a Joe,
perché non lo cerca?
Non saprei da dove cominciare.
E poi, è stato lui a lasciarmi, padre.
Oh, già.
Farò del mio meglio. Mi mandi sua figlia.
- Come si chiama?
- Patricia.
Patricia.
Farò un patto con lei.
Mi occuperò di sua figlia,
se lei si prenderà cura di sé.
Grazie, padre. Padre...
- O'Malley.
- O'Malley.
- Arrivederci, sig.ra Gallagher.
- Arrivederci.
Padre, c'è una signorina per lei.
Oh, sì, la faccia entrare.
- Sig.na Gallagher?
- Sì.
Ho preso accordi
perché alloggi con la sig.ra Breen.
- È veramente...perfetto.
- Mio figlio prenderà le sue valige.
Eddie, porta le valige
nella stanza sul retro.
OK, mamma.
Beh, Patricia.
Le suore s'aspettavano
qualcuno di più giovane e anch'io.
Volevo sembrare più adulta, Padre.
Sto cercando lavoro.
Pensavo di lasciare la scuola.
Stavo rispondendo a degli annunci.
Sono perfettamente capace
di badare a me stessa.
Patsy, credo che sarai felice qua.
Ti piacerà molto. Vedrai,
la vita può essere molto bella qua.
Guarda cos'è venuto via.
Fatti guardare.
Oh, molto bene.
Dacci una chance e ti risistemiamo.
E qui cosa c'è?
Cosa stai contrabbandando?
- Che cos'è questa cosa?
- È un topo, padre.
Qua scoprirai che non puoi
neppure indossare un semplice topino.
Così va già meglio, vero?
Accipicchia! Guarda che roba!
- Mi ha mandata a chiamare, suora?
- Sì, Patricia.
Volevo parlarti.
Sei indietro con gli studi.
Se hai qualche difficoltà
sarò lieta di aiutarti.
Non è quello, suora.
Credo di essere semplicemente svanita.
Non ti piace la scuola?
Non me la stai contando giusta, Patsy.
Cos'è che ti preoccupa?
Niente, suora.
Se t'impegni un pochino di più,
i tuoi voti miglioreranno.
Vogliamo mandare a tua madre
una bella pagella.
Vuoi che sia fiera di te, vero?
È tutto, Patsy. Puoi andare.
Grazie, suora.
- Ciao, Pat.
- Salve.
- Come se la sta cavando?
- Non molto bene.
No? Mi spiace sentirlo.
È stato lei a raccomandarla.
Non sappiamo molto dei suoi.
Che tipo di famiglia ha?
Il solito...
- Ha conosciuto sua madre?
- Sì.
Conosce bene la sig.ra Gallagher?
Sì, la conosco abbastanza bene.
- Ha conosciuto il padre?
- No.
- Che mestiere fa?
- Fa...il musicista.
A quanto pare ha una bel carattere.
Mi piace la gente a cui piace la musica.
A lei no?
- Sono separati?
- Sì.
C'è niente che dovrei sapere
che potrebbe aiutarla?
- No, è tutto ciò che...
- ...se la sente di dirmi?
Beh, sì.
Le ha mai detto nessuno
che ha un volto disonesto?
Per un prete, voglio dire.
Finitela o vi faccio cozzare
i capoccioni.
Il vincitore! Sei piuttosto veloce.
Vediamo come te la cavi.
Guardati la scarpa.
Devi stare sempre in guardia.
Eddie, vieni qui.
- Vai dentro a lavarti la faccia.
- Perché non ti sei difeso?
- Sei in gamba. Come ti chiami?
- Tommy Smith.
Tieni la testa dritta.
- È in gamba.
- Farà meglio a parlare con Tommy.
- Temo che sia un piantagrane.
- Si batte bene.
Non vogliamo che facciano a pugni.
Gli parli.
Se continua così,
dovremo espellerlo.
Non dovremmo educarli,
suora?
Invece di mandarlo via,
cerchiamo di correggerlo.
Non è una cosa che abbia notato
nel suo atteggiamento.
Di fatto, ho scorto un certo orgoglio.
Mi piace vedere un ragazzo
che sa prendersi cura di sé.
- Là fuori c'è un mondo di uomini.
- E come se la stanno cavando?
Non particolarmente bene.
Qualche volta un uomo
deve battersi per farsi valere.
Non sarebbe meglio usare
il cervello per farsi valere?
È una pura congettura da parte
di qualcuno qua dentro.
Dice bene.
Non crede che nel crescere i ragazzi
una donna possa avere troppa influenza?
- Potrebbero diventare femminucce?
- Sì, proprio così.
Beh, lei si occupi di Tommy
che io penso a Eddie,
che ha perso la lotta
perché ha dato retta a me.
Eddie?
- Sì, suora?
- Vieni che ti medico.
Fammi dare un'occhiata.
Cos'è successo?
Badavo ai fatti miei quando
Tommy mi ha fatto lo sgambetto.
Anche se ero arrabbiato
mi sono controllato
come mi ha insegnato lei.
Gli ho chiesto: "Perché l'hai fatto?"
- E lui cos'ha detto?
- Niente. Mi ha colpito qui.
E bravo.
- E poi cos'hai fatto?
- Mi sono ricordato di ciò che mi ha detto.
Ho porto l'altra guancia.
E lui mi ha colpito con forza.
Sei un bravo ragazzo, Eddie.
Mi sono voltato per ignorarlo
e lui mi ha dato un calcio.
Sono molto fiera di te.
- Io non lo sono.
- No, Eddie.
Ma sei tu ad aver vinto contro Tommy.
- Davvero, suora?
- Hai dimostrato di essere migliore di lui.
- Lo sappiamo entrambi.
- Nessun altro lo sa.
A dire il vero, non saprei.
Nessuno era fiero di me.
Persino padre O'Malley. Non crede abbia
pensato che Tommy fosse il meglio?
Il migliore.
Stavo pensando, suora.
Visto che me le hanno davvero suonate,
forse potrei non andare a scuola oggi.
Forse.
Ma se pensa che dovrei andarci,
ci andrò anche se sto male.
Potrei dichiarare un giorno di vacanza
solo per te, Eddie.
Grazie, suora.
- Le interessa il baseball?
- Sì.
Ha dei manuali sull'autodifesa?
- Come dice?
- lntende il pugilato.
- La boxe.
- La boxe?
Sì. Sì, certo.
Sono da questa parte.
Questo è un libro raccomandato
da James J. Corbett.
Nessuno l'aveva battuto prima del K.O.
con Fitzsimmons.
Il sig. Fitzsimmons ha scritto un libro?
- Il sig. Fitzsimmons ha scritto un libro?
- No.
Ho un manuale molto didattico
scritto dal sig. Tunney.
- Prendiamo quello.
- Un dollaro, prego.
Grazie. Grazie...
- Arrivederci.
- Arrivederci.
- Buon pomeriggio, padre.
- Buon pomeriggio, sorella.
L'ARTE DEL PUGlLATO
...per avere un po' più di spazio.
Così va bene.
- Grazie per essere venuto.
- Ne valeva la pena.
Ho letto questo libro la notte scorsa.
Ha fatto i compiti, suora?
