Tip:
Highlight text to annotate it
X
Aspettando che suoni l'ora,
l'ora eroica del combattimento,
cantiamo e beviamo, balliamo e ridiamo!
Cantiamo e beviamo, balliamo e ridiamo!
È il motto del soldato!
Cantiamo, beviamo,
suoniamo, danziamo!
Aspettando che suoni l'ora,
l'ora eroica del combattimento,
cantiamo, beviamo, sì, balliamo e ridiamo!
È il motto del soldato!
Beviamo! Danziamo!
O mio Fritz,
come mi addolori
comunicandomi la tua partenza!
Non temere, farò prodigi
per tornare
senza indugio!
Avanti, fanciulle, danzate e volteggiate.
Voi resterete presso le vostre famiglie,
mentre noi, poveri uomini, presto andremo
a sfidare i cannoni per pochi spiccioli!
Se non si può sfuggire alla sorte funesta,
approfittiamo del tempo che ci resta.
Vuotiamo il bicchiere
da bravi guerrieri,
e che importa, mia cara, se sarà l'ultimo!
O belle fanciulle, o bravi giovanotti,
volteggiamo e balliamo il valzer!
Balliamo il valzer!
Volteggiamo e balliamo il valzer
girando come trottole!
Volteggiamo, balliamo il valzer
girando come trottole!
Quando ce ne andremo brandendo le armi,
che grida, che lacrime e deliqui!
Non temete, mie belle, vi scriveremo
e vi daremo nostre notizie.
Il vostro cuore, penso, resterà costante
anche in nostra assenza, ma nell'attesa,
vuotiamo il bicchiere, rubiamo un bacio,
e che importa, mia cara, se sarà l'ultimo!
O belle fanciulle, o bravi giovanotti,
volteggiamo e balliamo il valzer!
Volteggiamo e balliamo il valzer
girando come trottole!
Volteggiamo, balliamo il valzer girando come trottole!
Donne nei nostri campi?
Che orribile indecenza!
Bene! Ecco il guastafeste!
Avete dunque, soldati,
perso ogni ritegno?
Essere militari vuol dire non avere cuore?
Siete ancora voi a parlare, voi!
Ma, Generale...
Silenzio! Silenzio!
Quando mi arrabbio, si deve tacere,
poiché noto è il mio rigore.
Quando si arrabbia, si deve tacere,
poiché noto è il suo rigore.
Ci tengo alla disciplina,
avanzando per le valli, io stermino i battaglioni!
Il nemico più fiero si nasconde, tremante, mortificato,
quando vede il pennacchio che porto lassù!
E pif paf puf, e tara papa pum! Sono il Generale Bum! Bum!
E pif paf puf, e tara papa pum! Ecco il Generale Bum! Bum!
Nei nostri salotti, dopo la guerra,
io faccio ritorno,
e la più bella fa del suo meglio per compiacermi.
Sorridendo lei accarezza i miei baffi.
In quel momento il mio pennacchio diventa assai imbarazzante.
E pif paf puf,
e tara papa pum!
Sono il Generale Bum! Bum!
E pif paf puf, e tara papa pum!
Ecco il Generale Bum! Bum!
Viva il Generale Bum!
Evviva me! Hurrà!
E gloria ai soldati della Granduchessa!
- Viva la Granduchessa! - Evviva!
Fantaccino Fritz, venite avanti!
Ecco! Tocca a me!
- Generale! - Siete un cattivo soldato!
- Mio generale... - Tacete!
- Ma... - Quando mi arrabbio, si deve tacere.
Avete fatto di nuovo la corte a Wanda?
- Niente affatto! - E Wanda vi ha respinto?
Non hanno buon gusto, le donne; preferiscono i soldati giovani
- ai superiori anziani. - Ti farò sbattere in gattabuia.
- Questo non cambierà le cose. - Oh, furore!
- Generale! - Arriva il nemico!
- Dov'è? - Da nessuna parte, Generale!
Preparatevi. Sua Altezza la Granduchessa
passerà in rassegna il suo reggimento.
Avete sentito, soldati?
Fantaccino Fritz, mettetevi là.
Monterete la guardia.
A che cosa? Al terreno?
Farete la guardia al sacro luogo che la Granduchessa onorerà!
- Vi basta? - In pieno sole!
Soldati! Armi in spalla! Sinistr! Avanti! Marsc!
E pif paf pouf, e tara papa pum! Ecco il Generale Bum! Bum!
Dove andate?
La cosa non vi riguarda!
Soldati! Fianco sinistr! Marsc!
Uh! Che soldato inetto!
Ah, com'è crudele fare le smorfie
a un povero soldato che non si può muovere.
E tutto per delle storie di donne.
Eccomi, eccomi!
Fritz! Ho corso così tanto che sono senza fiato!
Ma ti vedo con quest'aria burbera
e mi chiedo se ne sia valsa la pena.
Dimmi! Perché?
Perché?
Cosa significa questa smorfia?
Accorro, e sei di ghiaccio!
Sei muto, bel granatiere?
Riesci ad amarmi solo a cenni?
È necessario perché gli ordini,
sì, gli ordini, ahimè, mi impediscono di parlare!
Smettila di scherzare!
Quando si vede la propria amica,
signore, si deve dimenticare tutto.
Presto, una parola, o ti graffio!
Non posso perché gli ordini,
sì, gli ordini, ahimè, mi impediscono di muovermi!
Come, quando il mio sguardo ti chiama
e ti dice: “Inginocchiati un momento accanto alla tua bella!”
Tu mi dici di no?
Sì, gli ordini mi impediscono di muovermi.
- Come, mi dici di no? Ahimè! - Ebbene sì, ti dico di no! Ahimè!
E se perdendo la testa ti dicessi : “Vieni, stupidone!”
“Presto, vieni a prenderti un bacio!”
- Mi insulteresti con un rifiuto? - Ah, no davvero,
perché gli ordini non mi impediscono di baciare.
Sapevo bene che gli ordini non impedivano di baciare!
Al diavolo gli ordini!
Al diavolo gli ordini!
Evviva l'amore!
Che importa, sfidiamo gli ordini!
Obbediamo all'amore!
Al diavolo gli ordini!
Evviva l'amore!
Secondo me quando si comincia...
Secondo me bisogna continuare!
Un bacio solo basta, penso,
ma due potrebbero essere guai!
- Uno piccolissimo... - No, controlliamoci!
- Uno solo... - No, no!
- Un bacio... - E gli ordini?
Un bacio solo...
No, gli ordini mi impediscono di baciarti!
Ah, smettila di respingermi, vieni a baciarmi!
- E gli ordini? - Wanda...
Un bacio...
Al diavolo gli ordini!
Evviva l'amore!
Che importa, sfidiamo gli ordini! Obbediamo all'amore!
- Ah! Beccato! - Mio Fritz...
Questo gran movimento di truppe era solo per coglierti in flagrante.
- Generale! - Ti ho colto...
- Che cos'è? - Un attacco!
È il nemico! Gonfiate gli zeppelin!
- Bum! - Che cosa vi è successo?
Hanno chiesto la parola d'ordine; assorbito come sono
dalle importanti cose della politica,
- non ho risposto e allora... - Pif paf puf.
- Hanno sparato. - Era loro dovere. - Mi hanno mancato.
- Saranno puniti! - Cosa?
Avreste voluto...?
Come generale, certo, ma non come amico.
Allora va bene, grazie.
Ascoltate...
Volevo dirvi... Sapete...
Appena prima di partire per la guerra,
di solito incitiamo i soldati...
Purtroppo!
Abbiamo pensato a qualcosa di...
- di breve. Verrà la Granduchessa. - Lo so.
Quando sarà con i soldati, le proporrete
- di far cantare la canzone del reggimento. - Ancora?
Sua Altezza vi risponderà : “Ma questa canzone la conosco!”
E la canterà.
- La Granduchessa? - Per incitare i soldati...
E la canterà con voi.
Con me? Che orr... Che onore! La conosce?
L'abbiamo provata stamattina per due ore.
- Allora d'accordo. - Bene.
Ed adesso torniamo a noi.
Sapete perché facciamo la guerra?
- Assolutamente no! - Ma come!
La Granduchessa, come sapete, non ha più vent'anni.
