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Sheryl Sandberg ha tenuto un bellissimo discorso, che vi raccomando,
alla consegna dei diplomi a Barnard, lo scorso maggio, relativo alla questione.
Vi invito ad andare a cercarlo su Google
Sheryl puoi parlarci di...
Google?
[risate]
...di...
[risate]
È su YouTube, cioè Google.
[risate]
Potresti parlarci non solo di ciò che il settore aziendale dovrebbe fare
per creare maggiori opportunità per le donne lavoratrici,
ma anche di ciò che le donne stesse dovrebbero fare?
Sì, tutto ciò ci riporta al fatto che esiste uno squilibrio di ambizioni... in tutto il mondo.
Non esiste parità per le donne e ci sono due diverse forme di squilibrio.
Nei paesi in via di sviluppo, come molti hanno detto, c'è uno squilibrio di ambizioni a livello sociale.
Vorremmo istruire le ragazze come i ragazzi ma non ci crediamo.
Non facciamo davvero ciò che dovremmo fare.
Nei paesi sviluppati, c'è uno squilibrio di ambizioni a livello personale che i dati mostrano molto chiaramente.
Negli Stati Uniti le donne hanno conseguito il 50% delle lauree nel 1981. Trentuno anni fa.
E da allora hanno fatto progressi ad ogni livello.
Conseguendo lauree e specializzazioni.
Accedendo a lavori e diventando giovani dirigenti.
Hanno smesso di fare progressi ai vertici negli ultimi dieci anni.
Siamo bloccate, nell'azienda America, al 15-16% degli impieghi dirigenziali e dei C.d.A..
Se si guarda ai numeri negli altri paesi sviluppati, le cose non vanno meglio.
C'è ancora una completa stagnazione.
Le donne, nei paesi sviluppati, non sono ambiziose come gli uomini.
Uno studio pubblicato su The Economist
chiedeva alle donne se si ritenessero ambiziose. Negli Stati Uniti il 36% ha risposto di sì.
In Brasile il 59%, in Cina il 66% e in India l'85%.
Ironicamente, dove c'è parità d'istruzione e le donne superano perfino gli uomini,
in realtà non c'è ambizione a livello personale.
Potrei andare avanti tutto il giorno sulle cause alla radice ma le tratterò molto velocemente.
Non educhiamo le figlie ad essere ambiziose come i figli.
Il mese scorso vendevano delle T-shirt da Gymboree, una grande catena di articoli per bambini,
con scritto "Acuto come papà" per i bambini e "Carina come mamma" per le bambine.
[risate]
Non nel 1951, il mese scorso!
Le ragazzine sono chiamate "autoritarie". Nessuna qui a Davos era chiamata "autoritaria"?
Siete arrivate qui quindi lo eravate, anch'io!
[risate]
Vi sfido a trovare qualcuno che chiami un ragazzino "autoritario".
Non lo troverete.
Non sono autoritari, è l'ordine naturale delle cose. Ed è così che va sempre.
Abbiamo provato a parificare le cose nel lavoro ma non in casa.
Negli Stati Uniti, se entrambi lavorano a tempo pieno,
la donna fa più del doppio in casa rispetto all'uomo.
Non si può avere parità quando non c'è in casa.
E il punto più importante è che successo e capacità
sono positivamente correlati agli uomini e negativamente alle donne.
Se un uomo diventa potente e di successo, è più amato.
Se una donna diventa potente e di successo, è meno amata.
Dalla prima infanzia al matrimonio, passando per l'adolescenza, sempre,
premiamo gli uomini perchè sono leader, affermati, corrono rischi, sono competitivi.
E diciamo alle donne dall'età di quattro anni: "Rilassati, condividi".
Finchè non cambieremo questo a livello personale, non potremo cambiare niente.
Dobbiamo uscire allo scoperto e dire: "C'è uno squilibrio di ambizioni".
Occorre che le ragazze siano ambiziose come i ragazzi.
Che i ragazzi ambiscano a contribuire in casa.
E che le ragazze ambiscano ad affermarsi nel lavoro.
S...
[applausi]
Sì!
[applausi]
Sono d'accordo, Sheryl, ma non c'è il rischio che tu stia giustificando i dirigenti?
Che loro possano dire: "Mi piacerebbe creare maggiore parità tra i dipendenti,
ma finchè i genitori crescono le figlie con disparità, non posso riuscirci". Voglio dire...
Non vorrei... giustificassi qualcuno qui, in questo senso.
Non giustifico nessuno, buona osservazione. Pari maternità e paternità.
Come pretendiamo che i mariti facciano quanto le mogli se non godono di pari congedi?
È giusto che una donna lavoratrice, qualche volta, prenda un congedo e si occupi del figlio.
Occorre che anche l'uomo prenda un congedo e si occupi del figlio. Serve flessibilità di ogni tipo.
Occorre che gli uomini capiscano il successo e la capacità delle donne, è molto importante.
Se notate, tutti avrete avuto questa esperienza,
il direttore generale, tipicamente uomo, parla dei suoi dirigenti.
Dei punti di forza e di debolezza di tutti, l'abbiamo visto.
Poi va dalla donna, l'unica ai suoi ordini,
e dice: "È brava nel suo lavoro, solo che non è amata come un uomo".
Senza capire che certamente non lo è. Questo è ciò che mostrano i dati molto chiaramente.
Bisogna capire che quando gli uomini negoziano per lo stipendio, tutti vogliono lavorare con loro.
Ma quando le donne negoziano per lo stipendio, nessuno, uomini e donne, vuole lavorarci.
Ci insegnano questo, ne parlo molto apertamente.
E la prossima volta che una donna è di fronte ad un uomo a negoziare, si deve reagire diversamente.
E questo deve giungere dalla dirigenza e occorre capire che ci sono diverse sfide
e i mezzi per sostenerle devono arrivare dai vertici.
Quindi ragazzi, siete nei guai!