Ora, qui dice che i quattro colpi
più importanti sono...
Lascia che ti faccia vedere.
Il diritto sinistro.
Il destro incrociato. Il gancio sinistro.
E il montante destro.
Vedi? Ora fammi vedere come ti reggi.
- Beh... Così?
- Sì.
Come ti batti?
Oh, no. Non ci siamo.
Dobbiamo cominciare dall'inizio.
Sposta indietro questo piede.
Vedi come sto io?
Così. Piega un po' le ginocchia.
Il tuo alluce dovrebbe essere qui. Così.
E le mani in alto così.
Così va bene.
Dovresti tenere il capo chino.
Così va bene.
Proprio così.
Fammi vedere. E ora cosa facciamo?
Iniziamo a muoverci un po'.
Così.
E continua a colpire con il sinistro. Così.
Così va bene. Ora, Eddie,
tieni il mento abbassato. Così.
Alza la spalla.
Io non posso farlo con il collare.
È così che proteggi il mento.
Devi ondeggiare. Così.
E saltellare. Un obiettivo che si muove
è più difficile da colpire.
Se io provo a colpirti su questa guancia,
tu ti muovi dall'altro lato.
Mi dispiace. Vedi cosa intendo dire?
Dovresti ondeggiare.
Così. E su.
Proprio così. E ora più veloce.
È meglio che porgere l'altra guancia!
È più divertente se non ti colpiscono!
Beh, ammetto che è meglio per il viso.
Ben detto, sorella.
Dov'eravamo rimasti? Fammi vedere.
Anche se dicono che questo è il colpo
più importante, il sinistro,
sembra che questo sia quello decisivo.
E ora proviamo con entrambe le mani.
Uno... Eddie, tieni la bocca chiusa.
È molto importante.
Ci sono due pagine sull'argomento.
Se non lo fai, te ne pentirai.
Tienila chiusa.
Questo lo hai capito...
Se io provo a colpirti qui, tu blocchi
il colpo con questa mano.
Proprio così. Lo blocchi qua e di nuovo.
Proprio così.
Fai attenzione. Attento al colpo decisivo!
Hai molte cose da ricordare. Destri,
sinistri, come muoverti e schivare.
Proviamo tutto insieme ora.
Muoviti. lniziamo.
Guardami dritta negli occhi.
Cerca di anticipare i miei colpi.
Stai attento. Molto bene!
Fantastico, Eddie. Sì, impari in fretta.
Proprio così.
E ora riproviamo. Andiamo.
Bene.
Sei goffo. Devi stare sulle punte.
Muoverti con velocità.
È colpa mia. Ho scordato di parlarti
del gioco dei piedi.
Il gioco dei piedi è un'arte dimenticata.
È importante. Dobbiamo impararla.
È divertente e ti piacerà.
ln certi momenti è molto elaborato.
Beh, forse è troppo per la prima lezione.
Sì. Hai abbastanza a cui pensare.
Avanti.
Proviamo... Cerca di colpirmi.
Proprio così. Avanti.
Proprio così.
Non riesci a colpirmi, vero?
- Avanti, Eddie.
- Non la voglio colpire.
Non ti preoccupare.
Avanti. Non sarò lì. Avanti.
Vedi cosa voglio dire? Devi solo...
- Mi dispiace, suora.
- Non ti preoccupare.
- È abbastanza per la prima lezione.
- Ha dimenticato il gioco dei piedi.
Ha scordato qualcosa, no?
Qualcosa? Ho scordato tutto!
Ho dimenticato di saltellare
e di muovermi!
Avevo la bocca aperta.
Sono finita dritta nel colpo decisivo.
Buonasera, padre. Patsy è dentro.
- Salve, padre.
- Eddie.
- Finiscila e vai a letto.
- Continua e ti guadagnerai un pareggio.
Non so cosa gli abbia preso.
Dev'essere un colpo di sole.
Non nell'orario di lezione, spero.
- Buonasera, Patsy.
- Buonasera, padre.
È tardi per essere in piedi.
Cosa c'è? Sei nei pasticci?
Non farei meglio a lasciare
la scuola e trovare un lavoro?
Cosa sai fare?
Devi saper qualcosa
per poter fare qualcosa.
Non ti scoraggiare. Ho visto i tuoi voti.
Stanno migliorando.
Lo dice solo per farmi sentire meglio.
Ogni volta che penso di sapere qualcosa
mi chiedono qualcos'altro.
Ho la testa vuota.
- Non ho quel che ci vuole.
- Non credere di essere stupida.
D'accordo, padre.
Diciamo che non sono una cima.
Qual è il problema?
Perché sei in piedi a quest'ora?
È un tema, padre.
"I cinque sensi". Interessante.
- Cosa hai scoperto?
- Niente. Ha visto?
Quali sono i cinque sensi?
La vista, l'udito, il gusto, l'olfatto...
il tatto.
Brava. Per chi è il tema?
- Suor Benedict.
- Dovremo impegnarci allora.
Vediamo se otterrai il massimo dei voti.
Non vuoi fare come gli altri
e rispondere con degli stereotipi.
Devi essere diversa.
Scriveremo un saggio alla suora
su un altro senso.
Vediamo. L'uomo ha certi poteri
che chiamiamo i cinque sensi.
Se ha buon senso, sarà contento
di usarli in modo ragionevole.
- Sei contenta di essere a St Mary's?
- Sì, padre.
Contenta di essere viva.
Grata perché la gente
è gentile con te.
Essere capaci di vedere
le meraviglie della natura.
I fiori che sbocciano in primavera
e le foglie che ingialliscono in inverno.
Riuscire ad apprezzare la musica.
Essere consci del piacere
di gustare e provare
solo quelle cose che ti fanno bene.
Sapere perché sei al mondo.
- Potrei continuare.
- Perché non lo fa, padre?
Credo che lo farò.
Ogni volta che sei vicina a una rosa
Non sei contenta di avere un naso?
E se l'alba è fresca di rugiada
Non sei contenta di essere chi sei?
Quando le allodole cantano
Non sei contenta di sentirle?
E se anche il tuo cuore canta
Non sei contenta di essere chi sei?
Puoi vedere un cielo estivo
O toccare le mano di un amico
O gustare una torta di mele
Scusa la grammatica,
ma la vita non è magnifica?
E quando ti svegli al mattino
Non sei contenta di essere al mondo?
Pensa a ciò che hai tutto il giorno
Non sei contenta di essere chi sei?
Patsy, ti lascio con questi pensieri.
Cosa ne pensi?
Se non sai apprezzare i cinque sensi,
la tua vita non vale cinque centesimi.
Molto bene.
Spero che te la caverai domani.
Grazie, padre. Mi sento molto meglio.
Anch'io mi sento meglio.
Ragazzi!
Non posso lasciarvi soli un minuto.
"Cari allievi, oggi è vacanza."
Chi è stato?
Ve lo devo chiedere di nuovo.
Chi è stato?
Bambini, faccio appello
al vostro onore. Chi è stato?
È vostro dovere dirmelo.
Siamo onorati della sua presenza.
Sedete, bambini.
Vuole sedersi sulla mia sedia?
Di questo ne riparleremo.
Leggete ciò che avete scritto
a padre O'Malley.