Finora ha lasciato a noi il potere,
ma da qualche tempo ho notato
che è cupa, inquieta, scontrosa.
Mi sono detto: le devo trovare una distrazione.
Ho fatto dichiarare la guerra,
ed ecco qua!
Ah! Buona idea.
Lo penso anch'io. Ma non precorriamo gli eventi.
Quando ha avuto bisogno d'altro,
- le ho cercato un marito. - Sì, il Principe Paul.
Ma il Principe non ha avuto alcun effetto.
La Granduchessa non lo vuole sposare. Temporeggia.
Otto giorni fa il padre del Principe
ha mandato qui il Barone Grog per farla decidere.
Solo che la Principessa non lo vuole ricevere,
è sempre più depressa, fuma!
- Speriamo che la guerra la distragga. - Contate su di me.
Purtroppo questo diversivo non sarà efficace a lungo.
Combattere, distruggere, sono tutte belle cose,
ma presto vorrà altri svaghi.
Il suo cuore non ha ancora parlato...
Ma parlerà, e allora, poveri noi!
- Mi fate paura. - Meglio così!
Ci avete pensato? E se la Principessa, improvvisamente, volesse un favorito?
Saremmo spacciati.
Non dovrà mai averne uno! Non dovrà. Il nemico!
- È il nemico? - Ma no, Generale, è Sua Altezza.
Fate schierare le truppe!
- Portate fuori i panzer! - E il potere a noi due!
A noi due!
Spall'arm!
Presentat'arm!
Spall'arm! Fermi, dritti, sguardo avanti!
Voi amate il pericolo.
Il pericolo vi piace.
E farete il vostro dovere.
Partirete domani
ed io vengo a dirvi
non addio, no, non addio,
ma arrivederci!
Ah, come amo i soldati!
La loro elegante uniforme, i loro baffi e i loro pennacchi!
Ah, come amo i soldati!
La loro aria vittoriosa, le loro maniere, mi piace tutto di loro!
Quando vedo i miei soldati pronti a partire per la guerra,
fermi, dritti, sguardo avanti, Dio, come ne vado fiera!
Saranno vincitori o sconfitti?
Non lo so. So solo che...
Sa solo che, sa solo che...
Ah, come amo i soldati!
Io amo, sì, amo i soldati!
So che cosa vorrei,
vorrei essere vivandiera!
Starei sempre accanto a loro
e darei loro dei pizzicotti!
Con loro, impavida e leggera,
mi getterei nel combattimento!
Mi piacerebbe, la guerra?
Non lo so. So solo che...
- Sa solo che... - Ah, come amo i soldati!
La loro elegante uniforme, i loro baffi e i loro pennacchi!
Ah, come amo i soldati!
La loro aria vittoriosa, sì, mi piace tutto di loro!
Viva la Granduchessa!
Grandioso! Meraviglioso!
- Sono così contenta, Generale! - Altezza...
Viva la Granduchessa!
Generale, un momento. Chiedete a quel soldato di venire avanti.
No, non quello.
Non quello. L'altro.
Là... là!
Soldato semplice, Fritz, venite avanti!
Ridimmelo, come ti chiami?
- Fritz. - Fritz... Molto bello...
Le tue battaglie? Le tue ferite?
- Zero battaglie. Zero ferite. - Bravo!
Ti faccio Caporale.
Perbacco!
- Dove vai? - A dire a Wanda che sono Caporale.
Ebbene, potrai dirle che sei Sergente.
Fate rompere le righe, Generale.
Rompete le righe
- e allontanatevi. - Allontanarsi! E perché?
I miei soldati sono i miei figli!
Avete notato
come Sua Altezza guardava quest'uomo?
- Non si può immaginare... - Si può immaginare tutto...
Tu, avvicinati un po'.
- Altezza... - Vedete... - Sì, vedo...
Tu... Voi...
- Siete contento? - Sapete com'è, Altezza,
si è contenti e non si è contenti...
- Ti avevo detto che sei Tenente? - No, Altezza.
- Te lo dico adesso. - Grazie.
Fa caldo qui. Ho sete!
Faremo portare dei sorbetti.
Come? Sorbetti? Voglio bere quello che bevono i miei soldati.
- Ma loro bevono... - Ne voglio un bicchiere pieno fino all'orlo.
Bevo alla nostra vittoria, soldati. Bevo al vostro ritorno.
Viva la Granduchessa!
Sì!
- È il momento della canzone? - Credo di sì.
Altezza, volete... Altezza, vi piacerebbe
ascoltare la canzone del loro reggimento?
Ah, sì. Ma questa canzone la conosco, Generale!
- Altezza! - La voglio cantare io.
Oh, Altezza! Che gioia!
- Incominciamo! - Sì.
Tu, vieni, canterai con me.
È fuori discussione. Un Tenente che canta...
Se lo nomino Capitano, basterà?
Venite, Capitano, e cantate.
Ah, è un reggimento famoso quello della Granduchessa!
Quando il nemico fa l'impertinente,
dovete vedere com'è sollecito all'attacco!
È vero, negli ussari c'è del buono e sono uno squadrone affabile.
Con la sua criniera sulle spalle, il dragone ha l'aria proprio impeccabile.
Si sa che nel corpo degli artiglieri
si ammettono solo uomini di valore.
Ma nonostante tutto, non esiste reggimento migliore di questo!
- Ah, perdiana! - Ah, perdinci!
Suonate dunque la tromba e fate rullare i tamburi,
in onore della guerra, in onore degli amori!
Suonate dunque la tromba e fate rullare i tamburi,
in onore della guerra, in onore degli amori!
Ah, è un reggimento famoso quello della Granduchessa!
L'onore è il suo innamorato
e la vittoria la sua amante!
Col suo superbo stendardo, quando arriva da qualche parte,
le donne sono entusiaste, ma gli uomini fanno il broncio!
Quando il reggimento se ne va, le cose vanno diversamente,
allora gli uomini sono entusiasti e le donne fanno il broncio!
- Ah, perdiana! - Ah, perdinci!
Suonate dunque la tromba e fate rullare i tamburi,
in onore della guerra, in onore degli amori!
Signora!
Che volete da me?
Questa volta ci siamo, è il nemico! Gettate i gas!
No, è il Principe Paul.
Lo hanno fermato, sta chiedendo la parola d'ordine.
Il Principe Paul... ancora lui?
- Che devo dire? - Che barba!
E va bene, andatelo a prendere.
Tu, va' ad indossare l'uniforme e ritorna.
Voglio vedere assolutamente come ti sta.
Mi starà molto bene.
Lasciateci signori. Ci rivedremo appena prima della battaglia.
Altezza.
Suonate dunque la tromba e fate rullare i tamburi,
in onore della guerra, in onore degli amori!
Mio Dio!
Avete visto? È il mio abito da sposo.
L'ho indossato perché speravo di farvi decidere.
Ancora! Proprio oggi! Non è possibile.
Ho troppe cose da fare: un piano di battaglia,
un esercito in partenza... Immaginate!
Cercate di capire... Non avrei tempo...
- Avete sempre delle ragioni. - Ma che ci posso fare!
E poi, stamattina, il Barone Grog ha ricevuto una chiamata da papà!
E che cosa dice papà?
Dice che, visto che non vi sposo,
vorrebbe indicarmi un'altra Granduchessa.
Il mio matrimonio è stato annunciato a tutte le corti dell'universo.
- Sono grottesco! - Ma no...
Ma sì! E non è tutto...
- C'è di peggio. - Cosa?
- Si parla di me. - In questo giornale scandalistico?
Sì! Osano parlare di me,
osano entrare nella nostra vita privata!
Per sposare una principessa,
il Principe Paul se n'è andato,
ma sembra che non ci sia fretta,
e il matrimonio è stato rimandato!
Tutti i giorni, al sorgere dell'aurora,
il Principe Paul mette i guanti bianchi.
È oggi? No, non ancora.
Allora il Principe si toglie i guanti.
Il Principe Paul è magnanimo:
soffre, ma in silenzio.
Ecco cosa si dice di me!
Ecco cosa si dice nella Gazzetta d'Olanda, sì!
Bisogna sempre prestar fede,
bisogna prestar fede alla Gazzetta d'Olanda!
Se questo vi fa ridere...
Il Principe era tutto fuoco e fiamme
quando arrivò a questa corte.
