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Draghi a Milano
I draghi, creature mitologiche rappresentate spesso con un carattere fortemente negativo
legato al male quasi di origini infernali, o almeno sono così nei film, e nei racconti
fiabeschi, ma esistono realmente queste straordinarie creature? O sono comunque esistiti in un passato?
Non abbiamo prove certe della loro passata esistenza ma, incredibilmente a Milano abbiamo
diverse testimonianze che farebbero presumere una reale esistenza dei draghi..
Sappiamo infatti dalle cronache medievali di Galvano Fiamma, storico religioso del 1300
circa, che esisteva in zona porta orientale, oggi porta Venezia una cava, o caverna, in
cui si nascondeva un malefico drago, che con le flautolenze appestava l'aria e uccideva
chiunque si trovasse in quei luoghi. Il Galvano Fiamma (il cui nome sembra ispirarsi direttamente
ad una storia di draghi) recitava così:
(già registrato) "In questi tempi poco dopo la morte di Teodosio,
& del nostro Padre Santo Ambrogio, nella parte della Città, dove è la Chiesa hora di San
Dionigi, nacque un pestifero morbo, onde ne morirono quivi assai centenaia di persone;
ne sapendosi d'onde fosse cagionato questo accidente, in quella parte sola della Città,
essendo in tutte l'altre parte sanissima; fu scoperto un gran Dragone, che usciva à
certe *** dalle cave, & col pestifero, & mortifero fiato suo ammorbava l'aria; alqual non trovandosi
remedio speditivo, come in tal instante caso faceva bisogno, Uberto uno de' primi nobili
della Città di casa d'Angiera, allhora Luogotenente del detto Conte d'Italia, mosso
dal suo naturale valore, & dalla Pietà della patria, si espose al pericolo della vita per
liberare la patria. Andò adunque il coragioso Uberto contro il mortifero Drago armato non
tanto di ferro, quanto di fortezza d'animo, di destrezza, & d'ingegno, et al fine felicemente
l'uccise, et liberò la sua patria con gloria eterna di lui. Da questo Uberto ha havuto
origine casa Visconte"
Questo documento trecentesco, che narra come ebbe origine la dinastia Viscontea, potrebbe
essere accomunato ad un altro documento di 300 anni più recente, ad opera di Carlo Torri,
che riguarda la costruzione del mausoleo Trivulzio che si trova in corso di Porta romana. ecco cosa scrive il Torri:
"Trassi da una istoria manuscritta datami dal Prencipe Cardinale Teodoro Trivulzi, adoprandomi
in construere l'Arbore di sua antica Famiglia, che numera più di ottocent'anni di nascita,
come nell'iscavare i fondamenti di questo Mausoleo, fu trovato il carcame d'un'orribile,
e mostruoso Drago; ciò non vi rasembri fuor di credito, poiché questo sito dianzi d'essere
ecclesiastico, aitava a formare quel vasto Serraglio chiamato Ergasto, dove solevansi
racchiudere ferocissime belve, con le quali veggevansi ogni giorno accozzar ardite persone
armigere..."
In questo documento inerente al Mausoleo Trivulzio progettato dal Bramantino, si parla di un
ritrovamento, in fase di costruzione di una carcassa di drago. In realtà proprio sotto
il mausoleo sono state ritrovate numerose sepolture paleocristiane, e si suppone vi
fosse persino una necropoli precristiana ovvero pagana. Questi ritrovamenti potrebbero aver
innescato la leggenda del ritrovamento dei resti del drago, Infatti, il paganesimo veniva
spesso associato al male assoluto, al pari delle immonde bestie come erano appunto i
draghi.
Questi due documenti storici testimoniano come, in passato la credenza che i draghi
esistessero veramente era ancora molto radicata. Da questi scritti capiamo tra le altre cose,
che lo stemma adottato dagli Sforza, comunemente chiamato il Biscione o in lingua milanese
"el biscioon" sia a tutti gli effetti un drago stilizzato.
Un altro dei simboli milanesi che richiama la figura del drago, è la bandiera di Milano,
una croce rossa in campo bianco, nota come Croce di S. Giorgio.
La storia di S. Giorgio è notoriamente legata a quella di un drago, anche se curiosamente
per trovare un'iconografia del santo legata alla leggenda del drago, non dobbiamo andare
nella chiesa di S. Giorgio martire, bensì nella chiesa di S. Eustorgio, in zona P.ta
Ticinese, più precisamente nella cappella Visconti, dove possiamo osservare un interessante
affresco di san Giorgio che cattura il drago, ad opera di un ignoto pittore, ai cui piedi
si nota lo stendardo degli sforza, forse accomunando i due draghi, quello di S. Giorgio e quello
sconfitto nel 1300 dal capostipite della dinastia sforzesca.
