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- Frances, come sta Patricia?
- E' in ospedale.
Continuava a ripetere
che non voleva morire.
Ha detto "ti voglio bene".
Il medico che l'ha in cura
e' uscito e ci ha detto
che era ora di iniziare
la terapia domiciliare.
Lascero' lo spettacolo. Preferisco
restare a casa a prendermi cura di Trish.
Tua sorella morira'.
Capisco che il trasferirti da lei ti
possa sembrare come la vera soluzione.
Potrai ancora sentire
questo legame tra voi due.
Ho detto a Izzy del
risultato del mio BRCA1.
Mi ha accusato di essere una narcisista.
Sei d'accordo con lei?
Beh...
- Mamma.
- Izzy?
- Cosa ci fai qui?
- Ha chiamato papa'.
E' di nuovo in terapia intensiva.
Sunil... sono Paul,
Paul Weston.
Sono le... 3 e 15...
e mi chiedevo dove fosse.
Ricordo perfettamente che eravamo
d'accordo che tornassi questa settimana.
Julia, sono...
sono il dottor Weston.
Di nuovo.
Sto cercando di contattare suo suocero.
E non sta rispondendo
a nessuna chiamata sul suo cellulare.
Mi chiedevo se potesse cortesemente
dirgli che ho chiamato
o magari farmi sapere
come potrei contattarlo.
Lo apprezzerei.
Grazie.
Traduzione: Seadrop,
ValerieLL. Revisione: Faith.
Frances - Martedi' ore 10.
Quindi pensi che abbia
fatto la cosa sbagliata?
Perche' presumi sempre che
ti giudichi negativamente?
Non e' un giudizio negativo?
Frances, per favore, non ricominciamo.
E' che a me sembra che sia cosi'.
Sai, penso che sia tu stessa quella che si
giudica negativamente, il piu' delle volte.
Penso che ti aspetti che la
gente pensi il peggio di te.
Izzy, Russell, Patricia.
- Te.
- Si', me.
Poi vuoi che ti si confermi
quale vuota, irresponsabile...
- Narcisistica...
- ...persona tu sia.
E' questo, quello che pensi?
Oppure vuoi che lo neghi, in modo tale
da riscattarti una volta per
tutte agli occhi del mondo.
Non e' questo il mio ruolo.
E qual e' il tuo ruolo?
Aiutarti a scoprire cosa pensi di te stessa
e se non ti piace quello che
scopri, aiutarti a cambiarlo.
Giusto.
Allora riformulo:
cosa ne pensi di quello che ho fatto?
Patricia stava soffrendo molto
e tu hai dovuto fare una scelta.
Penso che quello che hai
fatto sia ragionevole.
Beh, Izzy non lo pensa.
Ha detto che Trish voleva restare a casa,
che finalmente l'avevamo portata a casa,
e che ho sbagliato a riportarla li'.
Izzy non era li', domenica sera, per cui
e' facile per lei mettersi a giudicare.
Lei pensa che avrei
soltanto dovuto abbracciarla,
e aspettare con lei, senza far
niente finche' Trish, non so,
avesse perso conoscenza,
fosse entrata in coma,
cazzo...
O che mi fosse morta
fra le braccia, immagino.
Sembra facile, in teoria...
non prendere misure straordinarie.
Si', e la cosa assurda e' che questa
settimana stavano andando benino.
Cioe', anche meglio di
"benino", persino bene.
Tricia voleva morire a casa, e questo...
penso che fosse quello che stava facendo.
E domenica...
Domenica e' iniziata come al solito.
Izzy ha passato tutta la giornata con lei,
e io sono arrivata per starci la notte.
E quando l'infermiera se n'e' andata,
mi ha interrogato su ogni cosa.
Mi ha dato il suo numero per chiamarla
a casa in caso ne avessi bisogno.
E poi si e' assicurata di controllare
che tutto il kit di primo
soccorso fosse completo: morfina,
qualcosa per la nausea,
qualcos'altro per la febbre.
Adesso a Trish hanno messo
questo portacath, sai,
nel quale si puo' iniettare qualunque cosa.
Sono parecchie responsabilita'.
Non e' cosi' difficile.
Abbiamo passato una serata
piuttosto normale, in realta'.
Sai, Tricia sembrava... quasi piu' forte.
La sua temperatura stava scendendo.
Ha iniziato a chiedere di papa'.
Era cosi' giovane quando e' morto.
Ha pochissimi ricordi
di lui. Anzi, nessuno.
All'improvviso era curiosa.
E cosa le hai detto di vostro padre?
Questa e' la parte allarmante.
Voglio dire, anche io
lo ricordo a malapena.
Le ho detto di avere questo ricordo nitido
di lui che la prende in braccio
quando era ancora piccolissima.
Lui rideva, e sorrideva
e la teneva in alto.
Lei rideva.
Tutti dicevano quanto fosse bella,
che bambina meravigliosa.
E' un bel ricordo da avere.
