Tip:
Highlight text to annotate it
X
It's a new day
IL MATTINO DEL GIOVIN STUDENTE
E poscia che scattata fu, del mattin, la quinta ora,
alto risonò pungente il canto di quel strumento
che Morfeo disdegna e razional ti mostra il tempo.
Ma lento è il risveglio di colui che risveglio teme,
sì che lesto il giovin fine pone all'odiato canto.
Permane ei sopito a tal punto che a destarlo
tempo dopo son i calorosi baci d'un sol ormai alto.
Il pensier suo vaga, ma bada, pochi istanti, nell'infinito spazio
che è confin tra sogno ed empireo mondo.
E quivi fulmineo giunge terrificante ricordo, e il giovin studente
è lesto desto: ahi fato avverso! Non era egli memore
che di scolastico esame era quel giorno anniversario,
celer divien ei di terror preda, stringisi virulo capo
come s'ei potesse far di pensier spremuta. Esclama questi:
"Disgrazia a me che stamane spensi meccanico gallo,
il tempo a passar è lesto ed io studiar più non posso,
ma né da segrete pergamene aiuto attingerò, né tantomeno
a pitagorico compagno soluzioni demanderò,
studente son io onesto e al turlupinar insegnante preferisco trinitario voto!"
Ciò detto appropinquasi il giovin studente all'edificio ch'è di cultura magion,
vaga egli afflitto, d'ogni luce gli suoi occhi muti,
vaga come dantesco viaggiator ne li gironi de lo scolastico 'nferno;
grida strazianti gli son presagio dell'imminente suo destino:
ed ecco, giunge.
Le membra prive del giovanil vigore, abbandonate come vesti sulla picciuol sedia,
vibran d'inconscio timor all'apparir di Tancredi, spietato duce di crude menti.
Cupo in volto ascende alla temuta cattedra,
con sguardo furente ch'anche al men pavido incute terrore, e voce tonante
meccanico suo gallo tosto offende, ché, non udito suo acre canto, mattin disperse
e ein celer preparar esami non scorse; siffatto error ebbe ovvia conclusion.
E fu sì tanto per la novella ameno, che lo studente non poté far altro
se non, sopra un lieto canto, danzar.
Poscia qualche die, l'esito fu...
3 +