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Buongiorno a tutti, come state?
Bene!
Vorrei cominciare ricordando
qualcosa che tutti quanti abbiamo in comune:
il fatto che tutti noi abbiamo ostacoli nelle nostre vite,
abbiamo prove, tribolazioni, abbiamo sfide,
abbiamo cose che ci impediscono
di raggiungere alcune cose che vorremmo fare nella vita,
che possono essere le nostre più grandi ambizioni, i nostri più profondi desideri o i nostri sogni.
Sapete, gli ostacoli possono essere fisici, mentali, spirituali,
emotivi, finanziari..
Può essere una combinazione di tutte queste cose.
Ma cosa succederebbe se cominciassimo a guardare gli ostacoli in un modo diverso,
se potessimo cominciare a vederli
invece che come cose che impediscono
di compiere quello che vogliamo fare nella vita,
se potessimo cominciare a vederli come momenti di opportunità?
Pratico una forma d'arte che
è specializzata in ostacoli, dove gli ostacoli sono il nostro attrezzo principale.
Quest'arte si chiama Parkour, e per definizione significa
superare i propri ostacoli nell'ambiente che ci circonda
usando il corpo e la mente.
Per vostra fortuna ragazzi, oggi sono un po' infortunato
e non ve lo posso dimostrare.
Ma posso mostrarvi questo video.
(Musica)
(Applausi)
Grazie.
Non è difficile, sembra soltanto difficile.
Ma è questa la questione, giusto?
Le persone pensano che quello che facciamo sia da pazzi
la maggior parte delle volte.
Per noi è normale.
Le persone pensano che sia da pazzi, pensano
che andiamo là fuori cercando di ucciderci
per fare queste cose folli,
saltare tra i palazzi e fare cose ridicole
solo per farci del male, ma non è affatto così.
Quello che facciamo veramente è sforzarci
e scoprire ciò per cui siamo fatti
Per capire ciò che il corpo umano è capace di fare,
per sapere quello che la mente è in grado di fare.
Quindi è questa la questione dell'idea sbagliata
quando si parla di Parkour.
Dobbiamo affrontare tante persone che lo vedono in una luce negativa.
Se osservate il Parkour fin dall'inizio, per esempio,
l'umanità l'ha fatto fin dagli albori
quando scappava dai mammut,
quando dovevano arrampicarsi sugli alberi per cacciare.
È nel nostro DNA, è nei nostri geni.
Guardate i bambini, per esempio, e i bambini iniziano a muoversi fin da piccoli.
La prima forma di movimento che un bambino fa
è iniziare a gattonare, giusto?
E poi dal gattonare passa a camminare,
poi a correre.
La cosa seguente, sapete, è scalare e saltare
e non riuscite a fermarlo.
E voi lo sapete!
Ma cosa succede con la maggior parte dei genitori
quando i bambini iniziano a scalare e a saltare?
Iniziano a preoccuparsi,
hanno paura che il figlio possa cadere o possa rimanere incastrato,
o possa farsi male seriamente.
Da questo genere di altezze.
E per me è disastroso, perché questo tipo di restrizione
per questi bambini è ciò che li tiene lontani
da così tante opportunità nella vita.
Dobbiamo lasciarli esplorare il loro ambiente,
dobbiamo lasciarli esplorare i parchi giochi.
Dobbiamo lasciarli liberi abbastanza
perché possano fare i loro errori e imparare da soli.
Perché quello che succede è che -- prendiamo ad esempio un bambino,
otto anni, un bambino di nome Johnny
non so perché ho scelto Johnny ma..
Quindi diciamo per esempio, Johnny, va in questo piccolo parco giochi
sale su quei piccoli ostacoli a scuola
e i suoi genitori dicono:
"Johnny scendi da lì o ti farai male".
Adesso il piccolo Johnny inizia, "Oh mamma, per favore, per favore, per favore!"
Sapete, è come me.
"Per favore! Lo posso fare, fammi provare un'altra volta!"
"No Johnny, scendi, ti farai male.
Morirari Johnny!" Ok?
Johnny smette di giocare. Smette e basta.
Ogni volta che torna su quell'ostacolo,
lo guarda e fa "Mmmm..
non lo posso toccare, mamma mi ha detto che morirò,
che mi farò molto male."
C'è questa percezione dell'ostacolo adesso.
La mamma gli sta portando via la sua libertà di affrontarlo.
Quindi, che succede a Johnny?
Ha 9, 10, 11 anni. Diciamo che arriva a 15 anni.
Guarda quell'ostacolo adesso.
Si è dimenticato che avrebbe potuto superarlo quando era bambino.
Lo sapeva, nel profondo, che aveva il necessario per farlo
ma adesso non lo può fare,
perché non ha più il controllo sul suo corpo.
Ha dimenticato il movimento e le posizioni.
Diciamo che questo tipo di paura è quella che abbiamo in tutte le cose nella vita.
Che succede allora?
Dunque, quello che succede realmente
è che questi genitori nella nostra comunità, specialmente nei dintorni di Fairfield,
iniziano a portare i loro figli da me.
Quindi io sono lì con la mia squadra, ogni venerdì sera, ogni martedì
a insegnare a questi ragazzi, a insegnare a gente di ogni età
come superare gli ostacoli nella vita. In senso fisico.
Ecco un esempio di una delle nostre classi.
(Musica)
Dobbiamo cominciare da qualche parte, giusto?
Non arrivi a fare quelle cose in una sera soltanto.
Bene, se venite con noi, vi faremo vedere, beh...
