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Siamo L'Associazione Zahret el Madaen (ZAM) lavoravamo da anni nel quartiere di Damasco,
a Hajar al Aswad. Abbiamo dovuto lasciare la zona a causa del conflitto insieme a tutti
gli sfollati.
Ci siamo spostati nella zona più centrale di Midan. In poco tempo siamo riusciti a coinvolgere
un grande numero delle famiglie che frequentavano il nostro centro.
Il centro offriva servizi a più di 300 famiglie . Attualmente esiste una grande richiesta
di assistenza umanitaria per garantire la sopravvivenza delle persone. Il lavoro iniziale
del centro garantiva servizi di riabilitazione per bambini disabili e supporto alle famiglie
in difficoltà, in particolare alle donne.
Oggi, come conseguenza del conflitto, gli aiuti umanitari occupano grande parte del
nostro lavoro. Avevamo iniziato con un numero ristretto di beneficiari ma siamo gradualmente
riusciti a rispondere alle necessità urgenti delle famiglie e questo con il supporto di
Armadilla e dei donatori con distribuzione di kit alimentari che danno sostegno ad ogni
famiglia per circa 30/40 giorni .
Siamo riusciti a rispondere alle richieste di oltre 600 famiglie e un grande numero di
bambini disabili che ora seguono il piano di riabilitazione e supporto psicologico.
Chiaramente 600 famiglie sono quelle a cui siamo riusciti ad aiutare ma quelle che hanno
bisogno e che aspettano un supporto sono molto più numerose e ad oggi non abbiamo la possibilità
di soddisfarle. Abbiamo le liste, il loro indirizzo e sappiamo come raggiungerle. Alcune
famiglie vengono direttamente al Centro altre siamo noi a raggiungerle per indirizzarle
al nostro centro.
Assistiamo anche altre famiglie bisognose indicate dal Ministero degli Affari Sociali
e che vivono nei dintorni di Midan: sfollati da altre zone, da Yarmouk, campo di rifugiati
palestinesi e dalle altre periferie Sud di Damasco che da anni il Centro Zam assisteva.
Per quel che riguarda la crisi nel Campo di Yarmouk noi abbiamo informazioni certe perché
eravamo prima presenti a Hajar al Aswad che è una zona limitrofa a Yarmouk e la maggior
parte delle famiglie che frequentavano il nostro centro provenivano proprio dal campo
di Yarmouk.
Sappiamo quotidianamente quello che succede dentro il campo attraverso le famiglia sfollate
da Yarmouk che hanno parenti o conoscenti rimasti dentro.
Senza entrare in motivazioni politiche, rimanendo nel sociale, queste famiglie sono state assediate.
Per evitare che escano insieme a loro i gruppi armati dei ribelli sono obbligate a rimanere
dentro a prescindere da qualsiasi posizione politica esprimano. Queste famiglie hanno
subito solo violenza.
Grande parte di queste famiglie si sono trovate lì per caso. Famiglie divise : metà fuori
Casa e la seconda meta a Casa. Ci sono bambini lontani dalle loro mamme ed è loro impedito
di entrare in contatto tra loro. Ma la situazione peggiore è l'aggravarsi delle condizioni
di vita in conseguenza dell'assedio. Gruppi armati hanno saccheggiato tutte le case rubando
tutto. I viveri presenti nei negozi sono stati confiscati e adesso li rivendevano a prezzi
molto alti e cari per la gente che già viveva in condizioni di povertà e senza risorse.
Queste famiglie sono state vittime prima dell'assedio del campo e anche di quelli che stanno dentro
e li sfruttano e li saccheggiano.
Speriamo di poterle raggiungere al più presto per rispondere ai loro bisogni. Dobbiamo essere
pronti in ogni momento per questa emergenza anche in quanto il loro numero è molto elevato.
Non ho dati certi ma ci risulta che siano oltre 6000 famiglie e questo vuole dire 18
- 20 mila persone; tanti di loro sono in maggioranza bambini e anziani.
Tornando al Centro Zam, siamo riusciti a riattivare i servizi di riabilitazione e di valorizzazione
del ruolo delle donne. Questo ci da tanta fiducia perché era il nostro lavoro iniziale
e non volevamo che i bambini in terapia subissero una regressione proprio perché in questo
momento è ancor più necessario supportarli in quanto doppiamente vittime.
La richiesta di aiuto alimentare e di supporto psicoterapeutico è molto grande e il numero
di bambini aumenta con l'arrivo delle famiglie sfollate : abbiamo, come ho già detto, aiutato
oltre 600 famiglie ma la nostra lista di richieste supera il numero di 1000. Sono sicura che
riusciremo a dare una risposta a tutte anche se il numero aumenterà ancora.
Il mio cuore e il ringraziamento va ad Armadilla e a tutti i suoi donatori che ci aiutano nel
dare supporto alle nostre famiglie. Speriamo che ci possano aiutare ad avere più fondi
per poter rispondere alle richieste crescenti. Affronteremo nel prossimo futuro queste sfide
e speriamo di essere capaci a dare comunque risposte adeguate a questa emergenza. Che
speriamo finisca al più presto.