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La differenza nella mia vita è nata 26 anni fa, con la nascita di mia figlia che è disabile grave, in carrozzina,
non ha il controllo del corpo,
non parla e quindi l’occuparmi di lei è stato il primo impatto
molto forte con il significato di differenza nella società odierna,
cioè il fatto che sia va fuori un po’
dalla cosiddetta normalità che poi non è non-normalità
perché per lei il suo stato di vita è la normalità,
è per gli altri che è una differenza, per quelli che stanno intorno
è il fatto di vedere in lei una differenza
rispetto a quello che viene considerato normalità.
In pubblico il discorso che si sente è quello di dire
“guarda qua! hanno proprio bisogno di mettersi in mostra”
come se a queste persone fossero rifiutate le possibilità
di rappresentare quello che sono capaci di fare,
e quello che sono capaci di fare
se viene visto come strumento di comunicazione, di inclusione,
molto spesso sorprende le persone,
perché le loro capacità,
il loro potenziale di vita,
è sicuramente molto forte ed è costruttivo,
porta dei segni delle forze infinte,
nel senso che la voglia di vita che bene o male io e mia moglie
siamo riusciti ad inculcare o a favorire in nostra figlia
è la forza che porta avanti tutti noi che gli stiamo attorno,
e in questo modo si è creata una rete solidaristica,
ma neanche solidaristica perché lei viene,
naturalmente con i limiti delle sue capacita fisiche,
viene trattata con normalità;
è chiaro c’è una maggiore attenzione per le sue limitazioni fisiche,
ma il fatto di volere fare una vita
il più normale possibile,
la porta a confrontarsi con gli altri e a ricevere
questi trattamenti che vengono adottati
nei confronti dei ragazzi della sua età.
Secondo me la differenza è questo,
non vorrei fare un discorso generale,
la differenza opportunamente non dico instradata ma utilizzata,
è importante, importante perché diventa
un completamento della società, della vita, della comunità;
e questo per fare un discorso molto più generale,
non sulla nostra situazione, è anche il mio lavoro:
io sono responsabile tecnico di radiologia dell’Ospedale Santa Maria Nuova
e la differenza la vivo tutti i giorni nel mio lavoro,
la differenza delle patologie che si presentano,
la differenza del personale che si gestisce,
la differenza delle culture che arrivano in Ospedale, delle nazionalità;
e questo è sicuramente un arricchimento,
perché si impara ad affrontare quelle cose che non si conoscono
e quindi si impara a dare delle risposte adeguate,
appropriate, anche a realtà che si vivono per la prima volta.
Questo aumenta la nostra competenza,
aumenta la nostra capacità di accoglienza delle persone
e questo è un arricchimento sia dei singoli operatori,
se lo sanno cogliere, sia della struttura in se stessa.