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Porgi amor,
qualche ristoro
al mio duolo,
ai miei sospir!
O mi rendi il mio tesoro.
o mi lascia almen morir...
Vieni, cara Susanna, finiscimi l'istoria.
E' già finita.
Dunque volle sedurti?
Oh il signor Conte non fa tai complimenti
colle donne mie pari: egli venne a contratto di danari.
Ah il crudel più non m'ama!
E come poi è geloso di voi!
Come lo sono i moderni mariti: per sistema infedeli,
per genio cappricciosi, e per orgoglio poi tutti gelosi.
Ma se Figaro t'ama ei sol potria...
La, la, la,la...
Eccolo: vieni amico: Madama impaziente:
A voi non tocca stare in pena per questo.
Ecco il progetto.
Per Basilio un biglietto gli fo capitar che l'avvertisca di certo appuntamento
che per l'ora del ballo a un'amante voi deste.
Oh ciel! Che sento! Ad un uom sì geloso!
Ancora meglio. Aspetta:
al Conte farai subito dir che verso sera t'aspetti nel giardino:
il picciol Cherubino per mio consiglio non ancor partito,
da femmina vestito
faremo che in tua vece ivi sen vada:
questa è l'unica strada onde Monsù
sorpreso da Madama
sia costretto a far poi quel che si brama.
-Che ti par? -Non c'è mal.
-Nel nostro caso... -Quand'egli è persuaso e dov'è il tempo?
lto è il Conte alla caccia: e per qualch'ora non sarà di ritorno;
io vado e tosto Cherubino vi mando;
-lascio a voi la cura di vestirlo. -E poi?
E poi.
Se vuol ballare, signor contino,
il chitarrino le suonerò. Sì...
Quanto duolmi, Susanna, che questo giovinetto
abbia del Conte le stravaganze udite!
ah tu non sai!.. ma per qual cosa mai
da me stessa ei non venne? Dov'è la canzonetta?
Eccola; appunto facciam che ce la canti...
Zitto, vien gente...
è desso.
Avanti, avanti, signor ufficiale.
Ah non chiamarmi con nome sì fatale,
ei mi rammenta che abbandonar degg'io comare tanto buona...
-E tanto bella. -Ah si... certo...
Ah si... certo... lpocritone!
via, presto la canzone che stamane a me deste
a Madama cantate...
Chi n'è l'autor?
Guardate: egli ha due dita di rossor sulla faccia.
Prendi la mia chitarra, e l'accompagna.
lo sono sì tremante... ma se Madama vuole...
Lo vuole, si lo vuol: manco parole.
Voi che sapete che cosa è amor,
donne vedete s'io l'ho nel cor...
Quello ch'io provo vi ridirò,
è per me nuovo, capir nol so.
Sento un affetto pien di desir,
ch'ora è diletto, ch'ora è martir;
gelo, e poi sento l'alma avvampar,
e in un momento torno a gelar.
Ricerco un bene fuori di me:
non so chi il tiene non so cos'è
sospiro e gemo senza voler,
palpito e tremo senza saper;
non trovo pace notte né dì, ma pur mi piace languir così...
Bravo! Che bella voce!
lo non sapea che cantaste sì bene.
Oh in verità egli fa tutto bene quello ch'ie fa.
Presto, a noi, bel soldato. Figaro v'informò...
Tutto mi disse.
Lasciatemi veder: andrà benissimo:
siam d'egual statura... giù quel manto.
-Che fai? -Niente paura.
E se qualcuno entrasse?
Entri, che mal facciamo? La porta chiuderò
Ma come poi acconciargli i capelli?
Una mia cuffia prendi nel gabinetto, presto.
-Che carta è quella? -La patente.
Che sollecita gente!
L'ebbi or or da Basilio.
Dalla fretta obbliato hanno il sigillo.
-ll sigillo di che? -Della patente.
Cospetto! Che premura! Ecco la cuffia.
Spicciati: va bene: miseri noi, se il Conte viene!
Venite, inginocchiatevi!
Restate fermo lì...
Pian piano or via giratevi!
Bravo! Va ben così!
