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Cosa fanno i grandi artisti quando vedono che il mondo intorno a loro
è in subbuglio? Alcuni dei migliori artisti
ti fanno sentire bene.
Guardano al futuro.
Da dove vengo io, il ritmo è...
è tutto.
Il ritmo è qualcosa di ...
appagante a livello spirituale,
a livello primordiale, a livello intellettuale.
mmm...
e a livello fisico, come dire, lo puoi sentire.
La prima volta che sono andato in un club e ho sentito una canzone di Donna Summer,
ero con la mia ragazza di allora, lei faceva la cameriera in un locale jazz molto figo,
siamo entrati in una disco
che era nostro quartiere ma non ci eravamo mai andati.
Stavano suonando Donna Summer. "Love To Love You Baby."
Ho sentito subito la magia di quel ritmo
il modo in cui mi ha avvolto il corpo,
questo è quello che sento quando ascolto quel disco.
Suonavo in una band house all’Apollo Theater da ragazzo e
nella musica R&B ho imparato a suonare
un ruolo di supporto per i divi che andavano sul palco,
a ricoprire un ruolo secondario.
Ma non ricoprivo un ruolo secondario di fatto, il mio ruolo era primario
perché molta della roba che suonavo, se elimini quella parte,
la canzone non esiste più. Non c’è più.
Il mio stile di disco si basava sul jazz fusion, se vogliamo.
Sono cresciuto nell’era del jazz fusion.
Sono cresciuto facendo dischi che dovevano essere interessanti
basati su quello che chiamiamo "un tema solo”,
che doveva svolgersi lungo tutto il corso di una canzone.
Si basava su una nota sola
e la facevano diventare una chicca, costruivano la melodia, con un piccolo giro di chitarra.
E come dire, ti saltava in faccia
perchè suono una melodia mentre suono il ritmo.
Quello che sentirai sarà...
L’unico espediente che avevamo per spianare il terreno
per fare la nostra musica era la nostra musica, è tutto quello che avevamo.
Non avevamo soldi, non potevamo pagare un DJ,
non potevamo fare niente. Tutto quello che dovevamo fare era dire,
"ascolta questo, se ti piace, puoi suonarlo e vediamo cosa succede?"
Nessuno avrebbe conosciuto gli Chic se non fossi riuscito
a dare quel primissimo disco al DJ dello Studio 54.
È così che siamo diventati famosi.
Eravamo una band R&B che aveva trovato
una formula con un suono jazz
per presentare una musica che i DJ avrebbero ascoltato
una volta e suonato
e che le persone avrebbero ascoltato una volta e avrebbero avuto una reazione.
Ed è così che abbiamo creato i nostri dischi.
Li senti una volta, li capisci.
Il novanta per cento se non di più
delle vecchie registrazioni che ho fatto in vita mia
sono il risultato di un incontro iniziale estemporaneo
che fosse così naturale e organico da spingerti a portarlo su un livello successivo.
Bowie, l’ho conosciuto ad un after hour.
Stava seduto da solo a bere del succo di arancia. Letteralmente da solo.
Madonna, l’ho conosciuta quando apriva
per un altro gruppo che mi interessava vedere...
Duran Duran aprivano per Blondie e così...
Sono quegli eventi bizzari, casuali
che si trasformano in relazioni vere. Ed è la stessa cosa che è successa anche qui.
Ci siamo conosciuti anni fa ad un evento dei Daft Punk a New York
ci è mancato poco che non ci siamo ribeccati a Parigi. Ma io ero rimasto bloccato a St. Tropez,
o forse il contrario.
Loro erano a St. Tropez e io a Parigi, comunque...
Tutte queste coincidenze e senza neanche che me ne rendessi conto mi dicono,
"Stiamo registrando a New York. Vieni a trovarci in studio."
Davvero è successo tutto in modo molto naturale.
In quanto artisti, ci seguiamo a vicenda.
È stato...
È stato...
Erano molto più fighi di quello che pensassi.
Le migliori collaborazioni della mia vita
sono state quando le persone con cui lavori
sono tanto brave quanto te lo aspetti, o addirittura più brave.
Ti rendi conto che una persona da’ un grande apporto
perchè ispira un altro artista a spingersi su un altro livello
e viceversa.
