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Oggi parlerò della relazione
tra la scienza e i valori umani.
Si pensa comunemente che
le domande della morale,
le domande sul bene e il male e sul giusto e lo sbagliato,
siano domande sulle quali la scienza ufficialmente non ha un'opinione.
Si pensa che la scienza ci possa aiutare
ad avere quello a cui diamo valore
ma non possa mai dirci che cosa per noi dovrebbe avere valore.
E, di conseguenza, io penso che la maggior parte delle persone
qui presenti probabilmente creda che la scienza non risponderà mai
alle più importanti questioni della vita umana
domande come, "Per quali cose vale la pena vivere?"
"Per quali cose vale la pena morire?"
"Che cosa rende la vita una buona vita?"
Ecco, io sostengo
che questa sia un illusione, e che la separazione
tra scienza e i valori umani sia un'illusione.
E direi addirittura un'illusione piuttosto pericolosa
a questo punto della storia dell'umanità.
Ora, si dice spesso che la scienza
non può dare le fondamenta per la moralità e i valori umani
perché la scienza ha a che fare con i fatti.
E i fatti e i valori sembrano appartenere a due sfere diverse.
Si pensa spesso che non c'è alcuna descrizione
di come sia il mondo
che può dirci come il mondo dovrebbe essere.
Ma io penso che sia chiaramente falso.
I valori sono un certo tipo di "fatto".
Sono "fatti" che riguardano il benessere di creature consce.
Perché non abbiamo degli obblighi etici verso i sassi?
Perché non proviamo compassione per i sassi?
È perché non pensiamo che dei sassi possano soffrire. E se siamo più
preoccupati per i primati nostri simili
che degli insetti, come effettivamente siamo,
è perché noi pensiamo che loro siano esposti ad una più ampia gamma
di potenziale felicità o sofferenza.
Ora la cosa importante che dovremmo notare qui
è che questa è l'affermazione di un fatto.
Questo è qualcosa sul quale potremmo avere ragione o torto. E se noi
abbiamo frainteso la relazione tra la complessità biologica
e le possibilità dell'esperienza
allora potremmo esserci sbagliati sulle vite interiori degli insetti.
OK. E non c'è alcuna nozione,
alcuna versione della moralità umana
e dei valori umani che io abbia mai incontrato
che non sia ad un certo punto riducibile
ad un interesse verso l'esperienza cosciente
e i suoi possibili cambiamenti.
Anche se traete i vostri valori dalla religione,
anche se pensate che il bene e il male alla fine
siano collegati a delle condizioni dopo la morte,
alla felicità eterna con Dio
oppure ad un eternità di sofferenza all'inferno,
siete ancora interessati all'essere coscienti e i suoi cambiamenti.
E dire che questi cambiamenti possono rimanere dopo la morte
è essa stessa l'affermazione di un fatto
che, ovviamente, può essere o non essere vero.
Ora, per parlare delle condizioni di benessere
in questa vita, per gli esseri umani,
noi sappiamo che c'è una serie ininterrotta di questi fatti.
Sappiamo che è possibile vivere in uno stato fallito,
dove tutto quello che può andare male va male,
dove le madri non possono nutrire i propri figli,
dove degli sconosciuti non possono trovare le basi per collaborare pacificamente,
dove le persone sono assassinate senza ritegno.
E sappiamo che è possibile spostarsi lungo questa serie di fatti,
verso qualcosa che è un po' più idilliaco,
fino ad un posto dove una conferenza come questa è possibile.
E sappiamo,
che ci sono risposte giuste e sbagliate
a come muoversi all'interno di questo spazio.
Sarebbe una buona idea contaminare l'acqua con il colera?
Probabilmente no.
Sarebbe una buona idea se tutti credessero nel malocchio,
se le persone, quando accade loro qualcosa di male,
accusassero subito i propri vicini? Probabilmente no.
Ci sono delle verità da conoscere
su come le comunità umane prosperano,
che le comprendiamo o no.
E la moralità è collegata a queste verità.
Perciò, parlando di questi valori noi stiamo parlando di fatti.
Ora, la nostra situazione nel mondo può essere compresa su molti livelli.
Dal livello del genoma
al livello dei sistemi economici
e degli accordi politici.
Ma se vogliamo parlare del benessere umano
dobbiamo necessariamente parlare del cervello umano.
Perché sappiamo che la nostra esperienza del mondo e di noi stessi al suo interno
si realizza nel cervello.
Qualunque cosa accada dopo la morte,
anche se il terrorista suicida effettivamente avrà 72 vergini nel paradiso,
in questa vita, la sua personalità,
la sua sfortunata personalità,
è un prodotto del suo cervello.
