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- Leonardo.
- Parla con la voce di mia madre!
Leonardo, ti prego, ti prego.
Non portare via il Libro alla mia gente.
Non c'era nessun Libro.
Il duca Federico circonda Firenze.
Forse è ora di colpire.
Lorenzo De Medici.
Che inestimabile occasione
per discutere la vostra resa.
Era tua madre.
Ecco dove mi ha portato la fede.
Quale affare può legare il figlio del sultano
alla preziosa amante di Lorenzo De Medici?
Signora Donati?
Siete venuto qui aspettandovi la pace?
Ripulite la mia casa da questa immondizia.
Scopriremo presto la verità
senza sfiorarvi con un dito.
Come può un tale dispositivo essere costruito
senza la conoscenza del Libro delle Lamine?
- Leo, è un miracolo!
- La ricerca è tutt'altro che finita.
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Da Vinci's Demons 2x09
The Enemies of Man
Traduzione e sync: Morganafire22, Meryjo,
Sayda, asphyxia, eurolander, Jules, Dia
Revisione: MalkaviaN
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A quanto ricordo, il meccanismo
era solo minimamente danneggiato.
Il tuo talento per combinare disastri...
è davvero notevole.
Io...
non ho combinato proprio nulla.
Per ripararlo, ho dovuto smontarlo
per esaminarne i meccanismi interni. Senza...
gli utensili adatti...
Lo farò funzionare di nuovo.
E' possibile.
Ma sarebbe più saggio
abbandonare questa fatale ricerca,
e tornare alle tue imprese artistiche.
- Mi sembra di sentire il mio maestro.
- Ritorna da lui, Da Vinci.
Come io ritornerò dal mio.
Tornerai a Roma?
Senza la Chiesa, io...
Beh, non sono niente.
Mi affiderò totalmente
alla clemenza del Papa.
Ti rendi conto...
che Sisto potrebbe non mostrartene alcuna?
Forse è ciò che merito
per aver adorato falsi idoli.
Terra a dritta!
E' stato sorprendentemente
educativo essere tuo alleato.
Beh, saremo anche sopravvissuti
a questo viaggio insieme...
ma tra qualche minuto...
qualsiasi alleanza tra noi
giungerà alla fine.
Da dove vieni?
Firenze.
Chi ti manda?
Il Papa.
Come ti chiami?
Lucrezia...
Donati.
Da dove vieni?
- Firenze.
- Chi ti manda?
- Il Papa.
- Come ti chiami?
- Lucrezia Donati.
- Da dove vieni?
- Firenze.
- Chi ti manda?
- Il Papa.
- Come ti chiami?
- Lucrezia Donati.
- Da dove vieni?
- Firenze.
- Chi ti manda?
- Il Papa.
- Come ti chiami?
- Lucrezia Donati.
- Da dove vieni? Chi ti manda?
Come ti chiami?
Che cosa importa?
Giorno dopo giorno, mi hai fatto...
le stesse tre domande
per mille volte. E' una pazzia!
Da dove vieni?
- Firenze.
- Chi ti manda?
Papa Sisto...
vescovo di Roma,
Santo Padre della Chiesa cristiana.
Sua Santità invita ad un colloquio
per parlamentare.
Come ti ho già detto...
mio padre cerca solo la pace.
Dove l'hai mandato?
- Cosa succede?
- Signora Donati?
A quanto pare
ci avete finalmente rivelato la verità.
Sembrate credere
che questa schiava sia un oracolo.
Ma mi ha fatto sempre le stesse tre domande,
e io le ho dato sempre le stesse risposte.
E' qui che vi sbagliate.
Ogni volta, un prigioniero
modifica leggermente la sua risposta.
Si cambia una parola qua e là,
si esita pronunciando un nome.
Cos'hai scoperto?
Ci sono due papi.
Uno rimane nascosto, ed è lui suo padre.
Lui non cerca la pace.
Cerca solo la guerra.
Firenze, maledetto alveare
di merda e di peccato!
