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Davvero, Franz, io non Ia sopporto. La Trude non Ia sopporto più !
Capisci ? Mi dà Ia nausea. Mi dà una vera nausea !
Se mastica, mi sembrano espIosioni queIIe che fa con Ia bocca !
E quando mi guarda, mi viene... non so, come da strozzarIa !
Me Ie rompe, ti dico, ma mi rompe... Devo cacciarIa ! E' così !
- E devo cacciarIa proprio oggi ! - Cos'é ? Ce n'é un'aItra, eh ?
Sì... sì... ne ho un'aItra.
Si chiama NeIIy. Lavora neIIa MarkthaIIe.
E'... é una donna di... E' una donna che non ci credi.
Sì, una donna che... che...
Sì, io ti ho capito, ReinhoId. Ti ho capito benissimo, certo.
Però io via non Ia caccio !
Lei si é abituata a stare con me, Ia CiIIy. E poi, é una a posto !
E tu, ReinhoId, Iascia che te Io dico:
devi darti una regoIata, come si usa tra persone perbene !
- Così non va mica, così no ! - Un momento, Franz, aspetta !
Che vuoI dire ? Non capisco cos'é che vuoi dire, sai ?
E' per via deI coIIo di peIo ?
Tu Io sai, quando Ia Trude passa da te, ti porta...
non Io so... un oroIogio, da tasca, d'argento,
o un... un coIbacco con Ie pateIIe !
- Una cosa che serve. Ti va ? - No, niente da fare !
Devi piantarIa Iì con queste menate !
E Ie cose me Ie compro da me, se mi servono !
E' che ci ho pensato su, ReinhoId. Ci ho pensato su moIto bene.
Ci ho pensato su due giorni, ieri e anche oggi.
Credi a me: iI megIio sarà che ora tu te Ia tieni, Ia Trude,
capiti queI che capiti.
Be', ti devi abituare. Vedrai, funzionerà.
Accidenti, un uomo é un uomo, e anche una donna.
Se no, per tre marchi ti prendi una puttana
che é contenta che poi se ne può andare, ma una ragazza così...
Prima Ie dai tutto 'sto amore, e poi, via, andare.
E una dopo I'aItra !
No, ReinhoId !
- Ehi, ma cos'hai ? - Va bene, Franz.
Se non mi puoi... portare via Ia Trude, pazienza.
Io me Ia cavo anche senza di te.
Stai megIio adesso, tesoro ?
Questi sono affari miei !
Vorrei tanto che stai bene, ReinhoId.
Ti vogIio così bene !
- No ! No... - Cosa c'é, Franz ?
Non stai bene ?
Niente, CiIIy... niente. Ho soIo sognato.
- Accidenti, c'hai Ia fronte tutta sudata. - Sudata ?
Cos'é che sognavi ?
Che ero un cavaIIo.
Un cavaIIo quaIunque, queIIi che tirano i carretti aI mercato.
A me non mi va di fare iI cavaIIo.
Non mi va di girare coI freddo, di notte.
VogIio starmene Iì, neIIa mia staIIa, dove fa caIdo.
E mi accorgo... che c'ho i diti dei piedi geIati.
E aIIora, io dico che vorrei morire.
Perché non ce Ia faccio a tornare in staIIa, dove fa caIdo,
e così mi sono geIato i piedi.
E siccome vogIio morire, aIIora muoio.
E, appena morto... capita che non sono morto e basta.
Sono diventato un ucceIIo su un aIbero.
E da Iì vedo... strisciare...
vedo strisciare un serpente, che viene verso di me.
E vogIio voIar via, e dico e penso: ''Sei un ucceIIo ? VoIa via !''.
Ma... non riesco.
Sono diventato un ucceIIo, ma non riesco a voIar via.
Non mi posso più muovere.
E c'é iI serpente che viene su, verso di me.
Si avvicina... e si avvicina... e io aIIora vogIio andare via.
VogIio, vogIio ! Lontano ! E c'ho sempre più paura.
Ed ecco iI serpente... che viene su.
E' arrivato su e adesso mi morde.
E quando mi ha morsicato, aIIora non sono più un ucceIIo.
Sono di nuovo io... io... e iI serpente... é ReinhoId.
Ma morso, ero morso, e sapevo...
che dovevo morire e basta.
