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Mi chiamo Marcin.
Sono un agricoltore e un tecnologo,
nato in Polonia, ora vivo negli Stati Uniti.
Ho fondato un gruppo, l‘"Open Source Ecology"
e ci siamo fissati un obiettivo molto grande, audace e difficile.
Abbiamo identificato le 50 più importanti macchine
che consentono l’esistenza della vita moderna,
le cose su cui facciamo affidamento ogni giorno, che lo sappiamo o meno.
Qualunque cosa, da un trattore a un forno, a un generatore di circuiti.
Poi abbiamo creato una versione open source fai da te,
che chiunque può costruire e mantenere a una frazione del costo.
Lo abbiamo chiamato “Global Village Construction Set”.
Stiamo forse reinventando la ruota?
Beh, sì. Lasciate che vi racconti una storia.
Ho completato il dottorato in Energia da fusione tra i 20 e i 30 anni.
E ho scoperto di essere inutile. (Risate)
Non avevo abilità pratiche, il mondo mi offriva
delle opzioni e io le ho prese.
Credo lo si possa definire uno stile di vita consumistico.
Così, ho avviato una fattoria nel Missouri e ho imparato l’economia della coltivazione.
Ho comprato un trattore, poi si è rotto, ho pagato per ripararlo,
poi si è rotto di nuovo e in tempi brevi sono rimasto al verde.
Mi sono reso conto che gli strumenti a basso costo, davvero efficaci
di cui avevo bisogno per costruire una vita e un insediamento sostenibile
non esistevano.
Avevo bisogno di strumenti robusti, modulari,
altamente efficienti e ottimizzati, a basso costo,
fatti con materiali locali e riciclati,
progettati per durare una vita, non per l’obsolescenza.
Ho scoperto che me li dovevo costruire da solo.
E così ho fatto e poi li ho messi alla prova;
ho scoperto che la produttività industriale
può essere ottenuta su piccola scala.
Così ho pubblicato gratuitamente i progetti, gli schemi,
i video istruttivi e i budget su Wiki.
E poi sono apparsi da tutto il mondo dei collaboratori
che hanno iniziato a esporre prototipi di nuove macchine
durante visite di progetto dedicate. (Risate)
Ad oggi abbiamo 8 prototipi delle 50 macchine
e il progetto sta crescendo da solo.
Sappiamo che l’open source ha avuto successo nel software,
e con gli strumenti per gestire la conoscenza e la creatività.
Lo stesso sta cominciando a succedere anche con l’hardware.
Ci stiamo concentrando sull’hardware
perché è l'hardware che può cambiare
le vite delle persone in modi materiali e tangibili.
Se potessimo abbassare le barriere e aprirci alla coltivazione,
al settore edile e manifatturiero, allora potremmo liberare
quantità ingenti di potenziale umano.
E non solo nel mondo in via di sviluppo.
Abbiamo visto molta agitazione in America da parte di agricoltori,
costruttori e produttori che possono sfruttare la nostra libreria di pubblicazioni
per avviare un'attività edile, di costruzione di ricambi o una CSA biologica,
o anche solo per la vendita di energia alla rete.
Il nostro scopo è una libreria di pubblicazioni di materiale istruttivo
così completa e chiara da starci in un singolo DVD
e diventare un efficace starter kit della civilizzazione.
Ho piantato 100 alberi in un giorno,
ho pressato 5000 mattoni in un giorno
con la terra che avevo sotto i miei piedi,
e ho costruito un trattore in sei giorni.
E da quello che ho visto, questo è solo l’inizio.
Se questa idea è veramente sensata, allora le implicazioni
sono significative.
Una maggiore distribuzione dei mezzi di produzione,
catene di fornitura ecologicamente valide,
e la nuova cultura dei produttori fai da te
possono sperare di trascendere la scarsità artificiale.
Ci chiediamo,
“Quali sono i limiti dell’hardware open source
in termini di ciò che tutti possiamo fare per rendere un mondo migliore?”
Grazie.
(Applausi)