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Benvenuti a "Buddha at the Gas Pump" (Buddha alla pompa di benzina). Il mio nome è Rick Archer e il mio ospite questa settimana è Ellie Roozdar.
Ellie vive a Long Island, ma è originaria dell'Iran dove ho passato 3 interessanti mesi, credo fosse, negli anni '80 e che lasciai appena 1 o 2 giorni prima che lo Scià lasciasse.
Ero con un gruppo di insegnanti di TMT (terapia della meditazione trasformativa)
che volevano dimostrare che ampi gruppi di persone in meditazione potessero davvero creare un' influenza pacifica intorno a loro e nella societā
e non so se funzionava o no, ma era interessante meditare tutto il giorno e poi andare sul tetto dei nostri alloggi per vedere una banca o un negozio di liquori bruciare
[ride]...ER: sì, sì, incredibile, sì, sì. RA: tempi selvaggi: facevamo camminate per strada, sai: "eccoci, siamo i bianchi che gironzolano", e le persone: "siete pazzi! non andate per strada o vi farete ammazzare!" [ridono]
ci sentivamo al sicuro, ma sono sicuro che eravamo ingenui.
[ride]...Dunque, è interessante.
Dunque, grazie Ellie. Sto ascoltando diverse ore delle tue interviste e conversazioni nelle ultime settimane e mi stanno piacendo
e coloro che stanno ascoltando questa intervista potranno mettersi in pari con quello che ho ascoltato
ma ciō che non ho trovato in quel materiale nè sul tuo sito è un resoconto di come sei arrivata dove sei dal punto di vista del tuo orientamento spirituale verso le cose.
Dunque, raccontaci questa storia.
ER: [sbuffa]...è una storia molto molto lunga. RA: è ok, abbiamo tempo. ER: prima di tutto vorrei solo ringraziarti per avermi qui con te. RA: sei la benvenuta!
ER: e questo perchè la ragione per la quale ho accettato questa intervista è perchè questo percorso è stato così lungo e duro, davvero difficile
e non avevo nessun maestro. Nessun maestro, nessun guru, nessuno per aiutarmi.
Questo è il perchè voglio condividere questa storia con le persone. Sono sicura che ci sono tante persone in ascolto che sono nella stessa identica barca.
ma il messaggio è la luce in fondo al tunnel. RA: [ride] e non è un treno che ci viene contro. ER: no, non lo è, davvero, c'è una fine a questo percorso, c'è una fine.
Dunque, partendo dall'inizio Rick, sono nata in una famiglia di ceto medio in Iran, come hai menzionato.
Sono cresciuta in essa fino all'etā di 23 anni.
Quando ero una bambina, all'incirca 5 o 6 anni
quando ero da sola in una stanza, specialmente quando ero completamente sola, semplicemente giocando o facendo qualunque cosa
tutto ad un tratto, mi vedevo come questa visione, era semplicemente una visione, non una cosa
semplicemente guardando questo corpo, specialmente le mani, mi guardavo le mani...
...ero assolutamente non associata, in nessuna maniera, a questo corpo
ero totalmente pietrificata, guardavo semplicemente e l'unica domanda che mi veniva in mente era in lingua persiana: من که هستم؟ "chi sono?"
Era davvero terrificante, perchè non trovavo nessuna risposta e tutto ciō che provavo dentro non era altro che vuoto
non c'era niente qui dentro, in nessuna maniera
ma Ciō guardava questo corpo...questo corpo sentivo che non apperteneva a me assolutamente, lo guardavo solamente, ma non ero assolutamente associata ad esso.
Questa visione, era così profonda. Guardava semplicemente. Visione invisibile, potrei chiamarla, invisibile.
La faccia sudava tanto, ero terrorizzata.
Scappavo dalla stanza e andavo in posti dove c'era gente
e quando c'era gente allora mi sentivo un po' più sicura, mi sentivo di nuovo in me stessa.
Non potevo raccontare tutto ciō a nessuno. Sapevo che questo non era normale, qualcosa dentro me lo diceva.
RA: accadeva spesso? ER: assolutamente. Ogni volta che ero tranquilla e sola, la visione accadeva, mi disidentificavo dal corpo, esso non era me.
RA: combattevi ciō perchè non ti piaceva, provando a fermarlo? ER: no, ero spaventata, spaventata.
RA: è proprio quando qualcosa è spaventoso che si prova a fermarla ER: no, il tentativo di fermarlo era alzarmi e scappare RA: ah, stare con le persone ER sì, uscire, uscire
ma questo "chi sono?" era presente perchè non ricevevo una risposta. Sentivo questo vuoto, che non c'era niente dentro di me
quel "chi sono?", quella era la domanda, sapevo che era sullo sfondo sempre.
Dunque, mentre crescevo, fino all'etā di 10-11 anni, tutto ciō andava e veniva, fino a che questa visione si è chiusa, completamente
e questo corpo è stato accettato completamente, in qualche modo
"ok, sono questo corpo", ma sapevo che c'era qualcosa che non andava qui dentro, capisci?
Dunque, questa era la mia domanda.
Mentre crescevo...
...come chiunque altro - userō una metafora per mostrarti come mi sentivo
mi sentivo come: immagina di essere un Re
sei il Re di questo intero continente
e all'improvviso ti svegli e ti vestono come un mendicante e ti danno questo piattino per elemosinare e per andare nel mondo e provare a diventare ciō (un Re).
Dunque, questa era la sensazione
sapevo che questo (il corpo) non ero io, lo sapevo semplicemente, non mi sentivo a mio agio in esso
ma sentivo che mi era stato dato e non potevo farci niente, dovevo accettarlo e così l'ho accettato, ma sapevo che non era tutto.
E così, ho preso il piattino e ho girato il mondo e ho provato a diventare, semplicemente diventare
diventare qualunque cosa: diventare una buona figlia per la mia famiglia, diventare istruita, una brava studentessa e sono una persona che ottiene davvero ottimi risultati
ed infine essere accettata all'universitā che in Iran è molto difficile: ogni mille persone che fanno domanda solo il 10% viene accettato e io ci sono riuscita.
Sono andata all'universitā, ho ottenuto la laurea e poi...
...continuando col percorso scolastico, decisi di venire negli USA, nel 1979, il giorno in cui lo Sciā abbandonō l'Iran, noi lasciammo anche.
RA: quasi prendevamo lo stesso aereo...[ridono]...penso di essere ripartito 2 giorni prima di quell'evento.
ER: Dunque, sono venuta negli USA per continuare il mio percorso scolastico, di nuovo, per diventare, diventare, stavo semplicemente diventando
In quella situazione ho conosciuto mio marito, ci siamo sposati, lui è iraniano, come hai avuto modo di vedere oggi, e così dicevo:"se trovassi..."
c'era sempre qualcosa che mancava dentro di me, è come un buco enorme, enorme
e non importa quanto stessi diventando, questo buco diventava sempre più grande, non più piccolo, semplicemente più grande.
RA: C'era una costante consapevolezza di ciō oppure soltanto nei momenti più tranquilli?
ER: Praticamente sempre, non mi sentivo a mio agio, non mi sentivo comoda in questo "abito", non era comodo
Dicevo: "ok, se trovo l'amore della mia vita. L'amore è la risposta"
Dunque, quest'uomo, l'ho conosciuto, mi sono innamorata, pensavo a quel tempo che quello fosse amore, vero amore.
Ci siamo sposati, ma non bastava. Avere dei figli, come fanno tutti, non voglio rubare troppo tempo a riguardo
ma non bastava: avere 2 splendidi bambini, mia figlia adesso è diventata una donna e mio figlio è all'universitā...
qualcosa non quadrava.
Dopo il mio Master ho iniziato a insegnare matematica alle superiori.
Ero molto, molto brava in ciō. Sono brava nel trasferire la conoscenza agli studenti, ero brava, e questa era la mia passione
in classe ero davvero me stessa, mi sentivo alla grande
ma ancora, quella cosa mancante era sempre qui.
fino al 1995
quando questo corpo si è ammalato gravemente di cancro al seno
e dovevo affrontare la cosa. Questo evento fu uno degli spartiacque.
Qualcosa aveva colpito, dovevo prendermi cura della cosa ed è ciō che ho fatto: ho fatto tutta la trafila, l'operazione chirurgica e tutto il resto e mi sono messa la cosa alle spalle.
E quella fu una cosa che...non solo cura del corpo, ho iniziato a prendermi cura del corpo, guardare il corpo, più esercizio fisico, mangiare meglio, ecc
ma anche andare dentro, incurvarmi verso l'interno, quello è il periodo in cui è iniziato.
Circa 2 anni dopo, sono diventata una volontaria dell' American Cancer Society e da allora aiuto tutte quelle donne a Long Island che hanno un cancro al seno.
Quello è stato il periodo più bello della mia vita:
interagire con le persone, andare nelle loro case, dare loro speranza, mostrare loro che c'è la luce in fondo al tunnel, "questo è un corpo sopravvissuto al cancro".
Dunque, era bello fare ciō.
Pensavo che era la risposta, salvare persone era quello di cui avevo bisogno per, di nuovo, riempire quello spazio, quel buco.
era bello, ma non era Ciō, non bastava.
Voglio dire, era questo divenire che non bastava mai, sapevo che non era Ciō. Non è un percorso all'insegna del divenire.
E così, dopo che il cancro
ho deciso di cambiare la mia carriera
perchè facevo la pendolare su una distanza molto lunga e ho detto:"abbiamo bisogno di [abbaiare di un cane] qualcosa più vicino"...era il...[ride]...
RA: il cane che dice è l'ora della colazione.
ER: Ok, e dunque vuoi andare e prendertene cura? RA: No, mia moglie se ne occuperā, puoi continuare. Quelli che seguono queste interviste sono ben consapevoli dei nostri cani e gatti...[ride]
ER: Li adoro, li adoro molto.
Di nuovo. C'era qualcosa che mancava.
Quando ho cambiato la mia carriera, ero nella tecnologia informatica per alcuni anni. Di nuovo, sono diventata una manager molto brava in quello che facevo, trattare con le persone, interagire.
A quel punto, ho sentito di energia e guarigione e reiki.
Così ho trovato un maestro di reiki, a Long Island.
Lei mi ha armonizzato. Ho imparato reiki di secondo livello. Mi ha mostrato come fare con le mani e tutto il resto.
Un giorno ho detto:" ok, ho imparato, proviamo...il maestro mi ha insegnato come dare energia a distanza o attraverso una foto di qualcuno
...proviamo a dare energia a mia sorella". Ero seduta in salotto e tenevo le mie mani in questo modo sulla sua foto
e all'improvviso le mie mani iniziano a rimbalzare su e giù, su e giù
e la loro velocitā era...fenomenale, fuori controllo. Era...non saprei dire, era così veloce che credevo che le mie spalle sarebbero schizzate fuori
Così ho rimosso le mie mani da sopra la foto e le tenevo così e ho aspettato
e poi ho detto:"ci riprovo".
Così ho rimesso le mie mani e questa volta le mie mani andavano in questo modo.
RA: per coloro che stanno ascoltando l'audio, andava avanti e indietro piuttosto che su e giù.
ER: Giusto. E la velocitā non potrei descriverla.
Era talmente tanta che...era totalmente fuori controllo, era dolorosissimo e le mie mani sembrava stessero per cadere
e all'improvviso ho sentito questa energia fluire dalla base della mia pancia in circolo e salendo sempre più su e andare nella mia testa
e le mie spalle, sembrava di essere sulle montagne russe, questo era come si muoveva
e il mio petto si espanse enormemente e (l'energia) continuava a muoversi incessantemente.
Guardando le mie mani, le mie mani diventarono così
sentivo questa specie di pallone e questa energia si muoveva tra le mie mani.
RA: Quando lei dice "così", per coloro in ascolto, sta tenendo le mani come se avesse in mano un pallone.
ER: Esattamente e si muoveva tra le mie mani con una tale potenza che sembrava un pallone in movimento.
Guardavo questa cosa e non sapevo cosa farci [RA ride] e la misi sulla mia testa in questo modo [ER ride].
RA: ti mettesti il pallone sulla testa. ER: Sì, e l'ho lasciato.
E questa cosa è andata avanti interminabilmente, non so per quanto tempo finchè si è calmata.
