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Per quale ragione hai realizzato i cerchi?
Beh, abbiamo vissuto in Australia dal 1958 al 1966, e quindi per otto anni e mezzo,
e io mi sono sempre interessato dello spazio cosmico e
degli UFO e cose del genere. Un giorno lessi in un
quotidiano australiano un articolo che parlava di certi cerchi in...
un campo di giunchi o erba nel Quee... Tully, nel Queensland
e dopo averlo letto, naturalmente, me ne scordai del tutto, ma quando tornai a casa
nel 1966 incontrai David Chorley. Anche lui era un artista
e quindi avevamo un interesse in comune. Negli anni seguenti
uscivamo di solito il venerdì sera a bere qualcosa al pub
e a parlare di pittura. Una volta mentre passeggiavamo...
per Cheesefoot Head, vicino Winchester era una sera d'estate,
ci mettemmo a sedere in mezzo ai campi di grano
cercando di trarre un po' di ispirazione dagli UFO e dalla pittura.
Di colpo, mi ricordai dell'articolo che avevo letto quando ero in Australia
e gliene parlai. Gli dissi che ci saremmo divertiti un sacco
se avessimo potuto inventare un modo per lasciare un segno circolare tra quei campi.
Avremmo destato interesse, quando al mattino l'avrebbero scoperto
la gente avrebbe pensato che durante la notte fosse atterrato un UFO.
Dopo essere tornato a casa e al mio studio
il giorno dopo ci ripensai, cercando di immaginare cosa potevamo impiegare
per fare questo cerchio. Tanto per cominciare provammo
con la pesante sbarra di sicurezza
che era sulla porta del mio studio.
I nostri primi cerchi li facemmo stando sulle mani e le ginocchia
usando questa sbarra; eravamo affiancati e inginocchiati in terra
e, santo cielo, fu davvero un duro lavoro!
Era divertente perché si stava al di sotto dell'altezza delle spighe
e se arrivava un'auto lungo la strada e i fari
sparavano verso di noi bastava che dicessimo
"abbassati!" e poi aspettare che passasse, e...
ma per i primi due anni i nostri cerchi non furono...
non furono notati per niente tranne immagino dai
conducenti del mietitrebbia perché li facevamo in campi che erano...
che la gente non poteva vedere dalla strada.
Il posto ideale ovviamente sarebbe stato il Punchbowl di Cheesefoot Head
ma all'epoca in quel luogo c'erano pecore
e non credo che fosse mai stato arato per la coltivazione
fino al terzo anno circa
mia moglie ed io ci passammo in auto una domenica pomeriggio
e stavano arando il Punchbowl (di Cheesefoot Head)
e io pensai tra me e me: devo tornare a Southampton, trovare Dave Chorley
e dirgli che il posto ideale per fare un cerchio adesso era coltivato
quindi aspettammo pazienti la primavera per vedere spuntare le prime piante di grano
e fummo certi che questo sarebbe stato il luogo ideale per fare i nostri cerchi.
L'indomani il nostro primo cerchio nel Punchbowl era nel notiziario della sera
e la cosa ci fece molto piacere. Naturalmente l'altro posto
ideale affinché il pubblico potesse vederli era il "White Horse" a Westbury
e Cley Hill (Warminster), motivo per cui ne facemmo qualcuno anche lì.
Era davvero divertente, anche perché erano rotondi come gli UFO
e noi volevamo solo che la gente immaginasse... la mattina dopo
che "Oh mio Dio, qualcosa è atterrato qui durante la notte!".
Vedendo i cerchi, avrebbero immediatamente pensato ad un UFO
visto che i dischi volanti sono rotondi. Non ha senso fare
dei quadrati o dei triangoli o roba del genere
perché non somigliano a nulla che venga dallo spazio profondo
e, come ho detto, una volta che la notizia si fu sparsa ci diede
una grande eccitazione, e la voglia di continuare,
perché Dave Chorley mi disse un giorno "Ne ho abbastanza di 'sta cosa"
e disse anche "Non ho intenzione di continuare a farlo
tutte le settimane". Secondo lui non saremmo arrivati da nessuna parte
non stavamo avendo pubblicità. Io dissi "Aspetta un attimo"
specialmente quando stavano arando il Punchbowl.
E poi arrivammo lì e naturalmente
"ecco, guarda!", era proprio lì
nel notiziario TV la sera dopo e
la notizia che qualcosa stava lasciando questi segni circolari
nei campi di grano si stava rapidamente diffondendo.