Il Principe ardeva d'amore quando arrivò presso la sua dama.
Deve aver bruciato così tanto che, dopo sei mesi di questo gioco,
non deve essere rimasto granché
di tutto quel fuoco di cui bruciava.
Metti in tasca la tua domanda di matrimonio,
Principe Paul, e tornatene a casa.
Ecco cosa si dice di me!
Ecco cosa si dice nella Gazzetta d'Olanda, sì!
Bisogna sempre prestar fede,
bisogna prestar fede alla Gazzetta d'Olanda!
Mi abbonerò.
Cattiva!
Eccomi qua!
È lui! Ma guardatelo!
- Ditemi cosa ne pensate. - È un bel ragazzo.
Non è vero?
Capitano, andate a dire al Barone e al Generale che li aspettiamo.
Mah... Signora...
- È lui! - Non mi avete risposto.
Sentite, non appena gli affari di stato
mi lasceranno un minuto per occuparmi della mia felicità,
approfitterò di quel minuto per sposarvi. D'accordo?
Fino ad allora, dovrete aspettare.
Finalmente esamineremo il piano di battaglia del Generale Bum.
Signori...
Capitano, veglierete su di noi.
Non temete!
Procedete, Generale.
- Davanti a lui? - Procedete, vi ho detto.
È molto semplice. Dividerò il mio esercito in tre battaglioni.
Uno andrà a destra, un altro a sinistra,
- un altro al centro! - Splendido!
Così, da tre strade diverse, il mio esercito convergerà
verso l'unico punto su cui ho deciso di concentrarmi.
È là che li batterò. È là! È...!
- Contenetevi. - Vi dico che è là...
Vi farete del male.
È per il mio paese! Il nemico! Portatemi dal nemico!
Andateci voi per le vostre tre strade.
Tacete!
Ma sono ridicole le vostre tre strade.
- Chiudi il becco! - State esagerando, Barone!
E perché, signor Capitano,
le tre strade del Generale Bum sarebbero “ridicole”?
Quest'uomo non ha il diritto di parlare.
Bisogna essere ufficiali superiori.
- Bisogna essere nobili. - Non ne ha il diritto.
Silenzio, signori, o vi faccio tagliare la testa.
Molto bene, d'accordo!
Lo faccio Generale come voi,
e inoltre lo nomino Barone di Vermouth Birra al Doppio Malto
e Conte Bevine-presto-quattro-quarti- nontiscordardimé. Vi basta?
A voi, Generale.
Signora, invece di avvicinarci al nemico da tre strade diverse...
Solo il colletto è un po' alto.
Bisognerebbe toglierne dieci centimetri per liberare il collo.
Continuate.
Affrontiamo il nemico faccia a faccia. La strada è una sola.
Poi tutti insieme picchiamo, picchiamo quanto possiamo.
Picchiamo e basta.
Va bene. Ecco il vostro piano, Bum.
- Non lo seguirò! - Ah, no? E perché?
Con il mio piano non ci sarebbe stata battaglia.
Con il suo... Non lo seguirò!
Barone di Vermouth Birra al Doppio Malto? Che il cielo sia con voi!
Da questo momento siete Generale in capo del mio esercito.
- Per mille milioni! - Calmatevi; ci vendicheremo.
Partiranno tutti per la guerra, col tamburo davanti, col tamburo battente!
Ancora uno sguardo indietro, poi avanti!
Partiranno tutti per la guerra,
partiranno col tamburo battente!
Ascoltate tutti
la voce della vostra sovrana.
Ecco il nuovo Generale!
Lui, il nostro Generale!
Sì, soldati, e sono certa
che se la caverà.
Dobbiamo unirci per la vendetta, essere accorti!
Lui è da solo e noi, per fortuna, siamo in tre!
Lui è da solo e noi siamo in tre!
- Tu, Generale in capo! - Eh! Mio Dio! Come vedi!
- Ah! Mi dimenticherai. - Tesoro, non temere.
- Mi amerai per sempre? - Per sempre, non dubitare.
- Dillo ancora una volta! - Tutte le volte che vorrai!
Quando avrete finito di parlare laggiù,
forse vi ricorderete che sto aspettando.
Getta su di loro sguardi furiosi!
Ma che cos'ha?
Nel vederli
si agita il mio cuore.
Perché batte
all'impazzata?
E perché mai
questa ragazza
mi dà ai nervi?
Ah! Ho i nervi.
La Granduchessa palpita, ha i nervi!
Dobbiamo unirci per la vendetta, essere accorti!
Lui è da solo e noi, per fortuna, siamo in tre!
È lei che mi dà ai nervi. Ah! Ho i nervi.
- Nel vederli - Dobbiamo unirci
- si agita il suo cuore, - per la vendetta,
- ed il suo sguardo, - essere accorti!
sì, lancia fulmini!
- Nel vederci - Sì, lui è da solo,
- si agita il suo cuore, - noi siamo in tre!
ed io le do ai nervi,
lei ha i nervi.
Ma io sono la sovrana ed è mio dovere
difendere il mio prestigio, e il prestigio mi impone,
il prestigio mi impone di non lasciar trasparire nulla.
Andate, signore, e portatemi
all'istante sapete già cosa.
Cosa sarà mai?
La sciabola!
Ecco la sciabola di mio padre!
La porterai sul fianco!
Il tuo braccio è forte, il tuo animo è fiero,
questa spada sarà in buone mani!
Quando papà andava in guerra,
almeno così mi hanno raccontato,
dalle mani della mia augusta madre
egli prendeva questo ferro temibile.
Ecco la sciabola,
ecco la sciabola di mio padre!
Ecco la sciabola,
la porterai sul fianco!
Ecco la sciabola di mio padre!
La porterai sul fianco!
Dopo la vittoria, spero
di rivederti sano e salvo.
Poiché se tu morrai in guerra,
non so in verità
se io...
Nel nome di mia madre!
Stavo per dire uno sproposito!
Ecco la sciabola,
ecco la sciabola di papà!
Ecco la sciabola,
la porterai sul fianco!
Senza timore potete affidare al mio braccio
la sciabola venerata del vostro signor padre.
Tornerò vincitore, o non tornerò affatto!
- Tornerai vincitore! - Non tornerà affatto!
- Tornerò vincitore! - Non tornerà affatto!
Tornerà vincitore!
Non tornerà affatto!
No, no, no!
Io vincerò grazie al mio valore, alla mia artiglieria, alla mia cavalleria.
Trionferemo, il nemico sarà annientato, distrutto, disperso!
Partiamo, con la musica che ci guida!
Come fosse una festa, cantando!
Partite, con la musica che vi guida!
Come in festa, cantando!
Invaderemo, il nemico fuggirà!
Il nemico fuggirà, noi lo braccheremo,
lo disperderemo e lo sbaraglieremo!
Allegramente andremo, ci lanceremo,
bruceremo tutto, saccheggeremo tutto!
- Io vincerò! - Lui vincerà!
Bruceranno tutto, saccheggeranno tutto.
Lui vincerà!
Lui sarà vinto!
Io vincerò grazie al mio valore, alla mia artiglieria, alla mia cavalleria!
Lui vincerà grazie al suo valore, alla sua artiglieria, alla sua cavalleria,
la sua fanteria, tutti trionferanno!
A cavallo! La sua artiglieria, la sua cavalleria trionferanno!
Saranno dispersi!
Avanti, avanti,
cantando!
Partite, partite,
con la musica che vi guida!
Sì, partite, come fosse una festa,
cantando, partite cantando!
Dimenticate la sciabola di mio padre!
Dimenticate la sciabola di suo padre!
La sciabola, la sciabola!
Ecco la sciabola,
ecco la sciabola di suo padre!
Ecco la sciabola,
la porterai sul fianco!
Andate a spazzare via i nemici!
Andate a salvare il nostro paese!
Finalmente la guerra è finita, la campagna militare si è conclusa.
Nel corso della giornata i nostri innamorati torneranno.
La guerra è finita,
la campagna militare si è conclusa.
Nel corso della giornata
i nostri innamorati torneranno.
La posta!
La posta! Presto, signorine!
Avremo notizie!
Chi vuole delle lettere? Eccole!
Da questa parte, signore!
Eccole!
Lasciatemi passare,
il tempo stringe.
