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Fu abitata fin dall'epoca romana, come testimoniato dal rinvenimento di reperti databili al I
secolo a.C. Il toponimo deriva con ogni probabilità da una voce dialettale, "bšsch", riferita
ai 'boschi' che ammantavano in passato il territorio. In età romana le popolazioni
che risiedevano nella zona nutrivano istanze comuni agli altri popoli italici, ovvero desideravano
acquistare i diritti politici già conquistati da altre genti che abitavano la penisola,
e alla fine riuscirono a raggiungere il loro intento. A partire dal basso Medioevo si hanno
notizie più dettagliate sulla sua storia: il primo riferimento documentale alla sua
esistenza risale al XII secolo; nel XIII secolo essa vantò un castello fortificato. Ancora
nel Medioevo conobbe varie vicissitudini: dapprima feudo dei Martinengo, conobbe l'operosa
presenza dei monaci cluniacensi, che ne bonificarono il territorio rendendolo idoneo alle coltivazioni;
nel periodo delle lotte tra guelfi e ghibellini passò sotto il dominio di Giovanni Oldofredi
e nei secoli successivi conobbe un forte sviluppo agricolo, fino a quando, nel XVII secolo,
la peste ne decimò la popolazione. Nel patrimonio storico-architettonico spicca la duecentesca
chiesa di Santa Maria, una delle pievi della Franciacorta, ricca di affreschi e di grande
interesse dal punto di vista architettonico e della storia: nel corso dei secoli fu infatti
utilizzata come ospizio per appestati e come stalla. Di notevole pregio sono anche villa
Fenaroli-Avogadro, risalente al XVII secolo, e il castello, più volte rimaneggiato, della
cui struttura originaria sono visibili solo l'ingresso e i resti delle finestre.