Tip:
Highlight text to annotate it
X
Il deep web è un fenomeno sempre più grande
perché sempre più persone si rendono conto
di quanto sono sorvegliate.
Il deep web sembra promettere molto.
Vengono offerte molte droghe.
Armi di qualsiasi tipo.
Stiamo parlando di uno strumento di comunicazione.
La sorveglianza globale messa in atto dai governi
non è più solo una fantasia distopica,
ma una realtà molto preoccupante.
Per adesso la domanda è:
la nostra privacy online è solo in pericolo, o non esiste?
Nonostante i timori scaturiti da Prism e Tempora
c'è ancora un luogo che sembra garantire l'anonimato online:
il deep web,
anche detto darknet o hidden web.
Un luogo fertile per le attività più losche.
È questo è che voglio scoprire:
chi usa il deep web,
a quale scopo,
e se può veramente tutelare la privacy degli utenti.
Prima fermata: Karsten Nohl.
È un crittografo e un white hat hacker,
specializzato nell'esporre le falle nella sicurezza
dei sistemi di comunicazione digitale.
Il termine “deep web" si riferisce a contenuti digitali
effettivi, ma di cui non si conoscono
la localizzazione o i responsabili dell'allocazione.
I contenuti sono allocati in maniera anonima
perché gli utenti condividono cose
che potrebbero non essere legali ovunque.
Per esempio, qui si dice:
"conscious sedation for 7yo"
-Sì, questo chiede consigli su
farmaci con cui sedare la nipote.
Non spiega il motivo, ma trovandosi lì
le sue intenzioni sono chiare, e riceve
molte risposte. Nessuno è lì a dirgli:
"Bastardo, dovrebbero metterti in galera!"
Silk Road è abbastanza conosciuto
da non richiedere indici.
Si vendono droga,
libri messi all'indice...
-Soldi, prodotti contraffatti...
-Tesserini della Social Security, falsi.
-Se cercassi, che so, un passaporto europeo
e volessi ordinarlo, o magari una carta d'identità,
mi costerebbe 20 bitcoin.
-Sì, 20 bitcoin.
Ovvero circa 1.000 euro [al momento della realizzazione del video].
Ma per qualcuno che vuole un passaporto falso
probabilmente sono spiccioli.
-Come funziona l'anonimato?
-Nel deep web
lo si può ottenere in vari modi.
Il più conosciuto è probabilmente "Tor".
Ci sono tre step:
installi il pacchetto Tor e usi
questi programmi, come il Browser Tor,
che rende anonimo l'indirizzo IP.
Una volta fatto, devi avere cura di non usare
servizi centralizzati come Gmail.
E infine, devi ricorrere a crittosistemi;
ad esempio per le email, con PGP.
Oggigiorno si tratta di strumenti
fruibili da chiunque,
e che permettono una buona crittazione.
Sorprendentemente, sono gli stessi
usati dai governi
per proteggersi.
Una catena anonima di server su Tor
è formata da tre strati "a cipolla".
Ci sono tre server:
uno che accetta pacchetti da un
indirizzo internet valido. Come il nostro sito.
Un secondo server, che lo passa
da un server anonimo a un altro.
E il terzo, che ha "sbucciato" gli strati
del pacchetto a un livello tale per cui
sa quale indirizzo web dovrebbe riceverlo.
Naturalmente, ciò potrebbe implicare
ritrovarsi con procedimenti penali a carico. I cosiddetti
"nodi di uscita" dovrebbero essere gestiti esclusivamente
da persone consapevoli del proprio operato.
La prima cosa che si trova nel deep web è la droga.
È dappertutto.
Ma incontrare chi la vende è impossibile.
Mentre parlavo con diversi spacciatori online,
Atlantis è stato volontariamente disattivato
per motivi di sicurezza.
E qualche settimana dopo, Silk Road è stato chiuso dall'FBI.
I siti alternativi hanno mantenuti attivo il mercato.
Anche Silk Road è tornato online su nuovi server.
Almeno per ora.
Vendere droga a sconosciuti online è una cosa,
ma navigando nel deep web
ci si imbatte in cose preoccupanti.
Alcune ovviamente sono bufale.
Ci sono siti che pubblicizzano sicari.
Killer che a cifre esorbitanti
possono togliere di mezzo un obiettivo.
Un'altra offerta apparentemente molto più credibile
e forse anche più preoccupante
è quella di armi di qualsiasi tipo.
Da pistole semiautomatiche
a ***
e fucili d'assalto.
Siamo fuori Berlino, per raggiungere un tizio
che vende armi.
Siamo in contatto da due settimane,
l'abbiamo dovuto convincere che non siamo poliziotti
Abbiamo nascosto dei loghi dal nostro sito
per convincerlo che siamo chi diciamo di essere.
Ma lui ha comunque paura
e ci ha dato un appuntamento,
un indirizzo casuale, in Germania.
Stiamo andando lì
e se tutto va bene si presenterà.
Non possiamo rivelare la sua identità,
ma sono ansioso di chiedergli perché
e come venda armi online, a sconosciuti.
Siamo arrivati nel punto fissato,
in un bosco,
un piccolo parcheggio.
