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Lascia che ci penso io, parlo io.
- Lascia che parli io, sono qui che salgo. - Sicuro?
Sicuro.
Arriva, arriva.
Sta arrivando.
Concentrati. Non guardarlo negli occhi.
Maria?
- Non sapevo che avevamo visite oggi. - Giuseppe dobbiamo parlare.
Č successo qualcosa?
Sono incinta.
- Che bella notizia amore. - Pių o meno, calma, capiamo tutto fino in fondo.
E dopo si vede.
- E tu sei? - Gabriele, disarmato, tranquillo e parlo con te in pace.
- Ok? - Cosa succede qui?
Giuseppe il figlio non č tuo.
- Come? - Ho detto di non dirlo cosė. Calma!
- Calma! Calma! - Come sarebbe che il figlio non č mio?
- Il figlio č di Dio. - Dio?
Sorpresa, lo sono tutti. Anche tu sei figlio di Dio. Non reagire cosė.
Calma!
Conosci Dio?
Di nome.
Piacere.
Dio aveva bisogno di una donna.
Perché fosse la madre di suo figlio.
Doveva chiaramente essere vergine.
E oggigiorno č difficile trovare vergini. In Galilea, Giudea...
- Ma Maria non č... - Shh, Giuseppe!
Gabriele sta parlando, che maleducato. Continua pure, caro.
- No, adesso mi interessa. - No, vai.
Maria, questa storia č vera? Tu e Dio?
- No, Giuseppe certo che no. - Maria č seria
- pronta per... - Ti dispiace se parliamo lā fuori 2 minuti noi due? Solo noi.
Maria si č seduta.
Giuseppe andiamo noi lā fuori a parlare sulla sponda del fiume.
- So che ti piace. - E lasciare soli questi due?
Nemmeno per il cazzo.
- Vuole fare il secondo tempo. - Aspetta...
- Dirā che vuole i gemelli... - Non hai capito niente...
Senti č figlio unico. C'č tutta la documentazione.
Č un figlio, maschio.
Un figlio unico.
Nascerā il 25 dicembre, il giorno di Natale.
- Toglile la mano di dosso. - Calma!
- Togliela le mani di dosso che ti aggiusto io. - Calma!
Basta! Basta!
Io non muoverō nemmeno un dito contro di te, caro.
Calma amore.
- Sto bene. - Stava parlando con me.
- Con Lei non avrebbe mai parlato cosė. - Con calma.
- Rompo tutto qui. - Giuseppe, Giuseppe non fare il furbo, ti conosciamo.
Metti a posto, aggiustati.
Calmati un pochino, Giuseppe.
Adesso sarei un pagliaccio?
- No... - Sono cornuto?
Non credo che...
Lui č Dio.
Se volesse ti avrebbe messo incinto
Preferisti cosė, Giuseppe?
No... dai.
Chi vuole?
La gente dovrā sapere di questa storia di Maria?
Obiettivo di questo incontro č proprio quello.
Tutti lo sanno e per sempre.
Eh.
Questo mi fregherā lā in carpenteria.
- Io non vorrei essere nei tuoi panni. - Non ci crederā nessuno.
Caro, rilassati.
La gente crede a tutto.
Fidati di me.
Oh, Oh, Oh...
Sono Babbo
Natale, come dicevo sono Babbo Natale.
Oh, Oh, Oh...
Questo č lo special Natalizio di porta dos Fundos.
No qui nel Norte Shopping il lunedė e Martedė dalle 18.00.
Per scattare quella bella foto con voi al prezzo modico di 18,00 reais.
Chiamate papā, nonni se non vogliono venire...
prendete i soldi nel portafogli della mamma
e venite da soli in autobus.
Ora leggerō la letterina del nostro amico Pedrinho.
Per vedere se č stato buono per tutto l'anno.
Caro Babbo Natale
mi chiamo Pedro
ho 28 anni e sono disoccupato.
Ho un disturbo dell'apprendimento
la mia famiglia mi ha abbandonato
e abito a gratis a casa di uno statale a Copacabana.
Mi chiede favori sessuali in cambio dell'affitto.
Ho giā partecipato a programmi tv ma nessuno mi aiuta.
Mi resti solo tu.
Salvami per favore.
Allora Pedrinho
Babbo Natale ti darā una macchinina.
Posso fare solo questo.
Insomma č cosė.
Č quello che si puō.
Ragazzi, siete sicuri che č qui?
Č mezzo distrutto, mi sembra mezzo vuoto, non so.
Penso che siamo arrivati per primi.
- Baldassarre, aggiustati, sei tutto disordinato. - Attento!