Quanto mi sei mancata, cazzo!
C'è già il coprifuoco?
Non dovrebbe.
Le luci nel campanile di Giotto sono spente.
- Qualcosa non va.
- E' vero!
Non sono ancora ubriaco.
Su questo siamo d'accordo.
Forza, pittore,
- offro io il primo giro.
- Sarebbe ora, finalmente!
Quando avrò finito le mappe...
No, ascolta! Il Nuovo Mondo! Il mio amico
Cristoforo di Pisa mi renderà ricco.
Andate pure senza di me.
Devo incontrare una persona.
Fantastico.
In un modo o nell'altro...
sapevo che il destino
ti avrebbe ricondotto a casa.
Maestro.
Sono così contento di rivederti.
Anch'io, ragazzo mio.
Che meraviglia vedere che siete ancora vivi!
- Devo mostrarti una cosa.
- No, prima di farlo, Leo...
Andrea, so che hai sempre considerato la mia
ricerca uno sciocco fuoco di paglia, ma...
mi serve il tuo aiuto.
Abbiamo trovato questo...
nella città di pietra.
Per l'amor di Dio, cosa...
- E' una testa di ottone.
- Non è possibile.
- E' solo una leggenda.
- No...
è reale.
Questo dispositivo, i suoi ingranaggi,
sono diversi da quello che ho visto finora.
Dobbiamo nasconderlo.
- Andrea, mi serve il tuo aiuto.
- Fermati. C'è qualcosa che devi sapere.
Sono entrati qui!
Eccoli.
Porca miseria.
Siamo appena tornati, letteralmente.
Quindi, dite al capitano Dragonetti
- che si risparmi il fastidio fino a domani.
- Non ce n'è bisogno.
In vostra assenza,
le cose sono cambiate, artista.
Sono io il capitano, ora.
- Ehi, ehi.
- Ehi.
- Cos'è successo?
- Stavo provando a dirtelo, ragazzo mio.
Questo posto non è più casa nostra.
Portate questi due a palazzo.
Signora?
- Chi vi ha fatto questo?
- Io.
Bentornato, artista.
Mi chiedevo quando si sarebbe fatto vivo
il famoso ingegnere militare di Firenze.
Non siete esattamente
la minaccia che mi aspettavo.
- Perché siete qui?
- Per denaro.
Il Santo Padre ha pagato con un bel gruzzolo
i miei uomini per conquistare Firenze.
Dov'è Lorenzo?
E' andato ad annullare l'alleanza
tra Napoli e Roma.
Credete ancora a questa storiella?
E' più probabile che si sia fatto
un'altra amante...
e sia strisciato via al sicuro
in Francia o in Spagna.
Lorenzo non abbandonerebbe mai Firenze.
Eppure, eccomi qui...
seduto sul suo trono,
tra le sue enormi ricchezze.
La sua spada.
- Sembra di valore.
- La conosco.
E' più piccola di quanto ricordassi.
La spada che il vecchio Cosimo
lasciò in eredità ai nipoti.
Come avete fatto a metterci le mani sopra?
Ho giurato di seguire le sue istruzioni.
"Libertà per il popolo"?
Guardate quale libertà voi e Lorenzo
avete ottenuto per il vostro popolo.
La battaglia non è ancora finita.
Lorenzo tornerà.
Certo che tornerà.
Altrimenti, dove lo seppelliremmo?
La vostra ostinazione sta diventando tediosa.
Basta che indichiate...
il punto in cui avete trasferito
le riserve monetarie della vostra banca...
e a voi e alla vostra famiglia sarà concesso
di trascorrere il resto dei vostri giorni...
su un pezzetto di terra.
Bene...
sono ben nascoste dietro le mura di Firenze.
E' una menzogna.
Abbiamo perlustrato ogni angolo della città.
Impossibile.
E se vi dicessi che il duca Federico
ha saccheggiato la vostra amata Firenze...
dietro mio ordine?
Forse, dovreste chiedere a chi ha
una conoscenza diretta della situazione.
