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BREVI INTERVISTE
CON UOMINI SCHIFOSI
BREVI INTERVISTE
CON UOMINI SCHIFOSI
BREVI INTERVISTE
CON UOMINI SCHIFOSI
BREVI INTERVISTE
CON UOMINI SCHIFOSI
- Allora...
Ho questo problema.
E'...
Ecco, c'è questa cosa...
Insomma, ha rovinato qualsiasi
relazione sessuale abbia mai avuto.
E non so perchè lo faccio.
E'...Non sono un politico.
Non mi considero...
Voglio dire, non sono uno
di quegli "America first",
quei leggi-il-giornale,
o Hillary-ce-la-farà?
Mi capiterà con qualsiasi ragazza.
Non importa chi sia.
Succede quando comincio ad eccitarmi.
Non sono un Democratico.
Non vado nemmeno più a votare.
Sono uscito di testa su sta cosa una volta,
e ho chiamato un programma alla radio,
un dottore, alla radio,
anonimamente.
E lui lo ha definito come
esplosione incontrollata
di parole o frasi involontarie
di contenuto essenzialmente
osceno e scatologico.
"Coprolalia" è il termine scientifico.
- Cos'è che dice esattamente?
"Vittoria alle forze della libertà democratica."
Solo un pò più forte...urlandolo proprio.
"Vittoria alle forze della libertà democratica!"
Ancora un pò più forte di così.
Non sarebbe così imbarazzante
se non fosse così dannatamente strano,
se avessi anche la minima idea di cosa sia.
Capisce?
- Bè, sono molto sorpreso di trovarti qui.
- Sì?
- Sul serio, voglio dire, il tuo...
il tuo tasso di partecipazione
a questi eventi accademici
è stato davvero inadeguato.
- Lo so. Mi dispiace.
Ho dovuto finire di aggiornare quei documenti.
Dovrei riuscire a consegnarglieli domani.
- Ottimo. E tu?
Ti avremo in classe domani?
- Si.
E, professore...so di essere stata
un pò assente,
e me ne scuso.
- Ascolta, so che sei allergica a questi eventi,
feste e quant'altro.
Ma credici o no, adesso sto
pensando anche ad altro.
Credo davvero che ne possiamo
parlare con calma,
hai bisogno di una pausa.
D'accordo?
E credo anche che mentre sei a casa,
dovresti cercare di rilassarti un pò.
- Molto carino qui.
- Cosa? Molto carino?
- Si, affascinante.
L'ha fatto altre volte?
- Si, qualche altra volta
in passato.
Niente in contrario se lo accendo?
- No.
- Ottimo. Grazie.
- Di nulla.
- Ogni tanto penso che sia come
"Hey, che succede se non ci riesco?"
Allora penso: "Merda, non pensare così!"
perchè pensarlo può farlo succedere.
Non che accada così spesso in realtà,
ma mi spaventa.
Lo facciamo tutti.
Chiunque dica il contrario è un sacco di merda.
Puoi dirgli che gliel'ho detto io.
Penso anche che funzioni tipo...
"Non sarei così preoccupato se lei non fosse qui."
E' come se lei si aspettasse qualcosa.
E penso che se lei non fosse
stesa lì, aspettando,
incuriosita, come se mi analizzasse,
questa cosa non mi succederebbe.
E poi mi sale una specie di incazzo.
Mi sento veramente incazzato nero,
Non me ne frega più un cazzo
di "Ci riesco o non ci riesco?"
Voglio solo farle vedere.
Capisce? e allora diventa solo "Okay."
"Lo vuoi?"
"Eccotelo, troia."
"Eccotelo!"
- Cosa vogliono le donne di oggi?
Questo è il punto.
- Concordo in pieno.
E' il...come chiamarlo...
- Oppure mettiamola così:
cos'è che le donne di oggi pensano di volere,
rispetto a quello che desiderano
veramente nel profondo?
- In che senso?
Cosa credono di pensare di volere?
- Da un maschio.
- Da un uomo.
- Comunque lo chiami,
Neanderthal o che altro,
credo che sia proprio questo il punto,
perchè tutta la questione diventa un gran casino.
- Sembri una che ha bisogno
di rifornimento.
- Ciao, Jeff.
No, grazie.
- Queste code per il bagno
possono diventare eterne a volte,
meglio idratarsi.
Oddio, non che il vino
sia così reidratante.
E' più...
Hai capito.
Allora, come va?
- Tutto bene.
Grazie.
- Si?
Si?
Bene, perchè avevo sentito...
ma è grandioso.
Davvero, è...
è davvero grandioso.
Sai, ti ho quasi chiesto di uscire,
durante il primo anno.
- Stai scherzando.
- Sul serio.
Avrei voluto.
Okay?
Ma ero troppo intimidito.
- Oh.
E perchè?
- Perchè?
Perchè?
Bè, non è perchè sei bella.
Cioè, lo sei!
E' che sei così incredibilmente intelligente!
Ecco.
Ecco perchè.
Essere belli non è un gran valore.
E non...hey, mettiamola così:
Le persone davvero intelligenti
sono rare, in entrambi i sessi.
Lo sai.
Ma per me, per me,
la tua intelligenza vale
più di ogni altra cosa.
- La mia intelligenza, Jeff?
Sei ubriaco?
Perchè mi pare che la tua
grammatica cominci a traballare.
- Forse.
Immagino di si, dal tuo punto di vista.
Però: pensaci per un attimo.
Che possibilità avrebbe avuto una...
una ragazza poco intelligente?
Una ragazza stupida avrebbe
potuto sospettarlo?
- Immagino tu abbia ragione.
- Visto?
Visto?
Così hai confermato la mia idea,
quello che voglio dire,
e non dovresti prenderlo come
una cosa da niente sai...
qualcosa del tipo..."Forza!",
o cose del genere.
Okay?
Perchè non è quel che sto facendo.
- Oh!
- Vai vai!
Io non ne ho bisogno in realtà.
Sto solo...
- Okay.
- Insomma...
- Okay Jeff, bene.
Passa una buona serata.
- Buona serata a te.
Son certo di rivederti in giro.
- Buona notte.
- Buona notte. Buona notte.
- La donna moderna porta su di sè
un carico senza precedenti
di questioni contraddittorie,
a proposito di quel che pensa di volere,
e su come prevede di comportarsi.
- La donna di oggi è
un groviglio di contraddizioni.
E loro se ne fanno carico totalmente.
Questo le manda fuori di testa.
- Per questo è così difficile
capire quel che vogliono.
- Si, puoi dirlo forte.
- Difficile, ma non impossibile.
- Dai baby.
Apri la porta.
Avanti, baby.
Fammi entrare.
- Hey.
- Come sta?
Baby, dai.
Apri la porta.
Cosa?
Non essere ridicola.
Era solo il supervisore.
- Donne?
Amo le donne.
Davvero.
Oh, amo tutto di loro.
Non riesco nemmeno a spiegarlo.
Basse, alte, grasse, magre,
da quelle fantastiche
alle più insignificanti.
Davvero, per me tutte
le donne sono belle.
Non mi stanco mai di loro.
Alcuni dei miei migliori amici sono donne.
- Da bambino, guardavo
un sacco di televisione.
E il mio programma preferito
era Vita da strega.
E' stato da bambino,
guardando Vita da strega,
che ho avuto le mie
prime sensazioni erotiche.
Elizabeth Montgomery
faceva un movimento circolare,
con la sua mano,
accompagnato dal suono
di una cetra o di un'arpa,
e produceva un
effetto soprannaturale,
grazie al quale tutti i movimenti cessavano
e tutti gli altri personaggi
rimanevano congelati a metà di un gesto.
Così non è difficile capire
come mai le mie fantasie spesso prevedono
che io eserciti poteri soprannaturali
verso le donne che mi interessano.
Per una qualche ragione, le mie fantasie
si svolgono sempre in una palestra,
quella che mia mamma ha frequentato
in modo quasi maniacale.
