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Sì, perché prima di tutto “Questo è tutto” è il sesto libro di una sequenza di sei romanzi.
Mi sono affezionato al sei, così anche Cordelia ha sei libri.
Inoltre man mano che cresce, dai 15 ai 19 anni, Cordelia matura.
Quindi anche il modo in cui la storia è raccontata diventa man mano più maturo.
Non mi piacciono i libri che vanno avanti sempre uguali,
mi piace cambiare e raccontare la storia in modi diversi.
In questo libro ci sono sei diversi modi di raccontare una storia.
Il sei torna sempre (o il tre, certo) e ha a che fare con la sua crescita,
il suo maturare e il suo pensare sempre più come un adulto…
ed è anche un modo per dare una maggiore varietà al lettore.
Il secondo libro è diviso in due parti (ricordate?),
una va avanti nelle pagine di sinistra e una nelle pagine di destra.
Questo è stato pensato per mettere il lettore in condizione
di iniziare a tirare da solo le somme della storia.
E così anche lei diventa parte della storia.
Il mio libro preferito è “Questo è tutto”,
penso sia il migliore che ho scritto.
Per quanto riguarda i libri degli altri…
a casa ho una biblioteca di circa 5000 volumi,
quindi faccio fatica a metterne in risalto uno in particolare
perché tutte le volte leggo libri diversi
e ogni volta il mio preferito è quello che sto leggendo.
Ma poi ci sono libri nella mia biblioteca personale che rileggo,
e diventano loro i miei preferiti. Non ce n’è uno solo.
Ma se dovessi fare il nome di un autore che è stato importante per me
ho paura che dovrei dire Shakespeare,
perché Shakespeare ha fatto tutto:
lui è lo scrittore che usa di più la lingua inglese,
nessun altro autore usa così tante parole diverse come fa Shakespeare,
e molte di quelle parole le ha inventate lui!
Quindi tutte le volte che mi sento insicuro su come scrivere qualcosa,
leggo un po’ di Shakespeare e capisco cosa fare.
Arriva in modi molto diversi. Non so mai quando sta per arrivare.
Mi vengono molte idee per delle storie che non scrivo mai,
poi una in qualche modo riesce a raggiungermi
e so con certezza che è quella da scrivere. È incredibile.
Per esempio uno dei miei libri, "Danza sulla mia tomba",
l’ho iniziato leggendo un giornale…
c’era un piccolo articolo fra le news,
e immediatamente ho saputo che volevo farci su una storia.
Con la storia di Cordelia è stato molto strano, non so da dove sia venuta…
so solo che volevo scrivere una storia che parlasse completamente di lei,
di una ragazza, ma non sapevo bene come fare.
Ma c’è un libro giapponese molto famoso,
che si chiama “Note del guanciale” di Sei Shonagon,
che è stato scritto mille anni fa da una giovane donna
alla corte dell’imperatrice (o almeno così dice).
Aveva solo 22 o 23 anni quando lo scrisse, brevi racconti che parlano di lei…
allora mi sono detto “Ah, è così che farà Cordelia!”,
scriverà della sua vita in forma di brevi racconti,
e saranno racconti del cuscino perché un cuscino è qualcosa di intimo
(vero? Insomma… non si va mica a letto con chiunque!).
I racconti del cuscino sono le storie cha racconti a chi è a letto con te,
e sono diverse da tutte le altre… molto più intime.
Quindi questo è il libro in cui Cordelia racconta tutto ciò che ha di più intimo,
e per questo si intitola “Questo è tutto – i racconti del cuscino di Cordelia Kenn”.
Posso dire il momento con precisione: avevo 15 anni.
Fino ai 9 anni non riuscivo proprio a leggere…
sapevo leggere le singole parole ma non frasi intere.
Avevo problemi di dislessia ma gli insegnanti allora, negli anni ’40, non lo capivano.
Poi nella prima adolescenza ho fatto amicizia con un ragazzo che leggeva molto
e lui mi ha fatto iscrivere in biblioteca.
Così ho iniziato a leggere, ma non ero un lettore appassionato.
Poi a 15 anni ho avuto un bravissimo insegnante di inglese
che ha mi ha fatto leggere di tutto.
E un giorno, a 15 anni, ho scoperto un libro di cui nessuno mi aveva mai parlato,
scritto da un autore inglese di cui non avevo mai sentito dire.
Per qualche motivo sentivo di doverlo leggere…
e immediatamente ho saputo che era il mio libro,
era la prima volta che leggevo di un personaggio esattamente uguale a me
e da quel momento non solo ho desiderato leggere di più ma anche iniziare a scrivere.
Succede! È bastata una settimana, quando avevo 15 anni.
Il festival? Penso sia straordinario
Non conosco nessun altro festival in nessun altro luogo che sia gestito da ragazzi come voi
E siete così tanti! E va avanti già da cinque anni, giusto?
e io sono stato qui il primo anno, quando Paolo aveva solo 15 anni…
e ancora è qui che aiuta a mandare avanti il Festival.
È davvero meraviglioso e vorrei che succedesse anche in molti altri posti
così più ragazzi avrebbero un luogo in cui venire a contatto con i libri e vorrebbero leggerli…
e in cui incontrare ragazzi e ragazze come voi,
a cui piace leggere e che potrebbero incoraggiarli a leggere.
Se avessi avuto qualcosa di simile quando avevo la vostra età
sarei diventato un lettore prima di quando lo sono diventato
Perché avrei incontrato te, per esempio, avrei pensato "Com'è carina!"
e mi sarebbe piaciuto che diventassi la mia ragazza
e allora tu mi avresti fatto leggere!
È così che funziona il più delle volte,
questi ragazzi iniziano a leggere se le loro ragazze vogliono che leggano.
Perché per qualche motivo alla vostra età le ragazze leggono più dei ragazzi, vero?
I ragazzi magari leggono qualcosa legato ai loro hobby più che i romanzi…
In un certo senso sono dei bambini, anche se hanno 15-16 anni.
Vi toccherà farli leggere, e magari leggere per loro!
E dovete dire loro “se vuoi essere il mio ragazzo dovrai leggerti qualche libro!”.
Così capirete subito se vi merita.
Bene.
Grazie!
Brave!