- E i regali? Tutto a posto? - Il mio č qui. E tu? Che regalo avete portato voi a Gesų?
Io incenso.
- E tu? - Mirra.
- Mirra? - Gli darō della mirra.
E tu Baldassarre? Cosa gli regali?
Io gli darō oro.
Cosa?
Regalo e ostentazione per il bambino.
Oro...
Oro.
Dove hai preso quell'oro, Baldassarre?
Come dove l'ho trovato?
Ce l'avevo.
Ce l'avevi. Come se avessi dell'oro cosė in casa... Sei pieno d'oro... tu.
Quest'oro č mio.
Che problema c'č? Che succede?
Noi qui vendiamo l'argento per mantenere le apparenze
metā di questo č bigiottera
e tu pieno d'oro a casa, Baldassarre.
- Va male... male. - Qual č il problema? Avevo oro conservato a casa.
Fammi vedere Baldassarre. Cosa c'č in questa scatola?
Ho giā detto che č oro.
Guarda, guarda.
Braccialetti, catenelle.
Ho giā detto che l'avevo. Č ereditā di famiglia.
Puoi controllare.
Lo vedi l'anello? Guarda qui.
C'č il nome di mia madre.
- Questo č un dente d'oro? - Era il dente di mio nonno.
- Tuo nonno č ancora vivo. - Mio nonno materno. Non posso avere un altro nonno?
Guarda Gaspare, guarda.
L'orologio che cercavi la settimana scorsa.
Questa roba č mia, dammi qua.
L'ho comprato coi miei soldi. Il fatto che dica l'ora non lo rende uguale.
Dov'č lo scontrino?
- Che scontrino? - Pensi che porti un regalo con lo scontrino?
- Dov'č lo scontrino? - Chi si porta dietro lo scontrino?
Scusate, ma tutta questa roba č mia.
Polizia, polizia...
- Andiamo, andiamo. - Tranquilli, io posso...
- provare che č mio. - Questa non č esattamente mirra.
- Come non č mirra? - Ingoia!
Ingoia, ingoia!
Andiamo, andiamo!
Chi non ha mai avuto rapporti con una donna di vita, vero ragazzi?
Ho, ho, ho
Anche io che sono vecchio a volte me ne approfitto
Oggi stesso con Gleice, la venditrice della Toulon nel camerino
un attimo che Mamma Natale telefona.
Dimmi Sheila.
No, sto lavorando.
No, no qui non c'é nessuno, cazzo.
Sto facendo un video, soldi extra, fatti gli affari tuoi, cazzo!
Non so chi prende Filipinho a nuoto
non č un problema mio, cazzo!
- Questi ravioli sono deliziosi, mamma, che spettacolo. - Deliziosi vero?
- Grazie amore, l'ho fatto con cura per te e i nostro ospiti. - Oh, grazie.
- Maria Maddalena, vero? - Esatto.
Gesų, č molto bella.
- Mi piace molto, complimenti. - Oh, grazie.
- Cosa fai, cara? - Lavora nelle Risorse Umane.
Ah.
- In quale impresa? - Č autonoma, padre.
- Anche Giuseppe. - Come Giuseppe, papā.
- Praticamente, no? - No, sei autonoma.
- Sei autonoma. - Praticamente.
Non ha capito bene cosa intendi. Č autonoma.
Che strano, mi sembra di averti giā vista.
- Impossibile. - Davvero, dove?
- Lo trovo quasi impossiible. - Hai un viso famigliare. Ti conosco, ma non ricordo da dove.
- Me lo dicono tutti. - Lo dicono tutti.
Ho un viso comune, non so.
Ha un viso comune.
- Sono sicuro di averti giā vi... - Vino.
Vino. C'era acqua e adesso č vino.
Ah, giocherellone. Comincia ad abituarti.
E vino buono!
Ma č un vero giocherellone.
Abitavi all'angolo dei Via Nilo con la Aristide Espindola?
No, non ci abitavo, ma ci lavoravo.
Dev'essere da lė.
- Dove lavoravi? - All'angolo.
Lei adora cucinare, sai?
- Anche io cucino. - Ma questo non lo faccio.
Cosa non fai?
Raccontale un po' della carpenteria, padre.
- Lei non sa bene come funziona. - Dai Giuseppe.
La carpenteria va bene.
Va bene, stiamo arrivando alla meta dei 29.
Si vendono molte croci ora.
A causa dell'impero.
Comprano un sacco di croci.
Che popolo matto, no? Croci!
Ne stanno comprando troppe. Dovranno farci qualcosa, no?
Ma il fatturato č aumentato.
Ma non vi avete detto come vi siete conosciuti.
Č stato in una lapidazione.
