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"Gay di merda"
Questo č la guerra.
Chiamerō Teo... Lui č avvocato.
Sai cosa farō io? Andro a cercare cemento e gli coprirō la porta!
-Per cosa? -Perché si mangino tra loro!
Ciao.
Chi si pensano di essere?!
Č pazzesco questo Martín.
Qualle pazzia? Sai quanti ne ho convertiti di questi?
-Uno, due al massimo. -Stai zitto. Minimo cento.
Non hai convertito nessuno Martin. Erano tutti repressi. Stai zitto, andiamo.
-Vieni o no? -No, io me ne vado.
-Bene, vattene!
-Ciao. -Ciao.
-Scusami, questa mostra č tua? -Si, come stai?
-Complimenti. -Grazie.
-Sono Martín. -Gonzalo, tutto bene?
Bene. Mi presento perché sono direttore di una galleria d'arte.
-Bene! -Si, ti volevo fare i complimenti.
-Amore noi continuiamo a veder la mostra. -Dai... Ti č piaciuta?
Sė, veramente mi interessa la prospettiva del nudo femenino che hai...
...veramente non ho mai visto niente uguale.
Bene, grazie. Č da molto che hai la galleria?
Si... No, scusami, ma sono distratto con le fotografie...
...perché sto facendo una mostra. -Vero?
-Si, possiamo riunirci nella settimana. -Si, certo. Mi piace molto l'idea.
-Si? Benissimo. -Si, certo.
-Lė hai il sito web, il telefono e la mail. -Ti posso telefonare?
Ovvio, quando vuoi. Sono molto interessato.
Bene, ti lascio godere la mostra, e poi parliamo tranquili nella settimana.
-Si, grazie. Un piacere. -Un piacere.
-Ci vediamo. -A dopo.
Che fai qui?
Che fai qui?
Io non ci posso credere. Č un disastro questo.
-Si, non lo so... puō darsi. -Cosa puō darsi?
-Bene, che ne so. Mi č venuta cosė. -Che hai? Ti sei impazzita?
Io? Tu! Vuoi che faccia un elenco di tutto ciō che hai fatto?
Smettila Sol! Ho avuto una settimana di merda e non si giustifica che mi segua.
- Bene, ma che ne so Fede, non lo so, sei molto strano. - Stai zitta, non voglio continuare a parlare.
Andiamo, i tuoi sicuramente ti aspettano.
-E il tuo compagno? -Puō aspettare.
Che?
Cosa guardate?
Abbiamo un problema.
-No ragazzi, non cominciate. -No, Tini, veramente.
Ieri abbiamo avuto un problema con i vicini di fronte.
-Č una sciocchezza Martín. -Vediamo, cos'č successo?
Ci hanno mezzo un manifesto sulla porta discriminandoci.
-Davvero? -Hai visto che sė č grave? Che dobbiamo fare qualcosa?
-Sė, parlare con l'amministrazione, ragazzi. -Lei fa parte dell'amministrazione.
Bene, state tranquili. Io me ne occupo, si?
Hai visto che era una sciocchezza?
Volevo chiedervi una cosa, bisogno che liberiate l'appartamento in un' ora.
-Bene... -"Ah! Bene" cosa Leandro?
Avevamo detto sin dall'inizio che queste richieste si potevano fare, eh?
Si, ma adessostiamo parlando di un'altra cosa, Martín.
Sė, e ti ho detto che lo risolverō.
Senti, io adesso me ne devo andare, ma poi ne parliamo.
-Bene, anch' io vado via. -Grazie.
Bene Tini, sarō gių. Mi fai sapere quando finisci con il tuo giocattolino.
Grazie.
-Porca mattina. Chi č? -Nico.
Vengo.
Prego.
-Che bel profumo. -Si, si, si.
A finocchio.
Andiamo!
Li odio, li odio.
Anch' io, anch' io.
-Dobbiamo fare qualcosa. -Qualcosa perché?
-Per quello che ci hanno fatto ieri. -Sono stati divertenti, eh?
No, e cosė no mi aiuterai per niente!
Bugie!
Chi diceva bugie? Era un cartone animato,no?
Quale era? Quale cartone animato?
-Chiami per cancellare un'altra volta? -No, no! Sto venendo, aspettami.
Si, comunque come ti ho detto,
l'idea č esporre fra un mese pių o meno. -Permesso.
Sė, sė, prego.
Perō bene, volevo riunirmi per mostrarti delle referenze.
Appunto, guarda, vi presento, Leandro, il mio asistente.
-Come va? -Lui č Gonzalo, il fotografo...
...di cui ti ho parlato che esporrerā con noi fra un mese.
-Torno subito. -Dai. A posto.
-Vuoi bere qualcosa? Vino? -Bene, si grazie.
-Siediti, accomodati. -Permesso. Dai!
Lo so! Possiamo scrivere una lettera, minacciandogli.
Si! Con lettere tagliate. Mettiamo,
so ciō che avete fatto. Mi fatte schifo e lo racconteremo!
Quello pure č di un cartone animato. Quale era?