Dopo che si è calmato, ho alzato la mia mano e si muoveva come se stesse andando verso i miei chakra e se la tenevo così iniziava a vibrare. Davvero potente.
Così mi sedetti, non so quanto durō, non so cosa mi fosse accaduto, non avevo mai avuto un'esperienza del genere.
Questo maestro di reiki mi disse che potevo dare energia alle persone che amavo, ai malati, chiunque
C'erano 2 persone fortemente nella mia mente alle quali volevo dare energia: una era Madre Teresa e dunque eccomi con le mie mani sollevate e a distanza inizio a darle energia
e queste 2 mani andarono oltre le mura, si muovevano e tremavano
poi hanno rallentato ed è finita così.
E l'altra persona, l'amore della mia vita era Gesù
e non sono Cristiana, ma Gesù ha un posto speciale nel mio cuore per via dei suoi messaggi.
Ho iniziato a dare energia a Gesù e di nuovo la stessa cosa
le mie mani si muovevano e ho detto: "devo chiamare mio marito, gli devo mostrare ciō che mi sta accadendo"
L'ho chiamato, era al piano di sotto nel suo ufficio. E' salito, si è seduto e gli ho detto:"voglio dare energia a tuo fratello". Suo fratello era malato, tragicamente malato.
Appena ho pronunciato il suo nome e gli ho dato energia, le mie mani hanno iniziato a comportarsi di nuovo in quel modo
Io guardavo e lui guardava. Non avevamo idea di cosa stesse accadendo.
Ricordo che quando questa energia era finita
lui mi ha soltanto guardato
senza dire una parola
ed è andato via.
Penso che fosse davvero spaventato.
RA: Che cosa ha detto successivamente?
ER: [ridono] Lo vuoi sapere? RA: Sicuro. ER: Sei pronto? RA: Sì, sono pronto.
ER: "Perchè non puoi essere come tutte le altre persone?" RA: Aaah, vuole che tu sia normale
ER: Esatto. Ho chiesto:"cosa intendi?" e lui risponde: "normale, come i tuoi amici. C'è qualche tua amica che fa qualcosa del genere?" [RA ride]
Ho detto: "non so cosa dire."
Ho chiamato il maestro di reiki e ho detto: "guarda, non so che cosa mi hai fatto, sarā questa armonizzazione che mi hai dato, ma ho avuto questo tipo di esperienza"
Lei mi ha risposto:" oh mio Dio, è un risveglio kundalini"
Le ho detto:"non ho idea di cosa significhi". Lei dice:
"è molto potente e quello che voglio che tu faccia e dare a me energia perchè ho questo dolore cronico alla schiena al quale voglio che tu dia energia"
Così è venuta a casa mia, si è stesa e ho detto:"guarda, in qualche modo so che non ti devo toccare
lo farō a distanza". E lei dice:" non so dove hai preso questa idea, ma qualunque cosa sia, procedi"
Le ho dato energia a distanza e l'ha sentita molto molto forte e mi fa:"il dolore è sparito, completamente". Non sentiva più nulla.
Mi fa:"questa cosa è fantastica. Il kundalini che si è aperta ha a che fare con questa energia. Puoi fare molto con questa energia e guarigione.
Vieni e unisciti a noi"
Ho detto:"ok, ci rifletterō". Conoscevo una donna iraniana che vive in California. Anche lei era nel mondo dell'energia, ha scritto molti libri a riguardo.
L'ho contattata e le ho detto:"questo è ciō che sta accadendo". Le ho spiegato tutto.
Mi dice:"ok
voglio che chiuda gli occhi
e analizzi il mio corpo
e dimmi quale parte del mio corpo ha problemi ".
Le dico."non ho idea di cosa stai parlando. Lei risponde:"semplicemente segui quello che ti ho detto. Chiudi gli occhi. Immagina il mio corpo. Analizzalo dalla testa ai piedi e dimmi quale parte ha problemi"
Ho detto:"ok, lo seguirō". Ho chiuso gli occhi e analizzo il suo corpo. Scendo e appena la mano arriva alla sua gola, sento nella mia mano vibrazioni differenti, qualcosa di diverso.
Vado giù e sul suo stomaco sento qualcosa e poi gių fino alle ginocchia.
Lei mi fa."che cosa hai trovato?" Le rispondo:"qualcosa nella tua gola e qualcosa nel tuo stomaco". Lei mi fa:"è assolutamente esatto.
Hanno trovato un tumore nella mia gola", ha un problema alla tiroide e lei mi fa:"ieri sera, io e mio marito siamo andati a cena e non so cosa abbiamo mangiato, abbiamo entrambi problemi allo stomaco.
Dai energia al mio stomaco". Così ho iniziato a dare energia al suo stomaco. Lei mi fa."ti posso chiedere un favore? Puoi dare energia a mio marito perchè anche lui non si sente bene" [ridono]
Così lui entra e gli do energia
ed è così che è cominciata
lei mi dice:"sei in grado di farlo, puoi analizzare le persone a distanza"
Dopo il kundalini l'unica differenza era la mia mano, il mio braccio era molto sensibile
e le mie orecchie diventarono molto sensibili, molto aguzze con i rumori e questo è tutto
Non sentii nient'altro cambiare
Dopo di che ho iniziato, con i miei amici e le persone che mi conoscono, ho iniziato a dare energia e ad analizzare le persone
Dicevo loro:"sento qualcosa alla base del tuo stomaco" e loro:"sì, ho dei problemi con il mio stomaco, ho avuto un'operazione, ecc."
Si sentiva una vibrazione diversa pesino a distanza
Questa cosa andava avanti e davo energia a distanza per molto tempo
ma notavo che quando davo energia a 2-3 persone di seguito
in qualche modo sentivo un così intenso dolore e stanchezza come se avessi 2 mattoni sul mio petto
RA: Ti stava logorando. ER: Moltissimo, ma non dovrebbe essere così. L'energia dovrebbe essere trasmessa senza dare la propria di energia
Così stavo parlando con mia cugina in Europa
lei conosce un guru, un monaco che è familiare con roba dell'energia e "ti puō aiutare"
Per caso stava venendo a New York e sono andata a visitare questo monaco
RA: qualcuno che potrei conoscere?
ER: Non vorrei fare il suo nome, non è così famoso, non so se lui vuole che venga fatto il suo nome RA: Certo, nessun problema
ER: lui era un chiropratico oltre che un monaco
così, appena...[ride]...mi hanno aperto la porta, sono andato da lui, era seduto con un abito arancione, sai questo abito che indossano? RA: Certo
ER: Mi ha guardato e gli ho detto...[ride]...ho detto:"penso di avere questo problema col kundalini", qualunque cosa fosse
Lui mi ha guardato, ha riso, ha detto:"lo vedo"
Ha detto:"l'energia, il modo in cui dovrebbe emergere
deve andare dritta verso l'alto e fluire appropriatamente". In qualche modo, per via della forma della mia colonna vertebrale, l'energia rimaneva bloccata a metā
ed il colore era diverso, invece di essere una luce bianco-giallastra, era invece di un rosso tendente all'arancione, questo era il colore che lui vedeva.
RA: E questo è perchè ti sentivi logora? Perchè il tuo kundalini era bloccato?
ER: Qualcosa era bloccato, non funzionava bene.
Mi ha fatta mettere sul pavimento e ha schioccato la mia schiena in 2 versi e il mio collo anche, si sentė il rumore
Non mi stava nemmeno toccando.
Mi misero...tipo...una pezza...qualcosa era sulla mia schiena in modo che lui non mi toccasse direttamente.
RA: Quindi ti stava toccando fisicamente attraverso una pezza. ER: Sì, sì, sì
Così ha detto:"Ora sì, l'energia sta circolando, vedo il colore"
Io non sentivo niente. Così mi ha detto:"ora il colore è bianco giallastro".
Ma quel giorno mi dice una bellissima cosa.
Mi dice:"sorella, questo risveglio kundalini è una benedizione per te. Non dare energia alle persone. Ho visto persone farlo
e ciō ha gonfiato il loro senso di sè stessi e il loro ego così fortemente che si sono persi in questo percorso, nonostante prestino il loro servizio, ma si sono smarriti".
RA: Sentono di possedere qualcosa di speciale. ER: Esattamente.
Mi fa:"se fossi in te, andrei dentro di me cercando di trovare chi sono". E io ho detto:"sì, questa è sempre stata la mia domanda"
Così sono tornata a casa Rick e quella è stata la fine
e il lavoro che avevo, gestione di un'azienda
Ho detto:" sai cosa? Ne ho abbastanza. Ho soltanto bisogno di sapere chi sono. Me lo sono messa alle spalle per tanto tempo, per abbastanza tempo."
Così li ho chiamati, ho detto loro che lasciavo il mio lavoro
sono tornata a casa e sono tornata a questo...
in maniera naturale, penso che questo corpo sentisse di tornare al bozzolo e la meditazione è iniziata
una meditazione forte, potente. Non era uno specifico tipo di meditazione. Non seguivo nessun guru o maestro in particolare.
Una cosa che avevo sentito, che sapevo mi avrebbe aiutato, da un guru indiano famosissimo, di nuovo, non voglio fare nessun nome perchè non sono una sua seguace
...avevo sentito della metodologia della meditazione con gli occhi aperti e con gli occhi chiusi
Ciō che lui menzionava era di prestare attenzione a questo Osservatore.
Quando facevo ciō (meditavo), prestavo semplicemente attenzione all'Osservtore, a questa consapevolezza che è qui, ma a quel tempo non sapevo chi fosse questa consapevolezza, tutto ciō che sapevo era "devo prestare attenzione a questa consapevolezza" e basta.
Così sono tornata a questo bozzolo
e per giorni e giorni, Rick, meditavo per ore e ore
voglio dire, stare seduta non era per me perchè era troppo doloroso, non potevo stare seduta per molto tempo
RA: Per via del kundalini? ER: No, no, perchè la durata di questa meditazione era troppo lunga. Non era per 20-30 minuti, erano meditazioni di 3 ore
stare seduta nella posizione del loto... RA: troppo scomodo ER: troppo scomodo
così mi stendevo come un corpo morto, sul pavimento o sul letto senza cuscino, dritta
così dopo 3 o 4 ore, Rick, tutto il mio corpo era come il corpo di un morto, quando uscivo dalla meditazione, le mie braccia, oh mio Dio, era davvero doloroso perchè le tenevo così per tutto il tempo, facevano malissimo.
RA: provavi a mantenere una posizione immobile? ER: Assolutamente, questa immobilitā che doveva esserci, per qualche ragione, sapevo che era così.
Stare ferma e consapevolezza.
questa è stata la cosa più importante in questo percorso per me perchè meditare
era curativo, la meditazione per me era una cura perchè mi ritornavano tutti i ricordi
tutte queste emozioni emergevano, ma emergevano nella mia presenza, nella presenza dell' Io sono
Emergevano lentamente tutte queste storie di me come senso di me stessa divisa (da tutto il resto).
Tutte queste storie emergevano e si dissolvevano, emergevano e si dissolvevano.
E le emozioni, a volte c'erano ricordi di qualcosa che era accaduto, e le guardavo solamente, permettevo che accadessero e succedevano.
E questo ha ripulito, non so come descriverlo, fu purificatore, fu curatore.
E poi la saggezza, incredibile, la conoscenza...
era così familiare questo Nulla, questo Vuoto. Sapevo che questo non era il Vuoto era assolutamente pienezza.
RA: Dunque, diversamente da quando eri una ragazzina e avevi avuto quell'esperienza ed eri spaventata, ora stavi, diciamo, dando il benvenuto a quell'esperienza e favorendola e non averne più paura.
ER: Vero, ma quella era la visione. Questa non era la visione era semplice testimonianza
Questa non fu come quella. Te la voglio spiegare (la visione) perchè poi quella visione si è schiusa
questa era semplicemente una presenza curativa. La presenza è curativa, è qui.
Mentre attraversavo questa meditazione e mio marito era pietrificato...[RA ride]...perchè mi vedeva a volte sul pavimento tipo, piatta come una morta [RA ride]
e così saliva e mi teneva come se provasse a svegliarmi, onestamente.
Era molto preoccupato a riguardo. RA: E tu reagivi? ER: No. RA: Gli spiegavi che cosa facevi? ER: gli dicevo: "vai via, vai via, sto bene"
Voleva solamente accertarsi che io stessi bene.