- Luther.
- Lutero? Come c'è finito qui?
Non l'abbiamo mai scoperto.
"I cinque sensi". Mi piace vedere
un bel film con Roy Rogers.
Mi piace il gusto dei gelati,
soprattutto la fragola.
Mi piace sentire Lone Ranger.
"Hi-ho, Silver!"
Mi piace il profumo degli hot dog.
Mi piace sentirmi...bene.
Non ridete, bambini. Luther vuol dire
che vuole essere un bravo ragazzo.
Vuoi sentirti bene qui dentro.
No, suora. Mi sento bene quando
suona la campanella alle tre
o meglio ancora
quando ci sono le vacanze di Pasqua.
Beh, ha dimostrato
onestà e immaginazione.
Ti puoi sedere.
E ora Patricia.
- "I sei sensi".
- Il tema era: "I cinque sensi".
Io ho scelto come tema i sei sensi.
Continua, Patricia.
I sei sensi: la vista, l'udito, il gusto,
l'olfatto, il tatto...e l'essere.
Il più importante è l'ultimo.
Il sesto senso è la capacità
di godere dei cinque sensi.
Essere. È quello che conta veramente.
Sta a noi cosa ne facciamo.
Vediamo gli altri, sentiamo gli altri
e conosciamo gli altri con i cinque sensi.
Ma come conosciamo noi stessi?
Attraverso il buon senso.
Il buon senso è un senso interiore
la cui funzione è di distinguere
tra i diversi sensi
o di ridurre queste sensazioni
a un'unica percezione comune.
Un grande verbo: essere.
Altre parole nascono da lì. Io sono,
tu sei, egli è, noi siamo, essi sono.
Comprende tutti.
Come ha detto Shakespeare:
"Sii sempre fedele a te stesso;
"Ne seguirà, come la notte al giorno,
"che non sarai sleale con nessuno."
- E aveva ragione, suora.
- Sì.
Stava parlando del sesto senso.
Per dirla con parole mie: "Essere
o non essere, questo è il dilemma."
Molto bene, Patricia. Molto bene.
Un'altra cosa, suora.
Salvati dalla campanella.
In nome del Padre, del Figlio
e dello Spirito Santo. Amen.
Potete andare, bambini.
Ho davvero imparato qualcosa.
- È molto promettente.
- Assolutamente.
- Che voto le darà, 8?
- No, 10 credo.
- Bene. Perfetto.
- Dovrebbe essere 10 +. Non crede?
- Sarebbe un po' eccessivo.
- Aveva qualcosa in più.
Una ragazzina come Patsy ha bisogno di
incoraggiamento. Ha una mente vivace.
Straordinaria.
Ragiona come un uomo della sua età.
- C'è un altro senso.
- Non mi dica.
Il buon senso di sapere
quando andarsene.
- Ehi!
- Buongiorno, suora.
Il piccolo Bobby vuole giocare con te.
Fanno a pugni!
Mi dispiace averlo dovuto fare.
Se sai perdere,
mi stringerai la mano e saremo amici.
- Ti comprerò persino un gelato.
- Due palline?
- Eddie, dove hai imparato a batterti?
- È un segreto.
Suora.
Si è persa un bello spettacolo.
- Davvero?
- Proprio così...
Proprio così.
C'è stato un bel combattimento.
- Il piccolo Eddie... Quello è Eddie, vero?
- Sì, è Eddie.
- Quello che aveva già fatto a pugni?
- Sì.
Un bel cambiamento. È incredibile.
È un ragazzo migliore.
Mi chiedo.
Significa davvero qualcosa, padre?
Cosa prova
picchiare il tuo prossimo?
Non crede che sia ciò che siamo
dentro la cosa più importante?
Voglio dire...essere.
Ha proprio ragione.
Come lo spiega un tale cambiamento?
Facciamo del nostro meglio
per crescere ragazzi virili
con le nostre conoscenze limitate.
- Sì, suora?
- Ci state disturbando.
- Disturbando chi?
- Stiamo provando una rappresentazione.
Sono i più piccoli.
Si distraggono facilmente.
Vuol dire che stiamo
facendo troppo rumore?
Per usare le sue stesse parole: sì.
Abbiamo sentito della rappresentazione
e le abbiamo preparato una sorpresa.
Non può fare a meno di
Adeste Fideles.
- Oh, sì.
- Non ha spazio per...
- Non nella nostra rappresentazione.
- Cosa? Mi piacerebbe proprio vederla.
- Vuole assistere alle prove?
- Sì. Voi restate e continuate a provare.
- Cosa userà come musica?
- Venga e lo scoprirà.
Bobby?
- Eccolo qui.
- Conosco Bobby. È un vecchio amico.
- Sei nella rappresentazione?
- È opera mia.
- Scommetto che hai una bella parte.
- Sì, è bellissima.
- Possiamo vedere la rappresentazione?
- Non è ancora bella.
Stiamo solo provando.
Sarà meglio a Natale.
- Non baderemo agli errori.
- Di cosa parla?
- È quello che spiego all'inizio.
- Perché non iniziamo? Sei pronto?
I bambini hanno fatto tutto da loro.
Il dialogo è sempre diverso.
Ogni battuta è una sorpresa per me.
Dio solo sa come sarà a Natale.
Probabilmente avranno scordato tutto!
Questa è Maria e io sono Giuseppe
e andiamo a Betlemme
per vedere se riusciamo
a trovare un posto dove stare.
È tutto ciò che avete bisogno di sapere.
- Toc, toc.
- Sì?
Questa è Maria e io sono Giuseppe,
stiamo cercando un posto dove stare.
- Avete del denaro?
- No.
- Non potete restare qui stanotte.
- È un vero peccato.
Non possiamo stare lì
perché non abbiamo soldi.
Finché sono con te, andrà tutto bene.
Beh, è meglio che troviamo una casa
perché potrebbe piovere o nevicare.
È inverno, lo sai.
- Perché non provi alla porta accanto?
- Buon'idea.
Toc, toc.
- Non potete stare qui. Non avete soldi.
- Non ti ho chiesto nulla. Ricomincia.
- Toc, toc.
- Salve.
Questa è Maria e io sono Giuseppe,
possiamo...
...possiamo stare qui per la notte,
per favore?
- Avete soldi?
- No, ma Maria è stanca.
- Ci puoi pensare sopra?
- OK.
Che cosa ha detto, Giuseppe?
- Ha detto che ci penserà.
- Quando deciderà?
- Non lo so.
- Ehi, Giuseppe.
Ci ho pensato.
Potete stare nella stalla.
- Sia lodato il cielo! Hai sentito?
- Sì, Giuseppe.
La prossima scena sarà il compleanno
del bambin Gesù.
No, Jimmy. Torna indietro. Sei nella
rappresentazione. Non venire qui.
È il suo fratellino.
Siamo tutti nella stalla.
Siamo felici qui a Betlemme.
E quella è la nostra stella cometa.
Ecco il nostro angelo.
Ed ecco i pastori.
Quelli sono i re magi.
Là, là e là.
E i vicini stanno venendo
per portare i doni
perché è il suo compleanno.
Grazie. Avete reso me
e Mary molto felici.
