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L'acqua è preziosa
indispensabile per la vita
un bene di valore
armoniosamente inserito nel paesaggio.
Tesse una rete vitale in tutta l' Europa.
I fiumi sono ecosistemi altamente sensibili che devono continuare a scorrere
per rendere possibile la vita per gli esseri umani,
per gli animali e le piante.
Sfortunatamente i nostri fiumi non sono più liberi di scorrere.
Oggi, i fiumi Europei sono costellati da dighe, chiuse ed impianti idroelettrici.
Dagli inizi del secolo scorso, e da quando l'uomo ha iniziato ad usare l'energia idrica per generare elettricità
un numero sempre crescente di centrali idroelettriche sono state collocate in questo fragile ecosistema.
E' opinione diffusa che la produzione di energia
da fonti idriche rinnovabili sia verde ed ecologica,
ma quanto verde e quanto ecologica è realmente?
Domenica 11 settembre, ero sul fiume '***'
con i miei figli e i miei suoceri.
Volevamo sederci e rilassarci per un pò.
In circa due ore il livello del fiume è sceso drasticamente,così tanto che alla fine
scorreva solo un minuscolo filo d'acqua.
Quando i miei bambini ed io abbiamo iniziato a guardare la zona in secca
abbiamo trovato ovunque, nelle pozzanghere, pesci morti o agonizzanti.
Così abbiamo iniziato a recuperare quelli ancora vivi a mani nude e a metterli nel canale
o in quel poco d'acqua che restava del fiume.
E' stato uno spettacolo orribilmente triste.
Un così grande numero di pesci in asfissia
mentre nello stesso momento
il canale deviato verso la vicina cittadina di Gersthofen era pieno di acqua.
Io e mio suocero abbiamo camminato lungo il fiume *** verso la diga di Gersthofen.
Siamo passati davanti ad una enorme pozzanghera che ribolliva.
Mio suocero ha detto:
«Guarda, del gas sta salendo in superficie». Avvicinandoci meglio
ci siamo resi conto che non si trattava di gas ma di un banco di pesci morenti.
Mio suocero ha detto: «La natura è crudele».
Ho replicato: «Non è la natura, ma gli uomini che sono crudeli»
L'acqua è stata semplicemente deviata nel canale
per soddisfare le esigenze della centrale idroelettrica.
Quello che sta succedendo qui è uno scandalo, ma ogni metro cubo di acqua è denaro
e di conseguenza l'acqua viene deviata.
Al *** ed ai suoi abitanti resta solo un filo d'acqua, niente di più.
Siamo rimasti sgomenti nel vedere cosa succede quando
una centrale idroelettrica richiede acqua.
Se un ragazzino cattura un barbo e lo porta a casa
qualcuno potrebbe farsi avanti dicendo che quel pesce appartiene ad una specie protetta,
ma se una centrale idroelettrica prende tutta l'acqua,
di pesci di quella specie protetta ne muoiono a dozzine, a centinaia,
ma il quel caso va tutto bene!
In fin dei conti questa è una ingistizia nei confronti degli animali dei nostri fiumi!
Ho segnalato l'accaduto alla polizia fluviale
e ora gli operatori della centrale idroelettrica devono rispondere.
Sono proprio curioso di sapere cosa diranno,
o semplicemente se diranno qualcosa.
Apparentemente anche la lodabile intenzione
di produrre energia pulita ha il suo lato oscuro.
Agire in favore dell'ambiente e della natura.
non sembra così semplice
Le persone vogliono uscire dal nucleare,
ma ciò che molti non sanno è
che non ovunque è possibile passare all'idroelettrico.
Non abbiamo ancora le conoscenze necessarie,
per rendere l'idroelettrico più accettabile dal punto di vista ambientale.
Questa è una catastrofe e dobbiamo sempre scendere a compromessi.
Quando vedo quanta elettricità è prodotta dalle centrali idroelettriche in tutta la Germania,
e specialmente qui, nel Lahn,
e vedo cosa accade, il termine "energia verde" mi appare totalmente fuori luogo,
E la quantità di energia prodotta è minima, sarebbe meglio ricordarlo!
Quando si tratta di fiumi europei, molto denaro è in gioco,
e l’immenso danno ambientale causato non viene considerato.
Per ogni flusso d’acqua che scorre, un flusso monetario circola
nei mercati borsistici europei.
