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Signore e signori...
Siamo a Mosca, Unione Sovietica.
L'evento più seguito nella storia
della boxe sta per cominciare.
Io ti spezzo.
- Vai col destro!
- Non lo fa uscire dall'angolo.
Rocky!
Rocky Balboa è nei guai.
Si sta facendo massacrare.
Drago continua a punire Rocky Balboa.
- Non fa male.
- Non fa male.
È una raffica ininterrotta di pugni.
Rocky è in crisi.
Un destro di Drago fa fare
a Rocky un volo di cinque metri.
Forza! Alzati!
Finora è stato un incontro a senso unico.
E un potente destro di Drago
tramortisce Rocky Balboa.
Si dovrà sospendere prima
che qualcuno ci lasci le penne.
Rocky sta incassando.
È completamente esausto.
E un destro manda nuovamente
al tappeto Balboa.
Una forza di volontà spaventosa!
Finora Rocky è riuscito
a resistere ai pugni migliori di Drago.
È ferito e sanguina.
- Okay, cosa ti succede?
- Ne vedo tre.
- Colpisci quello in mezzo.
- Giusto! Colpisci quello in mezzo.
- Il russo è ferito.
- Colpiscilo!
Al tappeto, come un lottatore. A Mosca
si combatte senza esclusione di colpi.
Mettici tutta la tua forza.
Tutta la tua potenza! Tutto!
É tutta la tua vita.
E un gran destro di Rocky Balboa.
A Rocky Balboa è riuscito l'impossibile.
Ragazzi, non ho mai visto nulla di simile.
Ce l'hai fatta, perché sei un campione.
Hai fatto onore a tutti noi.
Soprattutto ad Apollo!
- Ehi, Tony.
- Cosa c'ê? Cosa vuoi?
Chiama Adrian.
Come va?
Va tutto bene.
Cosa c'ê che non va?
- Cosa c'ê che non va?
- Ti ricordi quando Mick diceva
che a volte, quando combatteva,
i colpi erano così forti che credeva
che qualcosa si fosse rotto dentro?
Che sarebbe morto?
Così diceva, che gli appariva
il suo angelo custode.
Rocky, mi fai paura.
Cosa c'ê che non va?
- Non riesco...
- Cosa?
Mi tremano le mani
e non riesco a fermarle.
- Non mi ê mai successo.
- Devi andare da un dottore.
No. Voglio solo andare a casa.
E non vuoi andare da un dottore?
Sono solo stanco.
Voglio solo andare a casa, Mick.
- Sono solo stanco. Solo...
- Va bene.
- Voglio solo andare a casa, okay?
- Certo.
- Adrian, dov'ê il bambino?
- Non lo so.
Non lo vedo. Dov'ê? Non ê qui?
- Papà!
- Eccolo qui!
Ehi, picchiatore! Come va?
- Saluta la mamma.
- Ciao, mamma.
- E io chi sono?
- Ciao, zio Paulie.
- Papà, come stai?
- Sono un po' ammaccato. E la scuola?
Ho preso dieci.
Servizio di sicurezza. Bentornato.
I giornalisti la stanno aspettando.
Rocky, cosa ne pensa dei russi?
É gente in gamba.
Gente veramente fantastica.
Non sempre capivo cosa mi dicevano.
Mrs Balboa, ha imparato il russo?
- Se ho imparato il russo?
- Sì, adesso ê capace di dire ***.
Rocky, si dice che ci siano
complicazioni fisiche.
- Complicazioni?
- No, sono solo voci.
É in perfette condizioni fisiche.
Rocky, l'Ordine dei medici sostiene
che la boxe dovrebbe essere abolita.
- Ah sì?
- É d'accordo con i medici?
Sì, completamente. Penso che
i dottori non dovrebbero battersi.
Proprio una bella risposta, campione.
I dottori devono star fuori dal ring.
I dottori non dovrebbero fare a pugni.
Rocky Balboa, il campione
più divertente del mondo.
Rocky Balboa, vero
campione americano. Come va?
George Washington Duke,
impresario straordinario,
dà il bentornato a Rocky Balboa,
campione d'America e di Russia.
Vorrei fare una piccola digressione
e lanciare una proposta.
Tutti, in questa città e nel mondo
dello sport, mi conoscono
per aver organizzato alcuni degli
eventi più spettacolari di questo paese.
Ora, alla presenza della stampa,
vorrei chiederti, Rocky Balboa,
di essere quel brillante, irrequieto
sportivo che noi tutti conosciamo.
Dai a quest'uomo, Union Cane,
la possibilità di sfidarti
per la corona dei pesi massimi.
Balboa, voglio avere la possibilità
di prendermi il tuo titolo.
Non ê un po' presto per una sfida, Duke?
Rocky ê appena sceso dall'aereo.
Saper scegliere il momento
giusto ê importante.
Qui dentro ho il contratto più allettante
che sia mai stato offerto a un campione.
Mi riferisco a un fantastico evento
internazionale, che si terrà in Giappone,
chiamato "Tutto ê permesso a Tokyo".
Solo in America, la gente come noi
si libera da oppressione e povertà
per unirsi in questo evento internazionale.
- Mi scusi.
- Solo in America!
Mi scusi. Mio marito si ê ritirato.
Non deve dimostrare più nulla.
Un momento! Ehi, Rocky...
Non ê forse una responsabilità
verso il pubblico, rispondere ora?
- Rispondere alla gente.
- Una questione di professionalità?
- Parlarne adesso, subito.
- Mi date il tempo di riprendermi?
- Rocky, guarda cosa ti aspetta.
- Cosa cavolo vuol dire tutto questo?
- Non ci basta. Dobbiamo saperlo.
- Devo pensarci. Comunque,
volevo dire a tutti che il volo
di ritorno ê stato davvero piacevole.
- Vogliamo di più.
- Adrian, non ci fossi stata anche tu,
non me la sarei cavata. Ma tu
ci sei sempre, quando ne ho bisogno.
E il mio bambino.
Averti vicino ê come rinascere.
Ti ritiri oppure no?
- Scusatemi. Vorrei andare a casa.
- Dacci qualcosa su cui scrivere.
- Grazie mille. Ve ne sono grato.
- No!
Non preoccuparti. Non ci sfuggirà.
No, davvero. É fantastico.
Guarda questo posto! Giuro
che non mi muoverô mai più da qui.
Mi concedi questo ballo? Cosa ne dici
di una danza di benvenuto?
- Non fare lo stupido. Fa freddo.
- Ti scaldo io, ragazza.
Dai, balliamo. Muoviti.
La musica ê quasi finita.
- Ti piace questa canzone?
- Devi riposare.
- Sì, lo so.
- Sono stanca. Andiamo.
E se ti portassi di sopra
e ti saltassi addosso?
- Ti costerebbe un bel po'!
- Ehi, Adrian!
Dove hai imparato a rispondere così?
Zio Paulie, non ti ê
sembrato un po' strano papà?
Ha solo preso qualche pugno di troppo.
Il tuo senso dell'umorismo
ê migliore del mio.
Qualcuno mi ha chiamato? Sei stato tu?
É ora di dormire, okay?
Papà, lo sai che le ossa crescono
tre volte più in fretta di notte?
No, ma ho sentito
qualcosa di simile. Sono io quello?
- Sì.
- Bello!
- É di quando siamo andati a pescare?
- Sì.
É bellissimo! Guarda la tenda.
Se non sbaglio, il pesce
era molto più grande.
Veramente era molto più piccolo.
In ogni caso, a letto adesso.
É tutta salute guadagnata.
Davvero fantastici.
Non so dove tu l'abbia imparato.
É un mistero come queste cose
escono dalle dita e...
Oh, mio Dio.
E questa chi ê?
Madame Dupont, l'insegnante di francese.
Davvero?
Sì, ha proprio l'aria francese.
Fossi in te, non lo farei vedere
alla mamma. Non parla bene il francese.
Meglio coprirlo.
Be', campione, ê ora di dormire.
Ehi, sai una cosa?
Anch'io so un po' di francese.
- Toc toc.
- Chi ê?
- Madame.
- Madame chi?
- La madama. Sei in arresto.
- É vecchia.
Ehi, cosa ti aspettavi? Lo ci ho provato.
Io non le so tutte le cose
intelligenti che sai tu.
- E questa cos'ê?
- Cosa?
Guarda cos'ho trovato nel tuo orecchio.
Una moneta russa. Chissà com'ê finita lì?
Va bene. Ma adesso
devi proprio dormire.
Papà? Quando oggi dicevi
che avere me era come rinascere...
- Sì?
- Cosa intendevi dire?
Sai, se uno cresce
come sono cresciuto io,
senza aver niente da mettere sotto
i denti, non so se mi spiego?
Ci sono i ricchi e ci sono i poveri.
Io sono nato povero, ma tu...
Tu hai tutte le possibilità davanti a te.
E allora, quando ti vedo con tutte
le cose che io non ho potuto avere,
ê come se rivivessi, attraverso di te.
Me la godo un po' anch'io.
É come se tutto si ripetesse.
É piacevole.
Ehi, guarda la mia faccia.
Assomiglio o no a un orsetto lavatore?
- Un po'.
- Come un cartone animato?
- Sì, un po'.
- Ma dai!
- Sì, un pochettino.
- Davvero?
Se credi che io sia messo male,
avresti dovuto quell'altro.
Be', comunque, buonanotte.
- Okay?
- 'Notte.
- Papà?
- Ehi.
