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Inizialmente arrestarono i comunisti
non dissi nulla perché non ero un comunista
poi portarono via gi ebrei
e non dissi nulla perché non ero un ebreo.
dopo vennero per gli operai
e non dissi nulla perché non ero né un operaio né un sindacalista.
successivamente si misero contro i cattolici
e non dissi nulla perché ero protestante.
e quando alla fine vennero per me
non restava nessuno per protestare.
il 16 marzo 2007
giustiziarono mio marito Daniel Torres e mio figlio Roque Julio di 16 anni.
é stata la Brigata XVI di Yopal
e il pagamento è di 3.815.000 pesos (€ 1.250)
per l’abbattimento di membri della guerriglia o di milizie
mi dissero che c’era stata una imboscata e che c’erano due guerriglieri morti.
é chiaro che settori interessati in diffamare la “sicurezza democratica”
hanno trovato in questo problema la opportunitá perfetta
per presentare denuncie infondate
con l’obbiettivo chiaro di gonfiare cifre e diffamare la forza pubblica
quali due guerriglieri morti
se nella fattoria c’erano mio marito e mio figlio
e loro non erano guerriglieri
loro stavano lavorando nella fattoria
perché erano agricoltori e lavoravano con il bestiame
perché li hanno ammazzati?
perché mio figlio era stato testimone
di due morti che erano successe nello stesso villaggio nel 2005 e nel 2006.
mio figlio aveva dichiarato in relazione a questi due fatti
questo é ció che mio figlio ha pagato. Glie lo hanno fatto pagare con la vita
per essere testimone
di quello che stavano facendo
con la gente civile del villaggio
non sono stati solo loro
sono state molte le persone che sono morte in mano dell’esercito
questo non é giusto .
Chi é il responsabile
di questa vita che stiamo vivendo?
il governo, e il presidente che abbiamo
é l’unico responsabile di tutto ció.
Siamo di fronte a un fenomeno
o ad un comportamento generalizzato
di sparizioni e si fucilazioni, per dirlo cosí
Osservate le cifre per anno: 1996 un caso violazione di diritti umani,
1997: 8,
1998: 4,
1999: 6,
2000: 4,
2001: 3,
2002: 12,
2003: 37,
2004: 93,
2005: 125,
2006: 223, 2007: 397,
2008: 112.
e un rapporto della Defensoría del Pueblo dice
que alla data odierna sono arrivare circa 100 denuncie
contro integranti della forza pubblica in relazione al tema.
mi chiamo Paola Sanabria, sono familiare di una delle vittime di esecuzioni sommarie
Mio padre si chiamava Eiver Mendoza. Era il mio padrastro.
é morto il 24 marzo.
dicono che é stato abbattuto in un combattimento
é stato vestito da guerrigliero.
capirete che non é facile, un padre é un padre
siccome pagano l’esercito per ogni guerrigliero che abbattono
é chiaro che per loro é piú facile ammazzare gente civile
vestirla con uniforme e dire che sono della guerriglia
si suppone che l’esercito sono gli eroi della Colombia,
la cosa normale é che uno non abbia paura di loro
e che al contrario si senta protetto accanto a loro, peró la veritá...
no. Io sí ho paura di loro
Casanare: esumando il genocidio
giustiziarono mio marito
e il pagamento e di 3.815.000 pesos
diffamare la forza pubblica
commettere omicidi selettivi
li hanno ammazzati
fucilamenti
Esecuzioni sommarie
Brigata XVI
Tergiversare la realtá
le hanno tolto la vita
qui la ha fatta scomparire
sono stati fatti scomparire
fu fatto scomparire
i Paramilitari
Torture
vincoli con l’ Esercito
erano coordinati
andavano come amici
se erano la stessa cosa
Erano complici
Della Brigata 25
troppe morti
Lo ammazzarono quí
chiaro, li ammazzarono
era mio figlio
lo ammazzarono
La BP
distrutto Acdainso
Gaula
Assassini
che qualcuno mi dica se ha visto mio figlio.
é uno studente di medicina.
si chiama Agustín ed é un bravo ragazzo
a volte é testardo quando esprime una opinione
lo hanno arrestato,
non so quale forza
Jairo aveva 17 anni e Luís aveva 19 anni
erano studenti del collegio.
