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2012: la fine del mondo.
Crollo del lavoro.
Si triplica in tutto il mondo
il numero di famiglie in cui tutti i membri
sono disoccupati.
Sovraindebitamento.
Record: cinque milioni di disoccupati.
Mai stati meglio.
Insomma, ci siamo trovati in una situazione
che provocava alle persone
squilibrio, paura, vulnerabilità,
debolezza.
Ciò che abbiamo fatto è stato
aumentare le differenze che esistono,
che esistevano
tra i cittadini,
sia dentro che fuori dal Paese.
Bisogna fare qualcosa, no?
Dobbiamo fare qualcosa.
Non possiamo lasciare
che sia il governo
a decidere il nostro livello di vita.
Carlos aveva questo cartello,
questo messaggio davanti all'entrata di un chiesa
[Non ho soldi, non sono nessuno]
44 anni, tremendo, no?
Segnò
il percorso del nostro progetto.
Perché dobbiamo fare qualcosa, dobbiamo fare, cosa facciamo?
Non avevamo neppure molte risorse,
in realtà,
per fare qualcosa di grande,
ma sì abbiamo pensato, con le risorse che abbiamo,
con quello che sappiamo,
cosa possiamo fare?
Questo era il punto.
Dobbiamo cambiare le cose,
è ciò che ci siamo dovuti proporre.
Proviamo a cambiare le cose.
Jerez, 14 febbraio.
Qui abbiamo iniziato la nostra avventura,
convinti che avremmo portato
il nostro piccolo contributo verso il cambiamento.
Non sapevamo se saremmo stati in grado di cambiare le cose.
Quello che però avevamo chiaro o in cui potevamo intervenire
era come avremmo percepito le cose.
Dovevamo cambiare come percepiamo, come vediamo, in che modo
vediamo le cose ed è in questo che credevamo
di poter apportare qualcosa.
E quindi, all'opera!
Ci siamo rimboccati le maniche, ci siamo detti
cosa abbiamo, cosa sappiamo,
quali risorse possiamo ottenere
con le nostre passioni, le nostre preoccupazioni,
tutto, le nostre capacità, il nostro sapere.
Tre gambe per uno sgabello
che non sarebbe mai rimasto zoppo,
ma con molto glamour.
Dunque a questo punto ci siamo detti: all'opera,
proviamo a lasciare qualcosa
al mondo,
qualcosa che il mondo ricordi, perché come ho ricordato dall'inizio
avevano detto che quest'anno
sarebbe stato la fine del mondo,
quindi lasciamo il nostro piccolo contributo,
facciamo in modo che questo sogno
si costruisca
e diventi realtà.
E quale miglior strumento abbiamo dell'arte.
L'arte era
il nostro strumento principale.
Bene quindi
eccoci qui, avevamo fissato una sfida, dicevamo di dover fare qualcosa, abbiamo detto
qualcosa di grande, vogliamo lasciare un'eredità, cosa facciamo?
Facciamo la più grande collezione di fotografie di baci al mondo.
Questo è stata la nostra sfida.
Questo è stato il nostro contributo.
Siamo andati per strada
e lì
abbiamo fissato un arco di tempo, da fare sempre quando si ha un obiettivo,
entro il giorno 12 del mese 12 alle 12.12 dovevamo avere 2012 fotografie
e poi, nella fase successiva, tutti si godano la collezione.
Siamo andati per strada e prima di andare,
abbiamo costruito il nostro set,
come dicevo
non avevamo risorse, ma le risorse dovevamo cercarle,
e allora abbiamo montato un set fotografico
che ci avrebbe accompagnato lungo tutta questa avventura.
Abbiamo detto: andiamo per strada, andiamo nelle città, in diverse città,
in città grandi, piccole,
medie, di tutto.
Abbiamo iniziato, come dicevo, qui a Jerez
e siamo andati di città in città, paesi, piazze, spiagge.
Non ci siamo voluti perdere
le feste
in cui tutte le persone potevano trovare questo momento
per esprimere
i loro sentimenti. Noi cercavamo,
lì in quelle strade,
i veri protagonisti
del cambiamento della storia,
i veri attori, e li abbiamo trovati
e loro stessi, oltre a quello che ci hanno dato,
trasformavano
questa realtà che trovavano prima di arrivare.