Una cosa importante, che sta dietro al profitto generato dalle fonti rinnovabili
è che,per definizione, l’energia rinnovabile
deve essere sostenibile,
e ciò significa che deve avere impatto zero sulla natura.
Non può continuare così.
Non vogliamo più alcuna espansione di queste centrali idroelettriche,
e vogliamo che quelle esistenti sul ***
- cioè le tecnologie applicata sul *** -
siano riammodernate in modo da diventare più ecologicamente accettabili.
Una quantità maggiore di acqua deve scorrere nel fiume,
i pesci devono poter nuovamente riprodursi,
i residenti godere nuovamente delle sue sponde, e il fiume intero deve tornare a vivere.
Lo sfruttamento a fini idroelettrici ha lasciato il segno sul ***.
Il fiume è stato trasformato in una catena di dighe.
In molte sue parti non resta più nulla dell’ambiente naturale del passato.
Riuscite ad immaginare come fosse una volta? Il letto del *** era largo quasi 4 kilometri.
Ciò significa un numero infinito di canali e bracci di fiume,
e tra di essi spiagge di ghiaia e di sabbia.
E’ un paesaggio che non possiamo più ricreare.
In Europa, il Leach è un esempio emblematico di cosa accade
quando un fiume viene radicalmente e sistematicamente sfruttato
al fine di produrre quanta più elettricità possibile.
Questo sistema è chiamato 'hydro-peak'.
Significa che l’acqua del *** è stoccata nel lago "Forgensee"
quando la domanda di elettricità è bassa,
ad esempio dal pomeriggio di venerdi alla domenica.
Poi il lunedi, il martedi – o quando la domanda di elettricità aumenta,
la chiusa viene aperta attraverso un telecomando dalla città di Landsberg
e la riserva di acqua si riversa nelle turbine.
L’energia ottenuta viene venduta sul mercato europeo dell’energia(EEX).
Si può produrre dal *** energia a prezzo elevato e poi venderla,
ed è esattamente ciò che viene fatto.
Il fornitore tedesco di energia "E. ON", è attivo in questo campo
E.ON e copre l’area da sud a nord di Augusta.
I fornitori di energia "LEW" (Lechwerke), e "BEW",
generano energia dal *** nelle ore di punta e forniscono la Borsa di Lipsia.
Questo significa che l’acqua del fiume non dipende più dalle precipitazioni,
ma i suoi livelli sono rigorosamente controllati
dal mercato elettrico di Lipsia.
Ci troviamo a Gersthofen, a nord di Augusta,
dove tutta l’acqua del fiume viene deviata nel canale che alimenta la centrale
che risulta pieno
Siamo a 20 metri dal canale.
mentre, come potete vedere l'asta principale è totalmente asciutta.
L'unico flusso di acqua che scorre viene dal passaggio per pesci
sul lato sinistro della diga Nell'asta principale non scorre niente
Non un metro cubo.
Quando sono arrivato qui, più di 30 anni fa,
sono rimasto affascinato da questo ambiente.
Vengo dalla Franconia Questa regione fluviale alpina e prealpina
che si può percepire ancora oggi, mi ha affascinato.
Ho percorso sovente questo fiume a valle e a monte, fino alla sorgente,
e questo fiume selvaggio, specialmente come era allora,
mi ha conquistato immediatamente.
Oggi il *** è il fiume più imbrigliato di tutta l’area alpina
e, devo dire – in riferimento al *** e agli altri fiumi alpini –
che ne hanno pagato le spese: una catena di dighe e chiuse che si susseguono.
Sfortunatamente versano in un pessimo stato ecologico.
Oggi sul ***, tra Füssen ed Augusta contiamo un totale di 20 sbarramenti.
Solo uno di questi possiede un passaggio per pesci più o meno funzionante;
Provate ad immaginare.
Le vecchie dighe sono obsolete e devono assolutamente essere migliorate dal punto di vista tecnico ed ecologico.
I pesci migrano sia a monte che a valle.
Questo comportamento naturale è spesso sinonimo di morte per loro.
Il pubblico non può vedere cosa accade,
perchè tutto succede sotto la superficie dell’acqua.
Solo occasionalmente questa cattiva gestione diventa visibile a tutti.
Spesso si sostiene che sia necessario disporre di molti canali d’acqua
per proteggere i pesci e permettere loro di aggirare le centrali idroelettriche.
Ma attualmente, per un effetto perverso, la realtà è che i pesci
sono indirizzati verso le turbine e verso la morte certa.