Perciò, i contributi della cultura,
se la cultura ci cambia, come effettivamente fa,
ci cambia modificando i nostri cervelli.
Per questo, qualsiasi variazione culturale ci possa essere
in come gli esseri umani prosperano
esse possono, almeno in principio, essere capite
nel contesto di una scienza della mente in via di maturazione,
della neuroscienza, della psicologia, ecc.
Perciò, quello che sto sostenendo è che
i valori sono ridotti a fatti,
a fatti relativi all'esperienza cosciente
di esseri coscienti.
Perciò possiamo visualizzare uno spazio
di possibili cambiamenti nelle esperienze di questi esseri.
E lo penso come una sorta di panorama morale
con dei picchi e delle valli che corrispondono
alle differenze di benessere di creature coscienti,
sia personali che collettive.
E una cosa da notare è che forse
ci sono stati del benessere umano
ai quali raramente abbiamo accesso, ai quali solo poche persone hanno accesso.
E stanno aspettando di essere scoperti.
Forse alcuni di questi stati possono essere propriamente chiamati
mistici o spirituali.
Forse ci sono altri stati ai quali non possiamo accedere
per come sono strutturate le nostre menti
ma altre menti potrebbero accedervi.
Ora, vorrei essere chiaro su quello che non sto dicendo. Non sto dicendo
che è garantito che la scienza riesca a mappare questo spazio,
o che avremmo delle risposte scientifiche ad ogni
possibile domanda morale.
Io non penso, per esempio, che un giorno voi consulterete
un supercomputer per sapere se dovreste avere o no un secondo figlio,
o se dovremmo bombardare le centrali nucleari iraniane
o se è giusto mettere l'intero costo di TED sulla nota spese.
(Risate)
Ma se le domande influiscono sul benessere umano
allora esse hanno delle risposte, che noi le troviamo o no.
E ammettere questo,
il solo ammettere che ci sono delle risposte giuste e sbagliate
alla domanda di come gli umani prosperano
cambierà il modo in cui noi parliamo della moralità,
e cambierà le nostre aspettative
di cooperazione umana nel futuro.
E per esempio, ci sono 21 stati nel nostro Paese
dove la punizione fisica nelle scuole è legale.
È legale per un insegnante picchiare un bambino con un'asse di legno, duramente,
provocando dei lividi, delle vesciche e addirittura dei tagli alla pelle.
E centinaia di migliaia di bambini, tra l'altro,
sono soggetti a questi trattamenti ogni anno.
La posizione di questi distretti "illuminati" non penso vi sorprenderà.
Non stiamo parlando del Connecticut.
E la ragione per questo tipo di comportamento è esplicitamente religioso.
Il creatore stesso dell'universo
ci ha detto di non risparmiare il bastone,
per non viziare il bambino.
Questo è nel libro dei Proverbi 13:20, e credo 23.
Ma possiamo fare l'ovvia domanda. OK?
È una buona idea, generalmente parlando,
sottoporre dei bambini al dolore,
alla violenza e all'umiliazione pubblica
come modo per incoraggiare uno sviluppo emotivo salutare
e un buon comportamento?
(Risate)
C'è qualche dubbio
che questa domanda abbia una risposta,
e che sia importante?
Ora, tanti di voi saranno preoccupati
che la nozione di benessere è indefinita
e che è perpetuamente aperta per essere reinterpretata.
E allora, come potrebbe esserci
una nozione oggettiva di benessere?
Beh, consideriamo, per analogia, il concetto di benessere fisico.
Il concetto di benessere fisico è indefinito,
come abbiamo appena ascoltato da Michael Specter. È cambiato nel corso degli anni.
Quando questa statua è stata scolpita
la vita media era di circa 30 anni.
Ora è di circa 80 nei paesi sviluppati.
Potrebbe arrivare il giorno in cui giocheremo con i nostri geni
in modo che non essere in grado di correre una maratona
a 200 anni di età, sarà considerata un profondo handicap.
Già, la gente vi manderà delle donazioni quando sarete in quelle condizioni.
(Risate)
Notate che il fatto che il concetto di salute
sia aperto, davvero aperto a revisioni,
non lo rende inutile.
La differenza tra una persona in salute
e una morta
è la più chiara e consequenziale che possiamo fare nella scienza.
Ora, un'altra cosa da notare è che potrebbero esserci molti picchi nel panorama morale.
Ci potrebbero essere modi equivalenti di crescere bene.