Ecco.
Bene.
Nella mia fantasia,
immagino me stesso mentre osservo
gli atleti impegnati
in difficili esercizi.
E il mio sguardo si sofferma su
una donna bella, sensuale ed atletica.
E lei,
alzando gli occhi dal
suo attrezzo, mi vede.
Io la attiro verso di me
con un solo sguardo,
o forse con il piccolo movimento
circolare di un mio dito.
E lei, carica di attrazione
sessuale, viene verso di me.
Ci incontriamo su un tappeto da esercizi,
proprio al centro della stanza.
Lei abbassa le spalline
del suo body aderente,
è piena di frenetica voglia sessuale,
mentre io mi libero della mia
uniforme da scolaretto,
con lentezza deliberata e divertita,
costringendola ad aspettare,
in una lenta agonia di desiderio.
Poi è il momento dell'amplesso,
in varie posizioni,
in mezzo alle altre indistinte
figure, pietrificate,
per le quali ho fermato il tempo,
con il fantastico potere della mia mano!
- Davvero Sara, ad ogni modo
ti trovo in gran forma.
- Grazie mille, Harry.
Wow.
- No, sul serio.
Sembra che la vita da single abbia come
cacciato a calci la dolce piccola
signorina Cardigan da lì dentro.
- Cosa?
- No, no, mi piace!
Tutti quegli Urban Outfitters,
i lavori di Edie Sedgwick, no?
E' un pò come...è bizzarro,
ma caratteristico.
- E' fantastico.
ed è esattamente quel che volevo.
- Ti vedo bene, Sara.
- Grazie Sam.
- Davvero.
Sono felice per te.
- Grazie.
- Okay, bene, dov'ero rimasto?
- Al tipo grosso.
- Oh, bene, okay.
Insomma, sono in giro
con questa ragazza,
e questo tizio grande e grosso
viene verso di noi.
- Chi era?
- Nicki.
Nichi?
- Wow.
- No, Nicole.
Okay, comunque.
Questo tizio arriva lì e dice:
"Siete tutti uguali voi ragazzi di oggi."
"Scusa?"
E lui:
"Tutti voi cazzoni che ve ne andate
in giro pensando di essere
il vero e unico regalo del Signore
alla specie femminile.
- Era un nero?
- Si, ovviamente.
- Mm, razzista, questo è razzista.
- Cosa? è lui che ha detto così!
- Finisci di raccontare.
- Ma volete sapere come essere davvero grandi?
Come un vero amante fa felice una donna?
In realtà, la maggior parte di questi
tizi non ne ha la più pallida idea.
No davvero.
Molti di loro se ne fregano
di dirti la verità.
Ora, questa è la prima tipologia,
okay? la tipologia Joe Addominali Scolpiti.
Già, è lui in realtà non
è che un povero maialino.
Il genere che scivola dentro di lei,
e un minuto dopo ha finito,
scivola fuori e comincia a russare.
E' evidente, sono veri e propri animali.
Non c'entrano niente
col tipo di cose
di cui stiamo parlando ora.
No, quel di cui stiamo parlando qui
è la seconda tipologia,
quella dei tipi che si
credono dei grandi amanti,
il maschio sensibile.
Quello di cui si occupano,
è il piacere della donna.
donare piacere alla donna,
è tutto quel che hanno in testa.
E ho idea, guardandola ora,
che lei abbia avuto a che fare
con uno di questi, una volta o due,
quelli che corrono giù
da Barnes & Noble's
a comprare l'ultimo libro
sulla sessualità femminile,
okay?
Col dopobarba al feromone,
che ti abbracciano e ti accarezzano,
e gli orecchini, e i polpacci tonici,
cose così,
con l'olio alla fragola e i massaggi.
Ma. Ma questo tipo...concederà alla
piccola signora di dire la sua?
Si lascerà fare un
massaggino da lei?
Nossignore, non lo farà.
Perchè tutto si basa sul fatto
che lui debba essere il solo
a donare piacere, qui.
No grazie, signora.
E questo è quello che mi fa
disprezzare questo tipo di uomini,
che vanno in giro credendosi l'unico
e vero regalo del Signore
alla specie femminile.
E guardarli a letto
è come guardare
dei meccanici in tuta bianca
mentre lavorano su una Porsche.
Si beano della loro presunta competenza.
Pensano di essere dei grandi amanti.
Pensano di essere generosi a letto.
Quel che non capiscono
è che rappresentano una
scocciatura ancora peggiore,
per le donne con un pò di cervello,
del maialino dentro-fuori,
perchè onestamente, a voi piace
stendervi giù ed essere lavorate
come una Porsche?
Ecco, è qui che la seconda tipologia
perde sempre la gara.
Loro vogliono essere l'unico
grande amante a letto.
Vuole la mia opinione?
Vuole sapere come si fa
ad essere davvero grandi?
Solo uno su mille di quei
tizi potrebbe capirlo.
Il segreto è, bisogna...
- Non sono d'accordo.
- Cosa?
- Non credo che sia impossibile capire
quello che vogliono davvero.
- Non mi pare di aver detto "impossibile".
- Però è vero che oggi, in questa
era post-femminista,
è più difficile che mai
e ci vuole una grossa capacità
di immaginazione e deduzione.
- Voglio dire, se fosse davvero impossibile,
cosa ne sarebbe della nostra specie?
- Ed è vero che non è possibile basarsi
solo su quello che dicono di volere.
- Perchè lo stanno dicendo solo
perchè pensano di volere così.
I media amplificano il tutto.
- Il mio parere è che in realtà,
il più delle volte,
si può capire quel che vogliono.
Usando la logica,
facendo uno sforzo per capirle,
e per capire la difficile situazione
in cui si trovano.
- Discorso schizofrenico tipico dei media,
dimostrato da, come, ad esempio, Cosmo.
Da un lato le rende emancipate.
Dall'altro, le fa sentire certe di trovare marito.
Chi non vorrebbe essere un pò
fuori di testa, con sto casino
che gli pesa addosso continuamente,
nella cultura dei media di oggi?
- La cosa fondamentale è capirle,
capirne il paradosso.
Condannata in entrambi i casi.
- Esatto.
Marte e Venere.
- Io amo, amo, amo le donne!
Si, amo guardarle muoversi,
e amo quanto sono tutte così diverse.
Adoro sentirle ridere,
quelle piccole risatine che fanno.
Già.
Amo il fatto di non riuscire
mai davvero a capirle,
e che sia impossibile trattenerle
dal fare shopping,
per quanto uno ci provi.
- Ok, signore e signori.
Oggi arriveremo alla fine
della seconda parte
dell'affascinante
"Nanook del Nord".
Si si, orribile lo so.
Ma costituirà un
interessante esempio
di arroganza scientifica.
Cercate di fare più
attenzione al documento
che a quel che contiene.
In tutte le scienze
la domanda fondamentale
è "Perchè?"
D'accordo?
Cominciamo?
Pronti?
Abbassate le luci, grazie.
- Non sto suonando quella.
- E dai!
- No, non sto...
- La conosci!
- No.
- Sai che lo vuoi...
Non te la ricordi!
- Hey, Daniel.
Bello vederti.
- Hey, signorina Quinn.
- Ciao, Daniel.
- Sono rimasto fuori dal suo
ufficio per ore, a inizio settimana.
Doveva essere...
- Scusami. Ho avuto
problemi personali, Daniel.
Non ho potuto farlo.
- Okay.
Bè, mi piacerebbe molto
sapere cosa pensa del mio lavoro.
- Certo, sarà tutto corretto entro domani,
li troverete fuori dal
mio ufficio in mattinata.
- Okay.
Bene, buongiorno.
- E' il braccio.
La vedo che cerca di essere delicata,
cercando di non guardarlo.
Lo faccia.
Lo guardi bene.
Non ho problemi.
Lo vuole toccare?
Sto scherzando!