Beh, non so se me lo ricordo davvero
o se sia stata mamma a dirmelo,
o se e' una vecchia foto.
In ogni caso, e' un'immagine
chiaramente importante per te.
Spero che sia vera.
Spero che sia accaduto veramente.
Il resto della serata e' confuso.
Per come me la ricordo io,
siamo passate dai ricordi dell'infanzia,
da questi bei ricordi
raccontati sul bordo del letto
a cinque paramedici che infilavano
un tubo nella gola di Patricia.
Ed e' successo cosi'
velocemente, in un istante.
- So che non e' cosi', pero'...
- E' quella la sensazione che hai.
Si', e' stato orribile.
Cioe', lei era seduta nel letto cercando
di respirare come se stesse annegando o che.
Le ho dato dell'altra
morfina, ma non e' servita.
E ho chiamato l'infermiera
ma non ha risposto.
E Tricia ha detto "Aiutami. Aiutami".
E io cosa avrei dovuto fare? Niente?
Sai, dopo, nell'ambulanza,
l'ho guardata e ho pensato "Oh, merda.
Izzy sara' furiosa con me. Non avrei
dovuto lasciare che lo facessero".
Ma era... fuori dal tuo controllo.
E' questo quello che Izzy non capisce.
In ospedale mi stava urlando
contro "Perche' non mi hai chiamata?
Come hai potuto andare contro
le volonta' di Patricia?
Fai sempre e solo quello che vuoi tu".
Ancora e ancora. Cioe', sembrava
che mi stesse aggredendo.
E sai cosa mi ha detto per ultimo,
prima di andarsene arrabbiata?
"Hai davvero fatto un casino, mamma".
Allora...
Come sta Patricia?
E' sedata, sai, e intubata.
E' cosciente?
Va e viene. Piu' no che si'.
E ti riconosce, quando e' sveglia?
Penso di si'.
Non lo so.
Qual e' la prognosi?
Tornera' mai a casa?
I medici dicono di no.
Ho davvero fatto un casino.
Hai fatto quanto di meglio potevi.
No, ma il mio meglio e'
stato alquanto patetico, no?
Non lo penso, assolutamente.
Le sue volonta'.
Guarda cosa dice alla fine.
"Con la presente nomino Frances
Greer come mio procuratore
cosi' da poter effettuare tutte
decisioni in ambito medico per mio conto,
in conformita' con le linee guida
da me descritte in questo documento".
- Ha nominato te.
- Ti sorprende?
Che abbia scelto te?
No, per niente.
Chiaramente tu lo sei.
L'avevi letto prima di domenica?
E' uno dei motivi per cui
Izzy e' cosi' arrabbiata.
Dice che Tricia si fidava
di me e che l'ho tradita.
Ho provato a spiegarle come
mi sentissi in quel momento.
Questo era l'ultima
cosa alla quale pensavo,
l'ultima cosa alla quale
Tricia stava pensando.
Ha voluto che chiamassi.
Davvero?
Si', davvero. Mi supplicava...
"Ti prego, chiama qualcuno.
Chiama qualcuno, Frances".
Ma questo non e' quello
che hai detto prima.
Cazzo... non lo so.
Forse non e' quello che stava dicendo.
Forse ho solo sentito
quello che volevo sentire.
Possiamo parlare di come...
come proseguire da questo punto?
Hai avuto a che fare con una
situazione estremamente dolorosa
e adesso ne stai affrontando un'altra.
Cosa... cos'hanno detto i dottori?
Beh, hanno detto che devo
pensare ad alcune cose, sai...
Se spegnerle il respiratore.
Non penso di riuscire a farlo.
Continuo a chiedermi perche'
Tricia abbia scelto me.
Doveva sapere
che queste cose non sono da
me. Non sono adatta per farle.
Chi pensi avrebbe dovuto scegliere?
E' un tale casino.
Non so cosa fare.
Immagino che Izzy sia d'accordo
nello spegnerle il respiratore.
Questa e' la cosa
stupefacente... non vuole.
Adesso e' tutta un "Non ti azzardare.
Potrebbe riprendersi e tornare a casa.
Non ti azzardare a pensare di ucciderla".
- Ha detto davvero cosi'?
- Ieri sera ha detto che io...
No, non riesco nemmeno a ripeterlo.
Cosa?
Ha detto che ho sempre odiato Tricia
e che voglio che muoia.
Beh...
Spero che tu riesca a mettere
quel commento in prospettiva.
Devi ricordarti che e' solo un'adolescente
e che sta affrontando la morte imminente
di qualcuno a cui vuole molto bene.
Certo che e' arrabbiata.
E di sicuro se la prendera' con te.
Voglio assicurarmi che tu
capisca bene questa cosa...
sarebbe normale, quando
tutto questo sara' finito,
provare una sensazione di sollievo.
Hai detto che c'erano
alcune decisioni da prendere.
Il sondino per l'alimentazione forzata.
Questa e' la prossima decisione importante.
Izzy ne e' a favore, paradossalmente.
E tu?
