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L'Europa-fortezza uccide anche dei bambini.
Responsabilita' politiche e penali adesso!
Minuit, à la frontière gréco-turque, en mer Egée: le 19/1/2014 une barque avec 26 réfugiés (23 Afghans et 3 Syriens) a été détectée par le bateau de la garde côtière grecque près de Farmakonisi. Au cours d'un renvoi illégal, qui a eu lieu sur le champ, 8 enfants et 3 femmes se sont noyés.
Les témoignages choquants, ci-dessous, des réfugiés survivants font partie de la conférence de presse organisée par l'Initiative Ouverte Contre les Centres de Rétention le 25 Janvier sur la Place de Syntagma, devant le Parliament grec.
Abdol Sabur rifugiato dall'Afghanistan, nel naufragio ha perso sua moglie e suo figlio di 10 anni
Abbiamo arrivato circa 100 metri dall'isola greca.
in quel tempo la nostra barca e'stata rotta.
In questo punto la nave della guardia costiera ci ha trovato e ha cominciato a sparare.
Gli abbiamo detto che la nostra barca e'rotta e che aveva problema.
I poliziotti portuali hanno legato la nostra barca nella loro nave,
che ha iniziato a correre con grande velocita verso Turchia.
Nella anteriore parte della nostra barca c'era un gancio di legno.
Li',hanno legato una corda che piu'tardi in questa parte si e'tagliata, insieme al legno.
Due poliziotti portuali erano dentro nella nostra barca e li hanno chiamato di tornare.
In quel momento la nave portuale si e'fermata ed e'tornata indietro.
Hanno legato di nuovo la nostra barca nella nave con la corda.
e questa volta la velocita' si e'raddoppiata.
Mentre la nave portuale correva con doppia velocita',
abbiamo visto che la parte posteriore della nostra barca
ha cominciato a riempire con aqua e ad affondare.
Quando l'acqua ha cominciato ad entrare nella nostra barca
abbiamo urlato "help me, help me"!
In qualche momento hanno arrestato la nave.
Abbiamo alzato i bambini e glieli mostrato.
Gli abbiamo detto che se non ci aiutano i nostri bambini moriranno.
e ci hanno picchiato,dandoci dei calci
e non ci lasciavano entrare nella loro nave.
Quando si sono fermati,hanno cominciato a calciare la nostra barca per affondarla.
Pero'la barca non affondava
perche'era ancora legata con la loro nave.
Quando hanno visto che arrivano navi turche
si sono sgomentati e hanno tagliato la corda.
Non appena che la corda si sia rotto,ha cominciato l'acqua entrare nella nostra barca.
e abbiamo cominciato ad urlare tutti insieme «aiuto! aiuto!».
Pero'non ci hanno aiutato.
Hanno tagliato la corda per mandare a fondo la nostra barca.
Le donne e i bambini che si sono trovati nella cabina della barca
si sono smarriti sotto l'acqua insieme alla barca,
e noi che eravamo sulla barca siamo caduti in mare.
La nave portuale ha fatto per andar via subito,
pero'con l'avviamento improvviso ha subito qualcosa
e dal motore usciva fuoco e fumo.
Quando e'uscito il fumo dalla nave portuale,
la parte posteriore -circa mezzo metro- si e'trovato nell'acqua.
Noi che eravamo ancora nella superficie del mare
abbiamo cercato di montare alla nave portuale
e ci hanno dato dei calci che siamo ricaduti nel mare.
Alcuni di noi che ci siamo salvati,
abbiamo provato tante volte fino a riuscire di salire alla barca.
Montavamo e i poliziotti portuali ci colpivano e ricadevamo nell'acqua.
Ad un certo punto due o 3 dai portuali
sono andati a vedere il fumo ch'e'uscita dalla nave
e poi abbiamo trovato l'oppotunita' di montare alla nave
tantissimi colpi.
Quando siamo riusciti a montare alla nave portuali,
abbiamo visto una donna affogare nel mare.
Un siriano che era con noi
ha provato di prenderla usando un pezzo di legno che ha trovato nella nave.
La donna e'riuscita ad afferrarsi dal pezzo di legno,
e poi improvvisamente un poliziotto portuale l'ha colpito,
il pezzo di legno si e'lasciato dalle sue mani e la donna e'ricaduta nel mare e affogo'.
Noi,che siamo riusciti a montare alla nave,
abbiamo chiesto dai poliziotti portuali a darci i salvagenti
per tuffarsi nel mare e salvare la gente.
I poliziotti portuali ci spingevano,ci battevano e non ci davano i salvagenti.
