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ORO
Prima non c’erano bianchi nelle nostre terre.
Perché non ci hanno lasciato in pace?
Perché hanno distrutto la mia terra?
Voi avete distrutto tutto :
i buoni profumi, le cose piacevoli…
È questo mi fa rabbia.
Per questo io dico queste cose.
I bianchi devono pagare per quello che hanno fatto.
Io ho già detto quello che dovevo dire.
Sono ancora arrabbiato
per la buona terra che ho perso.
Potevo ancora vivere là.
RITORNO ALLA TERRA BUONA
I Kayapó attaccarono i Panará nel 1967.
In questa epoca, i Kayapó possedevano armi da fuoco.
Avevano già fatto contatti coi bianchi.
Uccisero i bianchi e gli presero le armi da fuoco.
I Panará usavano solo frecce.
Prima della guerra non c'erano bianchi.
Fino ad allora, loro non sapevano della nostra esistenza.
Dopo la guerra,
i Kayapó raccontarono di noi ai bianchi.
Colonizzare l'Amazzonia,
incorporarla allo svilupo nazionale
è un grande progetto
nel quale il Brasile si sta impegnando.
Passo decisivo per la sua integrazione.
Così è fatta la BR-163, la Cuiabá-Santarém
autostrada di 1777 chilometri
che il presidente Geisel ha inaugurato recentemente.
1970 La BR-163 attravessa il territorio Panará
Quando le macchine cominciarono ad arrivare
iniziammo ad ammalarci.
Prima della strada noi non ci ammalavamo.
Volo di riconoscimento dei villaggi Panará
Cominciò ad apparire un’aereo.
Pensavamo che ci volessero attaccare,
così litigavamo con l’aereo.
Noi ci ne andammo dal villaggio Tupayron impauriti.
L’aereo ci fece trasferire.
Loro lanciavano regali...
coltelli, ami...
forbici, vestiti...
e palle.
Ma noi avevano molta paura e ci trasferimmo per Yopyâpo.
L’aereo continuava a sorvolarci
mentre Cláudio Villas-Bôas si avviccinava a piedi.
Arrivò al vecchio villaggio, Sonkârasan,
risalendo il fiume più grande.
Noi giovani non avevamo molta paura di loro.
Noi eravamo curiosi.
Loro son riusciti ad ottenere una foto mia
perché io non avevo paura.
Qui, c’erano molte persone dietro di me.
Stavano proteggendomi da lontano, ma c’era molta gente.
"Lascia che si avvicinino. Noi attacchiamo se c’è bisogno."
Conoscendo Cláudio, capimmo meglio i bianchi.
Lui disse : “Non vi volevamo uccidere.
Perché avevate paura ?”
“Volevate uccidermi, non è vero ?”
“Io volevo avviccinarmi
perché stavate per morire tutti.”
Nel 1973 c'è stato il primo contatto coi bianchi.
Dove oggi c'è Matupá, ic'è stato il primo contatto dei bianchi con noi.
Da Matupá, loro ci hanno portato nello Parco Xingu.
E loro hanno cominciato a distruggere la foresta.
I Panará rimasti sono stati spostati nello Xingu,
perché la maggior parte è morta a causa delle malattie.
I 78 sopravviventi sono stati spostati nello Xingu.
Nello Xingu, noi esaminavamo le piantagioni e la terra.
Le arachidi non attecchivano,
il granturco non era buono.
Io pensai "Sarà che quella buona terra è finita ?"
"Sarà che la nostra terra dove c’era frutta non c'è più ?"
Decisi : “Andiamo a vedere se è rimasta buona terra per noi”.
1994 I Panará decidono di ispezionare le loro antiche terre
Quando noi arrivammo nelle terre che erano nostre,
vedemmo i bianchi che stavano cercando oro.
Così decidemmo di parlare con loro.
Questa terra è mia, non vostra.
Io cercherò il vostro capo.
E gli dirò in faccia
che non mi piace il vostro lavoro.
Voi avete distrutto la foresta, avete mangiato la nostra terra.
Quando siamo retornati dal "garimpo",
siamo andati direttamente a parlare col presidente.
Io sono andato a Brasília a parlare con lui della mia terra.
“Sono andato là a vedere dove sono nato,
dove ho mangiato frutta da bambino.”
“Dove mangiavo açaí e mi sporcava la bocca”.
Così ho parlato col presidente.
Lui ha risposto : “D’accordo, quella terra è tua”.
1996 I Panará riconquistano il possesso di parte delle proprie antiche terre
I vecchi si sono battuti molto per un indennizzo
per le terre e per i Panará che sono morti.
I bianchi hanno distrutto le nostre terre, i nostri animali.
Per questo abbiamo fatto un documento scritto,
per processarli.
Così abbiamo ottenuto il denaro per le morti e per le terre.
Col denaro, abbiamo potuto creare l'associazione.
Cominciamo così a fare il maneggio forestale,
ad avere agenti di salute, dentisti ed insegnanti indigeni.
La nostra populazione oggi
sta crescendo e sta andando bene.
Noi dobbiamo rimanere sempre così.
Per questo siamo ritornati alle nostre terre.
regia Mari Corrêa Vincent Carelli
immagini Paturi Panará Komoi Panará Mari Corrêa Vincent Carelli
montaggio Marcelo Pedroso
immagini di archivio "The tribe that hides from man" di Adrian Cowell "Before Columbus" series di Brian Moser
immagini di archivio "Krenhakarore" di Edson Elito "Abertura da BR-163" Arquivo Nacional
ricerca di immagine Eloá Chouzal Mônica Médici (assistente)
fotografie Pedro Martinelli Orlando Brito / Agência O Globo
traduzione Paturi Panará Daniel Castelo Branco Tukokiã Panará versione italiana Daniela Marchese
missaggio Gera Vieira Estúdio Carranca
correzione del colore Tiago Pelado
ringraziamenti Cláudio Tavares Paula Mendonça André Villas Boas Instituto Socioambiental Aurélio Michiles Stephan Schwartzman Helena Tassara Paula Morgado Elita Paes Júlio Rodrigues
coordinazione Vídeo nas Aldeias Mari Corrêa Vincent Carelli
coordinazione di produzione Ana Carvalho
assistenti di produzione Olívia Sabino Mariana Lilian
collaborazione Associação IAKIÔ Panará
appoggio NORAD Fundazione Ford
realizzazione Vídeo nas Aldeias Cultura Viva / MinC
© Vídeo nas Aldeias 2008