- Sono contento che tu sia tornato.
- Grazie.
Domani giochiamo un po'. Magari
mi fai vedere l'insegnante di inglese.
- Non ê niente male neanche lei.
- Sul serio!
Buonanotte.
É la peggior cosa che tu potessi fare.
- Erano i soldi di Rocky.
- Vuoi fare una scenata?
- Ci hai ridotti sul lastrico.
- É stato un errore.
Credi che lo sapessi
che sarebbe finita così?
Non cercare scuse.
Hai dato via la nostra vita!
E credi che sia una cosa da niente, eh?
Paulie, lo sai cos'hai fatto?
Capisci quanto sia grave?
Lo capisco!
Capisco tutta la fottuta storia!
Lo capisco. Il vostro commercialista
ê un furfante, non io!
Ho fatto quello che mi sembrava
giusto. Non prendertela con me.
Voglio far fuori quel porco
più di chiunque altro.
Adrian, qualcosa non va?
Guarda cos'hai fatto.
Dà tutta la colpa a me.
- Non girare la frittata.
- Cosa hai combinato?
Ha dato la procura
al nostro commercialista.
Io non ho dato niente a nessuno.
Ha scritto una lettera, dicendo che
saremmo stati in Russia due mesi,
e Rocky doveva firmare
una proroga fiscale.
Paulie, quella proroga era una procura!
É un ladro! Devo bere qualcosa.
Rocky, guardami negli occhi,
non ho mai rubato niente.
Adrian, cosa sta succedendo qui?
- Sono finiti.
- Sono finiti cosa?
I soldi. I soldi.
Tutto. Non c'ê più niente.
Il documento che Paulie ti ha fatto
firmare non era una proroga fiscale.
Era una procura
a favore del nostro commercialista,
che era coinvolto
in una speculazione immobiliare.
Pensava di poter recuperare i tuoi
soldi prima che tu te ne accorgessi.
Ma purtroppo per tutti i presenti,
l'operazione ê andata male, perché il
mercato ê crollato. E tu hai perso tutto.
- Non c'ê niente che io possa fare?
- Ho intentato otto cause contro di lui.
Ma hai dei debiti su questa proprietà,
non ha versato le imposte e il tuo
mutuo non viene pagato da mesi.
Non c'era nessun mutuo.
L'abbiamo pagata tutta la casa.
- Non dirlo a me. Chiedilo a lui.
- Rimangono da pagare 400.000 dollari.
L'unica cosa che resta ê una palestra,
lasciata a tuo figlio,
da un tale Mickey Goldmill, nel 1982.
Puoi vendere qualcosa.
E quegli spot che hai girato?
Non sono tipo da spot televisivi.
Sono un pugile.
No, gli sponsor sono fuori discussione.
Il commercialista ê sotto indagine,
e verrebbe fuori quel precedente,
quando Rocky lo ha aggredito.
Ma era molto tempo fa.
Non poteva sapere che...
E se facessi un altro paio di incontri?
Con la tua popolarità, sarebbe fatta.
- Si ê ritirato.
- Rocko, ê la soluzione.
Ho detto che si ê ritirato!
Paulie, siamo qui per colpa tua.
Smettila di dare tutta la colpa a me.
Credevo che fosse un'operazione furba.
- Credevi che fosse un'operazione furba?
- Ehi! II commercialista l'hai scelto tu.
Avresti dovuto saperlo che era un ladro,
ma tu vivi sempre sulle nuvole.
- Sei una stagione che non cambia mai.
- Piantala.
Non sono il vostro zerbino.
Chiama Duke. Digli che combatterô contro
Cane. Non importa né dove né quando.
- No. Rocky, no!
- Se ê questo che vuoi, lo chiamo subito.
- Rocky, per favore.
- Un paio di incontri, e tutto si risolve.
- Sì, ma avevi detto...
- No, non ho detto niente.
- Vuoi davvero perdere tutto?
- Devi andare da un dottore.
- Voglio un impresario, non un dottore.
- Se dice che puoi, io ti rimarrô vicina.
Devo combattere, okay?
Per risolvere i problemi.
Fallo per me.
Va bene. Lo farô per te.
A causa dei ripetuti,
violenti colpi alla testa,
lei soffre di un disturbo tipico dei pugili
chiamato cavità del setto pellucido
cioê un foro nella membrana
che separa i ventricoli.
Anche questi neuroni superficiali
sono stati danneggiati.
In altre parole, Mr Balboa, ciô significa
che il suo cervello ha subito un danno.
Quanto ci vorrà prima che torni a posto?
II danno ê irreversibile.
Rocky, devi ritirarti.
Non voglio ritirarmi. Non ê il momento.
Non qui, non in un ufficio.
Ho appena combattuto
il miglior incontro della mia vita.
- E me ne basterebbero ancora un paio.
- No. Hai un trauma al cervello.
Forse si sbaglia.
Tutti possono sbagliare.
Non ê Dio.
Adrian, solo Dio non sbaglia mai.
- Rocky, ê per il tuo bene.
- Me ne bastano un paio di facili.
Non nella tua situazione. Nessuna
autorità lo permetterebbe, vero dottore?
- É vero.
- Rocky, mi ami?
- Sì, ti amo. Perché me lo chiedi?
- Perché se ami qualcuno,
ci vivi assieme, vivi per questa
persona. Non butti via la tua vita.
Rocky, non me ne importa dei soldi.
Mi importa di te.
Questa ê l'unica cosa che conta.
Per favore. Ce la caveremo,
andrà tutto bene.
- Nessuno lo saprà, vero, dottore?
- Nessuno.
Grazie.
ROCKY SI RITIRA
ROCKY IN BANCAROTTA
FA CAUSA AL COMMERCIALISTA
ALL'ASTA LA CASA DI BALBOA
ASTA IMMOBILIARE
Sentiamo la prossima offerta?
Avete finito?
Aggiudicato.
Proseguiamo, signore e signori.
Lotto numero 46...
Ehi, la moto ê stata venduta.
Ehi, la moto ê stata venduta.
Scendi. Dai, muoviti.
Non preoccuparti. Non ê la prima volta.
Recupererô tutto. Dobbiamo solo stare
uniti, okay? Come una vera squadra.
Sì.
Mickey diceva sempre che l'incontro
non ê finito finché non senti la campana.
E noi non l'abbiamo ancora sentita.
I guantoni del primo combattimento
di Rocky Balboa...
Rocky?
Ehi, mi vanno ancora bene.
Perché te li sei messi?
Stavo rovistando fra questa roba
e li ho trovati. Sono proprio comodi.
Ti ho cercato dappertutto.
Giù ê un po' deprimente.
Sì, so cosa vuoi dire.
Cosa ci fanno questi nelle tue orecchie?
- Oh, mio Dio!
- Te li ricordi?
Certo.
- Mi ricordo quando me li hai tolti.
- Sì, la prima volta che ti ho baciata.
Adrian, voglio uscire un po'.
Sai, solo per fare quattro passi.
Vorrei solo sentirmi meglio.
Potresti parlare tu al ragazzo?
- Perché la sta prendendo molto male.
- Sicuro.
- Dove vuoi andare?
- Pensavo di andare da Andy.
BAR DA ANDY
- Una volta era un campione.
- Com'ê che ha mandato tutto all'aria?
MICK LA FORZA
Come va, Mick?
Schiva il colpo.
Schiva il colpo!
Sì. Così.
- Ehi, non ho sentito la campana!
- Okay.
Così. Schiva il colpo.
Sì. Devi anticiparlo!
Guardare il farabutto che ti sta davanti.
Ti vedi fare la cosa giusta,
e farai la cosa giusta.
Così. Così va molto meglio.
Tempo!
Vieni qui, Rock.
Mio Dio, sei su di giri, eh?
Apollo non ti vedrà nemmeno arrivare.
Ci passerai sopra come un bulldozer.
Un bulldozer italiano.
Sai, lo so cosa stai provando
per il prossimo incontro.
Perché anch'io sono stato giovane.
Ti dirô una cosa.
Ecco, se oggi tu non fossi qui,
io probabilmente sarei già morto.
Il fatto che tu sei qui e che tutto
sta andando come deve andare mi dà...
Come si dice?
Lo stimolo per continuare a vivere.
Perché quelli che non hanno più voglia
di vivere, a volte, si lasciano morire.
La natura ê più furba di quanto si creda.
E la natura ê più furba di quanto si
creda. A poco a poco si perdono gli amici,
si perde tutto, e si continua
a perdere, finché uno si chiede:
"Cosa diavolo ci faccio qui?
Non c'ê niente che mi tenga qui".
Ma con te...
Tu sei la mia ragione per andare avanti.
E continuerò a vivere.
E ti guarderò diventare il migliore.
- E non ti lascerô mai.
- Non ti lascerô mai finché non succederà.
Perché quando ti lascerô,
non solo saprai come combattere,
ma sarai anche in grado di cavartela
da solo fuori dal ring, va bene?
- Sì, va bene.
- Okay.
- Ho un regalo per te.
- Non dovevi.
- Aspetta un momento.
- Davvero, non ho bisogno di niente.
Guardala. La vedi questa? É la cosa
più preziosa che abbia al mondo.
Me l'ha data Rocky Marciano.
Lo sai cos'era? II suo gemello.
E adesso lo do a te.
E sarà come...
Sarà come il tuo angelo custode.
E se dovessi ferirti, se dovessi
sentire che non ce la fai più,
questo piccolo angelo
ti sussurrerà nell'orecchio.