E’ così frustrante percepire che quei regolamenti che abbiamo definito con le migliori intenzioni,
nella loro applicazione possono avere effetti nefasti. E’ per questa ragione che il messaggio è :
prendiamo ispirazione dai buoni esempi.
La promessa degli operatori delle centrali idroelettriche
di proteggere i pesci suona bene,
ma spesso in pratica non funziona.
Sono state poste grate per evitare che pesci e ‘detriti galleggianti’
finiscano nelle turbine.
Queste grate sono una misura ecologica.
Tuttavia, nelle grate continuiamo a trovare le ‘vittime’
che non riescono ad utilizzare il passaggio per pesci e,
giorno dopo giorno,
le vittime di questa produzione energetica spariscono
in container, lontano dagli occhi del pubblico.
Tutto ciò può condurre ad una completa ed invisibile scomparsa di alcune specie acquatiche.
E ciò che accade sotto la superficie dell’acqua non è visibile.
I pesci non gridano, è come se non facessero parte del paesaggio.
Un occhio profano non sa distinguere se l’acqua è viva oppure no.
Il problema è che i cambiamenti avvengono nel corpo idrico
senza che il pubblico ne abbia coscienza.
Un altro problema che si presenta a seguito della desertificazione dei fiumi deviati
è l’aumento del cosiddetto stress termico.
La preoccupazione a questo riguardo è crescente.
Abbiamo constatato che la temperatura dei nostri fiumi è aumentata
e che un aumento da 1 a 2 gradi significa sentenza di morte per i temoli.
Naturalmente le ampie zone serbatoio contribuiscono anch’esse al riscaldamento
– ciò significa un aumento del carico termico dei nostri fiumi.
A causa dello sbarramento non c’è più trasporto di sedimento naturale.
Le specie che si riproducono in letti di frega ne subiscono le conseguenze.
Abbiamo rilevato anche un aumento dei valori del pH negli ultimi anni,
così come un aumento delle alghe.
Alghe che crescono e ad un certo punto muoiono.
Il risultato è una diminuzione dell’ossigeno nell’acqua.
la fotosintesi delle alghe produce anch’essa variazioni nei valori del pH,
con picchi specialmente durante il giorno.
Questi sono problemi di cui occorre tener conto in una indagine complessiva
e dei quali siamo sempre più preoccupati.
Il fatto che e centrali idroelettriche contribuiscono allo sviluppo
di gas ad effetto serra come il metano è un altro effetto negativo secondario
non noto al pubblico.
Questa è una insenatura nel fiume Lahn.
Guardando le bolle si nota del gas salire in superficie.
Una corrente di fondo
causa un accumulo di detriti vegetali in decomposizione sul fondo.
Questa decomposizione consuma velocemente l’ossigeno nell’area circostante
e si sviluppa gas metano.
Questo gas metano ha effetti molto nocivi sulla protezione climatica perchè
è 25 volte più dannoso dell’anidride carbonica.
Quando i sostenitori dell’energia idroelettrica dicono che tale energia è ecologica
a causa delle basse emissioni di anidride carbonica
‘dimenticano’ di menzionare questo effetto secondario.
Nella maggior parte dei casi, quando costruiamo una nuova centrale idroelettrica, sia essa grande o piccola,
in realtà causiamo gravi problemi alla biodiversità,
alla pesca, alla qualità dell’acqua.
Spero davvero che la faremo finita con questa sciocchezza.
L'Unione Europea raccomanda lo sviluppo e l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili,
ma un numero sempre maggiore dei suoi membri sta acquisendo coscienza degli effetti negativi
dell’idroelettrico pronunciandosi criticamente al riguardo.
L’idroelettrico non può risolvere i nostri problemi energetici,
a maggior ragione le piccole e micro centrali.
La Direttiva Acque della Unione Europea richiede il raggiungimento dello stato ecologico di buono per tutte le acque entro il 2015.
In questo contesto garantire la continuità di flusso delle acque correnti è una priorità assoluta.
Il numero crescente e il continuo utilizzo delle centrali idroelettriche
è sempre meno compatibile con tali obiettivi ecologici.
L’idroelettrico dimostra chiaramente l’ambiguità
tra una forma di produzione di energia da fonti rinnovabili e la protezione ambientale.
Se sono bene informato si contano ad oggi
in Germania, un numero di piccole centrali idroelettriche che varia tra le 7.300 e le 7.400,
e circa 400 di quelle grandi.
