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Vorrei iniziare con una citazione di un famoso aviatore, un aviatore francese, Antoine de Saint-Exupery
questa citazione sarà nota ad alcuni di voi, ma penso che valga la pena ripeterla, spesso. Se vuoi
costruire una nave, non radunare persone per fargli raccogliere della legna e non assegnare loro compiti
o lavori, piuttosto insegna loro a bramare l’immensità del mare.
Anche se mi rendo conto che questo è in qualche modo un atto di fede e di prodezza, per cui
per cui non riusciamo neppure a immaginare adesso quali benefici potrebbero attenderci.
Ma se dovessi dire che manderemo sulla Luna a 240 mila miglia di distanza dalla stazione di controllo di Houston
un razzo gigante di oltre 300 metri di altezza, la lunghezza di questo campo di calcio, fatto di nuove
leghe metalliche, alcune delle quali non sono ancora state inventate, capaci di resistere al calore e a sollecitazioni
maggiori di qualsiasi cosa che si sia sperimentata fino a questo momento, il tutto montato con la precisione
del migliore degli orologi, portando tutta l'attrezzatura necessaria per la propulsione, l’orientamento, il controllo,
la comunicazione e la sopravvivenza, in una missione mai tentata prima, su un corpo celeste sconosciuto
per poi tornare sani e salvi, rientrando nell'atmosfera ad una velocità di oltre 25.000 miglia
all'ora, provocando un calore simile a quello sperimentabile al centro del sole – quasi quanto
quello odierno - e di fare tutto questo, fare tutto questo, e farlo bene, e farlo per primi,
prima della fine di questo decennio - allora dobbiamo essere audaci.
Quando penso all’età dell’oro dell’esplorazione spaziale, i tardi anni 50 fino ai primi anni
anni 70, a quel tempo sarebbero passate poche settimane senza che ci fosse un articolo su un giornale
una rivista la cui copertina esaltasse la città del domani, il trasporto
del domani, la casa del domani e ciò che conta sono i cambiamenti culturali
in cui l’elettorato vede il ruolo della scienza e della tecnologia nella nostra vita quotidiana,
perché sul finire degli anni 70 rinunciammo a espandere la frontiera spaziale,
gli articoli sul domani scomparvero. Nei decenni successivi ci lasciammo trasportare pigramente dalle innovazioni
concepite dai sognatori passati. Loro sapevano che le cose apparentemente impossibili erano fattibili
e altri tra di loro, coloro che avevano visto quello che la precedente generazione aveva raggiunto, osservarono
i viaggi delle missioni Apollo sulla luna, anche se non furono diretti partecipanti. Questa è
la più grande avventura che ci sia mai stata. Eppure, se ti limiti a farti trasportare, alla fine rallenti
e altri ti raggiungono per poi superarti.
Può sembrare a prima vista che la Cina sia molto indietro rispetto all'Unione Sovietica e agli Stati Uniti
ma in realtà la Cina sta facendo tutto questo utilizzando la tecnologia del 21° secolo.
L'economia cinese sta esplodendo qui sulla Terra e in modo non troppo sorprendente dirige questa
esplosione anche verso le stelle. Pechino sta scommettendo molto sulle stelle.
Sai, mettere un laboratorio spaziale di otto tonnellate e mezzo, con equipaggio o meno, nello spazio
non è cosa da poco e pensa ai cinesi, sanno dove stanno andando e sanno quando
arriveranno, hanno un piano, hanno una missione, sono alla ricerca
del futuro, tutto ciò in palese contrasto con il nostro programma spaziale odierno.