Ci possono essere modi equivalenti di organizzare una società umana
per massimizzare la prosperità umana.
Ora, perché questo
non può mettere a repentaglio una moralità oggettiva?
Bene, pensiamo a come parliamo di cibo.
Non sarei mai tentato di sostenere con voi
che ci deve essere un solo cibo giusto da mangiare.
Ci sono chiaramente una serie di sostanze
che costituiscono cibo salutare.
Ma nonostante questo c'è una chiara distinzione
tra cibo e veleno.
Il fatto che ci siano molte risposte giuste
alla domanda "che cos'è il cibo?"
non ci induce a dire
che non ci sono verità da sapere sulla nutrizione umana.
Ora, molte persone si preoccupano che
una moralità universale richiederebbe
dei precetti morali che non ammettono eccezioni.
Perciò, per esempio, se è veramente sbagliato mentire,
sarà sempre sbagliato mentire,
e se c'è un'eccezione,
in tal caso non potrà esserci una verità morale.
Perché pensiamo questo?
Considerate, per analogia, il gioco degli scacchi.
Ora, se deciderete di giocare bene,
un principio come quello di non perdere la vostra regina
è molto giusto da seguire.
Ma chiaramente ci sono eccezioni.
Ci sono momenti in cui perdere la propria regina può essere una mossa brillante.
Ci sono momenti in cui è l'unica buona cosa che si può fare.
E nonostante tutto, gli scacchi sono un dominio di perfetta oggettività.
Il fatto che qui ci siano eccezioni
non cambia niente.
Ora, questo ci porta a discutere la serie di mosse
che le persone sono pronte a fare nella sfera morale.
Considerate il grande problema del corpo delle donne.
Che cosa fare in proposito?
Beh, questa è una delle cose che possiamo fare,
possiamo coprirlo.
Ora, la posizione della nostra comunità intellettuale è che,
nonostante non ci possa piacere,
nonostante noi pensiamo che sia sbagliato
a Boston o Palo Alto (California),
chi siamo noi per dire
che i fieri cittadini di un'antica cultura
sbaglino a obbligare le proprie mogli e figlie
a vivere con dei sacchi in testa?
E chi siamo noi per dire che è sbagliato
picchiarle con dei cavi di ferro,
o lanciare loro in faccia dell'acido da batteria
se rifiutano il privilegio di essere soffocate in questo modo?
O chi siamo noi per non dire questo?
Chi siamo noi per fingere
di sapere così poco del benessere umano
per sospendere il giudizio su una pratica come questa?
Non sto parlando di indossare volontariamente un velo,
le donne dovrebbero poter indossare quello che vogliono, per quanto mi riguarda.
Ma che cosa significa "volontario"
in una comunità dove
quando una ragazza viene stuprata
il primo impulso del padre,
molto spesso, è quello di ucciderla per vergogna?
Lasciate che questo fatto esploda nel vostro cervello per un minuto.
Vostra figlia viene stuprata,
e quello che volete fare è ucciderla.
Quali sono le probabilità che questo rappresenti
un picco del benessere umano?
Ora, dire questo non è dire che noi abbiamo
la soluzione perfetta nella nostra società.
Come per esempio,
questo è quello che vedete in un'edicola qualsiasi
ovunque nel mondo civile.
Ora, sicuramente, per molti uomini,
servirebbe una laurea in filosofia per trovare qualcosa di sbagliato in queste immagini.
(Risate)
Ma se siamo in vena di riflettere
possiamo chiedere,
"È questa la perfetta espressione
di equilibrio psicologico
rispetto alle variabili di giovinezza, di bellezza, e dei corpi delle donne?"
Cioè, è questo l'ambiente ottimale
nel quale fare crescere i nostri figli?
OK, probabilmente no. Però forse c'è una zona
nello spettro
tra questi due estremi
che rappresenta una zona di miglior equilibrio?
(Applausi)
Forse ci sono tante di queste zone.
Di nuovo, dati altri cambiamenti nella cultura umana
ci potrebbero essere molti picchi nel panorama morale.
Ma una cosa da notare è che abbiamo
molti più modi per non essere su un picco.
Ora, l'ironia, dal mio punto di vista
è che le uniche persone che normalmente mi danno ragione
e che pensano che ci siano risposte giuste e sbagliate alle questioni morali
sono dei demagoghi religiosi di un qualche tipo.
E ovviamente pensano di avere la risposta giusta a queste domande morali
perché hanno avuto le risposte da una voce in un vortice d'aria
non perché hanno fatto un'analisi intelligente delle cause
e della condizione di benessere umano e animale.