Ovviamente voi sapete che la storia è cresciuta sempre più da allora
e con essa ottenemmo anche una maggior pubblicità dai media
e dai giornali e cose del genere e questo ci incitava sempre più.
E così i cerchi continuarono ad essere cerchi ancora per un po'
ma il dr. Terence Meaden che era molto preparato sul tempo e l'atmosfera
ci fece davvero arrabbiare perché diceva che si trattava di vortici di vento,
e la cosa non ci piacque, quindi dovemmo passare dai cerchi a qualcos'altro...
Se vuoi una tazza di tè e un po' di torta dimmelo, interrompiamo...
Beh, eravamo molto riservati su tutta la faccenda, e...
ci eravamo resi conto quando avevamo iniziato la cosa che nessuno...
nessuno dovesse sapere quel che stavamo facendo
o altrimenti si sarebbe irrimediabilmente rovinato tutto,
e allora ci chiedemmo, e le nostre mogli?
E io dissi, beh, il fatto che usciamo tutti i venerdì sera
non dovrebbe... non dovrebbe insospettirle perché
per noi era abituale andar fuori il venerdì a bere una birra e...
ma ci sono voluti sette anni prima che mia moglie sapesse tutta la storia e...
venne da me un giorno e mi disse
"Quest'auto ha bisogno davvero di manutenzione
data la quantità di chilometri che tu ci fai",
mi disse "Vorrei proprio sapere dove andate la sera"
e io dissi "Beh, andiamo un bel po' in giro nella campagna"
ma la risposta non la convinse e io non ebbi altra alternativa
che porgerle il grosso album con tutti i ritagli di stampa,
la pubblicità, quanto fossimo appassionati,
e mostrarle tutto. Lei disse "Questa storia per me non significa proprio niente,
so tutto su questi cerchi" disse,
"ma non mi stai mica dicendo che siete tu e Dave a farli?
C'è solo un modo per provarlo" disse,
"e cioè portarmi fuori una notte e dirmi cosa farai".
Facemmo così, e riuscimmo a darle dimostrazione.
Naturalmente fu meglio averglielo detto
perché prima andavamo fuori solo al venerdì e qualche altra sera
ma visto che lei aveva saputo la cosa
potevamo uscire ogni lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato
e farne molti di più; fu allora che i cerchi cominciarono ad aumentare,
perché fino a quel momento non avevamo potuto farne molti
visto che per così dire ci era permesso uscire solo il venerdì sera
e qualcuno l'aveva anche notato, non so se fosse Pat Delgado o no
ma avevano detto: "E' molto strano,
questi cerchi sembra che compaiano solo di sabato mattina".
Ovvio che era quasi assolutamente vero, perché fu di
venerdì sera che cominciammo a fare i cerchi,
ma una volta che le nostre mogli lo seppero i cerchi aumentarono
dal momento che eravamo fuori più spesso che non solo al venerdì.
Vorrei ricordare che i nostri cerchi erano piuttosto piccoli
se comparati a quello che accade oggi,
e anche se calpestavamo un bel po' di grano al proprietario del campo
sapevamo... sapevamo quel che facevamo
visto che comunque si trattava di una specie di vandalismo
ma la parte divertente erano i cerchi che riuscivamo a creare,
non ci importava che fossero piccoli e...
quel che voglio dire è... non ci saremmo mai sognati di fare...
disegni di 200, 250 o 300 metri
dentro un campo perché, voglio dire, dopo tutto
si tratta, è una forma di... beh, è vandalismo, no?
Mentre gli anni passavano diventava sempre più difficile.
Ad esempio i primi tempi
potevi far retromarcia con l'auto in un campo attraverso il cancello,
sbucare fuori, fare i cerchi, tornare di nuovo in auto e bere un caffè
e comunque restare dov'eri per tutto il tempo necessario.
Mentre oggigiorno, durante gli ultimi anni,
è diventato impossibile lasciare un'auto, un'auto vuota.
Se la polizia arrivasse oggi, e vedesse un'auto abbandonata
all'una di notte, si fermerebbe di certo e verrebbe a controllare.
Ma in quei primi anni
nessuno sembrava accorgersi di nulla.
Il rovescio della medaglia...
non si nota in realtà o non l'abbiamo mai
notato noi, perché davvero era per le...
per le risate e il divertimento che ci procuravamo di notte.
