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Merda.
Oddio.
Cristo Santo, amico...
Scusa, ho usato la tua doccia.
Beh, abbiamo asciugamani
più grandi di quello. Amico...
Scusa.
Che c'è che non va?
Si è rotta la tastiera e non riesco a far
funzionare la "J" e la "Y".
Cos'è, devi
scrivere "jolly"?
- Perché non prendi un iPhone?
- Non lo voglio.
Fammi vedere, posso aggiustarli.
Dammelo solo un attimo. Posso
aggiustarlo. So come fare.
Ho capito!
- Lou, so aggiustarli, questi Blackberry.
- Ho capito.
- Dammi il telefono...
- Smettila!
Non fare lo scemo,
dammelo e basta!
Dammi il telefono,
per l'amor di Dio.
- Posso aggiustarlo!
- Levati di dosso!
Sul serio!
Scusa.
Cristo!
Ciao, stupido stronzo.
Guardati che faccia!
Ehi!
Quindi... L'Europa
è stata un fallimento:
il padre di Sur sembrava stesse tentando
di farla andare per circa due mesi, laggiù.
Io facevo finta di provare
a farla funzionare, ma
alla fine la verità
viene a galla, amico.
Semplicemente non siamo due
persone fatte per stare insieme.
Sur e suo padre,
d'altro canto,
molto felici,
e lui è bravo con lui, quindi
li ho lasciati tutti
e due a Barcelona.
Lo riavrò prima che cominci
la scuola, l'anno prossimo.
Quindi...
ho un sacco di tempo libero!
Sono qui.
Sono libera!
Pronto?
Pronto?
C'è qualcuno in casa?
Hanno fabbricato
una nuova copia di te?
Che c'è che non va?
Sono nei guai?
Non è che adesso cominci ad urlarmi?
Senti:
ho pensato a te...
Parecchio.
Sei entrato nei miei pensieri
da molto lontano,
e voglio dire...
Se vuoi provare a perseguire una
cosa tra uomo e donna
del tipo che ci si bacia,
sono disposta a intraprendere
quella strada con te,
se sei interessato.
Sto con qualcuno adesso.
Cosa?
Non è vero!
Nessuno vuole stare con te, Louie,
smettila di mentire!
Oh, mio Dio...
Guardati che faccia!
Aspetta, sta' fermo.
Oh, mio Dio!
Senti, io non so cosa
tu abbia in corso, e con chi,
ma è con me che stai parlando.
Senti, mi ha fatto piacere vederti...
Davvero, sai?
Ma ho una cosa in corso
in questo momento.
È quello che mi sta accadendo.
Molto bene, allora...
"Bene, è tutto molto
"ufficiale e chiaro.
"Questo è ciò
che ti sta accadendo.
"Molto bene, molto bene, signore."
Già, ora devo...
Devo andare...
Certo che devi andare: hai
una relazione importante,
tipo con il Presidente,
o cose del genere, già.
Ci vediamo.
Ehi!
Cosa stai facendo?
Non te ne starai mica
andando? Fai sul serio?
Sì, devo andare.
Louie... Louie.
Ok, beh... Sono
molto felice per te.
Congratulazioni.
Gente, toglietevi di mezzo.
Quel tipo ha una relazione
importante adesso.
Sul serio, fate strada.
Roba grossa.
È davvero roba grossa.
Ciao.
Ciao.
Ciao, c'è Amia?
- Sì, entra.
- Oh, grazie.
- Come va?
- Sto bene.
- Stai bene?
- Sì, e tu?
Bene, bene. Devo farti
una domanda importante.
Quale?
Come ti chiami?
- Ivanka.
- Ivanka.
Ok, Ivanka.
Lei è qui.
Amia?
Ciao.
Ehi, ehi, solo un secondo.
Puoi farmi un favore e dirle
che vorrei andare a cena con lei
stasera. Puoi chiederglielo?
Perché non glielo dici tu?