RA: Ma non ti stavi comportando come una normale casalinga [ride]. ER: No, assolutamente.
Così, Rick, ho conosciuto un'amica a distanza, lei vive in Canada
e siamo diventate amiche, anche lei faceva le mie stesse cose, meditava, ecc.
Un giorno sono andata al mare, ho fatto una bella passeggiata al mare, mi sono seduta, ho meditato, e fin qui tutto bene
Ero veramente in pace, sono tornata a casa
ero seduta sul divano
qualcosa mi diceva che dovevo meditare sul momento e di nuovo ho sentito un'energia molto simile salire e non sapevo cosa fosse e così ho pensato:"vado a stendermi".
Ho chiuso gli occhi in meditazione
dopo forse alcuni minuti
all'improvviso quest'onda energetica
che arrivava dalla pancia, era come un'onda, non andava come in circolo, era un'onda saliva al petto
fino alla testa non facendomi respirare, non c'era respiro, non c'era niente in nessun modo, bloccando l'intero corpo
e questa assenza di respiro durō forse 10-15 secondi e poi l'onda si ritirō
andava su e giù, su e giù per un'ora
e la gioia, l'estasi, era incredibile
ogni cellula del mio corpo, non solo la mia pancia, il mio cuore...non era solo lė
e intendo ogni cellula nei polpastrelli, ogni cellula sentiva quella gioia
persino sulla mia bocca, sulle mie gengive, ogni cellula delle mie gengive sentiva quella gioia
Fu così, incredibile, fu la cosa più potente, soddisfacente, gioiosa che mi fosse mai accaduta
Ed ero in essa (onda energetica), non la osservavo, non ne ero consapevole, no, quella cosa (di osservare, essere consapevole) era sparita.
Questo amore è troppo potente, sostituisce tutto, non c'è più "te", nulla succede.
Appena è finito ho detto:"oh mio Dio, con chi posso condividerlo adesso? [ridono]
Ho chiamato il mio amico in Canada, lui mi fa:"sì!"
Aveva avuto la stessa identica cosa, la stessa esperienza e me l'ha descritta. Non che mi dice:"ok, lo so...", mi da' la descrizione, com'era, com' è iniziata.
Ero felice di non essere l'unica.
Ho fatto qualche ricerca per scoprire che cosa fosse perchè la meditazione per me era sempre stato un posto silenzioso, niente come ciō (che avevo provato).
Sono andata su internet e l'unica cosa che trovai, onestamente, fu questa donna indiana alla quale era successa la stessa cosa dentro di sè e le persone festeggiarono perchè sostenevano che il Divino la stesse toccando
l'ho incontrata e la stessa identica cosa le stava succedendo: l'energia appariva e andava nella sua testa e lei era intossicata e poi tornava giù. Le persone ballavano intorno a lei e le davano da bere e dicevano:"questo è il divino...", questo è quello che vidi e nient'altro.
Non condivisi questo con mio marito perchè se l'avessi fatto qualcosa sarebbe accaduto perciō "scordatelo"
Questa cosa era davvero potente, Rick
per circa 2 anni e mezzo [RA stupito]
ER: andavo lė (dentro di me) e avevo questa esperienza, era incredibile RA: Tutti i giorni? ER: No, no, era troppo potente, non si puō fare tutti i giorni
si puō fare, forse, una volta a settimana, se ce la fai perchè la sua energia è davvero potente, ti senti come se stessi per esplodere
RA: Lo facevi quando sentivi l'urgenza, giusto? Quasi come se non avessi scelta:"devo farlo!"? ER: Sì, sì, "qualcosa sta succedendo, devo andare a stendermi"
Mi stavo innamorando di ciō, era diventata una relazione amorosa. Questa è Ellie e qualunque cosa questa cosa fosse, il divino, c'eravamo io e il divino in matrimonio.
RA: Lascia che ti faccia una domanda: come questa cosa stava accadendo
non mentre eri stesa, ma nel corso delle 24 ore giornaliere
fu la tua vita ordinaria mandata in frantumi da questi cambiamenti, voglio dire, avevi una relazione normale con i tuoi figli, tuo marito, i tuoi amici, il tuo shopping e tutte quelle cose?
ER: Sì, provai a fingere quell'immagine, quella facciata, quel ruolo, non sono mai cambiate, provai a non rivelare quella cosa
ed è facilissimo da fare. RA: a continuare normalmente. ER: E' il tuo piccolo segreto, come posso dire...[RA ride]...seriamente
e l'unica persona che lo sapeva era la mia amica in Canada
RA: quindi non discutevi questa roba con tuo marito? ER: No, no, non avrebbe capito
Ma questo amore, Rick, non è come un amore romantico, è irresistibile, è il meglio, pensavo fosse il massimo, non puoi avere nulla di meglio, voglio dire la gioia era irresistibile
e ne rimani così preso, era la mia relazione d'amore, onestamente, era il massimo.
RA: dunque eri intenzionata a vivere così per il resto della tua vita?! ER: Tutta la mia vita, pensavo:"è il massimo, sono arrivata, c'è Ellie che ha questa storia d'amore, questa è la mia storia"
ma quando l'esperienza finiva, provavo quel senso si essere separata
e questa storia d'amore diventa così intensa, Rick
che anche se rimani seduto per 24 ore, comunque ti senti separato (alla fine)
e questa separazione non era positiva, ,non era soddisfacente per me, non potevo continuare così, non mi potevo permettere di essere separata da ciō (esperienza divina). "Non so che cosa mi succede
ma qualcosa non va, non posso permettermi di essere separata da ciō" e mi sentivo separata e questo mi procurava sofferenza
Avrei voluto essere qui per 24 ore, ma non potevo, avrei desiderato essere da sola, ma non potevo, avevo un marito, una famiglia
Poi c'era questa sensazione di stupore
Quando guardavo qualunque cosa, ogni cosa era un miracolo all'improvviso:
una farfalla, oh mio Dio, era come vedere una farfalla per la prima volta, consapevole.
Ero seduta in giardino, vedevo questa cavalletta: "oh mio Dio, guarda le sue zampette, guarda il suo volto", questo tipo di cose. Stupore.
Così ho detto:"ho davvero bisogno di sapere che cosa sta succedendo."
Così mi è venuto in mente che c'era questo mistico Sufi in Iran, il suo nome è Attar.
Attar è un mistico molto antico, persino precedente a Rumi.
Lui ha ideato questa struttura in questo percorso di realizzazione di sé stessi:
Lui lo divide (il percorso) in 7 passi o 7 fasi.
Quando l'ho letto e ho scoperto queste 7 fasi ho detto:"ci siamo."
"Questo deve essere sempre davanti ai miei occhi, come un modello" perchè non ho nient'altro.
Questo è quello che lui diceva - e sapevo di essere nel percorso - lui diceva:
la fase 1 è il desiderio ardente
in questo percorso devi avere questo desiderio appassionato di conoscere la veritā.
Deve esserci, al primo posto e lui lo enfatizza moltissimo.
La fase 2 è l'amore
e sapevo che l'amore di cui parlava è la storia d'amore (che io ho vissuto).
La fase 3 è una specie di realizzazione dopo l'amore.
RA: realizzazione di cosa? ER: dell'amore, dell'amore, te lo voglio spiegare:
quando stavo avendo quell'esperienza stavo realizzando:"c'è qualcosa di esoterico
sta succedendo qualcosa, non so cosa sia, ma è qualcosa di differente, non è normale come le cose normali che le persone vivono.
C'è qualcosa, non voglio dargli un nome". Questa è la realizzazione di cui lui parla, non è ancora illuminazione, non è risveglio.
Poi lui parla di stupore [RA corregge un vocabolo]
Significa che ogni cosa è un miracolo, ma in questa fase sei anche confuso
non sai ancora chi sei, sai che qualcosa sta accadendo, ma sei ancora molto confuso.
Questa è una fase molto molto difficile.
L'ho vissuta per un bel po'.
Dopo di ciō (fase 4), lui parla di "coscienza unitaria", questa è fase 5.
6 è "muori nell'amore".
RA: e "coscienza unitaria" significa...? ER: Te lo dirō in un minuto. RA: ok, scusa.
ER: "unitaria" significa che la visione cambia, quella visione che avevo avuto a 6 anni, te ne parlerō in un minuto.
Poi lui dice: "muori nell'amore", fase 6.
Fase 7: "resuscitato come Dio"
Ho detto:" oh, mio Dio, questo è quanto. Lo terrō davanti a me e lo guarderō per vedere dove mi trovo".
Così continuo a vivere la mia vita e lo stupore confuso è presente per molto tempo.
La meditazione continua perchè non sapevo ancora chi ero, cosa stesse accadendo.
RA: Tuttavia c'è una parola migliore per "stupore confuso" perchè c'è "confuso", ma forse tu intendi "incantata" dal mistero
quasi in soggezione con l'intelligenza divina che vedevi rivelata in tutte le cose.
ER: Sì, sì assolutamente, ma mi confondeva tuttavia, non era chiaro, era annebbiato.
Era un posto davvero sconfortevole, davvero Rick, non ci vuoi stare, è troppo poco chiaro.
Così, c'era la necessitā di meditare ed era necessario che vivessi questa storia d'amore. Ma mi capitō un'esperienza, molti anni fa, non ricordo nemmeno che anno era, penso fosse il 2004:
mentre stavo avendo l'esperienza di me, Ellie che stava vivendo questa storia d'amore
questo è come accade
noto questo: colui che ha l'esperienza e l'esperienza stessa non sono 2...
...sono 1.
In tale esperienza, quella sensazione di separazione di sé stessi (da tutto il resto), all'improvviso, fa così RA: semplicemente crolla. ER: Crolla.
E così, alla fine della storia d'amore, tutto ciō che rimaneva era questa consapevolezza, questa esistenza.
Questa esistenza, ciō che accadde fu, all'improvviso, sembrava come qualcosa che si schiude
ed era perfettamente limpido, qui
davvero qui.
Quando l'esperienza finė, cadde tutto, crollo tutto, l'unica cosa che rimaneva era Questo.
Immediatamente, ho guardato Ciō, ho provato:"questa sono io, non sono staccata da Ciō, mi è familiare, non è qualcosa di nuovo"
era lė presente, era come se dallo sfondo, all'improvviso, fosse passato in primo piano, fortissimamente, potentemente, dal cuore dell'essere...[fiù]...così, è emerso.
Lė, per la prima volta ho provato:"c'è solo una cosa qui".
Tutto ciō che c'è è questo, non c'è niente tranne che questo.
Questo è la fine di "in questo corpo", tutto quel che c'è, è questo.
Questa esperienza fu profonda perchè non rincorrevo pių l'esperienza
Ti senti come se fossi uscito dal guscio e lo avessi buttato.
Il guscio non è pių importante per me perchè ho avuto quello che volevo da questa situazione.
Quello che sto cercando di dire è che l'esperienza nella meditazione non è importante, non è la cosa sulla quale concentrarsi.
L'importante è la veritā dell'essere, chi è consapevole dell'esperienza, all'improvviso si rivela nel bel mezzo dell'esperienza
e non hai nemmeno bisogno di ricordare l'esperienza, semplicemente la getti via.
Questo è il vero succo, questo è il massimo, esiste! RA: la veritā dell'essere? ER: Io sono!
La sensazione era semplicemente:"Io sono, semplicemente, Io sono!"
Stavo lė, l'esperienza era:"eccomi, Io sono"
Questa cosa va avanti per alcuni giorni.
Era la "coscienza unitaria" di cui lui parlava (Attar), la sensazione di unitā interiore, unitā interiore, ma non era unitā esteriore, c'era ancora un'interioritā ed un esterioritā.
Mi vedevo ancora come un corpo separato, facevo ancora riferimento a questo corpo come il mio e poi il resto del mondo separato
nonostante interiormente non c'era pių una persona.
RA: L'unitā interiore non si riferisce al tuo corpo, giusto? Si riferisce a qualcosa di più fondamentale?
ER: Questo è vero, ma c'è ancora un far riferimento (al corpo)... RA: ...un associarsi al corpo ER: associarsi, giusto.
Nonostante ci fosse questa unitā in maniera molto forte che emerse, era proprio qui ed adesso, ma comunque c'era ancora questo senso del me e senso dell'altro.
