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Nelle puntate precedenti di in Treatment
Voglio solo che siamo onesti
riguardo quello che sta succedendo qui.
Mi dica cosa pensa che stia succedendo.
E' il suo modo per dirmi che e' incinta?
Devo ammetterlo, lei sembra turbato,
come se fosse una specie di tradimento,
Le mi ha volutamente incoraggiato a
parlare di queste... stupide fantasie.
E per tutto il tempo lei...
aveva una relazione felice.
E' questo cio' che immagina?
Non credo che capisca
la gravita' della situazione
in cui si trova con Sunil.
Non credo che capisca il rischio
che c'e' in quello che
mi sta dicendo di fare.
Sapra' sempre che avrebbe
potuto fare qualcosa
per proteggere una donna e i suoi figli.
Salve, Julia. Sono Paul Weston.
Ha un minuto?
- Espulso?
- E' cosi'.
- Ma...
- Non ci sono ma.
E' stato il Servizio di
Immigrazione e Naturalizzazione.
Lui ha la pelle scura.
E' stato accusato di un crimine
violento. Deve andarsene.
Lei sa perche' e' stato arrestato,
quali sono le accuse...
E' stato arrestato perche' lei ha
insisto affinche' chiamassi Julia.
Cosi' io ho chiamato Julia e
lei ha chiamato la polizia.
Questo dovrebbe insegnarle ad evitare
di formulare diagnosi di seconda mano.
Lasci che siano le persone
qualificate ad agire.
Quando lei parla di far
agire le persone qualificate,
- include anche se stesso nella categoria?
- Sta forse insinuando che sia colpa mia?
Non sto insinuando nulla.
- Perche' io non avrei chiamato se...
- Ho capito. Non la sto accusando di nulla.
Sono settimane che lei parla
di aver perso la prospettiva,
che mette in discussione
l'efficacia della sua psicoterapia,
- dubitando di talune decisioni.
- Su questa cosa avevo ragione.
Sulla base di cio' che lei mi
ha detto, avevo la sensazione
che ci fosse un rischio
che andava affrontato.
Non ho ancora ben chiaro perche' lei e'
cosi' sicuro che il rischio non fosse reale.
Sunil mi ha detto di punto in bianco
che non ha mai avuto intenzione
di fare del male a Julia.
Percio' la polizia e' arrivata,
come lui aveva pianificato.
Si e' rifiutato di mostrare loro i
documenti, e anche questo era pianificato.
Voglio dire, quale parte
sfugge alla sua comprensione?
Sunil ha detto che gran parte di cio' che
le ha confidato era inventato. E' esatto?
Eppure quando sostiene di non aver avuto
intenzione di fare del male a Julia...
E' che non sono sicura di
come lei faccia a decidere
a quale di queste storie credere.
- Lei non lo conosce.
- E' vero.
E non ha mai provato l'esperienza
di sedersi a parlare con lui.
Vede, io parlo di un mio sesto senso
di cui lei non ha voluto fidarsi.
Io so che Sunil non e'
una persona pericolosa.
Ok, consideriamo tutto alla lettera.
Tutto cio' che lui le ha raccontato questa
settimana, crederemo... che sia vero.
E' quello che lui voleva... essere
rispedito a casa, a Calcutta.
E' cosi'.
Allora perche' lei e' cosi' sconvolto?
Traduzione: T. Revisione: Faith.
Adele - Venerdi' ore 17:00
E' un po' che discutiamo del fatto
che lei si identifica molto con Sunil,
che ha cominciato a preoccuparsi per lui,
a trovare tratti in comune
con lui. Direbbe che e' cosi'?
Persino che pensa a lui
come a un amico, forse?
La fa arrabbiare il fatto
che potrebbe essere stato
tradito da un amico in questo modo?
Potrei suggerire un'altra
possibile origine della sua rabbia?
Certamente.
Crede che una parte di lei provi
invidia nei confronti di Sunil?
Perche' dovrei essere invidioso
di un uomo che e' stato espulso?
Perche' lui ha trovato il
modo di cambiare la sua vita
mentre lei no.
Potrei capirla se fosse
invidioso di questo.
Lo sa, per tutta la settimana io ho...
ho ripensato continuamente
alla terapia di Sunil nella
mia testa, sa, a cosa...
cosa e' accaduto veramente
e cosa era inventato.
Persino quando sono con gli altri pazienti,
io penso a lui, isolandomi
completamente da loro.
E quando mi costringo a concentrarmi
ad ascoltare veramente cosa stanno dicendo,
io...
mi ritrovo a mettere in
discussione tutto quanto.
Come faccio a sapere veramente
che non mi vengono raccontate stronzate?
Cos'e' che non vedo questa volta?
Il sentimento che descrive
e' piuttosto sconfortante.
L'altro giorno ho ricevuto
un messaggio telefonico
da parte di un potenziale paziente
che mi chiedeva se avessi
appuntamenti liberi in agenda.
Non sono ancora riuscito a
richiamare questa persona.
Perche' no?
Cosa direbbe se la chiamasse?