Servizio personale
della Granduchessa!
Che turbamento prima di aprirvi, lettere di colui che si ama!
Che dolcezza e che piacere leggervi e rileggervi ancora!
Ah, che piacere!
“Ho messo una tua immagine sul cuore”
“quando sono partito.”
“Mi ha protetto da ogni ferita”
“questo caro ritratto!”
“E se ritornerò senza un graffio, sarà grazie a questo!”
Ah, lettera adorata, tutta la giornata
ti rileggerò e ti bacerò!
“Pare che la guerra sia finita, torno domani.”
“Dato che ho molta fretta, mia cara, dopodomani,”
“senza togliermi gli stivali, voglio andare da tua madre a chiedere la tua mano!”
Ah, lettera adorata, tutta la giornata
ti rileggerò e ti bacerò!
“Che paura avevo quando andavo a combattere!”
“Morivo di paura nell'affrontare il nemico!”
“Ma sono riuscito a combattere per quattro,”
“il mio amore per te mi dava coraggio!”
“Ieri abbiamo vinto la battaglia, almeno credo.”
“Ma per me non ha alcuna importanza,”
“perché, vedi, per me,”
“Iza, amore mio, non c'è niente che valga quanto un tuo bacio!”
Ah, lettera adorata, tutta la giornata
ti rileggerò e ti bacerò!
Barone, vi giuro che sarete ricevuto oggi.
- Lo spero per voi. - Signorine, signorine;
buongiorno, vi presento il Barone Grog, l'inviato.
- Signor Barone! - Ah, signore!
Bene, adesso basta!
Annunciate a Sua Altezza che è arrivato il Barone Grog.
- Non è nostro compito. - Non ci occupiamo di queste cose.
- Spetta all'aiutante di campo. - To', eccone uno.
Grandi notizie! Belle notizie!
Il Generale Fritz ha vinto; sta tornando.
- Sua Altezza è raggiante! - Stanno tornando...
Ah, lettera adorata, tutta la giornata
ti rileggerò e ti bacerò!
Ebbene? E il mio Grog?
- Lo hanno mandato a prendere. - Come?
Sua Eccellenza vuol dire che sarete ricevuto, signor Barone.
Avanti, Grog, siate forte.
Finalmente! Ah, signori! Grog... Lo vedo...
Cammina lungo il gran corridoio, entra nel piccolo salone,
lo attraversa, esce, entra nel salone grande,
viene annunciato, lei lo aspetta, è bella, eccola là.
Avete le allucinazioni, Maestà! Lo hanno già riaccompagnato alla sua vettura.
Dovete essere pazzo per immaginare
che il giorno in cui il Generale Fritz torna vincitore
la Granduchessa voglia occuparsi d'altro che di farsi acconciare i capelli.
- Fritz! Ancora! - Dobbiamo parlarvi, Principe.
La Granduchessa vuole che il Generale Fritz
- alloggi a spese dello stato, ma dove? - Dove?
Io non lo so.
Qui. Ha fatto preparare il padiglione dell'ala destra.
- Non capite? - Proprio no.
- Vedete questo ritratto? - Spingete lo stivale sinistro.
- Volete farmi uno scherzo? - Ma no!
- Comincio a subodorare qualcosa. - Finalmente!
Guarda, un cieco!
No, non è un cieco! È il richiamo della civetta.
- Di che si tratta? - È una storia terribile.
Una storia lugubre!
- Raccontatela. - L'avete voluto voi.
- Questo corridoio ha due uscite. - Come gran parte dei corridoi.
Una dà su questa camera,
l'altra sul padiglione dove alloggerà il Generale.
- Ahi! - Sì.
Qui c'è il ritratto di un uomo,
dall'altro lato c'è il ritratto di una donna.
Qui per aprire si spinge lo stivale dell'uomo,
là si spinge il ginocchio della donna.
L'uomo si chiamava Max, era il Conte Sedlitz de Calembourg.
La donna era la Granduchessa Victorine,
antenata della nostra Granduchessa.
Non indovinate?
È una storia triste!
Le mura di questo palazzo ne conservano la memoria!
Le mura di questo palazzo...
...ne conservano la memoria!
Max era soldato di ventura,
ma aveva
l'occhio vispo e i baffi scuri.
Lo adoravano!
La Duchessa, che sapeva il fatto suo,
a questo galantuomo donò il suo cuore e l'ala destra, come alloggio.
E nella sua ebbrezza amorosa, Max, Max,
ogni sera sentiva arrivare la sua amante lungo questo corridoio!
Lungo questo corridoio!
Ascoltate, generazioni future,
ascoltate, ascoltate,
la sinistra avventura e la storia d'amore
del Conte Max Sedlitz de Calembourg!
Una sera, Max, con apprensione, non essendo affatto sordo,
sentì che i passi della sua amante
erano piuttosto pesanti.
Ciò gli mise la pulce nell'orecchio,
ma troppo tardi, ahimè!
Ah, perché non fuggì? Quei passi, quei passi...
Erano i passi di una dozzina d'assassini
che bucherellarono allegramente la pancia del favorito!
- Dodici assassini! - Con la maschera nera!
Lungo questo corridoio!
Ascoltate, generazioni future, ascoltate,
la sinistra avventura e la storia d'amore
del Conte Max Sedlitz de Calembourg!
Ora capite?
Capisco. Ma è terribile!
Deve cadere...
...cadere sotto i nostri colpi!
Credete?
È possibile...
Deve cadere sotto i nostri colpi!
Deve cadere sotto i nostri colpi!
Sì, sotto i nostri colpi!
Da stasera alloggi dunque nella camera in fondo al corridoio!
Che alloggi dunque, il bellimbusto, laggiù, in fondo al corridoio!
Sì, stasera, a tarda ora, ascolta, nella tua folle ebbrezza,
se per caso sentirai i passi leggeri della tua amante!
Quei passi, quei bei passi, quei passi, quei piccoli passi!
Non li sentirai, ragazzo mio! No, no, non li sentirai!
Quei passi, quei piccoli passi!
Da stasera alloggi dunque nella camera in fondo al corridoio!
Che alloggi dunque, il bellimbusto, laggiù, in fondo al corridoio!
Nei tuoi sogni di gloria
dici a te stesso: “Sarò Granduca!”
Ma ecco che nella notte oscura
arrivano Paul, Bum e Puck!
- Ecco Paul! - Ecco Bum!
- Ecco Paul! - Ecco Puck!
Sì, Paul, Bum, Puck!
Da stasera alloggi dunque nella camera in fondo al corridoio!
Che alloggi dunque, il bellimbusto, laggiù, in fondo al corridoio!
Allora siamo d'accordo!
Avete degli uomini fidati?
- Io ne ho sette. - E io dieci.
Fanno diciassette. Possiamo tramare una cospirazione.
Allora a stasera, da me, dopo il ricevimento per il Generale.
- Ordiremo il complotto. - Sì!
Il nemico... È il nemico! Distribuite le maschere antigas!
No, non è il nemico, è il “nostro” nemico.
Ecco i miei soldati che tornano vittoriosi!
Celebriamo la loro gloria, rendiamo grazie al Dio delle battaglie!
Ah, lo rivedrò!
Ecco l'istante supremo!
Quando lo vedrò, riuscirò a nascondergli che l'amo?
Ecco i miei soldati che tornano vittoriosi!
Celebriamo la loro gloria,
rendiamo grazie al Dio delle battaglie!
Signora, in quattro giorni ho concluso la guerra.
I vostri soldati hanno vinto, i vostri nemici sono fuggiti.
Ed oggi vi restituisco...
...la sciabola,
la sciabola venerata del vostro signor padre!
Ecco la sciabola,
ecco la sciabola di mio padre!
Rimettetela nel mio museo d'artiglieria.
E voi, soldato vittorioso,
davanti alla mia corte incantata,
parlate
e raccontate le vostre gloriose imprese!
Parlate e raccontate le vostre gloriose battaglie!
Vi narrerò dunque, Altezza,
l'esito del combattimento
e come, grazie alla mia destrezza,
abbiamo colto di sorpresa il nemico.
Partimmo in buon ordine, con la bandiera che sventolava.
Quattro giorni dopo vedemmo centoventimila uomini alle grandi manovre.