Luís lo tirarono fuori dalla casa della sorella
Entrarono con la forza, buttarono giú le porte, lo presero.
Jairo lo catturarono per la strada,
erano le sei del pomeriggio e lui stava lí
A quest’ora lo presero
Non apparivano da nessuna parte
Con il personero andarono dall’esercito e chiesero di lui
loro dissero che non sapevano
dissero che la notte precedente c’era stato uno scontro a fuoco
e che c’erano vari morti
e non si sapeva cosa succedeva
nessuno ci disse niente
cercammo da tutte le parti e nessuno ci disse nulla
il terzo o il quarto giorno
un signore uscí per mungere le sue vacche
in un campo vicino al ponte del fiume Chameza
arrivó e li trovó morti
furono massacrati in una maniera terribile
strapparono loro le unghie
si comprovó che l’esercito, che in questo momento stava qui
aveva assassinato i ragazzi
con questo fatto
inizia tutta la violenza
que vivemmo per quasi 15 anni nel nostro municipio
furono le prime vittime, e noi…
… mettemmo la quota iniziale
Arrivarono e si portavano via la gente
a volte legati a volte no,
quando giá erano lontani, facevano ció che volevano
mio marito sparí il 9 febbraio 2003
qui, nel municipio di Chámeza.
fu rapito da gruppi paramilitari
che se lo portarono via e di lui non si é saputo piú nulla
insieme a mio marito fecero sparire
22 persone nel municipio
questa é mia figlia, i paramilitari le tolsero la vita
la presero nel ponte di Unete,
se la portarono a Tauramena e lí le tolsero la vita
quando successe il comandante era il capitano Guerrero
loro e l’esercito erano molto amici
loro si sedevano ai tavoli a bere birra
loro entravano qui nel paese
l’esercito passava loro la lista
della gente che entrava e usciva dal paese
il giorno qui c’era esercito e polizia peró
peró era la stessa cosa
nell’anno 2002
i paramilitari sequestrarono mio marito
se lo portarono via
se lo tennero per 8 giorni
maltrattandolo e torturandolo
questo stesso giorni scappammo da lí.
abbandonammo la fattoria, gli animali e tutto il resto
avevamo fiducia nell’esercito
pensavamo che ci avrebbe protetto
poi un giorno ci rendemmo conto che
il capitano dell’esercito parlava con i paramilitari
si salutava con loro e dimmo
la situazione é grave
sono tutti la stessa cosa
non c’era salvezza
che qualcuno mi dica se ha visto mio marito
preguntava la signora
si chiama Ernesto X ha 40 anni
lavora come vigilante in un negozio di automobili
vestiva una camicia scura e un pantalone chiaro
uscí la notte dell’altro ieri
e non é tornato
non so che pensare perché questo non mi era mai successo
il mio caso é la scomparsa di 7 familiari
tra loro mio papá, mia mamma
due fratelli e tre zii
che furono fatti scomparire nel febbraio e marzo del 2003
dai gruppi paramilitari
mio marito sparí
il 18…
Sí, il 18 febbraio del 2003
mio figlio si chiama Carlos Andrés Barrera Pedraza,
era uno studente di zootecnica
nella UNAD di Sogamoso.
fu fatto scomparire il 28 febbraio 2003
fu fatto scomparire dalle Autodefensas
il 20 febbraio del 2003
fino ad oggi non ho saputo
concretamente che gli é successo
il mio grande desiderio è
è sapere
se é vivo
o se lo ammazzarono
sapere dove lo lasciarono per recuperare i suoi resti
qui in Casanare operavano le ACC
-Autodefensas Campesinas del Casanare-
dirette da Martín Llanos
questi paramilitari entrarono tra fine del 2002
e l’inizio del 2003
iniziarono una lotta per conquistare questa regione
i paramiliteri fecero sparire i miei due figli
il 2 febbraio 2003
e fino ad oggi non so dove stanno
solamente so che li fecero sparire
e che fino ad oggi non si sa che é successo
dal giorno in cui fecero sparire i nostri cari
siamo stati minacciati da questi stessi gruppi
paramilitari
e allo stesso modo
in questo stesso periodo
fummo minacciati
dalla truppa dell’esercito che si trovavano qui
non voglio far vedere il mio viso
perché ho paura
uno ha molte cose da dire
peró per paura
uno non le dice
in questo stesso tempo
mi reclutano per prestare il servizio militare
Fui al Battaglione di Tauramena Battaglione Nº 44.