-Lo so! -Di quale?
-Lo so! Lo so! -Di quale cartone?
No, so cosa faremo adesso. Č a casa mia. Vengo subito amica.
-La tua modello č straordinaria. -Č la mia fidanzata.
-Si? Non lo sapevo. Non hai mai provato con uomini?
-No, veramente no. Forse in un futuro. -Dovresti provarci, ha il suo pubblico.
-Ti farō vedere un libro. -Si? Un libro di cosa?
-Di nudi masculini, lo conosci? -No, veramente no.
-Ragazzi scusate faccio presto. -Lui č Nicolās, un altro asistente.
-Un altro asistente? Hai vari asistenti? -Sė, succede che sono in molti progetti,
e non ce la faccio da solo.
-A posto ragazzi, ecco qui. Ciao. -Ciao Nicolās.
Lo vediamo?
Amore, come va?
Niente, perché?
Si, no! Adesso?
Gli sto portando le note al mio compagno.
Non ho potuto farlo ieri sera, allora...
Ti chiamo stasera, ok?
Che c'č Sol?
Bene, ciao.
Sei in ritardo.
Ti costerā molto di pių.
Amica, nastro e filo.
Nastro e filo, amica.
-Amica, nastro e filo. -Che? Hai bisogno?
Qui.
Nastro, ma filo non ne ho. -No, dobbiamo andare a cercare,
ma io non ci vogli andare, perché Martín č con un suo trastullo.
-Č con un giocattolo amoroso? -Ma so cosa fare. Ci vai tu.
-Moi? -Si.
-Vedi? Questo č impecabile... -Ne sono due.
-Si, perché quando si... -Dico, le luci sono due.
-Si, ma ciō che ti volevo fare vedere erano le veni nel corpo dell' uomo...
...con buona iluminazione, veramente č... -Come, le veni?
-Sė, vedi? In me si marcano molto, vedi?
Ossia, quando di marcano bene le veni nel muscolo, nell' avambraccio...
...si marcano bene e... vuoi ancora vino?
-No, no. -Ciao.
Luciana, che ci fai qui?!
Martín, non ti arrabbiare. Giuro che non vedo niente. Non ci vedo.
Va bene. Scopriti gli occhi. Non c'e bisogno che ti copri nienti.
-Guardate ***! -Luciana, č una riunione importante.
Una riunione, no?
Bene, me ne porto il filo e a posto. Vado via. Ciao!
-Com'č? Chi č? -Č una vicina dello studio.
-La vicina? E ingresa coė a casa tua? -Sė, sė... No, perché č amica...
...dei miei asistenti. Č quella che ha fatto quello.
Continuiamo perché ti voglo far vedere, in pagina 525 credo che sia.
C'č qualcuno che viene.
-Di chi č questo libro? -Di Damian Selva, un amico.
Ma guarda questo libro perché va meglio con il tuo stilo, mi pare.
Ma Martín, cos'č questo? Mi puoi spiegare?
No, succede che i ragazzi devono fare delle pratiche.
Quanto siete puntuali ragazzi. -La tua vicina?
-Succede che lei č artista plastica. Non te l'avevo detto?
E l'idea č che esponga nella stessa mostra.
Ma aspetta. C'č relazione tra ciō chefa lei con le mie opere?
-Assolutamente. Si, si, si. -Sė, ovvio.
-Non capisco niente. -Sė, no, sė.
-Apri froccio, immondizia, merda umana! -Che č successo?
-E adesso che c'č? -Non lo so, adesso...
Immondizia, stronzo, froccio! Apri froccio!
Apri perché ti ammazzo e vedrai. Apri stronzo, froccio!
-Cosa succede? Fammi vedere. -Eccoti.
-Tranquila, tranquila. -Questo era nella porta di casa mia.
-Questo! Questo! -Bene, ma no...
-Vieni qui che ti ammazzo. -Va bene, ma a casa mia...
-Ti pare? -No, non mi pare...
Di cosa ridi?
Perché spingi?
In questo posto siete tutti pazzi. Pazzi!
-E quello cos'č? -Questo! Questo l'hanno mezzo...
...nella porta di casa Santino. Non possiamo vivere cosė.
Bene, io non parlerō con due maleducati. Esci!
Mi ha picchiato! Mi ha picchiato! Santino, mi ha picchiato! L'hai visto.
Tranquila.
Tranquila, non sanno con chi trattano. Andiamo. Andiamo!
Tranquilo.
Adesso si.
Amore, ti dico che mi ha minacciato!
Ma a cosa sei avvocato allora?
-Bene parliamo stasera amore. -Hai visto che figlia di puttana che č?
E si č tenuta il tuo ***. -Bene si, ma vedrō come ricuperarlo.
Io ho una prova, l'ho appena ricordato. Devo andarmene, adesso!
Io suono, suono. Ho trovato le chiavi. Ciao.
Leandro.
Cosa?
Cosa?!
-Chi č? -Froccio sono io!
-Porca puttana! -Vengo.
-Che ci fai qui? -Perché non aprivi?
Perché sto lavorando.