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Traduzione: carlosegundo [SRT project]
[SRT project]
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Negli anni in cui ero
piu' giovane e vulnerabile
mio padre mi
diede qualche consiglio.
"Cerca sempre di vedere il meglio
nelle persone", avrebbe detto.
Di conseguenza, tendo
ad astenermi da ogni giudizio.
Ma anche io ho un limite.
A quei tempi,
tutti noi bevevamo troppo.
Piu' eravamo in sintonia
con in tempi,
piu' bevevamo.
E nessuno di noi
apportava qualcosa di nuovo.
Quando tornai da
New York ero disgustato.
Capisco, signor Carraway.
Disgustato con tutti e di tutto.
Solo un uomo
sfuggiva al mio disgusto.
Un uomo...
Signor Carraway?
Gatsby.
Era un suo amico?
Era uno...
che coltivava la speranza piu'
di chiunque altro io abbia conosciuto,
e che forse mai conoscero'.
C'era qualcosa in lui.
Una sensibilita'. Era come...
uni di quegli aggeggi
che registra i terremoti
a 10.000 miglia di distanza.
Dove l'ha conosciuto?
Ad una... ad una festa.
A New York. Nell'estate del 1922,
il ritmo della citta' era
sull'orlo dell'isteria.
Le azioni raggiungevano
picchi da record.
e Wall Street prosperava in
un crescente delirio di ricchezza.
Le feste erano grandiose.
Gli spettacoli erano piu' eclatanti.
I palazzi erano piu' alti.
La morale era piu' licenziosa,
e il proibizionismo aveva fallito,
tanto che l'acool
era semre piu' economico.
Wall Street attirava
i giovani ambiziosi,
ed io ero uno di loro.
Affittai una casa a
20 miglia da Long Island.
Stavo nel West Egg, nel
cottage dimenticato di un custode,
strizzato tra le ville
dei nuovi ricchi.
Cominciai comprando
una dozzina di volumi
sul credito bancario
e gli investimenti.
Tutte novita' per me.
Niente e' sicuro al 100%.
Io non ci investirei ogni centesimo.
A Yale volevo diventare uno scrittore.
Ma ora ci avevo rinunciato.
Con il sole splendente e le foglie
che esplodevano sugli alberi,
decisi di passare
l'estate a studiare.
E probabilmente l'avrei fatto
se non fossi stato distratto da
tutti i divertimenti che ammiccavano
da oltre le mura
di quel castello colossale,
di proprieta' di un signore
che non avevo ancora conosciuto,
chiamato Gatsby.
Cosi', era il suo vicino di casa?
Il mio vicino...
Gia'.
Ripensandoci...
la storia di quell'estate comincio'
la sera che salii in macchina
per andare a cena
da mia cugina Daisy.
Lei viveva dietro la baia
In mezzo ai ricchi
storici dell'Est Egg.
Suo marito era l'erede di una delle
famiglie piu' ricche d'America.
Il suo nome era Tom Buchanan.
Quando eravamo insieme a Yale,
era stato una star sportiva.
I suoi giorni di gloria erano passati,
ed egli si accontentava di...-
- Telefono, signor Buchanan.
- Sono io.
- ... altri affari.
- Ti ho detto di non chiamarmi qui.
Juarez!
- Shakespeare!
- Tom!
Come e' il nuovo
grande romanzo?
Vendo titoli adesso,
con Walter Chase.
Dopo cena,
tu ed io andiamo in citta'.
- Non posso.
- Le vecchie scorribande.
- Domani devo lavorare.
- Poche storie. Andiamo.
Trofei vinti con la nazionale.
Vedi? Mi ha reso
quello che sono oggi.
Forest Hills, contro il Principe
di Galles. Quella femminuccia.
La vita va dominata, Nick.
Se ne sei capace.
Henry! Dove sei?
Si', signore.
Le porte! Chiudile.
Andiamo!
Mi scusi. Grazie.
Sei tu, tesoruccio?
Daisy Buchanan.
La Ragazza d'Oro.
Da lei emanava
un calore mozzafiato
La promessa che
non desiderava vedere
nessun altro
al mondo quanto te.
Sentono la mia
mancanza a Chicago?
Oh, si', e...
Ti saluta almeno
una dozzina di persone.
Che gioia.
Sono praticamente in lutto.
- Piangono. Si lamentano.
- No. Non ci credo.
Credimi. Gridano: "Daisy Buchanan,
non possiamo vivere senza di te!"
Sono paralizzata dalla felicita'!
Jordan Baker,
giocatrice di golf molto famosa.
Era la persona piu' scostante
che avessi mai visto.
L'ho vista sulla
copertina dello Sporting Life.
Nick Carraway.
Ma mi piaceva guardarla.
Ero sdraiata su quel
sofa' da non so quanto tempo.
Quest'estate vi butto uno
tra le braccia dell'altro
Vi rinchiudo in
una barca in mezzo al mare.
Non ti ascolto neppure.
Nick, Daisy mi dice
che abiti a West Egg.
Mescolato ai nuovi
ricchi cafoni e arrivisti.
Sto in una casupola
da 80 dollari al mese.
La tua vita e' adorabile.
Conosco qualcuno a West Egg.
Non conosco nessuno
su quel lato della baia.
Oh! Non puo'
non conoscere Gatsby.
Gatsby?
Quale Gatsby?
Signora, la cena e' servita.
Volete sapere
i segreti di famiglia?
Sono venuto apposta.
Il naso del maggiordomo.
Le cose sono andate
sempre peggio.
Odio quella parola: goffo.
Nicky, ho sentito dire che
ti sei sposato con una del West Egg.
Falso. Sono troppo povero.
Meglio vecchi,
cosi' muoiono presto.
Possiamo parlare d'altro?
Qualsiasi cosa. Colture.
Mi fai sentire incivile, Daisy.
La civilta' sta andando a pezzi.
Hai letto "L'Ascesa
degli Imperi di Colore "?
Di un certo Goddard.
Tutti dovrebbero leggerlo.
L'idea e' che noi, la razza
dominante, dobbiamo guardarci...
da tutte queste altre razze.
Altrimenti saremo sopraffatti.
Tom e' molto profondo ultimamente.
Legge libri seri
con parole lunghe.
E' stato dimostrato. Scientifico.
Dobbiamo sottometterli.
Residenza Buchanan.
Il signor Wilson, del garage.
Signor Buchanan?
Scusate, torno subito.
Scusatemi.
Be'... Questo signor Gatsby
di cui parlavi, e' il mio vicino.
Non parli.
Voglio sentire cosa succede.
Succede qualcosa?
- Credevo lo sapessero tutti.
- Io no.
Tom ha qualche
donna a New York.
Una donna?
Potrebbe avere la decenza di non
chiamare all'ora di cena. Non crede?
Mi piace vederti al mio tavolo, Nicky.
Mi ricordi di una rosa.
- Una magnifica rosa , no?
- Dopo cena...
Non sembro affatto una rosa.
Nick voleva andare in citta'.
Al club di Yale.
- Nicky. Resta!
- Devo lavorare presto.
- Sciocchezze.
- Abbiamo tanto di cui parlare.
Giusto un paio di drink.
Nessuno di noi
poteva ignorare
la stridula, metallica
insistenza di quel quinto ospite.
- Oh, Nicky...
- Che c'e'?
Credo che ora sia
tutto terribile comunque.
- Davvero?
- Si'.
Sono stata ovunque,
ho visto e fatto qualunque cosa.
Ho passato un brutto periodo.
Sono un po' cinica riguardo alle cose.
Tua figlia, immagino che
parli, e mangi, e tutto il resto, no?
Pammy?
Oh, si'.
Senti, Nick.
Quando lei e' nata, Tom era...
solo dio sa dove.
Dio solo sa con chi.
Chiesi all'infermiera se
era un maschio o una femmina.
Disse che era una femmina.
Ed io ho pianto.
Sono contenta
che sia una femmina.
E spero che sia anche stupida.
E' la cosa migliore
per una ragazza a questo mondo:
Una piccola, bella stupida.
Tutte le cose belle e preziose
svaniscono cosi' in fretta.
E non ritornano.
Quando arrivai a casa,
notai una figura
che era emersa
sul pontile del mio vicino.
E qualcosa mi disse che era...
il signor Gatsby.
Sembrava che allungasse la mano
per afferrare qualcosa nel buio.
La luce verde.
Non ne voglio parlare, dottore.
Allora lo scriva.
- Scrivere?
- Si'.
Perche' dovrei farlo?
L'ha detto lei stesso che
scrivere le ha portato conforto.
Si' beh...
A nessun altro
ha portato molto conforto.
Non ero un gran che.
Non serve che
qualcuno lo legga.
Puo' sempre bruciarlo.
- Che cosa dovrei scrivere?
- Qualsiasi cosa.
Ogni cosa che le dia conforto.
Un ricordo. Un pensiero. Un luogo.
Lo scriva.
Un luogo...
La Valle delle Ceneri
era un luogo grottesco.
La discarica di N.Y., a meta' strada
tra il West Egg e la citta',
dove le scorie del carbone
bruciato per fornire energia
per la virtuosa
crescita della citta'
erano scaricate da uomini
che nel pulviscolo
apparivano sfibrati
e precocemente invecchiati.
Su quel fantastico scenario, vigilava
costantemente il Dott. T.J. Heckelburg.
Un oculista dimenticato i cui
occhi si ergevano sopra ogni cosa.
Come gli occhi di dio.
Tom mi aveva invitato in citta'.
In apparenza, per il pranzo
allo Yale Club. Ma...