Ti dirà:
"Alzati, figlio di puttana!"
"Perché Mickey ti vuole bene".
Okay?
Grazie, Mick. Ti voglio bene anch'io.
Gesù. Non lasciartelo scappare.
- Non lasciartelo scappare.
- Grazie.
Eri tu l'angelo.
- Adesso ê tuo.
- E l'altro gemello?
Non lo so. Me ne ha dato solo uno.
L'avrà dato a un mendicante.
Attenzione. Non preoccuparti per questi.
Va bene, andiamo, Paulie.
Non posso davvero crederci. Il ragazzo
la sta prendendo troppo bene.
Ehi, Rock, per fortuna l'ho tenuto, eh?
Ti farà risparmiare un po' di soldi.
Indietro.
Be'? Con un po' di alluminio
sul davanti, vedrai come migliorerà!
Grazie.
Bentornato, Rocky. Ci sei mancato!
É solo per poco, lo sai?
Entra.
- Pronto?
- Mrs Balboa?
- Sono George Washington Duke.
- Sì?
Mrs Balboa, riesce a sentirlo?
Ascolti attentamente.
- Sentire cosa?
- Il rumore del treno,
il treno delle opportunità.
Quanto ci metterà a capire
che vi sto dando l'occasione
per rimettervi in piedi?
Se prendo in mano la carriera di suo
marito tornerete a vivere da essere umani.
Senta, Mr Duke, lo stiamo già facendo.
E dovrebbe provarci anche lei.
E lasci in pace mio marito.
Ah, le donne!
Quando hai cominciato?
Non lo so. É come una cattiva
abitudine che ritorna. Ma, ehi!
Non dobbiamo parlare di me.
Dobbiamo parlare di te.
Ehi, Rocky, come va?
- Bello rivederti.
- Bello essere tornato.
Sei bravo a scuola, ma devi imparare
a cavartela anche sulla strada.
- Cosa vuoi dire?
- Capire chi ti sta attorno,
- capire con chi hai a che fare.
- Fare attenzione ai bidoni.
- Cos'ê un bidone?
- Chiedilo a tuo padre.
- Un bidone ê come una puttanata.
- Non ci arriva.
- Be', vedi, puttanata viene da...
- Rocky!
- Ti ricordi di me, la madre di Bubba?
- Oh, sì.
- Usavi la sua testa per allenarti.
- Sì, aveva una bella testa.
- Comunque, una puttanata ê una fregata.
- Ancora non ha capito.
Un imbroglio? Stai dicendo
attento agli imbrogli.
Sì, giusto. Certamente.
Sei molto furbo, lo sai?
Non ê qui che c'era quel posto
dove facevano i panini imbottiti?
Papà, io sono nuovo qui.
- Questo quartiere ê cariato.
- Si dice degrado urbano.
Te lo dico io, questo posto
ê tutto degradato.
Qualche pannello di alluminio e una mano
di vernice e tutto tornerà a posto.
Comunque, farai tardi a scuola.
Paulie, vorrei parlare al ragazzo da solo.
- Come se io fossi un idiota.
- E dai.
- É così che iniziano le guerre.
- Rilassati, okay?
- Insomma, tutti cercano di fregarti.
- Che scalogna, Rock.
Tutti vogliono imbrogliarti. Sono
cresciuti sulla strada. Vivono così.
Questi ragazzi non sono come
quelli con cui sei cresciuto finora.
- Qui, devi aprire bene gli occhi.
- É quello che intendo fare.
Intendo! Sai, a volte, mi fai
proprio sentire come uno stupido.
- Perché?
- Perché? Perché sei più furbo di me.
- Non ê vero.
- Sì, invece.
É come se ogni giorno tu imparassi
qualcosa e io dimenticassi un'altra cosa.
Perô ascoltami. Dobbiamo stare uniti.
Se sai come risolvere un problema,
non devi aver paura a dirmelo.
Dobbiamo stare uniti,
perché sai cosa siamo?
- Come?
- Cosa siamo noi?
- Oh, una vera squadra.
- Una vera squadra! Giusto.
Anch'io da bambino andavo a scuola qui.
Bei mattoni. Allora era un postaccio.
Ma credo che tu ce la farai, cosa dici?
Se ci sei andato tu,
posso andarci anch'io.
Non ho mica paura.
Davvero?
Be', solo un po'.
- Ma ê normale, non credi?
- Sì. Ho combattuto 72 volte,
e ogni volta avevo paura,
quindi, sì, ê proprio normale.
- Ci vediamo più tardi.
- Okay. Questa ê l'entrata.
Un momento. Cosa sono questi?
Santo cielo.
Da dove spuntano questi?
É un posto davvero strano
per tenere i soldi per il pranzo.
Era solo il solito scherzetto.
- Grazie, papà.
- Okay, ci vediamo più tardi.
Papà ti vuole bene. Sei il numero uno.
Siamo una vera squadra.
Comportati bene e tutto andrà bene.
E non fregare le ragazze degli altri.
Non si fa da queste parti.
Sai, sono proprio preoccupato per lui.
Non ê abituato a vivere così.
Non ê abituato a posti così.
Lo so cosa gli succederà a scuola.
Siccome ê mio figlio, qualche
stronzetto cercherà di suonargliele.
Magari colpendolo alle spalle.
Voglio dire, Gesù...
- Mr Balboa, mi chiamo Tommy Gunn.
- Sì, piacere.
Cosa vuoi, ragazzo?
Vengo dall'Oklahoma. Da dilettante,
ho vinto 45 incontri su 46.
- A 18 anni sono diventato professionista.
- Sei un pugile?
E adesso che ne ho 20,
vorrei mostrarle cosa so fare.
- Ho messo da parte 400 dollari...
- Mr Rocky Balboa!
Permesso, dobbiamo parlare d'affari.
Sono contento di rivederti, amico.
- Come te la passi?
- Benissimo. Cosa potrei volere di più?
- Senti, devo andare al lavoro.
- Cosa, qui? Da questi sfruttatori?
- E la tua immagine?
- Degradamento urbano. Che ci vuoi fare?
Cosa dici? Si dice degrado.
Degrado urbano.
George vuole che tu ti rimetta i guantoni.
Ti offre un mucchio di soldi.
- Tempo scaduto.
- Vali ancora un bel po' di soldi.
Non puoi mollare. Un uomo d'affari
non si ritira se puô ancora guadagnare.
- Solo l'America ti dà queste possibilità.
- Union Cane vuole la corona.
Ecco un paio di biglietti.
Ha buone probabilità.
- E se vince, ê il momento per una sfida.
- La gente ama i ritorni.
Niente vende meglio
dell'improbabile ritorno
di un perdente sfigato.
Come dice Mark Twain: "La virtù non ê
mai stata rispettabile quanto il denaro".
- Chi ê Twain?
- Un pittore.
Sei tu la grande speranza della boxe.
Vuoi dire la grande vacanza. No, grazie.
Basta con queste stronzate. Conosco
il problema. Credi che sia nato ieri?
Faglielo vedere. Questo ê il referto
medico. Ma la faccenda si puô sistemare.
- Dove l'hai preso?
- Non importa.
Se ti batti contro Cane,
George ti farà riavere la licenza.
- Garantito.
- Sul serio?
- Nessun problema.
- Il tuo ritorno ê cosa fatta.
- É il momento giusto. É l'affare giusto.
- Un altro stipendio ci farebbe comodo.
- Adrian, da dove arrivi?
- La magica apparizione di Mrs Balboa.
Molto spiritoso. Sta cercando
di convincerlo a tornare sul ring?
Stiamo parlando d'affari, tesoro.
Ti piace sentirti al verde?
Ti piace mettere le mani in tasca
e trovarci solo le tue gambe? Non credo.
Ti sto offrendo la possibilità
di toglierti quest'aria da perdente.
- Con chi crede di parlare?
- Non stai lavorando...
Cosa cavolo state dicendo?
Questa ê una fantastica occasione.
Occasione? Perché lei faccia i soldi?
Perché lui diventi un invalido?
Che cosa farebbe al suo posto?
Perché non ci pensa.
Rocky, non gliene frega niente di te.
Parliamo sul serio. Tu rappresenti
i sogni della gente comune.
I disgraziati si identificano in te.
Questa ê la chiave del successo.
Sei un vero campione, un figlio del
popolo. Vendi finché vogliono comprare.
Non durerà per sempre.
Dici di essere un pugile, e allora combatti!
Ti farô fare così tanti soldi che
ci potrai nuotare. Tu sai nuotare, vero?
Cosa rispondi?
É ora di far lavorare questi muscoli.
Basta! Basta con gli incontri!
Sei proprio uno stupido.
Forse dovremmo mandare
Mrs Balboa a sfidare Cane, eh?
Sembra che sia l'unica
ad avere i cojones in famiglia.
Non parlare così davanti a mia moglie.
Ehi, questa non ê una panchina.
- Non mi scapperà.
- Rocky, scusami. Non volevo...
Volete stare soli? Vado di sopra.
Rocky.
Rocky, perdonami. Io...
Ma basterebbe un solo colpo
e potresti ritrovarti invalido.
Mi sento già un invalido. Perché sei
tornata qui? Non fa per te questo posto.
Non ho niente da fare.
Ho chiamato Gloria.
- Ha bisogno di qualcuno che l'aiuti.
- Ma perché vuoi farlo?
Perché tornare al punto di partenza?
Lo sì che devo farlo, ma tu no.