E ora cosa cantate: Santo Natale, forse?
- No, padre. Abbiamo un'altra canzone.
- Come fa?
Tanti auguri a te
Tanti auguri a te
Tanti auguri, caro Gesù
Tanti auguri a te
- Beh, padre?
- La loro semplicità è magnifica.
- Non cambierei una sola parola.
- Lo faranno loro.
Non avrete bisogno dei miei servigi
a Natale.
Forse a Pasqua potrei organizzare
una caccia al tesoro?
Guarda, sorella. Padre O'Malley.
Spero che l'abbia trovato di buon umore.
Può essere. È primavera, dopo tutto.
- Non stiamo arrivando da nessuna parte.
- È una decisione difficile.
Decidere che non esisterà
più la scuola di St Mary's.
Non che ne sia rimasto un granché.
Significa molto per le suore.
Per lei è solo un'altra proprietà,
ma per loro è tutto.
Non è l'idea di venderla a lei,
ma di tradire loro.
- Sta diventando sentimentale.
- Ho scoperto cosa provano.
- E quando verrà demolita?
- Si aspettano un miracolo.
Che tipo di miracolo
potrebbe toglierle dai guai?
La sorprenderà.
Delphine!
- Non è così che si fa.
- Mi faccia vedere, suora.
Non la tieni nel modo giusto.
È così che si tiene. E dritta.
La colpisci. Non così.
Tieni le mani unite e fai un passo avanti.
- Vedi?
- Ne colpisca una. Lancia!
No, non credo. Fallo tu.
Quei bambini! Ci risiamo!
Stanno venendo a scusarsi.
Chieda loro se vogliono vendere.
- Se sta bene a loro, sta bene a lei?
- Certo. Appoggerò la decisione.
Dovrà chiedere al vescovo però.
Spetta a lui l'ultima parola.
Che tipo di persona è?
Dovrà rivolgersi di nuovo a me perché
le scriva una lettera di presentazione.
Ma non posso farlo
finché non avrà parlato con le suore.
Eccole. Buona fortuna.
Non riuscirò mai a concludere l'affare.
- È molto arrabbiato?
- Lo troverete clemente.
Vuol dire caritatevole?
- È un buon momento per chiederglielo?
- Non potrebbe essere migliore.
- Ci dispiace tanto...
- Non è niente, suora. Non si preoccupi.
- Pagheremo noi.
- Non pensateci neanche.
È difficile trovare il vetro, ma ci riuscirò.
- È un bellissimo edificio.
- Grazie.
So cosa provate a vedere
la scuola in rovina.
Ho solo un problema prima di vedere
il mio sogno coronato.
È un problema di posteggi.
La Bogardus Corporation avrà centinaia
di dipendenti, tutti con le loro auto.
Il problema del parcheggio è sempre
più acuto oggi come oggi.
La mia scrivania sarà qui.
Ecco i progetti.
Ci vorranno anni prima che noi troveremo
i soldi per un edificio come questo.
Non ce la farete mai. Non potete
immaginare quanto sia costato a me.
Volete vedere il resto dell'edificio?
Sì, con piacere.
Seguitemi.
Glielo chiediamo ora?
- Avete mai visto niente del genere?
- È fantastico!
1.400 metri quadrati senza una colonna.
Ci sono 400 posti a sedere.
Possiamo organizzare balli,
congressi, tutto.
È assolutamente ideale. Perfetto.
- Il Signore dev'essere stato l'architetto.
- Magari.
Mi sono rivolto a Butler e Dean.
Mi hanno spennato.
Mi è costato il 30% più del preventivo.
Dev'essere molto contento.
Una cosa sola mi renderebbe
ancora più felice e lo sapete.
Stiamo pensando alla stessa cosa.
Non è ciò che otteniamo in vita, vero?
È ciò che doniamo.
E questo è un monumento a lei.
È come se vedessi la pietra angolare:
"Donata a St Mary's
"attraverso la generosità e benevolenza
di Horace P. Bogardus."
Lei è un uomo molto fortunato,
sig. Bogardus.
Davvero?
Sa che è più lodevole
dare che non ricevere.
Rimarrà ben oltre la sua polvere.
È questa la vera gioia.
Non riesce a vederlo?
Le spiacerebbe ripetere?
Vedere cosa?
Quando sarò polvere?
Non deve decidere subito.
Ci dorma sopra.
Non riuscirò a dormire.
Non deve essere sorpreso.
Non sempre sappiamo ciò che facciamo.
Non sapeva perché l'ha costruito.
- No? Io credevo di sì, invece.
- No.
È stato in risposta alle nostre preghiere.
Abbiamo pregato per questo.
E continueremo a farlo.
- Vuole dire che...
- E ora la lasciamo.
Con questo pensiero:
"Donato a St Mary's
"attraverso la generosità e la benevolenza
di Horace P. Bogardus."
Generosità?
Benevolenza?
E polvere.
Sono sicura che quella brava persona
ci donerà l'edificio.
Dobbiamo continuare a pregare finché...
- Sarà fatta la volontà di Dio.
- Che sia anche la nostra.
- E se non fossimo esaudite?
- Donna di poca fede!
Più cose sono realizzate attraverso le
preghiere di quante non immaginiamo.
Lasciate che la vostra voce
si alzi come una fontana.
Perché tutta questa agitazione?
La Notre Dame ha vinto ancora?
- No. Gliel'ho chiesto.
- Cos'ha detto?
Non ha detto di no.
Siete arrivati finalmente.
È dalle sei che vi aspetto.
La vuole smettere di agitarsi?
Lavora troppo.
Dovrebbe essere a letto.
Questo edificio sarebbe dovuto essere
pronto tre mesi fa. Ci sto rimettendo.
Vada a parlare con la sua banca.
Io sono il suo medico.
Non può continuare così.
Ho atteso tre settimane
per quel vetro.
Ecco fatto. Firmi qui, per favore.
- Che cos'è?
- Cosa intende dire? Firmi.
- Voglio sapere cos'è.
- Dopo le sei costiamo di più.
Avreste dovuto essere
qui prima delle sei. Io c'ero.
Ascolti, ci riprenderemo il vetro e le
ci vorranno sei settimane per riaverlo.
Firmi.
Vede con chi ho a che fare?
Si calmi.
Non deve agitarsi.
- Lo so.
- È al di sotto di lei.
Vada a casa e si faccia una bella dormita.
Non c'è niente di meglio.
Il riposo, la tranquillità.
Si rilassi. Un uomo nella sua posizione
non ha preoccupazioni.
- Si ripeta...
- Posso farlo, ma non lo sentirò.
E ora cosa c'è?
Non sa quello che mi stanno facendo.
Ci penso io!
Cosa le prende?
Prima perde la pazienza
e ora è rimasto senza vetro.
E dovrei farmi una bella dormita...
Che succede? Ho sentito un rumore.
Mi chiedevo se qualcuno si è fatto male.
Padre O'Malley,
il dott. McKay, il mio medico.
- Piacere.
- Piacere mio.
È un vero peccato.
Non è difficile trovare il vetro?
Difficile? Può dirlo forte.
- Non può farle smettere?
- Io trovo sia bellissimo.
- Ha i nervi scossi.