Circa il 90% dell’energia prodotta
viene generata dalle grandi centrali, non dalle piccole.
Questo significa che i piccoli impianti idroelettrici,
– che producono da 20 a 100, a volte 150 Megawatt,
se confrontati con grandi centrali,
hanno un apporto trascurabile
nella produzione di energia idroelettrica
Se riferito alla intera produzione di energia in Germania
l'apporto delle piccole centrali idroelettriche è stimato intorno allo 0.3%.
Visualizzando quanto le piccole centrali producono
bisogna anche considerare il danno che esse generano.
In definitiva i danni causati sono più elevati dei benefici prodotti.
Questa situazione preoccupa da diversi anni l’Ufficio Federale dell’Ambiente.
Se raddoppiassimo la parte di energia prodotta dalle piccole centrali idroelettriche passando,
sul totale delle energie prodotte dallo 0.3 allo 0.6 %, i restanti fiumi risulterebbero completamente distrutti
senza apportare alcun beneficio alla protezione del clima.
La produzione di energia da fonte idroelettrica è incentivata in molti Stati europei.
In alcuni Stati gli operatori ottengono un prezzo garantito.
Questo fornisce un guadagno stabile,
e dà l’impressione che l’energia idroelettrica sia desiderabile.
ed ecologicamente sostenibile.
Le sovvenzioni fornite per la costruzione di piccole centrali idroelettriche non sono affatto una idea saggia.
Non vorrei vedere un mucchio di nuove centrali idroelettriche in Europa.
Il potenziale non è grande,
e non possiamo costruire nuovi impianti su tutti i nostri piccoli fiumi.
Ritengo che sarebbe molto più ecologico
usare l’energia eolica o l’energia termica solare ed in futuro anche le cellule fotovoltaiche.
Sono probabilmente più efficienti dal punto di vista ecologico.
E soprattutto evitare di costruire piccole centrali perchè il danno ambientale per kWh
è decisamente maggiore costruendo molte piccole centrali che una sola grande.
Il prezzo pagato al consumo con l’aggiunta dei sussidi per questo tipo di produzione energetica è elevato.
E il costo ambientale è ancora più alto.
Creiamo moltissimo danno ai nostri eco-sistemi fluviali e alla biodiversità e rischiamo
la scomparsa definitiva di alcune specie dal nostro pianeta.
Un giorno i nostri figli o probabilmente i nostri nipoti leggeranno nei giornali o nei libri
che una volta c’era un pesce simile a un serpente, chiamato "anguilla".
L’abbiamo scacciato dai nostri fiumi con le centrali idroelettriche.
Un giorno non esisterà più.
Alcune anguille sopravvivono e si riproducono grazie ad una strategia insolita.
Può sembrare buffo ma le anguille di oggi viaggiano in auto.
E’ molto più sicuro che percorrere il fiume.
Il loro viaggio dal fiume Main al fiume Reno è di circa 150 km
e non sopravviverebbero senza l’aiuto umano.
La spiegazione di questa storia è
che intercettiamo le anguille davanti alle turbine,
le togliamo dall’acqua e le trasportiamo dall’altra parte delle turbine
in modo tale che non vengano ferite e possano raggiungere il mare in buona salute.
Sul fiume Main ci sono 37 centrali e 37 turbine.
Neanche una sola anguilla raggiungerebbe viva il Reno.
E’ un fatto accertato. Chiunque si intenda di anguille lo sa.
Tutti i pescatori del fiume Main sono prossimi al fallimento.
Se non ci fosse questo progetto smetteremmo tutti di pescare,
Ecco un caso di tipica ferita causata da una turbina. Lo vedete ?
Questi graffi sulla pelle. La colonna vertebrale è rotta.
Non sopravviverà al viaggio.
La mascella inferiore è rotta, divisa in due.
E queste macchie bianche sulla pelle suggeriscono che già aveva subito diverse ferite.
Si tratta di ferite da turbina. Ha fratture vertebrali interne
e sangue nelle pinne.
E’ un danno di tipo meccanico.
La fine della lisca è scoperta,
completamente scarnificata.
La E.ON, l' operatore della centrale idroelettrica paga questa operazione.
Forse lo fanno per liberarsi della loro cattiva coscienza, non lo so.
L’alternativa sarebbe che l’operatore aprisse i passaggi della chiusa durante la migrazione delle giovani anguille.