Ora non c'è nessuno
ma siamo in anticipo.
Non ci resta che stare qui e sperare si presenti.
Ok, sta arrivando qualcuno.
-Piacere, Tom.
-Ciao, sono Hans.
-Ciao Hans, grazie di essere venuto.
-Nessun problema.
-Come funziona quando incontri un cliente?
Hai paura, adesso?
-No, ci siamo già sentiti per email.
Non c'è alcun problema.
-Allora, innanzitutto vorrei chiederti
delle armi.
Come le ottieni?
Dall'estero mi inviano pistole a gas
che io ricostruisco
trasformandole in vere e proprie armi da fuoco, qui in Germania.
-Però non sono registrate in Germania, no?
-No. Queste in Germania non sono nemmeno in commercio.
Vedi, se guardi qui noterai
che il proiettile non può passare
perché c'è un blocco.
Ti impedisce di sparare proiettili.
Ora lo rimuovo.
-Come ti vedi?
-Come uno con l'hobby della meccanica
a cui non dispiace sparare.
-Potresti farlo per te
e per i tuoi amici. Perché ricorrere
al deep web o al mercato nero
e mettere le tue pistole in mani altrui?
-Sono venuto a conoscenza della darknet attraverso amici
e ho notato che c'erano poche
pistole in vendita. E a prezzi molto elevati.
-Quanto mi costerebbe
comprarne una da te?
-Tra i 1.000 e i 1.500 euro,
cosa che mi rende uno dei fornitori più economici.
Inoltre sono l'unico
che vende pistole a gas modificate.
Sono di piccolo calibro,
non sono armi fatte per cacciare, a meno che
non ci si avvicini alla preda o siano animali di piccola taglia.
-Già. Ovviamente dipende
da ciò a cui vuoi sparare.
Penso a chi
non compra armi per
diletto, ma a chi ne
fa un uso illegale,
ad esempio per commettere crimini, uccidere
e via dicendo.
Tieni conto anche di persone del genere?
-Sì, so che esistono
e che si possono commettere crimini.
Ma lo si può fare con qualunque altra arma
presente sul mercato illegale,
o anche su quello legale.
Se volessi fare del male a qualcuno
potrei anche investirlo.
È capitato solo una volta che uno mi chiedesse
consigli sull'arma migliore
per un omicidio.
Ho interrotto subito i contatti.
-Non so, è assurdo.
Questa è una pistola a tutti gli effetti,
ottenuta da una pistola a gas.
-Già.
-Non pensavo fosse così facile.
Abbiamo imparato come trasformare pistole a gas
in armi vere e proprie.
Ora siamo in macchina,
in cerca di un posto tranquillo, nel bosco,
in cui vederlo in azione.
Che sistema usi per le consegne?
Un corriere?
-La posta,
ma non voglio fornire ulteriori dettagli.
-Pensi che...
...le armi vadano bene, ma che per altre cose non sia così?
-Secondo le condizioni di vendita
a cui mi rifaccio,
è vietato vendere
armi di distruzione di ***,
e su questo sono completamente d'accordo.
Una persona che ne fa uso personale non ne ha bisogno,
sono cose per persone con brutte intenzioni.
Questa è una pistola semiautomatica? -Sì.
-Siamo in un bosco
e ora la proverai, giusto?
Sì, giusto.
È abbastanza sconvolgente,
siamo in mezzo a un bosco,
in campagna,
e lui sta sparando con una semiautomatica.
Entra da questa parte ed esce da quest’altra.
Potrebbe costituire un pericolo, giusto?
-Già, su distanze brevi
anche le armi di piccolo calibro possono essere fatali.
Ovviamente è sconvolgente
che un tizio venda armi a sconosciuti su internet.
Ma altrettanto sconvolgente,
se non di più, è quanto si senta immune
dalla polizia.
Voglio incontrare i responsabili.
Le persone che mandano avanti i server,
chi permette a questi criminali di operare
in tale libertà.
Sto per incontrare Moritz Bartl,
ad Augusta, nel sud della Germania.
Moritz è il fondatore di Zwiebelfreunde,
il cui scopo è agevolare
l'anonimato e la sicurezza online
dei suoi utenti.
Zwiebelfreunde è un network di persone da tutto il mondo
che offrono banda e nodi di uscita.
Da quanto nel 2010 ho iniziato
a lavorare su larga scala
un sacco di gente voleva sapere
chi fossi.
All'epoca si trattava di
volontari che
non potevano usare i server come volevano.
Per un certo periodo abbiamo gestito il 50%
dei server di uscita.
-In questo modo non rappresentavate un nemico
di stati e governi?
Se fossimo negli Stati Uniti,
probabilmente non saremmo qui a parlare
e io non farei
le cose che faccio nel modo in cui le faccio.
Soprattutto per quanto riguarda Tor:
è nato
come un progetto militare.
Promosso con l'aiuto
del dipartimento della difesa.
E ciò significa che da una parte
il governo americano cerca in tutti i modi
di reperire informazioni col supporto della NSA, e
dall'altra sviluppa uno strumento
che può fregare la NSA.
