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Ciao a tutti gli amici e amiche del blog di Beppe Grillo, sono Anna Costanza Boldri, sono
psicologa, criminologa, faccio parte di un'associazione che si chiama Differenza Donna che a Roma
gestisce i centri antiviolenza che sono posti dove si rivolgono le donne vittime di violenza,
maltrattamenti, violenza sessuale, stalking e nello specifico mi occupo proprio dei casi
di stalking, sono responsabile degli sportelli antistalking. Cos'è lo stalking? Sono tutti
quegli atti persecutori, telefonate insistenti, mail, messaggini, essere inseguite, tutta
una serie di cose che spesso subiscono le donne, anche qualche uomo, però nella maggior
parte dei casi le donne, da parte di ex, ex fidanzati, mariti, conoscenti, a volte succede
anche che personaggi famosi subiscano stalking. Come si riconosce se uno è vittima di stalking?
Uno è vittima di stalking quando comincia a avere ansia e paura, non è il semplice
ex che vuole cercare di riallacciare con te, e quindi vuole rivederti, fa parte questo
della normalità, comincia a diventare stalking quando questo comportamento è proprio insistente,
invalidante e quindi uno è costretto addirittura a cambiare le proprie abitudini di vita, cosa
che più spesse accade è cambiare il numero di telefono, addirittura cambiare le abitudini,
per esempio non puoi andare più in palestra, non puoi più uscire da sola, fare lo stesso
percorso per andare a lavoro, a studio, a scuola, dove devi andare e questo comincia
a creare problemi, cominci a avere paura, ti viene l'ansia. Questi sono i primi segnali
per cui non è semplicemente un corteggiamento insistente, non è un ex che non si rassegna,
ma può essere un vero e proprio stalking, cosa fare in questi casi? Non pensare che
la cosa si risolva da sola, non pensare che lui prima o poi cambierà idea, spesso anzi
lo stalking è precursore di violenze ancora più gravi, quindi bisogna intervenire subito,
chiamare un centro antiviolenza, il numero del centro antiviolenza più vicino te lo
può dare il numero verde l'1522 che ti dà il riferimento più vicino, chiamare Polizia
Municipale o Carabinieri per poter avere sia dei consigli, oppure nei casi più gravi fare
anche la querela. Perché succede, le motivazioni sono tante,
spesso nei casi di stalking c'è una persona che non accetta la separazione o la fine di
una relazione, sono persone insicure, sono tante le motivazioni, spesso però c'è
un motivo più radicato, culturale per cui un uomo, un ragazzo che viene lasciato da
una ragazza o da una donna, quindi non è stato lui a voler la fine di quella relazione,
vede il suo onore messo in discussione, come se lui non accettasse questa fine della relazione,
allora cerca in tutti i modi di riprendere possesso di un qualcosa che percepisce come
suo. Nei casi in cui lo stalking riguarda vittime e tutta una serie di comportamenti
per cui lo stalking ha come finalità quello di controllare la vita di quella persona,
quindi l'inseguirla, il sapere se ha una nuova relazione, minacciare a volte il nuovo
compagno. E'cronaca molto recente di quell'ex marito che ha ammazzato il nuovo compagno
della donna di fronte a tutti proprio perché si dice gelosia, qui la gelosia non c'entra
niente, è possesso e controllo. Ovviamente non tutti i casi hanno questo epilogo
drammatico e non bisogna farsi prendere dal panico, però sicuramente uno stalker che
viene fermato dalla norma e dalla legge che hanno introdotto l'ammonimento che è come
un cartellino giallo, il cartellino giallo che funzione ha? Quello di dire: "Guarda
questo non va bene, questo comportamento non è conforme alla norma, devi smettere".
Se una persona è intelligente, ha qualcosa da perdere, si fa due conti e dice: "Ma
mi conviene continuare a fare un gioco falloso e rischiare quello che poi succede con la
violazione dell'ammonimento", c'è poi la procedibilità d'ufficio che significa
"scatta la denuncia, scatta il penale". Quello che bisognerebbe dire ad eventuali
stalker in ascolto, gestire problemi in altro modo, se uno ha un problema rivolgersi a qualcuno
che ti può aiutare, ma non vendicarsi, non avere questo comportamento aggressivo, violento,
distruttivo che non porta da nessuna parte, ma porta solo a subire dei guai perché questi
sono comportamenti che la legge riconosce proprio come veri e propri reati, com'è
giusto che sia, perché rendono la vita delle persone che le subiscono un vero e proprio
inferno. Lo stalking è un fenomeno frequente? Lo stalking
è un termine inglese che significa fare la posta, inseguire qualcuno, in italiano si
usa il termine "atti persecutori" è un caso frequente, una situazione frequente che
riguarda 8 volte su 10 donne e 2 casi su 10 uomini.