Allora ordinai di fermarci; avevo un mio piano e voi lo giudicherete.
Quel piano non era male. Ho fiuto, anche se non sembra.
Avevo trecentomila bottiglie, metà di vino, metà di liquore.
Le lasciai rubare tutte dai razziatori nemici.
E la gioia invase il loro campo: “Beviamo il vino che c'inebria!”
Mentre la loro ragione annegava nel vino, io attendevo e speravo.
Il giorno dopo, per gran fortuna, accettarono di combattere.
Li vidi allinearsi, ma mio Dio, in quale stato!
Si sparsero per la pianura, inciampando, rotolando, ruzzolando.
Sembravano un grande campo d'avena che ondeggia al vento.
Di fronte al suo esercito brillo, il Generale, con lo sguardo acceso,
saltellava ubriaco fradicio e mi gridava : “Ohé, ohé!”
Gli risposi : “Vieni qui, vecchio mio!”
Il poveraccio si infuriò,
brandì la sua bottiglia e barcollando venne avanti.
Era da morire dal ridere. Guidati da questo spassoso Generale,
centoventimila uomini deliranti cantarono “La mère Godichon”.
Ah, la battaglia fu comica! Se ne toccavi uno, cadevano tutti!
Del resto non ne abbiamo ucciso nessuno, non sarebbe stato bello, ma che importa!
I vostri soldati hanno fatto meraviglie, e la sera - quale onore per loro! -
la sera hanno dormito vittoriosi su un campo di bottiglie!
Hanno dormito vittoriosi su un campo di bottiglie!
Magnifico!
Parlate come combattete.
Signore, signori, questa splendida cerimonia è finita.
Nell'interesse del popolo dobbiamo dire al Generale Fritz
delle cose che solo lui può sentire. Andate.
Venite subito da me.
Andatevene, cortigiani, andatevene!
Più nessuno.
No.
- Soli... - Sì.
Sono così contenta di rivedervi.
Quando il mio sguardo si è posato su di te, non eri che un soldato.
Ti ho nominato Generale in capo, hai battuto il nemico.
Potremmo parlare della tua... ricompensa.
- Perché? - Come?
Sono Generale in capo, non posso più salire di grado.
Forse non nel campo militare, ma in quello civile...
Innanzitutto, alloggerete a palazzo.
- È stato il Generale Bum. - Il Generale Bum?
Sì, è un'idea che gli è venuta su mio ordine.
Non ti è simpatico? Vuoi che lo mandi in esilio?
Oh! No, no! Sono storie di donne!
- Di donne! - Fra lui e me...
- Perché tu... Ma tu stai bene! - Sto bene.
No, voglio dire, a proposito delle donne...
- Volete dire? - Niente, niente.
Come sono fortunate le donne di campagna!
Quando una donna di campagna ama un uomo,
- Sì, gli dice: ti amo! - Sì... sì...
Fra noi gente d'alto rango è diverso.
Quando parliamo d'amore... bisogna capire al volo.
Per esempio, nella mia corte,
c'è una donna che è pazza di te.
- Sì, sì! Me lo a detto. - È meglio riderci sopra.
È meglio! Sì!
Forse...
Ascolta, questa “persona” è potente.
- Ti darà tutto quello che desideri. - Caspita!
Il tuo futuro è nelle sue mani.
- Sai di chi parlo? - Un'altra parola e lo saprò.
- Quale parola? - Il nome di questa donna!
Non si può dire, ma si potrebbe indovinare...
Sì, Generale, qualcuno vi ama.
Si tratta di una dama della mia corte.
Dato che non osa parlarvi lei stessa,
mi ha pregato
di dirvi del suo amore.
Come, voi? La Granduchessa!
Questa signora deve essere molto vicina a Vostra Altezza.
La cosa non si può spiegare altrimenti.
Mi sta a cuore la sua felicità.
Questo è un grande onore per un vostro servitore.
È la mia migliore amica.
Ebbene, allora, la vostra amica
che cosa vi ha detto di me? Dio come sono impaziente!
Ecco cosa ha detto la mia amica :
“Quando lo vedrete, vi prego di dirgli...”
- Ma che cosa? - “Quello che sapete...”
“Ditegli che è stato notato, scelto.”
“Ditegli che lo trovo attraente.”
“Ditegli che se solo lui volesse,”
“sarei capace di qualunque cosa.”
“Ah, se a lui piacesse aggiungere”
“dei fiori alle palme della gloria,”
“potrebbe presto riportare,”
“questo vincitore, un'altra vittoria!”
“Ditegli”
“che appena l'ho intravisto mi è piaciuto.”
“Ditegli che per lui ho perso la testa.”
“Ditegli che è sempre nei miei pensieri, quel briccone,”
“tanto che mi sembra di impazzire.”
“Ahimè, è stato istantaneo!”
“Da quando è apparso, tutto il mio essere,”
“tutto il mio cuore sono stati suoi,”
“ho sentito che ero in suo potere!”
“Ditegli”
“che se non vuole che io passi a miglior vita...”
“Ditegli...” - sto parlando per lei! -
“Ditegli di rispondere, sì, ditegli che l'amo”
“e che sono bella!”
Ebbene, ora rispondi!
Da ciò dipende la mia fortuna.
Bisogna usare intelligenza.
Rispondi, rispondi.
Due parole dovrebbero bastare.
Rispondi, cosa debbo dire a questa dama?
Rispondi, rispondi!
Ebbene?
- Ditele che sono colpito. - Glielo dirò!
Il suo discorso non mi spiace affatto.
E con tutto il cuore mi affretto
- a renderle la gentilezza! - Glielo dirò!
Ho detto tutto questo,
ma, parola mia,
non ci capisco niente, ma proprio niente di niente.
E che il diavolo mi porti se so chi è questa persona!
- Ebbene? - Ebbene!
- Ditele che sono colpito. - Glielo dirò!
Il suo discorso non mi spiace affatto.
Ditele che, trovandola bella, adoro lei sola e nessun'altra!
- Ha capito in un istante - Non ci capisco proprio niente
- perché il cuore è intelligente! - anche se sono intelligente!
- Altezza... - Chi è?
Perdonate, Altezza...
Un fax... È codificato...
Sembra molto urgente.
Ci penserò io... Lasciateci.
Sparisci!
Generale...
Signora...
Venite qui accanto a me. Così...
Come vi stanno bene queste decorazioni!
Se non vi bastano, chiedete pure...
- Dove eravamo rimasti? - Ahi! - Che cos'hai?
- Niente. Mi avete un po'... - Scusa! Ma, vediamo, dimmi,
se quella donna fosse qui vicino a te quanto lo sono io adesso,
- le diresti... - Non lo so! Ahi!
- Cosa? - Voi spingete...
È che sono nervosa! Rispondi dunque!
Certe cose non sono facili da dire. Vi arrabbiereste!
Io non mi arrabbio mai.
- Si tratta di quella... contadina? - Io l'amo.
Ecco cosa non osavo dire a quella signora,
ed avrei sbagliato, perché dopotutto,
se si riceve un invito a cena
e non si può accettare perché si ha già un altro invito,
vuol dire che si ha paura che la cena non sarebbe stata buona?
Prego?
Vuol dire che si ha già un altro invito.
- Tutto qua. - Tutto qua...
Ci sono momenti in cui una donna è felice
di avere a disposizione una fortezza...
- Ma come sapevate di Wanda? - Signora...
- Che c'è? Ancora! - Mi hanno ordinato di tornare.
Pare che quest'affare sia della massima importanza.
Si tratta della vostra polizia privata.
Sì, lo leggerò. Uscite!
Permettete, Generale?
“Grande cospirazione nel mezzanino.”
“Il Principe Paul, il Generale Bum, il Barone Puck ed altri individui”
“stanno cospirando contro la vita del Generale Fritz.”
Ma questo è meglio della fortezza!
Capitano!
- Altezza... - Andate dal Principe Paul.
Portate qui il Barone Puck e il Generale Bum.
Andate, Capitano. Andate.
E così,
mio signore,
voi amate questa “piccola”?
La voglio sposare.
Si trova al piano di sotto.
E se voi voleste, le farebbe molto piacere
se stasera firmaste il nostro contratto.
È proprio quello che volevo proporvi.
Stasera, al ballo di corte,
porterete la vostra “piccola”...