In realtà, questo è uno degli aspetti
dell'avere il "Vantaggio".
Ci sono sempre molte ragazze,
laggiù alla fonderia,
nelle corsie.
E Jackpot, che è il mio migliore amico.
Jackpot and Kenny Kirk,
quelli che si potrebbero definire
"bravi ragazzi",
"ragazzi normali", ecco,
"fai il bravo con le signore",
se capisce quel che voglio dire.
E quel che faccio è
andare di là, e parlare
con questa e quella,
e se è il caso posso anche
tirar fuori la storia
di come mi hanno dato
il nome di Johnny One.
E' uno degli aspetti
di questa situazione.
Ora, siamo a casa di una di loro, ok?
Tra l'indeciso e l'imbarazzato,
nel suo cucinotto, una cosa così.
E normalmente quel che faccio è,
cominciare con...
"Però, fa un bel caldo qua dentro",
"avrei voglia di togliermi la maglia,
ma preferisco di no,
perchè mi vergogno tanto
di questo mio braccio."
Una cosa del genere.
In questo modo,
comincio a farle credere
che mi sento
una specie di mostro.
E capisco che lei mi vede
come un poveraccio, e a quel punto
tutte loro sono in trappola.
E sa perchè?
Perchè hanno già tirato fuori
tutte quelle cagate mielose
su come non dovrei vergognarmi
del mio braccio, okay?
E come non sia giusto che
esista tanto dolore.
Ed eccoci arrivati al punto critico,
in cui ovviamente mostro loro il braccio.
Ogni volta, un pò prima o un pò dopo,
a seconda dei casi,
ma comunque sempre nel giro
di cinque minuti,
prendono e attaccano a piangere.
Davvero.
Ed ecco che io vado verso di loro,
dove sono sedute,
ed eccomi lì che le abbraccio
con la parte sana.
Loro si sciolgono in lacrime,
e io sono al loro fianco,
che le abbraccio col braccio buono,
e dico "Va tutto bene."
"Hey, è tutto a posto."
"Non piangere."
"Non essere triste."
"Confidarmi con te mi ha fatto
sentire così speciale."
"E ora col tuo aiuto,
posso uscire di qui senza
vergognarmi di questo braccio."
E via così.
Più fica di una
tavoletta del cesso.
Giuro.
Vada a chiedere a Jackpot e Kenny Kirk.
Loro glielo diranno.
Kenny Kirk è stato il primo
a chiamarlo il "Vantaggio".
Glielo chieda.
Più fica di una tavoletta del cesso.
- No, lo so.
Lo so.
Hey, aspetta un attimo.
Hey, no, lo so.
Pensi che non sappia che
posso essere lunatico a volte?
Pensi che non...
No, e so di poter essere
un pò chiuso ogni tanto,
e che può essere dura
convivere con questa cosa, okay?
Ma io...
No, non sto dicendo che
sia consolante.
Quel che sto dicendo è che
sto cercando di spiegarti
che a volte le cose vanno
e vengono, okay?
E che...
e che ogni tanto le persone
ci sono dentro più che in altri momenti,
e che semplicemente funziona così.
Ma tu questo non lo sopporti.
E io mi sento come...
Come se non mi sia permesso
alcun cedimento, mai.
E questo mi fa molto male.
Mi fa davvero un gran male.
Forse se mi preoccupassi
un pò meno per te,
forse se ti amassi un pò meno,
allora potrei farlo.
Ma io...
Cosa?
Si, è per questo che ho fatto le valigie.
Me ne vado.
No!
Okay, non mi pare che tu stia capendo.
Aspetta, hey, ascolta.
Cerca di ascoltare solo per un secondo.
Prova ad assimilare quel
che sto cercando di dirti, okay?
Il mio andarmene non è
una conferma alle tue paure.
Non lo è.
Ma loro ne sono la causa.
E so che mi stai odiando
totalmente per questo,
e ci ho messo un sacco di tempo
a sentirmi pronto per questo momento,
ad essere in grado di affrontare
il fatto che mi odi così tanto per questo.
E se solo tu potessi vedere il tuo sguardo...
Io posso.
Posso vederlo chiaramente ora.
Quell'espressione,
chiunque potesse vederla,
capirebbe perchè me ne sto andando.
- Perchè non è così semplice
per me, in ogni caso.
Okay?
Lasciarti in questo modo,
guardandoti in faccia,
come se questa fosse l'ultima
immagine che ho di te...
Capisci che potrebbe essere un bene
per me pensarci un altro pò su?
Si.
Capisci?
- E...
- Oh, amo quando sbattono
gli occhi o fanno il broncio,
quando ti guardano in quel modo.
Il modo in cui guardano in basso,
e quelle piccole macchie rosse
che gli vengono
quando si depilano le gambe...
alle donne vengono quando
si depilano le gambe.
- Mi scusi.
Volevo chiederle se le serve
questa sedia.
- No, prego.
- Grazie mille.
- Allora...
- Si.
- L'ho incontrata all'aeroporto.
Però aspetta un momento.
Fammi raccontare dall'inizio.
Allora, sono in fondo, come al solito,
e c'è un gran casino, come al solito.
- Si, e stai lì ad aspettare bello rilassato,
sul tuo sedile, ultimo della coda.
Ma poi perchè ogni volta tutti
devono alzarsi
appena l'aereo si ferma,
e accalcarsi nel corridoio?
Meglio restare a sedere...
- Aspetta. Aspetta!
Poi finalmente arrivo al ritiro bagagli,
e a quella merda di nastro trasportatore...
- Si, è davvero deprimente
arrivare lì con tutto quel casino
e tutti che si incontrano,
e baci e abbracci,
e i tizi delle limousine
con i nomi sui cartelli...
- Sta zitto.
Zitto un cazzo di secondo, okay?
Perchè ormai se ne sono andati tutti,
quando sono pronto per uscire.
Tranne che per
un'ultima ragazza che è ancora lì.
Sta guardando attraverso le vetrate,
giù verso la pista.
I nostri occhi si incontrano
ed è un momento molto intenso.
E poi...lei...improvvisamente
si butta in ginocchio.
Crolla,
piangendo, dando pugni
al tappeto,
è piegata, e così le vedo le tette,
totalmente fuori di testa,
con i rubinetti aperti e tutto il resto.
- Un altro felice benvenuto
a Dayton per i vostri
fottuti affari.
"Hey, siamo felici di darvi
il benvenuto a Dayton."
- No!
E' una storia, una storia vera.
Che continua con io che
mi avvicino e dico "Ti senti bene?"
"Cosa succede?"
E altre cose del genere.
E così ho anche una visione
migliore, devo proprio dirtelo,
di un paio di tette incredibili, cazzo.
Aspetta.
Lei è a terra piegata in due.
E ti dice "Sono innamorata di quest'uomo."
E dice che anche lui lo è di lei,
solo che era già impegnato da prima.
E così sono infognati in sto tira e molla,
e litigi e scocciature.
Ed io sto lì ad ascoltarla, no?
- Certo, certo.
- E mi dice che finalmente il suo tipo
ha preso una decisione.
E ha scelto l'amore
per questa ragazza qui con le tette.
E che è voluto tornare
dall'altra ragazza, a Tulsa,
dove abita, per dirle che è finita.
Per potere impegnarsi sul serio con
sta tipa isterica con le tette,
che finalmente, per la miseria,
dopo tutti quegli idioti
da una botta e via,
sente di avere un'opportunità seria,
di aver finalmente trovato
un ragazzo di cui può fidarsi,
che può amare e a cui
donare la propria anima,
e così via, violini, cuori, fiori...
- E blah blah blah.
- E blah.
E così quando il ragazzo
sta per partire per Tulsa,
Si mette una mano sul cuore,
e giura che tornerà da lei,
e che sarà su quell'aereo,
con quel numero e quell'orario.
E lei giura che sarà lì con le
sue tette, ad aspettarlo.
- Si.