Non c'hanno lasciato salvare i nostri.
Ci battevano...
I poliziotti portuali volevano andar via
e ci sarebbero riusciti se non avesse preso fuoco la loro nave
e se non fosse uscito fumo dal suo motore.
Abbiamo visto che nel mare nessuno si e'rimasto nella superficie.
Tutti i resti hanno affogato.
Abbiamo visto una donna affogare ma non ci hanno lasciato salvarla.
Quando ci hanno portato nell'isola,la nave portuale ha preso fuoco.
Ed ora mentono che i poliziotti portuali ci hanno portato verso la Grecia.
Dicono bugie, se ci avessero portato verso la Grecia,
perche i corpi dei morti si sono trovarti nella Turchia?
Dicono bugie,non ci hanno portato in Grecia,
poiche'siamo stati in un distanza di 100 metri dall'isola greca.
Quando siamo rivenuti nell'isola,
l'abbiamo capito che avevamo arrivato 100 metri dalla sua costa .
Ci hanno portato verso la Turchia e vedevamo le luci della Turchia,
che sono anche diverse. Ce l'hanno fatto apposta tutto questo.
Quando ci hanno portato dietro,e siamo stati nella loro nave,la nave non andava dritto,
ma eseguiva manovre che si calpovolga la nostra barca.
Appositamente,per affondare la nostra barca e ammazzarci tutti.
Ho perso mia moglie di 28 anni e mio figlio di 10 anni.
Fada Mohammad Ahmadi, rifugiato dall'Afghanistan, ha perso sua moglie e i suoi 3 figli nel naufragio
Mi chiamo Fada Mohammad e sono afghano.
Abbiamo cominciato con una barca dalla Turchia alla Grecia.
In qualche momento la barca si e'rotta e ci siamo fermati.
Dopo pochi minuti una nave greca e'venuta.
Siamo stati contenti perche'la nave greca e'venuta e credevamo che ci salvera.
Pero'non ci hanno salvato.
Invece di salvarci, hanno cominciato a sparare
e hanno legato la nostra barca nella loro nave.
Hanno gettato una corda
e hanno legato la parte anteriore della nostra barca in un gancio di legno che c'era qui.
Poi hanno cominciato verso la Turchia con grande velocita'
Dopo un po'la corda che era leggata
nella barca si e'tagliata insieme al gancio di legna
e l'acqua ha cominciato ad entrare nella nostra barca.
A quel tempo i nostri figli dalla cabina della barca
urlavano che l'acqua e'entrata dentro.
Mia moglie insieme ai bambini
hanno provato di uscire dalla cabina della barca
e hanno montato alla barca
per farci vedere dai poliziotti portuali e salvarci.
Allora i poliziotti portuali hanno tagliato la corda che legava la barca con la nave.
I miei bambini sono caduti nell'acqua da un lato della barca
ed io e mia moglie dall'altro lato.
La barca ha cominciato ad affondare.
I poliziotti portuali con i suoi piedi hanno spinto la barca per farla affondare piu'velocemente.
Ho provato di aggrapparmi dalla nave portuale
e uno di loro,mi ha calciato nella mano. ma non ho lasciato le mani
perche'mia moglie era dietro di me e si e'aggrappata da me.
Non so nuotare.
Un siriano ha provato a prendere mia moglie con un'asta,
un poliziotto portuale l'ha battuto con un calcio nella testa
e mia moglie e'ricaduta nell'acqua e si e'affogata.
E' tutto quelo che volevo dire,nient'altro.
Ho perso due figli di 10 e 11 anni,
mia figlia di 13 anni e mia moglie di 42 anni.
Mi chiamo Fada Mohammad.
Ehsanulla Safi, rifugiato dall'Afghanistan, nel naufragio ha perso sua moglie e i suoi 4 figli
Mi chiamo Ehsanulla Safi e sono afghano.
Abbiamo cominciato dalla Turchia,
eravamo 26 persone: 3 siriani e 23 afghani.
Siamo stati circa due ore nel mare
siamo arrivati 100 metri dall'isola greca.
Li'la nostra barca ha rotta perche'il motore si e'scaldo.
Aspettavamo la', lui fa il meccanico,
c'ha detto d'aspettare 5 minuti finche' il motore sia freddo .
Prima di avere il tempo a fare qualsiasi,
la ronda della polizia portuale greca e'venuta.
Hanno cominciato a giurarci
e poi due di loro hanno montato alla nostra barca.
Con una corda hanno legato la nostra barca nella loro nave.