Quante sono le vittime, quanti sono gli stalker? Noi possiamo avere i dati quelli forniti dal
Ministero dell'Interno che fanno riferimento alle denunce e si parla comunque da quando
è uscita la legge non 2009 a oggi, nel 2012, di migliaia di casi sia di querele che di
veri e propri arresti che poi non tutti finiscono con condanne, sicuramente l'introduzione
della legge ha permesso una presa di coscienza della gravità di questo fenomeno anche perché
ha dato la possibilità sia alle forze dell' ordine che alla Magistratura, anche ai centri
antiviolenza di avere uno strumento in più. Il primo sportello antistalking è stato aperto
nel 2007, quindi prima che uscisse la legge perché il problema dello stalking non è
nato con la legge, lo stalking inizia da prima. Noi abbiamo di media 50/60 nuovi casi all'anno
di soli stalking. I centri antiviolenza, per esempio quelli di Roma, ogni anno di donne
che subiscono violenza, abbiamo circa 450/500 nuovi casi. Si parla di Roma che avendo 4
centri antiviolenza, sono circa, stiamo parlando di qualcosa come 1.500/2.000 donne che subiscono
violenza. Un numero enorme e sappiamo che, purtroppo, è una punta di un iceberg, è
vero che negli ultimi 10 anni sono aumentate le donne che chiedono aiuto, che fanno denuncia
e che si rivolgono ai centri antiviolenza, ma sappiamo anche di quanto questi reati così
come anche la violenza sessuale, purtroppo è un reato ancora molto poco denunciato sia
per la paura delle ritorsioni, io non denuncio il mio ex perché cosa fa poi lui se scopre
che l'ho denunciato? Si vendicherà ancora di più? Mi ammazzerà? Purtroppo questo rischio
esiste, ma se qualcuno ha questo tipo di paure, non bisogna farla desistere da quello che
è un suo diritto, chiedere aiuto e farsi tutelare, bensì aiutarla in tutti i modi
che la legge lo consente, per proteggerla. Di tutte le donne che vengono ai centri antiviolenza,
sono sempre di più quelle che si rivolgono ai centri antiviolenza che fanno le denunce,
perché grazie a queste strutture le donne non hanno solo un sostegno di carattere anche
psicologico, le si informa di quelli che sono i loro diritti, le si aiuta a elaborare quella
che è la violenza e uscirne fuori, ma c'è un vero e proprio team di legali che forniscono
sia consulenza legale che poi nei casi dove c'è bisogno anche di vera e propria assistenza.
Purtroppo la violenza è qualcosa che può riguardare qualunque donna, abbiamo detto
che è un problema soprattutto di genere femminile e chiunque la può incontrare, non ci sono
caratteristiche per cui una donna che proviene da una determinata parte d'Italia piuttosto
che un'altra è più a rischio, è trasversale in fenomeno, riguarda sia donne che lavorano,
sia donne grandi che più giovani, è un fenomeno che riguarda l'Italia come altri Paesi,
quindi è un qualcosa che tutti quanti, anche chi non se ne occupa direttamente per lavoro,
deve avere una tolleranza zero. Se ti capita di sentire un'amica, un vicino di casa o
vedere per strada qualcosa che non ritieni normale o accettabile, non reagire pensando
che quelle sono questioni private, che forse è meglio non impicciarsi perché in fondo
non sono pubblici che ti riguardano, questo non fa altro che avvallare quella che è una
cultura per cui non solo il proverbio tra moglie e marito non mettere il dito, ma non
fa altro che condonare la violenza, perché viene relegata a una questione privata.
Perché le donne non denunciano? Abbiamo detto per paura delle ritorsioni, ma anche perché
non hanno fiducia nelle istituzioni, spesso si sentono dire magari: "Ma pensaci bene
è tuo marito", quelle che possono essere le conseguenze di una denuncia, oppure per
la paura di non essere credute. Sono aumentate le donne che denunciano le gravi violenze
che subiscono, anche perché è aumentata la sensibilità e la capacità da parte di
organismi che si occupano di questi casi: le forze dell' ordine, la Magistratura anche
noi differenza donna abbiamo fatto molta formazione agli operatori delle forze dell' ordine
che con grande soddisfazione hanno acquisito conoscenze e competenze, che li rendono più
capaci di riconoscere questi segnali, questi indicatori della violenza. E' un po' come
al pronto soccorso, il medico ti visita e in base alla condizione di salute in cui versi
ti dà un colore, questo dobbiamo fare ogni volta che si presenta un caso, capire se è
una semplice lite, un semplice conflitto anche quando interviene la polizia o i servizi sociali
o invece qualcosa di più grave, qualcosa che può nascondere addirittura non solo un'escalation,
ma un vero e proprio omicidio. Gli strumenti li abbiamo, ci vuole coscienza,
responsabilità e l'applicazione delle leggi. Pag. 1