- Non si direbbe.
- Non è l'O Sanctissima?
- Proprio così, dottore.
Magnifica. L'ho sentita diverse volte.
Come sono le parole?
La conosce anche lei?
- Voglio andare a casa.
- Ora sì che ragiona.
Ha avuto una giornata difficile.
- Entri.
- Salve, sig.ra Gallagher.
- Come sta?
- Bene.
Padre, cosa c'è di così importante
che non poteva dirmi al telefono?
- Non so come spiegarglielo...
- Si tratta di Patsy?
- Sì.
- Cos'è successo?
- Cosa ha fatto?
- Non sono cattive notizie.
Potrebbero essere buone notizie.
Ne sono lieta. Sta andando così bene.
- Se dovesse accadere qualcosa...
- Non è accaduto niente.
- Ma ha a che fare con Patsy.
- Sì. Ho trovato suo padre.
- Joe?
- Credo di sì.
Gli ho raccontato ciò che mi ha detto.
Gli ho fatto la sua descrizione...
- Come l'ha trovato?
- Un pianista rimane sempre un pianista.
L'ho trovato attraverso il sindacato.
Mi sono rivolto in alto. Petrillo.
- Non so cosa dire.
- Neanch'io.
Beh... È in città?
- ln città? È fuori nel corridoio.
- Oh, no.
- Lo faccio entrare?
- No. Voglio dire...
Aspetti un minuto solo, le spiace?
Devo... Beh, sa...
Ci vorrà qualche minuto.
Si sta pettinando e incipriando.
Sa com'è.
È un momento molto importante per me.
Sono passati 1 3 anni.
Ero un po' più giovane allora.
Neanche lui è stato conservato
sotto ghiaccio.
Beh, vogliamo...
Ciao.
Ciao.
Arrivederci.
- Non se ne vada.
- Rimanga ancora un po'.
Joe, siediti.
- Anche lei, padre.
- Grazie.
Non sei affatto cambiata.
Neanche tu, Joe.
- Fammi un favore.
- Cosa?
Suona il piano. Per favore.
Vorrei che il padre sentisse. Gli ho
parlato tanto di te. Non mi deludere.
Ascolti, padre. È veramente bravo.
Qual era quella canzone
che ci piaceva tanto?
Vuoi dire
By The Sea?
No, Joe.
No, aveva...
Aveva un po' di The Rosary.
Non era quella la melodia.
Joe, non ti ricordi?
Qualunque cosa fosse accaduta, quella
canzone ci avrebbe sempre aiutati.
E poi abbiamo chiuso
il bocciolo di rosa nel libro.
- Cos'è accaduto?
- Già.
Dov'è il libro?
- Cosa c'è? La conosce?
- Certo.
È una vecchia canzone intitolata
In The Land Of Beginning Again.
- Perché non ce l'ha detto?
- Non me lo avevate chiesto.
- Venga qui e partecipi.
- Ve ne pentirete.
C'è una terra di nuovi inizi
Dove il cielo è sempre blu
Anche se abbiamo commesso
degli sbagli, è vero
Dimentichiamo il passato
e ricominciamo una nuova vita
Anche se camminiamo
lungo un fiume di lacrime
Dove il sole non filtra
Troviamo quel paradiso
dove il dolore non è di casa
E impariamo
a dimenticare e perdonare
Nella terra dei nuovi inizi
Dove i sogni infranti si avverano
- Le ragazze sono emozionate.
- Sì.
Mi ricordo quando mi sono diplomata io.
È un momento importante per loro.
È anche la prima volta
che portano i tacchi alti.
- Guardi, suora.
- Stai molto bene, Patsy.
Alza la manica.
Credo sia un po' lunga.
- Dev'essere così.
- Solo da un lato.
- Potresti inciampare.
- Patsy sta ricevendo tutte le attenzioni.
- No, non è vero.
- Patsy è la preferita dell'insegnante.
- Sei gelosa.
- Le ha dato il vestito più bello.
- Starebbe meglio a me.
- Basta così, ragazze.
- Andate a cambiarvi.
- Mi è venuta in mente una cosa buffa.
Supponga che dopo tutto questo
venga bocciata. Sarebbe terribile.
Suora, non potrebbe farci questo, vero?
Sarebbe fantastico
dispensare degli esami.
Non ve la caverete così.
Andate a cambiarvi.
Suora, posso portare il vestito
a far vedere a mia madre?
- Sì. La renderà felice.
- Grazie. So che sarà così.
- Comprerò i biglietti per Syracuse.
- Arrivederci, Joe.
Un attimo.
Vuoi della gomma da masticare?
A questa ho risposto in due modi.
Sì e no.
- D'accordo, Luther.
- Grazie.
Mi spiace, Patsy. Il tempo è scaduto.
Posso entrare? Non si alzi.
Sono solo il pastore.
- Sta valutando gli esami?
- Sì.
- Sono ragazzi meravigliosi.
- Sì.
- Dovete essere fiere di loro.
- Lo siamo.
Ho visto alcune delle ragazze. Muoiono
di curiosità per sapere i loro voti.
Dovrei vedere come se la sono cavata
senza che lei se ne accorga.
Suppongo che abbia aperto il cuore
e abbia promesso tutti?
Tranne una, padre.
Patsy?
Oh, no.
Questa è solo una materia.
Le altre sono ancora peggio.
La sua media è sotto i 60.
Ha azzeccato la data e scritto
correttamente il suo nome.
Non potrebbe darle qualcosa
per questo e promuoverla?
Non pensa che l'onore della scuola
significhi qualcosa?
E Patsy? St Mary's
non le è stata di grande aiuto.
Non dovrebbe aiutarla?
Sta iniziando a credere in se stessa. Un
colpo così...e potrebbe non riprendersi.
Crede sia giusto promuovere tutti, padre?
Forse. Forse è così.
- Non può dire sul serio.
- È più facile per certi ragazzi.
Non devono studiare.
Alcuni prendono i voti migliori a scuola,
ma non riescono nella vita.
Conoscevo un tale.
Si chiamava Elmer Hathaway.
Abbiamo fatto le scuole assieme.
O meglio io ho finito la scuola.
Elmer è rimasto fermo.
Ha ripetuto la stessa classe per tre anni.
Un vero personaggio. L'insegnante si
chiedeva come fosse capitato a scuola.
Qualche volta non ci capitava affatto.
Gli altri si prendevano gioco di lui.
Era un sorta di sognatore.
Certe volte si scordava che giorno fosse
e andava a scuola di sabato.
Un giorno gli chiesero chi fosse Platone
e rispose: "Chi?"
Ma era bravo con le mani.
Costruì una barca a vela.
Una volta scomparve
per tre o quattro giorni.
Quando tornò gli chiesero
dove fosse stato e rispose: "ln barca."
Crebbe 30 cm più di tutti i suoi compagni.
Provarono pena per lui e lo promossero.
Avevano bisogno del suo banco.
Non lo seppe mai e da allora
acquistò fiducia in se stesso.
- Conosce i cantieri navali Hathaway?
- Sì.
È lui Elmer. A tutt'oggi si prende cura
dei suoi compagni meno fortunati.
Quelli che prendevano
il massimo dei voti.