La giornata prese
una piega inaspettata.
Andiamo.
Andiamo? Che vuoi dire?
- Muoviti.
- Che stiamo facendo?
- Ehi, cosa sta facendo?
- Vai! Salta!
- Tom!
- Andiamo!
O, dio...
Tom, ehi! Ti dispiacerebbe
aspettare un secondo?
Dominare, Nick!
Dominare!
Ciao, Wilson.
Come vanno gli affari?
Non mi posso lamentare.
Allora, vuoi vendermi
quella macchina?
I miei uomini
ci stanno ancora lavorando.
Se la prende con calma, eh?
Forse e' meglio che
la venda altrove.
No, non dicevo questo. Io...
Se si tratta di affari,
dovrebbe parlarne con me.
Perche' non prendi qualche sedia?
Cosi' qualcuno potra' sedersi.
Si', certo.
Bene, parliamo di affari.
Certo. Vado a
prendere le sedie, e...
Mirt, perche' non intrattieni...
- Ma certo.
- Si', io...
- Ciao.
- Ciao.
- Buchanan. Un dolcetto?
- No! Grazie.
- No?
- La signora Wilson.
- Ok.
- Nick Carraway.
Oh... piacere.
Nick e' uno scrittore.
Veramente,
sono agente di borsa.
Voglio che tu...
- Sali sul prossimo treno.
- Si'?
Si'.
- Prendiamo un cane per l'appartamento?
- Tutto cio' che vuoi.
Signor Buchanan,
vuole una soda?
- No, non fa niente.
- Ah, no?
Chiama tua sorella,
gli piacera'.
No no. Non importa, grazie.
Catherine e' molto ricercata
da gente che ci capisce.
Davvero non posso.
Hey! Non vorrai mettere
in imbarazzo Myrtle?
E' maleducazione.
Sono Catherine.
C'e' una festa, per caso?
Non sono sicuro che
sia il momento giusto.
Stavo giusto andando.
Ci sono pers...
Cavolo, Chester,
questo deve essere il cugino.
- Sei adorabile!
- Oh, grazie.
- Chester McKee, piacere.
- Nick Carraway.
Dai, non ti piaccio?
Myrtle? Myrtle?
Myrtle Fortunella!
Devo proprio andare!
Myrtle, dai da bere a tutti
prima che si addormentino.
Tom, ora vado proprio.
- Nick! Aspetta!
- Devo uscire di qui, davvero.
Sciocchezze!
Avanti. Parlaci un po'.
Tom, non sono a mio agio.
Daisy e' mia cugina.
Dovrei farle sapere
che ti piace guardare.
Gia' da quando eri al college.
No, no. Non ti sto criticando.
Abbiamo tutta l'estate! Vuoi restare
in panchina a guardare,
o vuoi entrare in campo?
- Gioca con noi.
- Non ti andiamo bene?
Andiamo! Andiamo, dai!
Se ne sta
a guardare in panchina,
o entra in campo anche lui?
Togliti il cappello
e fermati un po'. Nick...
- McKee e' nel campo dell'arte.
- Fotografia.
- Gia'. Anche Nick e' un artista.
- No, non proprio!
- Scrivo un po', ma...
- Davvero?
- Vivi a Long Island anche tu?
- Sto a West Egg.
Ero li' ad una festa
un mesetto fa.
A casa di un certo Gatsby.
Lo conosci?
Vivo proprio accanto a lui.
E' un cugino
del Kaiser Guglielmo.
- Sai, il re tedesco il male?
- Davvero?
Ehi, McKee!
Fai una foto a questo.
Tom, non sono
una di quelle modelle!
Ma se vuoi, puoi farla.
Tutt'e due detestano
le persone che hanno sposato.
Cioe', lei detesta Wilson?
E' un grosso stronzo.
No, grazie. Io sono
carica cosi' come sono.
Pillole per i nervi.
Le ho prese da
un medico nel Queens.
Ne vuoi una?
Oh no. Ho i nervi a posto, grazie.
Sono stato ubriaco
solo due volte nella mia vita.
E la seconda volta
e' stata quel pomeriggio.
Quella notte,
nell'appartamento segreto
che Tom teneva per Myrtle
fluttuammo su una
sorta di follia chimica
in preda a una disponibilita'
del cuore che aveva preso tutti noi.
E all'improvviso,
New York comincio' a piacermi.
E' meglio del Club di Yale.
Alte sopra la citta',
le nostre finestre gialle
devono aver fornito
il loro contributo
di segreti umani.
All'osservatore casuale in strada.
E io ero anche lui.
Che guardavo in aria incuriosito.
Ero dentro...
e fuori.
Incantato e disgustato...
dalle varieta'
inesauribili della vita.
Non hai il diritto di
pronunciare il suo nome!
- Daisy, Daisy...
- Non hai il diritto!
Io lo pronuncio quanto mi...
Oh mio Dio! Tu sei pazzo!
Sei una puttana!
Non ho idea di
come tornai a casa,
Ma so che mi svegliai con la
netta, sgradevole sensazione
che Gatsby mi stesse guardando.
Guardandola?
Si'.
Gatsby mi guardava sempre.
E come faceva a saperlo?
Ricevetti un invito.
Io ero l'unico.
Con questo, intendo dire:
nessuno tranne me
aveva mai ricevuto
un vero invito da Gatsby.
Tutto il resto di New York
veniva semplicemente senza invito.
L'intera citta' impacchettata
nelle automobili,
tutti i fine settimana,
ogni fine settimana,
finivano da Gatsby.
Intendo dire, chiunque,
di ogni ceto sociale
e da ogni angolo di New York.
Questo caleidoscopico carnevale
si riversava alla porta di Gatsby.
Il mio invito.
Ciao.
Il mio invito.
Per di qua!
Caravanserraglio
di miliardari, playboy,
editori con
le loro bionde infermiere,
ereditiere che confrontavano le loro
eredita' sulla spiaggia di Gatsby.
Il mio capo, Walter Chase,
che perdeva soldi alla roulette.
Editorialisti di gossip
accanto a gangster e governatori
che si scambiavano
numeri telefonici.
Stelle del cinema,
registi di Broadway,
paladini della moralita',
disertori del liceo,
e Uling Klipspringer, un dubbio
discendente di Beethoven.
Dove potrei trovare l'ospite,
il signor Gatsby? Sono il suo vicino.
Gatsby? Non ho mai visto
il signor Gatsby, signore.
Ne' io, ne' altri.
Solo e un po' imbarazzato,
optai per una solenne sbornia.
Cavolo!
Sapevo di
poterla trovare qui.
Salve!
Ricordavo che viveva qui accanto.
- E' un parco divertimenti!
- Andiamo?
- Ha ricevuto un invito?
- Nessuno viene invitato da Gatsby.
Io si'. Sembra che sia l'unico.
Chi e' questo Gatsby?
Era una spia tedesca
durante la guerra.
Teddy Barton, Nick Carraway.
Una spia tedesca?
No, no. E' l'assassino del Kaiser.
Dicono che abbia ucciso un uomo.
E' vero. Uccide
per divertimento. Gratis.
E' certamente piu' ricco di dio.
Non crede davvero che
ha ucciso un uomo, no?
Be', andiamo a cercarlo,
cosi' puo' chiederglielo lei stesso.
Signore e signori,
diamo il benvenuto sul palco
all'incredibile signora Gil McGray!
Il signor Gatsby?
Andiamo!
Ma si sbaglia! Poiche'
sono io il misterioso signor Gatsby.
Non lo troverete.
Questa casa...
e tutto cio' che contiene fa parte
di un elaborato camuffamento.
Ma il signor Gatsby non esiste.
Faux-wy! Io l'ho incontrato.
Davvero? E quale?
Il principe?
La spia? L'assassino?
Non ho mai trovato nessuno,
che sappia qualcosa
di vero sul signor Gatsby.
Beh, non mi interessa!
Da' grandi feste, e a me piacciono
le grandi feste. Sono cosi' intime.
Nelle feste piccole
non c'e' privacy.
Ma se questo e' vero,
cos'e' tutto questo?
Questa, mio caro,
e' LA domanda.
Siete pronti?
- Permette questo ballo?
- Vattene, maledetto squattrinato!
Ora te la rubo, Carraway!
- Signore e signori!
- Andiamo!
La storia jazz del mondo!
Accompagnata dai...
Fuochi d'artificio!
Andiamo! Nick!
Guardati intorno! Le ragazze ricche
non sposano i ragazzi poveri.
Lei e' mia.
Hai un viso familiare. Non eri con
la 3a Divisione durante la guerra?
Si', 9° battaglione.
- Io ero nel 7°.
- Scusi.
Mi sembravi familiare.
Come va, vecchio mio?
E' tutto incredibile.
Io vivo proprio qui accanto.
Mi ha mandato un invito vero e
proprio. Sembra che io sia l'unico.
Non ho ancora
incontrato il signor Gatsby.
- Nessuno lo ha incontrato.
- Pare che sia cugino del Kaiser,
e cugino di secondo
grado del diavolo.
Temo di non essere stato un buon
padrone di casa, vecchio mio.
Vedi...
Sono Gatsby.
Il suo sorriso era uno
di quei rari sorrisi
che si possono incontrare
quattro o cinque volte nella vita.
Sembrava che ti capisse,
e che credesse in te,
come si vorrebbe essere
capiti e creduti dentro.
Scusa vecchio mio,
credevo lo sapessi.
Non... non so che dire.
Ti prego, perdonami.
- Nessun problema.
- Ho bevuto un po' troppo.