La storia narra, che il santo passando per la via di Salem, in Libia, incontrò una principessa
che stava per essere divorata da un drago, essa infatti anche se figlia del re, era stata
estratta a sorte come vittima sacrificale. Il santo sconfisse il drago, salvando la principessa,
e dopo la conversione al cristianesimo da parte della città uccise la bestia feroce,
facendola trascinare poi fuori dalle mura trascinata da 4 paia di buoi.
Meno chiara è invece l'origine di un altro Drago milanese, il famoso Drago Verde, tipica
fontana milanese, che al posto del normale rubinetto ha una testa di drago da cui l'acqua
esce sia dalla bocca sia da un forellino sulla testa, per poter bere, semplicemente otturando
con la mano il flusso dell'acqua della bocca. È interessante notare che mentre il drago
verde in pizza della Scala è totalmente in Bronzo le altre, sparse un po in tutta la
città sono in un materiale meno nobile, cioè in ghisa.
Forse questa particolare fontana ha le sue origini da una fontana quasi nascosta in un
sotterraneo del castello sforzesco, che ha come elemento decorativo proprio un bellissimo
drago, ai piedi di questo drago troviamo il vessillo sforzesco, La storia di questa fontana,
datta "fontana del mangia bagaj" è molto interessante.
Essa non è antica, è infatti della fine 1800 inizi 1900 ed è stata realizzata da
Luca Beltrami. Ma questa fontana ha due copie identiche o
quasi, una a seregno, e una nella villa Mirabello, a Milano. L'originale (senza però la scultura
del biscione aggiunto dal Beltrami) è però a Bellinzona nella chiesa dei santi Pietro
e Stefano, è priva del drago disegnato dal Beltrami ed è attualmente usata come acquasantiera.
Un altro simbolo accomunabile al drago, è il serpente che si trova su una colonna all'interno
Un altro Drago, o serpente, si trova in Piazza mercanti, nella Casa dei Panigarola che è
attualmente l'entrata dell'area espositiva del palazzo della regione.
questo serpente di sassi di un differente colore rispetto a quelli della pavimentazione,
apre le sue fauci proprio davanti ad una porta molto suggestiva, ai cui piedi si trova un
buco coperto da una grata. Questo Serpente, o drago è un vero mistero, l'epoca in cui
dovrebbe essere stato realizzato è all'incirca il 1400 anche se si accenna ad una struttura
ancora precedente. La bocca che si apre davanti alla porta potrebbe avere una qualche relazione
con la lapide affissa sul muro, e che ammonisce sui rischi conseguenti al ricorrere alle cause
legali, il palazzo della regione era infatti la sede del tribunale.
Ma quello che tra tutti è il drago per eccellenza è Tarantasio, il drago che appestava il Gerundo,
il grandissimo lago che lambiva i confini di Milano . Tarantasio fu sconfitto da S.
Cristoforo. Questo santo, viene spesso rappresentato Cinocefalo
ovvero con una testa di cane, questa particolarità fa pensare che esso sia in realtà il risultato
dell'unione dei miti cristiani con le precedenti religioni pagane, infatti il cane rappresenterebbe
il canis majoris e la stella Sirio, spesso associata al dio celtico Lugh.
In fine non possiamo non citare il Duomo di Milano. Tra le numerosissime sculture della
sua facciata infatti possiamo ammirare una innumerevole quantità di draghi e serpi,
forse una di queste formelle rappresenta proprio il drago Tarantasio, ma è in alto sulle fiancate
della cattedrale che possiamo notare numerosi gargoil, alcuni di questi con forme di drago
questi gargoil serirebebro per scacciare le forze del male..
Come abbiamo visto Milano è legata insolubilmente al mito dei draghi, che se nel cristianesimo
vengono considerati esseri diabolici e immondi, ma per la città di Milano diventano invece
un simbolo positivo, legato alle origini e alla forza della terra, come se volessero
ricordarci le radici antichissime di questa città, quando gli dei erano legati alla natura,
e il serpente poi diventato drago nell'iconografia medievale rappresentava i quatto elementi,
acqua, fuoco aria e terra.
Anche per questa puntata di Milano Misteriosa è tutto alla prossima..