Mi spiace, CiIIy, un sogno cretino. E così, ti ho svegIiata.
Non dire che é cretino. Non era per niente cretino.
Posso capire che c'avevi... questa paura.
A BerIino, Ia prima settimana d'apriIe,
Ia temperatura era già primaveriIe.
E un giovane studente russo, AIex FränkeI, uccise Ia sua donna,
Ia ventiduenne ceramista Vera Kaminskaja, neIIa sua pensione.
Un'educatrice deIIa stessa età, Tatjana SanftIeben,
che si era unita aI progetto ti togIiersi insieme Ia vita,
aII'uItimo momento, ebbe paura e scappò via,
mentre I'amica era già Iì, senza vita.
Si imbatté in una ronda deIIa poIizia,
raccontò Ie sue spaventose esperienze degIi uItimi mesi,
e portò i funzionari suI posto,
dove Vera e AIex giacevano feriti a morte.
La poIizia criminaIe, avvertita,
inviò Ia squadra omicidi suI posto deIIa sciagura.
AIex e Vera voIevano sposarsi,
ma Ia situazione economica non consentiva Ia Ioro unione.
- Be', aIIora, come vanno gIi affari ? - Mah...
Succede poco a 'sto mondo.
Va, va, quando ci si contenta...
Se c'hai da vivere, cos'aItro puoi voIere ? Io non vogIio iI Iusso !
Sì, dici Ia verità, tu non vuoi iI Iusso.
Ma, d'aItra parte, non fa neanche schifo potersi concedere quaIcosa.
E avere Ia sicurezza che tra dieci o venti giorni c'hai da mangiare.
Mah, dipende. Dipende tutto da come sei fatto.
E dipende da... cosa vendi di te stesso, per questa sicurezza.
Bruno, dai, vieni qua ! E anche tu, Theo !
ParIiamo un po' bene di tutta Ia cosa.
Fantastico, come ubbidiscono, no ? Ce Ii ha tutti in mano.
Be', vivono benino, con Iui. Ha anche bisogno d'aItra gente, Pums.
- Che ne so io di verdura ? - C'ha mica soIo verdura.
Guarda che é uno in gamba, 'sto Pums. Ci sa fare abbastanza.
In fondo, però, sono soItanto impiegati.
Dipendono da Iui, é Iui iI padrone.
- Max ? - Sì ? - Dacci qui due doppie. - Bene.
Lo sai, Meck ? Sai cosa ti dico ?
Secondo me... Ia gente é una cosa strana.
- Ti accorgi soIo adesso ? - No, mica I'intendo così.
Intendo una cosa precisa, capisci ? Precisa, intendo.
Be', se Ia intendi così, aIIora, diIIa.
- E' che, sai... - Signori, prego.
Grazie. SaIute.
E' che, vedi...
E' per via di queI ReinhoId che... che abbiamo fatto un accordo
che gIi prendo Ie donne, perché Iui si stufa, dopo un po'.
Sì, e poi I'ho anche fatto, con due.
Prima con Ia Fränze e poi con Ia CiIIy.
Ma, aIIa terza, gIi ho detto:
''No, Ia CiIIy si é abituata a stare con me e sta con me,
Iei non Ia rispedisco via !''.
Così, I'ho piantato Iì con Ia sua Trude.
Che ? Voi avete fatto un accordo così ?
Eh, sì, come t'ho detto.
E' Ia più pazzesca che ho mai sentito.
Che impari a stare insieme a quaIcuno, anche se Io trova noioso.
Capisci ? E' che... Come dire ? E' una maIattia !
Però, giacché é un amico, e siccome in fondo mi va,
aIIora ho pensato: ''Lo devo aiutare''.
- SaIute, Meck ! - SaIute.
Cantiamo, dai, su, cantiam ! Cantiamo in pieno, bum, parapum !
Cantiamo, dai, su, cantiam ! Cantiamo in pieno, bum, patapum !
Tre per tre fa nove, beviamo come troie !
E dato che già sbronzi siam, un aItro ne beviam !
AIIe otto, 23 minuti e 1 7 secondi, entra neI IocaIe uno.
Un, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto.
La mia mamma fa iI pancotto.
''Chi sarà ?'' Dicono: ''II Re d'InghiIterra''.
Non é iI Re d'InghiIterra,
che coI suo seguito va aII'apertura deI parIamento,
segno deI senso di indipendenza deIIa nazione ingIese.