- Si'?
- Signor Gatsby.
Chicago al telefono.
Arrivo tra un minuto.
Domattina prendo
il mio nuovo idroplano.
Ti va di venire con me?
- A che ora?
- Quando sta bene a te.
Beh, molto gentile da parte tua.
E un piacere rivederla,
signorina Baker.
Se posso fare
qualcosa per te,
chiedi pure, vecchio mio.
Scusatemi.
Vi raggiungo piu' tardi.
Mi aspettavo che fosse...
- Vecchio e triste?
- Si'.
Un giovane non sbuca fuori dal nulla
e compra un palazzo a Long Island.
Una volta mi ha detto
che ha studiato a Oxford.
Comunque, io non gli credo.
- Perche' no?
- Non lo so.
Non credo che ci sia andato.
Chiedo scusa.
Signorina Baker, il signor Gatsby
desidera parlare con lei, da soli.
- Con me?
- Si', signora.
Nick. Nick!
Ho appena sentito
la cosa piu' incredibile!
Dov'eri?
L'auto sta aspettando.
- Forza, ce ne andiamo.
- E' davvero incredibile.
Ora e' tutto molto chiaro.
Molto chiaro!
Andiamo!
- Che cosa ha un senso?
- Tutto.
Andiamo, e' tardi.
Dobbiamo andare.
Ti sto stuzzicando
e ho giurato di non dirlo a nessuno.
Su, dimmelo.
Oh Nick, mi dispiace, ho giurato.
Ho giurato che non l'avrei detto.
Scusa se te l'ho
sottratta, vecchio mio.
Non dimenticarti, abbiamo un giro
in idrovolante domattina.
Si'.
Signor Gatsby,
- Philadelphia al telefono.
- Bene.
- Buona notte, vecchio mio.
- Buonanotte.
Grazie.
Nick! Vieni a trovarmi! Prendiamo
un te' la prossima settimana!
Sono sull'elenco.
Ti chiamo.
Ce ne andammo con l'idrovolante,
e partecipai ad altre due feste.
Usai anche la sua spiaggia.
Ma sa, dottore,
mi resi conto che di Gatsby
non ne sapevo
assolutamente nulla.
Finche'...
Carina, vero vecchio mio?
L'avevi mai vista?
E' tutta completamente personalizzata.
Motore potenziato.
Vestiti. Andiamo a pranzo.
Senti, vecchio mio.
Che opinione hai di me?
- La mia opinione?
- Si'. La tua opinione?
Non voglio che
ti faccia un'idea sbagliata
sentendo tutte quelle
bizzarre accuse sul mio conto.
Tutte bugie, ti assicuro.
Ne avrai sentite di storie.
- Oh, beh...
- Ti diro' la sincera verita'.
La sincera verita' su di me.
Vengo da gente
molto ricca del Middle West.
Purtroppo, ora sono tutti morti.
Sono cresciuto in America,
ma ho studiato a Oxford,
per anni tutti i miei avi hanno
studiato la', e' una tradizione.
Il modo in cui parlava!
Era logico che tutti
pensavano che mentisse.
Dopo che i miei sono morti, mi sono
ritrovato con un mucchio di soldi.
Poi ho vissuto come un giovane
principe in tutte le capitali d'Europa.
- Oh, l'Europa?
- Si', l'Europa.
Parigi, Venezia, Roma,
Vienna, Zurigo,
Helsinki, Mosca, Istanbul.
Collezionavo gioielli,
specie rubini.
Andavo a caccia grossa. Dipingevo
qualcosina, cosi' per me stesso.
Proprio quando pensai che
non poteva essere piu' fantasioso...
Poi ci fu la guerra, vecchio mio.
divenne un eroe di guerra, sconfiggendo
da solo l'intero esercito tedesco.
Nelle Argonne, condussi due
compagnie di mitraglieri
Eravamo 5 contro 1. C'era
mezzo miglio di vuoto sui 2 lati.
Non resto' in piedi
neanche un tedesco.
Siamo stati 2 giorni,
e abbiamo visto mucchi di morti.
130 uomini, solo 16 fucili Lewis.
Tutti gli eserciti alleati mi diedero
una medaglia, anche il Montenegro.
Ecco, questa e'
quella del Montenegro.
"Maggiore Jay Gatsby,
per il suo straordinario valore".
Esatto.
Questa la porto sempre con me,
un ricordo dei giorni di Oxford.
E' scattata a Trinity Quad. L'uomo a
sinistra, ora e' il Conte di Doncaster.
Cosa potevo dire?
La fotografia era
senz'altro autentica.
Poteva essere
vero tutto quanto?
Non ti chiedo di credere
a quello che dico, vecchio mio.
A pranzo voglio presentarti uno degli
uomini d'affari piu' importanti di N.Y.
Il signor Meyer Wolfsheim.
Un caro amico.
Ti confermera' cio' che ti ho detto,
e garantira' per la mia persona.
Di certo non e' necessario.
Io dico di si'.
Ho pensato di dirti qualcosa
della mia vita.
Non vorrei che...
Non volevo che pensassi
che ero un semplice nessuno.
- No!
- Vedi, vecchio mio, io...
Oggi dovro' chiederti
una enorme cortesia.
Un'enorme cortesia?
Si'. La signora Baker
ti spieghera' tutto
al te' di questo pomeriggio.
Jordan? Cosa c'entra lei?
Ti assicuro che non
c'e' niente di scorretto.
E' una sportiva che non
farebbe mai niente di disonesto.
Accosti! Accosti la macchina!
Va bene, vecchio mio. Va bene!
Tutto a posto!
Non accadra' piu', signor Gatsby.
- Mi scusi!
- Grazie.
- Un vecchio amico di Oxford?
- Beh, ecco...
Una volta ho potuto
fare un favore al comandante.
Mi manda gli auguri
a Natale ogni anno.
Credo che lo
troveremo al ristorante.
Quando arrivammo al ponte
ero in confusione totale.
Non sapevo cosa pensare.
Ma la citta' vista dal
Queensboro Bridge
e' sempre la citta' vista
per la prima volta.
Nella sua prima, selvaggia promessa
di tutto il mistero
e la bellezza nel mondo.
Tutto puo' succedere!
Ora che eravamo
scivolati oltre il ponte
pensai che qualunque cosa, persino
Gatsby, sarebbe potuta accadere.
Ragazzo mio!
Meyer, Meyer, Meyer.
- Che buon profumo!
- Anche tu!
Mr. Carraway, il mio caro amico.
Il signor Meyer Wolfsheim.
Molto piacere, signor Carraway.
- Piacere mio.
- So tutto di lei.
Ah, bene.
- Il signor Gatsby parla sempre di lei.
- Davvero?
Andiamo?
Venga!
Si unisca a noi
per un leggero pranzo.
Di a Walter Chase che se non tiene
la bocca chiusa non prende un soldo.
Ne parliamo dopo.
- Highballs, Mr. Gatsby?
- Highballs, certo.
- Bene!
- Prenditi cura del mio amico.
Lui e' il prossimo
campione dei pesi massimi.
I miei rispetti al tuo capo.
Ehi, Jay, sei in arresto!
Commissario, attenzione con quegli
strumenti: si rischia l'infarto.
Quello la' dietro
era il commissario.
Attento con quei tavoli, senatore.
Ho fatto una puntata su di te, Jay!
Prendi l'aragosta. E' condita
con tartufo e erbe aromatiche.
Come vanno gli affari
in borsa, Mr. Carraway?
Bene, grazie.
So che cerca
un appoggio per i suoi affari.
No. No, no.
Non e' lui, Meyer.
Ricordati che questo e'
l'amico di cui ti ho parlato.
Oh, chiedo scusa.
Ho sbagliato persona.
Ora, se volete scusarmi,
devo fare quella chiamata.
- Fortunato, senatore?
- Che gentiluomo.
Di una delle migliori
famiglie del Midwest.
Purtroppo, ora tutti morti.
Quando ebbi il piacere di conoscere
il signor Gatsby subito dopo la guerra,
capii di aver scoperto
un uomo di ottima educazione.
Un eroe di guerra,
tutte quelle medaglie...
E... ha studiato a Oxford.
- Conosce Oxford?
- Si', ne ho sentito parlare.
Allora sapra' che se
si tratta di donne sposate,
di un uomo cosi' ci si puo' fidare.
Con un amico, diciamo
con uno come lei...
lui non alzerebbe mai
gli occhi su sua moglie.
- Non sono sposato.
- Ma lavora a Wall Street, giusto?
Si'.
Guardi il mio ferma cravatta.
Esemplare finissimo di molare umano.
Signori?
Tutto bene?
Si'! Si', noi...
Stavamo giusto
parlando delle mogli degli altri.
- Le mogli degli altri?
- Si'.
Beh, io qui ho fatto.
Signori, vi lascio a parlare
dei vostri sport e delle vostre donne.
- Le mogli di altre persone?
- Salve, signore.
Ma che cos'e', un attore?
Meyer? No no.
E' un giocatore d'azzardo.
E' quello che ha truccato
le World Series nel '19.
- Truccato?
- Truccato.
E come ha fatto?
Trovo' il modo, suppongo.
E' un uomo molto intelligente.
Allora, vecchio mio.
Quella cosa di Miss Baker,
- Quel favore che ti dicevo.
- Nick?
- Nick!
- Tom! Sei proprio tu!
- Come te la passi?
- Bene.
Nick, Daisy e' furiosa.
Non l'hai chiamata.
Ehi, signor Gatsby,
questo e' il signor Buchanan.