Non ho ancora deciso.
E Patricia?
Non posso toglierle l'alimentazione, Paul.
L'idea di far morire di fame mia sorella...
e' una cosa che proprio non posso
fare. Non sono abbastanza forte.
Tua sorella pensava che lo fossi.
Dici che non sai perche' ti abbia scelta...
ma... Patricia sapeva cosa stesse facendo.
Ti ha dato l'onere
di prendere queste decisioni
estremamente difficili.
E questo significa che aveva fiducia...
che ha fiducia, che tu
possa fare le scelte giuste.
Crede che tu ne sia in grado.
E se Izzy avesse ragione?
Continua a mandarmi questi
articoli, roba da internet
in cui tolgono il respiratore alle persone
e loro respirano da sole. Si svegliano.
Te lo chiedo di nuovo...
Che cosa vorrebbe Patricia?
Se fosse seduta qui di fronte
a te, cosa pensi che direbbe?
Il testamento che hai li' in mano...
cosa dice riguardo a
delle misure eccezionali?
Leggimelo, per favore.
La parte in grassetto a meta' pagina.
Per favore.
"Non acconsento alla rianimazione cardiaca.
Non acconsento alla
respirazione artificiale.
Non acconsento all'alimentazione
forzata tramite sondino.
Non acconsento all'uso di antibiotici.
Acconsento ad un uso
massiccio di antidolorifici".
Quindi e' chiaro, no?
- Voleva morire a casa.
- Lo so.
Se stacco la spina, come dice Izzy,
non c'e' alcuna possibilita'
che questo accada.
Cioe', forse...
So che vuoi che tua sorella
muoia nel modo in cui lei
stessa si era immaginata,
ma e' un'illusione.
E in questa illusione tu
riusciresti a redimerti.
Ed ecco perche' ti ci aggrappi.
A me sembra che la volonta' di Patricia
sia davanti a te in quella lettera,
e quello che ti chiede di fare
sia di seguire le sue indicazioni.
Cosa faro' quando lei non ci sara' piu'?
Sai, perche' io non ho davvero nessuno...
Nessuno...
Nessuno che mi conosca da
quando ero piccola. Lei...
Quel periodo in cui eravamo
piccole non esistera' mai piu', sai.
Saranno solo storie.
Non sapro' nemmeno quali siano
vere e quali siano inventate da me,
come quell'immagine di mio padre...
che la alzava in aria.
- Senza di lei, non lo so.
- Non sai cosa?
No, e' solo che lei mi faceva
restare coi piedi per terra, sai?
Lei... lei crede in me.
L'hai detto tu, Paul.
Ti ricordi che settimana
scorsa ti ho raccontato
che mi ha detto, "Ti voglio bene"?
Sai, non riesco a ricordarmi l'ultima
volta che qualcuno me l'abbia detto.
Sai come ci si sente a perdere
una sensazione del genere,
a essere completamente soli?
Si'.
Comunque non penso che sia del tutto
vero che tu sarai completamente sola.
- Hai Izzy.
- Izzy mi odia.
Sei sua madre. Ha bisogno di te.
Ha bisogno che le stia vicina
quando Patricia non ci sara' piu'.
Abbiamo parlato di questo.
Sono convinto che il
rapporto si possa sistemare.
- Non ne sono cosi' certa.
- Ci vorra' del tempo...
ma puoi farlo.
Hai il tuo lavoro. Hai la tua carriera.
Ti prego, lo spettacolo finira'.
Non proseguira' oltre le
repliche programmate e...
Ho letto le recensioni.
Le hai lette?
Sono buone, specialmente per te.
Non abbastanza buone per resistere
oltre le repliche programmate.
Senti, la settimana scorsa
ti ho chiesto qualcosa
e non hai potuto rispondere
perche' Izzy ci ha interrotti.
Che cos'era?
Lei ha detto che la terapia
non mi avrebbe aiutata affatto.
Oh, si'. Si', mi ricordo.
- Ti ha analizzata.
- Una vera narcisista.
Quando ha preso la laurea Izzy?
Sei d'accordo con lei?
Che tu sia una narcisista?
No...
che io non possa essere aiutata.
Che io non possa cambiare.
Dimmi questo...
perche' ho bisogno di sapere
se tu ci sarai per me.
Ci... sarai per me?
Ci saro'.
- Hai esitato.
- E' solo che...
In passato noi...
ne abbiamo accennato...
al perche' tu abbia scelto me.
Sei ancora certa che quella
fosse la decisione giusta?
Si'... tu conoscevi Trish...
e Trish conosceva me.
Volevo quel legame.
Voglio mantenere quel
legame. Ha senso questo?
Si'.
Quindi cos'hai intenzione di fare?
Riguardo a Tricia?
Non lo so.
Credo che te lo raccontero'
la prossima settimana.
Dimmi una cosa, Paul...
eri innamorato di lei?
Io... tenevo moltissimo a lei.
Era...
Era una donna straordinaria.
Si'... lo era.
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