Non lo so.
Cosa vorrebbe dire?
Beh, ogni volta che penso di chiamare,
riesco solo a immaginare di dire
che non prendo nuovi pazienti.
Cosa significa per lei
ascoltarsi mentre lo dice?
Significa forse che sta pensando
di ridurre il numero di pazienti?
Sta forse pensando di chiudere lo studio?
Sembra ancora piu' incinta.
Si', credo di esserlo.
Sa gia' cosa fara' quando
sara' nato il bambino?
Pensa di continuare a lavorare?
Si'.
Prendero' alcuni mesi di riposo, ma poi...
si', continuero' a lavorare. Voglio farlo.
E lei?
Non ha ancora risposto alla mia domanda.
Sta pensando di chiudere lo studio?
Non lo so. Mi e' venuto
in mente questa settimana,
mentre ero seduto davanti a Jesse.
Mi ha detto che avrebbe
interrotto la terapia.
Perche'?
Perche'? Perche' era convinto di
dover scegliere tra suo padre e me.
Ed ha scelto suo padre.
Lei cosa gli ha detto?
Non credo abbia sentito nulla di
cio' che ho detto, a dire il vero.
C'e' stato un tempo... un
tempo in cui credevo che
si potesse dire una cosa con chiarezza
e l'altra persona l'avrebbe
sentita, metabolizzata e risposto.
Non penso di crederci piu'.
Forse qualsiasi vera comunicazione
tra due persone e' inutile.
Anche senza mentire spudoratamente,
le persone sentono solo
quel che vogliono sentire
o cio' che sono in grado di sentire,
che... che spesso somiglia ben poco
a cio' che e' stato veramente detto.
In questo momento, ciascuna di queste
battute d'arresto sembra un colpo terribile.
Possiamo parlare del perche' queste
perdite sono cosi' devastanti?
Perche' non me lo dice lei?
Io credo che abbia a che fare
col suo comportamento abituale.
Ha sempre impostato confini
molto labili con i suoi pazienti,
trattandoli come amici, o figli, o...
Lei ha continuamente permesso che i
suoi sentimenti personali interferissero.
Perche' crede che Sunil abbia
potuto ingannarla cosi' facilmente?
Perche' crede che questo inganno
la tocchi cosi' profondamente?
Due settimane fa ha
accolto Jesse la sera tardi.
Ora si sente profondamente ferito
perche' Jesse si e' rivolto a suo padre.
E' tutto collegato, Paul.
E' uno schema ripetitivo. Se
lei riuscisse a infrangerlo...
Devo smettere.
Deve... deve smettere?
Devo smettere di vedere i pazienti.
E' questo che lei mi sta
dicendo. Ed ha ragione.
Non le sto dicendo di fare nulla.
Sto solo cercando di farle
analizzare cosa potrebbe essere...
Bene, allora e' cio' che
sto cercando di dirle io,
cio' che ormai so dentro
di me da molto tempo.
Lo vuole davvero?
Paul, ci sono moltissimi modi per cambiare.
Lo so.
Ok.
Sa gia'... Se questa e'
una possibilita' concreta,
ha pensato a cosa fare dopo?
Devo per forza avere un progetto?
Certo che no.
E' solo che...
Cosa?
Non lo so. E' solo che mi ritrovo
a chiedermi come sarebbe stata la mia vita
se non avessi imboccato questo cammino, sa.
Se non fossi diventato uno psicoterapeuta.
So solo che
non posso passare cosi'
i prossimi 10 o 20 anni,
rinchiuso in una stanza, ad ascoltare.
Fa un certo effetto sentirla parlare
dei prossimi 10 o 20 anni.
Cioe', finora era convinto
che sarebbe vissuto per solo
una frazione di quel tempo.
Beh, diciamo che sto prendendo
le parole dei dottori con piu' oggettivita'.
Sono disposto ad aspettare e vedere.
E forse durante questo lasso
di tempo capiro' finalmente
come voglio che sia la mia vita.
Le viene in mente niente?
- No, niente di specifico.
- Assolutamente niente?
Ho rotto con Wendy.
Ieri ero a tavola a fare colazione.
Non l'avevo pianificato.
Diciamo che e' uscito fuori spontaneamente.
Sembra sorpresa.
Davvero?
Forse volevo solo liberarmi.
- Liberarsi?
- Si'.
Liberarsi da cosa?
Non sono mai stato innamorato di Wendy.
Questo lo so.
E onestamente,
ho anche iniziato a chiedermi
se sia mai stato innamorato di Kate
e se sono davvero capace di amare.
Wendy ha detto di voler parlare
della nostra relazione.
E ha iniziato a piangere.
Non riusciva a smettere di piangere.
E dentro, io...
Non lo so, non provavo niente.
Si', sapevo di dovermi sentire triste
o almeno in colpa.
Ma...
Continuavo a ripetermi "sta soffrendo.
Sta soffrendo, puoi aiutarla".
Ma non riuscivo a muovermi.
Non sono riuscito nemmeno
a prenderle la mano.