Anche perché era difficile
chiedere un bacio.
"Vuoi essere protagonista della più grande collezione di fotografie di baci al mondo?"
E dicevano: "Sulla bocca?";
"È l'unico bacio che conosci?"
Ora quando la tecnologia ce lo permetta
vedremo meglio.
Quindi ci siamo trovati nella situazione in cui le persone
prima avevano una reazione di rigetto, ma quando spiegavi... "Ahh allora posso farlo
con il mio amico", e iniziavano a chiamare gli amici,
"Sai mia moglie non è venuta".
C'erano baci tra sconosciuti, familiari, bambini e anziani, piccoli, coppie.
Ossia di tutto.
Tutto ciò che volevamo
era ottenere
la più grande radiografia sociale,
cercavamo, oltre a potere fotografare
tutti questi tipi di baci che man mano trovavamo,
cercavamo di fare una radiografia sociale.
Non speravamo solo
di avere questa collezione che cercavamo,
ma ricevevamo così tanto, ci stavano dando così tanto,
quelle storie personali, quelle esperienze, quell'atmosfera
per i cinque sensi che ottenevamo
in quegli eventi
che vedevamo
che lì
affinché tutti capissero
cosa sia un bacio, a cosa serva un bacio, perché usiamo
questo concetto.
La verità è che quello che abbiamo fatto
è stato provare a fare quella radiografia sociale.
Immortalare i vari baci.
C'erano molti baci
che incontravi per strada, la gente te li dava,
ma alcuni,
dato che volevamo ottenere questa radiografia in cui vedersi
tutti rappresentati,
in cui tutti
potessimo dar il via
sul serio
a uno scambio di opinioni,
dare il via a uno scambio di discussioni.
Questo era il vero cambiamento:
che la gente potesse vedere vari baci.
Bisogna vedere questo bacio, ognuno di noi interpreta, vede il sentimento,
lo percepisce in modo molto diverso.
Bene quindi il bacio, perché il bacio? Quale è l'energia più forte?
Quella che trasmette più sentimento? Il bacio.
Se volevamo ottenere tutto ciò,
dovevamo farlo essere attraverso il bacio. Il bacio, perché?
Il bacio
perché è l'espressione più universale, che tutto il mondo conosce.
Tutto il mondo conosce
l'espressione dell'amore,
la passione,
la dolcezza,
il sentimento di condivisione, di comunicazione.
l'affetto,
l'impegno,
la sfida,
la passione,
la vicinanza,
l'allegria,
la dolcezza,
e perfino
il tradimento.
Ma alcuni,
alcuni
che vi mostreremo tra poco
rappresentavano
la rivendicazione.
Qui vediamo
le storie che vi racconterò ora,
perché abbiamo visto non solo questa quantità di baci diversi
che volevamo immortalare con questa radiografia sociale,
ma anche che la gente,
le persone,
gli esseri umani
abbiamo bisogno di raccontare le nostre storie agli altri,
non abbiamo solo bisogno
di arrivare
e baciarci
o partecipare al progetto,
queste persone volevano raccontarci cosa avevano provato, volevano raccontarlo
perché alcune sembravano sole, come questa signora, María,
a Jerez.
Questa signora,
con tutta la sua umiltà, chiedeva
agli imprenditori
che avessero fortuna, che avessero molta fortuna,
che tutto andasse per il meglio.
Perché? Affinché potessero trovare lavoro i suoi figli,
per tutti,
per tutti i giovani che ne avevano tanto bisogno.
Lei, come vedete, consumata dal lavoro
per portare avanti una grande famiglia di disoccupati.
Lola, a Barbate,
dedicava la sua vita a badare
e cercare una buona famiglia,
una buona famiglia
ai cani abbandonati,
ci ha sentito alla radio, è salita correndo, sapeva che lì, in quel posto,
sicuramente avrebbe trovato la famiglia migliore per Lolita.
L'ha preparata, le ha messo il fiocco rosa ed è venuta.