Lieto di conoscerla.
Non mi aspettavo di trovarti
in questo tempio della virtu'.
Beh, ero a pranzo
con il signor Gatsby.
- Posso aiutarla?
- Jordan Baker,
La famosa giocatrice di golf.
Eccola, l'ho vista, grazie.
A che gioco giocate tu e Gatsby?
- il signore si unisce...
- Un momento.
- Nick, siediti.
- Strano,
viene a prendermi
con la sua macchina gialla,
- mi racconta la sua vita
- Abbassa la voce...
- E la guerra e...
- Ti sentono tutti.
Cos'e' questo gran favore, Jordan?
Vuole che inviti Daisy per un te'!
Daisy?
E Gatsby.
Perche'?
Non so bene da dove cominciare.
Non mi rendevo conto l'altra sera
di aver gia' conosciuto Gatsby.
Cinque anni fa. A Louisville.
Era il giorno in cui avevo
le mie nuove scarpe da golf inglesi.
Daisy era la ragazza piu' di successo
con gli ufficiali di Camp Taylor.
Ciao, Jordan.
Uno di loro era
in macchina con lei.
Era Gatsby.
E il modo in cui lui la guardava,
era quello in cui tutte
le ragazze vogliono essere guardate.
Allora. Dimmi cosa e' successo.
Beh, non lo so.
Carica!
Gatsby parti' per la guerra.
Quando la guerra fini',
Daisy aspetto',
ma per qualche ragione sconosciuta,
Gatsby non poteva tornare.
Un anno dopo, arrivo' Tom Buchanan
di Chicago e la conquisto'.
Le regalo' un filo di perle
da 350.000 dollari.
La mattina del matrimonio,
Daisy ricevette una lettera.
Dite a tutti che
Daisy ha cambiato idea!
- Che succede?
- Mamma, ti prego!
- Dammela!
- No!
Vattene via!
Nessuno deve saperlo.
- Ma che diceva la lettera?
- Non so, non me lo disse.
Ma era troppo tardi.
Quel giorno alle cinque,
Daisy Fey sposo' Tom Buchanan
con la cerimonia piu' grandiosa
che Louisville avesse mai visto.
Dopo la luna di miele,
le vidi a Santa Barbara.
Fu commovente. Non avevo mai visto
nessuna cosi' innamorata di suo marito.
Una settimana dopo,
Tom si schianto' con l'auto.
La ragazza con lui era
una cameriera di Santa Barbara.
Fini' su tutti i giornali.
- Strana coincidenza.
- Cosa?
Che la casa di Gatsby
sia proprio di fronte alla baia.
Non e' una coincidenza.
Ha comprato quella casa
apposta per esserle vicino.
Ha dato tutte quelle feste sperando
che lei ci capitasse una sera.
Chiedeva a tutti di Daisy. Io ero
la prima persona che la conosceva.
Tutto questo per una ragazza
che non vede da cinque anni.
E ora lui vuole solo
che la inviti per un te'.
Che modestia, davvero.
Toglie il respiro, vero?
Salve, dolcezze.
Dove porto questi bambini?
- Long Island, per favore.
- Long Island.
E pensi che dovrei?
Ma Daisy vuole vedere Gatsby?
Lei non deve
assolutamente saperlo.
Devi solo invitarla,
poi lui capitera' li' per caso.
Ricordo che mi sentii combattuto.
Era giusto spingere mia cugina
Daisy, una donna sposata,
verso un uomo
che conoscevo appena?
Quando tornai a casa, da
Gatsby era illuminato da cima a fondo
come per un'altra
delle sue feste.
Ma non c'era nessun suono.
- Grazie.
- Buona notte, signore.
Questo posto sembra l'Esposizione
Universale o Conney Island.
- Ah, davvero?
- Si'.
Be', io...
la stavo giusto
guardando da qui.
Che ne dici di andare
a Coney Island, vecchio mio?
Prendiamo la
mia macchina, se vuoi.
E' tardi ormai.
Possiamo fare un tuffo in piscina,
- non l'ho mai usata questa estate.
- Devo andare a letto.
Va bene.
Saro' felice di farlo.
Chiamero' Daisy per
invitarla a prendere un te'.
Bene, io...
- Che giorno andrebbe bene?
- Quando sta bene a te.
Non voglio crearti problemi.
Dopodomani va bene?
Dopodomani?
Beh, ecco...
Vorrei prima far tagliare l'erba.
Senti, vecchio mio,
tu non fai molti soldi, vero?
- Non proprio.
- Scusa se lo dico.
Vedi... Io ho una piccola
attivita' secondaria,
diciamo: collaterale.
Capisci cosa voglio dire, vero?
- Tu vendi obbligazioni, no?
- Ci provo.
Giusto. E' una cosa
del tutto confidenziale,
ma potresti fare
un bel po' di soldi extra.
No, grazie.
Ho gia' tanto da fare.
Non si tratta di fare
affari con Wolfsheim, ti assicuro.
E' un favore, Jay.
Solo un favore.
Si'. Lo faccio volentieri.
- Un favore?
- Si'!
- Beh, buona notte.
- Buona notte.
Un giornale dice che
smettera' di piovere verso le 4:00.
Credo che...
Credo che sia "The Journal".
Dentro a destra, signori.
A destra, in salotto.
Grazie.
Va tutto bene?
Oh, l'erba e' a posto,
se e' questo che intendi.
Erba? Quale erba?
Io ho comprato i dolci.
Hai tutto cio' che serve?
Forse piu' fiori.
Hanno fatto un
buon lavoro, non e' vero?
Bello.
Pensi che sia troppo?
Penso che sia quello che vuoi.
Lo penso anch'io.
Non posso aspettare tutto il giorno.
Me ne vado!
Non essere sciocco,
mancano solo 2 minuti.
Non viene nessuno al te', e' troppo...
E' lei!
e' qui che vivi, cuore mio?
Si', e' l'ideale per me.
Perche' mi hai fatto venire sola?
Sei innamorato di me?
E' il segreto del castello di Carraway.
Di' all'autista di andare via.
Torna tra un'ora, Ferdie.
Si chiama Ferdie.
O, mio Dio!
Non riesco a crederci.
Ma... hai rapinato una serra?
E' innamorato di me.
Ti spiace?
- E' divertente.
- Cosa c'e' di divertente?
Cosa stai facendo?
Sono certamente
contenta di rivederti.
Ciao.
Anch'io sono
contento di rivederti.
Noi... ci siamo...
Ci siamo conosciuti prima.
Dovro' chiamare qualcuno
per farlo riparare immediatamente.
Mi dispiace per l'orologio.
Tanto e' vecchio.
- Bello, pero', un bell'orologio.
- Si'.
- Non ci siamo visti per molti anni.
- Cinque anni, il prossimo novembre.
Te'?
- Si', grazie vecchio mio.
- Grazie, tesoro.
- Limone o zucchero?
- Niente.
Grazie.
- Devo farle un salto in citta'.
- In citta'?
- Torno subito.
- Nick, posso...
- parlarti di una cosa?
- Si', torno subito!
Dio! E' un errore!
E' un terribile errore!
Sei solo imbarazzato,
E anche Daisy lo e'.
- Lei e' imbarazzata?
- Si'. anche piu' di te.
Non parlare cosi' forte!
Ti comporti come un bambino!
Ti comporti da maleducato,
Daisy e' di la' tutta sola, e tu...
Rileggendo quanto
ho scritto fin'ora,
mi torna in mente che,
per la seconda volta quell'estate,
stavo custodendo
i segreti degli altri.
Ancora una volta,
ero dentro, ed ero fuori.
Ha smesso di piovere.
Si'. Ha smesso, non e' vero?
Cosa te ne pare, Daisy?
- Vieni a vedere.
- Oh, Nicky, ma che strano.
Guarda, quella e' casa mia.
Proprio li', dall'altra
parte della baia.
Lo so.
Ho la stessa vista
da dove sto io.
Dov'e' che stai tu?
Nick, voglio che tu e Daisy
veniate a casa mia.
Vorrei farle fare un giro.
Sicuro che vuoi che venga?
Assolutamente, vecchio mio.
Assolutamente.
- Giardiniere, aprite i cancelli.
- Aprite i cancelli!
Ho portato i cancelli
da un castello in Normandia.
- Oh, Jay, e' grandiosa!
- Ti piace?
Da morire.
- Ma come fai a vivere qui da solo?
- Beh, non lo faccio.
E' sempre piena di
interessanti persone celebri.
Vieni con me.
La mia casa non e' male, vero?
Guarda come prende
la luce davanti.
E' splendida.
Andiamo, voi due.
Voglio vederla tutta.
Devi sapere che a me
piace tutto cio' che e' moderno.
Spremi le arance
ed esce di li'.
Nessuno per una partita a golf?
Lo sai che sono
una campionessa, vero?
- Ottimo!
- Forza, allora.
Ti faccio vedere
come si fa.
Ora tira un colpo.
Pronta? Fuoco!
Sono negata.
- Pronti per un primo piano?
- Non voglio perdermi nulla.
Ottima luce.
Potrebbe essere
una copertina di Vogue.
Accendi la fotocamera.
- E' bellissimo!
- E' un Wurlitzer personalizzato.
- Qualcuno puo' suonarlo?
- Klipspringer.
- Qualcuno chiami Ewing!
- Si', signore.
Musica. E poi possiamo
ballare tutta la notte.
Ewing e' un geniaccio,
puo' suonare ogni cosa.
Lei lo fa sembrare tutto cosi'
splendente, vero vecchio mio?