Volevo venire qui perché così
sarei stata più vicina a te.
Va bene, okay. Ehi, fa sempre più freddo.
Forse sarebbe meglio entrare.
Sì, capisco.
- Tutto bene?
- Cosa?
- Va tutto bene?
- Sì, va tutto bene.
Adrian, fa freddo, okay?
Ce ne siamo mai andati da questo posto?
Non lo so.
CERCHIAMO SPARRING PARTNER
Ehi, posso parlarti adesso?
Ho il cervello piuttosto occupato.
Non ce la farai mai.
Non ci sta più con la testa.
- Ho bisogno di un'esca.
- Sfiderei Balboa anche adesso.
- Sono meglio di quanto lui sia mai stato.
- Ehi!
Tu sei mio.
Combatterai contro chi dico io,
quando lo dico io
e come dico io. Hai capito?
Non esasperare
la mano che ti nutre, eh?
Questi straccioni sono tutti suonati.
Quello che mi serve ê un aggancio.
Ehi, non sei il figlio di Rocky?
- Sì! Sei il figlio di Rocky, vero?
- Salve, come va?
Ho visto la tua foto sul giornale.
- Sai una cosa? Tuo padre ê un pezzente.
- Cosa?
- Lasciatemi!
- Che ci fai col mio cappotto?
- Lasciatelo stare!
- Vuoi prenderle anche tu?
- Dammi il mio cappotto! Non scherzo!
- Niente da fare.
Non star male adesso!
Non prendere freddo, figlio di papà.
Tienilo alto. Allunga. Così.
Questa ê la tazza di Rocky.
Dieci dollari.
- Come faccio a sapere che ê la sua?
- Non vedi il segno delle labbra?
- Okay. Cinque dollari, non uno di più.
- Affare fatto.
- Mi scusi.
- Tommy Gunn!
- Dove posso cambiarmi?
- Laggiù.
Tempo! Ehi, Richard, amico mio, ascolta.
Se vuoi sopravvivere,
devi schivare i colpi.
Tieni alte le braccia, colpisci
e cerca di non farti colpire. Okay, vai.
- Rocko, ti ricordi di Tommy Gunn?
- Certo.
Dice che vuole combattere.
Gli ho detto di sposarsi.
Perché?
É umorismo da palestra, Rocko.
Okay, vediamo cosa sai fare.
Sposarsi. Ho capito.
- Benson! Un po' di esercizio?
- Sì, va bene.
Paulie, cosa sono i cojones?
É latino, vuol dire noccioline spagnole.
- Ehi, Rock, siamo pronti.
- Fantastico.
Ehi, non ce l'hai il casco?
Non ne ho bisogno.
Gli metterà
fuori combattimento i cojones.
Okay. Pronti?
- Benson, vacci piano, eh?
- Certo. Okay, Rocky.
Tempo!
Bene, piano adesso. Muoviti di lato.
- Ehi! Com'ê che si chiama?
- Tommy Gunn.
Tommy! La legge non vieta di abbassarsi.
Prima da una parte, poi dall'altra.
- Ehi, vacci piano.
- Su, calmati. É solo un allenamento.
Ehi! Okay. Ehi, ragazzo.
Ehi, buono! II tempo ê scaduto!
Lo senti, Rocko?
II profumo del futuro.
Ehi, smettetela.
Cosa ho detto? Tempo!
Ehi, basta. Tempo!
Ehi, indietro. Ho detto basta!
Ma cos'hai?
- Tommy, sei impazzito?
- Qualcosa non va?
- Scusa.
- Vai a darti una rinfrescata, ragazzo.
Rocko, questo puzza di opportunità.
Andarci piano non vuol dire
spezzare le ossa all'avversario.
- Mi scusi. Ma cosa ne pensa?
- Cosa ne penso? Che tu non ascolti.
E che tiri pugni come se fossi
in una rissa da strada.
Ne so qualcosa, ma questa si chiama
boxe. Non siamo sulla strada.
- Mi scusi, ma so che posso riuscirci.
- Ah sì? Be', non oggi, okay?
- Tutto qua?
- Ora devo occuparmi di questi ragazzi.
Vuole diventare il mio allenatore?
- Il tuo allenatore?
- Sì.
A meno che pensi che non valgo niente.
Che non vali niente?
No, vali qualcosa. Anzi molto.
Ma io non sono un allenatore.
Il tizio che possedeva
questo posto era un allenatore.
Ma io ero solo l'allenato.
Ehi, senti. In bocca al lupo, okay?
Bene, ragazzi. Diamoci una mossa.
Dai. Muoversi.
Così. Avanti, così.
Bene, ragazzi, su.
Niente colpi bassi. Non così statici.
Come va?
Hai freddo? Sembri infreddolito.
Suppongo che abbia qualcosa
a che fare con il tempo.
Ecco. Prendi il mio cappotto.
No, grazie. Dov'ê il tuo ragazzo?
Lui? Lascialo perdere. É un burino.
Mi chiamo Jewel, se ti interessa.
Io Robert.
Ciao.
Sono sei anni che vivo qui.
E non ê certo Disneyland!
- Sei mai stato a Disneyland?
- Certo.
Lo dici come se tutti ci fossero stati.
Lo so che non sembra, ma io sono
diversa dagli altri ragazzi del quartiere.
Come? Voglio dire,
cos'ê che ti rende differente?
Non lo so. Forse ê solo perché voglio
andarmene da qui. Sai com'ê.
Lo sai, per essere un italiano,
hai un culo niente male.
- I primi soldi che faccio, vado a Miami.
- Perché Miami?
- Miami ha bisogno di nuovi ***.
- É vero, l'ho letto da qualche parte.
La mia schiena sta peggiorando.
Com'ê che tu non hai l'artrite?
Ci mancherebbe anche quella.
Adrian ê troppo intelligente per questo.
Questo posto mi deprime veramente.
Ehi! Rock. Entra.
Tutti chiedono di te.
- No, grazie. Sono un po' stanco.
- Ehi, ma io ho sete.
- Vacci tu se vuoi.
- Mr Balboa?
- Guarda chi c'ê, Tommy Gunn.
- Cosa ci fai ancora qui?
- C'ê qualcosa che posso fare per te?
- Sì, vorrei fare un altro tentativo.
Vorrei darti una mano, ma non so niente
di come si gestisce un pugile.
Tutto ciô che le chiedo ê un'occasione.
Se non funziona me ne vado.
- Cos'ha da perdere?
- Io? Niente. É quel che tu hai da perdere.
- Io non ho niente da perdere.
- Forse sì.
Cosa succede se non ci riesco?
Se tu non ce la fai?
Non voglio che poi
dai la colpa a me, capito?
Se fossi in te, senti cosa farei.
Ascoltami. Se fossi in te,
tornerei a casa, dalla mia famiglia.
E penserei a qualcosa di meglio da fare.
Non ho una famiglia. Tutto quello
che ho ê qui, davanti a lei.
So tutto di lei, dal primo
combattimento contro Apollo Creed.
Ho letto di come nessuno
le aveva mai dato una chance.
Non vengo dal suo stesso ambiente,
ma sono assetato, come lo era lei.
Dal momento che mi sono infilato
i guantoni ho voluto incontrarla.
Sapevo che se c'era qualcuno che poteva
farmi diventare un campione, era lei.
Ehi, Paulie, ti sembra
un campione questo?
Sì! Li ha fatti fuori tutti.
E nessuno puô negarlo.
Rocky, lei non mi conosce, ma tutto
ciô che vuole che faccia, io lo farô.
E se non ci riuscirô,
mi farô un culo così.
Non sto cercando di fregarla. Tutto ciô
che chiedo ê un'occasione, una sola.
Hai fame?
Sì.
Sì? Allora vieni.
Ti piacerà come cucina Adrian.
Fa miracoli con i maccheroni,
quelli al sugo.
Ma devo metterti in guardia,
a volte esagera con l'aglio.
- Perché ti ha picchiato quel ragazzo?
- Non importa, papà.
- Invece sì. Gli hanno preso il cappotto.
- Non lo voglio il cappotto.
Hanno preso quello bello?
- Domani vado a scuola e...
- Peggiorerai le cose.
- Non posso fare ciô che mi pare giusto?
- Cosa ti pare giusto?
- Una mazza da baseball sul cranio.
- Paulie!
- Adrian, mi passi quel piatto?
- Sì, Rocky.
Quand'ero a scuola,
avevo gli stessi problemi.
Un tipo mi inseguiva tutti i giorni,
e poi un giorno mia madre mi ha detto:
- "Fa finta che sia un palloncino".
- Un palloncino?
Disse, se li fai scoppiare,
questi ragazzi scompariranno.
Tommy, stiamo insegnando a nostro figlio
ad affrontare i problemi
col cervello, non con i muscoli.
- Scusi.
- Così mi pesteranno a sangue.
- Non ti pesteranno a sangue.
- Papà, mi insegni a battermi?
Basta una mazza da baseball.
Vuoi crescere e farti strada coi pugni?
Non credo che sarebbe una brutta cosa
se gli insegnassi a tirare un paio...
di colpi mortali.
Tommy, ti ha insegnato
tuo padre a combattere?
- No, non proprio. Ho dovuto...
- Caro, non sono domande da fare.
No, fa niente. Vedi, il mio vecchio
beveva parecchio. Davvero.
Usciva con gli amici e quando
tornava a casa mi prendeva a pugni.
Picchiava anche mia madre.
Lo faceva spesso.