Diana, Conil. Con questa foto voleva chiudere
un capitolo,
sua figlia aveva avuto una grave malattia
e con lei voleva dare inizio
a una nuova vita.
Josemi, Chueca, Madrid,
era la prima volta che baciava una ragazza e ha scoperto
che gli piaceva.
Rivendicazione, c'erano molti baci, iniziavano le rivendicazioni.
Rivendicazioni
per l'arte,
la pace, l'istruzione,
l'ambiente,
contro la violenza sulle donne.
Persino i giornalisti,
i media hanno visto che qui
potevano esprimere le loro opinioni.
Questo non era solo un mezzo d'espressione
delle loro rivendicazioni,
ma si sono anche innamorati del progetto
e sono stati la parte migliore, i più grandi sponsor che abbiamo avuto,
perché ciò che realmente hanno fatto è stato farci arrivare a tutti,
loro sì che hanno portato i baci fotografici
all'America del Nord e del Sud, Sudafrica, Emirati Arabi.
Non potevamo crederci.
Be' anche i personaggi famosi hanno visto l'opportunità
in questo palcoscenico
di partecipare.
Amaia Salamanca, attrice,
Torres Picasso, Madrid,
è apparsa con questo cartello
per dirci
che ciò che più voleva al mondo era dare questo bacio a tutta la sua famiglia
e dato che non poteva portarsela dietro, ecco il cartello
e quindi
il suo lato più personale, più intimo.
Ecco qui molti altri personaggi famosi che hanno voluto unirsi
alla nostra avventura.
Quique Sarasola, ci è venuto a cercare, eravamo a Madrid
e è arrivato
"Senti è la giornata internazionale del bacio,
io voglio partecipare."
È venuto con la sua compagna e sua figlia.
Roma, attrice, Madrid, matadero.
Anche Carmen Baños,
presentatrice televisiva, è arrivata a Chueca:
"Io voglio partecipare."
E ovvio in questa collezione
non poteva mancare
un mago,
per festeggiare con lui
il conseguimento della nostra sfida
e per regalarci
la sua magia
per andare avanti, continuare, che era ciò che volevamo.
Baci,
baci della strada per la strada.
Perché avevamo ottenuto tanto
che dovevamo restituire qualcosa.
Non potevamo fare altrimenti, dovevamo
condividerlo, non solo condividere questi baci da cui avevamo ricevuto tanto,
dovevamo restituire non solo
nella galleria online, la pagina web che avevamo creato
affinché questo arrivasse a tutto il mondo,
ma anche fisicamente.
Vedevamo
che dovevamo restituirlo alle strade,
alle città,
per avvolgere tutta la città di baci, perché il messaggio era così importante,
l'avevamo sentito così tanto, la gente che aveva partecipato
ci aveva dato così tanto,
che ci siamo detti:
dobbiamo restituire tutto questo alla strada,
avvolgere la strada di baci.
La strada, le città
sono la più grande galleria
che esista,
lì dobbiamo esporre.
E quindi
all'opera.
Questa canzone è un regalo del nostro amico Estacio, ce l'ha dedicata.
Un bacio musicale.
♪ Baci con molta dolcezza, baci con tutto l'amore ♪
♪ baci che si mandano all'aria, baci che nessuno riceve ♪
♪ baci e baci, più di mille baci ♪
♪ ancora più baci da dare ♪
♪ baci con barba e baffi, baci rosso carminio ♪
♪ che ti fanno perdere la bussola ♪
♪ baci senza fine ♪
Abbiamo scoperto che
il cambiamento è in ogni persona
e l'evoluzione significherebbe
fare affidamento sugli altri,
chiedere agli altri
di unirsi,
di lavorare insieme.
Qui è dove vediamo veramente
il potere della sinergia.
E l'arte doveva servirci come un tappeto rosso
per far affiorare tutto il positivismo e cambiare il negativo.
Cosa vogliamo? Vogliamo continuare a riempire di baci le strade,
tutte le strade del mondo,
perché siamo convinti, crediamo
che la trasformazione, la trans-forma-azione
della società
è importante.
Come direbbe Virginia,
come sempre finisce
l'esposizione, la più grande rivoluzione oggigiorno è
essere felici.
Grazie mille
e baci a tutti.