Ci rendemmo conto della cosa dopo un po'...
si fabbricavano gioielli e oggetti e
ricami da appendere al muro, e roba del genere,
ma per quel che ci riguardava noi ci stavamo solo divertendo
e davvero non c'era alcun modo in cui potessimo ricavarci del denaro.
[Ilene Bower, moglie di Doug]
[No, ma ci faceva arrabbiare il fatto che la gente li usasse
come un mezzo per far soldi a spese dei più creduloni.
Fondarono associazioni, e facevano quelle cose che dicevi tu, facendo...
gioielli, poster, magliette e cose di questo tipo.
Usavano le vostre creazioni
e l'ingenuità della gente per far soldi per sé stessi.]
Beh, lo fanno ancora, perfino oggi... [sì, lo so!]
Mi sono fatto delle belle risate su alcune delle cose che
dicevano, voglio dire ad esempio vedere
gente sdraiata sulla schiena nei cerchi che si tiene per mano
e fa una danza tutto attorno
per me fu incredibilmente divertente quando lo sentii la prima volta
ma dopo un po'
cominciai a pensarla diversamente
e mi dissi "Beh, se questo è ciò che vogliono farne,
sta solo a loro".
Ragazzi, io non riesco a capire perché la cosa è diventata così grossa,
ma adesso vedo che è più o meno incontrollabile
perché questa gente fa esattamente quel che vuole
e se ne ricavano piacere, ok.
Avete mai ricevuto telefonate o lettere di minaccia?
Fummo molto sorpresi di ricevere due lettere
da un gruppo chiamato Black Watch.
Dissero che dovevamo smetterla
di fare i cerchi nei campi di grano,
e...
questo... ci preoccupò alquanto perché...
il modo in cui vedevamo la faccenda era che se fosse capitato qualcosa
a qualcuno di noi...
qualsiasi cosa
allora...
i sospetti sarebbero subito caduti su quelli che avevano inviato le lettere.
Sono un tecnico del suono specializzato in registrazioni della natura selvaggia
e lo sono stato per almeno 15 o 20 anni
e... per questo rimango fuori molte notti,
a registrare i suoni dei cervi, di altri mammiferi,
di uccelli e di roba del genere.
Perciò quando mi trovai al raduno alla Guildhall di Winchester una sera
e l'argomento erano i cerchi nel grano
e qualcuno tirò fuori questa storia del
forapaglie macchiettato, il suono che avevano udito
su a...
Cheesefoot Head vicino Winchester,
io seppi immediatamente
di cosa si trattava
perché avevo già registrato questo uccello diversi anni prima
e so che canta anche di notte.
Quando si trattò di fare le domande dopo l'incontro
salii sul palco
e rivolgendomi a *** Taylor che si trovava lì
e anche a tutti gli altri che erano presenti
dissi "Il rumore che avete udito quella notte
era...
un forapaglie macchiettato.
Sono uno specialista di registrazione del suono e so di cosa si tratta"
e successe di tutto, quasi mi buttavano fuori dalla Guildhall
ma naturalmente, di nuovo, vedi,
io penso che più... più si può aggiungere a questo fenomeno
più interesse si riesce ad ottenere dal pubblico di tutto il mondo
e tu puoi dire che hai avuto
danni alle lenti della tua fotocamera e che hai... dei segni
voglio dire... se ti allon... ti allontani da questa storia dei cerchi per un minuto
la gente si fa sviluppare i rullini ogni settimana dell'anno,
e trovano segni e qualunque cosa sui loro negativi
cosa che era... cosa che è più o meno...
inspiegabile, il fatto è che questa gente
trova dei segni sui negativi quando va a fotografare i cerchi nel grano
e cerca di coniugare le due cose insieme,
quindi... onestamente, io credo sia tutta immaginazione
ed è solo per far sembrare le cose un po' più importanti di quel che sono.
Qualcosa di strano accadde una notte
mentre facevamo un pittogramma in cima alla Telegraph Hill
e... Dave era su un lato del disegno e faceva la sua parte
mentre io facevo la mia... e all'improvviso fui colpito e persi conoscenza
e... ovvio, solo per un breve momento, qualcosa mi colpì alla testa, e...
pensai immediatamente che il proprietario del campo o uno dei braccianti
ci si fosse avvicinato e mi avesse lanciato una pietra o altro
ma ad ogni modo subito dopo mi resi conto che Dave era chinato su di me
e diceva "Che è successo?" "Qual è il problema?"
e... io risposi: "Davvero non saprei" dissi
"Qualcosa mi ha colpito in testa", e lui disse: "Ma qui non c'è nessuno!"
ma io cominciai a sentire quel che pensavo
fosse sangue scorrermi dietro il collo
e tutti i miei capelli erano insanguinati
ma naturalmente non sapevamo che si trattasse di sangue
perché non avevamo una torcia con noi.