Se qualcuno di loro è al verde o
disoccupato, può lavorare per Hathaway.
È una brava persona.
E comunque, qual è il punteggio
per essere ammessi?
- 75. Lo sa.
- Sì, lo sa, ma chi l'ha stabilito?
È il fondamento della nostra scuola.
Senza standard...
- Sì?
- Ma...
- Non farà sul serio?
- Sì.
Dobbiamo aiutare i ragazzi
o misurare i loro cervelli?
Perché promuoverli con un 75 di media?
- Perché non promuoverli con 65?
- Perché no?
Perché non con 55?
Perché dare loro dei voti?
- Perché non chiudiamo la scuola?
- Sarebbe meglio che non ferirli così.
È ingiusto, padre.
Mi duole il cuore per Patsy.
Suggerendo che non sia così, è ingiusto.
Ho fatto tutto il possibile, ma non posso
abbassare i nostri standard.
Se mi ordina di promuoverla, lo farò.
Ma il suo voto rimarrà lo stesso.
- Entra, Patsy.
- Sì, suora.
- Buongiorno, padre.
- Patsy.
- Non ho passato gli esami, vero?
- Sì, Patsy.
- È ciò che pensavo.
- Mi dispiace.
Non si preoccupi. Non è stata colpa sua.
Stavo pensando che...
Non mi servirà più il vestito
e a Delphine piaceva così tanto.
Pensavo che...
Stavo pensando che forse
il prossimo anno sarò più brava, suora.
Abbiamo avuto divergenze di opinioni,
ma non sono state importanti.
Questa è una cosa seria.
Non le ordinerò di fare nulla.
Spetta a lei, ma...
Non ha passato gli esami.
Urrà! Luther ha fatto canestro!
Fategli un applauso!
Tieni. Sulle punte.
Bel colpo!
Torno subito.
Vado con lei.
- Cos'è successo?
- Suor Benedict è svenuta.
- Avete chiamato il medico?
- Non vuole.
Avanti.
Il medico sta per arrivare.
- Chi l'ha mandato a chiamare?
- Lei.
Non ci si può fidare, è un informatore.
- Come si sente?
- Bene.
Si accomodi. Voglio parlare con lei.
Scusaci.
- E ora cos'ho fatto?
- Ha scritto una lettera.
Ha scritto alla madre superiora.
Mi ha scavalcata.
Ho ricevuto una lettera da lei.
Ho solo espresso la mia opinione, sorella.
- Spero che non sia la causa di questo.
- No.
Sono solo stanca.
Ma ha preso davvero in considerazione
di far demolire St Mary's
e di mandare i ragazzi a St Victor's?
Sì. Ci ho riflettuto a lungo.
Dobbiamo arrenderci all'evidenza.
Già.
Sì, so cosa vuole dire, padre.
Abbiamo fatto di tutto
per non arrenderci all'evidenza.
Ma ci sarà sempre una St Mary's.
Certo, suora.
E ora si rilassi. Si riposi.
- Il medico...
- Entri, dottore.
- Salve.
- Questo è il dott. McKay.
- Piacere?
- È il medico del sig. Bogardus.
Davvero?
È il suo medico di fiducia?
Sì. Ho altri pazienti, un centinaio
all'incirca e Horace P. Bogardus.
Mi sta occupando a tempo pieno.
Mi chiama a tutte le ore.
- Preghiamo per lui in continuazione.
- Ne ha bisogno. Posso chiedere perché?
Pregano che il sig. Bogardus
doni loro il suo edificio.
Donare? Bogardus?
- Mi scusi.
- Ho il senso dell'umorismo.
Forse le sue preghiere stanno
funzionando. Non riesce a dormire.
Gli sto somministrando dei sonniferi.
Le preghiere sono una cosa meravigliosa
ma, se Bogardus dovesse
mai donarvi l'edificio, io...
Niente di spettacolare, dottore.
OK.
Non posso fare molto.
Venga in ambulatorio per un controllo.
- Sto bene, è solo stanchezza.
- Lo so.
Lasci che sia io a giudicare.
Voglio scoprirne la causa.
Verrà, dottore.
Continui a pregare, ma non stanotte.
Ha bisogno di riposare.
- Anche Bogardus.
- Già, proprio così.
Ha sentito cos'ha detto.
Si riposi.
L'accompagnerà in ambulatorio domani?
Fa di testa sua.
L'accompagnerò.
- È una cosa seria?
- Ha la febbre.
- Ha avuto attacchi simili prima?
- Così mi hanno detto.
- È una donna incredibile.
- Proprio così.
L'ho capito appena entrato.
Crede davvero che Bogardus
donerà l'edificio?
Sì.
Non mi è mai capitata
una cosa del genere.
Non da quando da bambino
ricevetti ciò che volevo per Natale.
- È la stessa cosa.
- Crescendo, diventiamo realistici.
- Non è realistica, vero?
- Lei crede di esserlo.
- Cosa farà quando non l'avrà?
- L'ha fatta preoccupare!
Sì. Non voglio vederla delusa.
Non per cambiare di molto argomento,
ma Bogardus è malato di cuore, vero?
- Sì.
- Cosa gli ha prescritto? Pillole?
Ha qualcosa di meglio da prescrivere?
Conoscevo un tale...
Aveva un cuore malandato.
Gli diedero sei mesi di vita.
Passò quei sei mesi a fare così tanto
bene, che visse fino a 90 anni.
È così? Vuol dire che far bene
agli altri fa bene al cuore?
- Lei passa la vita a fare del bene.
- Sì, sì...
- Come va il suo cuore?
- Bene.
- Sta piegando le leggi della medicina?
- Abbiamo molto in comune.
- Siamo entrambi interessati al cuore.
- Dovrei cambiare la mia prescrizione?
- Il medico è lei.
- Non ne sono certo, O'Malley.
- Arrivederci.
- Arrivederci.
Sig. Bogardus!
- Padre O'Malley.
- Oh, sì. Non l'avevo vista.
- Mi è passato accanto senza vedermi.
- Avevo la mente altrove.
- Non sembra lei oggi.
- Non lo sono.
Sono appena stato dal medico.
Lo sa, padre, se dovessi rivivere
la mia vita, cambierei molte cose.
- Sì?
- Già, cambierei diverse cose.
Lo sa, ci sono molte cose belle a questo
mondo, se solo sapessimo vederle.
- Non è così, padre?
- Certamente.
Grazie.
- Già, la vita può essere meravigliosa.
- Proprio così.
Lei si è sempre adoperato per gli altri.
- Oh, beh...
- Sì, è così.
- A proposito, come va il suo cuore?
- Perfettamente.
È proprio ciò che intendevo.
Va bene se vado in chiesa?
Assolutamente. Ed ecco
un pensiero che potrebbe aiutarla.
Ha significato molto per me.
Si vive una volta sola.
Se posso fare del bene a qualcuno,
fatemelo fare oggi senza indugio
perché si vive una volta sola.
Grazie, padre. Che Dio la benedica.
- Grazie.
- Arrivederci.
Un attimo!
Ferma!
Bravo, cagnolino,
Aspetti! Aspetti!
Mi permetta, signora.
- Grazie.
- A lei.
- È un mondo meraviglioso.