Peccato non poterlo vedere.
- E lei racconta di quando l'ha chiamata.
Il telefono squilla.
E' lui.
L'audio pieno di scariche e fischi.
E le dice che la sta
chiamando dal cielo,
è la cosa più romantica
che potesse fare.
Chiamarla durante il volo da
uno di quei piccoli telefoni.
- Hey, sai una cosa?
Quella roba costa sei
dollari al minuto.
E' una rapina.
- Non è questo il punto.
Vuoi ascoltare il resto si o no?
Non è quello il punto.
La ragazza mi dice che
è arrivata qui prestissimo,
nell'area bagagli,
pronta a sciogliersi in lacrime,
per l'amore, i violini e tutto il resto.
E finalmente l'aereo atterra.
E loro...noi...
tutti di fretta nella zona di sbarco.
Lui non è nel primo gruppo che esce.
Non è nemmeno nel secondo gruppo.
- Gesù, dovrei...
quanto cazzo di tempo
ho perso nell'area bagagli...
- E lei, patetica, completamente pazza, dice
che la sua fiducia non
ha comunque vacillato,
e ha continuato a cercare tra la gente,
mentre tutti si ritrovano e si abbracciano,
sperando di vederlo.
Aspettandolo.
- Povero piccolo mostriciattolo.
- Ed ecco che alla fine arrivo io.
Ultimo degli ultimi, come sempre.
- Quel bastardo deve aver
falsificato la chiamata.
Le scariche...se usi il Remington,
sentirai le scariche.
- E ti giuro,
non hai mai visto nessuno che renda
meglio l'idea di "cuore spezzato".
Pensi che siano solo parole, blah blah.
Ma se avessi visto questa tipa,
che si picchia
in testa con le mani,
per essere stata così pazza,
che piange talmente forte
da non poter più respirare,
e tutto il resto.
E quanto sono merde gli uomini,
non puoi mai fidarti di loro.
- Gli uomini sono quasi sempre merde.
E' verissimo.
- E' vero.
Un sacco di maschi sono merda.
Il mio cuore...
Il mio cuore sta fremendo
per quella povera ragazza.
- Heh heh.
- "Heh heh"?
- Dovrai implorarmi.
Pezzo di merda.
- Cosa?
Cosa ho fatto?
- Bastardo.
Lo sai.
- Stronzo.
- Quindi, l'importanza enorme
della passione.
- Le donne vogliono essere
incoscienti e passionali.
- No.
Quel che vogliono è
sperimentare la passione,
che è così potente e irresistibile,
da rimuovere ogni senso di colpa
e tensione che possono avere,
sul venir meno alle
loro responsabilità.
- E nel profondo,
tutte loro vogliono essere incoscienti.
- Nel profondo, vogliono un uomo
così passionale e forte
che non gli lasci scelta.
Questo aspetto è ancora
più importante.
- E' un casino.
E' per la scienza, vero?
Mi scusi, è quel che è, certo...scienza?
Verrà usato per...
Oh, lasci stare, come non detto.
Lei sa quel che fa.
- Hey.
Hai tagliato i capelli.
Stai bene.
- Tesoro, dobbiamo parlare.
Avremmo dovuto farlo da un pò.
Io devo farlo.
Insomma, mi sento...
Puoi sederti?
Amore, la mia percezione della nostra storia
parla di un uomo con grossi problemi.
Lo sai, ho un modello,
uno schema per così dire
che mi fa dare tutto quel che ho
all'inizio di un rapporto,
come dire "Ti amo" troppo in fretta.
Il problema non è a quante
donne l'abbia detto,
non è una cosa difficile da capire,
magari va tutto bene, è solo...
Non è quello che sto cercando di dirti.
Voglio stare alla larga da
cose come nomi o numeri,
e cercare di essere onesto con te
su quali sono le mie paure,
perchè ci tengo a te, moltissimo.
Non riesco a spiegarmi bene.
Non sto arrivando al punto.
Sono un pò fuori di testa.
E lo so che non è molto chiaro,
ma è davvero importante per me
che tu capisca che ero
totalmente sincero
ogni volta che ti ho detto
che ti amavo,
ogni volta.
E so che avrei dovuto dirti prima
alcune di queste cose su di me,
prima che te ne andassi di qui,
che credimi, vuol dire così...
mi ha fatto capire che ci tenevi
davvero tanto a noi,
soprattutto perchè
il tuo andar via
è stato praticamente solo
per colpa mia.
La scuola,
il tuo appartamento,
doverti sbarazzare del gatto,
i maglioni,
le partite di Snooker,
Mr. Fluffy.
E so...so che un uomo migliore di me
probabilmente ti avrebbe
detto tutto questo
ancor prima di dormire insieme a te.
e nonostante quanto sia stato
incredibilmente magico
e magnifico...
Puoi immaginare cosa significa dirti
che sono terrorizzato,
dall'idea che sia possibile che
il mio modo di mandare
segnali contrastanti e mettere distanza,
sia solo un altro modo per allontanarti.
Forse nel profondo sono
davvero un vigliacco,
che non riesce a staccarsi da sè,
e allora costringo te a farlo.
Queste sono questioni chiare,
assolutamente comprensibili, tesoro.
C'è ancora un'altra cosa che sento
di doverti dire, in realtà.
Dio, ho una paura folle di dirtelo,
ma devo farlo.
Puoi farmi un vero favore?
Provi a sforzarti
e mi prometti di non reagire
per qualche secondo,
dopo che te l'ho detto?
Lo prometti?
Lo prometti?
Lo prometti?
Lo prometti?
- Forse possiamo parlare più tardi.
Ho una prova generale adesso,
ma credo ci sarà una pausa
di un paio d'ore
Se ti va...
Hai capito?
Ti chiamo.
Se hai bisogno di me, io ci sono.
Okay?
- Perchè?
Perchè lo fai?
Come puoi farlo?
E' tutto quello che mi rimane, quel viso
quel tuo sguardo pieno di rimorso.
Avevi la stessa espressione,
quando te ne sei andato.
Stavi esattamente lì
con lo stesso sguardo.
Cosa?
Vigliacco fottuto.
Siete tutti dei vigliacchi.
Dici che mi hai tradita.
Dici che ti dispiace.
Dici che non riesci a immaginare
quanto mi possa far male.
- E' così.
- Provaci!
Provaci.
- Okay, chiamalo e senti se può
organizzare qualcosa.
Ma deve farlo in fretta credo, okay?
Si.
Okay.
Ciao.
- Professore?
- Oh, Sara.
- Salve.
Spero di non disturbarla.
- No, no, no.
Prego, accomodati.
Chiudi la porta.
- Così va bene?
- Certo. Come stai?
- Bene, grazie.
- Stavo...era mia moglie.
Lei è...sua madre non sta troppo...
insomma, è un pò dura per lei.
- Oh, mi dispiace molto.
- Oh, no, no, no, no.
Non intendevo metterti ansia...
No, no, va tutto bene.
Penso che starà meglio.
Mia moglie è davvero straordinaria.
Davvero.
Lei...siamo sposati da 21 anni,
e lei è così bella,
magnifica, sul serio.
- Come l'ha conosciuta?
- Oh, è stato bizzarro.
Stavo proprio pensando a questo,
al giorno in cui l'ho conosciuta.
Si, stavo pensando a quel momento,
è stato tanto tempo fa,
ed ero molto giovane.
E pensavo...
e questo è stata un ottimo
motivo per sposarla...
pensare che non avrei mai
trovato un'altra così,
capisci, per com'era fatta lei.
Era davvero bella...
anche dopo il primo figlio.
E ho pensato,
"Dio mio"...
perchè ho sempre avuto questa
grande paura quando ero...
prima di sposarmi, pensavo che
avrei sposato una donna affascinante,
una donna bella, e cose del genere,
e avevo paura che sarebbe cambiata,
rimanendo incinta.
Che questo l'avrebbe cambiata e...
