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Sul restro di una banconota americana da un dollaro
vi è l'emblema di un'aquila.
Negli artigli ha delle frecce
- ovviamente un simbolo di guerra,
ma dall'altra parte, ha un ramo di olivo
- un simbolo di pace.
Non è così diverso dall'oggetto che stiamo osservando.
Risale a circa 4500 anni fa,
un oggetto noto come lo "Stendardo di Ur"
che proviene dalla città-stato di Ur
che si trova nell'attuale Iraq.
In Mesopotamia, realmente la culla della civiltà,
Ur è una delle prime grandi città.
La parola "stendardo" è un po' fuorviante
perché lo stendardo in effetti è una bandiera
che spesso viene portata in battaglia,
e lo scavatore originario di questo oggetto ipotizzò che
fosse esso fosse originariamente posto sul un palo e portato in battaglia.
Ma in verità, non abbiamo idea.
Spesso, quando siamo nel museo,
e parliamo di oggetti antichi,
parliamo di oggetti che sono rimasti sepolti
ma sepolti semplicemente per lo scorrere del tempo.
E qui stiamo osservando oggetti che sono stati intenzionalmente sepolti.
Facevano parte di quello che sembra essere un elaborato rituale di sepoltura.
Questi furono scoperti mediante scavi tra gli anni Venti e l'inizio degli anni Trenta
da un uomo che si chiamava Leonard Woolley
che scoprì circa 16 tombe che egli chiamò tombe "reali".
Di nuovo, in effetti non sappiamo.
Ma ciò che sappiamo è che vediamo oggetti straordinariamente costosi.
E uno di quegli oggetti di prestigio
era l'oggetto che oggi chiamiamo lo "Stendardo di Ur"
che è di piccole dimensione, ma piuttosto bello e decorato in modo elaborato.
Gli storici hanno pensato che forse si trattasse
di una cassa armonica per uno strumento musicale.
Altri hanno pensato che possa aver contenuto qualcosa di importante,
forse persino il denaro che fu usato per pagare la guerra.
Ma semplicemente non lo sappiamo.
In effetti, è uno degli aspetti meravigliosi di questo oggetto,
il fatto che ci comunichi così tanto,
e, al tempo stesso, così poco.
Allora iniziamo con una semplice descrizione.
Dunque, abbiamo questo oggetto che è abbastanza piccolo
da poter essere facilmente trasportato.
Uno dei lati lunghi sembra rappresentare una scena di pace e prosperità.
E' diviso in tre registri
ed è incorniciato con bei pezzi di conchiglia.
Ora, questo è importante peché ci mostra davvero
i traffici a lunga distanza in cui questa cultura era coinvolta.
Abbiamo il lapislazuli blu che proveniva da miniere in Afghanistan,
abbiamo una pietra rossa che potrebbe provenire dall'India
e le conchiglie
che potrebbero provenire dal golfo
appena più a sud di quello che oggi è l'Iraq.
E ci ricorda che queste prime grandi città furono possibili
perché l'agricoltura aveva avuto successo.
Nella vallata fluviale tra il Tigri e l'Eufrate,
fu possibile far crescere un surplus di cibo
che permise una organizzazione della società
dove non tutti dovevano stare nei campi tutto il tempo.
Una volta che vi era abbastanza cibo,
alcune persone potevano dedicare le loro vite a essere legislatori
e alcune a diventare artisti o artigiani.
E alcuni sacerdoti, giusto?
Si aveva una completa organizzazione sociale
con persone diverse che esercitavano ruoli diversi.
Ciò fu possibile all'improvviso.
E si può vedere tale organizzazione rappresentata nei tre registri qui.
Le figure più importanti, più ricche, più potenti sono disposte nella parte alta
e poi abbiamo i lavoratori comuni giù verso la base.
Ed è davvero tipico dell'arte dell'Antico Vicino Oriente
vedere scene divise in registri.
Allora iniziamo dal basso e procediamo verso l'alto.
Si vede una figura umana che porta una borsa pesante
ed è in effetti ciò che abbiamo lungo tutto il registro inferiore
Figure che sembrano portar cose a destinazione.
Vediamo animali, figure che portano oggetti
sulle loro spalle o sulle loro schiene.
Appena sopra, si vede un numero di persone
che portano animali più chiaramente identificabili.
Si può vedere qualcuno che porta al pascolo
ciò che sembra una pecora o un ariete.
Si vede un toro di fronte che viene condotto da due persone.
E poi forse capre, forse pecore,
e davanti un alto toro.
Queste sono persone che forse portano questi animali al sacrificio
potrebbero portarli come tipo di tassazione.
In effetti non lo sappiamo, ma si è ipotizzato
che questo raffiguri una sorta di raccolta, di colletta
forse per il re, per la città.
Il registro superiore mostra chiaramente una figura
che è più importante del resto.
Il re è di proporzioni maggiori. In effetti, è così grande
che la sua testa sfonda la cornice pittorica.
E inoltre indossa un abbigliamento diverso
che aiuta a identificarlo.