- Ha rischiato di lasciarlo!
C'è mancato poco. Vado in chiesa.
- Oh, sig. Bogardus.
- Mi dispiace.
Non mi ero reso conto mi avesse seguito.
Una bella bestiola, non trova?
Non si preoccupi.
Lo porti quando vuole.
Voglio dire, non importa.
- Gli animali le vogliono bene.
- A differenza degli uomini.
Si sbaglia. Sono sicura
che conoscendola le vogliono bene.
No, proprio il contrario.
- Vede...
- Sì, sig. Bogardus?
Non ho mai avuto figli
e non mi sono mai piaciuti i bambini.
E io non piaccio a loro.
Perché non le vogliono bene?
Beh, sono stato molto egoista.
Ultimamente ci ho pensato a lungo.
È giunto a una conclusione?
Sì.
È una cosa che la sorprenderà.
Voglio essere ben voluto
e mi chiedevo...
...se accetterebbe il mio edificio.
Cosa le prende?
- È uno shock per lei.
- Sì, lo è.
Lo può avere. Lo può avere.
Chiederò al mio notaio
di preparare i documenti.
Grazie. St Mary's non la dimenticherà.
- I bambini l'adoreranno.
- Sì?
Farò preparare immediatamente
tutti i documenti.
Vieni, cagnolino. Avanti.
Va bene. Fai retromarcia.
Cosa l'è preso?
- Sig. Bogardus, come sta?
- Bene.
- E le sue gambe?
- OK.
Padre O'Malley!
Meravigliosa. Come si intitola?
Significa: "È primavera."
- Canti qualcos'altro.
- Cosa sappiamo?
Conosce
Birmingham Bertha?
E la canzone della scuola?
Ne ha una nuova versione
con effetti. Ne è fiera.
- La canti.
- Vuole cantare la melodia?
Mi ha convinto.
Ding-***, ding-***
Ding-***, ding
Oh, campane di St Mary's
Sarete sempre nel nostro cuore
Con la vostra ispirazione
Non verremo mai a meno
I vostri rintocchi ci porteranno sempre
Il vostro dolce ricordo
Suonate fiere
Mentre noi cantiamo
Alleluia! Alleluia! Alleluia!
Suonate fiere
Mentre noi cantiamo
Alleluia! Alleluia! Alleluia!
Ding-*** ding
Non volete suonare quelle campane?
Erano anni che non mi capitava
un'occasione del genere!
- Padre, c'è qui il medico per lei.
- Bene.
- Come sta?
- Salve.
- Ho visto suor Benedict.
- È di ottimo umore. Così felice.
Non è meravigliosa la fede?
Sono tutti così felici
che mi spiace portare cattive notizie.
L'ho esaminata.
Può essere trasferita?
- Perché? Dove?
- Un posto come l'Arizona, per esempio.
- Vede quest'area?
- Che cos'è?
Il polmone destro. E qui...
Non ci ho mai capito nulla.
- Che cos'è, dottore? Tubercolosi?
- Sì.
Agli inizi.
Non è così grave.
Siamo fortunati ad averla scoperta.
È ciò che intendevo quando
parlavo di clima più secco.
Un ospedale o un ospizio.
Un luogo dove possa sbrigare
compiti semplici. Non una scuola.
Se dev'essere fatto,
lo possiamo fare.
- Stare lontana dai bambini?
- Finché le sue condizioni non migliorano.
- Lo sa?
- No. È meglio che non lo sappia.
Possiede un'incredibile vitalità e un
ottimismo naturale, le migliori medicine.
Se si dovesse abbattere,
ritarderebbe la sua guarigione.
Dovrà venire a saperlo.
Non possiamo mandarla via senza...
Voi non dovete andare dove venite
mandati senza far domande?
Sì. Dovremmo essere abbastanza forti.
Lei lo è in abbondanza.
Non capisce, dottore. Vede...
lo e lei non siamo sempre stati d'accordo
su come gestire la scuola.
Abbiamo avuto
una seria differenza d'opinione.
Se dovesse essere trasferita senza
spiegazioni, crederà necessariamente...
Finora abbiamo discusso la sua salute.
Ciò che è meglio per lei.
Ora stiamo analizzando i suoi sentimenti.
- È molto diretto.
- Voglio solo che si riprenda.
Credo di poter far in modo
che venga trasferita.
Ma non spiegarle perché...
Trasferirla senza una spiegazione.
Lei la mette così.
La sua opinione di me o la sua salute.
Quaggiù. Qua.
Bene. Mettiamola dritta. Così.
Sì, così. Grazie.
Là...
Così.
Lasciamo loro spazio per le ginocchia.
Lo sa come. Se ne ricorderà.
- Buongiorno.
- Buongiorno.
- Attento, padre. È in mezzo.
- Lasci che l'aiuti.
Così. Mettetela là.
Così va bene per ora.
- Sono contenta che sia venuto.
- Volevo parlarle.
Quando portate la scrivania,
potete metterla là?
Andiamo dove c'è meno rumore.
E ora possiamo demolire la scuola
e quello sarà il nostro cortile.
Sono stanca. Mi siedo un attimo.
Lavora troppo.
Non dovrebbe spostare grossi pesi.
E ora, per il conferimento dei diplomi.
Ha invitato il sig. Bogardus?
- Sì e il medico.
- È una brava persona.
Mi ha chiamata per dirmi
di non preoccuparmi.
Ha detto che non ho niente.
Sto benissimo.
- È una buona notizia.
- Vero?
- Ringrazio Bogardus pubblicamente?
- Sì, assolutamente.
Gli esprima la nostra sincera
gratitudine per la sua generosità.
- Non faccia un lungo discorso.
- Sarò breve.
- l ragazzi saranno impazienti.
- Sì.
Ma dirà loro che non devono mai
rinunciare a imparare
e tenere sempre bene in mente
i principi di St Mary's.
Credo che sia tutto.
Se teme che mi dilunghi,
perché non scrive lei il discorso?
L'ho già fatto, padre. Ce l'ho qua.
E ho un altro desiderio.
Che il prossimo anno sia gioioso
e di successo.
E che non ci saranno
più incomprensioni tra di noi.
So cosa pensa a proposito di Patsy.
È ancora in disaccordo con me, vero?
Padre, qualche volta dobbiamo fare
cose che non sono facili.
Non importa quanto ci feriscono,
dobbiamo fare ciò in cui crediamo.
Ho qualcosa da dirle
che non sarà facile.
Che cosa c'è, padre?
Riceverà presto la notifica
che suor Michael sarà la nuova direttrice
l'anno prossimo.
Sarà molto contenta.
E io?
Sarò la sua assistente?
È giusto che le dica, sorella,
che verrà trasferita.
Sarà difficile lasciare St Mary's,
ma non dobbiamo diventare troppo
attaccati a un posto.
Ogni altra scuola sarà strana in principio,
ma finché sarò vicina ai bambini,
sarò felice.
Come fa a sapere tutto ciò?
Ha scritto ancora alla madre superiora?
- Ci sarò alla consegna dei diplomi?
- Sì, certo.
È questa la scrivania
che va nel suo ufficio, suora?
Sì. Sì.
Aveva qualcos'altro da dirmi?