RA: il senso che io, qui sto vivendo questa unitā e questa è separata da tutto il resto ER: Esattamente.
Questo continuō per un po'. Quando era a casa in meditazione, non c'era pių la rincorsa all'esperienza, era sparita.
RA: Ma anche prima, quando eri in meditazione, non sembrava che tu rincorressi nulla, sembrava che perseverassi con la tua vita continuando il tuo giro (sulla giostra) mentre tutto accadeva automaticamente.
ER: Sicuramente, ma me lo godevo, lo amavo, ero lė:"ok, sì, ecco che arriva..."
ma adesso tutto questo era sparito, non c'era pių bisogno di ciō, sembrava come fossi salita di grado rispetto a ciō.
Quell'esperienza non aveva pių nulla da rivelarmi, si era schiusa.
Così meditavo solo su me stessa, sul "Io sono"
"Ho scoperto chi sono, ho scoperto me stessa"
ma non era completo (il percorso), non so come spiegarlo, lo sentivo che non era completo.
RA: perchè c'era separazione? ER: Esattamente, c'era dualitā, vedevo confini.
A quel tempo non capivo che si trattava di dualitā, solamente sentivo che c'era qualcosa che non andava bene.
RA: Penso che spesso le persone si riferiscono a ciō che stai descrivendo come non duale o come unitā, ma nei fatti č ancora uno stato di dualitā.
Inoltre, non seguivo nessun guru in particolare, nessun libro, (ciō che stavo vivendo) era prevalentemente basato sull'esperienza
questo corpo andava attraverso un naturale svelarsi (della veritā).
RA: Non voglio interrompere il tuo flusso, ma tutta questa roba l'hai vissuta per anni, non eri incline a leggere qualunque libro per capire cosa stesse succedendo?
ER: Leggevo, ma non trovavo risposte. RA: Non le trovavi soddisfacenti? ER: No, assolutamente no, parlavano di questo e di quello
avevo bisogno di qualcuno che mi spiegasse cosa mi stava succedendo
in quale fase fossi e parlai con qualcuno che aveva scritto tantissimi libri sulla spiritualitā, lui è iraniano
gli spiegai la mia esperienza e lui disse:"onestamente non so di cosa tu stia parlando...[RA ride]
ma queste cose che mi stai dicendo hanno un nome, le fasi e anche le esperienze che stai avendo sono chiamate con dei nomi, ma tutto ciō che ti posso dire è che sei stata toccata da qualcosa di divino, è il divino che sta operando su se stesso dentro questo corpo".
Tutto ciō (coscienza unitaria) continuō per un po' fino a quando, Rick...
facevo spesso delle passeggiate, a passo veloce
quello era il mio esercizio fisico.
[ride]...Mentre camminavo per una strada trafficata
all'improvviso c'era questa quiete
totalmente silenziosa e all'improvviso stava abbracciando tutto
tutto era dentro di me: gli alberi che guardavo, le macchine che passavano, incluso il corpo, era dentro di me
ma io non sono esso (il corpo), lo guardavo a distanza e notavo anche che non stavo camminando, il corpo stava camminando, sicuro al 100%
E guardavo il corpo camminare dentro di me, gli alberi erano dentro di me, lo scoiattolo che passava era a zero distanza da me, tutto era equidistante da me
Come un occhio, come una visione, la visione si era riaperta, era panoramica, visione panoramica RA: 360°?
ER: non era 360°, non potevo vedere alle mie spalle, ma quello che sto cercando di dire è: nessun confine.
Le cose sono dentro di me, ma io non sono loro, le sto abbracciando, ma allo stesso tempo, non sono loro.
Le vedevo come un oggetto, il corpo diventō totalmente un oggetto, senza dubbio.
Tutto quel che c'era era questa visione sotto forma di silenzio ed era il soggetto.
Per la prima volta nella mia vita ho provato l'amore
quello era il vero amore
Amore è quando non c'è separazione, non c'è distanza, la distanza scomparė.
Durō per un po' e poi di nuovo si chiuse (la visione) e di nuovo vedevo la dualitā.
Il giorno dopo si aprė, poi si richiuse e si riaprė...ciō durō per un paio di mesi fino a quando, alla fine, rimase aperta.
RA: Quando si aprė per l'ultima volta, era diversa oppure era uguale alle altre e tu ti aspettavi che sarebbe andata via?
ER: Non andō via, sembrava solamente come se si fosse adattata, come l'occhio quando si apre e non puō...non so, questa è una visione, non posso fare l'esempio dell'occhio, è una visione invisibile
Provo a descriverla a volte, ma è molto difficile, ma questo è quello che è, non è neanche spazio, la visione guarda lo spazio, è consapevole dello spazio, non è nello spazio.
RA: e con il termine "visione" non credo tu intenda "visuale", cioè l'uso predominante di questo senso rispetto agli altri sensi, stai parlando di qualcosa di pių fondamentale di ciō, forse "percezione" sarebbe una parola migliora, non so.
ER: E' una diversa visione, un diverso modo di guardare... RA: ...prospettiva. ER: Prospettiva.
C'è questo messaggio di Gesų che ricordo sin da bambina, lui diceva:"il regno di Dio è dentro di te"
ma dentro di te non significa dentro questo (il corpo), non è ciō che voleva dire. Lui voleva dire che tu sei questo (ogni cosa) e il regno è dentro di te.
Questo è ciō che voleva dire, ora so cosa voleva dire, ora lo so.
Quel messaggio semplicemente risuonava: "il regno di Dio è dentro di te".
Ed anche il messaggio di Maometto:" chi conosce sé stesso, conosce Dio", quando sai chi sei, tu sei Dio, questo è sicuro, l'ho provato per molto tempo.
Un altro messaggio di Rumi, se per te va bene che lo dica, anche in persiano... RA: Certo.
ER: Lui dice:"...[parla in persiano]...colui il quale è alla ricerca di Dio, tu sei Dio, non è all'infuori di te, tu sei dio, tu sei Esso, tu sei Esso"
Lui enfatizza:"tu sei Esso".
Queste 3 frasi, come un triangolo, erano con me:"chi conosce sé stesso", si riferisce al riveglio, "chi conosce sé stesso, conosce Dio".
"il regno di Dio è dentro di te", questa č la visione. E "tu sei Dio".
Questo deve essere vissuto, pienamente, pienamente risuonare con te, per realizzare ciō che Rumi voleva dire.
Così, quella (esperienza) fu la visione che si aprė. La visione, adesso, vedeva l'unitā. La visione duale non è pių presente.
Tuttavia, c'era ancora questa "me", c'era ancora una mente sullo sfondo che cercava di capire e cercava di definire ciō, in qualche modo.
Un'altra parte ingannevole era il provare ad essere uno con ciō, il provare ad essere presente a sufficienza in modo da essere uno con ciō.
RA: In altre parole, quando non era così spontaneo, provavi a fare qualcosa, c'era ancora dello sforzo presente.
ER: Sė, sė. A quel punto è quando la contemplazione è iniziata:"C'è una me separata da tutto il resto che prova a ad essere unita a tutto il resto?"
Non darō nessuna risposta, sì o no? RA: Te lo chiedesti allora? ER: Me lo chiesi:"è vero o no? Oppure questo è tutto quel che c'è?"
Dunque, questa me, alla fine, sta provando a diventare tutto il resto, provando a diventare consapevole di ciō
ed anche provando ad analizzarlo, magari attraverso la filosofia, non so cosa stesse provando a fare (questa me)
dunque questa mente, alla fine, non si era arresa realmente.
Il risveglio era accaduto, sapevo chi fossi, non avevo dubbi che questo era Questo, questo era la veritā, l'unica veritā esistente
ma questa mente provava ad essere sulla stessa frequenza di Ciō (della veritā) , a capirla e questo andō avanti per un po'
RA: come se la mente stesse provando a far calzare qualcosa dentro la sua presa, si accorge della sua presa ma sta ancora cercando di afferrarsi a qualcosa
ER: Sì, sì...[RA ride]...non è nulla che si possa impugnare, questo è come accade [vedi gesti]
RA: ma la mente ci provava
ER: questo è il nulla e tutto, ma la mente non lo puō capire
Così, un giorno, ricordo, ho detto:"semplicemente non so"
capivo che questa mente era in ginocchio, era cosė silenziosa, era sottomessa, era sottomessa, non saprei dirti quanto...ero in lacrime.
RA: Accadde spontaneamente?
ER: Sì, sì, non sapevo cosa Ciō fosse intellettualmente, ma la conoscevo semplicemente, la conoscevo molto bene, questa è l'unica cosa esistente.
E' la cosa più potente, più splendente che ci sia.
La mente a quel punto, ho sentito...
voglio dire, si capiva che quella mente che provava costantemente a diventare, a diventare, persino a diventare consapevole della veritā, quello è il finale della storia della mente, devi starci davvero attento, chi vuole essere tutt'uno con Ciō?
Chi è questo "me" che vuole essere tutt'uno con Ciō, è quel "me" autentico?
devi starci attento, molto attento.
Siccome questo risveglio accadde da dentro, in maniera molto potente dal profondo, non è che qualcuno me lo avesse indicato, non provenne dall'esterno, emergeva potentemente, qui, sempre, come il "solo re di questo intero continente"
quando il re sorge non rimane nient'altro, nessun altro
e dunque, chi era questa mente che stava provando? Quello fu il momento in cui la mente si arrese
e dopo quel momento, Rick, non c'era assolutamente nient'altro da provare, niente da diventare, niente da capire
e poi...in pace, in serenitā.
Questa mente era liberata, era libera, libera dal diventare, finalmente.
Volevo diventare per tutta la mia vita, Rick, persino nel percorso spirituale volevo diventare gentile, amabile, "è tempo di amare incondizionatamente tutte le persone"
la mente stava provando tutto ciō, provando a non giudicare, queste sono tutte cose che la mente prova a diventare, ma tu non puoi non giudicare se ti vedi come separato
perchè automaticamente vedi tutto come duale, quando vedi la dualitā il giudicare è presente per forza
non importa quanto duramente ci provi, diventi frustrato, questo è perchè la mente diventa così frustrata
pensa che deve essere buona, non devo giudicare, devo essere questo e quello, niente di tutto questo è vero
perchè quando realizzi la veritā come la veritā, ogni pensiero è pių che il benvenuto
non esiste pensare:" questo pensiero non dovrebbe esserci", ero una poliziotta, la mia mente sorvegliava:"questo dovrebbe esserci, questo no, questo è bene, questo è male".
RA: In altre parole, a questo punto tu puoi avere pensieri che potrebbero essere definiti pregiudizi, ma ciō non è un problema perchè...
ER: ...perchè non sono Te, tu sai che non sono te, tu sai chi sei adesso
RA. ma potresti ancora avere opinioni su questo o quello, ma per quanto belle e saggie siano, semplicemente scorrono.
ER: Assolutamente, ogni idea è la benvenuta, ogni emozione è benvenuta.
Non puoi dire:"ok, ora che il risveglio è accaduto non dovrebbe più esserci tristezza, non dovrei più provare tristezza". No questo non è vero, la tristezza appare, ma sai chi sei.
Non hai pių un senso del sé separato che non ha nessuna identitā e cosė afferra quella tristezza e dice: "questa è la mia tristezza".
Stessa cosa con il corpo, il corpo puō ammalarsi
questo corpo sta invecchiando, si sta ammalando. Se sai chi sei, tolleri qualunque dolore, qualunque malattia del corpo in maniera cosciente, consapevolmente.
RA: Possiamo dire che non provi più a gestire lo show, lo show va avanti e tu te lo godi.
ER: Assolutamente, sei sempre rilassato, niente più "giusto o sbagliato", niente più "come mi sento, mi sento bene mi sento male"
questo non ha nulla a che fare con i sentimenti
ciō che sei è completamente oltre i sentimenti
qualunque sentimento puō andare e venire, ma tu sai chi sei perchè conosci la tua "identitā", questa è la cosa pių importante
devi sapere chi sei e devi affermarlo: questa è l'unica veritā esistente e sai che tu sei ciō. Questa è la fine del percorso, quando non c'è più il diventare.
RA: Dunque tu sei andata attraverso tutte queste fasi e rivelazioni e in alcuni casi pensavi questa è l'ultima cosa, lo farō per tutta la mia vita. Stai ancora attraversando fasi o rivelazioni oppure tutto è diventato riposo?