Non potevamo usarle ovviamente perché altrimenti ci avrebbero visti.
E Dave disse: "Penso sia meglio tornare alle auto"
e io "No, dobbiamo finire il disegno, non possiamo lasciarlo a metà"
ma... ad ogni modo dopo un po' non mi sentii bene e...
facemmo tre quarti di miglio per tornare alle auto
e... io dissi "Beh, non possiamo vedere di che si tratta
finché non siamo nel parcheggio e accendiamo i fari"
e comunque quando fummo in auto e potemmo accendere le luci...
"Mio Dio", disse lui, "in che stato è la tua testa!".
Ero coperto di verde, come una fanghiglia verde, e...
dentro c'erano un mucchio di altre cose mescolate.
"Dobbiamo andare a casa ora", dissi ma naturalmente quando fui arrivato
aprii la porta e dovetti chiamare mia moglie
e le dissi "Non allarmarti quando mi vedi, ma...
ho della robaccia su tutta la testa".
Lei mi diede un'occhiata e disse "Mio Dio,
è davvero tremendo, ma cosa è successo?".
Si trattava di un pezzo di ghiaccio che era caduto da...
un aereo che stava passando sopra di noi
e come sia potuto succedere che con una probabilità su un un milione
una cosa del genere abbia colpito proprio la mia testa, non so, ma
poiché era una sera calda nel momento in cui mi colpì
era soltanto un morbido pezzo di poltiglia ghiacciata
che però fu abbastanza per mettermi fuori combattimento
per un minuto o due e... e logicamente
dall'aeroporto di Heathrow negano decisamente
che queste cose cadano dagli aerei, ma come sapete
ce ne sono molte di storie simili,
pezzi di ghiaccio che bucano i tetti delle case...
e piombano nei salotti della gente,
ma... grazie a Dio fu solo un piccolo pezzo morbido a colpirmi quella notte.
E si è trattato di rifiuti di un gabinetto chimico? Sì, certo che sì!
Bene, nonostante io stesso sia un artista
l'arte che creavamo nei campi era completamente diversa,
e io dico che il fatto che fosse circolare e che gli UFO fossero circolari
è l'idea che era dietro tutta la faccenda.
E questo è quel che ne è venuto fuori dopo tutti questi anni, ma...
il riconoscimento che abbiamo avuto. Penso che abbiamo lasciato il segno
e... purtroppo il mio amico Dave Chorley
non c'è più e adesso i cerchi li fa in cielo.
Quel che noi facevamo
non era altro che... grano appiattito, se ci cammini sopra lo appiattisci,
l'unica differenza erano le forme.
Sapete, noi adoriamo le forme perché sono un valore artistico, ma voglio dire
quel che questa gente ne ha fatto
erano affari loro
cioè negli anni è diventata solo una cosa molto, ma molto divertente.
Ma io sono ancora qui, non faccio più cerchi, adesso sono in pensione, ah, ah,
e potete credermi oppure no ma...
come artista
creo acquarelli e quadri ad olio
eppure i campi sono la tela più grande che abbiamo mai avuto
e, come dico io, mi fa piacere pensare che questo abbia dato piacere a tanta gente.
Beh, speravo di essere nominato baronetto un giorno o l'altro...
dalla Regina, ma non credo che ciò possa succedere davvero
perché presumo che...
la confederazione nazionale degli agricoltori reclamerebbe, ma...
non importa. "Sir" Doug può andare avanti finché potrà
e interessarsi a quello che fanno gli altri.