Ho un uomo in Inghilterra
che mi procura i vestiti.
Mai visto nulla di simile.
Qualcosa per la signora.
Mi manda una selezione
all'inizio di ogni stagione.
Questa e' seta.
- Questa e' flanella.
- E' bellissimo!
Cotone indiano.
Lino!
- Nicky, e' un pazzo!
- Non posso aiutarti!
Lo sai che poi dovrai
rimettere a posto tutta la sala.
Cosi' li rovini!
Jay, smettila!
- Prendi questi!
- No, Jay!
Cosa c'e'?
Daisy, ti prego cara. Cosa c'e'?
Mi fa sentire triste.
- Perche'?
- Perche'...
Cinque anni perduti,
lottavano sulle labbra di Daisy.
Ma tutto cio' che
riusci' a dire fu...
Perche' non avevo mai
visto delle camicie cosi' belle.
Se non fosse per la nebbia,
potremmo vedere la luce verde.
Quale luce verde?
Quella che brilla tutta la notte
alla fine del tuo pontile.
Forse Gatsby si rese conto,
che il significato
colossale di quella luce,
era svanito per sempre.
Ora era di nuovo
solo una luce verde su un pontile,
e dal suo elenco di oggetti
incantati, ne era sparito uno.
Chi e' questo? Tuo padre?
Oh, no. E' il signor
Dan Cody, vecchio mio.
Ora e' morto.
Era il mio migliore
amico molti anni fa.
Non sapevo che portassi
il ciuffo, o avessi uno yacht.
Voglio farti vedere una cosa.
Siediti.
Questi sono tutti
ritagli che ho raccolto.
Riguardano te.
Hai conservato le mie lettere.
Questa e' la mia prima foto.
- Ricordi questa lettera, vero?
- "Non possiamo perderci.
E perdere nel nulla
tutto questo glorioso amore.
Vieni a casa.
Saro' qui ad aspettare fiducioso,
che ogni sogno
su di te si avveri".
Scusami.
Ora non posso parlare, vecchio mio.
Dovresti sapere com'e' piccola
la citta'. Ascoltami! Ascoltami!
Hanno detto: una piccola citta'.
Ascoltami. Lui non ci serve se crede
che Detroit sia una piccola citta'.
Hai capito?
Ne parliamo dopo, vecchio mio.
Va bene.
Klipspringer.
Dev'essersi svegliato.
Andiamo?
Se tradurre vi appassiona
e diverte, venite a tradurre con noi.
[SRT project]
www.phoenix.forumgalaxy.com
Avrei voluto poter
fare ogni cosa insieme a te.
Tutta la mia vita...
vorrei che fosse stata cosi'.
Lo sara'.
Se solo Gatsby si fosse
accontentato di abbracciare Daisy...
Ma aveva grandi progetti per la
sua vita, e Daisy ne faceva parte.
Fu solo alla fine di quell'estate,
l'ultima notte che vidi Gatsby,
che mi parlo' della vita
che aveva sempre sognato
per se stesso sin da ragazzo.
Vede, dottore,
il vero nome di Gatsby era...
James Gatz.
I suoi genitori erano agricoltori
del Nord Dakota, poveri in canna.
Lui non li aveva mai
accettati come genitori.
Nella sua immaginazione,
era il figlio di Dio,
destinato a gloria futura.
Inseguendo questo destino, un 16enne
Gatz se ne ando' molto lontano.
Un pomeriggio, al largo
della costa del Lago Superior,
vide uno yacht in pericolo.
Usci' in mare e salvo'
il vascello e il suo comandante,
l'alcolizzato miliardario Dan Cody.
Si schiantera' sull'isola!
Avanti, comandante!
Che diavolo stai facendo...
vecchio mio?
Fu la sua grande occasione,
e lui l'afferro' al volo.
Cosi' decisi li' per li' di
chiamarmi Jay Gatsby.
Traghetto' la nave fuori
dal pericolo, e nel suo futuro.
Gatsby dimostro' abilita' e ambizione,
e per cinque anni,
navigarono in tutto il mondo.
Era in gamba il vecchio Dan.
Mi ha insegnato tutto.
Come vestire, muoversi
e parlare come un gentiluomo.
Jay Gatsby.
E' una tavola, ha visto?
Gatsby sperava di ereditare la fortuna di Cody.
Ma quando Cody mori'
Gatsby fu truffato
sull'eredita' dalla famiglia di Cody.
Sebbene acquisi' la capacita'
di fare il gentiluomo,
torno' lo stesso ad essere
povero in canna.
A meta' estate,
Gatsby fu su tutte le prime pagine.
Da dove venivano i soldi?
Era cio' che l'intera
New York voleva sapere.
Ed era la stessa
domanda nella mente di Tom,
quando accompagno' Daisy ad una
delle scintillanti feste di Gatsby.
Date un'occhiata in giro.
Io torno subito.
Molti di questi nuovi ricchi
sono sporchi contrabbandieri.
Non Gatsby. Lui e' un uomo d'affari,
e ha un sacco di drugstore.
- Uomo d'affari...
- Vi presento il senatore Gulick.
- Questo e' il signor Carraway.
- Senatore.
La signora Buchanan.
- Incantato.
- Lieta.
Oh, e il signor Buchanan,
il giocatore di polo.
Ora non piu'.
e' sempre un piacere
conoscerla, Buchanan.
Si figuri.
Senatore, ci vediamo dopo,
al tavolo dei dadi.
Preferirei non essere
il giocatore di polo.
Tom, dovresti essere
orgoglioso dei tuoi successi.
- Posso mostravi la casa?
- Certo.
Forse conoscera' le facce
- di molta gente nota.
- Certamente.
Non andiamo molto in giro.
Credo che non riconoscero' nessuno.
Davvero? Forse
conoscete quella signora li'.
E' Marlene Wood!
Adoro le sue foto.
Vuoi che te la presenti?
Preferirei proprio
non essere il giocatore di polo.
Mi eccitano tanto queste cose.
Carino questo balletto.
Credo che ci siamo gia' incontrati,
Signor Buchanan. Circa un mese fa.
Proprio cosi'!
E lei era con Nick.
- Alla barbieria.
- No, grazie.
Giusto.
Sa, io conosco sua moglie.
- Ma davvero?
- Si'.
Signor Gatsby.
- E' arrivato il signor Sleghorn.
- No, non adesso!
Il Foxtrot!
Signor Buchanan.
A lei... non dispiace?
Certo che no.
So divertirmi
anche in altro modo.
Nel caso ti voglia
annotare qualche indirizzo.
Un altra grande festa, Jay.
La sua incantatrice
di serpenti, Mr. McKlenehan.
Tutto questo e' frutto
della tua immaginazione?
No.
Sai, tu eri sempre presente.
In ogni idea.
Ogni decisione.
Naturalmente, se qualcosa
non e' tuo gradimento, la cambiero'.
E' perfetto.
Frutto della tua perfetta,
irresistibile immaginazione.
Vorrei sapere
dove diavolo l'ha incontrata.
- Ci si vede.
- Va bene.
Vieni con me.
Grazie.
Hai visto mia moglie?
No.
E' un po' che non la vedo.
Whiskey.
Strano, il senatore
l'ha vista quaggiu'.
Vorrei tanto
che potessimo fuggire.
Fuggire? No...
Daisy, cara, non...
non sarebbe dignitoso.
Tu abiti qui vicino, Nick?
Proprio qui accanto.
Ma davvero?
Vivremo qui, in questa casa.
Tu ed io.
Cara...
E' ora di dirlo a Tom.
Buona notte, signori!
Ma che circo!
Beh, se la vedi...
io la sto cercando. Diglielo.
Ricordi quanto ci divertivamo?
Perche' non possiamo
farlo come allora?
Ehila'.
Ciao, Nicky. Stavamo discutendo.
- Di che cosa?
- Delle... cose.
Del futuro.
Del futuro degli
imperi di colore.
Tom ti sta cercando
per tutta la festa e...
- Signore...
Signor Gatsby, il signor Sleghorn
e' un pochino inquieto.
Scusatemi.
Nick. Ti dispiacerebbe
occuparti di...
Certo.
Gatsby scomparve per
sedare non so quale disputa.
Daisy attese.
Ma Gatsby non fu
in grado di tornare.
Confidavo su di te per queste
*** calde. E non eri disponibile.
Lo stesso con lei.
Che ti sta succedendo, Jay?
- Dove sei stata?
- Con Nicky.
Il signor Gatsby ci
ha mostrato i giardini.
Dev'essersi dato molto da fare
per mettere insieme questo serraglio.
Mi piacerebbe
sapere chi e'. Cosa fa.
E voglio proprio scoprirlo.
Oh, eccoti qua!
Daisy e' appena andata via.
Mi ha chiesto di dirti
che e' stata benissimo.
Non le e' piaciuto.
- Ma certo che si'!
- No, no.
No, non le e' piaciuto,
Non si e' affatto divertita.
Mi sento cosi'
distante da lei, ora.
E' difficile farle capire.
- Parli della festa?
- La festa?
Non mi puo' interessare
di meno delle feste.
E' tutto per ora, signori.
- Grazie.
- Grazie, signore.
Vedi...
Deve dire a Tom che
non l'ha mai amato.
- Che cosa?
- Si'.
Cosi' potremo tornare
a Louisville, a casa dei suoi.
I suoi sono deliziosi, vecchio mio.
Ci sposeremo li'.
Sai...
Daisy e io ricominceremo
come se fosse 5 anni fa.
Io non le chiederei troppo.
- Non le chiederesti troppo?