Mentre questi due si sono trovati ancora sulla nostra barca
che era legata nella loro nave,
hanno cominciato a correre a grande velocita' verso la Turchia.
A causa della grande velocita'
entrava l'acqua ad entrambi i lati della barca.
Molta acqua e'entrata dentro la barca.
Eccetto che la velocita' sia stato tropo grande,
la nostra barca era pesante perche'era piena di acqua
in qualche punto il legno in cui la corda si e'legata,si e'rotta.
la nostra barca, dopo che si sia tagliato dalla nave portuale,
si e'fermata e si e' rimasto dietro.
I due poliziotti che erano dentro la nostra barca,
hanno cominciato a giurare gli altri a smettere
perche'anche loro affogherebbero.
Poi la nave portuale si e'fermata e i due poliziotti portuali ci sono saliti .
Hanno ributtato la corda alla nostra barca e ci hanno detto di non muoverci.
E hanno detto ad uno di noi di rilegarla
Allora ho capito che non sono arrivati per salvarci,
ma per ammazzarci.
E questo l'ho capito perche' la velocita' e' stata aumentata.
C'era gia'acqua nella barca
e cosi'la parte posteriore ha cominciata ad affondare.
Allora gli abbiamo mostrato i bambini e le donne gridavano
"please help me, please help me"e piangevano.
Hanno detto alle nostre mogli"f..k you".
Mi sono stupito di come si siano comportati.
In qualche momento la nave portuale si e' fermata,
e ha urtato contro la nostra barca allo scopo di capovolgerla.
L'acqua e'entrata dentro.
I poliziotti portuali hanno battuto i fianchi della barca
e l'ha cominciato ad affondarsi di piu'.
la gente ch'era nella barca si e'sparso ad entrambi i lati.
I poliziotti portuali cercavano di tagliare la corda che era legata la nostra barca.
Non lasciavano nessuno montare alla loro nave.
La nave portuale ha provato di partire,
e da quello che capisco,con il premere dell'acceleratore il motore ha preso fuoco.
Improvvisamente ho visto la parte posteriore della nave portale
che si entri circa un metro dentro l'acqua.
Allora e'apparsa l'opportunita' per coloro che eravamo ancora nella superficie
a montare alla nave portuale.
Ma non ci hanno lasciato a montare.
Ci calciavano,
ma noi persistevamo a provare di montare e l'abbiamo fatto.
Dentro la nave portuale abbiami visto 4 persone,due in ogni fianco.
Un capo si trovava nella cabina della nave
insieme al capitano che dava ordini.
3 o 4 di noi che gia'eravamo nella nave
abbiamo detto ai poliziotti portuali di darci salvagenti
per tuffarsi nel mare e salvare i nostri.
Mia moglie ed i miei bambini,
li vedevo davanti ai miei occhi affogare nel mare.
Un siriano,con un pezzo di legno che ha trovato nella nave,voleva pigliare qualche donna.
Poi un poliziotto portuale e'venuto,l'ha colpito dicendogli di lasciarla morire.
L'abbiamo vista davanti ai nostri occhi sparire nel mare,
ma non ci ha lasciato a fare niente.
Quando ho visto le mie figlie, di 1.5,8 e 9 anni,
mio figlio di 11 anniï e mia moglie di 45 anni,affogare,
volevo morire anch'io.
Mi hanno minacciato di battermi, e gli ho detto«ammazzate anche me».
Gli chiedevo di ammazzare anche me,ma non mi ascoltavano.
La disgrazia e'successa.
Inoltre non mi hanno permesso di andare a salvarli.
Con tutti questi fatti che voi giudichiate
se sono venuti di salvarci oppure di rovinarci.
I propri poliziotti portuali ci hanno detto,
se direte qualcosa all'infuori gli faremo del male.
Se penserete solo questo capirete tutto.
Il loro capo, che era robusto, anche gli altri 4 poliziotti portuali,
se me li mostrate li riconoscero'.
Anzi la maggior parte di noi possiamo riconoscerli
Quando ci hanno portato all'isola e ci hanno dato ai poliziotti,
sebbene non abbiamo avuto scarpe e i nostri vestiti siano stati umidi
ci calciavano dicendo «vai avanti».
In questo modo si addestrano i poliziotti?
La polizia in ogni paese esiste a proteggere gli uomini.
E'questa la protezione? Perche'ci calciavano?
Ci hanno battuto dicendo «vai avanti,vai avanti».
I nostri vestiti sono stati umidi
e siamo stati costretti a toglierseli ad asciugarli
e poi a rimettere i stessi vestiti.