Volevo solo che se ne andasse.
Voleva liberarsi.
Penso che finora
le abbia cercato delle relazioni sicure,
in cui il rischio emotivo per lei
fosse irrisorio.
Mantiene le distanze al
di fuori dal suo ufficio.
All'interno fa l'opposto.
Si fa coinvolgere troppo. Cerca l'intimita'.
Ma che si tratti di Wendy,
Kate, o dei suoi pazienti...
Sono tutti sostituti in un certo senso,
che le permettono di evitare un
coinvolgimento reale nel mondo,
un'esperienza reale di vita.
Credo che quello che dice voglia dire
che e' ormai pronto a non farlo piu'.
La rottura con Wendy
sembra sia un passo nella direzione giusta.
Chiudere il suo studio...
Non sono sicura sia
proprio la risposta giusta.
Ma il suo volersi liberare
e' effettivamente positivo.
Credo sia una descrizione
accurata del lavoro che l'aspetta.
Per lei, per noi due.
Non tornero' qui.
Mi dispiace.
Mi ha appena rimproverato per
le mie relazioni disfunzionali.
Non vede che anche la nostra lo e'?
Io... non penso...
Penso sia una cosa del tutto diversa.
Per quale motivo?
Perche' lei e' la mia psicoterapeuta?
Perche' qualsiasi cosa ci sia
stata tra noi e' del tutto normale,
una parte standard ma importante
del processo terapeutico?
Penso lei sappia come funzionano
questi pseudo-sentimenti.
Transfert, controtransfert...
Esploralo, cambia in meglio...
- "Esploralo come chiarificazione".
- Non lo posso fare.
Mi dispiace, proprio non posso.
E' troppo...
- Per me e' troppo disorientante.
- Perche' lo trova cosi' disorientante?
Perche' non so che cosa e' reale.
Come posso continuare a vederla,
a guardarla, a venire qui,
quando lei incarna il conflitto?
- Non lo vede?
- Non sono sicura di vederlo.
Sta parlando di terminare la terapia
proprio mentre contempla
una grossa scelta di vita.
- Credo sia importante chiarire...
- Lei e' incinta.
Si', lo sono.
E so che e' probabile
che stia avendo questo bambino
con qualcun altro... il padre,
suo marito, il suo ragazzo
o ragazza, per quanto ne so.
Ma...
non lo so, ho la sensazione
che in realta' non sia cosi'.
Non so quale sia la sua storia...
se sta con qualcuno o no.
Potrei sbagliarmi. Potrei
essermi reso ridicolo.
Potrei averla offesa.
Potrei essermi illuso alla grande.
Ma qualcosa mi dice che lei e' sola.
La settimana scorsa immaginava
che avessi una famiglia
felice e in crescita.
Pensava gliel'avessi nascosto
e la cosa l'ha fatta arrabbiare molto.
- E ora suggerisce che...
- Che non capisco quale sia la verita'.
Se vuole ha l'opportunita' di dirmelo.
Perche' crede che sapere la mia
situazione sia cosi' importante?
Perche' potremmo andare
avanti cosi' per anni.
Cosa?
Fa troppo male.
Paul, non credo che la soluzione sia
scappare da quello che
succede in questa stanza,
proteggere se stesso, ancora una volta,
dal rischio di una relazione...
La confusione, si', il dolore
che a volte le accompagna.
Per cambiare questa situazione
e' necessario affrontare quei
sentimenti in un ambiente terapeutico.
Ha appena detto "relazione".
Ma il punto e' che
non ce n'e' una.
E' stata creata in questa stanza
dalla finzione della terapia.
E non so se credo ancora
in quella finzione.
Non riesco a distinguerla dalla realta'.
Sta seduta di fronte a me,
ed e' incinta,
e penso ancora che sia
destinata a stare con me.
Non e' proprio quello che
devo smettere di fare,
quello che mi ha detto di cambiare?
Non e' il momento di
uscire e provare la realta',
di uscire dalle porte dell'ufficio
e vedere la differenza con i miei occhi?
Puo' vivere nel mondo
e tornare lo stesso qui ogni settimana,
a parlare di quell'esperienza.
Mi preoccupo del fatto che se non lo fara',
ripetera' gli stessi schemi dai
quali sta cercando di liberarsi.
Beh, forse e' vero.
O forse no.
Paul, ne ha passate cosi'
tante e in cosi' poco tempo:
la morte di suo padre, la paura
di ereditare la sua malattia,
il dubitare fondamentale
del lavoro della sua vita.
Ho 57 anni
e ho perso il mio cammino.
Vorrei aiutarla ritrovarlo.
Pensa mai a noi due insieme?
Lo fa?
Non sono piu' in terapia.
Puo' rispondere alla domanda.
Wow.
E' davvero una brava psicoterapeuta.
Paul, pensera' all'idea di
tornare la prossima settimana?
Non posso. Devo fermarmi.
E' solo che...
lo devo fare.
Buona fortuna.
La mia porta sara' sempre aperta per lei.
Beh, va bene.
Potra' chiudermela dietro.
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