Oh, dai, insomma.
Lei vuole che tu sappia che lei
tornerà in Ungheria.
Non rimarrà qui.
Vive lì, in Ungheria.
Ha un figlio.
E tornerà...
Oh, oh, e le è piaciuto
molto stare con te.
Puoi dirle di non andarsene?
Per favore, dille non andarsene.
Oh, ma vedi...
Lo so, ho capito, ho capito.
Lei ha un bambino. Tutti
hanno un bambino, va bene.
Voglio dire, è sposata?
È sposata?
- No.
- Allora non andartene.
Ti prego, dille solo che
le chiedo di restare.
Dille che ho detto di restare.
Resta, capisci? Dai, resta.
Ma-cosa? Marad, Marad.
Resta, resta qui.
Marad.
Marad, Marad,
Marad, Marad.
Marad, resta.
Non sono... davvero...
Senti... Non ti conosco.
Ma voglio conoscerti.
Ho trascorso solo un giorno con te,
ma non andartene all'improvviso.
So che è una buona idea.
Sembra da pazzi, vero?
È una cosa stupida?
Ma questa è una buona idea.
Lo so. Per favore, non andartene.
Ti prego, non andare via.
No, scendi tu.
Non andare via.
Perché farlo?
Ok?
Lei vuole che tu sappia...
No, no, ho capito, ho capito.
- No, ma...
- No, no, ho capito.
Ho capito, grazie.
È stato bello.
Sono stato davvero bene con te.
Grazie.
Ed è bello averti incontrato.
Ci vediamo,
grazie, grazie.
Ciao.
Ciao.
Scusa, stavo
pulendo
il piano.
Amia voleva che ti dicessi che non hai davvero sentito
o capito che cosa voleva dirti.
Ok.
Vedi, lei è qui per un mese
per aiutarmi a tornare
a vivere in Ungheria,
perché per me è ora di tornare a casa.
Quindi lei starà qui per un mese
e le piacerebbe molto rivederti,
ma voleva che ti dicessi
che partirà così che, così...
Così lo sai.
Quindi, lei vorrebbe rivederti
se ti va bene che partirà.
Ok.
Beh, ringraziala.
Ok.
Beh, ringraziala.
Mi piacerebbe molto rivederla
e per favore dille
che mi piacerebbe portarla
a cena domani.
Diglielo tu.
Ok, ok.
Domani, alle sette.
Noi due, cena.
Ok?
Ok.
Grazie di... Grazie.
Grazie.
Oh, puoi dirle...
Falle solo sapere che ho due figlie.
Femmine, otto e tredici anni.
- Glielo dirò.
- Diglielo.
Ok. Grazie.
Mi dispiace di averle strappato la gonna.
E di essermi comportata male.
So che quando mi arrabbio,
non devo far male a nessuno.
Mi dispiace molto.
Ok.
Grazie, Jane.
Grazie, Marcy.
Jane, puoi aspettare fuori
mentre parlo coi tuoi genitori?
Ok.
Quindi, che piano avete?
- Che piano abbiamo?
- Sì.
È l'ora di fare
un piano per Jane.
Ne avete uno?
Stiamo...
Stiamo un po'...
Ok.
Chiaramente, voi due non comunicate
e questo è un problema.
Dovete comunicare.
Vi dico una cosa: me ne vado in fondo al corridoio.
Perché non vi prendete qualche minuto
per parlare in modo costruttivo di Jane.
Ok?
Ehi.
Ehi, ciao.
Ciao.
Questa è...
È mia figlia, Jane.
Jane, Jane?
- Sì.
- Ciao.
Questo è Amia, è mia amica.
Non parla inglese.
È ungherese.
- Szervusz.
- Szervusz.
- Cos'hai detto?
- "Ciao" in ungherese.
Un attimo.
Non sapevo...
non sapevo...
Ok.
- Szervusz.
- Szervusz.
Forza, andiamo.
Devi fare i compiti.