E, se non avrete cambiato idea,
firmeremo il vostro contratto.
Ah! Maestà! Non cambierò idea.
No, Generale, da quella parte.
Fate entrare i signori.
Sapete che cosa vuole da noi?
Non ne ho idea, ma sono preoccupato!
Avvicinatevi, signori, avvicinatevi.
Eravate riuniti dal Principe Paul.
- Sì, Altezza. - E che facevate?
- Giocavamo. - Meglio così!
Ma colui che avrebbe dovuto perdere non giocava con voi,
e quello che avrebbe perso, quel giocatore,
sarebbe stata la vita.
- Sa tutto! - Aiuto! - Rompete le righe! Armate i bombardieri!
Ebbene! Tornate subito qui!
- Qui, Bum! Qui, Puck! Qui! - Pietà! Pietà!
Non mi chiedete pietà, signori.
Quando vi sarete sbarazzati di lui,
potrete chiedermi tutto quello che volete.
Chi di voi dovrà colpirlo? Su, parlate!
In ogni caso, scegliete una persona robusta, perché si difenderà.
Mio Dio, com'è pallido il Principe Paul!
Ci state chiedendo di ucciderlo, vero?
- Siamo d'accordo, Maestà? - Sì.
Cioè... no. Aspettate. Forse ha riflettuto.
Sentite...
Se durante il ballo ordino ai musicisti di suonare
la melodia del carillon di mia nonna...
Ve lo ricordate? Allora il Generale Fritz è vostro,
potete fare di lui quello che volete.
Ma se non vi do questo segnale,
non torcerete nemmeno un capello di quella sua graziosa testolina!
- Avete capito? - Capito!
Aprite le porte.
Date qualche schiaffetto al Principe. Ci sta facendo preoccupare.
Formidabile! Sta benissimo.
Tutta la città è imbandierata, la plebaglia elettrizzata,
la plebaglia elettrizzata si ubriaca nei cabaret!
E noi, col cuore colmo di gioia,
noi siamo, o Granduchessa,
i vostri umilissimi, fedelissimi
ed obbedientissimi servitori,
vostri umilissimi servitori,
servitori e sudditi!
Ho il cuore infranto,
ma mi vendicherò.
Che la pace sia celebrata in ogni luogo!
Eccoli, tutti e due!
Soffoco di rabbia!
Finalmente sei mio!
Sì, per sempre, mia cara!
Ebbene, Generale Fritz, è giunto il momento, parlate!
Avete riflettuto,
ora rispondete.
Rispondete, rispondete!
Ecco il notaio!
- Di già il notaio! - Il bel notaio!
- Sono il notaio. - Il bel notaio.
E i quattro testimoni!
Sedetevi là, signor notaio.
Assolverete il vostro compito.
Ho sistemato ogni cosa.
Dovete solo firmare il contratto.
- Firmeremo il contratto. - Su, firmate!
Ecco il notaio!
- Di già il notaio! - Il bel notaio!
- Sono il notaio. - Il bel notaio.
E i quattro testimoni!
È un sì, signora,
oppure un no? Suonerà il carillon?
No, no, aspettate!
Lasciatecelo squartare!
Chi comanda qui?
Vi ho detto di aspettare.
Aspettate!
Non ha ancora scritto nulla questa penna che tengo in mano.
Chissà che effetto sortirà la prima parola che scriverà.
Sarà rosso o nero, testa o croce,
sofferenza o piacere, gioia o dolore?
Non lo so, ma al tuo posto credo che avrei paura.
Niente è fatto finché niente è scritto.
Un tratto di penna e tutto è detto.
Niente è fatto finché niente è scritto.
Un tratto di penna e tutto è detto.
Guarda e trema al suo cospetto, poiché, come ben sai,
per farne un'arma mortale
basta solo un po' d'inchiostro sulla punta!
Ed invero, se tu volessi credermi,
caro amico, mi impediresti di immergerla nel calamaio,
e faresti bene a farlo.
Niente è fatto finché niente è scritto.
Un tratto di penna e tutto è detto.
Niente è fatto finché niente è scritto.
Un tratto di penna e tutto è detto.
Sì, ho sentito, ho capito, ma avevate promesso.
Siglate e firmate!
Ve ne supplichiamo, Altezza!
Se è questo che volete,
diventate suo marito.
- Ah, per noi... - Com'è dolce...
vedere finalmente le cose fatte!
Allora, quando si potrà dare inizio alla festicciola?
Auguro ad entrambi...
un futuro di prosperità
ed aprirò le danze
ballando con voi
la melodia del carillon di mia nonna.
- Il carillon! - Il carillon della nonna.
Il carillon di mia nonna, ah, è un carillon famoso!
Bisogna ballare con stile la melodia del suo carillon.
Il carillon di sua nonna, ah, è un carillon famoso!
Bisogna ballare con stile la melodia del suo carillon.
Vedi, mia cara, in nostro onore si ballerà la melodia del carillon.
È un ballo un po' leggero.
Ma, bah, balliamo un po'!
Il carillon!
Balliamo!
Il carillon di mia nonna, ah, è un carillon famoso!
Bisogna ballare con stile la melodia del suo carillon.
Il carillon di sua nonna, ah, è un carillon famoso!
Bisogna ballare con stile la melodia del suo carillon.
Saltelliamo e dimeniamoci! Gettiamoci nella mischia!
La nostra indulgente sovrana ci autorizza a scatenarci!
Altezza,
davanti ai vostri antenati!
Mi dovranno perdonare, sono così nervosa!
Dobbiamo unirci per la vendetta, essere accorti!
Lui è da solo e noi, per fortuna, siamo in diciassette!
- Che succede? Allora? - Non è niente.
Non fateci caso.
Ricominciamo col carillon!
Il carillon!
Il carillon di mia nonna, ah, è un carillon famoso!
Bisogna ballare con stile la melodia del suo carillon.
Il carillon di sua nonna, ah, è un carillon famoso!
Bisogna ballare con stile la melodia del suo carillon.
Saltelliamo e dimeniamoci! Gettiamoci nella mischia!
La nostra indulgente sovrana ci autorizza a scatenarci!
Balliamo la melodia del carillon!
Ecco dunque la stanza dove si svolsero i fatti!
La stanza degli eventi!
Cerchiamo ora, mentre fuori è notte alta,
di far luce sui miei sentimenti.
Ecco dunque i muri che rivelerebbero i nostri misfatti,
se i muri avessero voce!
Ecco i muri che da amori proibiti
furono in altri tempi insanguinati!
Quando guardo dentro di me, ciò che vedo è spaventoso.
Dire “ti amo” a quel bel soldato è già stato un atto più che galante.
Lui mi disdegna ed io, offesa, lo farò uccidere!
Se comincio così, il futuro promette bene!
Mio Dio, mio Dio,
eppure il cielo mi aveva donato,
mio Dio, mio Dio, mi aveva donato un caratterino delizioso.
Mio Dio, mio Dio!
Il cielo mi aveva donato un caratterino delizioso.
Solo il primo passo è duro da compiere,
se è vero quel che dicono.
Credo che farò molta strada e chissà dove mi fermerò.
Che vita la mia : amore da una parte, omicidi dall'altra.
Ah, quel che si legge a proposito della storia antica
è niente al confronto.
Mio Dio, mio Dio,
eppure il cielo mi aveva donato,
mio Dio, mio Dio, mi aveva donato un caratterino delizioso.
Il segnale!
Altezza...
Ebbene, Generale, cosa fa il nostro uomo?
Balla, Vostra Altezza.
Balla!
E pensare che presto quest'uomo che ora si dimena...
Cosa guardate, Altezza?
Là! Sul parquet, la macchia rossa.
È là che cadde il Conte Max... e oggi...
saremo noi...
Oh, grandi lezioni del passato!
Gravi insegnamenti della storia!
Qui si insinuò il dramma!
Oscuro lampo in buia notte!
Tutto questo perché cent'anni dopo, raccontando questa scena commovente,
il portiere del palazzo potesse godere di una piccola rendita!
Quel che è stato fatto, sarà fatto di nuovo.
La storia è come un immenso cerchio.
L'antenata commise il suo misfatto...
E la discendente arriva e ricomincia daccapo!
