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Giovani, da sempre nel nostro DNA
Lo staff che lavora accanto a Enrico Mattei, primo presidente di Eni,
e’ formato da futuri talenti nel campo dell'economia,
del giornalismo e della politica.
Lui ha fatto la scelta dei giovani,
ha deciso un'azienda che non voleva assumere coloro i quali
venivano fuori dalle societa’ petrolifere private perche’ non se ne fidava.
Lui aveva fissato l'eta’ massima per fare i dirigenti a 35 anni.
Intorno a lui eravamo tutti ragazzi.
Credo che il piu’ vecchio dei suoi dirigenti avesse 41 anni,
quindi erano tutti giovani.
Anche per la cultura Mattei si affida ai giovani.
A poco piu’ di 20 anni Bernardo Bertolucci viene scelto da Eni
per girare un documentario.
Nasce, nella massima liberta’ creativa,
un capolavoro, "La via del petrolio".
Non solo non venne mai nessun tipo di indicazione
a dare al film un lato, magari nel sonoro, informativo e anche piu’ celebrativo.
Anzi, il contrario, ricordo benissimo che mi spingevano proprio
a farlo il piu’ possibile che mi somigliasse.
Dal cinema all'arte.
Nel 1958 Mattei sostiene a Milano una grande mostra dedicata a 370 artisti emergenti.
Nomi come Mimmo Rotella, Antonio Bueno, Ugo Attardi,
Renzo Vespignani, Giovanni Cappelli e molti altri,
fanno oggi parte del patrimonio artistico di Eni.
Dall'arte alla letteratura.
Nel 1955 esce la rivista Eni "Il gatto selvatico",
diretta da Attilio Bertolucci,
che diventa uno straordinario laboratorio di giovani talenti.
Era diventato, grazie a mio padre,
un giornale che pubblicava tutti i mesi pezzi di, non so, la Ginzburg...
era veramente un bel giornale.
Sembra strano oggi pensare che un giornale aziendale
fosse fatto dagli intellettuali piu’ importanti di quel momento.
Innovazione, internazionalita’, sperimentazione
ma sopratutto fiducia nelle nuove generazioni.
Questi sono i valori di Eni
che da sempre ha scelto di scommettere sui giovani e la loro energia.
Questo e’ il nostro DNA.