- Non voglio fare i compiti.
- So che non vuoi, forza.
Senti, posso fare solo violino?
No, perché sei già
brava col violino.
Quindi devi bilanciare
e sviluppare la tua formazione.
Oh dai, che noia.
Sì, è noioso, ma più
tardi nella vita...
- È molto buono.
- Sì?
Va bene, ci vediamo.
Buona giornata, va bene?
- Papà?
- Sì?
Sono tutti arrabbiati con me?
No.
Sai che mi preoccupo per te.
Ma non mi sono mai davvero
arrabbiato con te, Jane.
Ho solo... È il mio compito
aiutarti ad essere,
una persona che sa stare al mondo
e a cui è facile star vicino.
Tutto qua.
Beh, è facile starmi vicino?
Sì, lo è.
Amo stare con te.
È tipo la mia quarta cosa preferita.
Quali sono le prime tre?
Ok, numero tre: cavalcare elefanti.
Lo adoro.
Numero due: collezionare idrogeno.
Figo.
Sì, ho una collezione di
idrogeno fantastica. Sì.
E il numero uno dovrebbe essere:
ricordare di quando sto con te.
È il mio preferito.
- Ciao, papà.
- Ci vediamo.
Stai tranquilla. Divertiti.
Ciao.
Ciao, papà.
Ciao, stupidotta.
Piano, piano, piano, piano.
Fa' piano, fa' piano.
Ehi, dottor Bigelow.
- Salve.
- Sì, sì. Sì.
Ehi, salve.
La schiena va molto meglio.
Quindi...
Meglio di cosa?
Oh, beh, sa che la schiena mi faceva male
e ora va meglio.
Quindi, grazie.
Oh, sì. Non credo di
averci nulla a che fare.
Piano, piano, cucciolo.
Piano, cucciolo.
Seduto, seduto, seduto, ok, ok.
Sì, cosa?
Oh, niente, sto solo uscendo con una ragazza.
È solo che sto uscendo con una donna
e lei sta lasciando il paese,
quindi non so se devo
continuare a uscire con lei.
Non capisco perché sto ascoltando.
Mi scusi, ho appena...
Quando ero nel suo studio, mi ha
dato davvero un buon consiglio,
filosoficamente, quindi credo che...
Quindi vuole che la consigli su cosa?
Ok, sono uscito con questa donna.
E non so se devo continuare a frequentarla,
perché lei sta lasciando il paese.
Non resterò con lei.
E mi piace sempre più, capisce?
Ecco cosa posso dirle:
a scuola di medicina ti
raccontano migliaia di cose
che possono accadere al corpo umano,
malattie e malattie che mai ti sogneresti.
C'è n'è una in cui le ossa si dissolvono
e si diventa solo un sacco di organi.
Alcuni a volte nascono
senza occhi, senza volto.
Sono rare,
malattie neurologiche che ti mangiano metà cervello.
Alcuni nascono malati
e non conoscono nulla
oltre al dolore e alla sofferenza.
Quindi?
Quindi non interessa a nessuno
se esci con questa ragazza
o se non ci esci.
Basta prendere una strada e
seguirla, o non prenderla.
Ma ci deve essere
un modo per decidere
quale mi renderà più felice.
Per prevedere...
Da' un'occhiata a questo cane.
Come si chiama?
Non ha un nome.
Quante gambe ha?
Tre.
La risposta è che ha parecchie gambe.
Ne aveva quattro,
un coyote gliel'ha staccata a morsi.
Guardagli il muso,
perfettamente felice.
La pancia è piena.
Guarda e basta, aspetta
di vedere cosa viene dopo.
Sai l'unica cosa più felice
di un cane a tre zampe?
Un cane a quattro zampe.
Ora, se vuole scusarmi,
questo cane vorrebbe
prendere un po' d'aria.
Fallo ancora. Pronto?
Traduzione: Manuel Dossetto, Luca Paini
Revisione: Adrien Vaindoit
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