E ho dovuto convincere me stesso,
"No, no, questo è quello che hai voluto."
"E' ciò che avrai per il resto della tua vita."
"E' la persona con cui rimarrai
per tutto il resto della tua vita."
Dio, suona così orribile,
così superficiale.
Vero?
Ma l'ho guardata, ed era bella,
ed era diventata una mamma.
E mi ricordo di aver pensato,
"Che strano, sembra come se
si fosse preparata."
Esatto, preparata in anticipo.
L'ho pensato...e lo penso ancora.
L'ho pensato davvero.
E io...
E' banale?
Sembra banale?
O pensi che la verità che sta
dietro una cosa simile
suonerà sempre banale,
al di là di quali siano le
reali intenzioni di ognuno?
- Tortino di granchio?
Hey, signorina Quinn.
Sono rimasto fuori dal suo
ufficio per ore, a inizio settimana.
Doveva essere...
ma mi piacerebbe molto
sapere cosa pensa del mio lavoro.
- Ok senti, questo è proprio ridicolo.
- Mi dispiace, Harry,
ma questo è il mio parere,
e tu lo stai calpestando.
- Dai, le vacanze sono
un'occasione per divertirsi.
E tutta queste menate psicologiche
non stanno in piedi.
- Harry.
- Cosa?
Non ho bisogno di sentirmi in colpa
analizzando il mio comportamento
di questi ultimi anni.
- Wow.
Capito? cambierò quando
vorrò cambiare.
Non deve per forza
succedere questo Dicembre, okay?
Sembra che debba farlo per forza.
- Okay, e ti accontenti di uno
stupido programma?
- Ma è televisione, dio santo!
Chiaro?
Ho voglia di vedere le persone
divertirsi ed essere allegre.
Ho voglia di guardare programmi carini,
e cose divertenti, dove si canta.
- Oh.
- Programmi dove cantano?
Hey, allora voglio
imparare a divertirmi anch'io.
Segnatemi, prego. Che stanza?
Dove...dove lo facciamo?
- Qual'è il punto?
- Niente...
- No, non è vero.
- No, probabilmente sono solo stanco.
- Stanco o depresso.
- Non sono depresso.
Non sono depresso.
Non clinicamente.
- Stai bene?
- Sto bene, si.
Le feste sono sempre strane per me.
- Le feste in generale, o...
- Okay, è un pò strano
sentirsi così depressi
guardando un programma
di Natale per bambini...
Un attimo, non volevo dire questo.
Non è la parola giusta.
Non è "tristezza",
non quella che uno può provare
guardando un film o a un funerale.
E' un pò come spegnersi.
Come quando..
come in inverno le luci subito
prima del crepuscolo,
o il modo in cui lei sta con me.
Cioè, quando fai l'amore
e arrivi al culmine,
proprio al momento decisivo,
quando lei comincia a godere,
e davvero reagisce ad ogni
tuo movimento,
ecco, i suoi occhi si aprono in un modo,
che significa sia sorpresa
che coscienza,
una cosa che nessuna donna
potrebbe fingere o simulare,
se la guardi con attenzione,
vedi lei, per come è.
E non so,
in quel momento puoi vedere
anche un'intensa tristezza
- Nei suoi occhi, come se
non si riconoscesse più.
E i suoi occhi, aperti al massimo,
si chiudono, quando comincia
a godere, e inarca la schiena.
Si chiudono, gli occhi.
E io penso che lei li chiuda
per lasciare fuori me.
- Mi sento come un intruso.
E dietro quelle palpebre chiuse,
i suoi occhi ruotano tutt'intorno,
e si fermano lì dietro,
da qualche parte,
dove io, che dopotutto ce li ho
mandati, non li posso seguire.
- Sono quelle che si comportano
come se capissero tutto,
come se non abbiano
alcun problema,
e va tutto bene, e loro capiscono,
e non ci sono problemi...sono quelle
che mi imbarazzano di più,
perchè è così maledettamente
strano urlare
"Vittoria alle forze della libertà democratica",
quando ti esce fuori,
che posso dire che sono
totalmente fuori di testa
se sono comprensive con me
e se pensano di capire.
E loro...
loro sono quelle con
cui ovviamente...
con cui ovviamente mi incazzo di più
e non mi imbarazza per niente
non farmi più sentire
o evitarle totalmente.
Quelle che dicono,
"Penso che potrei amarti lo stesso."
- Immagina di non esistere fino a
quando un uomo ha bisogno di te...
Esserci e non esserci.
Lo sguardo che doveva
metter su nel bagno degli uomini,
non è più riuscito a levarselo.
Era lì sei giorni alla settimana,
il sabato turno doppio.
I rumori.
Come puoi dimenticare
il rumore inconfondibile
di una pisciata,
il fruscio dei giornali da dentro i cessi,
lo srotolarsi della carta igienica dai dispenser?
Tutti suoni ingigantiti,
che rimbombano lievi.
Questo è l'ambiente
in cui ha vissuto mio padre.
- Il più importante e storico hotel dello stato.
Le camere più belle,
i migliori bagni singoli da
costa a costa, senza dubbio:
marmo spedito dall'Italia,
porte dei cessi in ciliegio stagionato,
bacinelle smerlate,
sfarzose ed echeggianti,
tutti i suoni amplificati
dalle piastrelle di pietra fiorentina.
- Gli odori,
tutti gli odori,
odori dappertutto, sempre,
nove ore al giorno,
ed essere di un candido buon umore.
Ecco dove stava.
Sonic center,
il posto dove il cesso di
lusso era di casa,
il posto in cui era destinato
a restare per sempre.
- Appena oltre il limite
del grande specchio,
vicino al lavandino,
un enorme lavandino di marmo,
foglie in lamina d'oro
intorno agli apparecchi
e agli specchi.
- Questo è il suo lavoro.
Questa è la sua carriera.
Prendere le loro borse
e i loro cappotti,
custodirli, ricordare di chi sia ciascun
capo senza doverlo chiedere,
parlare più piano possibile
in tutta quel rimbombo,
apparire al loro fianco
per porgergli un asciugamano.
Questo è il lavoro di mio padre.
Perchè questo?
Perchè questa tradizione?
- Grandi cessi sfarzosi
per uomini d'affari,
uomini di valore,
uomini con posti dove andare
e persone da incontrare.
- Uomini di sostanza,
che tirano l'acqua con i piedi,
uomini che toccano gli apparecchi
solo coi fazzoletti di carta,
uomini che si soffiano il naso
nei lavandini
e poi escono senza
risciacquarsi le mani.
- La porta dice tutto.
"Uomini."
Il tuo compito è stare lì
come se non ci fossi.
Ma non è così.
C'è un trucco.
Senti tutto,
qualche sgocciolio,
qualche brontolio,
qualche discorso ad alta voce
tra sè e sè,
dimenticandosi di non essere soli.
- Immagina di essere lì,
e vedere uomini così importanti
nel loro aspetto più intimo.
Questo è il suo lavoro,
il lavoro di un uomo.
E quindi, dovrei ammirare la forza
del più umile dei lavoratori,
il suo stoicismo,
il suo coraggio d'altri tempi,
restando lì tutti questi anni,
mai un giorno di malattia,
per servire?
O dovrei disprezzarlo?
Sei curioso.
Provi disgusto?
- Uomini che lasciano la mancia,
uomini che non danno niente,
milionari che non si lavano le mani,
ereditieri che
rubano asciugamani,
magnati che si ficcano
le dita nel naso,
filantropi che buttano per terra
mozziconi di sigaro,
uomini arrivati
che sputano nei lavandini.
- Camicia bianca, pantaloni bianchi,
scarpe bianche, tutto da buttare
se dovessero macchiarsi...
Sbianca i suoi abiti da lavoro da solo,
e li stira.
Mai una lamentela.
- Cibo in tavola, un tetto,
figli da crescere.
Turno doppio appena può.
- I suoi piedi sono gonfi
dal non sedersi mai.