Di fatto, la resistenza della religione
come lente tramite la quale molte persone vedono le questioni morali,
ha separato la maggior parte dei discorsi di moralità
dalle vere questioni di sofferenza umana e animale.
Ecco perché impieghiamo il nostro tempo
a parlare di cose come il matrimonio tra omosessuali
e non di cose come i genocidi o la proliferazione nucleare
o la povertà o un qualsiasi altro grande problema.
Ma i demagoghi hanno ragione su una cosa, noi abbiamo bisogno
di una concezione universale di valori umani.
Ora, che cosa abbiamo davanti che ci blocca?
Una cosa da notare è che noi
facciamo una cosa diversa quando parliamo di moralità,
in particolar modo sul piano laico, accademico e scientifico.
Quando parliamo di moralità diamo valore alle differenze di opinione
in un modo che non facciamo in nessuna altra area delle nostre vite.
Per esempio, il Dalai Lama si alza ogni giorno
e medita sulla compassione.
E lui pensa che aiutare altri esseri umani
sia una parte integrante della felicità umana.
Dall'altra parte abbiamo qualcuno come Ted Bundy.
A Ted Bundy piaceva moltissimo rapire e stuprare
e torturare e uccidere giovani donne.
Sembra che ci sia una vera divergenza di opinioni
su come utilizzare proficuamente il proprio tempo.
(Risate)
La maggior parte degli intellettuali occidentali
guarda questa situazione
e dice "Bene, il Dalai Lama
non ha veramente niente per dire di avere ragione
o per Ted Bundy di avere torto
che ammetta una vera discussione
che possa potenzialmente rientrare nei confini della scienza.
A uno piace il cioccolato, all'altro la vaniglia.
Non c'è niente che uno possa dire all'altro
per poterlo convincere.
E si noti che nella scienza non facciamo questo.
A sinistra abbiamo Edward Witten.
È uno studioso della teoria delle stringhe.
Se chiedi al fisico più intelligente
chi è il fisico più intelligente,
nella mia esperienza, metà di loro dirà che è Ed Witten.
L'altra metà dirà che non gli è piaciuta la domanda.
(Risate)
Ora, cosa potrebbe succedere se mi presentassi ad una conferenza di fisici
e dicessi: "La teoria delle stringhe è falsa.
Non mi sconfinfera. Non è come ho scelto
di vedere l'universo in piccola scala.
Non sono un fan."
(Risate)
Bene, non succederebbe niente perché non sono un fisico,
non capisco la teoria delle stringhe.
Sono il Ted Bundy della teoria delle stringhe.
(Risate)
Non vorrei far parte di nessun club sulla teoria delle stringhe che mi accettasse come membro.
Ma questo è proprio il punto.
Ogni volta che stiamo parlando di fatti
alcune opinioni devono essere escluse.
Questo significa avere un dominio di competenza.
Ecco perché la conoscenza conta.
Come ci siamo convinti
che nella sfera morale non esista una competenza morale,
o talento morale, o addirittura genio morale?
Come ci siamo convinti
che deve contare ogni opinione?
Come ci siamo convinti
che ogni cultura ha un punto di vista
su questi argomenti che valga la pena considerare?
I Talebani
hanno un punto di vista sulla fisica
che vale la pena considerare? No.
(Risate)
Come può la loro ignoranza essere meno ovvia
sul tema del benessere umano?
(Applausi)
Io penso che questo sia ciò di cui il mondo ha ora bisogno.
Ha bisogno di persone come noi che ammettano
che ci sono risposte giuste e sbagliate
alle domande sul benessere umano,
e che la moralità ha a che fare
con questo ambito dei fatti.
È possibile
per gli individui, e addirittura per intere culture
ritenere importanti le cose sbagliate.
Il che significa dire che è possibile per loro
avere delle credenze e dei desideri che possano portare
a inutili sofferenze umane.
Il solo ammettere questo trasformerà il nostro discorso sulla moralità.
Viviamo in un mondo
dove le frontiere tra nazioni hanno sempre meno valore,
e un giorno non avranno nessun significato.
Viviamo in un mondo pieno di tecnologie distruttive,
e queste tecnologie non possono essere de-inventate,
sarà sempre più facile
rompere le cose anziché aggiustarle.
Mi sembra ovvio
che non possiamo
rispettare e tollerare
grandi divergenze sulle nozioni del benessere umano,
più di quanto possiamo rispettare e tollerare grandi divergenze
su come le malattie si trasmettono,
o sugli standard di sicurezza dei palazzi e degli aerei.