- È tutto?
- Sì.
Vengo con voi.
- Mi spiace che non sarai con noi.
- Grazie, Del.
- Cos'è successo al mio vestito?
- Non mi andava.
- Troppi frullati!
- Già.
Sarai più fortunata il prossimo anno.
Tiferò per te.
Grazie.
Dov'è? Qual è Patsy?
Strano, non riesco a vederla.
Io vado a cercarla, Joe.
Vai a trovare padre O'Malley.
Chi è quella donna?
Mia madre, suora.
È qui per le prove?
Credo di sì.
Non le hai detto che non ti diplomi?
No, suora.
Tesoro mio, perché no?
È stata fuori città.
È imbarazzante, lo so.
Non devi rimanerci male per questo.
Se non falliamo qualche volta, i nostri
successi non significherebbero nulla.
Devi aver coraggio. Non arrenderti.
Glielo spiegherò io a tua madre.
So che vi volete bene.
Quando c'è amore c'è comprensione.
Se vuole saperlo,
nessuno capisce nulla.
Le non capisce, padre O'Malley
non capisce, la mamma...
Suora, mi dispiace.
- Cosa ti prende, Patsy?
- Suora, mi aiuti.
- La prego, mi aiuti.
- Sì, certo.
- Certo che ti voglio aiutare.
- Voglio farmi suora.
Come faccio a diventare suora?
- C'è qualcosa che ti turba.
- No.
Desidero solo farmi suora.
Non lo si dice così, mia cara.
"Voglio farmi suora."
Non si diventa suore per sfuggire
alla realtà, Patsy.
Non è perché hai perso qualcosa.
È perché hai trovato qualcosa.
Sei ancora una bambina.
- Non lo sai ancora.
- E invece sì.
Voglio essere come lei.
Non sai cosa ti potranno portare
gli anni delle superiori.
Ti saranno sempre cari.
Nuovi compagni, nuovi interessi,
e ti divertirai molto oltre a studiare.
Andare a feste, partite di pallone.
Il tuo primo ballo.
Il tuo primo vestito da festa.
Il tuo primo valzer.
Non puoi rinunciare a queste cose,
finché non saprai come sono.
Finché non avrai conosciuto
questo e altro...
...non potrai dire con piena coscienza:
"Voglio farmi suora."
E invece sì.
Conosco già tutte queste cose.
C'è un'altro problema.
I tuoi voti non sono all'altezza.
Devi superare gli esami.
Avrei potuto farlo.
Avrei potuto essere promossa.
Non ho voluto.
Vuoi dire che l'hai fatto apposta?
Pensavo di poter rimanere un altro anno.
È tutto così bello qui.
Non può sapere.
È tutto così pulito e bello.
Non m'importa di ripetere la classe.
Sarò con lei.
Oh, Patsy.
Inizio a capire cos'è che non va.
- Lo sa padre O'Malley?
- Nessuno lo sa.
- Nessuno eccetto me.
- Che me.
Si sbaglia. "Eccetto" è una preposizione
che si costruisce direttamente.
Santo cielo! Era negli esami, vero?
Sì e non ho risposto. Sono
più intelligente di quanto non creda.
Mi faccia altre domande.
Non sarei una suora stupida.
Oh, Patsy.
Questi sono il sig. e la sig.ra Gallagher,
i genitori di Patsy.
Piacere?
Patsy, tuo padre.
Ciao, Patsy.
Non guardarmi così.
Dammi tempo. Potrei risultarti simpatico.
Tesoro non piangere.
Sarà tutto diverso d'ora in poi.
Mamma e papà ti daranno una vera casa.
Avrai una stanza tutta per te
e potrai invitare i tuoi compagni
quando vuoi.
Tu...
Beh, non sarai più sola.
Oh, mamma! Oh, mamma!
È il mio vero papà?
Sì, tesoro.
- Sì.
- Siamo qui per il tuo diploma, Patsy.
Non è ora di prepararsi?
Stavamo giusto per prepararci,
non è così, Patsy?
Sì, suora.
Com'erano i suoi voti, padre?
Non ho visto la sua pagella.
I suoi voti? Incredibili.
Nessun altro ci è andato vicino.
Questo è un grande giorno
per St Mary's.
Potrei chiamarlo il primo
compleanno della nuova St Mary's.
Là c'è la vecchia e qui la nuova.
Lo dobbiamo tutto alla generosità
e benevolenza di un uomo,
un uomo il cui nome sarà inciso
nei nostri cuori per anni a venire.
Per restare in tema, un grande cuore
batte nel petto del sig. Horace Bogardus.
Il sig. Bogardus
è un uomo molto modesto.
Ma, quando avete un cuore che pensa
solo agli altri e fa tanto bene,
allora avete un cuore che batterà
allegramente per anni a venire.
Il sig. Bogardus è un buon esempio
della gioia nel donare.
Per lui, ogni giorno è Natale.
Ha un agrifoglio nel cuore.
Grazie.
St Mary's è fondata sulla fede,
la speranza e soprattutto la carità.
- Le donazioni alla chiesa sono deducibili.
- Lo ringraziamo per la sua generosità.
E ora vorrei dire un paio di parole
ai nostri diplomati.
Sarò molto breve.
Oggi è un giorno di festa
perché vi siete diplomati.
Ma è anche triste
perché lasciate St Mary's.
Non posso riassumere ciò
che avete imparato in otto anni,
e ciò che portate con voi
non è solo ciò che era nei libri.
Quello è importante, ma non è tutto.
Ciò che portate con voi
è ciò che avete da dare agli altri,
ciò che le buone suore
vi hanno insegnato.
Se qualcuno di voi dovesse trovarsi
nei guai per qualsiasi motivo,
digitate O per O'Malley.
- Ha chiamato il taxi?
- Aspetterà fuori.
Suor Benedict è nella cappella?
Mio Signore.
Mio Signore,
rimuovi tutto il risentimento
dal mio cuore.
Ti prego di aiutarmi a scorgere
la Tua volontà in tutte le cose.
Aiutami.
Ti prego... Ti prego, aiutami.
- Viene con me, suor Angela?
- Sì, sorella.
- Arrivederci, sorella.
- Arrivederci, sorella.
- Arrivederci, sorella.
- Arrivederci, sorella.
Ovunque sarò, il mio cuore
sarà sempre con St Mary's.
- Arrivederci, suor Benedict.
- Arrivederci, suor Michael.
- Padre.
- Sappiamo che il suo cuore sarà qui.
La ricorderemo sempre
nelle nostre preghiere.
Grazie.
- Arrivederci, padre.
- Arrivederci.
Suora!
Suor Benedict!
Non posso lasciarla partire così.
Sa, quando il dott. McKay
ha detto che era perfetta?
Aveva ragione,
perché è così.
Ma non intendeva fisicamente.
Perché, suora,
lei ha un inizio di tubercolosi.
Il dott. McKay non voleva
che lo sapesse, ma io...
Grazie, padre.
Grazie. Mi ha resa molto felice.
- Guarirò in fretta.
- Certo, suora.
Avesse bisogno di qualcosa,
ovunque fosse...
Sì. Lo so.
Digiterò O per O'Malley.
Proprio così.