L'unico sopravvissuto della vostra milizia.
Sei il figlio di Bianchi, vero?
- Il più giovane.
- Ora, sono l'unico figlio.
Hai servito bene la tua repubblica.
Mi permetto di dissentire.
Ecco la prova, Lorenzo, che tutta Firenze
è sotto il nostro controllo.
I suoi cittadini, le vostre figlie...
vostra moglie.
Magari, con Federico,
partorirà finalmente un figlio maschio.
Uccidetemi...
e vi giuro che la ricchezza dei Medici
rimarrà per sempre oltre la vostra portata.
Gli uomini che la proteggono sono gli unici,
oltre me, a sapere dove si trova.
Morirebbero piuttosto che
farvi mettere le mani...
su un solo fiorino.
Usuraio. Non siete diverso
dai pagani, dai turchi...
- o dagli ebrei.
- Ma...
darò volentieri
tutto l'oro dei Medici a voi...
maestà...
se potete garantire la sicurezza
della mia repubblica e dei suoi cittadini.
Che stronzate!
- Controlliamo tutta la Toscana.
- Alfonso...
le discussioni importanti
non sono adatte ai ragazzi.
Alla fine, lo troveremo il loro oro.
Sparisci!
Ricordo a vostra maestà
che siamo già alleati.
Questa non è una negoziazione.
Mi sta offrendo di rendermi
l'uomo più ricco d'Italia.
E' appena diventata una negoziazione.
Nico?
- Nico!
- Vanessa!
Leo!
Siete qui!
Sapevo che non sareste rimasti lontani.
- Guardatevi.
- Guarda te piuttosto.
Il medico dice che dovrei partorire
da un giorno all'altro.
- E quei mostri ti tengono qui dentro?
- Sanno che il bambino è di Giuliano?
Non gli importa.
Ehi, ehi, ehi!
Spostati!
- Hai bisogno di cure mediche?
- Da Vinci?
Sì.
- Dovresti essere onorato.
- Perché?
Il duca ha mandato i suoi torturatori
personali per scambiare due parole con te.
Ma guardati, ti senti come a casa.
Mio marito va avanti e indietro
per i corridoi da ore.
Tu sembri essere più vigoroso di sempre.
Sai che ho un appetito forte.
Proprio così.
E devo dire che sono molto lieta
di vederti rasato per bene.
Proprio come ricordi.
Sono settimane che immagino questo momento.
Gioisco che sia finalmente arrivato.
Perché sei qui, Girolamo?
Perché voi siete l'unica vera mano
di Dio sulla Terra.
Perché sono stato uno sciocco a credere
di poter ottenere la grazia di Dio
seguendo mio padre.
Mi rimetto interamente alla vostra pietà.
Imploro il vostro perdono.
Alzati.
Il mio stesso padre
mi avrebbe fustigato, o peggio.
Non avete idea di quanto
la vostra assoluzione plachi la mia anima.
Non vi è alcuna assoluzione.
Non da parte mia.
Sei rimasto a guardare mentre
tuo padre uccideva la mia bambina.
Hai ordinato a Lucrezia di prostituirsi
nel nome di un falso papa!
Farò tutto ciò che vorrete per riportarvi
al posto che vi spetta di diritto...
per smascherare mio padre...
per porre fine alle sofferenza che abbiamo
portato in questo mondo, nel nome di Dio.
Non ci sarà fine alla sofferenza, Girolamo.
Non per te.
La tua sofferenza finirà
nel giorno della tua morte!
Se cerchi perdono,
ti consiglio di cercarlo altrove.
Non posso più servire mio padre.
Se non mi volete...
non mi rimane nulla.
Nulla è proprio ciò che ti meriti.
Sei tu il sodomita?
Allora questo potrebbe piacerti.
Da Vinci?
- Sì?
- Ho sempre voluto incontrarvi.
Magari in circostanze diverse.
Carlo De Medici, figlio di Cosimo.
- Sì.
- Un bastardo, come voi, credo.