dove, inizialmente, pensai che
chissá prestando il servicio militare nell’esercito
avrei potuto trovare aiuto
o averebbero potuto aiutarmi a riscattare i miei familiari
io raccontavo ai miei superiori quello che era successo alla mia famiglia
e chiedevo loro di aiutarmi a riscattarli da questo gruppo parmilitare
ogni volta che lo raccontavo ai miei superiori
loro mi prendevano in giro
e criticavano
insinuando che le sparizioni di Chámeza e Recetor
per loro erano state un bene
perché i paramilitari si erano portati via
che non erano affatto contadini della regione
a me quello che che mi ha fatto piú male era sapere che
quando i signori paramilitari entrarono
avevano vincoli con l’esercito
perché l’esercito stava qua a Recetor
e ció nonostante entravano i paramilitari e si portavano via la gente
sempre arrivavano
armati
portavano merce, qualsiasi cosa e l’esercito praticamate li scortava.
stavano con l’esercito in una sola
diciamolo cosí, in una sola banda
perché l’esercito stava qui nel municipio
nella zona urbana
e i paramilitari anche
non temevano che l’esercito li attaccasse
erano coordinati, questo é evidente
é evidente che erano coordinati
quindi come potevamo chiedere all’esercito
che ci aiutase, che ci protegesse
se erano la stessa cosa?
non é un segreto per nessuno che qui
operava la guerriglia prima dell’arrivo dei paramilitari
giá erano venute imprese di sísmica a fare riunioni
la guerriglia quando ci riuniva
ci diceva
di non permettere
alle imprese petrolifere di entrare
perché quando le imprese petrolifere entrano
siccome arrivano con permessi del governo
anche se ci opponessimo entrerebbero
quindi avremmo dovuto fare scioperi, resistenza
perche non appena una compagnia entra
inviano inmediatamente
i paramilitari per fare
la cosidetta pulizia come la chiamano loro
e sí, detto fatto, sucesse cosí
e dopo poco tempo entró la compagnia Petrobras.
da quando sono arrivate le compagnie qui inizió questo "ordine pubblico"
prima la gente poteva uscire a qualsiasi ora
nella notte andare alle proprie fattorie
non succedeva nulla
e quando apparvero queste compagnie
inmediatamente apparve gente cattiva.
che non permetteva a nessuno andare di notte
in qualsiasi momento trovavano morta la gente in mezzo ai sentieri
mio marito non lo ammazzarono qui nella fattoria
lui morí ad Aguazul.
mio fratello si lo ammazzarono qui nel caseggiato
nel caso di esecuzioni sommarie
é il caso di mio marito
successe il 24 marzo 2008
nel villaggio di Monterralo,
fu l’esercito nazionale
precisamente la Brigata 16
BP paga l’esercito per la sicurezza delle perforazioni
a causa di questo problema
l’unica cosa che ho ricevuto sono minacce da parte dell’esercito
una settimana dopo della sua morte ci minacciarono
i ragazzi stavano lí
arrivó il Gaula e li prese
li fecero scendere da lí legati
legati
e li malmenarono sicuramente
l’altro ragazzo, quello della casa
lo liberarono
e quando stava lassú
dice di aver sentito una sparatoria
dicono che fu uno scontro a fuoco
se la non c’era nulla
cuando li arrestarono, lí non videro nulla, lui non vide nulla
e dice che si sentiva piombo, bombe, questo si sentiva
un momento dopo scese l’elicottero
chiaro, li ammazzarono e se li portarono via, a Yopal.