- No.
Scusa tanto, vecchio mio, ma...
e' cosi' triste, perche' e'
cosi' difficile farglielo capire.
Cosi' difficile farle capire.
Tutto questo
l'ho fatto per lei,
e ora lei...
vuole fuggire.
Vuole lasciare tutto.
Jay...
Non si puo' ripetere il passato.
- Non si puo' ripetere il passato?
- No.
Perche', certo che si puo'.
Certo che si puo'.
Rimettero' le cose
come erano prima.
Tutto e' stato cosi'...
cosi' confuso da quella notte.
Parlo' molto del passato,
come se volesse
recuperare qualcosa.
Se che... posso ricominciare
tutto dall'inizio.
Se potessi ricominciare dall'inizio,
allora la ritroverei.
Un'idea di se' che aveva
messo nel suo amore per Daisy.
Una notte a Louisville,
cinque anni fa,
Gatsby si ritrovo' a casa
di Daisy per pura coincidenza.
La prima volta andai a casa sua
con alcuni ufficiali di Camp Taylor.
Non ero mai stato in
una casa cosi' bella, prima.
L'uniforme nascondeva la verita',
del suo essere
un giovane squattrinato,
con solo quella grande
idea di se stesso.
- Daisy, non sgambettare.
- No, mamma.
Quanti aitanti giovani ufficiali,
e di famiglie cosi' illustri.
Ho sempre saputo
che potevo elevarmi.
Ma soltanto se lo
avessi fatto da solo.
Sapevo che quando
avessi baciato quella ragazza...
sarei rimasto legato
a lei per sempre.
Cosi' mi fermai.
Mi fermai, e...
attesi.
Attesi ancora un momento.
Sapeva che la sua mente non sarebbe
piu' stata libera di spaziare,
come la mente di Dio..
Che innamorarsi
avrebbe cambiato il suo destino...
per sempre.
E solo allora
mi lasciai andare.
Lei sboccio'
per lui come un fiore...
e l'incarnazione fu completa.
Sapevo che innamorarsi era
un grande errore per un uomo come me.
Ho solo 32 anni, potrei
ancora essere un grand'uomo,
se potessi dimenticare
che una volta persi Daisy, ma...
la mia vita, vecchio mio,
La mia vita doveva
essere come questo.
Deve continuare ad andare avanti.
Deve andare da Tom...
e dirgli che
non l'ha mai amato.
Devo solo darle
piu' tempo, vecchio mio.
Piu' tempo.
Non preoccuparti, vecchio mio.
Qui posso proteggerla.
Buona notte, vecchio mio.
Ti sbagli sul passato, vecchio mio!
Ti sbagli.
Ci sarebbe stata musica
dal mio vicino per tutta l'estate.
Nei suoi giardini azzurri, uomini e
donne andavano e venivano come falene,
tra i sussurri e
le risate e le stelle.
- Colazione?
- Si'. Grazie, grazie.
Risate.
Grazie.
No, i sussurri,
lo champagne e le stelle.
Ma...
Dopo la visita di Tom e Daisy,
le luci di Gatsby
si spensero una ad una.
Non ci furono piu' feste.
Daisy gli faceva
visita con discrezione.
Poiche' la stessa notorieta'
che per tutta l'estate,
aveva procurato
piacere a Jay Gatsby,
era diventata una minaccia.
Non voglio andare a casa.
Ho sentito che hai
licenziato tutti i tuoi domestici.
Daisy viene a volte
nel pomeriggio,
Volevo gente che non spettegolasse
finche' non decidiamo cosa fare.
Vedi, queste citta' sono
molto puritane, vecchio mio.
Se finisse
sui giornali, mi capisci?
Adesso ho solo gente che
Wolfsheim ha voluto aiutare.
Che differenza fa? Basta che sappiano
cucinare e rifare i letti, giusto?
Nick, Daisy e' pronta.
E' pronta, ha solo
chiesto una cosa:
che tu e la signora Baker andiate
domani a pranzo a casa sua.
Ci verrai, vecchio mio?
Daisy ha bisogno di te.
Abbiamo bisogno di te.
Verrai, vecchio mio?
Sapete, ho letto da qualche parte,
che il sole e' sempre
piu' caldo ogni anno.
Un momento. E' il contrario.
Il sole e' sempre
piu' freddo ogni anno.
Vorrei essere fuori
su quella baia oggi.
Io sto proprio
dall'altra parte.
Proprio li'.
Cosi' e' lei.
Sa, ogni sera vedo...
quella luce che lampeggia
sul vostro pontile.
Quale luce?
Vede, signor Buchanan,
io volevo essere vicino a...
- a Daisy e ho...
- Che caldo!
E' tutto cosi' confuso!
Che faremo di noi
questo pomeriggio,
il giorno dopo, o
nei prossimi 30 anni?
Oh, non essere morbosa.
- Andiamo in citta'. Chi viene?
- In citta'?
Oh! Le donne...
Hanno certe idee...
Daisy?
Sei sempre cosi' in gamba.
Non ti scomponi mai.
Come l'uomo di quella
pubblicita' a Times Square.
L'uomo nelle bellissime,
fresche camicie.
Aveva detto a Gatsby
che lo amava.
e Tom l'aveva visto.
Andiamo in citta'!
Sono d'accordo.
E' un'idea fantastica.
Henry, porta la macchina.
Cosi', senza neanche
fumare una sigaretta?
Hanno fumato per tutto il pranzo.
Dai, divertiamoci.
Fa troppo caldo per agitarsi.
Daisy, e' stata una tua
grande idea.
Perche' ripensarci? Andiamo!
Ho cambiato idea, zoticone.
Oh, andiamo. Ci prendiamo
una bella suite al Plaza...
Un secchio di ghiaccio,
una bottiglia di whisky
e ci sara' da divertirsi.
Andiamo. E' stata una tua idea.
Bene. Come vuoi tu, Tom.
Andiamo, Jordan.
Vuole unirsi a noi, signor Gatsby?
Due bottiglie di whisky
avvolte in un asciugamano.
Dai, Nick!
Signor Gatsby, vorrebbe
guidare lei la mia coupe'?
Io porto gli altri col
suo macchinone da circo.
Non credo di avere
benzina, vecchio mio.
No, e' pieno.
E se finisce
mi fermo a un drugstore.
Pare che si compri di tutto
nei drugstore oggigiorno.
- Tu va con Nick e Jordan.
- Proprio di tutto, si'.
Ci vediamo al Plaza.
Saro' quello che in macchina
si fuma due sigarette.
Penserai che
sono uno stupido, vero?
Ma ho una sesto senso che
a volte mi dice cosa fare.
Ho indagato
un po' su questo tizio.
Hai scoperto di Oxford?
Oxford, New Mexico.
Indossa un abito rosa, sant'iddio!
Tom, sono quasi senza benzina.
Wilson? Che cosa stai aspettando?
Dacci un po' di benzina!
Devo farla da solo?
Pensi che venga qui
per il panorama?
- Mi scusi, sto male.
- Perche'?
Perche', che succede?
Non lo so, sono...
tutto acciaccato.
- Ho un gran bisogno di soldi.
- Che?
Io e mia moglie
vogliamo andare a ovest.
Ah... tua moglie?
Tom si senti'
afferrare dal panico.
Amante e moglie, cosi' saldamente
sicure solo un'ora prima,
stavano entrambe
sfuggendogli al controllo.
Mi sono accorto di
qualcosa di strano in questi giorni.
Percio' lei viene a ovest,
volente o nolente.
- Quanto ti devo?
- Un dollaro. Un dollaro e venti.
Ti do la macchina.
Te li porto domani.
Bene, bene.
Aprite un'altra finestra.
Non ce ne sono piu'.
Allora cercatemi una scure.
Non pensare al caldo.
Facendo cosi' peggiori le cose.
Perche' non la lascia
in pace, vecchio mio?
Una gran bella
espressione la sua, eh?
Cosa?
"Vecchio mio". Dove l'ha presa?
Senti, Tom, se vuoi
fare osservazioni personali,
io me ne vado subito.
Signor Gatsby,
si dice che lei
abbia studiato a Oxford.
No. Non proprio.
Oh si', ho sentito dire
che e' stato a Oxford.
Si', ci sono stato.
Ma certo. L'uomo
vestito di rosa
- e' stato a Oxford.
- Tom!
Ho detto che
ci sono stato, chiaro?
Oh, ho sentito.
Mi piacerebbe sapere quando.
Vuole sapere quando?
Allora, signor Gatsby?
Era il 1919. Ci sono
rimasto solo 5 mesi,
per questo non posso dire esattamente
di aver studiato ad Oxford.
Era un'opportunita' che davano
ad alcuni degli ufficiali che...
avevano combattuto in guerra.
Volevo alzarmi e dare
a Gatsby una pacca sulla spalla.
Ti preparo un drink, Tom.
- Cosi' non ti sentirai cosi' stupido.
- Aspetta un attimo.
Ho da fare al signor
Gatsby un'altra domanda.
Prego, signor Buchanan.
Chieda pure.
Che tipo di lite...
sta cercando
di provocare in casa mia?
Non sta provocando
nessuna lite, sei tu che lo fai.
Controllati un po'.
Controllarmi!
Oh! Immagino che adesso
non resti che sedersi da parte
e lasciare che il signor nessuno
di nessuna parte
faccia l'amore con tua moglie.
Beh, se la pensi cosi'
per me sei fuori strada.
Al giorno d'oggi si comincia
a screditare la vita familiare,
e l'istituzione familiare.