Dobbiamo semplicemente convergere
sulle risposte che noi diamo alle più importanti domande della vita umana.
E per fare questo, dobbiamo ammettere che queste domande hanno risposte.
Molte grazie.
(Applausi)
Chris Anderson: Dunque, c'è del materiale che scotta.
Sia tra questo pubblico che tra la gente altrove nel mondo
qualcuno, ascoltando queste cose, potrebbe
urlare, arrabbiarsi, adirarsi con esse.
Il linguaggio qui sembra avere grande importanza.
Quando parli di velo,
tu parli di donne che indossano vestiti a sacco.
Ho vissuto nel mondo musulmano, ho parlato con molte donne musulmane.
E alcune di loro direbbero qualcosa di diverso. Direbbero,
"No, questa è una celebrazione
dell'essere femmina,
ci aiuta a costruirla ed è il risultato del fatto che.."
e questa è probabilmente una visione psicologica sofisticata,
"che non bisogna avere fiducia nel desiderio maschile."
Voglio dire, potresti cominciare una conversazione
con questo tipo di donna senza sembrare un imperialista culturale?
Sam Harris: Sì, beh, ho cercato di riassumere questo in una frase
guardando l'orologio che correva,
ma la domanda è,
che cosa è volontario in un contesto
dove gli uomini hanno certe aspettative,
ed è sicuro che sarai trattata in un certo modo,
se non ti metti il velo?
Perciò, se chiunque in questa stanza
volesse indossare un velo,
o un cappello simpatico, o un tatuaggio sulla propria faccia --
penso che noi dovremmo essere liberi di fare volontariamente quello che vogliamo
ma dobbiamo essere onesti a proposito
delle costrizioni che queste donne stanno subendo.
Perciò non penso che dovremmo essere così ansiosi
di prenderle in parola,
specialmente quando ci sono 50 gradi
e stai indossando un burqa.
C.A.: Molte persone vogliono credere in questo
concetto di progresso morale.
Ma puoi farlo quadrare?
Mi è sembrato di capire che potevi
conciliarlo con un mondo che non diventa
uni-dimensionale, dove ognuno deve pensare allo stesso modo.
Prova ad immaginare
portando l'orologio 50 anni in avanti,
100 anni in avanti, come ti piacerebbe pensare
il mondo, equilibrando il progresso morale
con la ricchezza.
S.H.: Beh, io penso che una volta che ammettiamo
di essere su una strada verso la conoscenza delle nostre menti
a livello cerebrale, in alcuni dettagli importanti,
allora bisogna ammettere
che saremo in grado di capire
tutte le nostre qualità positive e negative
in un dettaglio molto maggiore.
Capiremo le emozioni sociali positive
come empatia e compassione.
e capiremo i fattori
che le incoraggiano, sia che siano genetici
sia che dipendano da come le persone parlano tra di loro,
sia che essi siano dei sistemi economici.
Nella misura in cui cominceremo a gettare una luce su questo
andremo inevitabilmente a convergere
in questo spazio di fatti.
Non ci sarà possibile prendere tutto.
Non capiterà che
mettere il velo a mia figlia dalla nascita
sarà uguale ad insegnarle
ad essere fiduciosa e ad essere ben educata
nel contesto degli uomini che desiderano donne.
Non penso ci sia bisogno di una borsa di studio per sapere
che obbligare a mettere il velo è una pessima idea.
Ma ad un certo punto
saremo in grado di analizzare il cervello di tutti i coinvolti
e di fatto interrogarli.
Le persone amano le proprie figlie
anche con questi sistemi?
Penso ci sia una chiara risposta a questo.
E se i risultati dicono che effettivamente è così,
sei pronto a cambiare il tuo giudizio
su alcune di queste questioni?
Sì, è un fatto ovvio
che puoi amare qualcuno
nel contesto di un sistema di credenze veramente illusorio.
Potresti dire "Siccome sapevo che mio figlio omosessuale
sarebbe andato all'inferno se avesse trovato un fidanzato,
gli ho tagliato la testa. E questa è la cosa più compassionevole che potessi fare."
Se metti tutti questi pezzi in fila,
sì, io penso che tu potresti sentire amore.
Ma di nuovo, dobbiamo parlare
del benessere in un contesto più grande.
Ci siamo dentro tutti insieme,
non si tratta di un solo uomo che si sente in estasi
per poi farsi esplodere in un autobus.
C.A.: Questa è una conversazione che mi piacerebbe
continuare per ore.
Non abbiamo tempo, ma forse in futuro. Grazie per essere venuto a TED.
S.H. È veramente un onore. Grazie.
(Applausi)