ieri abbiamo ricevuto nuevamente minacce
ieri alle 7:40 della mattina chiamarono mia figlia
non capisco perché l’esercito fa queste cose
loro dovrebbero proteggere la comunitá, i contadini
peró sono degli assassini
il signor presidente qundo venne a Yopal
ordinó all’esercito
dovevano dare
risultati
chiese che cosa stavano facendo
e se no che rinunciassero
Cosí iniziarono ad ammazzare contadini e a presentarli come guerriglieri.
contadini per guerriglieri
quindi il governo stava teoricamente distruggendo la
la guerriglia. Menzogna perché stavano ammazzando contadini
e siccome in quel periodo la gente aveva paura di denunciare
per il pericolo che qualcuno ti uccidesse
quando il povero alza la voce
alza la voce per fare qualche reclamo
lo stigmatizzano come guerrigliero
come guerrigliero lo maltrattano
calpestano i suoi diritti
come se non fosse un essere umano
e se é un dirigente operaio la sua vita non vale un centesimo
per la uguaglianza dei diritti
dritti dobbiamo continuare a lottare
uniti in uno solo
in uno solo le associazioni e i sindacati
dimostrando a testa alta
che non ci hanno mai azzittiti
e che sappiamo difenderci da quegli esseri malvagi
é questa la situazione
la situazione nel mio tanto amato paese
dove oggi si alza la voce
si alza la voce di tutto un popolo sofferente
nella voce di un cantante che percorre i sentieri
con vento di libertá per l’operaio e il contadino
la gente si era organizzata
per reclamare i propri diritti
e il leader que reclamava i propri diritti
e che era piú in vista, era il primo che
che piegavano
la persona che parla e que reclama é la prima che fanno sparire
ci ammazzarono alcuni leaders
che cercavano la forma di parlare con BP
con le grandi entitá
peró non so perché
questi leaders venivano fatti sparire
guarda, lei é la forza militare
sta a Tauramena dove c’è una base militare
tutto il tempo
e gli paramilitari sparsi per tutte le colline
como fa a non sapere che stanno lí?
mio figlio si chiamava Nelson Raúl Pinto,
aveva 18 anni
non so cosa gli é successo
si é perso nel 2002
andó a Yopal
e non é mai tornato
non ho avuto nessun tipo di notizia
non so se é vivo o se é morto
per me, ho la speranza che sia vivo
peró so che no
so che non é vivo
non ho mai denunciato
alle autoritá perché
ho tenuto sempre la speranza che
che un giorno ritorni
ancora ho questa speranza anche se giá non molta
e fino ad oggi non ho saputo nulla di lui
quindi, non so
non so chi
chi lo abbia ucciso, chi se lo sia portato via
credo che furono i paramilitari
nel 1998
inizió la persecuzione
della truppa contro i contadini
l’esercito, la brigata 25
stavo con due ragazzi e uno
uno che é ritardato mentale
andavamo a una coltivazione
quando ci incontrammo con l’esercito
e ci separarono
ci presero a calci e ci colpivano con le culatte dei fucili
ci colpirono con calici e culatte
e perché?
perché non dicevamo loro dove stava la guerriglia
e uno non lo sapeva perché
uno vive del suo lavoro, nella sua fattoria
non vive dietro alla gente, ad altre cose
quella volta mi dissero che se li denunciavo
venivano a cercarmi
allora abbandonai la fattoria
in quel tempo si portavano via qualsiasi persona
lo catturavano e lo presentavano come sovversivo
l’esercito si beneficia nel senso che
fanno carriera
danno loro vacanze
per ogni persona che arrestano
danno loro un premio in denaro
anche quando commettono un omicidio
andai e chiesi loro
e mi dissero
mi dissero “non sappiamo darle informazioni
“la única cosa che possiamo dire é che”
“c’è stato un conflitto a fuoco e abbiamo abbattuto un sovversivo”
dissi loro: “ma quale sovversivo”
“quello era mio figlio”
allora mi trattarono molto male
mi dissero che ero una vecchia figlia di puttana
che quello era un guerrigliero
io dissi loro “non era un guerrigliero”
se ne andó salendo per un campo
sopra il fiume
l’esercito stava giá lí. Lo seguirono.