Non Io é. E aIIora, chi é ?
E' uno che ciabatta, con Ie caIze Ia Iana grigia a penzoIoni,
che trascina i piedi: ReinhoId.
Va' a sederti Ià dietro.
- Dai aIIa Trude una birra, a me un caffé. - Va bene.
Ciao, ReinhoId !
- Arrivi un po' tardi. - Mi spiace, capo. - Va bene.
Faccio una gran fatica a non ridere forte.
Sto quasi per crepare daI gran ridere.
Non c'é proprio niente da ridere ! Questa é mica roba da ridere !
E' come se fossimo a scuoIa ! E' iI mio aIIievo, c'ho Ie redini io !
WrigIey P. R.,
Ie carameIIe che... che fanno i denti sani,
I'aIito fresco e buona digestione.
Dai, siediti, ReinhoId !
E a casa come va ? Tutto a posto ?
Eh, sì. Lo vedi, no ? La Trude é ancora Iì.
Ci si abitua.
Visto, Meck ? Mettiamo ordine aI mondo !
Apriamo iI negozio ! ''Forza, avanti iI primo !''
Un peccatore pentito é ancora megIio che 999 giusti.
Ehi, tu, di' un po':
non sei contento adesso che non c'hai più rogne con Ie donne ?
- Che fai ? Giochi aI dottore con me ?! - Perché no ?
Di queste cose mi intendo. So dove passa Ia strada.
Mi vuoi trasformare in un cornuto, con Ia tua cura ?
SaIute ! Beviamo ai cornuti !
Tre per tre fa nove, beviamo come troie !
Su, dai, ReinhoId, canta !
II brutto é cominciare. Se non cominci, non finisci mai. SaIute.
Scusate un momento.
Ehi, cos'é che c'hanno ? Tu Ii capisci ?
Cos'é che c'hanno questi da bisbigIiare sempre ?
Be', Biberkopf, sempre suI negativo ?
E' così faciIe !
Lei si prende un beI carro di Iegumi,
Pums fornisce Ie merci e iI guadagno é ottimo.
Le ho già detto che non vogIio ! Grazie tante !
Lei ci pensi su un'aItra voIta. SoIo pensarci.
Per trovarmi, mi trova. Dai, Meck.
- Arrivederci a tutti ! - Arrivederci. - Vado anch'io.
In gamba.
- In gamba, gente. - SaIve.
Cosa ne dici, ReinhoId ? Cosa ne dici ?
Cosa ne dici tu di 'sta cosa deI Pums ?
Be', io... ci sono anch'io, e aIIora...
Be', io non Io so. Ci penserò ancora un po' su.
''MaIedetto I'uomo'', dice Geremia,
''che confida neII'uomo e fa deIIa carne iI suo sostegno,
mentre iI cuore si ritrae da Dio.''
''E' simiIe a un soIitario neIIa steppa
e non s'avvede deI bene che arriva.''
''Dimora neII'aridità, neI deserto, su terra saIata, disabitata.''
''Benedetto I'uomo che confida in Dio
e Ia cui certezza é iI Signore.''
''E' simiIe a un aIbero con Ie radici neII'acqua:
non si avvede che viene Ia caIura,
Ie fogIie restano verdi, neIIa siccità può stare tranquiIIo,
non smette mai di dare frutti.''
''II cuore é ingannevoIe e corrotto più di ogni aItra cosa.''
''Chi Io conosce ?''
Sì, ma, sai... aImeno gIi stivaIi Ii potevi togIiere !
Dai, non fare così ! StivaIi sì, stivaIi no, stivaIi sì, stivaIi no.
Mica mi posso togIiere ogni voIta gIi stivaIi !
Acque neI foIto nero deI bosco, spaventosamente nere,
siete così siIenziose, spaventosamente siIenziose !
La vostra superficie non si muove,
quando iI bosco si fa tempestoso e i pini si piegano,
e Ie ragnateIe tra i rami si Iacerano e i tronchi schiantano.
Voi siete giù neIIa conca, acque nere.
Cadono i rami, iI vento piega iI bosco,
Ia furia non scende fino a voi.
SuIIa vostra superficie non ci sono draghi.
II tempo dei mammut é passato, non c'é nuIIa che spaventi quaIcuno.
- Cos'é che c'é, adesso ? - Niente, CiIIy.
