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Penso che una canzone abbia successo quando colui che la scrive
riesce a tirar fuori qualcosa di assolutamente vero dal centro del petto.
E’ quel tipo di associazione.
[I COLLABORATORI: PAUL WILLIAMS] Ci sono delle associazioni,
nate da due conversazioni con questi fantastici gentiluomini,
al film chiamato, “Il Fantasma del Palcoscenico”.
Da qui penso che sia nata l’idea della maschera
e del lavorare dietro alla maschera.
In quanto persona che è diventato ossessionata
dall’attenzione, sono diventato più bravo a darmi della arie piuttosto che farmi vedere.
Ho fatto 48 Tonight Shows, me ne ricordo sei...
Non penso ci sia niente di più patetico di un povero
vecchietto che implora, “Per favore, posso avere più fama”.
Su quel piano, mi piace un sacco che abbiano scelto di rimanere nell’anonimato.
Sono profondamente rispettoso di coloro che esprimono
la propria abilità e arte senza la brama
di attenzione pubblica.
Si disconnettono dalle loro persone
per permetterti di godere di quello che creano.
In ultima istanza quello che faccio è,
hai presente quelli che lavorano alle Nazioni Unite
che traducono da una lingua all’altra...
io sento le parole in musica.
Questo è quello che faccio.
A volte scrivo sulla musica.
E molto spesso scrivo parole per musica di altre persone.
E’ un viaggio interessante ed è un viaggio
pieno di soprese per me perché non so mai quello che finirò per ascoltare.
Una delle cose fantastiche del lavorare per questo disco è che
ci abbiamo lavorato agli Henson studio.
Gli Hansen studio erano A&M Records.
Ero uno scrittore a contratto per A&M Records.
Ho fatto dei dischi per A&M Records.
Ho fatto dischi che non hanno venduto, che neanche la mia famiglia ha comprato
ma che erano molto importanti per me.
Mi ricordo quando bastava uscire dallo studio,
attraversare la hall e andare a prendere Joni Mitchell e Jackson Brown,
quattro o cinque giganti dell’industria, andarli a prendere per farli cantare
in sottofondo in una canzone che avevo scritto, “Out in the Country.”
Ma era anche lo studio di Jim Henson e ho scritto tutte le canzoni
per il film dei Muppet e il Muppet Christmas Carol.
Questa è la mia storia.
“Un giorno la troveremo, questa connessione con l’arcobaleno”
“l’amante, il sognatore e me”
Quasi come se qualcuno ci stesse sussurrando
come se l’universo stesse dicendo, “Sei nel posto giusto
per lavorare a questo disco con i Daft Punk. Ti faremo
andare fuori di testa un pochino.
Ti prenderemo e ti metteremo in una stanza, proprio di fianco alla stanza dove
stavi seduto di solito a sudare sulle canzoni, tutti i giorni.”
Mia moglie stava mangiando un mandarino. E mi ha detto “Chiudi gli occhi”
e io “OK, chiuderò gli occhi”
Ha preso un pezzo di mandarino e mi ha detto,
“Ti farò assaggiare un frutto di un altro pianeta”
“Che non hai mai assaggiato prima”
E così mi ha portato in questo fantastico, piccolo...
fantastico piccolo viaggio, come dicevano ai tempi delle droghe.
Questo fantastico piccolo viaggio, in cui stavo per assaggiare qualcosa
che non avevo mai provato prima di allora.
Ci sono elementi di questo in questo disco.
La prima cosa di cui abbiamo discusso, è stato...per chi stavo scrivendo.
Abbiamo parlato di questa prima persona non identificata.
In altre parole, non sappiamo se si tratta di un alieno
se si tratta di una creatura che si sveglia, che si risveglia da un coma,
che sperimenta la vita come era nella sua forma primordiale.
Non lo abbiamo mai identificato del tutto, chi fosse questa persona.
Ma invece, abbiamo identificato le emozioni.
Ma poi le specifiche dei testi sono venute fuori dalla musica.
Voglio dire la loro musica, questa è una melodia meravigliosa.
Voglio dire, per dei tipi che sono famosi per il techno pop
o qualunque cosa sia, questa è una composizione bellissima ed elegante.
E mi ha emozionato.
Ascoltarmi, in quel momento
mi sono sentito, mi sono sentito molto vulnerabile.
Suonavo così piccolo.
Capisci?
Ho passato tutta la mia vita a cercare di essere grande.
Mi prendi per il culo? Sono il presidente, il capo del comitato del ASCAP...
Hai capito?
Glug, glug, glug, me, me, me, me, me
E penso che riesco a dare il meglio
quando mi concedo di essere onesto
e vulnerabile.
Loro mi hanno dato questa opportunità.
E’ stato un vero regalo per me.
E’ stato un gran regalo.
Nel mondo della musica non puoi essere più alla moda,
più contemporaneo, più avventuroso, più coraggioso
dei Daft Punk.
Per qualcuno della mia età, a questo punto della mia vita,
avere tutto ad un tratto l’opportunità di
essere scelti da questi qua,
scrivere delle cose in
questo piccolo, dolce momento vulnerabile
è un regalo meraviglioso.
La mia vita è cambiata drasticamente 23 anni fa, quando ho smesso di bere.
A quel punto, lentamente ma saldamente,
ho iniziato a capire che ogni giorno è un regalo.
E spero che si senta in questa canzone.
Spero che ci sia
un senso di meraviglia in questa canzone
e oltre anche. Come...
Perchè questa è una vita oltre la vita per me
Ho...
seppellito molti amici per le dipendenze, nel corso degli anni.
All’improvviso avere
una vita che...
è solo una catena di soprese,
un’elegante catena di soprese.
Mi piace molto usare la parola elegante.
E anche grazia.
Perchè c’è eleganza e grazia
in quello che hanno creato.
Penso sia un parallelismo interessante
rispetto a come mi sento sulla vita in generale.
E’ per questo che per me, quel viaggio di nove minuti
di Touch, è molto toccante.
Spero che lo sia anche per altre persone.
Questa è l’occasione per fare quello che ogni grande artista vuole fare.
E’ un’offerta al loro pubblico, l’occasione di essere elevati
a una nuova intensità di emozioni.
[RANDOM ACCESS MEMORIES, I COLLABORATORI, UNA SERIE THE CREATORS PROJECT]