lo raggiunsero
lo malmenarono
e lo fecero scendere a forza di botte
picchiandolo
quando arrivarono alla parte pianeggiante lo misero dentro un cespuglio
e iniziarono una sparatoria
dissero che era un conflitto a fuoco che lo avevano ucciso
il ragazzo stava sempre nella casa
non aveva nulla, non aveva armi
lí lo legalizzarono
perché gli misero una uniforme e le armi
venne l’elicottero e lo raccolse lí nella pianura
se lo portarono via, mi sembra che successe nel 2005
quando iniziarono ad arrivare le compagnie erano tutti contenti
pagavano bene
tutti avrebbero fatto un sacco di soldi
menzogna perché
sí, la gente ha fatto soldi
peró ci furono troppe morti per questo
al tempo degli aborigeni inizia questa guerra
quando Muiscas e Quimbayas si ammazzavano per la codizia
gli spagnoli saccheggiavano
arrivarono senza preaviso, sparando e schiavizzando
molti dei nostri indios
peró i guerrieri di queste terre sono cambiati
adesso sono gli insorti contro le truppe dello stato
bande giovanili contro gruppi miliziani
la guerra dei narcos la guierra tra i sicari
la guerra delle razze e tra classi sociali
la guerra del cacciatore contro gli animali
questa é una societá
abbondantemente fatta di piombo
dove hanno regnato le guerre per la terra e per l’oro
Guerre miserabili, sorde, mai dichiarate
dove il risultato é morte e famiglie sfollate
nonostante ne El Morro stanno tirando fuori circa 14.000 barili di crudo al giorno
il settore de El Morro non ha un medico permanente, non ha vie di comunicazione
i contadini non hanno energia elettrica.
la copertura del gas a domicilio é minima
e si paga una tariffa altissima
la associazione Acdainso si conformó
la conformarono 17 o 18 villaggi
e lottó
Acdainso lottó permanentemente per i diritti dei lavoratori
e conquistammo cose
conquistammo il rispetto della comunitá
conquistammo il rispetto per i lavoratori
e per l’ambiente
giá le cose erano difficili per negoziare con BP
A BP non conveniva che si facessero riunioni
che questi leaders muovessero le comunitá
in poche parole che si ribellassero
fino al momente che BP
mi immagino che vedendo che Acdainso era un ostacolo permanente
non si sa
utilizzando quali mezzi
inizió una persecuzione contro i dirigenti di Acdainso
iniziarono ad esserci delle morti
il compagno Oswaldo Vargas lo ammazzarono nel 2004
smantellata l’organizzazione sociale Acdainso
si formó una associazione che si chiamó Asojuntas
Parmenio fu eletto presidente di Asojuntas
il 7 maggio del 2005
e il 10 maggio, tre giorni dopo, lo assassinarono
era venuto a casa per pranzare. Già stava ritornando
arrivando al lavoro, lo stavano aspettando
alcuni pistoleri lo intercettarono
quel giorno tolsero la vita a lui
e ad un compagno che andava con lui sulla moto
non volevano lasciare nessuna traccia di Acdainso
perchè Acdainso fu una associazione che
mise in scacco la BP
mise in scacco la BP varie volte
le facemmo 2 o 3 scioperi
l’ultimo sciopero duró piú o meno 45 giorni
esigendo diritti per i lavoratori
perché stavano pagando molto male
stavano contaminando molto l’ambiente
il fiume Cravo Sur, il ruscello La Guatoca.
stavano distruggendo le foreste
con la morte di mio fratello e dell’altro ragazzo
nessuno voleva saperne piú nulla
allora il camino si aprí per BP
tranquilla perché giá aveva ottenuto quello che tanto voleva
ma qui quello che si dica contro una multinazionale non ha risonanza
perché praticamente le multinazionali
sostituiscono lo Stato nelle zone rurali
lo Stato colombiano, purtroppo
qui nella zona rurale del Casanare non é presente
la morte di mio fratello é responsabilitá della Brigata 16, del Gaula.