Tutto questo perché fra duecento anni, sfruttando queste scene pietose,
anche i nipoti del portiere possano godere delle loro piccole rendite!
Bene, Generale, dove sono i vostri complici?
Aspettano in quel corridoio incredibilmente misterioso.
Aprite loro la porta. Se lo riterrò opportuno,
- mi farò vedere. - Altezza...
Non ho chiesto la vostra opinione. Aprite quella porta!
Bisogna toccare il ginocchio.
- Dove sono gli altri? - Più tardi...
Se fossimo venuti tutti insieme,
la fuga generale avrebbe destato sospetti.
Avete ragione!
Quel signore è con voi?
Il signor Barone sa di che cosa si tratta.
Certo, si tratta solo di uccidere un uomo.
Ed è qui che l'uccideremo.
Adesso basta! Fate entrare gli altri.
- Conoscete i nostri piani. - Non c'è bisogno di spiegarveli.
- Un uomo sotto i vostri colpi... - ...oggi dovrà perire.
Grazie a qualcosa di tagliente o aguzzo.
Giurate
di aggredirlo?
Sarà solo?
Tutto solo.
Sarà indifeso?
Indifeso.
Allora colpiremo,
sì, colpiremo!
Sarà solo?
Tutto solo!
- E indifeso? - Completamente indifeso.
- Allora colpirete! - Allora colpiremo!
Ma occupiamoci dei dettagli : i nostri pugnali spuntati
debbono essere affilati.
In effetti potreste aver ragione!
Allora affiliamoli!
Portate gli attrezzi per affilarli!
Perché la nostra vendetta abbia davvero successo,
prima portiamo il nostro materiale!
Girate, manovelle, strumenti dell'arrotino,
lanciando scintille, aguzzate questo ferro vendicatore!
Aguzziamo, aguzziamo!
Girate, manovelle, strumenti dell'arrotino,
lanciando scintille, aguzzate questo ferro vendicatore!
O pugnale non abbastanza appuntito, ti renderemo così appuntito
che mai sarà esistito un pugnale tanto appuntito!
Girate, manovelle, strumenti dell'arrotino,
lanciando scintille, aguzzate questo ferro vendicatore!
Girate, girate!
Con ira, con furore!
Sono affilati i vostri pugnali, signori?
Sua Altezza!
Sì, signori, ero di là,
intenta ad ascoltarvi e pronta ad incitarvi.
Ma vedo che non è necessario.
- Quando arriverà, vedrete. - Lo farò a pezzi!
Vi chiedo un favore... Non lo colpite in viso.
- L'amate ancora. - Chi l'ha detto?
- Io! - Ma io non vi conosco.
- È il mio Grog. - Il vostro Grog?
Sì, il Barone Grog, l'inviato,
colui che non avete voluto ricevere.
- Ho avuto torto. È focoso! - Come prego?
Niente, niente. Andate a piazzare i congiurati,
- signori. - Altezza.
Voi, Barone Grog, restate.
Grog, siate ardente!
Mi era venuta voglia di chiedervi qualcosa...
- Adesso non oso... - Sono agli ordini di Vostra Altezza.
Bene! Ci provo... Ditemi,
- volete essermi amico? - Signora...
- Non volete? - Sì, certo!
Bene, allora siamo amici.
Sedetevi.
Grazie, signora, ma preferisco restare in piedi.
Sì, capisco. Volevo dirvi...
Mi permettete di darvi un consiglio?
Altezza.
Tra poco,
quando giungerà infine il momento
di uccidere il Generale Fritz, non vi mettete in prima linea.
Sarebbe un peccato se un colpo vi sfigurasse...
Ah! Bene!
Restate dietro agli altri.
Che avete? Ridete? Perché ridete?
- Rispondete. - Non posso...
- Non siamo più amici? - Sì...
- Allora? - Se volessi trarre delle conclusioni...
- Sì, ma non volete. - No.
- Parliamo d'altro. - Sì.
- Perché lo fate uccidere, questo Generale? - Perché?
Veramente non me lo ricordo più...
- Voi cosa ne pensate? - Io non penso, signora.
D'altra parte, può darsi che non abbia capito niente, quell'imbecille!
Ed io ce l'ho con lui perché penso...
Non lo uccidiamo?
- Correte troppo... - Se non ha capito...
Vedremo, non lo so, lasciamo stare.
Cosa fate presso la corte dell'Elettore?
- Ciambellano. - Ve la passereste meglio da me, se voleste...
Purtroppo non è possibile!
- E perché? - Ho dei doveri, signora...
Ma se Vostra Altezza sposasse il mio Principe...
Ah! Ci risiamo.
Non abbiamo parlato di altre cose...
- Certo che no! Bravo, Barone. - Sarebbe molto semplice...
Mi arrendo.
- Questa sì che è diplomazia! - Ho imparato da piccolo.
- Altezza... - Che c'è?
Ah! Siete voi, signori...
- Allora? - Ci siamo. - Ah! Amico mio!
- Avete piazzato i vostri uomini? - Sì, Altezza.
Andate a riferirgli che possono tornare a casa.
- Come? - Non uccideremo.
- Ah! Accidenti! - State esagerando.
Tutto era stato previsto, organizzato...
È molto spiacevole. Ci siamo dati tanto da fare...
Tutto il lavoro era stato fatto. Restava solo il divertimento.
Ho detto che non uccideremo.
Uccidere un uomo il giorno del mio matrimonio
non sarebbe conveniente.
L'avete detto, l'avete detto!
Sì, l'ho detto.
Ringraziate il Barone. Non ho potuto resistere alla sua... conversazione.
- Ebbene, Generale Bum? - È molto spiacevole.
Cioè, è meraviglioso, Altezza!
Ma me ne ha fatte di tutti i colori, questo Fritz!
E non posso vendicarmi!
Certo che potete vendicarvi, ma senza arrivare a...
La cosa mi farà piacere.
- Oh, grazie! - Ve lo porteranno.
Inventatevi qualcosa.
- Principe Paul? - Amore mio.
Fra due ore, nella cappella.
Sceglierò uno dei quaranta vestiti
che ero sul punto di indossare per sposarvi.
Dio vi protegga, signori.
Che cosa gli faremo?
Portiamo la giovane sposa
nella stanza del marito.
Ora, signora,
vi lasceremo sola con lui.
Portiamo
la giovane sposa
nella stanza del marito!
Grazie, signori,
grazie, signore, signorine, grazie.
Se dopo avermi concesso tanto onore
poteste farmi un grande piacere...
- Ce ne andremmo! - Sarebbe gentile!
Buonanotte, signore, buonanotte!
Buonanotte!
Questa semplice parola deve bastarvi.
Buonanotte!
Voi capite quel che vogliamo dire,
fortunato birbante, quando vi diciamo:
buonanotte!
Buonasera, signora, buonanotte!
Questo complimento vi fa sorridere,
e voi sapete quello che intendiamo,
cara signora, quando vi diciamo: buonanotte!
Finalmente soli!
Signor Generale...
Fa una differenza, non è vero,
aspettarsi di sposare un povero soldato
e ritrovarsi a sposare un Generale in capo
- che è tornato vittorioso? - È...
Sei turbata. Confessalo!
- No... - Ma sì, sei turbata. È normale.
Vedi le decorazioni, il pennacchio e tutto l'armamentario...
Ma appena me ne sbarazzo...
- Ma cosa fai? - Quando si è moglie e marito...
- Perché noi siamo moglie e marito, no? - Sì!
Allora fa' come me, così, in modo brutale!
Mi sono tolto il pennacchio. Togliti il tuo...
Tra poco. È vero, ho un po' paura...
Dio, devo essere proprio stupida!
Ma è pur vero che lui mi confonde
con quell'oro sull'uniforme e il pennacchio in testa!
Dio, devo essere proprio stupida!
Perché diavolo dovrei aver paura di lui?
È mio marito!
Ma sì, è mio marito!
- È tuo marito! - È mio marito!
- Il tuo bel maritino! - Il mio bel maritino!
- E adesso cosa diavolo succede? - Non ne ho idea!
Aprite, aprite, sbrigatevi, o andremo a chiamare i rinforzi!
Aprite, aprite, giovani sposi, o sfonderemo la porta!
Aprite, aprite!
Non aprire, amico mio!
Aprite, aprite!