Così l'unica cosa a cui pensavo
era di darle a mio padre.
A 13 anni, mi sono messo
nei pasticci a scuola.
Mi ha frustato così tanto
che non riuscivo più a camminare.
Non riuscivo più a fare niente.
La prima persona che ho steso era
mio padre. Sul ring, non vedo che lui.
É disgustoso, eh?
Be', Tommy, almeno tu avevi
il tuo vecchio da stendere.
Sì.
- Io non avevo neanche quello.
- Un giorno potrai picchiare tuo papà.
- Paulie, perché dici certe cose?
- É la sopravvivenza della legge.
- Tommy, dove dormi stanotte?
- Oh, troverô qualcosa.
No, stammi a sentire.
C'ê una stanza di sotto.
- E io?
- Ci dorme tuo figlio.
- Be', puô dormire con suo zio.
- Cosa sono io, un parcheggio?
Non voglio creare problemi.
Troverô un posto dove stare.
No, va bene. É solo per un po'.
Giusto? Nessun problema.
Ehi, fa freddo fuori.
- Io non cambio le lenzuola.
- E quando mai lo hai fatto?
Tommy, perché non vieni giù?
Ti facciamo vedere il posto.
Perché non vai anche tu e fai vedere
a tuo padre cosa hai fatto oggi?
Ehi, figliolo!
Spero che le tue tubature non perdano.
- Lo conosci questo tipo?
- Sì. Picchia sodo.
- Adrian ê proprio una brava cuoca!
- Sì, non male. Senti, Tommy.
Non abbiamo avuto il tempo
di sistemare questa stanza.
Ma lo faremo presto, sai?
- Wow! Guarda che roba!
- Porca miseria!
Perché tieni questa roba qui sotto?
Quando lo hai fatto? Prima era tutto
in uno scatolone. É bellissimo.
Hai dipinto... Ma quando hai trovato
il tempo di farlo?
- Dopo scuola. Non ê niente.
- Dove hai preso quello?
Oh, questo?
Questo ê uno dei miei oggetti preferiti.
Mickey me l'ha dato prima di morire.
Era un gemello di Rocky Marciano.
- Davvero? Rocky Marciano in persona?
- Mi hai fatto pensare a Mickey.
Voglio farti vedere una cosa.
Molto tempo fa mi ha detto...
Ha detto che la boxe ê 90% cervello
e 10% muscoli.
Ecco cosa mi ha detto.
- Ho incontrato una ragazza molto carina.
- Ah sì? Fantastico.
- É molto meglio di...
- Un momento. Non cambiare discorso.
Arrivo subito. Devo solo dire
un paio di cose a Tommy.
Chi era il tuo migliore amico
quando stavi a Orlando?
- Ero in Oklahoma.
- Be', sì.
- Eric Elder.
- No, no.
Il tuo migliore amico
si chiama paura.
La paura ê la migliore amica del pugile.
Non bisogna vergognarsene.
La paura ti mantiene lucido. Ti tiene
sveglio. Ti aiuta a sopravvivere.
Ma il punto ê, devi imparare
a controllarla.
Perché la paura ê come
un fuoco che ti brucia dentro.
Se la controlli, Tommy,
ti scalda il sangue.
Ma, vedi,
se invece ê lei a controllarti,
allora brucerà te e tutto quello
che ti sta attorno. É così.
Queste sono le cose che
mi sono state insegnate
e che, se vuoi, vorrei insegnarti.
Vuoi dire che sarai il mio allenatore?
- Certo. Ehi, come una vera squadra.
- Grande!
- Non ci fermerà nessuno.
- E mi mostrerai un paio di cose?
Sicuro. Ti mostrerô un sacco di cose.
Ehi, paparino.
Quanto hai in tasca oggi?
- Niente.
- Dai, tirali fuori.
- Non ho niente.
- Su, dammi i soldi.
- Muoviti!
- Ehi, devo mangiare.
Ha fame, deve mangiare.
Be', mangia questo.
Li ho presi. Via!
Padre Carmine!
Padre Carmine!
- Forse non ê in casa.
- I preti sono sempre in casa.
Padre, non volevo disturbarla.
Oh, bene. Tutto va a gonfie vele.
Padre, questo ê il mio nuovo
amico, Tommy Gunn.
Stavo pensando... Tommy ê un pugile
e io sono il suo allenatore.
E mi chiedevo, se potesse farmi
un favore, se ha tempo.
Darci la sua benedizione?
Per me, perché non faccia casini.
E per Tommy, che diventi bravo
come penso che puô diventare.
E che non si faccia male. Lo puô fare?
Mi piace quando fa così.
Grazie, padre! Gliene sono grato.
- Non c'ê di che.
- Okay. Ci vediamo in chiesa.
- Ehi, perché lo hai fatto?
- Un angelo al fianco fa sempre comodo.
- Ehi, Rock. Come va?
- Tutto bene.
Rallenta, o ti becchi una multa!
- Questo ê Tommy. Il prossimo campione.
- Come va, Tom?
Okay, dividetevi!
Via dalle corde!
- Vacci piano.
- Non sono pronto.
- Sì che lo sei.
- No, mi sta uccidendo.
- Sei pronto adesso. Sei perfetto.
- Mi sta uccidendo.
- Mi sento debole.
- No, ascoltami. Sta' zitto!
Mick diceva che l'unica differenza
che c'ê tra un eroe e un codardo
ê che l'eroe ê pronto a rischiare.
Anche lui ha paura.
Avete tutti e due paura.
Ti ricordi, quando parlavamo della paura?
Che ê come un fuoco?
Che o la controlli o ti brucia?
Ma che puô bruciare il tuo avversario?
Falla lavorare per te, Tommy.
Non farei mai niente
per danneggiarti, capito?
La paura ê come un fuoco, okay?
Falla bruciare finché diventa un vulcano.
Quando vedi una possibilità,
devi esplodere, okay?
Ce la puoi fare. Non ê solo questione
di muscoli, c'ê anche la passione.
Passione e fuoco! Okay, vai.
Ricordati, sono come
un angelo al tuo fianco.
Non lascerô che ti succeda
niente. Dacci dentro.
Dai, Tommy. Un diretto!
Sinistro, destro!
Al corpo!
INCONTRI DI BO XE VENERDÌ
UNION CANE PRENOTA IL TITOLO
IL PUPILLO DI BALBOA VINCE DI NUOVO
IL CLONE DI BALBOA
ANNIENTA L'AVVERSARIO
Colpiscilo al corpo, Tommy. Così.
Sam, tutto bene? Ehi, Tommy Gunn!
Non ti ferma più nessuno, eh?
ALLIEVO DI BALBOA STRAVINCE
18... 19...
11 KO PER IL ROBOT DI ROCKY
E dieci. Ce la puoi fare.
Sì, così. Dai, alzati adesso.
Questa volta ti ho fregato!
IL PUPILLO DI ROCKY É UNA BOMBA
Tommy, questi calzoncini
sono molto speciali per me.
Alle costole!
Fantastico! Sei stato grande.
Tommy! Tommy!
Okay.
- Ti ho battuto. Non ci credo.
- E invece sì. Sei molto veloce, Tommy.
Merlin? Ho avuto un'idea. Credo che
finalmente possiamo inchiodare Balboa.
Ti stanno aspettando.
- Se vuoi, io ho quasi un dollaro.
- Tienilo.
- Ehi ragazzina, sempre più in basso, eh?
- Cosa hai nella borsa?
Ehi, stupido! Non vuoi parlare con me?
Ti faccio ingoiare tutti i denti.
- Avanti, provaci.
- Cosa cavolo ha detto? É impazzito.
- Cos'hai detto?
- Provaci!
Dai! Fatti avanti.
No. E poi non mi ê mai piaciuto.
Credo che questo sia mio.
Robert! Robert!
Se vuoi fare la pace, facciamola ora.
Sì, per me va bene.
Ci vediamo.
Non posso crederci.
- Lo dirai a tuo padre?
- Sì.
Bene. Ecco, così. Ancora una volta.
Senti, sei forte con gli uno-due,
ma devi imparare a muoverti di fianco,
come un tergicristallo,
- così eviti i diretti.
- Papà!
Guarda, mi sono ripreso il cappotto.
Oh, ê fantastico, davvero.
L'ho massacrato. Tutti a scuola
sembravano impazziti. Tutti!
- Rocky, mi sto raffreddando.
- Devo tornare da Tommy.
Si sta raffreddando. Ma vai a dirlo
alla mamma. Sarà contenta di sentirlo.
Okay, riprendiamo.
Così. Bene.
Guarda Tommy come picchia!
- Pensi che un giorno sarà mia?
- Certamente.
Tommy, chiunque abbia due pugni
e il cuore a posto puô farcela.
Out!
LA SCOPERTA DI BALBOA
PUÓ DAVVERO FARCELA?
ATTENZIONE CANE: ARRIVA GUNN!
Ehi, ragazzo, hai mani d'oro.
Voglio presentarti qualcuno.
IL PUPILLO DI BALBOA IMBATTUTO
CHI LI FERMERÀ?
SEDICESIMA VITTORIA
PER IL ROBOT DI ROCKY
Okay. Out.
GUNN VUOLE CANE
Fallo indietreggiare.
- Basta, chiuso!
- Guarda la tua barca, Rocks.
- Quale barca?
- Quella che sta affondando.
QUANDO MIRERÀ AL TITOLO
TOMMY GUNN?
Tommy Gunn, il migliore.
