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La mostra parte da qua, da questo simbolo: il cane a sei zampe.
Il simbolo che nasce nel 1952,
che Eni si porta dietro, in cui si identifica,
e attraverso la mostra abbiamo voluto raccontare la nostra storia,
prendendo come spunto proprio questo strano animale.
Sei zampe, la testa rivolta all'indietro,
questa fiamma rossa, che indica l'energia.
Non si poteva non cominciare con Enrico Mattei, primo presidente dell'Eni,
fondatore dell'Eni e colui che in qualche modo decide
che il cane a sei zampe sara’ il simbolo di questa azienda.
Ma come esce questo cane a sei zampe
Abbiamo fatto un po' di ricerche perche’ c'era un mito
attorno a questo strano animale
e abbiamo scoperto che c'e’ stato un concorso nel '52, maggio ´52,
indetto dalla rivista Domus in collaborazione con Eni
per trovare una serie di marchi, marchi aziendali,
il marchio per la benzina super corte maggiore,
qualche cosa che identificasse l'azienda
ed esce vincitore, nella parte dei cartelloni, proprio il cane a sei zampe,
e viene disegnato da un grande scultore del Novecento che e’ Luigi Broggini,
che pero’ e’ un intellettuale quindi si vergogna
a identificarsi con un segno pubblicitario.
Lo presentera’ quindi un grafico che si chiama Giuseppe Guzzi,
vince appunto nella sezione cartellone
pero’ poi viene scelto come marchio aziendale.
Sembra appunto che Mattei, percorrendo l'Aurelia
e vedendo così tanti cartelloni,
e a un certo punto al suo responsabile della pubblicita’ abbia detto:
"Questo cartellone deve diventare il nostro simbolo" e così e’.
Adesso entriamo nella parte della mostra che racconta la storia di Eni,
ma non solo la storia di Eni ma anche la sua cultura.
Bisognerebbe leggerle tutte le didascalie di queste oltre duecento foto.
Perche’ c'e’ veramente tutta la nostra storia.
Eni sceglie una modalita’ per cui si e’ allo stesso livello del Paese produttore.
Si inventa un nuovo contratto che passa alla storia come formula Mattei
che scompiglia completamente il sistema contrattuale
che avevano messo in atto le sette sorelle.
Un altro elemento: l'attenzione al cliente.
La stazione di servizio, con le nuove modalita’ di ospitalita’ per chi vuole riposare.
Il ristorante Agip, il bar Agip sono tutti elementi che inventa Mattei
e che da’ questa idea dell'attenzione al cliente
che per essere gli anni '50 e’ estremamente innovativa
Entriamo nella sezione '72 - '98
perche’ la mostra e’ scandita dai momenti in cui ci sono i cambi di marchio.
Abbiamo visto nel '52 Brogini, e nel '72 sara’ Bob Norda a fare un restyling
e di nuovo nel '98 e poi nel 2009 Antonio Romano con Inarea.
Qua abbiamo pensato di mettere delle vignette,
vignette cattive nei confronti dell'Eni.
Cominciano gia’ nel '52, alla fine del '52, '53
abbiamo fatto una selezione anche di giornali
e documenti che stanno all'interno delle teche.
La parte che vediamo a colori e’ l'ultima parte
Qui siamo invece nel contemporaneo e quindi col colore.
La rivista "Il gatto selvatico", un altro fiore all'occhiello della storia di Eni,
perche’ e’ la rivista che dal '55 al '65 esce in Eni,
diretta da un grande poeta del Novecento che e’ Attilio Bertolucci.
Il cane a sei zampe e’ uno strano animale, dicevamo
e ha suggerito diversi oggetti
che sono stati fatti a partire proprio dal '53
e che si continuano a fare anche oggi.
Ne possiamo vedere alcuni.
Questo e’ uno dei piu’ curiosi, e’ un acquario fatto a forma di cane,
quella lampada che fa il verso alla palina della benzina super corte maggiore.
E poi tutta una serie di memorabilia,
primo fra tutti il gioco Metanopoli fatto nel '55 da Enrico Mattei
facendo un po´ il verso al piu’ noto gioco Monopoli.
Per finire come ultimo elemento,
per noi e’ un elemento di grande importanza in questo momento
e’ la nuova comunicazione Eni affidata a giovani talenti, giovani artisti.
Riutilizziamo il linguaggio dell'arte che Mattei aveva inaugurato negli anni '50
e diamo la possibilita’ a giovani talenti di esprimersi per noi
di dargli un palcoscenico.
Questa e’ la sabbista
Questo e’ il cane a sei zampe interpretato da lei,
fissato con una tecnologia messa a punto da Eni.
Questo e’ l'ultimo gadget col cane a sei zampe fatto in occasione della mostra,
seguira’ adesso la mostra al Vittoriano e nelle altre mostre.
Perche’ questa diventera’ una mostra itinerante,
la porteremo in giro per l'Italia,
ci abbiamo molto lavorato
e pensiamo che agli italiani possa interessare
leggere la storia d´Italia anche attraverso il marchio dell'Eni.