Non aver paura!
Oh cielo, la porta cede!
Muoio di spavento!
Grazie al cielo siamo arrivati in tempo!
Ma cosa vogliono tutte queste persone?
A cavallo! A cavallo! Presto, signor Generale!
A cavallo! A cavallo! Presto, signor Generale!
Correte subito a combattere! Bisogna sbrigarsi!
Il nemico, che credevamo in fuga, è passato al contrattacco.
Correte subito a combattere! Bisogna sbrigarsi!
Il nemico, che credevamo in fuga, è passato al contrattacco.
La nostra signora vi invita
a partire senza indugio.
Riuscirete a farla franca solo
se otterrete un successo schiacciante.
La nostra signora vi invita
a partire senza indugio.
Riuscirete a farla franca solo se otterrete un successo schiacciante.
Miei buoni amici, voi dimenticate
che ci siamo appena sposati.
Che c'importa! Bisogna partire!
Bisogna andare a vincere o morire!
Allora vi affido mia moglie.
Molto bene, ci occuperemo noi della signora.
Ma sbrigatevi e affrettatevi!
- Che ne ho fatto del mio cinturone? - Che ne ha fatto del suo cinturone?
- Dato che devo bardarmi, - Deve bardarsi!
- ho bisogno del mio cinturone. - Ecco il vostro cinturone.
- Ma non ho la mia giberna... - La sua giberna!
E il mio pennacchio! Portatemelo, per favore!
- Il mio pennacchio! Eccomi pronto! - Ha il suo pennacchio!
Fermatevi, signori, fermatevi!
Porto voi sapete cosa!
Ancora la sciabola!
Se tu sapessi, sciabola di suo padre, quanto mi esaspera il vederti!
Bisogna partire!
Ah, che piacere essere soldato!
Ah, che piacere essere soldato!
A cavallo! A cavallo! Presto, signor Generale!
A cavallo! Correte subito a combattere!
A cavallo! Bisogna sbrigarsi!
Forza, a cavallo!
A tavola come in battaglia, diamoci dentro e inebriamoci!
Cantiamo, beviamo, facciamo bisboccia in onore degli sposi novelli!
La nostra augusta signora ha finalmente ceduto ai vostri desideri!
Ed in vostro onore, Altezza, noi beviamo il vino del Reno!
È una cosa davvero singolare, non trovate, amici miei?
Ieri sera nessuno mi amava
e stamattina sono... sposato!
A tavola come in battaglia, diamoci dentro e inebriamoci!
Cantiamo, beviamo, facciamo bisboccia in onore degli sposi novelli!
Signori, vi saluto.
La Granduchessa!
- Presto, un bicchiere! - Un bicchiere per Sua Altezza!
Beviamo alla felicità dell'augusta coppia!
Beviamo alla felicità
dell'augusta coppia!
Ebbene, cari amici,
berrò con voi!
C'era un mio antenato che, se ricordo bene,
si vantava di essere un bevitore fra i più famosi.
Il suo bicchiere conteneva più di un barilotto,
e notte e giorno il suo coppiere versava vino nel suo bicchiere.
Vino! Vino!
Ah, come beveva il mio antenato, e che gran bicchiere aveva!
Ah, come si beveva un tempo, che gran bicchieri avevano!
Una sera, non si sa come, lo lasciò cadere a terra.
“Ah,” disse addolorato, “ho rotto il mio bicchiere!”
Quando lo vollero sostituire:
“No,” disse lui, “non è il nostro”.
Avrebbe preferito morire che bere da un altro bicchiere!
Vino! Vino!
Ah, come beveva il mio antenato,
e che gran bicchiere aveva!
Ah, come si beveva un tempo, che gran bicchieri avevano!
Cara moglie!
È meglio che beva ancora qualcosa...
Siamo uniti, ci apparteniamo.
- Eh sì! - E tutto grazie al Barone Grog.
Dovremmo fare qualcosa per lui.
Siete di quest'avviso? Lo sono anch'io.
Ma non ho più favori da concedere. Ho dato tutto.
- Dov'è finito il Generale Fritz? - Non tarderà.
Bum e io gli abbiamo fatto uno scherzetto.
Sì, nelle mie scuderie avevo un cavallo
che per dieci anni è stato abituato a portarmi da una signora.
Ma questa signora aveva un marito
e otto giorni fa mi ha scritto:
“Non venire più, sospetta qualcosa”.
Capite:
il cavallo che ho dato al Generale Fritz
lo avrà condotto da quella signora. Si sarà imbattuto nel marito...
Un'ora per arrivare dalla signora,
mezzora per parlare col marito,
due ore per zoppicare fin qui... Non dev'essere lontano.
- Il Generale! Il Generale! - Proprio come dicevo.
Ecco che torna il mio povero marito!
In quale stato! Ah, guardate come,
per compiere imprese eroiche, si è sciupato tutti i vestiti!
Ebbene, Altezza, eccomi qua! Hollalà!
E quel che mi successo vale quanto una battaglia,
poiché mi hanno ridotto in uno stato pietoso!
La vostra famosa sciabola è diventata il cavatappi che vedete!
Eh perdinci! Ecco le lagnanze del vostro Generale in capo!
Eh perdinci! Ecco le lagnanze del Generale in capo!
Arrivo e trovo un marito, accidenti!
che mi dice: “Venite qui, amico mio”.
Gli rispondo educatamente: “Eccomi qui!”
Subito, fuori di sé,
il traditore si avventa su di me!
Sono ancora tutto stordito!
Accidenti!
Eh perdinci!
Ecco le lagnanze del vostro Generale in capo!
- Non avete altre spiegazioni da dare? - Perché?
Invece di mettervi alla testa del mio esercito,
- seminate discordia in un matrimonio... - Ma...
È alto tradimento, signore.
- E in quella tenuta! - Vi dico...
E la sciabola di mio padre...
- Ormai è inutile! - Maldestro!
La sola cosa da fare, Altezza,
è riunire un piccolo consiglio di guerra
- e processarlo... - Buona idea!
Posso essere processato solo in presenza di tutta la nobiltà del ducato.
- Io sono il Conte... - Non lo siete più... Colonnello?
- Sono Generale. - No, Colonnello.
- Capitano, se volete. - Con piacere, Tenente.
E poi Sergente?
Non ti fermare, resta ancora Caporale.
E poi soldato semplice... marmittone.
E sì, marmittone, l'hai detto.
Dato che le cose stanno così, do le dimissioni.
Ed io le accetto. Come è facile!
Tutti questi gradi, questi onori!
Principe, seguirò il vostro consiglio.
- Barone Grog, avvicinatevi. - Altezza...
A voi il pennacchio. Prendete il pennacchio.
Perbacco!
- A voi la sciabola di mio padre. - Oh, furore!
A voi tutto ciò che può sognare l'ambizione!
A voi tutti i poteri civili e militari.
Grazie, Altezza ; mia moglie ve ne sarà grata.
Avete detto...
- Ha una moglie? - Sì, cara.
Una moglie e tre figli.
Presto quattro, Principe.
Quattro! Barone Grog, restituitemi il pennacchio e la sciabola.
Stasera stessa tornerete alla corte dell'Elettore,
- nostro suocero. - Come?
Gli annuncerete la nostra felicità.
- Perché sono felice di aver sposato il Principe, molto felice. - Ahi!
Cosa volete che faccia?
Quando non si ha ciò che si ama, bisogna amare ciò che si ha.
Finalmente ho ripreso il pennacchio!
Finalmente ho ripreso il potere!
Finalmente l'imeneo mi unisce a voi!
Finalmente, figli miei, vi rivedrò!
Ritorniamo alla nostra capanna!
Sì, torniamo a casa nostra!
Bisogna fare di necessità virtù!
La felicità...
Forse è questa la felicità!
Altri batteranno i nemici, io rinuncio alla carneficina.
Saprò servire il mio paese badando alla mia famigliola.
Saprà servire il suo paese badando alla sua famigliola.
Dopo aver, nel bene e nel male,
interpretato il proprio ruolo, ci si sposa.
Non era previsto, ma è morale! Così finisce la commedia!
Ah, se il mio antenato mi vedesse, ah, come ne gioirebbe!
Ah, se il suo antenato la vedesse, ah, come ne gioirebbe!