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Grazie Signor Presidente,
Signori i Ministri, cari colleghi,
Il Belgio è ben il paese del surrealismo;
questa mattina, impariamo dalla stampa che esercito belga è incapace di lottare
contro alcuni militari estremisti avendo convinzione islamista radicale
che esistono dentro l’esercito e che è impossibile di licenziarli
perché i mezzi giuridici non bastano. E, al contrario, allo stesso tempo
decidiamo di aiutare la Francia nella sua lotta contro il terrorismo,
dandole un aiuto logistico per la sua operazione in Mali.
Che cosa non faremmo per lottare contro il terrorismo fuori delle nostre frontiere!
Spero solo che non avremo inviato
per questa operazione antiterrorista in Mali questi famosi soldati belgi islamisti.
Lo dico con umorismo ma quello che succede attualmente nel mondo non mi fa ridere affatto.
Non mi fa ridere perché, senza dubbi,
i dirigenti dei nostri paesi occidentali
stanno prendendo i popoli per degli imbecilli
con l’aiuto e il sostegno della stampa
che oggi è solamente un organo di propaganda dei poteri in posto.
Un po’ dappertutto nel mondo, le intervenzioni militari
e le destabilizzazioni di regime diventano sempre più frequente.
La guerra preventiva è diventata la regola,
e oggi, in nome della democrazia o della lotta contro il terrorismo,
i nostri stati si concedono il diritto di violare la sovranità di paesi indipendenti
e di rovesciare dei dirigenti legittimi.
Come l‘Iraq e l’ Afghanistan, queste guerre della menzogna americana.
Poi sono venuti la Tunisia, l’Egitto, la Libia dove,
grazie alle vostre decisioni, il nostro paese ha partecipato in prima linea
a dei crimi contro l’umanità per rovesciare ogni volta
dei regimi progressisti e moderati
e per sostituirli con dei regimi islamisti di cui,
e comunque è strano,
la prima volontà fosse di imporre la Sharia
E la stessa cosa attualmente in Siria
dove il Belgio finanzia vergognosamente l’armamento dei ribelli islamisti
che provano di rovesciare Bachar Al Assad.
Così, in piena crisi economica
mentre sempre più belgi hanno delle difficoltà per alloggiarsi,
nutrirsi, riscaldarsi o curarsi.
(Sento già che brutto populista che sono),
il ministro dei affari stranieri ha deciso
di offrire ai ribelli siriani 9 milioni di euro.
Di sicuro, si proverà a farci credere che questi soldi serviranno
ad uno scopo umanitario. Un'altra bugia!
E come lo vedete, da mesi il nostro paese non fa altro che partecipare
alla messa in posto di regimi islamisti nel Nord dell’Africa e in Medio Oriente.
Allora quando si viene a pretendere di partire in guerra
per lottare contro il terrorismo in Mali, mi da voglia di ridere.
È falso. Sotto delle apparenze di buone azioni,
interveniamo solo per difendere degli interessi finanziari
in una totale logica neocoloniale.
Non è veramente coerente
di partire per aiutare la Francia in Mali in nome della lotta contro il terrorismo islamista
quando, allo stesso momento, sosteniamo in Siria
il rovesciamento di Bachar el-Assad per dei ribelli islamisti
che vogliono imporre la Sharia, come è già il caso in Tunisia o in Libia.
Si deve veramente smettere di mentire e di prenderci per degli imbecilli.
Anzi, il tempo è venuto per dire la verità.
Armando i ribelli islamisti (come gli occidentali hanno armato prima
Osama Bin Laden, quest’amico degli americani prima che si rivoltassero contro di lui)
Beh, i paesi occidentali ne approfittano
per impiantare nei nuovi paesi conquistati delle basi militari,
favorendo così le loro imprese nazionali.
Tutto è dunque strategico.
In Iraq, I nostri alleati americani
hanno messo le mani sulle ricchezze petrolifere del paese.
In Afghanistan, fu il suo *** e la droga,
sempre molto utile per farsi molti soldi rapidamente.
In Libia, in Tunisia, in Egitto o ancora in Siria,
lo scopo fu, ed è ancora attualmente,
di rovesciare i poteri moderati
per sostituirli con dei poteri islamisti che rapidamente
diventeranno fastidiosi e che attaccheremmo senza vergogna
sotto il pretesto di lottare, a questo momento ancora,
contro il terrorismo o di proteggere Israele.
