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Come gli altri, il prossimo ospite è un artista a tutto tondo.
Attore, comico, sceneggiatore premiato con un Emmy, regista.
Si è classificato numero 98 nella lista dei 100 migliori comici di tutti i tempi stilata da Comedy Central.
...ma che cazzo ne sanno?
Per noi, è il numero uno stanotte. Louis C.K.
Grazie.
Grazie.
Grazie. Sono davvero onorato di essere qui.
Solo felice di essere qui come possessore di un biglietto, solo per poter vedere tutto quello che è successo.
La famiglia Stiller e, è stato pazzesco, e Kevin, e il tipo che assomiglia a *** Cheney alla fine [Floyd Abrams, ndr]
Una versione molto gentile di *** Cheney, non credo che lui sia una lucertola. [Nel 2011, nello show "Opie e Anthony", CK chiese a Donald Rumsfeld e *** Cheney se fossero rettiliani]
Ma credo di potervi dire quello che George... Io sono un comico, e faccio quello che lui ha fatto.
E lui è stata la prima persona che ho conosciuto da cui ho imparato cosa fosse la comicità.
I bambini amano ridere, ma la maggior parte della gente che per mestiere fa ridere i bambini fa schifo.
I clown non fanno ridere. Non esiste un clown che faccia ridere.
Se una persona facesse ridere, farebbe il comico, perché si fanno i soldi.
Non ci sono speciali sui clown dell'HBO con cui poter fare fare un mucchio di soldi.
Perciò i clown fanno schifo, i bambini li guardano e fanno tipo 'Per favore smetti di cercare di farci ridere'.
Non c'è niente di peggio di una persona che non fa ridere che cerca di far ridere, e questo è ciò che è un clown.
Un tizio che aspetta l'autobus fa più ridere di un clown di merda a una festa per i bambini, perciò...
Ma i bambini hanno bisogno di ridere, perciò la prima volta che ridi davvero significa molto per te
E mi ricordo la mia prima risata matura, vidi George Carlin al "Saturday Night Live".
E lui disse "Cosa fanno i cani nel loro giorno di riposo? Non posso andare a zonzo, è il loro lavoro".
E qualcosa è scattato e non riuscivo a smettere di ridere.
E in quel momento nella mia testa è nata l'idea: "voglio essere divertente, voglio essere un comico".
Non sapevo che una persona adulta potesse essere un comico, per me è una cosa incredibile.
E avevo altri eroi: Richard Pryor, Steve Martin, Bill Cosby.
Ma George era come me, era dell'East Coast cattolica, mi potevo identificare con lui.
La prima volta che ricordo di aver fatto ridere è stata il quarta elementare.
Avevano chiesto alla classe... l'insegnante aveva detto: "Ci sono tre ossa del cranio. Ditemene una."
E io ho detto: "La capoccia".
E c'è stata una grande risata, e ho pensato "Ehi, potrei fare questo, potrei essere come George".
Perciò...
Finita la scuola superiore, ho iniziato a fare spettacoli stand-up.
Non sono andato al college, non ho perseguito nient'altro professionalmente, davvero, e ho iniziato a fare spettacoli.
La prima volta che sono andato sul palco ho fatto un minuto e mezzo ed è stato un fiasco, è stato terribile.
Ma lo volevo così tanto che ho continuato a provare, e ho imparato come scrivere battute.
E ho fatto solo battute, tipo dei pensieri divertenti.
E dopo, non so, 15 anni, stavo finendo in un circolo vizioso che non mi avrebbe portato da nessuna parte.
A nessuno fregava un cazzo di chi fossi, e nemmeno a me, davvero.
Ascoltavo i miei numeri e pensavo: "questa è merda, lo odio".
Ma avevo fatto questo per 15 anni, e fermarmi allora sarebbe stato come uscire di prigione.
Cosa fai dopo 15 anni da comico? Come ti reinserisci nella forza lavoro?
Perciò ero davvero in una brutta situazione.
Odiavo i miei numeri. Ho fatto la stessa ora di spettacolo per 15 anni, ed era una merda, ve lo garantisco.
E lavoravo in posti come i ristoranti cinesi.
Davvero, mi sono esibito in un ristorante cinese, non sapevano nemmeno che ci sarebbe stato uno spettacolo.
Sono lì per mangiare, e tutto ad un tratto fai "Ehilà, gente!"
E loro "Sto mangiando, non voglio essere costretto a star seduto a..."
Perciò ero a un ristorante cinese chiamato Kowloon, a Boston, ad agosto, nel Massachusetts.
Ed ero seduto in macchina, dopo lo spettacolo, dicendomi:
"Tutto questo è un grosso sbaglio, non sono abbastanza bravo."
E vedevo le mie battute come un inganno.
E ho ascoltato un CD di George in cui parlava della comicità, del laboratorio comico, in maniera seria.
E la cosa che mi ha lasciato senza fiato di questa persona è che continuava a fare special.
Ogni anno c'era un nuovo special di George Carlin, un nuovo album di George Carlin, continuavano a uscire.
E ognuno era sempre più profondo.
E ho pensato: "come può farlo?". E ciò mi ha fatto letteralmente piangere, perché non avrei mai potuto farcela.