Così quando ho lavorato con i ragazzi,
non ero solo Nile Rogers che faceva una sessione, o collaborava,
ero ispirato da persone e artisti
che ti fanno passare al livello successivo.
Ti spingono ad un livello successivo anche se sei già ad un livello ottimo.
Ho avuto la stessa sensazione di quando ho lavorato con Bernard,
o Herbie Hancock o Bowie o Madonna
o tutte le altre persone fighe con cui ho lavorato,
ci siamo resi migliori a vicenda.
Vivo per questo tipo di relazioni.
In pratica..
praticamente,
nel cento per cento di tutti i grossi album che ho prodotto, ci suono.
Non importa che sia una band,
che abbia un chitarrista o due.
Se sono con, per esempio i Duran Duran, o chi per loro,
e faccio qualcosa tipo Notorious.
Suonerà:
Si capisce comunque che si tratta di Nile Rogers, anche se sto suonando:
E questo non c’è in nessun disco degli Chic ma per i Duran,
era la cosa giusta da fare:
Questa è l’essenza del mio modo di suonare.
C’è sempre una parte vocale figa che guida
quello che chiamiamo una voce guida raffinata.
Non suono della roba strana
per farmi notare, per dire che sto suonando un tema solo
per rendere interessante il viaggio.
Questa è la cosa davvero incredibile per me di questo disco.
Non solo il fatto che registriamo nello studio
dove ho registrato il primo singolo degli Chic.
Non solo perchè è lo studio di Hendrix, Electric Lady Studio
ma anche perché sono cresciuto in questo quartiere.
Questo è il mio quartiere.
Ho camminato per questa strada dozzine di volte con i miei genitori.
Ho suonato in quello studio di registrazione ancora prima che fosse uno studio di registrazione,
quando era un nightclub e si chiamava Generation.
Era incredibile.
Abbiamo fatto delle jam qua con tutta la gente
della scena di quando ero ragazzo, alla fine degli anni ‘60.
Ci sono un sacco di spiriti
che mi parlano.
Questa è l’essenza della musica, dell’arte.
È senza tempo.
Quando guardi uno dei grandi quadri del Rinascimento,
come direbbe Bob Dylan, "è come guardare il presente."
Hai avuto un influenza così grande sulla musica pop,
sulla musica dance.
Puoi passare in rassegna qualcuna delle tue grandi, mostruose hit
che si sentono in questo disco?
Il mio accordo tipico non è quello del chitarrista normale
perchè faccio molte inversioni.
In una canzone tipo "Let's Dance"
gli accordi di base erano qualcosa del genere:
Ma io suonavo:
Quando suono una canzone come "Let's Dance",
anche se nel disco di Bowie non ho suonato con lo stile tradizionale di Nile,
perchè cercavo di – cercavo di avere un approccio originale a quel disco.
In Random Access Memories, volevo essere Nile,
ma volevo essere un nuovo Nile.
I robot si sono evoluti artisticamente.
Un sacco di artisti
che erano forse una ventina d’anni più giovani di me
mi hanno spiegato, cosa a cui non avevo mai pensato,
che “Prima di fare hip hop, cosa pensi che ascoltassimo?
Non c’era nessun hip hop!
Ascoltavamo la disco.”
Ecco perché il primo grande successo hip hop è il campione di uno dei miei dischi.
"Rapper's Delight" viene da "Good Times."
È così che succede, no?
È questo che succede nella vita, si evolve.
Non puoi farci niente.
Ed è successo lo stesso anche ai robot, si sono evoluti.
Sono arrivati in un posto che è più indietro di dove hanno iniziato
e si sono evoluti.
Fanno uno stile di musica in cui mi reputo un virtuoso,
che penso di conoscere piuttosto bene,
e mi sembra di lavorare con dei contemporanei.
Mi sembra di lavorare con le persone con le quali sono cresciuto
e che si sentono nello stesso modo in cui sentivamo il ritmo
quando abbiamo creato questa roba.
Sono tornati indietro per andare avanti.
Questa canzone sarà la hit dell’estate.
Possiamo suonarla?
Wow, che figata!
Questa è disco.
Che figata.