E quindi, i prossimi bersagli sono già conosciuti.
Tra alcuni mesi, faccio la scommessa che
i nostri sguardi si gireranno verso l’Algeria
e finalmente l’Iran.
Fare la guerra per liberare dei popoli da un aggressore esteriore è nobile.
Ma fare la guerra per difendere gli interessi degli Stati Uniti,
fare la guerra per difendere gli interessi delle grande società come AREVA,
fare la guerra per mettere le mani sulle miniere d’oro,
questo non ha niente di nobile e fa dei nostri paesi dei paesi aggressori e teppisti.
Nessuno ha il coraggio di parlare ma non fa niente non mi zittirò.
E tanto peggio se la mia lotta deve farmi passare per un nemico di questo sistema
che calpesta sui diritti umani al nome degli interessi finanziari
geostrategici e neocolonialisti.
Calpestare su questo regime e denunciarlo, è un dovere e un orgoglio per me.
Sinceramente, mi scuso per il vocabolario popolare
ma fanculo tutti i cosiddetti buonisti,
sia di sinistra, di destra o del centro,
che sono oggi ai piedi dei nostri poteri corrotti
e a chi piacerà di ridicolizzarmi.
Fanculo i nostri dirigenti che giocano con le loro bombe
come dei ragazzini in un parco giochi.
Fanculo quelli che pretendono di essere dei democratici
mentre sono solo dei criminali di basso piano.
Non ho molto rispetto neanche per i giornalisti
che hanno la faccia tosta di far passare gli opponenti per dei ritardati mentali
mentre, in fondo, sanno bene che questi opponenti hanno perfettamente ragione.
In fine, disprezzo soprattutto
quelli che si credono “i re del mondo”
e che ci dettano la loro legge perché io sono dal lato della verità,
dal lato della giustizia, dal lato delle vittime innocenti del denaro ad ogni costo.
Ed è per questo motivo che ho deciso di contrastare chiaramente questa risoluzione
che invia il nostro paese a sostenere la Francia nella sua operazione neocolonialista.
Dall’inizio dell’operazione francese, la bugia è organizzata.
Si dice che la Francia risponde solamente alla chiamata di soccorso del presidente maliano.
Ci dimentichiamo quasi che questo presidente non ha nessuna, ma nessuna legittimità
e che è stato messo là per assicurare la transizione dopo il colpo di stato del marzo 2012.
Chi ha sostenuto questo colpo di stato?
Per chi lavora questo presidente di transizione?
Ecco la prima menzogna.
Il presidente francese François Hollande osa pretendere di condurre questa guerra
per lottare contro i jihadisti che minacciano, rendetevi conto,
il territorio francese e europeo. Ma che brutta menzogna!
Riprendendo quest’argomento officiale,
approfittando così per impaurire la popolazione,
aumentando il livello della minaccia terrorista,
mettendo in opera l’operazione “Vigipirate”,
i nostri dirigenti e i media fanno prova di un faccia tosta inimmaginabile.
Com’è possibile usare un tale argomento, mentre
la Francia e il Belgio non hanno esitato ad armare e sostenere i jihadisti in Libia
e che questi stessi paesi continuano attualmente a sostenere questi jihadisti in Siria.
Questo pretesto serve solo a nascondere dei progetti strategici ed economici.
I nostri paesi non hanno neanche più paura dell’incoerenza perché tutto è fatto per nasconderla.
L’incoerenza è pertanto ben presente.
Non è domani che vedrete un maliano venire a commettere un attentato in Europa.
No. A meno che ce ne creiamo uno, a l’improvviso,
per meglio giustificare ancora quest’operazione militaria.
Abbiamo ben creato l’11 settembre
per giustificare l’invasione, l’arresto arbitrario, la tortura,
e il massacro di popoli innocenti.
Allora creare un terrorista maliano,
non deve essere troppo complicato per i nostri dirigenti sanguinari.
Un altro argomento utilizzato per giustificare questi ultimi mesi le operazioni militarie
è la protezione dei diritti dell’uomo.
Quest’argomento è ancora utilizzato oggi per giustificare la guerra in Mali.
Ma sì! Dobbiamo agire, oppure glicattivi islamisti
vanno imporre la Sharia in Mali, lapidare le donne e tagliare le mani dei ladri.