Così si dice.
Sono tornato per aiutare la mia famiglia...
senza successo.
Non è rimasto nessuno
che possa combattere per Firenze?
Potrebbe esserci qualcuno, nell'ombra.
Ma quelli che potevano combattere...
sono stati incarcerati.
O peggio.
Oggi mi sento un maiale.
Portamene un'altra.
Il duca sa il fatto suo.
Non si vedono tutti i giorni
torturatori con queste credenziali.
Da questa parte.
Spostatevi.
Sarebbe un onore...
se mi lasciaste guardare.
Io e il pittore abbiamo dei trascorsi.
Sarei onorato se mi lasciaste
scagliare il primo colpo.
La tortura è un'arte che si impara.
Ma potremmo permettertelo,
se foste disposto a...
accarezzarci le palle.
- Come diavolo...
- E' un dono.
Dobbiamo liberare anche lui.
E' un De Medici.
Bene, adesso metti questo.
- E gli altri?
- Non c'è tempo.
- Se non ce ne andiamo subito, ci scoprono.
- Ci sei più utile fuori, Da Vinci.
Mettete questo.
I lealisti sono rifugiati al Cane Latrante.
Stanotte quei maledetti cani
sono in cerca di sangue.
Ci stanno cercando, Leo.
Dobbiamo andarcene. Metteranno la città
sottosopra finché non ci trovano.
Non lasceremo Firenze.
Dobbiamo riprenderci la città.
- Sei fuori di testa.
- Ha ragione, invece.
Capitano Dragonetti.
Non più, visto che mi hanno tolto il titolo.
Gli Ufficiali di Notte...
Qualcuno deve ancora esservi fedele.
Traditori.
- Lei come sta?
- Da Vinci conferma che Clarice è viva.
Ho tradito lei e l'intera città.
Ci dev'essere un modo
per riconquistare la città.
Il duca Federico.
I suoi uomini lavorano per denaro.
Eliminiamolo e si disperderanno.
Il duca non è uno sciocco.
Ha coperto tutte le possibili vie d'entrata.
Il palazzo non può essere impenetrabile.
Forse conosco un modo.
Uno che Urbino
non penserà mai di controllare.
C'è una grata che fornisce aerazione
alla forgia del fabbro.
E voi vorreste entrare nella fornace?
Porta alla ciminiera, sul tetto.
E se la fornace è accesa?
Verrete abbrustoliti vivi.
Ho esaminato la struttura del palazzo
in cerca di punti deboli. Non ce ne sono.
Eppure, alcune settimane fa, tre sicari
sono entrati attraverso le finestre.
- Finestre?
- Le finestre della lanterna.
Quelle sul tetto.
Aprono sulle camere da letto,
sul loggione e sul salone.
Questo...
potrebbe funzionare.
Non li raggiungerete mai senza essere visti.
Ho bisogno di questi oggetti. Zo, otto assi
di legno il più possibile flessibili.
Non me ne andrò in giro, ci stanno cercando.
Un peso di ferro di circa 4 chili...
la vescica di una vacca appena macellata,
e della spongia soporifera.
Vuoi avvelenare il cibo?
Sono mercenari addestrati,
evitano queste trappole mangiando a turno.
Ma non respirano a turno.
- Esalazioni?
- Esattamente.
Si lanciano dall'alto e perdono conoscenza.
Scusate, scusate, con tutto il rispetto,
come entreremo in un palazzo sorvegliato
dai soldati più violenti del nord Italia?
In modo creativo.
Placa la tua sete.
Adesso mi offri aiuto.
No, aspetta.
Ti ho già aiutato.
Volevi che sapessero di tuo padre, vero?
La tua sola missione...
era mandare a Roma il figlio del sultano.
Una volta fatto questo,
l'esito era quasi assicurato.
Se Bayezid viene ucciso, ci sarà la guerra.
Se viene imprigionato,
sarà ancora guerra. Se verrà...
disonorato o cacciato...
ci sarà una rappresaglia.