- Che cosa strana. Di chi? - Il mio.
- Il mio. - Chi scaglia la prima pietra...
Ecco dove ti ho vista.
Ti ricordi la prima pietra?
Che ti ha preso alla tempia e ti ha lasciato intontita?
- Che ha tagliato qui? - Sė, ha tagliato
- ti ricordi che č uscito un po' di sangue? - Certo, mi ricordo.
L'ho lanciata io.
- Mi ricordo. - Lo sapevo che l'avevo giā vista.
Quest'impero romano č un buco.
- Vero. - Lo dico anch'io.
Sapevo che ti conoscevo.
Accidenti.
- Mi passi il sale, cara? - Certo.
Non so voi bambini ma quello che preferisco del Natale č il cibo.
Non vi piacciono i dolci, il panettone con i canditi e le mandorle?
A Natale al Polo Nord mamma Natale fa quello che dico.
Grigliata mista, salsicce, filetto, farofa con uovo
patatine fritte.
In fondo Babbo Natale deve essere rotondo per essere contrattato.
Č vero o no?
Ehi...
Tutto bene?
Tutto bene?
Avete prenotato?
No, non abbiamo prenotato. Č un problema?
Uhm, quanti siete?
Siamo...
- Tredici... - Altri arrivano.
Tredici?
Sė.
Abbiamo circa 1 ora di attesa.
- Siamo parecchio pieni. - Davvero? Un giovedė? Cosė tanta gente?
Tutti i giovedė offriamo dose doppia di vino...
- e allora... - Senti ma lo sai con chi stai parlando?
No, smettila.
Con chi parlo?
Nessuno.
Sono Gesų.
Io sono Marcela.
No, lui č Gesų di Nazareth.
- Gesų di Nazareth. - Io sono Marcela della Giudea.
- Sė, ma lui č filgio di Dio. - Sė, ma non č figlio del proprietario della taverna
- non posso fare nulla. - Puoi trovarci un tavolo invece.
Quello che posso fare per voi č: vi sedete al bar
- chiedete un aperitivo... - No.
- Che ne dite? - Ci penso io, ci penso io.
Senti Marcela, giusto?
Tutto bene, cara?
Ho davvero bisogno di un tavolo.
Molto, capisci? Di un tavolo grande.
- Č un'occasione molto speciale? - Compleanno?
No, no, per l'amor di Dio, non č un compleanno.
- č... - Buonasera, benvenuti alla taverna...
Sedetevi pure.
- Ma... - Perché non fate la prossima settimana?
- Segnamo il vostro nome... - No...
Non possiamo. L'abbiamo chiamata "Ultima Cena"... l'abbiamo battezzata cosė
- non sarō pių qui. - Non dire cosė che suona negativo.
Facciamo cosė.
Ti aiuto ad aiutarmi.
Che cosa ne pensi?
Senti... vi trovo un tavolo, ok?
Ma da sei e sul fondo.
- Noo. - No.
Un tavolo per 13 č impossibile.
No, nemmeno 13 in realtā.
Noi siamo 13... il tavolo dev'essere per ventisei.
Volevo che noi tredici fossero dallo stesso lato.
Č una cosa mia... ci tengo.
- Avete giā pensato ad un pic-nic? - No...
- Non va bene. - Gesų sei tu?
Sandrinho.
Ti ho riconosciuto dalla tunica. Bel look.
Hai uno stilista ora perché sei famoso?
Calzari in cuoio, che cuoio? Cammello? So tutto.
No, mucca in realtā.
Sei del tipo biologico.
Mi piace. Avete cenato?
- No... - Abbiamo un piccolo problema qui.
Non troviamo un tavolo.
Figurati sono tutti con me. Dai un braccialetto VIP a tutti per favore.
Marcela č figlia di Liege lā in Giudea.
Meravigliosa. Sta facendo il Capodanno del Mar Morto
se volete sarō nella direzione della Farm.
Adoro. Portate da bere, sono eccitato qui con Gesų. Portate da bere.
La adoro.
Siamo tornati amici.
Ora vorrei presentarvi il mio caro gnomo aiutante Jurandir.
Saluta Jurandir.
Tutto bene?
A Jurandir non piacciono i bambini, vero?
Sarā invidioso perché loro crescono e lui no?
Non so.
Rimane senza risposta.
Ma oggi č qui per darvi un messaggio importante. Dicci Jurandir:
Usate il preservativo.
E non assumete droghe.
Solo quelle legalizzate.
Ma prima verificate la classificazione etaria.
Ti dico di píų. Č troppo lavoro.
Sentirō la vostra mancanza... siete il massimo ragazzi.
Avanti, occupiamoci dell'altro.