È vero che l’intenzione è nobile,
nobile e salvatrice, di sicuro.
Ma perché, perché Dio i nostri paesi
hanno allora partecipato all’accessione al potere in Tunisia e in Libia
d’islamisti che hanno deciso d’applicare questa Sharia in questi paesi che erano,
non tanto tempo fa, moderni e progressisti?
Vi invito a chiedere ai giovani tunisini
che sono all’origine della rivoluzione in Tunisia
se sono contenti della situazione attuale. Tutto questo è dell’ipocrisia.
Lo scopo di questa guerra in Mali è chiarissimo
e come nessuno ne parla, io ne parlerò.
L’obiettivo è di lottare contro la Cina
e di permettere al nostro alleato Americano di mantenere la sua presenza in Africa e in Medio Oriente.
È ciò che guida queste operazioni neocolonialiste.
E vedrete quando l’operazione militare sarà finita,
la Francia conserverà ovviamente delle basi militari in Mali.
Queste basi serviranno anche agli americani.
E nello stesso tempo, perché è così che succede sempre,
delle aziende occidentali metteranno le mani su dei contratti vantaggiosi
che priveranno di nuovo i paesi ricolonizzati delle loro ricchezze e materie prime.
Allora siamo chiari,
i primi beneficiari di questa operazione militare
saranno i capi e gli azionari del gigante francese AREVA
che tenta da anni di ottenere lo sfruttamento di una miniera di uranio a Falea
una città di 17000 abitanti situata a 350 km di Bamako.
E non so perché, ma il mio sesto senso mi dice
che non ci sarà bisogno di molto tempo prima che AREVA possa gestire questa miniera.
Non lo so... È un impressione che ho.
Quindi è fuori questione che partecipo a questa questa colonizzazione mineraria
la colonizzazione dei tempi moderni.
E per coloro che dubitano dei miei argomenti,
li invito sinceramente
a informarsi sulle ricchezze del Mali.
Il Mali è un grande produttore d’oro ma, da poco tempo, è stato designato
come un paese che offre un ambito di classe mondiale
per lo sfruttamento dell’uranio. Ma com’è strano.
Un passo di più verso la guerra contro l’Iran, è ovvio.
Per tutte queste ragioni
e affinché di non cadere nei tranelli della menzogna che ci tendano,
ho deciso di non sostenere quest’intervento in Mali.
Quindi voterò contro
e così sono coerente
perché non ho mai sostenuto in passato i nostri interventi criminali in Libia
o in Siria, essendo così l’unico parlamentario di questo paese
a difendere la non ingerenza e la lotta contro gli interessi oscuri.
Penso veramente che è il tempo di mettere una scadenza
alla nostra partecipazione all’ONU o alla NATO e di uscire dall’UE,
se questa Europa, invece di essere una garanzia di pace,
diventa un’arma di attacco e di destabilizzazione di paesi sovranisti
nelle mani d’interessi finanziari e non più umanistici.
In fine, voglio incoraggiare il nostro governo
a ricordare al presidente Hollande
gli obblighi che risultano della convenzione di Geneva
in riguardo al rispetto dei prigionieri di guerra.
Effettivamente sono stato urtato di sentire alla TV
dalla bocca del presidente francese che la sua intenzione era di distruggere,
dico "distruggere", i terroristi islamisti.
Allora, non vorrei che questa qualificazione utilizzata per nominare gli opponenti al regime maliano,
e sempre comodo oggi di parlare di terroristi islamisti,
sia utilizzata per aggirare gli obblighi di ogni stato democratico
in riguardo al rispetto dei diritti dei prigionieri di guerra;
aspettiamo un tale rispetto dalla parte della patria dei diritti dell’Uomo.
E per concludere, permettetemi di sottolineare
la leggerezza con laquale abbiamo deciso di andare in guerra.
Innanzitutto, il governo agisce senza la minima autorizzazione del parlamento;
sembra che ne ha il diritto.
Manda del materiale, degli uomini in Mali.
Il parlamento reagisce in seguito e quando reagisce come oggi,
quest’istituzione è composta solo di un terzo dei sui membri.
Anche ben meno quando si parla dei eletti francofoni.
È dunque una leggerezza colpevole
che non mi stupisce veramente
venendo da un parlamento di lecca piedi
sottomessi al dettato delle parti politiche. Vi ringrazio