La faccia ora volgetemi.
Olà! Quegli occhi a me,
drittissimo, drittissimo, guardatemi, guardatemi.
Madama qui non è...
Più alto quel colletto...
Quel ciglio un po più basso...
le mani sotto il petto... vedremo poscia il passo
quando sarete in piè...
Mirate il bricconcello,
mirate quanto è bello,
che furba guardatura,
che vezzo, che figura!
Se l'amano le femmine han certo il lor perché...
Quante buffonerie!
Ma se ne sono io medesma gelosa;
ei serpentello, volete tralasciar d'esser sì bello?
Finiam le ragazzate:
or quelle maniche oltre il gomito gli alza,
-onde più agiatamente l'abito gli si adatti -Ecco.
Più indietro. Così... che nastro è quello?
-E' quel ch'esso involommi. -E questo sangue?
ll sangue... io non so come...
poco pria sdrucciolando sopra un sasso... la pelle io mi graffiai,
e la piaga col nastro mi fasciai.
Mostrate: non c'è mal: cospetto!
ha il braccio più candido del mio! Par una ragazza...
E segui a far la pazza? Va nel mio gabinetto
e prendi un poco d'inglese taffetà, ch'è sullo scrigno.
ln quanto al nastro.. in ver.. per il colore mi spiacea di privarmene...
Tenete: e da legargli il braccio?
Un altro nastro prendi insiem col mio vestito.
Ah! Più presto m'avria quello guarito.
Perché? Questo è migliore!
Allor che un nastro legò la chioma, ovver toccò la pelle... d'oggetto...
Forestiero, è buon per le ferite, non è vero?
Guardate qualità ch'io non sapea!
Madama scherza, ed io frattanto parto.
Poverin, che sventura!
-Oh me infelice! -Or piange!
Oh ciel! Perché morir non lice! Forse vicino all'ultimo momento...
questa bocca oseria...
Siate saggio: cos'è questa follia?
Chi picchia alla mia porta?
Perché chiusa?
ll mio sposo: o Dei! Son morta!
Voi qui senza mantello... in quello stato
un ricevuto foglio... la sua gran gelosia!
Cosa indugiate?
-lo son qui sola... -Ed a chi parlate?
A voi... certo... a voi stesso...
Dopo quel ch'è successo...
il suo furor... non trovo altro consiglio
Ah mi difenda il cielo in tal periglio!
Che novità!
Non fu mai vostra usanza di rinchiudervi in stanza.
-E' ver, ma io io stavo qui mettemdo... -Via, mettendo...
Certe robe... era meco la Susanna che in sua camera è andata.
Ad ogni modo voi non siete tranquilla: guardate questo foglio.
(Numi! È il foglio che Figaro gli scrisse!)
Cos'è codesto strepito! ln gabinetto qualche cosa è caduto.
lo non intesi niente.
Convien che abbiate i gran pensieri in mente.
-Di che? -Là v'è qualcuno.
-Che volete che sia! -lo chedo a voi. lo vengo in questo punto.
Ah sì, Susanna... appunto...
Che passò, mi diceste, alla sua stanza.
Alla sua stanza, o qui, non vidi bene.
Susanna! E donde viene che siete sì turbata
per la mia cameriera.
lo non so nulla; ma turbata senz'altro.
Ah questa serva più che non turba me, turba voi stesso.
E' vero, è vero: e lo vedrete adesso.
Susanna or via sortite!
sortite, così vo'.
-Fermatevi! Sentite... -Cos'è codesta lite?
-sortire ella non può... -il paggio dove andò?..
E chi vietarlo osa?
Lo vieta, lo vieta l'onestà.
Un abito da sposa provando ella si sta...
Chiarissima è la cosa.
-Bruttissima è la cosa... -L'amante qui sarà
-Capisco qualche cosa; veggiamo come va. -bruttissima è la cosa, chi sa cosa sarà.
Susanna!
Fermatevi!
Or via sortite!
Sentite!
-Sortite! -Fermatevi.
lo così vo'!
Sortire ella non può.
Dunque parlate almeno,
Susanna, se qui siete...
Nemmen, nemmeno, io v'ordino tacete!
