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Normalmente, per la maggior parte della gente,
la coscienza di per se' non è
privata o personale.
Ma poichè si manifesta nel corpo
e usa il corpo per
gioire dello sperimentare,
allora
si identifica con il corpo, no?
Si identifica con il corpo
e diventa "Io sono...
"Sono questa persona".
Il condizionamento e
l'educazione e
quella
particolare identità
diventa
il luogo dove la coscienza si ritrova
in quella forma.
"Sono la pesona".
Così questo è quello che voglio dire:
"Identità personale".
Vedi?
Ora
attraverso il tuo stesso
satsang, mettiamola così,
diventi consapevole anche di quella identità personale,
che per molta gente è profondamente importante.
Fino al punto che qui in satsang, quando cominciamo a guardare più profondamente
in quello che è, che chiamiamo "noi stessi",
diventa sempre più chiaro che questa
persona-personalità,
è una specie di costrutto,
e non è solida; cambia continuamente.
Così tanti fattori contribuiscono al modo nel quale è sperimentata.
Allora cominci a vedere che è più una finzione che un fatto.
Non è così?
Allora
dopo che questo è stato riconosciuto,
allora comincia a perdere la sua
forza,
che vuol dire che la coscienza non è
così
a suo agio
nella posizione di essere solo una persona.
E' più consapevole di uno spazio più ampio
dietro
la mente.
Questo era quello che domandavo.
Ciononostante a volte la gente dice:"Sì, lo so, non sono più la persona".
Ma ancora
nella interazione con altri esseri,
si vede che c'è molta convinzione nella persona.
Molta identificazione appassionata.
Persino se guardi al ristorante e al chiosco del chai, la gente è profondamente coinvolta
nella storia del "Me"." Sai, e ho fatto questo, e cosa...
E il momento dopo, im satsang, sono l'Assoluto!
Ma in certi momenti, sono profondamente coinvolti in questo, e...
appassionatamente!
E' per questo che domando:"Cosa dire della persona e della identità personale?".