Per me, il mio primo grande ostacolo,
il più grande ostacolo che ho affrontato quando ero un bambino
quando ho iniziato a fare parkour, era questo enorme parcheggio di quattro piani.
Lo guardo adesso e dico,
"Cavolo, sono solo quattro piani!"
Ma allora dicevo "Cavolo!
Quattro piani..."
Uscivamo a giocare ogni settimana,
andavamo in giro nel nostro quartiere,
con i nostri amici e le nostre famiglie.
Vedevamo questi ostacoli e dicevo sempre a me stesso
che non avevo quello che serviva per superarli.
Li guardavo e dicevo, "Nah, lo farò dopo quando sarò migliorato
quando avrò più esperienza, non adesso: non ho quello che serve".
Avevo un sacco di dubbi, un sacco di pregiudizi su me stesso.
Soffrivo di vertigini.
Al solo pensiero,
iniziavo a tremare, mi sudavano le mani. Tutte quelle cose.
Ma poi quello che è successo è che ho visto un mio amico scalare,
è sceso e mi ha fatto vedere, mi ha detto "Ehi Ali, guarda un po'!"
Ha scalato l'intero ostacolo, è sceso.
L'ho visto con i miei stessi occhi.
Pensavo "Allora si può fare!
Bastardo!"
(Risate)
Allora sono salito e ci ho provato,
pensavo, "Okay, figo, Matt, facciamolo insieme!"
Siamo saliti insieme, abbiamo iniziato a scalare.
Sali sul primo ostacolo,
metti le mani sulle barre d'acciaio,
pensavo "Bene, facciamolo!"
Guardi su e vedi che c'è anche il sedere del tuo amico!"
(Risate)
Stai scalando.
Arrivi a metà e dici,
"Oh, è figo! Secondo livello, non importa!
Sono a metà ed è tutto ciò che conta!"
Provi il terzo livello, "Oh, ce n'è un altro!"
è tutto qui, un altro piano!
Arrivi al quarto livello e, "Cavolo, sono qui!"
Guardi giù, sei quattro piani più sopra.
È un grande salto, ma dici a te stesso,
"Guarda cosa sono riuscito a fare!"
Sapete cosa voglio dire?
È una cosa che non pensavo di avere dentro di me
ma ero stato capace di farcela da solo
con l'aiuto di Matt.
Ma è questo il punto!
Abbiamo così tante capacità, così tanto dentro di noi
che non sappiamo di avere, fino a che non ci sbattiamo contro.
Matt si gira, mi guarda e dice:
"Bel lavoro amico!" Ci abbracciamo, guardiamo giù
e dice "Scendiamo!"
Ok amico....
(Risate)
Quindi siamo scesi, che è molto più veloce e molto più difficile,
devi guardare giù per tutto il tempo..
Non c'è modo di evitare le vertigini quando scendi
devi guardare giù, devi guardare a che livello sei.
Quello che ho fatto è stato tornare a casa da questi allenamenti,
sono tornato a casa e ho detto:
"Ehi mamma, mi sono allenato con degli amici.
Abbiamo fatto questa nuova cosa chiamata Parkour."
Lei ha visto il sangue sulle mie mani,
i miei vestiti un po' strappati e il resto,
sporco ovunque e sudato. Ed io ero così orgoglioso.
Lei ha cominciato: "Uh, uh, uh
non lo farai mai più
devi smettere di allenarti, devi smettere!"
"Mamma, per favore" "Ok, ok!"
Quindi adesso avevo anche questo ostacolo, giusto? Cosa avrei dovuto fare?
Mi sono detto: "vedrò quest'ostacolo come un'opportunità"
Ho iniziato a lavare i piatti, a passare l'aspirapolvere in casa,
ho iniziato a tagliare il prato,
facevo tutto quello che potevo per guadagnare punti.
"Dai mamma per favore!" Ho smesso di dirle che mi stavo allenando.
Mi piaceva troppo.
Per me era come l'amore per cui avrei aspettato tutta la vita.
E dicevo, "Ehi mamma, vado in biblioteca oggi".
Beh, la biblioteca la scalavo in realtà!
(Risate)
Dicevo, "Ehi mamma, faccio un giro con gli amici"
beh, tipo "faccio un giro..."
Ma questa è una delle cose che abbiamo fatto.
(Musica)
Quindi vorrei lasciarvi con tre cose oggi,
tre regole chiave che mantengo
quando siamo fuori ad allenarci
quando affrontiamo gli ostacoli in ogni ambito della nostra vita.
Uno: siate creativi. Usate tutto ciò che è intorno a voi.
Vedete le cose da una prospettiva diversa, da un angolo diverso.
Numero due: guardate ai fallimenti come la via verso il successo.
Quando cadiamo venti volte, ci rialziamo venti volte
e alla ventesima lo fai molto meglio
che se non lo avessi mai fatto.
Per noi, il nostro fallimento è il nostro successo.
Quando cadiamo impariamo qualcosa,
impariamo qualcosa su noi stessi.
Finché abbiamo voglia di rialzarci, questo è tutto quello che conta.
E numero tre: mantenete un atteggiamento mentale positivo.
Noi nel Parkour,
se pensiamo che stiamo per cadere, allora cadiamo.
Ma se pensiamo che ce la faremo, allora ce la facciamo.
La mente ha un grande potere su quello che facciamo nella vita.
Possiamo capitolare o possiamo conquistare.
Ma in ogni caso, siamo noi che decidiamo.
Grazie.
(Applausi)