-Consorte mia giudizio! -O cielo! Un precipizio!
-Consorte mia giudizio... -un scandalo, un disordine qui certo nascerà.
-Consorte mio giudizio! -Consorte mia giudizio!
un scandalo, un disordine schiviam per carita...
Dunque voi non aprite?
E perché deggio le mie camere aprir?
Ebben, lasciate. L'aprirem senza chiavi, ehi gente...
Come? Porreste a repentaglio d'una donna l'onore?
E' vero, io sbaglio: posso senza rumore senza scandalo alcun
di nostra gente andar io stesso a prender l'occorrente:
attendete pur qui... ma perché in tutto sia il mio dubbio distrutto
anco le porte io prima chiuderò.
Che imprudenza!
Voi la condiscendenza di venir meco avrete:
-Madama, eccovi il braccio. Andiamo. -Andiamo.
Susanna starà qui finchè torniamo.
Aprite, presto aprite, aprite, è la Susanna.
Sortite, sortite via, sortite, andate via di qua...
Oimè, che scena orribile! Che gran fatalità...
Le porte son serrate, che mai sarà...
-Qui perdersi non giova. -V'uccide, se vi trova.
Veggiamo un po' qui fuori:
dà proprio nel giardino.
Fermate, Cherubino! Fermate, per pietà.
Qui perdersi non giova.
-Fermate Cherubino! -M'uccide, se mi trova.
-Tropp'alto per un salto, fermate... -Lasciatemi!
Pria di nuocerle nel foco volerei, abbraccio te per lei.
addio! Così si fa.
Ei va a perire, o Dei! Fermate per pietà..
Oh guarda il demonietto! Come fugge!
è già un miglio lontano:
ma non perdiamci invano: entriam in gabinetto.
Venga poi lo smargiasso, io qui l'aspetto.
Tutto è come il lasciai:
volete dunque aprir voi stessa, o degg'io
Ahimè. Fermate, e ascoltatemi un poco:
mi credete capace di mancare al dover?
Come vi piace, entro quel gabinetto chi v'è chiuso vedrò.
Si, lo vedrete, ma uditemi tranquillo.
Non è dunque Susanna?
-No. -Chi è dunque? Dite l'ucciderò.
-Sentite. Ah non ho cor! -Parlate.
-E' un fanciullo... -Un fanciullo! -Si Cherubino.
(E mi farà il destino ritrovar questo paggio in ogni loco!)
Come? Non è partito? Scellerati! Ecco i dubbi spiegati
ecco l'imbroglio, ecco il raggiro onde m'avverte il foglio.
Esci omai, garzon malnato! Sciagurato, non tardar!
Ah signore, quel furore per lui fammi il cor tremar!..
E d'apporvi ancor osate?..
-No, sentite! -Via parlate.
Giuro al ciel ch'ogni sospetto...
e lo stato, in che il trovate, sciolto il collo, nudo il petto...
Sciolto il collo? Nudo il petto? Seguitate!
Per vestir femminee spoglie...
Ah comprendo, indegna moglie, mi vo' tosto vendicar!
Mi fa torto quel trasporto, m'oltraggiate a dubitar...
Qua la chiave!
-Egli è innocente! -Qua la chiave!
-Voi sapete... -Non so niente!
Va lontan dagl'occhi miei. Un'infida, un'empia sei, e mi cerchi d'infamar...
-Vado.. si.. ma .. -Non ascolto! -ma.. -Non ascolto! -Non son rea!
Vel leggo in volto!
-Mora, mora.. -Ha! La cieca gelosia
-mora, e più non sia -Qualche eccesso gli farà
-ria cagion del mio penar! Ah! Comprendo! -Ah la cieca gelosia...
-Mi fa torto... -indegna moglie...
-Susanna? -Susanna?
-Susanna? -Susanna?
Signore!
cos'è quel stupore?
il brando prendete, il paggio uccidete!
quel paggio malnato vedetelo qua...
Che scola!
-Che storia è mai questa? -la testa
-Confusa han la testa, non san come va... -Susanna v'è là? -girando mi va...
