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Mi chiamo Enrico Fedrighini e sono
Consigliere Comunale di Milano,
capogruppo dei Verdi a Palazzo Marino, da
ieri sono in occupazione della sala consiliare
del Comune di Milano per spingere per
attivare l’Amministrazione comunale che
governa Milano a riprendere iniziative,
interventi concreti, urgenti e immediati per
affrontare la questione dello smog: dello
smog originato soprattutto dal traffico
privato.
L’Amministrazione comunale di Milano ha
iniziato, la nuova amministrazione, nel 2006
a affrontare il problema iniziando a
riconoscere l’esistenza del problema, a
differenza di quanto era avvenuto nelle due
precedenti amministrazioni Albertini, che
negavano l’esistenza del problema traffico e
smog. L’attuale Sindaco Moratti ha invece
fatto campagna elettorale promettendo e
impegnandosi di fronte ai milanesi di
affrontare il problema dello smog, ha
iniziato prendendo un provvedimento che
abbiamo apprezzato per il coraggio, in una
città che non ha mai voluto fare niente
contro il partito dell’automobile e anche per
il livello innovativo di questo
provvedimento, che è uno dei pochi che
esistono al mondo. E’ un provvedimento di
pedaggio urbano che si chiama road pricing
in un ambito del centro città, un po’ come
ha fatto Londra all’interno della cerchia dei
bastioni, prevedere un pedaggio per i veicoli
privati e veicoli merci che accedono
commisurato alla capacità inquinante del
veicolo, sulla base di parametri forniti
dall’Unione Europea. Questo
provvedimento, che è entrato in funzione in
via sperimentale dal 2 gennaio 2008, ha per
la prima volta interrotto una dinamica che
proseguiva dagli ultimi venti anni: negli
ultimi venti anni a Milano il traffico privato
ha continuato a aumentare, mentre l’utenza
del trasporto pubblico ha continuato a
degradare, a diminuire. Dal 2 gennaio 2008
questi due fattori si sono improvvisamente
invertiti, non in maniera rivoluzionaria, ma
per la prima volta ha iniziato a aumentare e a
crescere di 22. 000 unità di passeggeri al
giorno, gli utenti del trasporto pubblico e ha
iniziato a diminuire il numero di auto
circolanti non solo all’interno della zona
tariffata, ma all’interno di tutta la città.
Purtroppo a metà del guado la politica, gli
interessi particolari delle lobbies soprattutto
dei commercianti e un timore, una mancanza
di coraggio di non raccogliere voti nel
partito degli automobilisti ha iniziato a far
fare retromarcia all’Amministrazione
comunale. Questo è un elemento molto
grave, perché il cittadino è anche disposto a
fare sacrifici e a accettare scelte politiche
impopolari, ma se non si fanno all’italiana,
se si fanno seriamente e se si ha ben chiara e
evidente l’esistenza di una strategia, di un
obiettivo molto chiaro che è quello della
tutela della salute. Chiaramente il pass da
solo significa poco: a Milano possiamo
anche raddoppiare il numero di mezzi
pubblici che viaggiano superficie, che è la
cosa più rapida e immediata, ma se
continuano a viaggiare in fila dietro le auto
non facciamo che aumentare la congestione.
Va riservata una quota di spazio urbano alla
mobilità di superficie del trasporto pubblico:
questo significa anche spazi per le piste
ciclabili, vuole dire una mobilità ciclabile
che a Milano è sicuramente una delle
alternative più importanti, la lunghezza dei
tragitti medi compiuti giornalmente a
Milano è di 3, 5 km. Si riduce fino a 1, 5 km
all’interno della cerchia dei bastioni,
insomma è una città piatta, sottrarre spazio
al traffico privato per darlo a pedoni, ciclisti
e mezzi di trasporto pubblico. Tutto questo
faceva parte di quella strategia avviata e poi
improvvisamente interrotta: è stato mandato
via l’Assessore Croci, sacrificato per gli
interessi delle lobbies dei commercianti, per
i quali l’auto deve andare dovunque e deve
avere disponibilità di spazio ovunque, ogni
anno si vota e quindi l’elezione diventa
l’elemento intorno al quale costruire scelte.
Oggi l’ecopass viene pagato appena dal
15% dei veicoli che entrano in città: è
praticamente è come non averlo.
Studi commissionati dall’Amministrazione
comunale dimostrano che, se ecopass
venisse esteso a tutte le classi di veicoli che
oggi accedono all’interno della cerchia dei
bastioni, avremmo una riduzione di oltre il
35% del traffico in centro e di oltre il 15%
nel resto della città. Oggi uno dei risultati
ottenuti dalla lobby dei commercianti è non
fare pagare i diesel Euro 4 senza filtro che
viaggiano, sono poche migliaia di veicoli,
ma responsabili di quasi il 30% delle
emissioni inquinanti e un diesel Euro 4
senza filtro, antiparticolato inquina molto
più di un Euro 0 benzina, sulla base di uno
studio che ci è stato fatto recapitare da mani
ignote dell’Amministrazione comunale: è
uno studio che è stato commissionato
dall’Amministrazione comunale, riguardo
un’analisi di rischio sul livello di esposizione
dei cittadini milanesi all’inquinamento
atmosferico e quindi che cosa è stato fatto?
Sono stati disposti 50 /60 nuovi punti di
monitoraggio delle sostanze inquinanti
presenti nell’aria, a questa mappa della
situazione degli inquinanti è stata
sovrapposta la mappa della densità
demografica degli abitanti milanesi, i dati
delle centraline dell’Arpal, l’Agenzia
Regionale per l’Ambiente, ci danno gli unici
dati che hanno valore in termini di legge,
che riguardano le concentrazioni medie
giornaliere. A Milano questo dato dimostra
che c’è una grande differenza tra quartiere e
quartiere, tra via e via e quindi, a seconda
delle diverse zone della città, tu hai un dato
non uniforme e hai bisogno di avviare
puntuali interventi che possono significare la
modifica della mobilità, la pedonalizzazione
di un tratto molto congestionato. Che cosa è
successo invece? I risultati di questa ricerca
sono arrivati quando la restaurazione era già
in corso: si era voluto bloccare ecopass, si
stava mandando via l’Assessore Croci alla
mobilità, che aveva avviato il piano di
mobilità sostenibile e questa ricerca è stata
secretata. Noi invece intendiamo renderla
pubblica nel corso di un’iniziativa che
svolgerà Italia Nostra qui a Milano, nella sua
sede in Via Silvio Pellico, perché pensiamo
che i cittadini debbano sapere. E’ un
documento pagato con denaro pubblico, è
un documento importante al servizio della
città e dell’amministratore, ma se fossi
Assessore al traffico, alla mobilità, direi con
molta chiarezza ai milanesi “ abbiamo
superato i limiti quest’anno, purtroppo la
stessa cosa succederà l’anno prossimo e tra
due anni, forse anche tra tre anni, con
provvedimenti sicuramente strutturali” - le
grandi linee di trasporto - ma intanto con
quei provvedimenti locali immediati che
costano poco, ma che hanno un beneficio
immediato sulla qualità dell’aria perché , per
almeno dieci ore al giorno, bambini, anziani
e persone respirano ogni giorno per le strade
di Milano. È fatta di tanti provvedimenti, di
tanti interventi e di tanti rivoli in un’unica
strategia: il non farli, il fermarsi a guardare e
aspettare le elezioni o le convenienze
politiche o le convenienze di piccoli gruppi
consiliari, sacrificando a questo l’interesse
generale secondo me è una scelta non
sbagliata, è una scelta criminale