E' seduto su una sedia che è interessante
perché ha tre gambe diritte
e una gamba che sembra una zampa di animale.
Alcuni degli oggetti che vediamo qui raffigurati
sono oggetti che sono stati trovati anche nelle sepolture.
Ma non penso che abbiano trovato una sedia come quella.
Sarebbe stata graziosa da vedere.
Uno degli oggetti che è stato trovato, comunque,
sono le coppe che molte delle figure stanno tenendo.
Dunque, chiaramente queste figure si stanno unendo al re in una qualche libagione.
Stanno bevendo forse birra, forse vino.
Non siamo sicuri.
C'è una sorta di celebrazione che si sta svolgendo
qualche festività, o forse una cerimonia religiosa.
Vale la pena di notare che persino le figure secondarie qui
vale a dire le figure che sono sedute ma non sono il re,
sono di dimensioni maggiori rispetto ai servi
che le circondano, i quali sono in piedi.
E così persino all'intero di un medesimo registro, abbiamo una gerarchia
che mostra l'importanza reciproca dei tre livelli della società.
E poi abbiamo due figure all'estremità
che sembrano intrattenere le figure sedute che stanno bevendo.
Una sta suonando un'arpa,
e un'altra, all'estremità destra, forse sta cantando.
Spostiamoci sull'altro lato. E' una storia molto diversa.
Dunque, abbiamo di nuovo una scena divisa in tre registri,
ma qui vediamo terribili scene di violenza.
Vediamo una resa di ciò che è molto chiaramente guerra.
CI sono quattro carri che sono trainati
da quelli che sembrano essere quattro asini maschi.
Sul retro di ciacun carro
sembra esserci un guidatore insieme a un guerriero.
Le figure verso il retro, si noterà,
tengono una lancia o un'ascia.
E poi calpestati dai cavalli
forse abbattuti da quelle armi ci sono i nemici.
Guardando attentamente si può vedere qualche dettaglio straordinario.
Guarda a uno degli uomini che è stato abbattuto sotto il cavallo.
Si possono vedere le sue ferite,
si può vedere il sangue che scorre.
E se si guarda da vicino, si può notare
il meccanismo delle ruote dei carri.
C'è una sorta di ingegneria specifica che viene rappresentata qui.
Una delle cose più interessanti sul pannello inferiore
è una sorta di naturalismo nella battaglia che sembra aver luogo.
Sembra di muoversi da un cammino
a una sorta di galoppo, a un pieno galoppo.
Dall'altro canto alcuni elementi sono veramente simbolici.
Come i nemici abbattuti di cui stavi parlando prima.
Non penso che fossero intesi per presumere
che vi siano state davvero solo quattro vittime in questa battaglia
- è il numero che vediamo -
ma chiaramente ne simboleggiano molti di più.
Il registro intermedio mostra una fila di soldati pronti per combattere.
Sono in completa tenuta.
Indossano elmi e
questi elmi, ancora una volta, sono stati rinvenuti nelle cosiddette tombe "reali".
Ciò che è straordinario in questi soldati è la loro disposizione regolare
che dà un vero senso di un esercito che sta in qualche modo marciando.
Ebbene, si ha un senso di ordine,
un senso di struttura,
un senso di vera disciplina.
Ma verso il centro di quel registro
Si vede la vera e propria battaglia che ha luogo
e si vedono questi soldati vittoriosi che uccidono i loro nemici.
Dalla parte destra dei quel registro centrale
si vedono soldati che forse vengono catturati.
e il nostro occhio nel registro superiore va immediatamente
alla larga figura che sta al centro
che è ovviamente ancora una volta il re.
La sua testa, nuovamente, rompe il margine decorativo nella parte superiore.
Sulla sinistra, un carro e dei soldati,
e sulla destra altri soldati o assistenti
che portano al re i prigionieri di guerra.
E possiamo dire che si tratta di prigionieri di guerra
perché sono nudi, sono stati spogliati
e sono feriti e sanguinanti.
Dunque vi è un senso di umiliazione, di assoggettamento,
e la grande vittoria del re.
E' interessante osservare attentamente
le convenzioni stilistiche nella resa delle figure.
Più o meno tutti sono visti in perfetto profilo,
vediamo un solo occhio, e quell'occhio non
guarda tanto avanti quanto fuori.
Effettivamente è una sorta di frontale sul lato del viso.
E' vero, in un certo senso è familiare dall'arte Egizia.
Vediamo la spalla allineata al piano del quadro
e vediamo il piede che spinge in una direzione
piuttosto che essere visto in prospettiva.
Così possiamo usare la nostra capacità visiva
ma c'è ancora molto che resta un mistero.
Ciò che ci comunica peraltro
è il modo in cui raccontiamo una storia,
il modo in cui la raccontiamo nel tempo,
il modo in cui organizziamo la nostra società
Anche ora, nel ventunesimo secolo,
vi è molto in comune con il terzo millennio avanti Cristo.
(musica di pianoforte)