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Mi chiamo Sara Negarville
lavoro in una cooperativa sociale che si chiama "Progetto Tenda".
È una cooperativa che opera a Torino
che esiste dal 1999, quindi ha 12 anni di vita,
e in questi 12 anni ha lavorato in particolare con le donne migranti.
Nel caso specifico la cooperativa insieme ad ARCI ha inaugurato un'attività,
che è stata realizzata inizialmente anche con fondi pubblici del Ministero,
ha inaugurato un'attività di catering,
di preparazione e distribuzione di pasti
per rifugiati che sono in accoglienza.
In questo caso si tratta di uomini
che sono in vari centri di accoglienza torinesi.
DA QUANTO TEMPO LAVORATE QUA?
Da quanto tempo? Quasi due anni.
Abbiamo cominciato con una borsa lavoro
e da novembre abbiamo un contratto a tempo indeterminato.
QUINDI AVETE UN CONTRATTO A TEMPO INDETERMINATO?
Si, si, adesso si.
Adesso tutto va bene
però prima c'erano dei problemi...
Noi abbiamo dei capi che pensano da donna, che hanno a cuore...
Le donne che hanno figli senza marito,
e loro si prendono cura di noi. Siamo a posto,
con questo lavoro siamo a posto e speriamo che vada avanti.
Le due cuoche che preparano i pasti
e anche la persona che li distribuisce
sono tre signori rifugiati,
due arrivano dal Congo e una dalla Costa d'Avorio.
Particolare attenzione è stata dedicata
al percorso di formazione delle due signore,
entrambe avevano già avuto esperienza in cucina,
particolare attenzione perchè le due signore sono mamme sole
e solo da loro dipende la sopravvivenza del loro nucleo familiare.
Quando andiamo all'agenzia per prendere una casa
loro prima chiedono se hai un contratto di lavoro.
Noi portiamo tutti i documenti
contratto di lavoro, buste paga...
ma alla fine loro dicono che il proprietario non vuole affittare a stranieri
e così... boh.
E quello non è giusto.
Indubbiamente tutto l'indotto delle cooperative sociali
è un indotto particolarmente importante,
sopratutto per le persone che arrivano da paesi molto diversi dai nostri
o che hanno colore della pelle diverso dal nostro,
perchè è un indotto in cui normalmente c'è un approccio
privo di pregiudizi e di razzismo
che invece persiste... e forse aumenta, in ampissimi strati della popolazione,
quindi purtroppo anche in tanti contesti di lavoro.
VI CAPITA MAI QUALCOSA DI DIVERTENTE QUA DENTRO?
Abbiamo i nostri colleghi lì...
Ogni tanto loro vengono a chiedere cose,
anche noi andiamo lì a chiedere cose, e ridiamo...
CON DORCAS?
Con Dorcas, con Davide, con tutti, con i ragazzi del bar.
Con loro non c'è differenza se sei africano, italiano...
tutti siamo qui in famiglia.
Dalle tre vengono qua i vecchietti a giocare a carte.
Quando loro arrivano dicono: "Le belle gioie"!
E vengono tutti a salutare e per questo siamo molto contente e fiere di loro
perchè quando cerchiamo casa ci dicono che non vogliono gli stranieri,
ma loro qui abbracciano gli stranieri.
Siamo fiere di loro.