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Raffaello Sanzio nasce a Urbino nel 1483 è uno dei pittori più grandi del rinascimento
italiano. Fra le sue opere più importanti ricordiamo lo Sposalizio della Vergine, che
ha subito un recente restauro e la Trasfigurazione, alla Pinacoteca Vaticana. La Dama col Liocorno
è precedente a questi dipinti, databile circa 1505 1506, si trova oggi alla Galleria Borghese di Roma.
Inizialmente attribuita al Perugino, la giovane effigiata è una fanciulla fiorentina,
come si evince dal prezioso abito alla moda dei primi anni del Cinquecento - la Gamurra
- con le ampie maniche di velluto rosso e il corpetto di seta. Il dipinto, fu commissionato,
con molta probabilità, come dono di nozze. Come si può vedere dai disegni preparatori
e da recenti studi l'opera fu pensata inizialmente come ritratto di dama, successivamente gli
fu aggiunto un cagnolino e successivamente ancora un unicorno. Ma la sua attuale indentità
fu scoperta intorno al 1935, fino a quella data il quadro rappresentava una Santa Caterina,
la ruota, simbolo del suo martirio, era sopra al liocorno ed era tutto avvolto in un mantello.
Nel XVII secolo infatti qualcuno aveva infatti trasformato questo ritratto di dama in quello
della santa. Nell'opera si può notare una grande severità
e serietà quasi a simboleggiare una completa dedizione nei confronti del futuro marito.
Dedizione e consapovelezza nel grande passo che si può notare anche attraverso nella
scelta dei gioielli che indossa, come la perla, simbolo di amore sacro e femminilità creatrice,
e la gemma rossa anch'esso simbolo d'amore, ma di amore passionale. Nel caso della donna
è evidenziata la fedeltà coniugale dalla catena d'oro, non può prescindere dalla catena
dell'amore matrimoniale per dimostrare il suo amore. Rafforzativo di questo tema è
la rappresentazione postuma del cagnolino, simbolo di fedeltà coniugale, diviene addirittura
un unicorno in questo caso simbolo della verginità femminile. L'atteggiamento di questa donna,
come quello della Gioconda, non si può definire in posa come in una fotografia, la composizione
stessa dei colori è ben studiata ed equilibrata. Come possiamo vedere dal dorato dei capelli
che si richiama nel dorato del vestito, dall'accostamento di colori freddi, come quello del cielo, all'accostamento
di colori caldi, come quelli della figura intera e aI colore dell'incarnato che si fonde
a quello della balaustra sottostante. Le colonne e la balaustra stessa, fanno pensare
a una villa patrizia, incorniciano uno sfondo paesaggistico in prospettiva che risulta all'occhio
dell'osservatore talmente distante da essere etereo, come se il matrimonio facesse passare
in secondo piano il mondo esterno facendolo risultare soltanto un'immagine a distanza.