ER: Riposo. RA: E come si colloca nello schema delle 7 fasi?
ER: Alla fine lui (Attar) parla del...[lingua persiana]...che significa che tu muori in Dio, morte del sé, morte del senso separato del sé che è presente fino all'ultimo minuto cercando di essere tutt'uno con la veritā
provando ad essere tutt'uno con il qui, ad essere presente, quello è completamente arreso, completamente sulle ginocchia
Una volta che ciō accade, perchè quella parte di te deve ammettere: "c'è il nulla, io non sono nulla"
quel nulla deve accadere per prima cosa e la goccia cade nell'oceano diventando niente prima di diventare tutto
soltanto allora la totalitā è in te. Non puoi diventare totalitā direttamente dal mentale alla coscienza, o magari dicendo:"sono coscienza", non funziona così.
Quella parte di te, che è un'impressione, il me che era presente, non è mai stato reale. Se fosse reale sarebbe presente adesso.
L'unica cosa reale era ciō, ciō che stiamo sentendo proprio adesso
il modo in cui è questa visione adesso: questo monitor e questo corpo sono entrambi dentro di me equidistanti;
quel corpo chiamato Rick e questo corpo chiamato Ellie sono entrambi oggetti, completamente
tutto quel che c'è, è un Soggetto solo, Unitā sola, da sola.
Questo è com'è, questa è la realtā di tutte le cose, e dunque è ciō che ti ritrovi quando ti risvegli.
In Questo, nulla realmente accade, nulla realmente accade e non esiste nessun senso del sé, nessun individuo qui.
Tutto quel che c'è, è questo perchè tutto quel che c'è, è questa presenza.
Non abbiamo nessun altro tempo, persino se pensiamo, quel pensiero sta accadendo proprio qui nel presente. La presenza dell'essere che è qui, è la sola veritā che c'è.
Questo è la fine di ciō (del percorso). Sai che il percorso è finito perchè sai chi sei.
Ora, la parte degli aggiustamenti, della definizione, sono tutte cose che appartengono alla mente
è un gioco mentale, la realtā è sempre stata qui, non diventa più profonda, niente di tutto ciō, la mente si arrende sempre di più, sempre di più e sprofonda nell'ignoto dicendo:
"nonostante non so per niente cosa sia Ciō, ma è l'unica cosa che so che esiste"
e questo deve essere autentico al massimo, non lo puoi prendere in prestito da qualcuno, deve provenire dal profondo del tuo essere, completamente.
Un'altra cosa che voglio condividere con te, è molto importante:
questo sapere, questa conoscenza non puō essere trasferita da una persona ad un'altra.
La ragione per la quale sto dicendo questo è che ho parlato con tantissime persone per telefono, a volte tramite mail, interagendo...
questo non è...nonostante fossi una brava insegnate di matematica, sapevo trasferire la conoscenza, questo non è trasferibile.
Ora, ricevo numerose email, numerose domande dalle persone che vanno ai satsang, si siedono e ascoltano a tutto ciō...
questo è bene perchè so le intenzioni dei maestri, hanno buone intenzioni
indicano alla veritā e tu la riconosci.
Posso prendere chiunque dalla strada e dire:"siediti, lascia che ti mostri chi sei", indicherei la veritā e lei/lui la riconoscerebbe. E' ovvio perchè quella è la tua natura. Come potresti non riconoscerla. Sei tu, quella sei tu.
Lo sanno fare (riconoscere intellettualmente la veritā), ma questo non è il risveglio.
Così vai a casa e magari per qualche giorno ti senti spirituale(?), ma l'impressione di essere un sé separato è ancora presente, non va via.
Dunque, questo tipo di persone devono farsi tutta la trafila perchè la mente deve farsi tutta la trafila, questo è il percorso.
Dunque, alla fine, questa mente sarā pronta, pronta ad udire la veritā quando è preparata.
Se questa mente non è pronta ad udire questo, non importa quanto cose dice:"sei coscienza, sei consapevolezza, sei Dio, sei Atman...
non penetra perchè questa mente non è pronta ad udirlo.
Questo è ciō che accade a queste persone, mi capitano tante persone così, stanno perdendo il loro tempo, sono in una spirale
saltano da una lezione ad un'altra, da una persona ad un'altra, da un libro ad un altro, vogliono udirlo ma non praticarlo
Rumi dice:"non essere nella circonferenza del cerchio, devi saltare nel centro".
La persona saggia salta nel centro. E come si salta? attraverso l'esperienza, chiudendo gli occhi a vai, vedi e controlli tu stesso.
Hai bisogno di vederlo tu stesso. Non puoi prenderlo in prestito da qualcun'altro, nessuno puō provocarlo dentro di te.
Rumi ha una storia che, se c'è tempo, vorrei condividere. RA: Ok.
ER: Rick, ascolta questo, è una metafora. Lui dice:" immagina che in una stanza buia venisse messo un elefante
e venisse messo un gruppo di persone intorno ad esso - è buio pesto, nessuno puō vedere nulla - e venisse detto di scoprire cos'č questa cosa.
La persona di fronte tocca la proboscide e dice "questo è [parola non compresa].
La persona dietro tocca una zampa e dice:"questa è la trave della casa."
La persona che è al centro tocca sopra e dice:"questo è un letto".
Iniziano a litigare e hanno tutti ragione perchè in base a quello che stanno toccando sentono di essere nel giusto."
Ma lui dice, ascolta la bellezza di ciō che dice:" se nelle mani di ciascun individuo c'è una candela che viene accesa da ciascun individuo, allora non ci sarebbero più differenze".
Lui non dice:"se venisse accesa la luce dall'esterno o se loro potessero vedere...", non è questo che dice.
Lui non dice:"se qualcuno fosse dalla parte della proboscide e riferisse alla persona che sta nella parte di dietro...quest'ultima non puō sapere perchè anche se ascolta puō solo accettare l'idea o respingerla.
Quindi lui dice: "ciascun individuo deve accendere la propria candela."
Non dice nemmeno che la persona che ha la candela accesa deve andare dalle altre persone e accendere le loro candele.
Egli puō innescare la cosa, puō dire:" oh mio Dio, vedo questa cosa, oh mio Dio è un elefante"
e le altre persone diventare eccitate a riguardo, cosicché da poterci lavorarci sopra e qualunque cosa accada naturalmente possano vederla, possano accendere la propria candela
ma non puoi assolutamente trasferire la veritā a qualcun'altro. Lo so con certezza sulla base della mia esperienza e basato su ciō che Rumi dice e quindi è bene ricordarlo.
RA: Bene. Dunque, in altre parole, devi accenderla da solo. ER: Devi accenderla da solo e questo è il motivo per il quale non faccio lezioni a riguardo
I sufiti dicono:" la descrizione di qualcosa non è come vivere qualcosa". E' come sentire la descrizione di un pasto delizioso, non è come mangiarlo.
ER. No, no perchè le persone hanno giā sentito tutto questo, questo è perchè non voglio avere nessun corso a riguardo. So che questo percorso è molto lungo e difficile, non è così facile che basta sentire, qualcuno te lo provoca e poi vai a casa e provi ad essere Ciō.
Persone mi chiamano e mi dicono:"un maestro mi ha detto di provare ad essere un osservatore.
Ho provato ad essere un' osservatrice per molto tempo, era ok, ero in pace, ma poi sono diventata frustrata, dovevo abbandonare (quella pratica), era troppo faticosa.
RA: è manipolativa. ER: sė perchè quell'osservatore è un osservatore duale.
Quell'osservatore vede me e vede Rick come totalmente separati, io e te siamo 2 persone totalmente differenti.
Dunque che tipo di osservare sto praticando? sto praticando la dualitā e ciō rinforza quell'immagine di me. Quell'osservare non è l'osservare di cui stiamo parlando.
RA: Penso che l'osservare di cui tu stai parlando o accade oppure no, è spontaneo, non è un esercizio intenzionale che fai tutto il giorno, è come respirare, semplicemente accade
ER: e l'osservare avviene da qui [mani al petto], questo è come guardi, non cosė [mani agli occhi]
o forse i tuoi occhi prima connessi alla testa guardavano in questa direzione [mani dagli occhi alla testa], ora vedono in questa direzione [mani dagli occhi verso l'esterno], non so come descrivere questa cosa.
Altre persone invece dicono:"non c'è nessuno qui...", questo non ti risveglierā, non perdete tempo... RA: è solo un concetto
ER:...lasciate che vi spieghi, sono una professoressa di matematica, facciamo un esempio: c'è un quesito da risolvere che ci è stato posto, ognuno deve risolvere lo stesso quesito
Diciamo che tu risolvi il problema, trovi la soluzione, X=0 che sarebbe il nulla, e X=infinito che sarebbe tutto.
Tu risolvi il problema, trovi la soluzione, me la dai, verifico la soluzione nel mio problema e funziona.
Funziona, ma questo significa che io ho risolto il problema?
Ora, funziona, ma a questo punto tu potresti dirmi essendo il vero risolutore del problema:"sai, x=0 e x=infinito, ma anche 0=infinito".
0=infinito non posso comprenderlo mentalmente, quella è la parte dove rimango bloccato perchè non ho risolto io il problema.
Dunque, se mi siedo in mezzo a tutte queste persone che risolvono il problema, non ho niente da dire, nonostante abbia la soluzione, perchè quello non è il risveglio.
Per favore non sprecate il vostro tempo provando a imparare tutto ciō e ad incorporarlo nella vostra vita, provando ad adattarvi, non ci si puō adattare a ciō.
Si tratta di realizzare, non si tratta di diventare
non è un tipo di cosa collegata al divenire, provando ad adattarti ad quell'idea.
RA: C'è un proverbio tibetano che ho detto che non avrei più citato perchè l'ho citato tante volte, ma si inserisce cosė bene e dice:
"non confondere comprensione per realizzazione, non confondere realizzazione per liberazione".
ER: bellissimo...[RA ride]...sė, questo è quanto, assolutamente
la parte sulla liberazione è importante, potresti realizzare se qualcuno te lo indica, ma quello non significa niente
le persone vanno da questi maestri nelle vesti di discepoli, si siedono e devono andare a questo satsang...
non dico di non andare ai satsang, andateci, è buono per la mente, ma questo non è sufficiente se tutto quello che fai è acquisire delle idee da quello che stanno dicendo.
Ad esempio, quando dicono che Buddha dice:"gli eventi accadono, ma non c'è colui che li compie", sė, questo è vero, ma non è concepito affinchè tu lo usi come fosse una pratica
RA: è una descrizione, non è una prescrizione. ER: Esattamente, la vera pratica è la tua esperienza, devi vedere da te come non è mai accaduto prima.
RA: E sfortunatamente una cosa che succede a molti di questi satsang è che i maestri scoraggiano le persone dal fare qualunque tipo di pratiche, ma qualcuna di queste potrebbe essere basata sull'esperienza.
Loro dicono:"oh, le pratiche rinforzeranno l'idea che qualcuno sta praticando, non preoccupatevi di quelle..."
ER: Sai, in effetti quando qualcuno fa pratica è l'ego che ti ha portato a farlo, ma l'ego si dissolve in essa (nella pratica)
questo è quello che non capiscono. In questo percorso, l'ego si estingue. Quell'amore di cui ti parlavo, quell'essenza, quell'esperienza brucia l'ego.
Una cosa molto importante che vorrei condividere è: perchè una persona si possa svegliare a ciō che lei è, non deve avere tutte queste esperienze.
Il risveglio kundalini se accade accade, ma non vai da qualcuno per cercare di manipolare la tua energia, non farlo perchè ritarda solamente il processo di realizzazione.
Per sapere chi sei non hai bisogno di avere un risveglio kundalini.
Ora lo so avendo provato tutte queste esperienze.
Per me è soltanto un viaggio mentale, onestamente.
Non ne hai bisogno.
E anche quella esperienza d'amore di cui ti ho detto, quello anche non è necessario.
Lascia che ti dica perchè: quando mediti, quando chiudi gli occhi nel silenzio, quando la mente si calma
se davvero presti attenzione, il silenzio, l'esistere, l'esistenza del silenzio sta indicando alla veritā.
Ora, le persone confondono la vera veritā con il silenzio, quel silenzio interiore, quel vuoto è l'ombra della veritā, non è la veritā.