L'unico esito
che rovinerà i piani a tuo padre...
è che l'impostore...
prenda in considerazione la pace.
Il che è impossibile.
Quando mio padre...
riprenderà il suo posto,
e l'Italia sarà unita sotto di lui,
riporterà lui la pace.
Sì.
Lo farà.
I morti sono sempre pacifici.
Confido che siate lieta di vedermi...
come lo sono io di vedere voi.
Anche re Artù ha vinto
qualche battaglia con la stregoneria.
Artù aveva un mago a sua disposizione.
Non lo siete?
Sono solo un uomo.
Con molti interessi,
come vostro padre Cosimo.
Il duca Federico ha più uomini
fuori dalle porte della città.
Se falliremo nel vostro piano creativo,
ci uccideranno tutti.
Non falliremo.
Sono diventato abile
nella traiettoria degli oggetti volanti...
di recente.
Questo...
questo rotore...
utilizza un movimento semi-ellittico.
E' meglio di qualsiasi catapulta
questi mercenari abbiano mai visto.
Siete davvero come mio padre.
Ma scommetto che siete interessato
anche al Libro delle Lamine.
Ne ho sentito parlare.
Abbiamo un problema!
Dragonetti, Vespucci e il vostro amico...
sono stati catturati dai soldati del duca
mentre prendevano il legno per la catapulta.
- Dobbiamo aiutarli.
- Da Vinci, aspettate.
Fallirete.
Cazzo!
Cazzo!
Il palazzo ha un varco.
- La fornace.
- Sì.
Il condotto di ventilazione
della fornace del fabbro.
- Dragonetti ha detto che era pericoloso.
- E' vero.
Ma lui non è un bastardo.
Da questa parte.
Da questa parte.
E' caldo.
Abbiamo poco tempo
prima che sia tanto caldo da arrostirci.
Dopo di voi.
Tu...
ragazza...
vieni con me.
Tu!
E' incinta, porco!
La sua bocca no.
Forse non vincerò questa lotta...
ma non lascerai questa cella tutto intero.
Alzati, stronzetto.
Scommetto che non sei nemmeno quello
che se l'è sbattuta.
Merda!
- Nico, stai bene?
- Tutto bene.
Vi prego!
Grazie.
Siete pronto?
Va bene.
Andiamo.
Grazie.
- State bene?
- Lo sarò quando sarà tutto finito.
Andiamo al salone.
Ancora vino!
Sicura che non vuoi assaggiare?
Presto ti concederai a me di buon grado.
E' l'unico modo in cui ti avrò.
Signore, i ribelli fiorentini
che abbiamo catturato.
Questo mi ha causato molte pene
dal momento del nostro arrivo.
Già, ho cagato stronzi
più imponenti di questi due.
Che ne pensate?
Vogliamo divertirci un po'?
Dell'altro vino!
Dell'altro vino!
- Dell'altro vino!
- Sbrigati!
Clarice?
Carlo?
Te la sei presa comoda.
Va tutto bene.
Va tutto bene.
Ce ne serve uno solo che penzoli
di fronte alla città, facendo da monito.
Lasciamo a loro la scelta.
Sì!
Un centone sullo smilzo!
Pensano che lotteremo.
All'ultimo sangue. Per il loro svago.
Sono dei fottuti pazzi!
Specie se scommettono su di te.
Morirai prima della seconda portata.
Mi uccideresti?
Dai!
Dai!
Ora chi è che ingoia sborra?
Fermati. Guarda!
Cos'è quello, per Dio?
Leo.
Fermi!
Bastardo!
Ci sai fare con la spada
per essere un pittore.
Bastardo!
Tutto qui, quello che sai fare?
Mancato di poco.
Perché cazzo ti manco sempre?
Usate solo un occhio, forse?
Beh, l'avete detto voi...
ci so fare con la spada
per essere un pittore.
Avete un punto debole
e sono costretto ad approfittarne.
Vi manca la prospettiva.
Da Vinci! Fermate la vostra mano.