Così le anguille non passerebbero attraverso le turbine. Le anguille scelgono sempre la corrente più forte.
In quel modo verrebbe riaperta la strada per il mare.
Una cosa è chiara,
un tale trasferimento è una eccezione considerando le migliaia di centrali idroelettriche in Europa.
In questo modo non è possibile risolvere definitivamente il problema.
Penso che una soluzione sia obbligare gli operatori delle centrali idroelettriche
a contribuire di più e meglio alla protezione dei pesci
ed alla rivalutazione dell’ecosistema.
Senza questo presupposto l’energia idroelettrica non è rispettosa dell’ambiente.
Da marzo 2010 è in vigore la nuova legge sulle Risorse Idriche
che impone esplicitamente l’aumento del deflusso minimo.
Ovviamente si tratta di un conflitto che deve essere risolto con gli operatori
perché ogni goccia che non passa dalle turbine ma dal fiume,
è persa per la produzione di energia elettrica.
Ma i danni non riguardano solo i pesci feriti durante le migrazioni,
possono estendersi a chilometri di fiume.
Per esempio possono estendersi alla zona dei barbi, a quella dei temoli e alla parte inferiore di quella delle trote.
Si tratta di habitat naturali altamente sensibili non solo per le specie ittiche in pericolo
ma anche, per esempio, per le specie minacciate di grandi mitili.
In uno stesso sistema fluviale abbiamo mitili di fiume comuni e mitili perliferi di acqua dolce.
Quando si vede il tipo di danni che le piccole centrali idroelettriche possono causare
in un simile tratto di fiume è possibile avere davvero paura ed essere in ansia
per la protezione delle specie minacciate.
Potrebbe proprio essere questo il destino inevitabile dell’anguilla Europea.
La sua vita inizia nel Mar dei Sargassi a largo della Florida.
Come piccola larva viaggia fino alle acque interne europee
dove rimane da 12 a 15 anni. Poi torna al Mar dei Sargassi per riprodursi
cosa che, tra l’altro, fa una sola volta nella vita.
Altre specie migratrici come il Salmone, si riproducono in acqua dolce
e poi migrano in acqua salata, nel mare,
per tornare finalmente nel punto esatto dove sono nate per riprodursi.
Possono deporre le uova solo in questo modo.
La sopravvivenza di queste specie migratrici è completamente dipendente dal libero accesso
da e per i fiumi.
In Danimarca sono state fermate
tutte le piccole centrali idroelettriche a causa della gravità del danno che causano.
Quando si pensa a tutte le piccole centrali che sui piccoli fiumi
producono 5 o 10 megawatts,
confrontandoli al 20% di energia rinnovabile che dobbiamo raggiungere entro il 2020
dovremmo veramente riconsiderare l’argomento e capire che questo non è il modo per raggiungerlo.
Una cosa è certa: la disponibilità mondiale di energia si confronta con grandi sfide.
Dovunque si ricercano fonti di energia pulite e sicure.
l’energia delle centrali idroelettriche viene spesso celebrata come una soluzione miracolosa senza svantaggi.
Tuttavia i problemi che causa sono taciuti dai fornitori e dai distributori di energia.
L’energia prodotta dalle centrali idroelettriche dovrebbe essere sottoposta a controllo minuzioso.
Coloro che vogliono continuare ad utilizzarla devono soppesare molto attentamente vantaggi e svantaggi.
E non solo per se stessi.
Dopo tutto i fiumi europei appartengono a tutti noi
e, speriamo, alle generazioni future.
Con tutto il denaro che E.ON e LEW, guadagnano giorno dopo giorno
da quanto già finanziato e pagato per le centrali elettriche,
si capisce che non è un gioco da ragazzi fare qualcosa per i pesci
e contribuire affinchè anche i nostri figli abbiano una idea
del profumo di un vero fiume, del suo aspetto, di quanta vita contiene e della sua bellezza.
La Deutche Bahn ha chiuso un accordo di 1 miliardo di Euro con il fornitore RWE.
Il Direttore di DB, Dr. Rüdiger Grube, ha detto: “La tutela ambientale è molto importante per noi
Siamo molto soddisfatti della collaborazione con RWE, grazie a questa energia i nostri treni sono più
verdi contribuendo alla riduzione di CO2.
Ci avvicina alla meta per cui tutta l’energia per i nostri mezzi di trazione deve provenire,
entro il 2050, da fonti rinnovabili."