RA: Perchè la veritā non ha qualitā, è questo che stai dicendo? ER: Perchè la veritā sta osservando ciō, non puō essere ciō (il silenzio)
La veritā è ciō che sta osservando. Questo è molto molto delicato, le persone pensano...ricevo email in continuazione a riguardo...loro dicono: "so che sono coscienza, ma quando parlo con le persone mi perdo e adesso devo rifermarmi dentro di me".
Non conoscono la veritā, non la conoscono perchè se conosci la veritā, la veritā è per forza presente perchè tu possa avere quell'interazione.
La veritā non è nessun stato d'animo specifico. Le persone pensano:" quando divento presente e silenzioso quella è la veritā". Quello è il riflesso della veritā, è l'aroma che emerge dalla veritā.
La veritā è sempre qui sia che ci sia la mente sia che non ci sia, la mente puō andare e venire, le emozioni possono andare e venire, questo non va e viene, è sempre qui, per sempre presente, questo è molto importante
non esiste dire:" ho dimenticato chi sono e ritorno (alla sorgente)", perchè l'attenzione puō andare alla mente, ma quando questo risveglio accade completamente, quando la mente si arrende, quando la mente è liberata
l'attenzione automaticamente ritorna (alla sorgente)
non hai bisogno di fare alcuno sforzo, ritorna qui [una mano sopra l'altra], da sola, senza sforzi
non è che devo ricordarmi che l'attenzione deve essere qui, non è cosė.
E la mente che stava provando a diventare, quei pensieri sulla ricerca di sé stessi, automaticamente svaniscono, si dissolvono.
Non è che la mente si ferma, non dice pių niente, ma semplicemente si mette in servizio, è proprio qui al tuo servizio.
La mente realizza chi è il Re, cosa è il Re e gli dā ascolto, diventa uno strumento
RA: stavo per dire quella parola...[ride]
ER: E' uno strumento, proprio come il modo in cui è questo braccio, E' in mio controllo, è nel controllo di Ciō.
Non c'è nulla del genere:"devo riportare la mia attenzione in ciō (alla sorgente)".
Un'altra domanda che ricevo spesso è: che cos'è la vita... RA: lasciami solo dire, non sei d'accordo che se ci fosse qualcosa da avere attraverso la tua attenzione, in altre parole se la tua attenzione fosse responsabile nel suo ottenimento, allora sarebbe necessariamente intermittente perchè, per via della sua natura, l'attenzione non rimane nello stesso posto
vai qui, va lė in base a ciō che abbiamo bisogno di fare. Questa, invece, è una cosa con fondamenta profonde, non curante di dove l'attenzione puō o meno trovarsi.
ER: l'attenzione va dove c'è bisogno e poi torna indietro, non rimane lė come faceva prima, provando a ricercare se stessi e dicendo:"devo diventare qualcuno ed essere stimato...", no.
L'attenzione, quando il lavoro è fatto, torna indietro proprio qui.
Vedi, la veritā è cosė ordinaria, quando l'attenzione ritorna all'ordinario, diventa straordinaria.
Questo è il succo, tu addestri la tua mente a rispettare, ad onorare ciō.
Una mente che non ha mai meditato, non è a suo agio con questo silenzio con la quiete, se gli dici qual è la veritā non l' accetterā
perchè tale mente non è a suo agio con tale silenzio, con l'aroma della veritā.
E dunque la mente vede ciō, ma poi rimbalza indietro, questo č ciō che accade nelle persone.
Lavoro con molte persone. Sentivo che avevano capito, che avevano afferrato, non mentalmente, ma pensavo che avessero realizzato di cosa stessi parlando
Sentivo che erano come degli elastici: tiravo (aprendoli) e loro sentivano che erano dentro, ma la volta successiva che loro chiamavano, erano esattamente rimbalzati alla posizione di partenza.
Incredibile, cosė deludente.
RA: allora cosa dici loro per evitare che l'elastico torni indietro?
ER: Dico loro di meditare, di andare dentro sé stessi, di saltare dentro, di vedere da sé stessi di cosa stiamo parlando.
Di nuovo, nella meditazione, quelle esperienze (di cui abbiamo parlato prima) non devono per forza accadere.
Quel silenzio ti parla e non c'è nient'altro qui [gesto con mano sinistra]. C'è qualcosa che osserva il silenzio qui [gesto con mano destra].
RA: Nel tuo caso la meditazione era quasi involontaria, spontanea, quasi non avevi scelta per cosė dire.
Le persone che stanno ascoltando la tua storia potrebbero pensare:"Beh ma lei è speciale. Sin da quando era una bambina realizzava che non c'era nessuno dentro di lei;
durante la sua vita veniva quasi rapita da questi periodi in cui decideva di stendersi e le capitava un sacco di roba...ma nel mio caso - sto ancora parlando come se fossi qualcun'altro - sono troppo impegnato, provo a sedermi e meditare e non succede niente...
Non sono come lei e forse non posso farcela come lei ha fatto".
ER: E' possibile e ad essere onesta questo percorso non è per tutti Rick.
Non lo sto dicendo dal mio ego, dalla mia mente.
Questo percorso...hai bisogno al primo posto quel desiderio ardente che ti ho menzionato.
Deve essere la tua prioritā per te, onestamente. Se questa è la tua prima prioritā, allora puoi farcela, allora ciō si aprirā a te.
Ma se è nella tua "lista di cose da fare" e probabilmente alla fine: "se ho tempo mediterō, ma adesso devo prendermi cura dei miei figli, di mio marito...", allora fallo, quello è il tuo percorso.
Questo perchè non è previsto che ogni singolo essere umano realizzi ciō. E' solo per gli esseri umani che sono veramente a disagio con questo format, con questo gioco.
Il mio gioco non era un gioco orrendo, ma lo stesso non si incastrava, sapevo che ciō (quel gioco) non era ciō (la veritā), lo sapevo come un dato di fatto.
Qualcosa mi spingeva affinché scoprissi quale fosse la veritā e ciō che mi spingeva mi trascinava in questa direzione [mani verso il petto].
RA: Quando sento storie come la tua penso - credo nella reincarnazione per esempio, non tutti ci credono
penso:"lei deve essere arrivata alla "massima pressione" in vite precedenti, deve essersi creata un impeto e cosė in questa vita, sin da quando era bambina c'era quella spinta e c'erano quelle esperienze e ha ripreso da dove aveva lasciato
come è scritto nel Gita quando Arjuna chiede cosa succeda se una persona muore mentre è nel percorso e Krishna risponde semplicemente:" beh, riprendono da dove hanno lasciato".
Tuttavia, la mia risposta a questo è che è sempre il momento giusto per iniziare anche se non si ha il fuoco ardente
e non si ha l'abilitā spontanea di meditare come tu hai, inizia da dove ti ritrovi, c'è sempre qualcosa che si puō fare e magari quella piccola scintilla crescerā in un fuoco.
ER: Assolutamente. Tuttavia, hai menzionato la reincarnazione, quella è una credenza, la mente crede in ciō RA: è una credenza, forse sbagliata, ma chi puō dirlo.
ER: Rick, quando realizzi la veritā noti che c'è solo una cosa qui, non c'è un'anima individuale che torna indietro e prova a reincarnarsi
lo realizzi come un dato di fatto, non è più una credenza, capisci che c'è questo, tutto quel che c'è è questo, questo è tutto.
Siccome non c'è individualitā, ciō è la saldezza della veritā in ogni corpo/mente.
Se fosse vero (che c'è individualitā), le persone nascono cosė differenti, con condizioni differenti, con vantaggi differenti.
Io non la vedo cosė: vedo questa unitā, questa unitā intatta funziona attraverso questi corpi, questi corpi sono oggetti, questo (corpo) non è una persone, è solo un oggetto.
Se questa unitā funziona, cos'è che rimane fuori, cosa succede (all'infuori di quell'unitā)? Niente.
Persino se il corpo muore, non vado da nessuna parte, questo è ciō che io sono, sempre, sempre.
Non va e viene, non è una cosa che va e viene.
Non è qualcosa che si evolve, non si evolve. Tutto questo gioco del diventare e dell'illuminazione, sono tutti provenienti dalla mente, è un gioco mentale perchè la veritā non è mai cambiata e mai cambierā, questa è la mia esperienza.
RA: Questo (discorso) apre a tutta questa cosa dei diversi livelli di realtā e, alla fine, non c'è nessun universo oltre che nessuna reincarnazione e nessuna mente.
Non c'è nessun corpo, nessun universo. Un fisico ti direbbe "riduci qualcosa alla sua essenza e non ci saranno atomi, molecole, composti, organi. Tutte queste cose nella loro essenza sono non manifeste.
Ma se gli diamo credito, in qualche modo per il bene...c'è quel termine "mithya", di cui ho sentito parlare in uno dei tuoi discorsi, che significa "realtā dipendenti"
e l'esempio usato spesso per (descrivere) ciō e quello di una pentola: vediamo una pentola, ci mettiamo dentro dell'acqua, dei fagioli, o lo usiamo come un tamburo...
sembra esserci una pentola, ma in realtā è solo il gioco, non c'è nessuna pentola.
Dunque per il bene dell'interazione relativa, possiamo accettare questa specie di realtā rituale di tutti questi livelli e fasi, dell'evoluzione e tutto il resto, ma in definitiva è soltanto una montatura.
ER: Esattamente ed è una montatura miracolosa, non dimentichiamo:
questo gioco della dualitā...vedi, nulla sta accadendo in questo momento e nessuno è qui, giusto?
Ora guarda come le cose stanno succedendo, guarda. E' miracoloso e tutti quanti, oltre 6 miliardi di persone credono che c'è qualcosa qui, qualcuno è qui e qualcosa stia accadendo, non è bellissimo?
E' un miracolo che tu credi in questo sogno
ma quando ti risvegli vedi la veritā sullo sfondo, ma continui a giocare, ma questa volta giochi in maniera diversa, non lo prendi seriamente, sai che è una rappresentazione
per certo sai che questa non è la realtā, è solo una rappresentazione, solo una rappresentazione, non è nemmeno un gioco, il gioco ha la vittoria e la sconfitta, perdere...non è nemmeno un gioco, mi rivolgo a tutti, questa è solo una rappresentazione e questo è. quanto.
E' come quando, sai quando non si sapeva niente sulla luna tantissimi anni fa e si pensava che la luna splendesse di luce propria e le persone veneravano la luna, bellissimo.
Poi si è scoperto che la luna non ha luce propria, la luna è inerte, la luce proviene dal sole.
Ora si sa, ma lo stesso esci fuori e ti godi la luna piena, e si scrivono poesie sulla luna e questo continuerā.
Questo è il miracolo, vedi qual è la realtā sullo sfondo, ma tuttavia prendi parte alla rappresentazione.
RA. C'è una storia su Shankra che doveva essere testato da un Re per vedere se facesse sul serio.
Cosė mentre stava andando verso il palazzo del Re, il Re fece liberare un elefante selvatico che gli va incontro.
Shankra sale velocemente su un albero e allora il re dice:"Ha! Devi essere un ciarlatano, se tutto è illusorio perchè sei salito sull'albero?" e Shankra risponde:"niente, perchè un elefante illusorio stava rincorrendo un illusorio me che si è arrampicato su un albero illusorio".
ER: [ridono]...non è che non è reale, è reale, lo sto toccando, vedi? Questo è temporaneo. RA: esiste e non esiste.
ER: vedi le cose come oggetti. Qualunque cosa che vedo e tocco, so che non si tratta della veritā ultima. Ma per adesso questo è soltanto una rappresentazione.
RA: è mithya, è lila. ER. sė è mithya.
Tutto questo deve essere realizzato completamente da dentro di te.
Un'altra domanda che voglio raccontarti è:"com'è la vita dopo il risveglio, dopo la consapevolezza?" Niente! La vita va avanti.
Non c'è specifica...le persone hanno questa immagine nella loro mente. Questo tipo di persone hanno bisogno di avere un modo specifico di camminare o parlare o mangiare, uno stile di vita specifico.
Nulla di tutto ciō. Questa vita va avanti come una mente libera che non è pių alla ricerca della veritā e che prova a diventare Dio.
Fine della storia.
Un'altra domanda comune che ricevo è:"com'è lo stile di vita quando vivi con qualcuno che si è risvegliato?"