il 16 aprile del 2008
il DAS e l’esercito mi arrestarono
a Teislandia, nel municipio di Támara
a partire da quel momento le autoritá mi hanno perseguitato
è stato difficile
é successo a casa, alla fattoria
hanno perseguitato me e la mia famiglia
a volte li trovo all’alba intorno a casa mia
o nella fattoria
non posso andaré in giro solo
perché varie persone mi hanno detto
che (l’esercito) vuole incontrarmi solo, non so perché
che vogliono farmi
sono preoccupato
ho paura perché
con tutte le esecuzioni sommarie che hanno fatto
possono farmi del male
qui in questa zona
a Campo Hermoso
qui, nella giurisdizione di Támara
si sono conosciuti diversi casi
per esempio civili che sono stati uccisi dal Gaula, dall’esercito
ci sono 4 casi come questi
dei ragazzi che lavoravano nella fattoria
se li portarono via, li fanno passare per guerriglieri
mettendo loro una uniforme
cosí poi lo stesso Stato li deve pagare
uno si rende conto di queste cose
per esempio presero un civile, gli misero una uniforme
e lo uccisero
gli offrirono 300 milioni di pesos (€ 100.000)
affinché permettesse ad una compagnia petrolifera di entrare alla riserva
disse di no, disse che finché si chiamasse Álvaro Salón
non avrebbe permesso né ammesso venderé la sua comunitá per qualsiasi cifra
allora lo ammazzarono
tra le pendici montagnose e le pianure orientali la regione Casanare
ha avuto la maledizione di disporre di una straordinaria ricchezza pertrolifera
che lo ha fatto diventare il bersaglio privilegiato della violenza statale
e parastatale
tutto ció, a sua volta, é stato funzionale al saccheggio indiscriminato
della preziosa risorsa energetica
da parte delle imprese transnazionali
la urgenza della estrazione non si é fermata
nemmeno di fronte al diritto alla vita degli abitanti del Casanare
arrivando a utilizzare qualsiasi mezzo
per eliminare qualsiasi ostacolo che impedisse la appropriazione dell’oro nero
su una popolazione di appena 300 mila abitanti
negli ultimi 20 anni
sono state fatte sparire piú di 2.600 persone
e migliaia sono state assassinate
il mondo é diviso tra quelli che hanno il diritto alla parola
e quelli che devono chiederla in prestito
di fronte a un governo che pretende il perdono e l’oblio
per se stesso e per i boia
oggi le vittime hanno rotto il silenzio
hanno messo da parte la paura
e stanno prendendosi la parola
ci sono molte cose che a livello nazionale sono rilevanti
con molto fervore
la guerriglia, i secuestrati
i secuestrati, gli intercambiabili
i politici, i militari
peró quello che é successo qui é stato con esseri umani
e anche quello che é successo qui dovrebbe sapersi
dovrebbe avere importanza anche quello che é successo qui
noi, come vittime, solo vogliamo
che si sappia la veritá
che ci aiutino a chiarificare tutti questi casi
che si faccia giustizia
poter chiarificare i fatti
che abbia veritá, che abbia giustizia
allo stesso modo che abbia una riparazione
per i danni che questi gruppi ci hanno causato
a noi, i familiari degli scomparsi
non sono d’accordo con la legge di giustizia e pace
perché sento che lí non c’è giustizia
in questo senso quello che succede é
che stá imbrogliando il popolo
furono tutti complici per fare queste cose
allora adesso
dicono che con questa legge di giustizia e pace
questo non puó essere
cioé, sará il governo che li perdona e dimentica
perché non sente quello che sentiamo i familiari delle vittime
noi, come familiari delle vittime non possiamo
non possiamo dimenticare
al governo sí che gli conviene
che li perdonino e dimentichino
perché a lui non fa male per niente
non gli fa male per niente fare queste cose con il popolo contadino
questo é quello che coltivo in queste sponde del fiume Ariporo, il plátano e la yuca.