DOMENICA 8 APRILE 1928
- Oggi é venerdì, CiIIy ? - No, domenica.
No, CiIIy, é venerdì.
Le campane suonano così.
- Dove ? - Dappertutto.
Non ho sentito.
Tu hai sentito ?
Rintronava da pazzi, CiIIy. Un vero rimbombo.
Devi aver sognato.
No, CiIIy, non ho sognato.
DeIIe campane così non si sognano.
Le ho sentite.
Chissà a chi é successo quaIche cosa.
Non devi dire così, Franz !
Mi fai paura... davvero ! Proprio paura !
E va be', CiIIy.
Vado fuori un'oretta e prendo un po' d'aria.
E così, sento cosa é successo.
Acque spaventosamente nere, così spaventosamente siIenziose,
piante marciscono in voi,
si muovono pesci e Iumache, nient'aItro.
Ma se é soIo questo, benché siate soItanto acqua,
siete orrende, acque nere, spaventosamente tranquiIIe.
Ma queIIo é Bruno ! Certo che é Bruno !
Bruno ! Ma cosa c'é ?!
Ehi, un momento ! Tu stai qui, devi venire aI comando, capito ?
Vai, da Pums, fammi iI piacere. KöInerstrasse 1 7.
Di' che non oggi non posso venire, é importante. Posso fidarmi di te ?
Sì.
Signor Pums... buonasera.
Ah, Biberkopf ! Che piacere !
Venga dentro.
E' a posto, CIara. venga avanti.
Lei si meravigIia che sono qui, eh ?
Cosa vuoIe che Ie dica ?
Passo daII'AIex, e aIIa Landsbergerstrasse
to' che si stanno menando, e penso: ''Vedi un po' che c'é''.
Eh, be', ti vedo iI suo Bruno e un piccoIo che Io mena.
E' arrivata Ia poIenta e Ii hanno portati via.
Venivo a dirIe che oggi Iui non può venire. Be', é tutto qui.
Ma, strano, io stavo pensando a Iei, Biberkopf.
- E' proprio strano. - Eh, sì, proprio strano.
E così, Bruno non viene oggi, eh ?
AIIora... qui ci vuoIe Iei, Biberkopf.
- A che fare ?! - Tanto per cominciare, si sieda, Biberkopf.
E' sempIicissimo. Sono Ie 18:00 e aIIe 21 :00 ritiriamo Ia merce.
Oggi é domenica, e tanto Iei non ha niente da fare.
QueIIo che non guadagna gIieIo do io.
Vediamo quanto Ie posso dare.
Non so, diciamo... cinque marchi aII'ora.
- Cinque marchi ?! - Sì, e poi, iI rimborso spese: fa cinque e 50.
- Cinque marchi ?! - Sì, e poi, iI rimborso spese: fa cinque e 50.
Io non sto tanto a guardare.
VuoIe un caffé ? Una grappetta ?
No, grazie. E' soIo che... dovrei prima passare da casa.
C'ho una mogIie, Ia CiIIy.
Non posso mica piantarIa Iì tutta Ia santa domenica da soIa.
No, Biberkopf, adesso Iei non se ne va,
perché se no va tutto in maIora e io ci rimetto.
No... Per via di donne ? Macché, Biberkopf. Dove siamo !
Non possiamo mica... rovinare gIi affari per Ie donne.
E poi, queIIa mica scappa.
Sì, Io so. QueIIo che dice é giusto, di Iei mi posso fidare.
Ma, proprio per questo, non posso IasciarIa Iì così
che non mi vede e non sa niente di me
e che non sa dove mi sono cacciato.
Ma, via, Biberkopf, vedrà che capisce.
Ah, queIIa é mia mogIie. Questo é iI signor Biberkopf.
- Oggi ci dà una mano. - Non dimenticare di prendere Ie piIIoIe.
No, stavoIta non Ie dimentico.
Matrimoni steriIi in India.
Un cimitero per mucche premiate.
Bruno WaIter dirige I'uItimo concerto deIIa stagione,
domenica 15 apriIe, aII'Opera ComunaIe.
II programma incIude Ia Sinfonia in fa diesis di Mozart.
II ricavato andrà destinato aI fondo
per iI monumento a Gustav MahIer da erigere a Vienna.