E' semplice, è uguale a prima, è ordinaria, sarai sorpreso da quanto ordinaria sia
ma allo stesso tempo, come ho giā menzionato, è straordinaria, in quell'ordinarietā. Devi scoprirlo da te.
Hai bisogno di essere qui presente per realizzare di cosa sto parlando, non c'è nulla di mancante, questo è cosa si prova, senti che è tutto e completo e sta sbocciando, non c'è agenda
non hai bisogno di essere, fare o pianificare niente nel modo in cui io facevo.
Avevo sempre un agenda, dei piani. Non esiste nulla di tutto ciō. Le cose vengono da te, non rincorri le cose, questo è come succede, questo è l'unico cambiamento che accade dentro, se c'è persino.
La mente è libera dal...diventare.
E' cosė in pace con l'ignoto. La mente ha bisogno di saltare in questo ignoto e fidarsi, fidarsi, fidarsi di esso, sempre.
RA: e allora tutto semplicemente si schiude naturalmente. ER: assolutamente.
Quella fiducia è importante. Quando hai delle esperienze, presta attenzione all'osservatore, colui che sta avendo l'esperienza, non solo l'esperienza stessa perchè se rincorri l'esperienza allungherā i tempi perchè tu abbia questa realizzazione.
Giusto prima di meditare, quando chiudete gli occhi siate consapevoli della consapevolezza che è sempre qui, siate consapevoli della pace che è sempre qui e notate che il silenzio sta indicando a qualcosa che è sempre qui.
E avete bisogno di avere fiducia in ciō, la fiducia è molto importante. Questo risveglio, una volta che accade dal cuore dell'essere, risplende di luce propria, non hai bisogno di fare niente, è cosė presente qui.
La cosa importante è che se la mente dice:"oh, questo è cosė semplice, non puō essere, dovrebbe essere qualcosa di straordinario ed esoterico e come dice questa signora "amore, ecc.", questo non va bene perchè ti riporta al viaggio.
Dunque, sto enfatizzando ancora una volta che durante la meditazione niente necessariamente deve accadere.
RA: penso sia un bene enfatizzare ciō perchè alcune persone sono naturalmente cablate da avere delle esperienze appariscenti, ma la maggior parte delle persone non lo sono
e le persone che non lo sono spesso guardano che lo sono e pensano:"non mi sta succedendo (il risveglio) perchè non sto avendo esperienze appariscenti, devo essere così lontano da ciō (il risveglio)"
e penso che sia un bene rassicurare le persone, come stai facendo, che non deve andare necessariamente in quella maniera, nella maniera che è stata per te, ma sarebbe valida alla stessa maniera.
ER: Esattamente, è così unico per ogni essere umano.
e so per certo che in ogni entitā corpo-mente, siccome abbiamo differenti situazioni, culture e tutto il resto, il modo in cui questa cosa esplode è così diversa ed unica, questo è il bello. La veritā non vuole copiare.
RA: [ride] sė e se c'è qualcosa che Dio ama è la varietā, voglio dire, basta guardare l'universo, è così...guarda il regno vegetale, il regno animale, ogni cosa è di varietā infinita [ride].
ER: persino 2 gemelli sono così diversi.
Inoltre, sapere che tu lo sei giā (consapevolezza). Questo è come un cerchio, parti, giri in tondo e ritorni esattamente allo stesso punto.
Punto A, giri in tondo, ritorni nello stesso punto, sarā sempre il punto A.
Questo è molto importante da sapere: tu sei giā lė.
C'è un velo...ricordi di quel mendicante di cui ti dicevo? E ora, quando il velo è rimosso...[RA corregge un vocabolo]...tutto ciō che rimane sei tu, non c'è diventare, sei giā lė.
RA:Come concili la nozione "sei giā lė" con ciō che hai detto prima "non è un concetto intellettuale e non puoi saperlo semplicemente sentendo qualcuno dirlo", come stai facendo tu adesso? Come concili queste 2 cose? Cosa puō fermare le persone dal camminare per la strada dicendo:"sono giā lė", quando in realtā non l'hanno realizzato?
ER: questa è una domanda molto importante, sono contenta che me l'abbia chiesta, eccellente.
Questo messaggio non è per qualcuno che è all'inizio del percorso.
Ho dato 3 o 4 messaggi differenti nel corso di questa lezione.
Per qualcuno che ha appena iniziato dico:"vai dentro di te, vai dentro di te, scopri la veritā da solo, ogni risposta è qui"
RA: e raccomanderesti qualche forma di meditazione per queste persone?
ER: E' l'unica cosa che funziona con me, con questo corpo-mente. Questo corpo aveva bisogno di andare al bozzolo.
E così questo verme aveva bisogno di imbozzolarsi e rimanerci fino a quando, all'improvviso, si schiude (il bozzolo) e vola via. Questo è il modo nel quale questo corpo voleva fare.
Ma se avete altri modi, perchè non c'è solo un modo, ci sono 6 miliardi di modiper farlo, mettiamola così.
Ma se sei a tuo agio con la meditazione, questo è ciō che, a grandi linee, tutti i sufi e mistici iraniani dicono.
Rumi alla fine di ogni poema del Divan-i Shams dice:"????" che significa silenzio, lo dice in continuazione, ma non introducono nessuna metodologia del silenzio specifica, come si fa.
Ci sono così tanti diversi modi di meditare, il mio modo non era specifico: guardare il respiro, nulla di ciō. Era prevalentemente essere consapevole, consapevole di cosa andava e veniva, e neanche rendere la mente silenziosa, perchè la mente diventa silenziosa da sola, non hai bisogno di forzare. Questo è importante.
Ci sono tante persone che dicono:"oh, devo rimanere silenzioso", non è così.
Il risveglio non ha a che fare con una mente silenziosa
ti risvegli alla veritā di chi sei e la mente puō andare e venire e non c'è nulla di male in ciō, le emozioni vanno e vengono e non c'è bisogno che sia un'emozione specifica, non deve esserci sempre gioia e beatitudine, non è così, non è così perchè questo corpo è condizionato
questo corpo ha passato così tante cose nel suo DNA, ecc.
Qualunque cosa sorgerā nel corpo sorgerā. Se sai chi sei, non importa cosa succede nel corpo.
RA: Dunque questo è il consiglio che daresti a coloro che iniziano, relativamente parlando.
ER: Per le persone che sono nel mezzo, avete bisogno di andare in una specie di contemplazione:
questo "io" di cui sto parlando, c'è un "io" qui a parte i ricordi? Ci sono dei ricordi.
Investigate: c'è un "io", a parte queste memorie, esistente che rivendica questi ricordi?
E' vero che c'è un "io"?
RA: una specie auto investigazione per gli intermedi.
ER: sì. Inoltre, questo "io" continua a dire:"sono condizionato, devo liberarmene", andate a vedere se questo "io" è un "io" autentico? E' questo "io" reale? Questa è l'unica domanda che devo chiedere a me stesso.
RA: e come una persona puō scoprire ciō? ER; semplicemente chiudendo gli occhi e cercando:"dov'è questo io?", è semplicissimo:" è questo io qui? Mostramelo, dov'è?", scopri che non c'è nessuno qui.
Inoltre, questo è molto importante, quando dici "io" non andare immediatamente nella mente e nella tua storia, quando dici "io", chi sei è in questo momento, sempre nel presente, è l'unico momento che esiste.
Nella presenza del qui:"chi sono?"
senza andare nella mente, senza andare nella mente, perchè la mente ha le sue storie e dunque quel senso del sé separato si presenta come un illusione e con quelle storie.
Dunque questa mente non è autentica, la mente prova a mantenere sé stessa silenziosa:"devo mantenermi silenziosa",
guarda questa frase in questo momento da osservatore:"devo mantenermi silenzioso, portare la mia mente qui, essere nel momento presente", chi lo sta pronunciando?
RA: stai facendo finta di essere qualcuno che sta pronunciando queste frasi, giusto?
ER: Giusto. (Tornando al discorso di prima) se io devo essere nel momento presente, chi è questo "io"?
Perchè essendo tu presenza, non hai bisogno di diventarlo. Chi vuole essere presente?
Queste sono le domande buone. Chieditele.
La presenza che tu sei, non ha bisogno di ciō (di provare), quel "me" che sta provando ad essere presente non è autentico, vai e vedi ciō. Questo è per le persone nel mezzo.
Per le persone che sono alla conclusione
devono saltare, saltare, saltare, semplicemente la goccia deve cadere, il che significa che se realmente sai che sei questa consapevolezza, questa esistenza che è qui, che sei totalmente unito a ciō, che non sei separato da ciō, la mente deve arrendersi
la tua mente deve dare valore a ciō e dargli fiducia, la mente deve sapere che questo è tutto quello che c'è, ammetterlo, non so come dirlo, semplicemente fondersi in esso.
RA: fu una scelta per te o semplicemente accadde quando accadde spontaneamente?
ER: ci fu un po' di sforzo perchè... RA: un po' di scelta? ER: sì fu una scelta perchè a quel tempo la veritā era qui ma la mente provava a diventare ciō, voleva ancora essere un tutt'uno con essa, prestargli attenzione, cose molto gentili...
RA: dunque tu riconoscesti che stavi facendo ciō e volontariamente rinunciasti allo sforzo?
ER: sì, in un giorno, successe che crollō RA: sentisti che ne avevi abbastanza
ER: realizzi che ciō non puō essere conosciuto, ma puō essere vissuto, puoi ballarci, ma non puoi descriverlo.
Lo vivi, ma non lo puoi descrivere, non puō essere detto, non puoi parlare della veritā, nel momento in cui ne parli non è pių la veritā.
Puoi andare a sederti di fronti a numerosi maestri che ne stanno parlando, indicandola, menzionandola, ma parlarne non pone fine, non ti soddisfa, non ti risveglia.
Se pensi di usarli, andare a casa e la mente pensa:"oh, so di essere consapevolezza"...un sacco di persone dalle quali ricevo chiamate:"so che sono consapevolezza, so che non sono questo corpo-mente, ma...
se c'è un "ma"...[RA ride]...so che c'è qualcosa non è...non esistono "ma". Se sai chi sei, č finita, sai chi sei. Per esempio, se ti chiedo:"Rick, hai fame?" rispondimi qualunque cosa.
RA: Beh, veramente, non lo sono [ride]
ER: Come fai a saperlo? RA: perchè questa è la mia esperienza, il modo in cui mi sento, non sento fame, ho fatto colazione, sono a posto.
ER: Provamelo, mostrami come mai. RA: Non so se posso provartelo ER: c'è bisogno che sia provato? RA: No perchè nessuno puō saperlo meglio di me
ER: Esattamente, è lo stesso modo in cui conosci te stesso, stesso identico modo, lo sai, non hai bisogno di provarlo, lo sai.
E il non sapere della mente nasconde saggezza, è un non sapere arreso.
Quando ero una bambina di 6 anni, quel non sapere era un non sapere spaventoso
quel non sapere aveva bisogno di sapere, doveva sapere
era qualcosa di così enigmatico, dovevo davvero saperlo
c'è una differenza enorme tra questi 2 non sapere, enorme
nonostante entrambi siano "non sapere"
entrambi erano la stessa esperienza, ma uno era un non sapere che cominciō un percorso, un desiderio, un desiderio ardente
l'altro non sapere realizzō tale desiderio, nonostante fosse non sapere, come puoi continuare a non sapere ed essere in pace? Questo è il miracolo.
RA: ti sei arresa... ER: completamente, è necessario che accada RA: dopo una strada lunga e tortuosa ti sei arresa.
Inoltre penso che le cose non possano accadere fino a quando non accadono, non possono accadere fin quando non sono pronte ad accadere.
Quando era una bambina di 6 anni, non avevi scelta di essere quel che sei adesso e dovevi passare tutte queste cose in successione...oppure, non so, non posso usare la parola "dovevi", ma questo è come è accaduto e non sembra che avessi una grande scelta in ciascuna fase del gioco, sei andata da una cosa all'altra e alla fine eccoti qui.
ER: Quello che voglio dire anche è che nonostante non avessi nessun maestro o guru non sto dicendo che non avrei dovuto averne uno
se il maestro davvero sa la veritā, ti puō aiutare nella cosa giusta perchè vede dove sei e puō guidarti oltre (quella fase), ma non possono trasferirti il sapere, questo sapere è individuale.