per questo non me ne vado dal Casanare
le pannocchie
lí ci sono pannocchie
ho il plátano
mezzo ettaro seminato con yuca
viviamo bene
31 ottobre e 1 novembre del 2009. Pellegrinazione nazionale al Casanare
Ci ha convocato qui
a Chámeza
la memoria dolorosa di quanto successe oggi, 20 anni fa
il 31 ottobre del 1989
quando i fratelli Jairo Antonio e Luís Álvaro Acosta
furono tirati fuori violentemente dalle loro case
torturati barbaramente
e giustiziati da funzionari di uno stato
che era stato creato per proteggere la vita
e non per distruggerla
peró quello fu solo l’inizio degli orrori
mentre i grandi mezzi di informazione
godevano scoprendo
i grandi giacimenti di idrocarburi a Cusiana e Cupiagua,
e i progressi nei convegni con imprese multinazionali
che avrebbero estratto queste ricchezze per il beneficio del Paese
queste zone furono progresivamente sottomesse
al controllo militare e paramilitare
che seminó morte e desolazione
tra popolazioni che avrebbero dovuto essere
le prime beneficiarie di queste ricchezze
la tentazione di dimenticare il passato é grande
affinché i suoi orrori non ci continuino a tormentare
come fantasmi impertinenti
che destabilizzano i giorni di vita che ci restano
peró come costruire un futuro di dignitá
e di solidarietá
se si accetta che il passato non sia sottomesso
a giudizio di responsabilitá
giammai sará possibile costruire responsabilitá di fronte al futuro
sulla base si irresponsabilitá di fronte al passato
la pace non é la semplice assenza di guerra
come ci dice la Chiesa in tanti documenti
la pace é frutto della giustizia
la pace cristiana é frutto della giustizia
e siamo sicuri che la violenza
non sará sradicata completamente
fintanto non si costruisca giustizia
perché la giustizia é la radice della pace
anche se in mezzo alla morte
anche se in mezzo alla tortura
la speranza esiste
una speranza che passa per il diritto alla memoria
per il diritto a ricordare
non vergognamoci del nostro passato, della nostra gente
delle nostre lotte
mai piú impunitá, mai piú tortura
mai piú violenza di Stato
noi vittime della Colombia abbiamo l’autoritá etica e morale
per avere diritto a un Paese libero e sovrano
Con questa pellegrinazione vogliamo dare animo
a tutte le famiglie della regione
affinché con un animo, una forza e un valore molto grande
continuino questa lotta. Cercando la veritá
cercando la giustizia
cercando la ricostruzione di tutto quello che é stato distrutto
e viviamo anche con la coscienza
che la societá nella quale siamo sommersi
é cosí e non di un’altra forma
grazie allo sterminio
di coloro che furono espulsi violentemente dalla vita
grazie all’annichilamento dei loro sogni
grazie a che la loro energia vitale
i loro progetti di vita e di societá furono schiacciati
la realtá che ci circonda é quindi
una realtá illeggitima e perversa
peró se c’è qualcosa di chiaro
é che questo festino di orrori e crudeltá
aveva delle intenzioni precise
che derivavano chiaramente
da politiche di Stato
in complicitá con interessi di grandi capitali
la stessa sovrapposizione dei calendari
mostra la concidenza evidente
dello stabilirsi delle multinazionali petrolifere nella regione
e lo sviluppo del terrore
Peró voglio dirvi
la paura paralizza e acceca
per l’amore che abbiamo verso il nostro paese, verso i nostri cari
non dobbiamo avere paura delle minacce
non dobbiamo avere paura di frasi che giustificano
nel nome di Dio e della democrazia che si assassini un popolo
si possono uccidere molte persone
peró non si possono uccidere le idee
dobbiamo lavorare per la memoria
per la veritá, per la giustizia
e ad uno Stato
relazionato direttamente con il paramilitarismo
con il narcotraffico e il crimine organizzato
dobbiamo dirgli; basta
mai piú crimine, mai piú impunitá
stanotte sentí varie esplosioni
spari di fucile e di revolver
automobili acelerando, frenate, grida
rimbombi di scarponi per la strada
colpi alle porte, imprecazioni e piatti rotti
stavano trasmettendo la telenovela
per questo nessuno guardó fuori
dove vanno i desaparecidos?
cerca nell’acqua e in mezzo ai cespugli
e perché li fanno sparire?
perché non siamo tutti uguali
e quando torna il desaparecido
ogni volta che pensiamo a lui
come si parla al desaparecido?
con l’emozione che ci stringe dentro