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Acque bianche, grigie e nere
L’acqua usata in casa e nei locali commerciali
è attualmente classificata in tre categorie: “bianca”, “grigia” o “nera”.
Uno degli scopi di questa classificazione è indicare se l’acqua può
essere riutilizzata o riciclata in sicurezza all’interno dell’edificio.
L’acqua bianca è potabile, è stata purificata e
proviene da una rete di fornitura.
L’acqua grigia può essere acqua piovana che è stata poi raccolta.
Anche se la probabilità di contaminazione è bassa, non può essere bevuta.
L’acqua grigia può anche derivare da acqua bianca usata poi in una lavatrice o in un bagno.
Entrambi i tipi di acqua grigia possono essere sicuri se usati per scopi non potabili,
come per lo sciacquone del bagno o per innaffiare un giardino.
L’acqua grigia deve essere filtrata e purificata se depositata da più
di 24 ore e deve avere una propria rete di tubazioni separata,
per evitare il rischio di contaminare la fornitura di acqua bianca
o di favorire la crescita di batteri, in particolare la legionella,
che può essere causa della legionellosi, malattia potenzialmente fatale.
L’acqua nera è un’acqua che contiene materia biologica,
che deriva soprattutto dallo scarico del WC. Viene sempre smaltita,
di solito con il trattamento delle acque reflue, dove viene purificata; per la purificazione esistono anche
tecnologie alternative come reattori biologici e aree coltivate a canneto.
L’acqua grigia non recuperata viene condotta al trattamento delle acque reflue.