Più e più volte ho detto alla gente
come questi... tanti dicono come è mai stato possibile che questi due uomini
abbiano creato cerchi in tutto il mondo? La risposta è molto semplice
il perché l'ho detto un sacco di volte ma
sembra che nessuno prenda nota di quel che dico io
non che lo facciano apposta comunque
ma... diciamo ad esempio che se facevamo un cerchio
su Cheesefoot Head vicino Winchester una sera
e andavamo su la sera successiva a dare uno sguardo al nostro lavoro
trovavamo lassù 50 o 100 persone a guardare
cosa che ci faceva enorme piacere, e naturalmente entravamo in confidenza
e loro erano lì in vacanza da ogni parte del mondo,
venivano dal Canada, dall'America, la Germania, la Francia
e di solito conversavamo con queste persone
e... loro ci dicevano che quando sarebbero tornati a casa
avrebbero fatto anche loro i loro cerchi.
Ed ecco qui.
Sono tornati in America, sono tornati
in Canada, Germania, anche in Giappone
e vanno in giro ad appiattire esattamente come facevamo noi
ed ecco spuntare i cerchi in ogni parte del mondo
non ad opera di Doug e Dave ma della gente che veniva da noi in vacanza
a guardare i cerchi che facevamo noi e a provarci da loro stessi.
Lo fanno ancora oggi, non è vero?
Sì, quando andavamo fuori a guardare quel che avevamo fatto la notte prima
come dico sempre, le uniche persone che conoscevamo
a fare ricerche sulla cosa erano Pat Delgado, Colin Andrews, *** Taylor
che volava in giro e Richard Andrews
e... di solito conversavamo con loro e voglio dire, loro...
ancora oggi devono ricordarsi che noi
frequentavamo quel posto e parlavamo con loro tutto il tempo
e io ricordo sempre un mercoledì pomeriggio a Longstock.
Portai mia moglie a Longstock per dare uno sguardo ai cerchi che avevamo fatto
in precedenza e... incontrai Colin Andrews lassù
e lui disse che c'era qualche connessione tra un po'
di rifiuti che c'erano lì e il cerchio nel campo
e mi diede il suo biglietto da visita, e disse "Se sai di altri cerchi qui intorno
magari puoi farmelo sapere". Io dissi "Sì, perché giro molto
nei dintorni, dato che il mio lavoro è registrare i suoni della natura".
Potete scommettere che Dave e io prendemmo l'abitudine di fare un cerchio
la sera e poi chiamarlo al mattino dopo dicendo "Oh, Colin, c'è un cerchio
così e così" e lui rispondeva sempre: "Oh, grazie davvero molto,
grazie per l'informazione". Cosa che ci divertiva moltissimo.
Bene, questo è un po' del mistero che è collegato a...
a questa storia, anche se ci siamo molto divertiti a fare i cerchi in questi anni.
Poi cominciammo a leggere dei resoconti sul fatto che alcuni dei...
disegni e sagome che andavamo creando
avevano una connessione con gli Indiani Hopi in America,
con le tribù Mongole e Aborigene, le pitture rupestri eccetera
e quel che mi spiazza di più è dove trovare questa connessione,
come è possibile che io mi sieda
e in mezz'ora crei un disegno su di un pezzo di carta,
era proprio come se la mia mano fosse...
forzata a girare in tondo con la penna per creare quella forma.
Non so da dove venissero ma allora...
allora dopo lessi nei giornali e nelle riviste che...
pare ci fosse un collegamento tra quello che disegnai quella sera
e quello che stavamo andando a creare nei campi
con gli Hopi d'America e i popoli aborigeni
e... mi pare possa esserci un collegamento tra i linguaggi
ma... questo mi disorienta moltissimo perché...
mi fa sentire come se ci fosse qualcosa di ignoto a noi
di cui non abbiamo alcuna conoscenza, assolutamente.
Bene, guardando indietro tutta la storia dopo tutti questi anni ho concluso
che non finirà mai. Sono piuttosto compiaciuto che...
migliaia di persone abbiano trovato in essa interesse e divertimento.
Spero che nessuno venga mai beccato a fare cerchi, noi ci siamo andati vicino
ma... apprezzo il fatto che tanta gente
dipenda da essi in maniera più o meno forte.
Suppongo davvero che sia una forma di religione
ma non ho nulla contro queste persone e quel che ne han fatto,
la gente che... la cosa che mi fa più arrabbiare sono i cosiddetti esperti.
Quel che hanno costruito su di sé sfruttando noi,
quel che dicono fa sembrare che sappiano tutto, tutti i media vanno da loro
ma la gente che ne trae godimento e piacere
sono quelle le persone che io penso
ne stiano ricavando un beneficio e spero che le cose continuino così.
Ma non credo finirà mai, non finirà, andrà avanti per sempre.