Fa la doccia tre volte al giorno,
strofinandosi con forza.
Ma il lavoro non lo lascia più.
Mai una parola.
- Sveglia alle sei tutte le mattine.
Vi bacio tutti, a stasera.
Un mezzo toast durante
il viaggio in bus.
- E' là dentro anche quando
non c'è nessuno.
Non ho più visto mio padre dal 1978.
E so che è ancora là, in completo bianco,
che sta lì,
distogliendo lo sguardo
per non invadere la loro intimità.
Non ho vestiti bianchi.
Niente di niente.
Li ho eliminati in silenzio,
o quasi.
Lascio sempre la mancia.
Non dimentico mai che
non sono da solo lì.
- Salve.
- Ciao, Daniel.
Cosa posso fare per te?
- Si, bè, finalmente ho
avuto indietro il mio scritto.
Mi chiedevo se fosse
possibile discuterne.
- Bè, Daniel, adesso sono
nel pieno della mia ricerca.
- Cosa non le è piaciuto?
- Scusa?
- Quali parti non le sono piaciute?
- Daniel, non è che non
mi sia piaciuto.
Le mie note riguardano più che
altro la tua presentazione.
- In che senso, la mia presentazione?
- L'ha sconvolta?
- Mi ha cosa?
No, non mi ha sconvolta.
Era certamente provocatoria,
ma questo non è mai un difetto.
E certe tue affermazioni sono...
- Quale ha preferito?
- Quale ho preferito?
- Si, penso che sia importante
per me capire
quali parti del mio lavoro
hanno superato il limite.
Non voglio che mi si accusi
di fare qualcosa
solo per il gusto di essere provocatorio.
- Okay.
"Chi siamo noi per sostenere che
subire abusi, incesti o violenze,
o altre cose di questo genere,
non può avere
ricadute positive, nel lungo periodo?"
Ecco, questo è scioccante,
specialmente per una donna.
- Vede, lei...lei ha frainteso
quel che stavo dicendo.
Cioè, quel che stavo cercando di dire è
che bisogna stare attenti a non
assumere un atteggiamento di pregiudizio.
Penso che il pregiudizio verso
qualsiasi cosa sia un errore,
specialmente nel caso delle donne,
che in questo caso origina una modalità
troppo accondiscendente e limitativa,
che fa sostenere che le donne
siano oggetti fragili,
che si danneggiano e possono
essere distrutti facilmente.
Tutti soffriamo e subiamo violenze
e a volte veniamo spezzati del tutto.
Perchè le donne dovrebbero
essere così speciali?
Nessuno vorrebbe essere
violentato o subire abusi.
Non è questo il punto.
Purtroppo succede.
E cosa accade dopo?
Quel che sto dicendo è
che esistono casi in cui passare
una cosa simile ti fa crescere,
o ti rende migliore come essere umano,
come Victor Frankl.
- Cosa?
- Pensi all'Olocausto.
- Daniel, questo è...
- L'Olocausto è stata una
cosa buona? Assolutamente no.
Qualcuno pensa che sia stato
giusto che sia accaduto?
No, ovviamente no.
Ma ha letto Victor Frankl?
"La ricerca umana di un significato"
di Victor Frankl?
E' un libro grandioso.
E nasce dalla sua esperienza.
Tratta della sua esperienza diretta
con la parte oscura dell'essere umano.
Ora, ci pensi.
Se non ci fosse stato l'Olocausto,
non esisterebbe quel libro.
- Perchè non ne parliamo
nelle mie ore di ricevimento?
- Arrivederci, signorina Quinn.
- Daniel, io...
- Ha appena detto di
vedersi nelle ore di ricevimento.
- Sono a metà del mio lavoro.
Non puoi gironzolare per la stanza.
- Vorrei solo capire perchè
le ha fatto così schifo.
- Okay.
Penso che sia banale.
Penso che le tue dichiarazioni
sulle donne siano violente ed esagerate,
e penso che tu le abbia scritte
solo per scandalizzare.
E molto francamente,
non mi interessa più leggere
lavori che raccontano di represse
o ipersviluppate angosce adolescenziali.
- Mi sorprende che abbia preso
il mio lavoro in questo modo.
- Daniel, non penso tu capisca.
Non ha senso.
Non importa a nessuno.
- Piano.
Questo non è vero.
Ci pensi.
- Pensare a cosa?
- All'essere umiliati e vedere
la tua vita ridotta al nulla, per esempio.
Nessuno dirà che i bastardi che
ne sono responsabili
dovrebbero essere rinchiusi in galera.
Ma proviamo a guardare un paio
di cose in prospettiva.
Una è che, in seguito, lei arriva
a conoscere qualcosa di sè
che non aveva mai saputo prima.
Quel che voglio dire è,
che esistono casi in cui
una cosa simile ti fa crescere.
Quello che ora lei sa è che
la cosa assolutamente più orribile
e terrificante che lei poteva mai
immaginare le accadesse, le è accaduta.
Ed è sopravvissuta.
E' ancora qui.
Questo ti rende migliore
come essere umano,
come Victor Frankl.
E ora lei sa qualcosa.
Lo sa sul serio.
- Questo è scioccante,
soprattutto per una donna.
- No.
Sono molto deluso di lei.
E' proprio quel che sto dicendo,
una visione aprioristica,
prendere una qualsiasi cosa e filtrarla
attraverso la propria limitata
visione del mondo.
Ma purtroppo le cose accadono.
- Vuoi la mia opinione?
- L'esistenza e la vita distruggono
le persone in tantissimi
modi del cazzo, funziona così.
Si fidi di me, io lo so.
Ci sono passato.
E questa è la vera
differenza tra lei e me ,
perchè non si tratta di politica
o femminismo o cos'altro.
Per lei, è solo un fatto di teorie.
Non ci è passata davvero.
- Sara.
Posso parlarti un attimo?
- Non sto dicendo che non le
sia mai capitato niente di brutto.
Ma non ha uno sguardo davvero triste.
Sono anche certo che le sia
successo qualcosa di negativo,
che può aver influito in qualche
modo sulla sua vita.
Ma io sto parlando
di cose tipo "La ricerca umana
di un significato" di Victor Frankl,
violenza e terrore e
sofferenza estrema,
il vero lato oscuro.
- Daniel è venuto da me oggi.
- Professore, mi lasci spiegare...
- Mi ha detto che ti stava cercando
per parlarti del suo lavoro.
- Lo capisco guardandola...
non ci è passata mai.
Non si sentirebbe come si sente ora.
Mi creda.
- Ascolta, voglio solo che tu sappia
che mi sto occupando della cosa.
Essenzialmente gli ho detto
di aggiustarlo un pò.
So quanto può essere insistente.
- Signorina Quinn.
Mi dispiace, non volevo sconvolgerla.
- C'è ancora una cosa,
e sento di dovertene parlare subito.
- E se le dicessi che mia
sorella è stata violentata?
Se le raccontassi la storiella
di una sedicenne che è
andata al party sbagliato,
con il ragazzo sbagliato,
e di quattro suoi amici
che sono stati capaci
di farle tutto ciò che
quattro ragazzi possono fare
in termini di violenza.
- "Eccotelo, troia."
"Eccotelo!"
- Ma se potesse chiederle
cosa farebbe
potendo entrare nella sua stessa testa,
e potendo dimenticare tutto,
potendo cancellare la registrazione di
quel che le è successo dalla sua memoria,
cosa pensa che direbbe?
E' così sicura di quello che direbbe?
E' proprio questo il punto.
Cosa succede dopo?
E se dicesse che dopotutto,
per quanto negativo possa
essere stato quel che le è successo,
in fondo ora ha capito
che era possibile?
Le persone possono.
- Possono cosa?
- Possono vederti come un oggetto,
quella gente è capace di
vederti come un oggetto.
Sa cosa significa?
- Gli uomini sono quasi sempre merde.
E' verissimo.
