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Beppe Grillo: Ora vi presento un professore di chimica della Standford University americano,
che è il... praticamente il fondatore della strategia rifiuti zero, quello che è stato
subito questa strategia messa dentro il programma del Movimento 5 Stelle, ma ancora prima che
nascesse il movimento lo avevamo. Si chiama Professore Paul Connett.
Paul Connett: Grazie.Buona sera a tutti! Sono venuto per la prima volta in Italia nel
1996, per aiutare le comunità in Toscana a combattere contro gli inceneritori e il
secondo giorno che ero qui ho incontrato Rossano Ercolini e insieme abbiamo iniziato a combattere
gli inceneritori non solo in Toscana, ma anche in tutta Italia.
Poi alla fine degli anni 90 abbiamo iniziato a parlare di Rifiuti zero.
Nel 2005 Beppe Grillo ha iniziato il suo blog e 5 mesi dopo ha creato "Gli Amici di Beppe
Grillo". E Gli Amici di Beppe Grillo chiesero a Beppe
che cosa dobbiamo fare? E lui diede loro un consiglio molto molto
semplice, disse tornate alle vostre comunità e miglioratele! E questo ha cambiato la politica in Italia!
Cioè ha cambiato la politica dal parlare parlare parlare all'agire agire fare!
Cioè parlare a livello nazionale ma fare, agire a livello locale.
Quando io ho iniziato a lavorare con queste comunità stavano lottando contro gli inceneritori.
Ma poi con questo movimento abbiamo iniziato a lavorare, non più a combattere contro gli
inceneritori, ma a collaborare con le comunità che erano interessate al concetto di Rifiuti
Zero. E abbiamo visto un grosso cambiamento.
E il cambiamento è stato dalla passione passione passione del vedere, del fare.
No inceneritori... ah, la passione del no... alla passione del sì, no agli inceneritori
e sì ai rifiuti zero. Sì sì sì vogliamo rifiuti zero.
Si alla sostenibilità. Adesso l'Italia è quella che sta guidando
il mondo in questo movimento, in questa azione di rifiuti zero.
Infatti sono già più di 200 comunità che hanno dichiarato rifiuti zero.
E infatti stanno dicendo queste sono le nostre risorse, non i vostri rifiuti!
Questi rifiuti non sono per l'industria dei rifiuti, non sono per gli inceneritori, per
la camorra, sono le nostre risorse! E quindi queste comunità hanno acquisito
potere, si sono responsabilizzate, stanno infatti risparmiando e creando posti di lavoro.
E loro si sono uniti in un movimento, la gente dice questa acqua è la nostra, è la nostra,
non delle multinazionali! E dicono questo è il nostro cibo, non è
il cibo trasformato organicamente di Bonsanto, geneticamente, scusate.
Questo è un aspetto molto importante, perché l'Italia è un paese di 9 mila comuni, e si
tratta di comuni, di comunità che sono fiere della loro storia, sono fieri della loro cultura,
sono fieri del loro vino, sono fieri del loro olio d'oliva, sono fieri del loro cibo, slow
food, alimenti organici, biologici. Noi abbiamo bisogno di essere fieri di tutto
questo. Ho appena pubblicato un libro che si intitola
la soluzione... rifiuti zero, salvare il pianeta una comunità per volta. E l'Italia ci sta
facendo strada, ci fa vedere la direzione. Quindi che cosa è rifiuti zero? Si tratta
di una combinazione tra la responsabilità che si assumono le comunità e quelle che
si assumono l'industria. Per quanto riguarda la responsabilità della
comunità si tratta di ridurre rifiuti, riutilizzare e riciclare i rifiuti.
E fare compost. Però per quanto riguarda la responsabilità
che si deve assumere l'industria abbiamo bisogno della quarta erre,
e cioè la riprogettazione. Quindi le comuni devono dire che se dei prodotti
noi con li possiamo riutilizzare, riciclare, farne compost, l'industria deve pensare a
riprogettarli, non li deve più produrre, ma riprogettare.
Noi per il ventunesimo secolo abbiamo bisogno di un migliore design, di una migliore progettazione
industriale. Il primo italiano che ha parlato di rifiuti
zero era Leonardo Da Vinci, sì, Leonardo. Quindi io penso che Beppe ci abbia fatto vedere
come gravi siano i problemi che dobbiamo affrontare, però per quanto difficili siano le nostre
battaglie, noi dobbiamo anche divertirci! Negli anni 60 io ero un attivista del movimento Pacifista
contro la guerra del Vietnam e avevamo uno slogan, fatte l'amore, non fate la guerra.
Adesso invece dobbiamo affrontare una guerra contro rifiuti, così il nuovo slogan sarà
fate l'amore, non fate i rifiuti! Però ovviamente con l'età è un pochino
più difficile, quindi il motto per me ora è fate amici e non face sporcizia, non fate
spazzatura. E a questo punto vorrei terminare con una
canzoncina. Si procede a una canzone.