Diglielo, donna!
Sono il duca di Urbino...
ci sarà un tribunale.
Il mio destino non verrà deciso
da un bastardo fiorentino.
Verrò giudicato dai miei simili,
i capi di stato.
Proprio così.
Colpevole.
Perché lo fate?
Per prepararvi...
a ciò che verrà in seguito.
Accetterò la misericordia
che mi concederai.
Oppure, se tale è il tuo desiderio...
accetterò la mia penitenza.
Sono nelle tue mani.
Gli uomini del duca Federico
hanno lasciato la città.
Vi ringrazio...
Leonardo.
Chiunque...
l'avrebbe fatto al posto mio.
Da dove viene la vostra umiltà?
Non vi si addice.
I miei ultimi mesi sono stati...
illuminanti, signora.
Anche i miei.
Credo che vi appartenga.
La porto con me,
ma appartiene a vostro marito.
Vi è un motivo per cui Lorenzo
voleva che la teneste voi.
Leo, ragazzo mio!
Le mie scuse, signora.
Non lo tratterrò a lungo...
ma deve seguirmi subito.
Devo mostrarti qualcosa.
Maestà...
durante la nostra discussione di ieri sera...
abbiamo scoperto di avere...
entrambi qualcosa di valore
da offrire all'altro.
Vi prego di accettare la mia offerta
di condividere i miei averi...
con Napoli...
e i nostri successi non avranno confini.
Maestà, volete...
Sembra che il desiderio
di mio padre di negoziare...
si sia smorzato.
Mio padre dava più valore al potere...
che a ogni altra cosa.
E' stato un grande maestro.
La sua crudeltà...
mi ha preparato a questo momento.
Era sul punto di accettare la vostra offerta.
Ma...
in fondo...
non potevo permetterlo.
Avvicinati, mia regina.
Mi faresti la cortesia
di dare al tuo vecchio amico...
il verdetto del re?
Re Alfonso si impegna
a essere la spada di Roma...
rifiutando la vostra offerta di alleanza.
Attendo con ansia di poter approfondire
la nostra comunione, vostra altezza.
Ora... Lorenzo...
potremmo discutere della questione in sospeso
riguardante il vostro oro?
Tutto questo mi è nuovo.
Per la prima volta, ragazzo mio...
penso che ci sia qualcosa
di sensato in questo...
tuo Libro delle Lamine.
- Ma non era uno sciocco fuoco di paglia?
- Ebbene..
forse l'unico sciocco...
sono io.
Questo congegno funziona
usando delle molle a spirale d'oro.
- Bene.
- Fortunatamente,
la mia esperienza da orefice...
mi ha permesso di riparare questa meraviglia.
Ho guardato i dischi
nel meccanismo da più vicino.
Sì. E...?
E si vedono...
questi strani incavi...
con dentro incise queste righe...
come una scultura.
Ho capito che sono state
per forza cesellate dentro.
- Con una precisione incredibile.
- Esatto.
E questi pezzi, simili ad aghi,
se posti sopra gli incavi corrispondenti,
si muovono con un ritmo costante.
La combinazione prodotta crea...
- un suono.
- Il messaggio di mia madre?
Sì...
per intero.
Leonardo, mio diletto...
sono stata tradita.
Non potevo lasciare qui
il Libro delle Lamine.
L'unico modo che hai per trovarlo...
è che tu smetta di cercarmi.
Devi desistere dall'entrare nel Labirinto.
Guardati dai nemici dell'uomo.
Sono dappertutto.
Quindi è...
è tutto qui?
Mi aspettavo di più.
C'è.
Se ascolti davvero.
Leonardo, mio caro.
Sono stata tradita.
Non ho potuto tenere qui
il Libro delle Lamine.
- L'unico modo per...
- Ci sono altri indizi nascosti.
Altri canali.
Quelle note musicali in sottofondo.
Hai cercato di decodificare il messaggio
nella voce di tua madre, ma...
oltre alla voce...
