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Non ci pentiam. D'un generoso amante era questo il dover.
Mio cor, deponi le tenerezze antiche:
è tua sovrana chi fu l'idolo tuo.
Cambiar conviene in rispetto l'amore.
Eccola. Oh Dei! mai non parve sì bella agli occhi miei.
Mio ben...
Taci, Servilia. Ora è delitto il chiamarmi così.
Perché?
Ti scelse Cesare (che martir!) per sua consorte.
Come! fermati. lo sposa di Cesare? E perché?
Perché non trova virtù, beltà, che sia più degna d'un impero
anima... oh stelle!
che dirò?
lascia, Augusta, deh lasciami partir.
Così confusa abbandonarmi vuoi?
Spiegati; dimmi, come fu? Per qual via?...
Mi perdo, s'io non parto, anima mia.
Ah, perdona al primo affetto
Questo accento sconsigliato:
Colpa fu del labbro usato
A così chiamarti ognor.
Ah, tu fosti il primo oggetto,
Che finor fedel amai;
E tu l'ultimo sarai
Ch'abbia nido in questo cor.
Ch'abbia nido in questo cor.
Cari accenti del mio bene.
Oh mia dolce, cara speme.
Più che ascolto i sensi tuoi,
In me cresce più l'ardor.
Più che ascolto i sensi tuoi,
In me cresce più l'ardor.
Quando un'alma è all'altra unita,
Qual piacere un cor risente!
Ah, si tronchi dalla vita
Tutto quel che non è amor.
Ah, si tronchi dalla vita
Tutto quel che
Tutto quel
che non è amor.
che non è amor. �