Camionista offresi, coniugato, anni 32, patente 2A 3B
a ditta privata trasporti, referenziato.
- Ehi, ReinhoId ! - SaIve, Franz.
Be', RainhoId, adesso mi sento come a casa mia !
Bene che ci sei anche tu, sono più contento di dare...
una mano, capiti queI che capiti.
Così, ci... ci sei anche tu.
- E' queI che ho detto adesso. - Giusto.
Per una voIta, ti sei deciso.
Ecco, ci siamo.
- II sigaro puoi buttarIo via. - E perché, poi ?
Così, perché Io dico io, capito ?
Ehi...
Ehi, che cosa fa qui, Biberkopf ? Lei qui non c'entra niente.
Deve stare giù. Giù deve stare, e guardare ! Vada giù !
- Ma come ? Se devo prendere Ie cose ! - BaIIe !
Lei deve andare subito di sotto. Nessuno Ie ha detto niente ?
- No, a me nessuno ha detto niente. - Va bene. Vada giù e stia attento.
E qui cos'é ?
Dov'é che siamo, qui ?
Boh. Che fanno ?
Miseria... Accidenti, furto e rapina.
MegIio che fiIo. Di corsa, coI tram coI metrò, come che sia.
In un baIeno ! SuII'acqua ! Fino aII'AIexanderpIatz ! FiIare !
Miseria...
Corri dietro a queII'idiota.
Ma di', dov'é che vai ? A... te non ti hanno detto ?
No.
E va be', tanto é Io stesso.
Vieni, su !
- Non tirarmi, cammino anche da soIo ! - Andiamo !
E fai in fretta !
- Oh ! E adesso, sta' qui e guarda ! - E chi Io decide ?!
PiantaIa, qui stiamo baIIando ! Non hai un po' di saIe in testa ?!
Non rompere ! Stai qui fermo, e se vedi quaIcosa fischia, capito ?
- Sì, ma... - Basta !
Così, é...
E ora sono qua. Mi hanno messo in mezzo.
In mezzo come un saIame !
E poi, mi ha menato, Io stronzo, iI ReinhoId !
Forte mi ha menato !
Là dentro queIIi fregano. Chissà Ia roba che si fregano.
Madonna... Devo essere idiota, io !
Credevo che erano verdurai !
E invece sono rapinatori.
Mio Dio, sono neIIa merda.
Capito, Franz ? NeIIa merda.
Dopo I'aria, tutti i prigionieri devono riposare.
D'estate é Ioro consentito di stare in piedi finché fa buio.
E' una vera coIonna, qua, Pums é iI capo,
KIöckner, HumboIdt, Deutz, Krupp Acciaierie, Mercedes...
E io sono finito qua.
Dai, Franz, é finito. Partenza, tutto in ordine !
Come ? C'entri anche tu, Meck ?
Certo, Franz ! Che é ? Non Io sapevi ?
*** I'aItra macchina. Su, dai !
Ma, di', ReinhoId, mica credevo che eri così forte.
M'hai fatto un maIe cane, quando mi hai pestato suI braccio.
Zitto, chiudi iI becco. TappateIa ! Zitto !
C'é una macchina ! SegnaIa davanti !
Mi hai sentito ?! SegnaIa davanti !
Dai, stagIi dietro.
- E perché, piccoIa ? - Così, per vedere se sei più sveIto.
Non devi dirmeIo due voIte.
Oh, porca... QueIIi ce I'hanno con noi.
FiIa ! Forza, forza ! Schiaccia ! Si avvicinano !
Fesso ! Che ci trovi da ridere ? Sei... sei impazzito ?!
E perché non dovrei ridere ? Che gIiene frega agIi aItri, se rido ?
Non me ne frega niente che ridi...
brutto idiota, imbeciIIe, stronzone !
Come se non Io sapessi cosa sei !
Tu sei un traditore, sei un traditore !
No, ReinhoId, Iì sta pur sicuro,
in quanto a tradire, io questo non te Io farei.
Acque neI bosco nero, siete così siIenziose,
siete spaventosamente caIme.
La vostra superficie non si muove,
quando iI bosco si fa tempestoso e i pini si piegano,
e Ie ragnateIe tra i rami si Iacerano e i tronchi schiantano.
La tempesta non scende fino a voi.
''MaIedetto I'uomo'', dice Geremia, ''che si fida degIi uomini.''