Se ti metti con me,
avrai il genere di incontri
che Balboa puô solo sognarsi.
Il bottino va al vincitore.
Schiva, di lato, Tommy!
Sì.
Out!
- Fenomenale, fantastico!
- Adesso posso combattere per il titolo?
- Sì, molto presto.
- Tommy, da questa parte!
Ehi, dolcezza! Come va?
II vincitore, in due minuti...
Rocky, quand'ê che Tommy
incontrerà Union Cane?
- Dobbiamo ancora parlarne.
- Perché non ti togli dai piedi?
- Rocko, non ê all'altezza.
- Ha fatto un grande combattimento.
Rocko, la tua barca ê affondata.
Dev'essere il traffico.
Dovrebbe già essere qui.
- Perché?
- É Natale.
- Dovrebbe essere qui con la sua famiglia.
- Forse non crede che sia la sua famiglia.
Certo che lo ê. Adrian, guarda.
Voglio regalargli questo.
Cosa ne pensi?
Gli hai già dato fin troppo.
Ehi, Adrian, su.
Anche lui ha dato qualcosa a noi.
Ci ha dato una seconda occasione,
giusto? Dai, ê Natale.
Solo in America.
Avere il meglio, vestire al meglio.
- Ma devi rimanere al vertice.
- Nessuno si ricorda del numero due.
- Io sicuramente no.
- Ho controllato con la commissione.
Sembra che non ci sia nessun
contratto formale tra te e Balboa.
No, niente. Solo una stretta di mano.
É un ambiente difficile. Bisogna essere
svegli. Ma scommetto che lo sai già.
Dev'essere difficile vivere all'ombra
di Rocky, essere il suo burattino.
E per così tanto tempo.
Tommy, ho paura che se vai avanti così,
finirai per perdere il treno.
- Proprio così.
- Finora non ci hai ricavato niente.
E sarà sempre così, se non combatterai
contro i migliori pugili, i miei pugili.
Li ho tutti sotto contratto.
É un ambiente difficile.
Se vuoi il meglio, devi stare coi migliori.
- E Rocky?
- Rocky potrà continuare ad allenarti.
Ha fatto un lavoro straordinario.
Ecco 20.000 dollari.
É un anticipo.
É ora di farli lavorare questi
muscoli. Buon Natale.
Buon Natale.
Fermati un momento!
Adrian, non posso crederci.
Vieni un attimo sul tetto.
É appena atterrato.
- Chi credi che sia?
- Mi sembra di sentire delle renne.
Lo sai...
Corna da tutte le parti. Incredibile...
Dai. Venite a vedere chi c'ê.
Lo conoscete, vero?
- La tua famiglia ê proprio strana.
- Lo so!
Se va avanti così, prima che scenda
sarà già Natale dell'anno prossimo.
- Buon Natale. Yo, yo, yo!
- Ehi, non si dice così.
- No, no, no. É "ho, ho, ho"!
- Che differenza fa?
- Al mio paese ê "yo, yo, yo"!
- Abbiamo un Babbo Natale a 90º alcolici.
Fai vedere ai ragazzi cosa hai portato
- dal Polo Nord.
- Il mio bucato.
- No, quello ê il sacco sbagliato.
- Dai, Ciccio, fammi passare.
Lasciatemi sedere. Ragazzi, venite qui.
- Hai fatto il bravo?
- Zio Paulie!
- Di' a Babbo Natale cosa vuoi.
- Piantala.
- Non ho bisogno di niente.
- Di' a Babbo Natale cosa desideri.
Non ê Babbo Natale. É zio Paulie.
Finiamola con la commedia.
Ma cosa dici? Perché parli così?
Stiamo solo cercando di divertirci
un po', con Babbo Natale.
É stupido.
Dai, non ê stupido.
Stiamo solo facendo finta.
Vedi, anche tu devi far finta.
É come un gioco, capito?
Non mi piace far finta.
Parlateci pure voi.
Ehi, non sto parlando a loro.
Sto parlando a te.
Vedi, ê importante stare con la famiglia
e divertirsi. É quel che ci vuole. Giusto?
Giusto per cosa? Dai, andiamo.
Ci sono i suoi amici. Non vuole.
- Adrian, lo so cosa vuole.
- Cosa ne sai di cosa voglio?
- Perché io ti conosco.
- Mi conosci?
Crede di conoscermi.
- Io non festeggio niente, okay?
- Ehi, aspetta. Cosa c'ê?
Lo abbiamo sempre fatto. Ci siamo
sempre divertiti. Perché questa volta no?
Ti ricordi l'anno scorso,
come ci siamo divertiti?
Adesso non ê l'anno scorso
e neanche tu sei più lo stesso.
Cosa?
Adrian, cosa ho fatto?
Prova a parlargli.
Era solo questione di tempo.
Dovevo andare a Miami,
quando ne avevo l'occasione.
Vuoi parlare? Allora parliamo.
Be', sai, pensavo che dovevamo essere...
Lo sai, davvero uniti.
Dai, lo sai che ti voglio bene.
No, non ê vero.
Ma sì. Ricordi qual era il patto?
Dovevamo stare uniti,
come le dita di una mano.
Tu vuoi che tu e Tommy siate uniti.
É l'unica cosa che t'interessa.
- Non dire così.
- E perché no?
Da quando ê arrivato esiste solo lui.
Non hai tempo per nessuno,
così io non ho tempo per te.
Cosa stai dicendo?
Non ti riconosco più.
Sono io che non ti riconosco più. Dicevi
che ero il tuo numero uno, ma mentivi.
Hai mentito a me e alla mamma.
Non ti ho mai mentito.
Tommy aveva bisogno di aiuto.
Anch'io.
E ti ricordi quando mi hai detto di
stare in guardia contro i bidoni?
Sì.
Sei tu quello che
dovrebbe fare attenzione.
- Dove vai?
- Fuori.
- Quando torni?
- Più tardi.
- Più tardi quando?
- Più tardi.
Buon Natale, Mrs Balboa.
Ci parli tu con questa gente.
Guardate cosa ha portato Babbo Natale!
Cos'ê, vi siete persi?
Au contraire, mon ami.
So benissimo dove mi trovo.
Ehi, Rocko! Indovina chi viene
a cena. I nuovi amici di Tommy Gunn.
Nuovi amici per un nuovo anno!
Oh, per favore. Oh, Paulie!
Bell'albero. Carino.
- Ehi, Tommy. Come te la passi?
- Buon Natale, milord. Auguri!
- Come va?
- Ascolta.
Non voglio rubarti troppo tempo.
Buon Natale.
- Non ho bisogno di regali.
- Hai fatto un lavoro fantastico.
I fatti sono fatti. Solo un cieco non ci
vedrebbe un combattimento per il titolo.
- Per il titolo?
- Sì. Lavoreremo benissimo assieme.
Niente problemi.
Nessun antagonismo. Solo armonia.
É ora di far lavorare questi muscoli.
Tommy ha qualcosa da dirti in privato.
Quindi, buonanotte a tutti
e ancora Buon Natale.
- Buon Natale.
- Ci vediamo presto, eh?
Scusa il ritardo.
Ma il pranzo non finiva più.
Ehi, fa niente. Adrian ha cucinato
qualcosa, ma sarà probabilmente freddo.
- Possiamo fare dei panini, perô.
- Non voglio fare panini.
Tommy, perché l'hai portato qui?
Voleva passare di qua. Rocky,
ti dispiace se andiamo fuori a parlare?
Oh, certo.
É tardi. Dobbiamo essere là per le dieci.
- Rocky...
- No, va bene.
Ehi, Tommy, di cosa volevi parlarmi?
- Non ê lontano?
- Sì.
Allora che ne pensi?
- Dove l'hai presa?
- Me l'ha data Duke.
Tommy!
Ehi, magari dovresti ridargliela.
Sapevo che l'avresti detto.
Ridargliela? Perché?
Gli piace come combatto.
- Sono quasi le dieci.
- Ce la faremo.
Lo so, ma non capisci cosa sta facendo?
Tommy, ehi, non lasciare che
si intrometta fra noi due, okay?
Intrometta dove? Stava solo
parlando di farmi combattere.
Senti, non abbiamo bisogno di lui.
Arriverà il tuo momento.
E potrai comprartene dieci di quelle.
Quando ti sveglierai?
II treno sta passando adesso.
Che treno? Di cosa stai parlando?
Diventare qualcuno. Se continuo
così, il mio momento non arriverà mai.
Sono perfetto: 22 vittorie,
zero sconfitte. E i soldi dove sono?
Dove sono? Non abbiamo guadagnato
niente. E senza di lui non lo faremo mai.
Non parlo di soldi. Verranno.
Parlo della tua reputazione, Tommy.
- Non venderti. Lui non ci serve.
- Senti, Duke ê un uomo fantastico.
- Alza la capote.
- Lascia stare la capote!
- Firmo il contratto domani.
- Se firmi, diventi di sua proprietà.
Perdi tutto il controllo. Questo ê un
ambiente pieno di gente senza scrupoli.
Fanno promesse a tutti i giovani
pugili, gli promettono la luna.
Li spremono come limoni e quando
hanno finito li buttano sulla strada.
In questo ambiente funziona così.
Gente come Duke... Lo sai cos'ê?
É un vampiro. Vive del tuo sangue.
Tommy, quello che voglio fare con te
ê quello che Mick ha fatto con me.
Mi ha tenuto lontano
dalla parte sporca di questo giro,
- come sto cercando di fare io con te.