Sei sola?
Guardate! Qui ascoso sarà,
-Guardiamo! Guardiamo! Qui ascoso sarà... -Guardate! Qui ascoso sarà...
Susanna! Son morta! ll fiato mi manca!
Più lieta, più franca! ln salvo è di già.
Che sbaglio mai presi!
appena lo credo.
Se a torto v'offesi, perdono vi chiedo;
ma far burla simile è poi crudeltà.
Le vostre follie non mertan pietà...
-lo v'amo! -Nol dite.
-Vel giuro! -Mentite!
Son l'empia, l'infida, che ognora v'inganna.
Quell'ira, Susanna, m'aita a calmar.
Così si condanna chi può sospettar...
A dunque la fede d'un'anima amante
sì fiera mercede doveva sperar?..
Signora?
Rosina!
Crudele! Più quella non sono!
Ma il misero oggetto del vostro abbandono,
che avete diletto di far disperar.
-Confuso, pentito, son troppo punito -Confuso pentito è troppo punito -Orudele!
-abbiate pietà -soffrir sì gran torto quest'alma non sa.
Ma il paggio rinchiuso?
Fu sol per provarvi.
Ma i fremiti, i palpiti?
Fu sol per burlarvi.
Ma un foglio sì barbaro?
Di Figaro è il foglio, e a voi per Basilio
Ah! Perfidi, io voglio, io voglio...
Perdono nol merta chi agli altri nol dà...
Ebben se vi piace , comune è la pace;
Rosina inflessibile con me non sarà.
Ah quanto, Susanna, son dolce di cuore!
di donne al furore chi più crederà?
Cogli uomini, signora,
girate, volgete,
vedrete che ognora si cade poi là...
-Guardatemi... -lngrato!..
Guardatemi, Ho torto, e mi pento.
Da questo momento
quest'alma a conoscermi (conoscervi/ conoscerla) apprender potrà.
Signori! Di fuori son già i suonatori;
le trombe sentite!
i pifferi udite, tra canti, tra balli
de' nostri vassalli, corriamo, voliamo le nozze a compir...
Pian, piano, men fretta!
La turba m'aspetta!
Pian, piano, men fretta! Un dubbio toglietemi in pria di partir...
La cosa è scabrosa;
-con arte le carte convien qui scoprir -com'ha da finir?
Conoscete, signor Figaro, questo foglio chi vergò?
Nol conosco...
-Nol conosci?.. -No!..
-E nol desti a Don Basilio? -Per recarlo...
-Tu c'intendi... -Oibò! Oibò!
-E non sai del damerino?.. -Che stasera nel giardino...
-Già capisci... -lo non lo so.
Cerchi invan difesa e scusa, il tuo ceffo già t'accusa:
vedo ben che vuoi mentir.
Mente il ceffo, io già non mento.
-ll talento aguzzi invano, palesato abbiam l'arcano -Mente il ceffo io non mento.
non v'è nulla da ridir.
-Che rispondi? -Niente, niente!
-Dunque accordi? -Non accordo!
Eh via chetati, balordo, la burletta ha da finir...
Per finirla lietamente, e all'usanza teatrale
un'azion matrimionale le faremo ora seguir.
Deh, signor, non contrastate, consolate i miei desir...
-Marcellina, Marcellina quanto tardi a comparir... - Deh, signor...
Ah, signor! Signor!
Cos'è stato?
Che insolenza! Chi 'l fece? Chi fu?
Cosa dici? Cos'ha? Cosa è stato?
-Ascoltate... -via parlate, di' su!...
Dal balcone che guarda in giardino,
mille cose ogni dì gettar veggio,
e poc'anzi, può darsi di peggio?
vidi un uom, signor mio, gettar giù.
-Dal balcone? -Vedete i garofani! -ln giardino? -Si!
Figaro all'erta!
Cosa sento?
(Costui ci sconcerta!)
Quel briaco che vien a far qui?
Dunque un uom, ma dov'è, dov'è gito?
Ratto, ratto il birbone è fuggito
e ad un tratto di vista m'uscì.
-Sai che il paggio... -So tutto lo vidi. Ah, ah,ah!