Tutta la notte nella guardina l'abbiamo passato senza cibo.
E perche'i nostri vestiti sono stati umidi raffreddavamo.
Questi sono i diritti umani?
In piu',e'quello che il ministro della Marina Mercantile ha detto,
che,si pressume,che ci hanno salvati e ci portavano verso la Grecia.
Pero'volevamo solo 100 metri ad arrivare alla costa greca.
Se fossimo rimasti li'senza molestarci forse reggeremmo anche per una settimana.
Dal'posto che si siamo trovati potremmo arrivare nuotando
anche con i bambini e le donne.
Anche senza aiuto.
Ma quello che ha detto di siano venuti da salvarci
non e'la verita',altrimenti perche'i corpi si sono trovati a Smirne,Turchia?
Per esempio se succede qualcosa qui,
noi,che ci troviamo qui, sapiamo meglio della situazione,no?
O il ministro che non c'e'qui?
Chi ha ragione,noi che l'abbiamo visuto o il ministro che non c'era li'?
Che voi lo giudichiate.
Poi, se la polizia non avesse attegiamento ostile contro noi...
Siamo solo due giorni ad Atene...
Siamo tutti feriti dall'evento,
alcuni,li teniamo dalle spalle che possano camminare!
Proprio io,che ho perso 5 membri della mia famiglia,
Ieri con un parente che e'venuto dalla Norvegia
la polizia ci ha catturato.
Gli esplicavo in inglese«vi prego due giorni fa abbiamo vissuto quest'incidente».
Che io abbia gia'perso 5 persone dalla famiglia.
E mi dice, «no, come on, come on, no problem».
Questo e'successo ieri alle 14:00,poi alle 15:00 la polizia ha catturato ancora due persone di noi.
Piu'tardi hanno condotto ancora 3 persone.
E si sono tenuti nella guardina per due ore.
E hanno provato di esplicare alla polizia
che siano di loro che hanno gia' scampato dalla morte.
E la polizia gli ha detto''no', no dobbiamo fermarci''.
Insomma,qui ci sono mass media locali e dall'estero.
Forse gli stranieri sanno di piu'su di noi.
Mica la polizia non sapeva di noi?
Cosa pensate? Che tutto quello e'un caso fortuito?
Abbiamo solo una richiesta da voi giornalisti,organizzazioni,partiti politici.
Non vogliamo nient'altro,la nostra vita si e'terminata la',dentro il mare.
Vogliamo che si trovino i corpi dei morti.
Questo lo chiediamo dalle tutte le paesi.
Dalla Grecia fino alle paesi dell'unione europea
Richiediamo prima di tutto che i corpi si trovino.
Non vogliamo nient'altro,ne'pane, ne'casa,niente,niente...
Vogliamo solo che si trovino i corpi dei nostri bambini.
E alla fine,quello che voglio dire e'che
questi 4 poliziotti portuali che ci hanno fatto del male,
loro che ci hanno portato in questa situazione...
Che vengano in presenza di psicologi
e che siedano di fronte a noi e che dicano che non diciamo la verita'.
Se questa paese ha veramente istituzioni e organi,
che gli porti di fronte a noi
che ci dicano la verita' come sono successi tutti questi.
I rifugiati sono obbligati a passare attraverso quel passagio,
non solo noi,comunque per noi tutto e'finito.
I rifugiati vengono,perche' ai loro paesi c'e'la guerra,
per esempio in Afghanistan da 38 anni c'e'la guerra.
Hanno problemi percio'vengono qui.
Altrimenti si ammazzassero li'.
Ma qui perche'affrontare le stesse cose;
Dove sono andati i diritti umani, dov'e'l'umanita'?
La gente salva anche gli animali quando sono in pericolo,
noi siamo uomini e non ci hanno salvato.
Che voi giudichiate.
Siamo uomini,dovrebbero salvarci, rispettarci.
Questo chiedo da voi, umanita'e nient'altro.
I poliziotti portuali dicono ora che nell'isola li abbiamo ringraziato.
Ma e'possibile di ringraziarli perche'hanno ucciso i nostri?
No,non li abbiamo ringraziato.
Piangevamo e gli dicevamo trovare la gente,
che sono ancora dispersi.
Ieri abbiamo ascoltato che alcuni dicono che li abbiamo ringraziato.
No,non e'la verita'.
Ci hanno dato circa 10-15 carte a firmare.
Non ci hanno dato nemmeno un'interprete a dirci che sono queste carte.
Se c'entra delle cellulari,dei vestiti o della gente che abbiamo perso.