Dunque non sto dicendo che non dovresti averne uno, ma sto dicendo che bisogna anche fare la propria indagine.
Dunque, ciō che faccio...non insegno, perchè non ho davvero parlare di domande...di una sola domanda avete bisogno, una sola, è l'unica domanda
e qual è? "Chi sono?"
"Chi sono?" è l'unica domanda che voglio sentire, se sento qualcos'altro, non riesco a rispondere, perchè queste domande sono risposte da altri maestri
Lascia che queste persone vadano, ottengano delle risposte, qualunque esse siano, ma arrivati alla conclusione, quando non possono fare nient'altro, quando la mente è alla conclusione di questa strada, allora potete contattarmi
[RA ride] vi risponderō e gratuitamente.
Nessuna donazione, grazie a Dio non ho bisogno di ricevere donazioni o cose del genere.
Lo faccio per l'umanitā, voglio che questo messaggio si diffonda e se questo risuona con voi, potete contattarmi
Posso vedere dove siete e se siete all'inizio ve lo dirō, se siete nel mezzo o se siete alla fine, ma so che ci sono persone alla fine che si stanno sforzando enormemente
quelle persone alla fine che devono saltare, io le posso aiutare con la mente, non risvegliandoli, il risveglio è qualcosa da dentro, deve accadere dal nucleo dell'essere e la mente non si arrende necessariamente a ciō, la mente vuole ancora far parte della rappresentazione.
Inoltre, vorrei dirti che tante persone ho provato ad aiutare e onestamente non ha funzionato come avrei voluto.
Tuttavia ci sono 2 persone nella mia vita che erano così pronte a realizzare, e devo aggiungere che 1 è mio figlio che ha solo 21 anni
e mi dice che fino a 10 anni vedeva sé stesso come una visione, la stessa visione
RA: tale madre, tale figlio [ride]
ER: questo è quello che è accaduto e lui me lo spiegō esattamente per com'era (stato per me)
Così, gli ho indicato la consapevolezza, l'esistenza che lui è
E' consapovole della consapevolezza, ma non è ancora completamente arreso, perchè l'ego, il senso del sé separato è ancora presente.
Dunque lo riconosce perchè gliel'ho indicato, ma deve attraversare il percorso della completa resa. Questa è una.
L'altra è stata mia sorella.
Vive alle Hawaii e lei era una meditatrice... per tutto il giorno, sulla spiaggia, a casa...per molto tempo
Così mentre parlavo con lei per telefono e le indico la consapevolezza, l'esistenza...[schioccare di dita]...bingo.
Lei mi dice:"santo cielo, ovviamente, ovvio". Gridava di felicitā.
Quel tipo di prontezza...questo non è un messaggio che qualunque orecchio, qualunque mente puō sentire
Questo messaggio, se c'è qualcuno che lo sta ascoltando in questo momento, ci sono gruppi di persone che possono senza dubbio sentire ciō.
E ci sono delle persone che sentono ciō ma non lo capiscono, la loro mente non è pronta per sentire ciō.
Questo è perchè queste lezioni sono così difficili, ci sono tante varietā di gruppi di persone sedute, non allo stesso livello e quello che dici colpisce alcune persone, altre no...l'energia e tutto il resto non è quella che ci vuole.
Se volete andarci, andateci, ma fate i vostri compiti, lo dovete fare da soli
e come resuscitare, ha bisogno di una qualche forma di sforzo, non sforzo mentale, ma dal corpo, deve succedere qui (nel corpo)
Tenetelo a mente e non confondete la vera veritā con il silenzio
Le vera veritā non è soltanto il silenzio della mente, non è soltanto la quietudine, si avvicina molto, ma c'è bisogno che qualcuno ti indichi qual'è la veritā.
E quest'ultima è così risplendente di luce propria, se qualcuno è consapevole di ciō e completamente ciō, ha una tale sicurezza e una tale bellezza e gioia e energia proviene da ciō
Se vedete ciō, se risuona in voi:"oh mio Dio, questo è il tipo di persona con cui mi piace interagire, questa persona puō aiutarmi senza dubbio
Questo è il mio suggerimento.
Oltre a questo, vorrei dire che nonostante questo è un percorso lungo, ma ne vale la pena sicuramente
perchè c'è una differenza tra te come un senso di sé separato che vive senza sapere chi è...
ma te come totalitā, che sa chi è fa una differenza enorme. RA: enorme differenza.
E vorrei dire che nonostante sia un percorso lungo ogni passo ti ripaga, non è che nulla accade, nulla accade, nulla accade e all'improvviso: boom. C'è una specie di rafforzamento man mano che vai avanti.
ER: Assolutamente. Questo è perchè Attar ha queste 7 fasi
vai da una fase ad un'altra ad un'altra...si schiude, sta cucinando, non so come dire, è come se qualcosa stesse cuocendo in forno
si stesse schiudendo, stesse diventando pronta e alla fine sboccia. Questo è quanto, una volta sbocciata è finita. Fine della storia Rick. Non c'è pių il diventare. La mente è libera.
Questa mente non è pių alla ricerca di cose e il desiderio, quel tipo di desideri che la mente ha? Andati.
RA: e ovviamente ciō che stai dicendo cozza con nozioni popolari in questo periodo cioè:"non bisognerebbe pensare che si tratta di qualcosa nel futuro, che ci sia un percorso da attraversare che un giorno ti farā raggiungere la meta, perchè questo ti allontana dal presente..."
Forse su un livello questo è vero, ma anche, come la tua storia ha illustrato, non è vero e puō essere tranquillamente uno schiudersi che apparentemente avviene nel tempo anche se il tempo non esiste
e la realizzazione che alla fine avviene puō apparire che avvenga in un certo momento anche se alla fine è sempre stata presente e così via. E' un vecchio paradosso.
ER: Verissimo. Inoltre ricordiamoci, quando diciamo "percorso", le persone pensano:"percorso significa dal punto A al punto B"
Non è ciō che stiamo dicendo. Ho giā detto, sei nello stesso cerchio, finisci nello stesso e identico punto
E' dal punto A al punto A, ma è in questo verso (verticale), non in questo verso (orizzontale)
in questo senso [gesto con le mani]
mi segui? Segue questo senso, sempre qui, ogni cosa avviene qui, sembra che ogni cosa avvenga nello stesso momento, qui, in questa direzione, le cose accadono in questa direzione [gesto con mani], vedi? Questa è la realtā.
L'illusione della mente fa sembrare come se le cose avvengano orizzontalmente
non è orizzontale, ogni cosa è qui, ogni cosa accade qui
con "accade" non intendo...non so come dirlo, è così difficile a volte spiegarlo
alla fine tutto ciō che accade è niente, finisce nel nulla
Voglio dire, in questo momento, questa conversazione che stiamo avendo, è scomparsa nel nulla, dunque, alla fine, niente sta accadendo.
La tua funzione è qui, non che qualcosa avverrā nel futuro, no, questo si sta schiudendo qui, la veritā si schiude a sé stessa attraverso sé stessa.
RA: Eccellente. C'è un verso del Gita che dice esattamente questo.
C'è anche un bel poema di T. S. Eliot, che ricordo di aver sentito che non citare esattamente, ma è qualcosa circa "ritornare dove abbiamo iniziato e realizzare il luogo per la prima volta"
ER: sì, sì, sì, assolutamente. Tornare dove abbiamo iniziato, esattamente.
Significa che non c'è niente da migliorare, lo sei giā (tutto) - di nuovo, questo messaggio non è per chi ha appena iniziato.
Noti:"santo cielo, non c'è niente da diventare, assolutamente nulla, perchè questa mente è così coinvolta in ciō.
Ora, qui, non c'è nulla e tutto sorge da questo nulla
semplicemente sorge, tutta questa conversazione che senti, sta semplicemente emergendo da ciō ed è così potente, è così energetico, si sente quell'energia, non è qualcosa di imparato che qualcuno ti ha detto, senti l'energia che proviene dalla conversazione, c'è un potere dietro
Si nota, è potente.
E questo è quello che sto notando in quel corpo (quello di Rick) in questo momento, è la stessa è identica cosa che parla a sé stessa, tutto è uno, da solo.
Un'altra cosa, quel senso di falsa sicurezza che l' "io" ha, "io e il mio Dio"? Quello svanisce.
RA: e sostituito, suggerirei, da sicurezza reale [ride]
ER: Devi essere molto matura, la tua mente deve essere molto matura, per arrendersi a questo
Devi batterti per la veritā
e rivendicarla e saperla e sapere che quello è tutto quello che c'è
Questa maturitā è ciō che serve, prontezza nel sentire questo. Non è possibile sapere questo e poi andare in giro e dire:"oh mio Dio, parlo con Dio"
non puoi farlo, non c'è 2 qui, non c'è "tu", non c'è Dio, non c'è qualcun'altro, non c'è niente di tutto ciō, tutto quello che c'è è questo, questo è tutto quello che c'è, e questo è quanto.
E' potente, la mente ha fiducia completa in Ciō, si affida a Ciō, nonostante non sia tangibile, nonostante tu non possa fare questo [gesto con le mani], ma è così presente qui.
RA: Bellissimo. Potrei parlare con te tutto il giorno, ma è meglio di no [ridono].
Questo è bellissimo, ho davvero beneficiato da questa conversazione, di pių di tante altre conversazioni che ho avuto, ha risuonato in me, mi ha colpito ad un livello profondo, l'ho davvero apprezzato. Potremmo farne un'altra, un'altra volta.
ER: Assolutamente. Sto provando a scrivere
l'intero percorso e tutto il resto in modo che quando le persone lo leggono, vedano che c'è questo schiudersi.
Lo sto facendo ed entro un mese circa - sto ancora scrivendo - e sarei felice di condividerlo con te in futuro.
RA: sarei felice di leggerlo. Lo trasformerai in un libro vero e proprio o lo metterai sul tuo sito web o qualcosa del genere?
ER: come ti ho giā detto, non voglio farci un business e questo è come mi sento. Non voglio avere un libro, non voglio che le persone debbano comprarlo.
In questo percorso, Rick, non devi pagare un soldo, niente.
RA: Puoi trasformarlo in un PDF e le persone possono scaricarlo
ER: assolutamente, lo metterō in PDF sul mio sito, ma sicuramente vorrei riparlare con te a riguardo perchè ricevo numerose mail, le rispondo, loro mi rispondono con altre domande
e mi piacerebbe farlo qui in modo da rendere chiaro tutto questo per alcune persone, le persone sono confuse.
RA: Magari possiamo farlo dopo che hai finito di scrivere, puoi mandarmelo, io lo leggo e inoltre puoi accumulare una lista di domande che la gente ti invia
Inoltre, sul mio sito le persone invieranno domande dopo aver ascoltato questa intervista e permettimi di concludere spiegando questo:
questa intervista è postata su batgap.com che è un acronimo per "Buddha at the Gas Pump"
è anche su youtube ed è anche su podcast e così via
e ogni volta che posto una nuova intervista si crea una specie di gruppo di discussione che verte sulla stessa intervista;
altre volte le persone vanno off topic e iniziano a parlare di qualunque cosa, nonostante ci sia una sezione per le discussioni generali. Stiamo provando ad incoraggiare le persone a rimanere concentrate sull'intervista in particolare.
Questo sarā postato lė (sul sito) e se avete domande per Ellie o domande che volete discutere tra di voi non esitate ad andarci.
Inoltre, se volete ricevere una notifica ogni volta che posto una nuova intervista, c'è l'email sign up sul sito per ricevere una mail, mediamente una a settimana.
Non vendo gli indirizzi email, dunque non riceverete spam [ride].
Quindi vi prego di farlo se lo desiderate.
Ovviamente metterō il link del sito di Ellie così potete andarci e leggere che cosa offre e mettervi in contatto con lei se vi va, ma solo se siete avanzati [ridono]
ER: non escludo nessuno
RA: scherzavo.
Questa è una bella conclusione. Apprezzo l'aver avuto questa conversazione con te e ne faremo un'altra.
La prossima intervista è Gangaji, martedė sera.
Grazie a tutti per l'ascolto o la visione e alla prossima volta
ER: Grazie RA: Grazie Ellie, è stato davvero bello.
ER: Grazie mille.