E alla prossima
buttiamo tutto a mare,
e facciamo matrimoni
misti tra bianchi e neri!
Sua moglie non l'ama!
Non l'ha mai amata.
Lei ama me.
- Dev'essere pazzo.
- No, vecchio mio.
No, vede...
Non l'ha mai amata.
L'ha sposata solo perche' io ero
povero e lei era stanca di aspettare.
E' stato un terribile errore,
ma nel suo cuore,
nel suo cuore non
ha mai amato altri che me.
- Dobbiamo andare.
- Ferma.
- Andiamo tutti a casa.
- Siediti, Daisy!
Ti prego.
Ti prego, siediti.
Coraggio, Daisy.
Daisy?
- Voglio sapere cosa sta succedendo.
- Gliel'ho appena detto.
Va avanti da 5 anni.
Ti sei vista con lui...
per 5 anni?
No, no. Non
potevamo vederci, ma...
entrambi ci siamo amati
per tutto questo tempo, vero?
Oh, tutto qui?
Lei e' pazzo!
Non posso parlare di quel
che e' accaduto 5 anni fa.
Perche' allora
non conoscevo Daisy.
E vorrei sapere come ha fatto ad
avvicinarsi a meno di 1 miglio,
se non portandole
la spesa dalla porta sul retro.
Ma tutto il resto
e' una dannata bugia.
Daisy mi amava
quando mi ha sposato,
- cosi' come mi ama ora.
- No, no.
- Mi dispiace, signor Buchanan.
- Mi ama!
- No.
- Mi ama.
Mi ama, e per di piu'
anche io amo Daisy.
E anche se a volte faccio un po'
di baldoria, alla fine ritorno sempre.
- Baldoria...
- La amo sinceramente.
- La amo sempre.
- Sei rivoltante.
Sapete perche' siamo
scappati da Chicago?
Strano che non si sia
vantato di quella piccola baldoria.
Tutto questo
e' passato, Daisy cara.
Avanti, digli la verita',
che non l'hai amato mai.
Il resto...
sara' spazzato
via per sempre.
Come potrei
amarlo? Impossibile!
Ricorda, devi dirgli
che non l'hai mai amato,
e il resto sara'
spazzato via per sempre.
Daisy.
Daisy, diglielo.
Che non l'ho mai amato?
Mai?
- No.
- No.
Nemmeno alle Hawaii?
Neanche il giorno che
ti ho portato in braccio
per non farti
bagnare le scarpe?
Mai?
Basta, ti prego...
Daisy.
No, Jay!
Tu vuoi troppo.
Ti amo ora, non basta?
Non posso rinnegare il passato.
Lo amavo una volta,
ma amavo anche te.
Amavi... Amavi anche me?
Mi ami...
Un'altra bugia! Non
sapeva che era vivo!
Ci sono cose tra Daisy e me,
Gatsby, che non sapra' mai!
Nessuno potra' dimenticarle!
Devo parlare con
Daisy da solo. Vede...
L'ha fatta innervosire
adesso, vecchio mio.
Daisy.
Anche da sola non posso dire di non
averlo mai amato, non sarebbe vero.
- Certo che no.
- Come se ti importasse.
Certo che mi importa. Mi prendero'
piu' cura di te d'ora in poi.
Lei non si occupera'
di Daisy d'ora in poi.
- La sta lasciando.
- Sciocchezze!
- Si', ti lascio.
- No, no.
No, lei non mi lascia.
E non certo per un
banale impostore come lei.
Signor Gatsby,
chi e' lei esattamente?
Sa, ho indagato
un po' tra i suoi affari.
Lei e' uno della
banda di Meyer Wolfsheim.
- Ti prego, andiamo a casa.
- Lui e questo Wolfsheim,
hanno comprato
un sacco di drugstore,
e spacciano
alcool in tutta la contea.
- E con cio', vecchio mio?
- Non mi chiami vecchio mio!
E questo affare
dei drugstore e' niente
rispetto al traffico di
obbligazioni che avete creato.
Il suo amico Walter Chase
non ha esitato a entrarci.
Infatti mi
ha dato da pensare.
Come fa un rispettabile
banchiere come Chase,
a ritrovarsi
affogato nei debiti...
- Glielo dico io.
- con un usuraio come Wolfsheim?
- Si chiama avidita', vecchio mio.
- Esatto.
E lei invita mezza Wall Street
a ingozzarsi e sbronzarsi
in quel suo
luna park ogni week-end.
Sono sorpreso che non abbia
cercato di coinvolgere anche te.
Mio Dio, l'ha fatto.
- Lui non c'entra niente.
- Col suo piccolo racket.
Daisy?
Daisy!
Non vedi chi e' questo tizio?
Con la sua casa,
le sue feste, e
i suoi vestiti eleganti.
E' solo una copertura
per Wolfsheim, un gangster,
per abbindolare gente
rispettabile come Walter Chase.
L'unica cosa rispettabile di lei,
vecchio mio, sono i suoi soldi.
I soldi e basta.
Ne ho tanti quanto lei,
siamo uguali.
Oh, no! No.
Noi siamo diversi.
Io, loro... lei.
Siamo tutti diversi da lei.
Vede, siamo nati diversi.
E' nel nostro sangue.
E nulla che lei
potrebbe fare, dire, o rubare,
o sognare, cambiera' questo.
Una ragazza come Daisy...
Stai zitto! Zitto!
In quel momento, Gatsby...
aveva davvero l'aria di uno
che ha ammazzato un uomo.
Le mie...
Le mie sincere...
Le mie scuse piu' sincere.
Credo di...
avere perso il controllo.
Proprio cosi', signor Gatsby.
Ci ha mostrato le belle
maniere di Oxford.
Daisy, cara.
Questo non avra'...
nessuna conseguenza. Io...
Daisy.
Daisy. Parlami, tesoro.
Ho perso la pazienza, tutto qui.
Inizio' a parlare animatamente.
Ma ad ogni parola, Daisy si
ritirava sempre di piu' in se stessa.
Per favore, Tom,
non ce la faccio piu'!
Perche' non ci avviamo
verso casa noi due,
con la macchina del signor Gatsby.
- Daisy, cara, guardami.
- Vai.
- Daisy.
- Non ti secchera'.
Si rendera' conto che
la sua storiellina e' finita.
Daisy? Daisy!
Vi va un po' di questo?
Jordan? Nick?
Nick?
Che c'e'?
- Ne vuoi un goccio?
- No.
Mi sono appena ricordato...
Oggi e' il mio compleanno.
Buon compleanno.
Trent'anni. La promessa
di un decennio di solitudine.
Il violento soprassalto
dei 30 anni si placava.
mentre Gatsby e Daisy correvano
nel fresco del crepuscolo...
verso la morte.
Non mentirmi!
Dove l'hai presa questa?
Puoi ingannare me,
ma non dio.
Dio vede tutto!
Myrtle! Dove sei?
Ferma! Ferma!
- Myrtle! Bambina!
- Ferma!
Per favore!
Rallenti! Ci sono problemi
la' davanti, signore.
Bene, finalmente un po'
di lavoro per Wilson.
- Diamo un'occhiata.
- Sono le tre e mezzo!
Solo un'occhiata.
Andiamo!
Signore?
- Signore, le sto chiedendo...
- Levati di dosso!
Tutto a posto!
Tutto a posto.
La conosce, vero?
Non proprio. No.
Va bene, puo' andare
un po' indietro, signore?
Cosa e' successo?
E' uscita in strada correndo.
Quel figlio di puttana
non si e' neppure fermato.
Ehi, io l'ho visto.
Era una grossa
macchina gialla.
E' uscito dal nulla.
Gia'. Una grossa Douzy gialla.
Una fuoriserie.
Dovete dirmelo voi
che macchina era.
Io lo so che
macchina era quella.
- Wilson, calmati.
- Lo so che macchina era!
Volete lasciare in pace
questo poveretto? Wilson, ascolta!
Sono appena arrivato da New York.
Wilson! Ti stavo portando la coupe'.
Siediti, siediti!
Dategli da bere!
Quella macchina gialla
non era mia. Hai sentito?
- Non l'ho vista tutto il pomeriggio.
- Ehi.
Di che colore e' la sua auto?
E' blu. Coupe'.
- Siamo appena arrivati da New York.
- Si', si sono appena fermati.
Va bene.
Blu.
Prendi.
Di chi e' la macchina gialla?
Di un tale di nome Gatsby.
Jay Gatsby.
E' un truffatore, George. E'...
quello delle feste di cui
tutti i giornali parlano.
Forse era quello che
ronzava intorno a Myrtle.
Forse e' per questo
che l'ha uccisa!
Si', forse.
Uno cosi', puo' darsi.
Dovete prenderlo.
Gatsby.
Bisognerebbe fare qualcosa
a un tipo come lui.
Paghera'.
Oh, paghera'.
Vigliacco!
Non ha neppure
fermato la macchina.
Lo difendi ancora, adesso?
Ti chiamo un taxi, Nick.
Perche' non vieni dentro
a mangiare qualcosa mentre aspetti?
No, grazie. Aspetto fuori.
Ma cosa ti succede?
- Non vuoi entrare, Nick?
- No, grazie.
- Sono solo le 9:30.
- No, ne ho abbastanza! Di tutti.
Ciao, vecchio mio.
Cosa stai facendo?
Sto seduto qui.
Si', lo vedo.
Hai visto qualche
problema per strada?
La donna che hai
investito e' morta, Jay!
Ne ero certo.
L'ho detto a Daisy.
- Meglio che lo shock venga tutto subito.