Non vedo l'ora di andare a casa.
E allora Gesų?
- Ehi, sei Tiberio? - Sono Tiberio.
- Piacere. - Volevo dirti che č una soddisfazione fare questo lavoro con te.
- Il piacere č mio. - Rilassa la mano.
- Solo una domanda. - Sė?
Come pensi di fare il lavoro?
- Ah, non ci ho pensato. - Ma una volta sola eh?
- Una volta sola, un lavoro pulito. - Non ti metti a battere, poi sbagli...
- No, sono un professionista, un maestro. - Vai lā...
- Ok? - Va bene.
- Puoi andare. - Allora cominciamo.
- E... - Aspetta... sento...
- che farā male. - Non sentirai male.
- Sicuro? - Gesų...
- ho una mano di fata... lo faccio da tanto. - Non hai un chiodo pių sottile?
- No, č una grandezza unica. - Mi fai vedere il chiodo?
- Č un po' sporco qui... - No, č pulito.
- Ho paura del tetano. - Chiedo a Dimas.
Ho appena inchiodato Dimas lā dietro. Dimas?
Si č addormentato.
- Allora facciamo silenzio per non svegliarlo. - Lo so giā...
- facciamo al tre. - Ok... uno...
- uno... e due e... - Ehi, aspetta!
Non avresti del vino?
Un vino qualsiasi.
- G. alla tua destra c'č del vino, alunga il braccio... - Dove?
Non lo vedo.
Ho visto cosa vuoi fare.
- Cosa? - Mi distrai per inchiodarmi quando non guardo.
- Non avrei martellato. - Sė... hai il chiodo e il martello il mano.
Martello in mano... senti Gesų mi stai facendo perdere la pazienza.
Mi stai dando un sacco di lavoro.
- Pensi che sia una delle tua amiche? - Perché non mi impicchi?
Non posso. Ho fatto fare questa croce per te.
Non sei taglia quarantadue?
- Sė. - La croce č della tua taglia.
Č fatta di mogano?
Non so se č mogano.
Ha l'odore del compensato.
Non č compensato.
Basterā alzarla e si piegherā. Una vergogna.
Pensi che loro tuo padre sia falegname?
Non c'entra con la paura. Conosco il legno.
E quando... ahh
- Ah, Mio Dio... - Una scheggia.
Cos'č successo? Una scheggia?
Lā in fondo.
Aspetta che te la tolgo. Fammi vedere se ci riesco.
Fatto?
Sentito male?
- Hai proprio mani di fata. - Cosa ti dicevo fin da prima?
C'era bisogno di dare spettacolo?
Vai, adesso l'altro.
Ho, Ho, Ho...
ora amici č il momento di salutarci.
Ricordate che tutto l'anno lavoro con magie
faccio Bar Mitzvah, ho un gruppo do strip dance chiamato X Party
e tutti i martedė canto le mie canzoni nella Estrela do Norte a Pavuna.
Strada del Leigo, 574.
Il prossimo martedė Festival di gamberi.
25,90 con tutto incluso.
Č tutto amici.
Qual č la dimensione della vite che avete messo qui?
Si vede che č mogano, il mogano č buono.
Andiamo.
- Apri la mano. - Non puoi impiccarmi. Impiccami.
E non prendere sole per aiutare la cicatrizzazione.
Passa Bepantol.
Passa Bepantol...
Che faccia hai?
Non si vede dalla mia faccia?
Adesso... itpd... ops...
- Sei nervoso? Calma. - Non lo so.. penso sia colpa di Leo.
Sė č stato in una lapidazione.
Oddio, che cosa strana.
- Che bella cosa. - Come si dice?
Č autonoma.
Giuseppe
dobbiamo parlare.
Giuseppe, il figlio non č tuo.
Come sarebbe?
Giuseppe il figlio non č tuo.
Giuseppe il figlio non č tuo.
No, dai rifacciamo che andrā bene.
Giuseppe, il figlio non č tuo.
- Cosa? - Non dire cosė, calma!
Cal...
Calma!
Adesso basta!
Ho detto di non dirlo cosė. Calma!
Basta!
Basta! Reagisci meglio!
Ora non mi avete detto come vi siete conosciuti.
Ah, non mi avete detto...
Non...
Mi prendi per il culo...
Giuro, giuro.
Ah, ma quello non lo faccio.
- Cosa... - No...
Č di Dio. Tutti sono figli d Dio.
Č di Dio.
Č Dio.
Chi č Dio?
TadDeo.
A Jurandir non piacciono i bambini, vero?
Ah, cavolo
e state lontani dalla droga.
Quello non si... ohh
A Babbo Natale non piacciono...
Che succede?