- Io non sono te e tu non sei Mick.
Quando capirai che questi sono affari?
E per gli affari ci vuole...
- Cosa, cervello?
- L'hai detto tu, non io.
- Stai dicendo che non ho cervello?
- Con lui posso puntare al titolo.
Se vuoi, continua ad allenarmi.
Se no non farlo.
Ma ê così, o arrivederci.
Tommy!
Rocky, mettiti il cappotto.
Mettiti il cappotto.
Su, non ne vale la pena.
Adrian, ne vale la pena. É solo confuso.
- Non vedi cosa sta succedendo.
- Sì che lo vedo!
- Duke lo sta ingannando.
- No, sei tu. Non ê lui.
Non puoi vivere costantemente nel
passato. Viviamo adesso. Viviamo qui.
Ehi, lo so dove viviamo.
Cosa credi, che sia scemo?
Non sono così stupido come credi.
Mi guardo attorno. Ne sento l'odore.
Lo so dove viviamo.
Ma non voglio questo. Voglio qualcosa di
meglio per la mia famiglia, non questo!
Non lo voglio! Credi che sono tornato qui
e che mi sono fatto spappolare il cervello
perché questa gente potesse dire: "Ecco
Balboa, un pezzente in più nel quartiere"?
- Non ê questo che voglio!
- No! Nessuno lo dice.
Lo dico io, Adrian.
Lo dico io. Lo dico io.
Quando quel ragazzo era sul ring,
sai cosa sentivo? Che stavo vincendo.
- Stavi vincendo?
- Sì.
Era la mia ultima occasione per
riconquistare un po' di rispetto.
- Non fare così. Io ti rispetto.
- Non puoi rispettarmi.
- Sì, invece.
- No, non puoi! Non dirmelo.
Tutti i pugni che hai preso,
li ho presi anch'io. So come ti senti.
So che quando arriva uno
come Tommy, tu ti senti rinascere.
Ma lui non ê te.
Non ha il tuo cuore.
Ti sei sempre battuto col cuore,
non con i muscoli. E Mick lo sapeva.
Per questo tu e Mickey
eravate speciali. Ma Mickey ê morto.
Se vuoi tramandare tutto questo,
tramandalo a tuo figlio, per l'amor di Dio!
Tuo figlio ê confuso.
Ha bisogno di te.
So che Tommy ti fa sentire bene. Ti fa
sentire come se stessi ancora vincendo.
Ma stai perdendo noi.
Rocky, stai perdendo la tua famiglia!
Mi dispiace.
Lo sai, siamo sempre stati io e te.
Siamo sempre stati noi due soli.
Mi dispiace, Adrian.
Non so cosa ne pensiate voi...
ma io voglio andarmene da qua.
- Cosa ne dite della spiaggia?
- Oh, sì, fantastico!
- Come ci arriviamo?
- Cosa vuoi dire?
Tiriamo fuori i pollici
e facciamo l'autostop.
- Ehi!
- Cosa vuole?
- Vuoi che rimanga con te?
- No.
Hai ragione. Ho già abbastanza problemi
con il mio vecchio. Andiamo.
- Non lo picchierà, vero?
- No, non lo picchierô.
Ehi, quando hai cominciato a fumare?
- Non lo so. Non hai mai fumato tu?
- Sì. Ho fatto un sacco di sciocchezze.
E allora?
Allora ho... ho aperto gli occhi.
Okay, forse anch'io li aprirô un giorno.
Magari questa sera ê la sera giusta
perché tutti e due apriamo gli occhi.
- Non prendertela così tanto.
- Devo prendermela.
Il patto era che saremmo stati uniti.
E Tommy?
Sei unito anche con lui, eh?
Tommy.
Sì, be'...
É acqua passata, sai?
Lo sai...
Ti ricordi, quando
mi parlavi di imbrogli?
E io ti parlavo di bidoni?
Avrei dovuto ascoltarti.
Stavo cercando di insegnarti qualcosa.
Ma eri tu che insegnavi a me
e io non ho capito niente.
Non lo sapevo e ho fatto degli errori.
E faccio cose che...
Mi preoccupa, lo sai?
Mi dimentico un sacco di cose e...
É solo che...
Ehi, lo so.
Ho fatto qualche errore.
Ma mi piacerebbe stare di nuovo
con te. Solo io e te.
Giuro su Dio.
Questa volta saremo solo io e te.
Come una vera squadra?
Sì. Come una vera squadra.
- Ehi, vuoi sentire una barzelletta?
- Sì, certo. Perché no?
- Toc toc.
- Chi ê?
- Sono lo sgombro.
- Con quella faccia?
A me sembri uno sgorbio invece.
- Be', stai migliorando.
- Sì. Questa era buona.
DUKE PRESENTA
CANE CONTRO GUNN
Chiudetevi a chiave, mandate a letto
i bambini. La guerra sta per iniziare.
Tommy Gunn sa imitare
così bene lo stile di Rocky Balboa,
che la stampa
lo ha soprannominato il Clone.
- Rilassati, Rocko. Non ne vale la pena.
- Non ê per lui, Paulie.
...ha il turbo!
Tommy "Mitragliatrice" Gunn!
Sembra che i tifosi siano adirati con
Tommy perché ha lasciato Rocky Balboa.
Certo. Non ê proprio
il tesorino di nessuno.
Con un peso
di 109 impressionanti chilogrammi,
l'attuale campione dei pesi massimi,
Union Cane!
- Sembra in forma, eh?
- Sì.
L'arbitro chiama i due
pugili al centro del ring.
Tommy, mi sembri un po' teso.
É nervoso, vedi?
Come mi sentivo io quando
ho incontrato Apollo.
Rocko, non ê te e non lo ê mai stato.
Dagli una possibilità, okay?
Dai, Tommy. Fa' come ti ho insegnato.
Dentro e fuori. Colpiscilo ai fianchi.
Via dalle corde. Sei cieco?
- Sta incassando tutti i colpi.
- Dai, Cane. Senza pietà.
Su, Tommy. Cosa ti sta succedendo?
Ecco, così.
Così.
Schivalo. Muoviti di lato.
Avanti e indietro, come un metronomo.
Così.
Vedi? Si ricorda tutto.
Dai, Tommy. Ci sono anch'io.
Fai come faccio io. Avanti e indietro.
Da una parte, poi dall'altra. Così.
Non lasciargli prendere fiato!
Allunga!
- L'ha beccato!
- Il campione è al tappeto!
Uno! Due!
Tre! Quattro!
- Cinque!
- Sei!
- Sette!
- Otto!
- Nove!
- Dieci! Out!
Signore e signori, per K.O.,
il nuovo campione ê,
Tommy "Mitragliatrice" Gunn!
Complimenti.
Una sensazionale vittoria.
Adesso sei il campione del mondo.
Come ti senti?
Mai stato meglio. Voglio
dire, non so cos'abbia questa gente.
Perché non sei un campione.
Sei un inutile sacco di merda.
Dai, Paulie. Lascialo stare.
Ha fatto una cosa incredibile.
Lunga vita al re!
Vorrei ringraziare la persona
che ha reso possibile tutto questo,
che mi ha aiutato a crederci
e che è stato come un angelo per me.
Mr George Washington Duke!
Signore e signori, il nuovo campione
del mondo, Tommy "Mitragliatrice" Gunn.
Devo confessarlo, sono molto sorpreso
che il campione abbia ringraziato
Duke e non chi l'ha fatto arrivare fin qui.
- Il pubblico non è contento.
- Rocky! Rocky!
- Troppa televisione fa male agli occhi.
- I miei occhi stanno benissimo, Paulie.
- Be', fa male alle mie orecchie.
- Sì.
- Ehi, picchiatore. Un bell'incontro, eh?
- Abbastanza.
Sei tu il vero campione.
Ho fatto questo per te.
Ah sì?
Bello.
Rocko, perché non andiamo
a berci qualche birra?
- Vieni a farmi compagnia.
- Sì, buona idea.
- Credi che debba uscire con Paulie?
- Se mi lasci guardare la TV.
Okay, puoi guardare la TV.
Ma non fare troppo tardi.
- Devi dare alle ossa il tempo di crescere.
- Va bene.
- Che incontro! Davvero fantastico.
- Fantastico.
Te l'ho detto, potevi
dargli tutto ma non te stesso.
- Non puoi dargli il tuo cuore.
- Oh, non ê niente, Adrian.
- Davvero?
- Sì. É solo... Va tutto bene.
Non stare alzato fino a tardi, okay?
Che combattimento.
- Stai bene?
- Certo.
- Tornerô presto.
- Okay.
Ci vediamo, campione.
- Divertiti con zio Paulie.
- Certo.
Lasciate che vi presenti il nuovo e
il più giovane campione di tutti tempi,
Tommy "Mitragliatrice" Gunn!
- Non ê stato troppo facile?
- Mi ha colpito, ma mai seriamente.
Sono contento di essere il campione.
Non credi che più che un incontro per il
titolo, questo sembrava un allenamento?
- Non sembri molto affaticato.
- Un osservatore attento.
Union Cane non stava troppo bene.
Ma Tommy avrebbe vinto anche
se Union fosse stato al cento per cento.
Cento per cento? Ha combattuto
come se non avesse più fiato.
Lo sanno tutti che ê un campione di carta.
- Cosa vuol dire?
- Che il titolo era un'invenzione.
- Non l'ha mai vinto contro Balboa.
- Signori, basta adesso.