-Quando viaggi
come ti tuteli?
-Non puoi tutelarti,
ma puoi prepararti.
Ho contatti e numeri di telefono.
Non giro mai col mio computer.
Né col telefono,
una follia
per uno che se ne sta semplicemente a casa
davanti al computer.
-Se ho capito bene, la Germania
rappresenta un porto sicuro per gli attivisti in questo campo,
perché la normativa esistente
fa sì che abbiano più spazio di manovra che altrove.
-Sì, da una parte ci sono
determinate leggi a noi abbastanza favorevoli,
ma dall'altra,
negli ultimi dieci anni ci sono stati
casi abbastanza scoraggianti.
La privacy nella corrispondenza è una farsa,
e tutto ciò su cui si basa Tor,
libertà di parola,
scambio di opinioni...
Per questo ci consideriamo persone
che si battono per i diritti umani.
E combatteremo contro le leggi
che limitano i diritti di ognuno, in qualsiasi parte del mondo.
-Ma è possibile che attraverso il vostro network
circoli anche materiale pedopornografico...
-Be', la pedopornografia
può circolare su qualsiasi network.
Credo che mettere il bavaglio alle opinioni
non porterà da nessuna parte, perché sono cose
che esistono e continueranno a esistere.
Anzi, penso si intensificherebbero.
Penso sia più importante sapere
che tipo di malati circolano,
piuttosto che evitare di vederli.
Alla fine sennò sono io che vengo censurato,
perché non mi è permesso sapere queste cose.
-Ci sono un sacco di cose
che passano sotto l'occhio pubblico.
Forse è questo il problema,
che è difficile dimostrarne
il lato positivo.
-È uno strumento di comunicazione.
Uno strumento come un martello.
Potrei anche spaccarti la testa, con un martello,
e via.
Prendo il martello
e ti spacco la testa.
Sta a te pensarci: il martello dovrebbe
essere messo al bando per una cosa del genere?
Penso che la comunicazione
sia uno strumento molto importante. Ne abbiamo bisogno.
Mi capita spesso di incontrare attivisti
che dicono che Tor gli ha salvato la vita.
Se in Iran c'è qualcuno
che non può comunicare
o parlare a un amico
perché il governo
controlla tutto,
non è una cosa negativa.
Tor ti dà l'opportunità di proteggerti.
Per scoprire quanto oppressiva è la censura statale in Iran,
ho contattato Ehsan Norouzi,
un giornalista iraniano che aiuta altri attivisti
a operare fuori dal raggio di azione della sorveglianza di stato.
Quando scopri che qualcuno ti sta osservando,
quando vedi
i tuoi dati più privati in gioco
e dall’altra parte c’è uno che ti interroga
o qualcuno dell'esercito,
o qualcuno che ti spaventa,
non sei più lo stesso di prima.
Sei intrappolato in una sorta di autocensura,
non puoi dire ciò che vuoi,
persino nelle comunicazioni private
con, che so, i tuoi genitori,
o il tuo fidanzato, la tua fidanzata.
Il solo fatto che il mio amico a Teheran mi contatti
per darmi informazioni su ciò che succede in strada
o su cosa fanno per aiutare gli altri,
può valergli un'accusa di spionaggio.
E qual è la pena in quel caso?
La morte, giusto?
È una decisione ardua.
Non puoi più distinguere tra
regimi democratici e repressivi:
perché a livello di controllo della gente,
di sorveglianza,
di uso di informazioni contro di loro,
le cose non cambiano molto.
Stato di sorveglianza - mai più.
I data collector sono criminali.
Crittografia per tutti.
Il timore che i dati possano essere usati contro di te
è giustificato.
Che ciò avvenga principalmente
per mano dei servizi segreti è discutibile.
Con le società che fanno profitti
coi dati dei propri clienti,
è lecito ipotizzare che qualcuno
tragga beneficio approfittando di qualcun altro.
-Si dice che chi
non ha niente da nascondere
non ha motivo di preoccuparsi.
-Tutti hanno qualcosa da nascondere.
Tutti hanno...
...sogni e desideri.
Tutti hanno ambizioni e paure.
E questi dati, i nostri sogni,
sono noti a un sacco di società online,
e non parlo solo di quelle a cui si presta il consenso.
In più, tutte le nostre
ricerche su Google, e via dicendo.
Ciò su cui clicco,
ma anche ciò su cui non clicco,
su quali pagine passo il tempo.
Sono informazioni
che non riveleremmo nemmeno ai nostri migliori amici,
ma che stiamo indubbiamente fornendo
a molte società americane.
Osservando da fuori il deep web,
vedi persone che vendono armi e droga,
discussioni su crimini e pedofilia...
Dall'altro lato,
quello stesso strumento di comunicazione
non è necessariamente una cosa buona o cattiva,
solo potente.
Il deep web è l’unica alternativa che abbiamo
per mantenere l'anonimato
e avere accesso privilegiato alle informazioni disponibili.
Ovvero tutte, buone e cattive.
Siamo sempre liberi di scegliere.
E penso che alla fine stia a noi:
vogliamo il male che conosciamo,
o quello che non conosciamo?