-Taci là! - Ah, ah,ah!
-Cosa ridi? - Ah, ah,ah!..
Tu sei cotto dal sorger del dì...
Or ripetimi, ripetimi
Un uom dal balcone...
Ma, signore! Se in lui parla il vino...
Segui pure, segui pure!
Né in volto il vedesti?
-No, nol vidi -No? -Figaro ascolta!
Via piangione, sta zitto una volta!
per tre soldi far tanto tumulto!
Giacchè il fatto non può star occulto,
son io stesso saltato di lì...
-Chi? Voi stesso? -(Che testa! Che ingegno!) -Che stupor!
Già creder nol posso.
Come mai diventaste sì grosso?
Già creder nol posso.
Dopo il salto non foste così!
A chi salta succede così.
-Ch'il direbbe! -(Ed insiste quel pazzo.)
-Tu che dici? -E a me parve il ragazzo...
-Cherubin? -(Maledetto! Maledetto!)
Esso appunto, da Siviglia a cavallo qui giunto, da Siviglia ov'ei forse sarà.
Questo no, chè il cavallo io non vidi saltare di là.
-Che pazienza! -(Come mai,
-Finiam questo ballo! -giusto ciel, finirà?)
-Dunque tu.. -Saltai giù.
-Ma perché? -ll timor.
-che timor? -Là rinchiuso,
aspettando quel caro visetto tippe tappe un sussurro fuor d'uso
voi gridaste... io scritto biglietto...
saltai giù dal terrore confuso e stravolto m'ho un nervo del piè!
Vostre dunque saran queste carte, che perdeste?
Olà! Porgile a me!
Sono in trappola, sono in trappola.
Figaro all'erta, Figaro all'erta!
Dite un po' questo foglio cos'è?
Tosto, tosto... ne ho tanti! Aspettate.
Sarà forse il sommario dei debiti.
No la lista degl'osti.
Parlate! E tu lascialo!
Lascialo e parti!
-Parto, sì, ma se torno a trovarti... -Lascialo!
-Vanne, vanne, non temo di te... -Lascialo!.
Dunque?
-O ciel! La patente del paggio! -Dunque?
-Giusti Dei! La patente -Coraggio!
Ah, che testa! Ah, che testa!
questa è la patente, che poc'anzi il fanciullo mi diè.
Per che fare?
Vi manca...
Vi manca?
-ll suggello... -Rispondi!
E' l'usanza
Su via, ti confondi?
E' l'usanza di porvi il suggello.
Questo birbo mi toglie il cervello,
-Se mi salvo da questa tempesta, -Tutto tutto -Sbuffa invano e la terra calpesta
-più non avvi naufragio per me. -è un mistero per me -poverino sa men di me.
Voi, signor, che giusto siete,
Ci dovete or ascoltar.
-Son venuti a vendicarmi -Son venuti a sconcertarmi
-ed io mi sento consolar! -qual rimedio ritrovar?
Son tre stolidi, tre pazzi,
cosa mai vengono a far?..
Pian, pianin, senza schiamazzi
dica ognun quel che gli par...
Un impegno nuzial ha costui con me contratto
e pretendo che il contratto deva meco effettuar.
Come? Come?
Olà! Silenzio, silensio, silenzio!
io son qui per giudicar.
lo da lei scelto avvocato vengo a far le sue difese,
le legittime pretese io qui vengo a palesar.
E' un birbante, è un birbante!
Olà! Silenzio, silenzio, silenzio! io son qui per giudicar.
lo com'uom al mondo cognito vengo qui per testimonio,
del promesso matrimonio con prestanza di danar.
Son tre matti, Son tre matti, Son tre matti!
Olà silenzio or lo vedremo!
il contratto leggeremo,
tutto in ordin deve andar.
-Son confusa, son stordita -Son confuso, son stordito
Che bel colpo, che bel caso!
-Disperata, sbalordita! -Disperato, sbalordito!
E' cresciuto a tutti il naso
-Certo un diavol dell'inferno -qualche nume a noi propizio
-qui li ha fatti capitar... -qui ci ha fatto capitar...