Tommy, continuerai a vivere
all'ombra di Rocky?
- Ho vinto il titolo, cosa volete di più?
- Devi incontrare veri avversari.
Ma questa sera ho battuto il migliore.
Il migliore? É un morto di fame.
Non si meritava nemmeno il titolo.
Non facciamoci prendere la mano.
Cane era il campione riconosciuto.
Lo sappiamo che il sistema
puô essere manipolato.
Tommy Gunn ha battuto
un pugile di seconda categoria,
che sembrava un vaso di porcellana
in un negozio di antiquariato.
Quest'uomo si dimostrerà
un grande campione.
Forse vincerà un paio di incontri,
ma non sarà mai Rocky Balboa.
No, non sarà il nuovo Rocky Balboa.
Diciamo la verità. C'ê un solo Balboa,
il campione della gente comune.
Ma col tempo, Tommy Gunn potrebbe
rimpiazzarlo. Prossima domanda.
- Non combattendo cadaveri come Cane.
- Mi batterô contro tutti, ovunque.
A quando un incontro con un vero pugile?
Signori, insomma. Grazie per essere
venuti questa sera. Ci auguriamo di...
Ehi, Tommy, ho un consiglio da darti.
La prossima volta, prova la rossa in
prima fila. Pare che ci stia subito.
Ci auguriamo di vedervi durante il
prossimo combattimento di Tommy Gunn.
Perché hai detto che Balboa
ê più bravo di me? Lo credi davvero?
Certo che no. Non possiamo parlare qui.
Chi affronterai la prossima volta?
Cos'ê successo là dentro? Ho vinto
il titolo e mi trattano come un pezzente!
- Perché non mi hai aiutato?
- Se la stampa ha ragione, ha ragione.
Sono bravo almeno quanto Balboa
e sono stanco di essere chiamato robot!
Senti, Tommy. Non puoi battere
la stampa. Neanch'io posso farlo.
Finché avranno in mente Balboa, sarà lui
il campione. Ha vinto guerre sul ring.
Tommy, tu non sei che la sua ombra.
- Senti come parla!
- No, ascolta.
Hai un solo modo di guadagnarti
il rispetto che meriti. Sfidare Balboa.
- Si puô organizzare in poco tempo.
- Il più grande combattimento mai visto.
Maestro contro allievo,
vecchio leone contro giovane leone.
É l'unico modo che hai
per metterti il cuore in pace.
La stampa ti perseguiterà con la sua
leggenda per tutta la tua carriera.
Devi riportarlo sul ring, Tommy, o
continueranno a farti le stesse domande.
E comincerai a chiederti: "Posso
batterlo? Sono abbastanza bravo"?
"La gente pensa che sia una copia
o un pretendente da strapazzo che hanno
mandato avanti solo perché sono bianco?"
Devi sfidarlo a combattere, Tommy.
E se si rifiuta devi insultarlo!
Devi perseguitarlo, devi umiliarlo.
Non importa in che modo lo riporterai
sul ring! Ma lo devi fare.
Okay. Partenza. Vai, vai, vai. E piomba.
Andy, queste manopole non funzionano.
- Mi ê costato una fortuna.
- Anche a me sta costando una fortuna.
- Rocky Balboa!
- Cos'ê stato?
Rocky Balboa, c'ê un uomo
che vuole parlarti qua fuori.
Rocky Balboa!
Rocko, lo sai chi ê, vero?
Sì, lo so chi ê.
- Rocky, ti serve aiuto?
- No. Non ê roba per voi.
Guarda un po' chi c'ê.
Tommy, cosa ci fai qui?
Dovresti essere a festeggiare.
Ti sfido a combattere contro di me.
Quando e dove vuoi tu.
- Combattere?
- Esatto.
Vieni qui con questa gente
a chiedermi se voglio combattere?
- É questo che vuoi?
- Sì. E non sono il robot di nessuno.
Non appartengo a nessuno!
Allora, accetti o fai il codardo?
Non ha classe. Dai, Rocko.
Non ha classe! Lascia perdere.
Ehi, non ê colpa sua.
Vuoi fare una partita a biliardo?
Ehi! Non ho ancora finito!
Senti, non ho
più niente da dirti, okay?
- Volevo solo il meglio per te.
- L'hai fatto unicamente per i soldi.
Sono stufo di essere chiamato robot.
Credi davvero che l'abbia
fatto per i soldi, Tommy?
Dovevamo essere come fratelli, lo sai?
Tu non lo sai,
ma ti stai facendo imbrogliare.
Ti ha usato come esca,
per farci salire entrambi sul ring.
Vuole che combattiamo uno
contro l'altro solo per fare soldi.
Non gliene frega niente
né di te, né di me.
Basta con queste fantasie.
Affrontiamo la realtà.
Rocky Balboa, sei disposto
ad accettare la sfida di Tommy?
- Tommy...
- Ehi, ti avrei comunque battuto.
- Mi fai schifo.
- Non sono affari tuoi.
- Non sono affari miei?
- Dai, Paulie. Lascia perdere.
Ha sputato sangue per te,
venivi prima della sua famiglia.
E vieni qui con questi topi di
fogna, a dargli il colpo di grazia?
Rocko ha fatto di te quello che sei. Lui
ê il vero campione. Tu sei solo ridicolo.
Vattene prima che ti spacchi la faccia.
Paulie?
- Non sporcarti le mani.
- Paulie, tutto bene?
Avresti dovuto lasciarlo
sulla strada, dove l'hai trovato.
- Merlin, portalo via di qui.
- Lasciatemi andare!
Lui l'hai steso.
Perché non provi con me adesso?
No, sul ring. Tommy Gunn combatte
solo sul ring! Andiamocene.
- Il mio ring ê questo.
- Ah sì? Allora cominciamo.
Andiamo in diretta.
- É un delinquente, Rocky.
- É un cane e tu sei un professionista.
- Non fare lo stupido.
- Io non ti appartengo!
- Io non ti appartengo!
- Cosa c'ê? Calmati.
Dovete rispettarmi per quello che sono!
Vieni a prendertelo, il tuo rispetto.
Ti volevo bene, lo sai?
Lo e te, Tommy, dovevamo essere così.
Tu hai mandato tutto all'aria! Tu...
Un colpo fortunato. Ma te l'avevo
detto di lasciar perdere le risse.
- Su, andiamocene da qui.
- Sei sempre tu il campione, Rocky.
Memorabile. Che spettacolo!
Mamma! É papà.
- Alla TV. Sta combattendo.
- Cosa?
Dai. Forza.
Dai, Balboa. Chi comanda adesso, eh?
Su!
- Rocky, devi alzarti.
- Su, alzati.
Out!
E se muore, muore.
Sei tu il campione.
Alzati. Ancora una ripresa.
Alzati! Non restare sdraiato.
Non dargli tregua.
Forza!
Non ê una macchina.
Non ho sentito la campana!
Alzati, figlio di puttana,
perché Mickey ti vuole bene.
Ehi, Tommy!
Non ho sentito la campana.
- Ancora una ripresa.
- Tommy, torna indietro.
- Non farlo.
- Se perdi sei finito.
Ancora un round, su.
Questa volta non ti butto a terra
e basta, questa volta ti seppellisco.
- Ancora una ripresa.
- Avanti, Rocky.
Forza, Tommy.
Forza. Ancora!
Dai, Tommy.
Prova a toccarmi e ti denuncio.
Bene, Rocky. Ce l'hai fatta.
Cosa diavolo stai facendo?
Alzati. Cosa diavolo?
Fallo fuori quel pezzente.
Mi ha fregato la stanza!
Colpisci! Ancora!
Stai perdendo tutto. Dai!
Forza, papà. Puoi farcela!
Rispondi, pezzente!
Fermati!
Forza, papà, distruggilo!
Colpiscilo, papà. Dai!
Colpiscilo, papà!
Fallo fuori!
Ehi, Adrian.
Avevi ragione. Avevi ragione.
Dannazione!
Solo in America.
Ehi, Rock! L'hai surclassato, eh?
Rocky, su. Non farlo.
Prova a toccarmi e ti denuncio.
Dai. Prova a toccarmi e ti denuncio.
Mi denunci per cosa?
Ehi, padre!
Mi piace quando fa così.
- Faremo tardi.
- Dai, Speedy Gonzalez!
- Puoi fare meglio di così.
- Impossibile.
Questi scalini diventano più alti
ogni anno che passa. Dio mio!
Guardala. Finché starà qui,
i piccioni avranno un posto su cui stare.
Non posso crederci.
Tutto ê cominciato qui.
- Correndo su e giù per questi scalini.
- Papà?
- Papà, faremo tardi.
- Oh, okay.
Aspetta. Cosa ha il tuo orecchio?
- Qualcosa non va?
- Sì, c'ê una specie di bernoccolo.
Un bernoccolo?
Sì, questo.
- Grazie, papà.
- Ehi, te lo meriti.
Grazie per essere nato. Grazie.
- Cosa ne pensi? Nuovo look?
- Be'...
- Sei la figlia che ho sempre desiderato.
- Cosa dici?
Ehi, fermati. Sono già abbastanza
fragile così. Guarda.
Sono 20 anni che corro
su e giù per questi scalini.
E non ho mai saputo che c'erano
dei quadri di valore in quel palazzo.
Non si ê mai troppo vecchi per imparare
qualcosa di nuovo. Ti piacerà Picasso.
Oh, sì. Be', a me piacciono quasi tutti.
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