- Ma ti rendi conto?
Come hai potuto farlo?
Ma cos'hai? Sei solo
un maledetto vigliacco!
Abbassa la voce, per favore!
Non avevo scelta, Jay!
Nessuna scelta? E quella donna?
Non avevo scelta,
e' morta sul colpo.
E' stata sventrata!
Io c'ero, l'ho visto!
Ho capito! E' stata colpa mia!
Colpa mia, questa donna,
e' corsa fuori precipitandosi verso
di noi come se volesse parlarci.
E' successo tutto cosi' in fretta!
Lei ha tent... Io ho tentato...
- Lei?
- di sterzare in tempo, ma...
Guidava Daisy?
No. Io.
Sai, dopo che abbiamo
lasciato New York, lei era...
era molto nervosa, ha pensato...
che guidare l'avrebbe calmata.
Ma questa donna
ci e' piombata addosso.
E' successo tutto cosi' in fretta.
Non e' stata colpa di Daisy.
Nessuno deve sapere
che Daisy era alla guida.
Promettimelo.
Jay.
Dovresti andare
a casa a riposarti un po'.
Aspettero' qui.
Tutta la notte, se necessario.
Non e' una buona idea.
Se cerca di infastidirla per
gli spiacevoli fatti di oggi,
se prova a infastidirla,
se diventa brutale con lei, o altro...
Fermati. Tom non
la tocchera'.
- Non e' a lei che sta pensando.
- Non mi fido di lui.
- Non mi fido di lui.
- Va bene. D'accordo.
Aspetta qui.
Vado a vedere se
c'e' movimento.
Lo faresti?
Grazie, vecchio mio.
Non devi preoccuparti di niente.
Mi occupero' io di tutto.
A te pensero' io.
Meglio lasciare la citta'.
Ti riposerai un po', non
preoccuparti. Andra' tutto bene.
- Ciao, vecchio mio.
- Jay.
- Va tutto bene?
- Si'. Tutto bene.
Alle quattro,
lei e' venuta alla finestra.
E' rimasta li' un attimo,
poi ha spento le luci, quindi...
Bene...
Mi daresti una mano, vecchio mio?
Avrei dovuto dirgli
quello che avevo appena visto, ma...
l'unica cosa che
riuscii a dire fu...
Jay, con tutto cio' che e' successo,
forse dovresti andartene.
Stanotte rintracceranno l'auto.
Andarmene? Non posso
andarmene, non stanotte.
Jay, capisci che
una donna e' stata uccisa.
Daisy mi chiamera' domattina.
E poi decideremo
come partire insieme.
- Daisy...
- Deve riflettere un po'.
Herzog, stiamo parlando. Grazie.
- Ha solo bisogno di tempo per pensare.
- No, Jay.
- Con Daisy...
- Ha bisogno di tempo per pensare.
Mi chiamera' domattina.
Aspetta qui con me.
Fara' giorno tra poco.
Quella fu la notte in cui
finalmente mi disse la verita'.
Tutta la verita'.
Sai, per un momento ho pensato
di avere un sacco di cose, ma...
la verita' e' che sono vuoto.
Forse e' per questo che
racconto storie inventate su di me,
ma e' da molto tempo che volevo
raccontarti le cose cosi' come stanno.
Sono cresciuto
terribilmente povero, vecchio mio.
Racconto' delle sue umili origini,
del suo viaggio
formativo con Dan Cody.
Della guerra, di Oxford...
e di come entro'
in affari con Wolfsheim.
E quella fu anche la sera
in cui mi resi conto
della straordinaria propensione
di Gatsby alla speranza.
... La sorpresa che l'amavo,
vecchio mio, e che lei amava me.
Un dono che non avevo
mai trovato in nessun altro.
Non mi ero mai reso conto
di quanto una ragazza carina,
potesse essere straordinaria.
e che difficilmente
ritrovero' ancora.
Mi figuravo la mia vita
con Daisy, di noi due sposati,
a cavarcela con
quei pochi dollari al mese.
Cosa c'era nella lettera?
Il motivo per cui, dopo la guerra,
non sono potuto ritornare.
Le chiedevo di aspettarmi,
finche' non fossi riuscito
a combinare qualcosa, ma lei...
Sai, mi sentivo sposato con lei.
Ecco tutto.
Tutto era per lei. La casa,
le feste, ogni cosa.
Dio vede tutto.
Signor Gatsby, mi scusi.
- Ha chiamato Chicago...
- Non ora.
Liberi la linea.
Per una chiamata personale.
Una chiamata personale? Certo.
Mi scusi signor Gatsby,
Dovrei vuotare la piscina
prima che
ci cadano le foglie.
Non oggi.
Non oggi. E' cosi' bello.
Sai, vecchio mio...
Non ho mai usato
la piscina quest'estate.
Facciamo una nuotata.
Porta il telefono
giu' alla piscina.
Devo andare, Jay.
Devo lavorare.
Capisco.
Bene. Ti accompagno fuori.
Bene, ti richiamero' io.
Fallo, vecchio mio.
Mi fara' piacere.
Immagino che
chiamera' anche Daisy.
Beh...
Suppongo di si'.
Si'.
Bene. Arrivederci.
Jay?
Loro sono tutti marci.
Tu vali piu' di
tutti loro messi insieme.
Sono sempre stato
felice di averlo detto.
Fu l'unico complimento
che gli feci mai.
Quella mattina, Wall Street
tuono' il suo consueto rombo d'oro.
Ma io non riuscivo
a combinare nulla di decente.
Aspettavo che Gatsby
mi telefonasse per qualche notizia,
mentre aspettava Daisy.
Casa Gatsby.
So che il signor Gatsby sara'
molto contento che ha chiamato.
Daisy...
Pronto? Pronto?
Pronto, va tutto bene?
Pronto? Pronto?
Ricordo il resto di quella giornata,
come un infinito
carosello di poliziotti,
fotografi, e reporter
di giornali scandalistici.
I titoli dei giornali
furono un incubo.
Addossarono tutte
le colpe a Gatsby
La relazione con Myrtle,
l'incidente mortale, tutto.
E non c'era niente
che potessi dire,
tranne l'unica cosa giusta da dire:
che nulla di tutto cio' era vero.
Tesoro, papa' porta con se'
le sue ragazze preferite.
- Dove andiamo?
- Andiamo in vacanza.
- Dobbiamo andare.
- Solo tu, io e papa'.
Residenza Buchanan.
Posso parlare con
la signora Buchanan?
Sono il signor
Carraway, suo cugino.
La signora non e' disponibile,
Monsieur Carraway.
Se puo', le dica
che il funerale e' domani.
Mi dispiace, signore.
Sono andati via.
Andati via! Sa
quando torneranno?
No. Sono gia' partiti.
Per favore. So che lei avrebbe
voluto andarci, lei...
Se le da un messaggio,
se mi fa parlare con lei...
Desidera mettersi in contatto?
Non ho altre informazioni, Monsieur.
- Per favore!
- Arrivederci.
Io...
Pronto?
Erano persone
noncuranti, Tom e Daisy.
schiacciavano cose e persone,
poi si ritiravano nei loro soldi
e nella loro
immensa noncuranza.
Ehi. Ehi!
Fuori di qui!
Andiamo! Andate
all'inferno, fuori di qui!
Telefonai, scrissi,
implorai.
Ma nemmeno uno della
sfavillante moltitudine
che aveva goduto
della sua ospitalita'
partecipo' al funerale.
E da parte di Daisy...
neanche un fiore.
Io ero tutto cio' che aveva.
L'unico che tenesse a lui.
Dopo la morte di Gatsby,
New York divenne
stregata per me.
Quella citta'...
il mio scintillante
miraggio dorato di un tempo.
ora mi aveva fatto ammalare.
Durante la mia
ultima sera a New York,
tornai in quella enorme,
incoerente casa ancora una volta.
La Wolfsheim Associates
l'aveva svuotata.
Da' tutte quelle feste sperando
che lei ci capiti una sera o l'altra
E' come un parco divertimenti!
Come fai a vivere
qui tutto solo?
Lei rende tutto cosi' splendido,
non credi, vecchio mio?
Musica, cosi' possiamo
ballare fino al mattino...
Verrai, vecchio mio?
Abbiamo bisogno di te.
Vorrei che fosse
stato sempre cosi'.
Lo sara'.
Mi ricordai come tutti
eravamo venuti da Gatsby,
con il sospetto
della sua corruzione.
mentre lui stava in mezzo a noi,
nascondendo
un sogno incorruttibile.
E' perfetto. Dalla tua perfetta,
irresistibile immaginazione.
La luna sali' piu' in alto.
E mentre stavo li', rimuginando
su un vecchio mondo sconosciuto,
pensai allo stupore di Gatsby
quando vide per la prima volta
la luce verde sul molo di Daisy.
Era venuto da cosi' lontano,
e il suo sogno deve
essergli sembrato cosi' vicino
che difficilmente avrebbe
mancato di afferrarlo.
Ma non sapeva di
averlo gia' alle spalle.
Gatsby credeva nella luce verde,
nel futuro orgastico
che anno dopo anno
si ritira davanti a noi.
Ieri ci e' sfuggito,
ma non importa.
Domani correremo piu' forte,
allungheremo
di piu' le nostre braccia.
E un bel mattino...
Cosi' continuiamo a remare,
barche contro la corrente,
risospinti, senza posa...
nel passato.
Il Grande Gastby.
Traduzione: carlosegundo [SRT project]
Se tradurre vi appassiona
e diverte, venite a tradurre con noi.
[SRT project]
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