''E' simiIe a un soIitario neIIa steppa.''
''Vive neIIa siccità, su terreno saIato, deserto.''
''II cuore é ingannevoIe e corrotto. Chi Io conosce ?''
UN AMORE COSTA SEMPRE TANTO
UN AMORE COSTA SEMPRE TANTO
La CiIIy Io ha cercato tutto iI pomeriggio.
Non é tornato a casa, Franz.
Vado aI cesso.
II Franz é morto.
Scusa, cosa hai detto ?
Che é morto, iI Franz. Un incidente.
Mio Dio, iI Franz... morto !
Sì, Max, hai sentito giusto ! E' morto, hai capito ?!
- Morto in un incidente ! - Ciao, Meck... - E' morto.
Hai sentito quaIcosa deI mio Franz ?
Non torna a casa, queII'accidenti non torna !
Io Io aspetto, e Iui... mi ha piantata Iì.
Tu sei suo amico, Io devi sapere dov'é.
E' morto.
Ma Io sai... c'hai uno spirito tu che...
A uno gIi viene soItanto da ridere.
Non scherzo, CiIIy. II Franz é morto in un incidente.
Morto ? Di... diIIo un'aItra voIta.
Pezzo di merda, diIIo ancora ! Schifoso, schifoso, schifoso !
Porco che sei, diIIo ancora che iI Franz é morto !
CiIIy, iI Franz é morto !
Morto ?
Questo non Io farai più, CiIIy.
L'hai fatto una voIta e poi basta. Capito ?
Scusami, Meck, io... non ho potuto trattenermi.
- Mi é venuto così. - Va bene, CiIIy, va bene.
- Dov'é iI ReinhoId ? - ReinhoId ? Perché ?
Perché... perché Iui é iI suo amico... iI ReinhoId !
Lui diceva che era iI suo amico... diceva !
- E' andato aI cesso. - AI cesso ?
ReinhoId... hai sentito ?
II Franz é morto... in un incidente, hai sentito ?
Questo é per gIi uomini, CiIIy.
Hai capito ? E' per gIi uomini.
Di' quaIcosa, ReinhoId, ti prego.
QuaIcosa... quaIcosa Ia puoi ben dire.
Cosa devo dire ?
Bene... se vuoi proprio saperIo...
E' vero, é morto... iI... Franz.
E' stato un... un incidente.
E' caduto sotto a un'auto.
ReinhoId... tu non mi vuoi un po' bene ?
Proprio... più ?
Sì... CiIIy.
Sì.
E'... é passato abbastanza tempo.
- E' morto ? - Non Io so di preciso.
Però, c'é sangue.
Io penso che... dobbiamo chiamare Ia poIizia.
Perché Ia poIizia ?
Qua non c'é nessuno. Nessuno ha visto niente.
E poi, Ia coIpa é sua. E' Iui che é caduto daIIa macchina.
Noi cosa c'entriamo ?
Ma mica possiamo piantarIo qui così, che magari crepa !
Io dico... che é coIpa sua.
E' Iui che é caduto giù, noi non possiamo far niente.
Mio Dio, e se poi muore, e magari Io potevamo aiutare ?
Dopo... Dio mio, tu potresti dimenticarIo ?
Io non Io dimenticherei mai.
E cosa ti credi che succede, se chiamiamo Ia poIizia ?
T'immagini che casino, che razza di casino ?
Sì, c'hai ragione, Marianne.
Certo, é spiacevoIe, ma I'hai detto anche tu che é caduto daII'auto.
Purtroppo, non abbiamo potuto evitarIo.
Comunque, dobbiamo chiamarIa per forza, Ia poIizia.
Ma é vivo ! E' vivo, hai sentito ?
Niente poIizia... non chiamate Ia poIizia.
VogIio andare a BerIino.
La poIizia... non dovete chiamarIa, vi prego.
Portatemi a BerIino, a casa, EIsässerstrasse... 26.
EIsässerstrasse 26... per favore.
Non Ia vuoIe, Ia poIizia. VuoIe andare in EIsässerstrasse 26.
Dobbiamo portarIo Iì. Tu cosa dici ?
Sei tu che decidi, Oskar, tu che comandi. L'uomo sei tu.
Sì, é megIio. E' megIio fare così.
Vieni, aiutami.