Leonardo, mio caro. Sono stata tradita.
C'è un codice nella musica.
Le parole sono uno specchietto
per le allodole, Leo.
Come tutto ciò che facciamo noi.
- Sì.
- Dipinti su tela.
Ma alla fin fine, cosa siamo
se non maestri dell'illusione?
- E mia madre è...
- Una di noi.
E' una di noi.
Cosa ci differenzia dai sarti
e dagli scalpellini?
Le idee.
Colori vivaci, sì, ma al di sotto,
nascosto a un occhio inesperto...
un significato.
Girolamo Riario.
Eri morto.
Ora sei rinato.
Chi sei tu?
Noi...
siamo i nemici dell'uomo.
- Conosci il teoreta spagnolo Ramos de Pareja?
- No.
Ha tradotto le notazioni musicali
in un alfabeto di 21 lettere,
per poter scrivere parole
attraverso le note.
Sai...
in tutti questi anni...
non ho mai saputo
che sapessi leggere le note.
Ho imparato a suonare il liuto a 8 anni.
- C'entrava una ragazza.
- Ovvio.
- E un ragazzo.
- Sì, certo.
Non hai mai scelto la via più semplice.
- Guarda, guarda, guarda.
- Cosa, cosa, cosa?
Queste note corrispondono alle stesse
tre parole latine ripetute più volte.
Liber.
Domus.
Parvulus.
Libro. Casa. E bambino.
Ma cosa significa?
Significa che mia madre è viva.
Ha lasciato la Volta col Libro delle Lamine
e l'ha portato dove sapeva l'avrei trovato.
La casa di un bambino.
La casa della mia infanzia.
E' a Vinci.
Giusto.
Preparo qualche cavallo.
Non verrai con me.
Dopo tutto quello che mi hai fatto passare
con questa tua impresa...
come posso non venire?
Ti ho sentito.
Lo sapevo che pensavi ancora a me.
Ed era così.
Era così.
Un marchingegno affascinante.
Sì. L'ho...
preso in uno dei miei recenti viaggi.
Un dono prezioso...
da parte di vostra madre.
- Come...
- Vi assomiglia molto.
E proprio allo stesso modo...
anche lei pagherà per i peccati di Dedalo.
- Cosa avete detto?
- Ho già detto abbastanza!
Conosco Caterina da anni.
Parlava in codice.
Molto presto capirai
che non era Vinci che intendeva.
Voi?
Sei voi il Labirinto?
Abbiamo molti nomi.
La Bibbia descrive il diavolo
come un serpente in attesa.
Sarebbe appropriato.
Ma esiste un serpente solo
e noi siamo tanti quanti i fili d'erba.
Tuo...
tuo padre Cosimo era un Figlio di Mitra.
Esatto, fino al giorno... in cui l'ho ucciso.
Sono venuti qui quando ero bambina.
Li chiamammo il Sole e la Luna.
L'uomo...
era scuro come la notte.
Eri tu!
Appena presi il libro dalla Volta Celeste,
tua madre me lo rubò e scomparve.
In quello è bravissima.
Scomparire.
Come te, anche noi l'abbiamo cercata.
Ci è sempre sfuggita.
Ma ha commesso un errore.
Ci ha lasciato un ultimo modo
per trovare il libro, un'ultima mappa.
Ci ha lasciato te.
E hai appena compiuto
il tuo destino, Da Vinci.
Ci hai condotto dove volevamo.
Va tutto bene?
- No.
- Ho sentito un rumore.
- Leo.
- No, no, no, scappa. Scappa.
No. Scappa. No. Scappa.
Scappa. Scappa.
- No, scappa, Andrea!
- Cosa gli avete fatto?
Rispondetemi!
No! No!
Chi è là?
Chiamate le guardie!
Guardie!
Presto!
Va tutto bene.
Maestro.
Sistemerò tutto.
Maestro.
Te lo prometto.
Risolverò le cose.
Lo so che lo farai, ragazzo mio.
Non conosci...
altre maniere.
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