Raccontavo le stesse battute da 15 anni.
Perciò, sto ascoltando e gli chiedono "Come fai a produrre tutto questo materiale?"
E io... lo sento dire "Ho deciso di lavorare ogni anno per lo special di quell'anno."
"Faccio lo special, poi butto via il materiale e riparto da zero."
E io ho pensato: "E' pazzesco. Come si fa a buttar via. Mi ci sono voluti 15 anni per costruire quest'ora di merda."
"Se lo butto via, non ho nulla."
Ma lui mi ha dato il coraggio di tentare, ma ero anche disperato, che cazzo avrei potuto fare?
Quest'idea di buttare tutto via e ricominciare da capo.
E ho pensato: "Beh, ok, quando hai finito di fare battute sugli aeroplani e i cani, e le butti via, cosa ti rimane?"
Puoi solo scavare dentro di te, iniziare a parlare dei tuoi sentimenti, di chi sei, e poi fai queste battute e sono andate.
Devi scavare più a fondo, quindi inizi a parlare delle tue paure e dei tuoi incubi, e fai battute su questo, e sono andate.
E così finisci per trovare della roba strana. Ed eventualmente raggiungi le palle. Ma c'è una totalità...
E' un processo che l'ho visto fare per tutta la mia vita, e ho iniziato a provare a farlo e ho pensato:
"Lui dice tutto quello che vuole. Che cosa voglio dire io, che ho paura di dire?"
E a quel tempo ero un padre... Sono ancora un padre.
Ma a quel tempo avevo appena cominciato, non ero ancora decollato.
Non è ancora detto, la più vecchia ha otto anni, posso ancora squagliarmela. Finora sono ancora qui.
Stavo attraversando un periodo difficile come padre, e volevo dirlo sul palco.
Una notte ho pensato "okay, dimentica tutte le vecchie battute, ricomincerò da capo".
E ho pensato alla prima cosa: "Non riesco a fare sesso con mia fi... - eh, con mia figlia - con mia moglie."
"Perché abbiamo una bambina, e la nostra bambina è una fottuta stronza."
Era quello che provavo e l'ho detto, e il pubblico ha fatto "Whoa!" e io ho pensato:
"Oh, sono in un posto nuovo ora"... e ho detto qualcosa come:
"Non mi sono mai capacitato dei neonati gettati nella spazzatura, ma ora posso capirlo"
E loro hanno reagito così.
E ho pensato: "preferisco avere questo che quella merdosa risatina per delle battute da quindicenne"
Perciò ho iniziato a seguire questa strada.
E lui era sempre il mio punto di riferimento, sempre, lui mi sempre dato il coraggio.
Lui diceva, come citato da Kevin, che la gente ai raduni anti-aborto è gente che non ti scoperesti mai.
Ha aperto uno spettacolo con questa battuta, a Carnegie Hall.
Va sul palco, devi guardarlo, e non spilla gli applausi al pubblico.
Loro applaudono e fanno "George! George!".
E lui: "Sì, sì, sì, sì. Devo dirlo. Avete mai notato come la gente ai raduni anti-aborto sia gente che non vi scopereste mai?"
La maggior parte dei comici avrebbe fatto una mezz'ora di materiale molto leggero e messo quella battuta in mezzo a tante altre.
Ma lui doveva tirarla fuori così, e mi è stato d'esempio, questo è il modo con cui ho fatto i miei numeri.
E da allora ho fatto tre spettacoli comici, e ho seguito quella stessa strada.
E' stato un grande cambiamento per me, tutti gli anni sento ti avere qualcosa su cui lavorare.
Sto facendo esattamente quello che lui mi ha insegnato.
E sul palco ho il coraggio di dire quello che voglio dire, grazie a questa persona.
Alcuni anni fa stavo registrando il mio secondo spettacolo comico, e lui stava registrando quella stessa notte, a Los Angeles.
Ha registrato il suo ultimo spettacolo la stessa notte in cui ne stavo registrando uno io.
E ricordo che pensavo "E' straordinario che faccio quello che fa questo grande uomo, e che lo facciamo allo stesso modo".
E lui... è morto. Ed è stato come un colpo alle palle, quando è morto, mi ha fatto davvero male.
E ricordo che - non voglio fare così, scusatemi - dopo ero da qualche parte, non importa, e il mio telefono suonò.
Ed era sua figlia, Kelly. E io ho due bambine, perciò ho pensato:
"Lui ha una figlia, e sua figlia mi sta chiamando".
E so cosa significa avere una figlia, perché io ne ho due.
E lei mi sta chiamando per chiedermi di venire a dire qualcosa su quello che lui significava per me.
Perciò quello è stato un grande momento per me, sono molto fiero di fare ciò che ha fatto George.
So che dovrei chiudere in maniera divertente, ma non sono bravo a fare cose che non siano i miei numeri, mi dispiace.
Ma lui era un grande uomo, e tutto ciò che di buono mi è successo è dovuta a lui.
E, posso dirvelo perché faccio quello che ha fatto lui, è stato davvero difficile dire tutta la roba che ha detto.
Ci è voluto molto coraggio, è stato difficile.
Perciò, grazie per essere venuti a onorarlo, e grazie per avermi ospitato.