- Che se sei davvero in grado di considerare
un'altra persona come un oggetto,
allora sei capace di farle di tutto.
- E so...so che un uomo migliore di me
probabilmente ti avrebbe
detto tutto questo
ancora prima di dormire insieme a te.
- Come potrebbe essere
sentirsi capaci di una cosa simile?
Capisce? lei pensa di poterlo immaginare,
ma non può.
Ma lei si.
E adesso sa qualcosa in più.
- Mi dispiace.
Ho provato a chiamare prima.
- Credo che ora lei lo sappia sul serio.
- Hai tagliato i capelli.
Stai bene.
- E' questo quel che vuole sentire?
Vuole sapere di quattro
ragazzi ubriachi
che ti prendono a calci nella pancia
per farti inginocchiare,
ragazzi che non conosci,
che non hai mai visto prima,
a cui non hai fatto niente,
che non sanno nemmeno il tuo nome,
che non sanno nemmeno il tuo nome!
ha capito allora la fortuna che ha
ad avere un cazzo di nome?
Non ne ha un cazzo di idea!
E se le dicessi che
è successo a me?
Farebbe differenza?
- Perchè non ne parliamo
nelle mie ore di ricevimento?
- Okay.
Questa settimana?
- Si.
- Buona giornata.
- Cosa vogliono le donne di oggi?
- Vogliono essere indipendenti.
- Fondamentalmente si tratta solo
di un complesso codice di segnali.
E l'unico modo per non
perdersi in questo labirinto,
è affrontare la questione
in modo logico.
- Vogliono che tu capisca
il casino in cui si trovano.
- Aspetta.
Voglio...
Non intendo dire che si meritino
l'ennesimo uomo di Neanderthal
che finisce per umiliarle
solo perchè è un insicuro.
E mi farei ammazzare
per difenderle da ogni
tipo di disprezzo
o accusa di colpevolezza
per una situazione
che chiaramente non
dipende da loro.
- Puoi diventare pazzo cercando di capire
quale sia la linea migliore
da seguire con loro.
Possono pensare in un modo.
O pensare l'esatto contrario.
La donna di oggi è un
casino totale.
Non credo tu sappia dove
si trova il bandolo di questa matassa.
- La soluzione è cercare di capirle.
- Ottimo, ma serve tempo
per leggersi Nature a fondo,
se capisci cosa intendo.
La soluzione è rendersi conto
che la donna di oggi si trova
in una situazione assurda,
e desidera ciò di cui ha bisogno
ogni essere umano
che si trovi incastrato
tra due opposti tipi di responsabilità:
una via d'uscita.
- Un piano di fuga.
- Un uomo passionale.
- Vogliono essere sopraffatte
dalla passione.
- Quando le senti dire,
"Sono responsabile
della mia vita sessuale."
"Sono una persona autonoma."
"Non ho bisogno di un uomo.",
quel che in realtà ti stanno dicendo è
quel che vorrebbero tu
gli facessi dimenticare, ovvero...
quel che ti stanno dicendo
è quel che vorrebbero tu
gli facessi dimenticare.
Loro vogliono...
- Grazie.
- Hey.
Ho deciso di chiedere aiuto.
Mi trovo di fronte al fatto
che il problema
non ha nulla a che fare con lei.
Ho capito che lei andrebbe
avanti per sempre
a fare la parte della vittima
della mia cattiveria.
Io...
Non sono in grado di cambiarla.
- Niente in contrario se lo accendo?
- No.
- Ottimo. Grazie.
- Di nulla.
Si può dire che
mio padre era
un uomo che, per sua
naturale inclinazione,
non era una buona persona,
ma che tuttavia
ha cercato di esserlo,
con carattere e determinazione.
La tendenza alla rabbia di mio padre
è andata peggiorando per parecchio tempo.
E alla fine,
ha dovuto far ricorso, dopo un
periodo di terapia senza risultati,
alla soluzione
di ammanettarsi i polsi dietro la schiena,
ogni volta che capiva che stava
perdendo il controllo con qualcuno di noi.
Questa restrizione volontaria,
è andata avanti per anni,
e più aumentavano le sue esplosioni
di rabbia verso di noi,
più era determinato ad
impedirsi di farci del male.
Spesso si arrivava alla sera
con questo pover'uomo
legato mani e piedi,
disteso sul pavimento del soggiorno,
che urlava furiosamente contro di noi,
che cercavamo di mettergli il
bavaglio senza essere morsi.
Faccia l'uso che vuole
di questa storia
con chi non ha avuto il
privilegio di viverla.
E ora guardo lei...
e prometto a me stesso come uomo...
Mi son detto che avrei
amato la mia donna.
E ancora adesso...
e cerco di farlo davvero.
Lei è l'unica...lei...
lei dice sempre
che può salvarmi.
E io penso, "Non ho più scuse."
Lo so.
Penso, "Ho donato me stesso
a questa donna."
"Ho promesso di amarla."
Ma ad ogni modo.
Ora possiamo analizzare
le mie tendenze,
e risalire alle loro cause,
e capire tutto, avere
tutto bene in ordine per lei.
Vero?
- No, un attimo.
Capisco che possa suonarle
assurdo, ma so che può farlo.
- Fare cosa?
- Salvarla.
- Lei non sa quel che ho fatto.
- Vuoi che cominci io?
C'era quel grande concerto all'aperto,
un festival comunitario o roba del genere.
- Fermati.
- E tu l'hai vista lì...
- Stà zitta!
- Seduta su una coperta con
un'espressione divertita.
- Basta.
- E poi te la sei scopata!
- Basta!
- Me ne sono fatta una ragione.
Ma dev'esserci qualcos'altro.
Non capisco.
Come hai potuto?
Eravamo innamorati.
- No, non lo eravamo.
Lo sai, Sara.
Sono consapevole di come può
suonare tutto questo, e immagino
il giudizio che ti stai costruendo.
Ma se dovessi sul serio
spiegarti tutto,
non avrei altra scelta che
essere sincero.
Si, è stata una scopata.
Pura e semplice.
Era una tipa un pò
alternativa, una hippie.
Era diversa dai soliti canoni:
sandali, fiammeggianti capelli lunghi,
mantenuta dai genitori,
che disprezza sinceramente,
e una qualche appartenenza
a una religione orientale
con un nome
che sfido chiunque a
pronunciare correttamente.
Lasciamo perdere il resto,
confesso che l'ho
effettivamente considerata
come l'obiettivo di una notte,
e che il mio interesse verso di lei
era dovuto interamente
al fatto che, si,
era carina.
Attraente.
Sexy.
Non c'è altro, niente di
complicato, nessun sentimento.
E avendo avuto in precedenza
qualche contatto
con quel genere di persona,
penso che l'idea di andarci
a letto sia stata possibile
soprattutto per la
sicurezza assoluta
che avevo di non doverci
parlare per più di una notte.
Che tu sia d'accordo o meno,
penso di essermi abbastanza spiegato.
E c'è qualcosa nel modo,
qualcosa di spregevole nel
modo in cui puoi
inciampare per finta
nella sua coperta
e creare quel minimo di contatto
che ti permetterà di scopartela più tardi.
Ed è ancor più indecente
il fatto che sia così dannatamente facile.
Voglio dire, è un approfittarsi del fatto
che è molto facile in realtà
incontrare qualcuno che ti vede
come la sua anima gemella.
Sai sempre quello che dirà
prima ancora che apra la bocca.
Okay.
Siamo a casa mia,
e lei comincia a blaterare
delle sue idee religiose,
le sue visioni dal nome impossibile
su campi di energia,
connessioni tra spiriti
tramite quel che chiama "Fuoco".
E seguendo non so che razza
di pensiero o associazione di idee,
comincia a raccontarmi una storia.
E in questa storia c'è lei
che fa l'autostop.
E mi dice che sapeva perfettamente
di stare facendo un errore
nel momento in cui è salita sull'auto.