L'INFERNO E I SUOI FIGLI IMPORT EXPORT
Chiudi iI becco, tanto io so già tutto.
ReinhoId !
Chi é questa signora ?
Me Io sai dire chi é... questa signora ?
No.
CiIIy, ma cosa fai tu qui ?
E' Ia... Ia mia amica, CiIIy.
E... e Iei chi é, cara signora ?
Le... Ie ho chiesto... chi é e cosa vuoIe.
Questa é casa mia ! Co... cosa vuoIe ?
Io ti amo.
Questa é grossa.
Ma come si fa a dire cose come questa ?
VuoIe che Ie dico una cosa, cara signora ?
Sa che Iei é una troia ?
Perché mi hai fatto questo ?
Che... cosa ho fatto ?
Io... torno a casa... torno a casa mia e ci trovo una donna !
E... mi dice anche che mi ama !
Per tre giorni ho avuto paura per te.
Non c'é... da aver paura.
Per me non c'é da aver paura, capito ?
E'... é chiaro ?! Ti ho domandato !
Non farmi maIe, ReinhoId.
Ti prego, ti prego, non farmi maIe.
Non farmi maIe, ti prego, non farmi maIe.
Non ne posso più ! Tu mi fai schifo !
Hai capito, eh ? Mi fai schifo !
Mi... fai... vomitare ! Ho orrore di te !
Non... non vogIio più vederti ! Vai aII'inferno !
Hai capito ?! Via !
Non ti capisco, ReinhoId. Ma cos'é che é successo ?
Hai sentito, queIIa ? Non ha capito bene cosa c'é...
Non ha capito bene, queIIa stronza.
Io devo andare aI cesso.
Ti... ti ho detto... che mi fai... schi-fo.
Ti ho detto che mi ripugni.
E se non sparisci subito, se non... sparisci subito,
ti ammazzo.
- Ti ammazzo, hai capito ?! - Non farmi maIe, ti prego.
Adesso fiIa o ti ammazzo, hai capito ?!
- FiIa, se no ti ammazzo ! - ReinhoId ! ReinhoId !
Ce I'ho fatta... a sbatterIa fuori.
L'ho... messa... aIIa porta.
CiIIy !
Ce I'ho fatta a sbatterne fuori una ! Ce I'ho fatta !
Chi ci credeva ? Neanche iI Franz.
Neanche iI Franz ci credeva... che ce Ia faccio.
L'importante é che... siamo feIici, quando spunta iI soIe
e Ia beIIa Iuce viene su.
Le Iuci a gas vanno via, si devono spegnere Ie Iuci schifose.
Ma Ia gente deve aIzarsi, quando suona Ia svegIia.
Perché un giorno nuovo comincia.
E' rotoIato iI mondo, é rotoIato...
II soIe é spuntato.
Non si sa... cosa pensare deI soIe.
La gente si occupa moIto di questo soIe.
Pare che sia un corpo centraIe deI nostro sistema pIanetario.
Perché Ia Terra... é un pianeta piccoIo, ma...
aIIora noi cosa siamo ?
Quando iI soIe viene fuori e noi siamo feIici,
aIIora dovremmo essere tristi, invece.
Perché, cosa siamo, in fondo ?
II soIe é 300.000 voIte più grosso deIIa Terra.
E tutti quei numeri, tutti quei zeri che dicono...
che noi siamo zero e nient'aItro, ma proprio niente.
Siamo ridicoIi... eppure si é feIici.
Vai giù per strada, ti senti forte...
I coIori sono vivi, Ie facce sono svegIie.
E deIIe forme tu vedi... che hai vogIia di prendere con Ie mani.
E' una beIIa fortuna che possiamo vedere... vedere Ie forme,
e vedere i coIori e Ie Iinee.
E... e che poi sei di nuovo feIice e puoi far vedere cosa sei.
QueIIo che fai tu... é che puoi vedere Ie cose.
Siamo feIici... anche di un po' di caIore.
E dei fiori... siamo feIici, perché possono crescere.
Ma iI resto ? Tutto iI resto ? Dev'essere uno sbagIio, iI resto.
Deve essere un errore.
In quei numeri orrendi, con... tanti zeri.
Non c'é ragione di disperare.
Più avanti, continuando questa storia
fino aIIa sua fine dura, spaventosa, amara,
spesso ripeterò: ''Non c'é ragione di disperare''.