La sua spiegazione è che
non ha avvertito
alcun campo di energia fino
a quando non ha chiuso lo sportello
e la macchina è partita,
e a quel punto era troppo tardi.
Non è stata melodrammatica
raccontandomelo,
ma si è descritta
come letteralmente
paralizzata dal terrore.
C'era qualcosa negli occhi di lui.
Ha detto di aver capito
subito, nel profondo della sua anima,
che quell'uomo aveva
intenzione di violentarla,
torturarla e ucciderla,
e che quando questo psicopatico
si è fermato in una zona appartata,
e ha detto quali erano le
sue reali intenzioni,
lei non ne è stata affatto sorpresa,
perchè sapeva
che il suo destino era di essere
ritrovata massacrata
da un gruppo di scout o studiosi
di piante, qualche giorno dopo,
a meno di non riuscire
a stabilire un collegamento spirituale
che potesse impedire a
quell'uomo di ucciderla.
Nel senso di focalizzare questo psicopatico
come una persona triste ma bella,
benchè tormentata,
una persona vera,
e non una minaccia per lei.
E sono certo che quel
che mi ha raccontato
non è altro che
una variante del solito vecchio
"L'amore vincerà sempre."
Ma per il momento,
metti da parte la rabbia
e cerca di vedere
quel che davvero lei ha fatto,
il coraggio e la convinzione
di provarci sul serio.
Prova solo a immaginare quello
che deve aver significato per lei,
per chiunque.
Considera quanto
ti sentiresti terrorizzata,
come un bambino,
se uno psicopatico di quel tipo
potesse farti una cosa simile,
semplicemente volendolo.
E ora lei è lì, in quella macchina,
e capisce che si trova lì per
affrontare la sfida più grande
di tutta la sua vita spirituale.
Improvvisamente guarda lo psicopatico
dritto negli occhi
e si sforza di mantenere lo
sguardo fisso su di lui,
senza distoglierlo più.
E gli effetti del suo "fuoco",
ha detto che quando ha sentito
di riuscire a concentrare il suo "fuoco",
lo psicopatico al volante ha
gradualmente smesso di delirare
ed è diventato
nervosamente silenzioso.
E lei si è sforzata di non
piangere e implorare,
e ha solamente usato il suo "fuoco"
come un'opportunità per creare un contatto.
Questo è stato il primo momento
in cui ho provato tristezza
durante tutto il suo racconto,
perchè mi sono reso conto di
aver colto alcuni aspetti di quella storia,
cose che mi avevano
fatto vergognare
quando l'ho rimorchiata nel parco.
Poco dopo lui le ha detto
di scendere dalla macchina
e di stendersi prona a terra.
E lei non ha esitato nè supplicato.
Stava sperimentando una
profondità del "fuoco" totalmente nuova.
Ha detto che poteva sentire il
ronzio del condizionatore, le api, gli uccelli.
Immagina la tentazione di disperarsi
al suono degli uccellini spensierati,
che volano qualche metro al di sopra di dove
sei tu, stesa, che respiri a fatica tra le erbacce.
E in questo stato di elevazione,
ha detto di aver sentito
lo psicopatico comprendere
la realtà della sitazione, nello stesso
momento in cui è successo a lei.
Quando si è avvicinato e l'ha girata,
stava piangendo.
E lei sostiene di non
aver fatto alcuno sforzo
nel tenerlo stretto mentre piangeva,
mentre la violentava.
Lo ha guardato negli occhi
teneramente, per tutto il tempo.
E' rimasta dove lui l'ha lasciata,
sulla ghiaia, per tutto il giorno,
piangendo e rendendo grazie
ai suoi convincimenti religiosi.
Piangeva di gratitudine, ha detto.
Non c'è bisogno di dirlo.
Mi sono messo a piangere,
al culmine del racconto.
Non forte, ma ho pianto.
Lei ha imparato più cose sull'amore
quel giorno con il suo violentatore,
che in tutto il resto del
suo percorso spirituale.
Ed io ho capito in quel momento
che non ho mai amato nessuno davvero.
Lei si è rivolta alla debolezza
interiore di quello psicopatico,
al suo terrore di un contatto spirituale
con un altro essere umano.
E' ovviamente molto diverso
da un uomo che adocchia
una ragazza attraente a un concerto
e fa tutto nel modo giusto
per indurla
ad andare con lui,
le accende una sigaretta
facendo il carino durante un'ora
di chiacchere dopo averla scopata,
per sembrare realmente
felice e vicino.
Ma quel che in realtà intende fare
è lasciarle uno speciale e
inesistente numero di telefono
e non incontrarla mai più.
E il motivo di un comportamento
così viscido e orribile
è che il contatto che ha creato
con lei, lavorandosela così bene,
lo terrorizza.
Vedi come sono stato onesto con te?
So di non averti raccontato nulla
che non fossi convinta di aver già capito.
Sento che mi stai giudicando,
con quel tuo sorrisetto distaccato.
Non sei l'unica che riesce
a leggere dentro gli altri, sai?
E sai un'altra cosa?
E' grazie alla sua influenza,
che ora più che incazzato
sono triste per te,
perchè l'impatto della sua storia
è stato potente,
e non ho ancora iniziato
a descrivertelo davvero.
Riesci a immaginare come si
può sentire ognuna di queste,
guardando dall'altra parte della stanza
i suoi sandali sul pavimento
e ricordi cosa pensavo di loro
solo qualche ora prima?
Direi il suo nome, e lei
direbbe "Si?"
E io direi il suo nome di nuovo.
Non sono imbarazzato, sai?
Non mi importa dell'effetto che ti fa.
Riesci a capire che non volevo
lasciarla andare dopo tutto questo?
Mi sono aggrappato alla sua gonna
e l'ho pregata di non lasciarmi.
E poi l'ho guardata chiudere
delicatamente la porta,
e camminare scalza fuori
dall'ingresso.
Non l'ho più vista.
Non importa
che fosse poco curata,
nè troppo brillante...
niente di tutto questo importa.
Mi ha preso totalmente.
Mi sono innamorato di lei.
E ho creduto che potesse salvarmi.
Mi rendo conto del peso
di queste mie parole.
Vedo quello sguardo nei tuoi occhi.
E ti conosco.
So quel che stai pensando.
Allora chiedimelo.
Chiedimelo adesso.
E' la tua occasione.
Ho detto, "Ho creduto che
potesse salvarmi."
Chiedimelo ora.
Dì qualcosa!
Sono qui, nudo davanti a te.
Giudicami, puttana.
Sei contenta adesso?
Sei soddisfatta?
Bè, puoi esserlo, ma
non me ne frega niente.
Sapevo che lei lo avrebbe fatto.
E sapevo di amarla.
Fine della storia.
- Okay, a che punto siamo?
- Ho lavorato a un'ipotesi
completamente sbagliata.
- Hai lavorato...cosa vuoi dire?
- La mia ricerca,
studiare le conseguenze
del movimento femminista.
E' inutile.
Tutti sanno quanto abbia
influenzato le donne.
Ho capito che l'unico modo per
capirne qualcosa in più
sia studiare gli uomini.
- Okay, mi pare interessante.
- Per cui voglio organizzare
delle interviste.
Voglio che diventi una
ricerca realmente utile.
Voglio ascoltarli.
- Sara, ascolta, sappiamo entrambi
che i revisori possono
essere spietati
se pensano che un lavoro
sia bizzarro o affrettato,
e tutti vogliono conoscerne il motivo.
- Il motivo è che non penso che
la verità sugli uomini
si possa trovare in un libro.
Un approccio realistico
è più preciso.
E sono certa che se riesco
a convincere alcuni di questi uomini
ad aprirsi con le loro storie vere,
sui loro desideri e le loro paure,
allora posso cominciare
a trovare delle risposte.
- Okay, e su cosa stai
cercando risposte?
- Bè...
No. Non ho bisogno di saperlo.
Ma tu fallo.
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