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Non Stai Vivendo la Vita, Tu Sei La Vita!
Sono venuta qui perché volevo insegnare.
E non potevo insegnare, non potevo insegnare fino a che non avessi trovato Questo.
E la mia domanda è...
che oltre a essere un insegnante di pratica Zen, ero anche una insegnante di meditazione.
E i miei due fulcri di meditazione che insegnavo,
tra otto che ho imparato a insegnare da un Maestro zen,
erano: "Chi sono io" e: " Non nato: la pratica della Presenza" di Bankei.
Li conosco molto bene...
Erano i due che hanno fatto centro in me,
ed è per questo che i tuoi insegnamenti continuano a ritornare costantemente,
tornano in vista fino a quando non sono arrivata qui.
E tu dici che quando lasciamo questo posto, non condividiamo questo niente.
Troviamo il niente.
Come posso avvicinarmi alla questione dell'insegnare?
Non è la mia unica dipendenza.
Bene, molto bene.
Hai detto una cosa, che mi ha colpito, (suono di telefono)
Che cos'è questa cosa? Che cos'è questa cosa che dici?
Dici: "Vivo qui adesso, in questo tempio invisibile."
Colui che è nel tempio invisibile è visibile o invisibile?"
Invisibile.
Sì.
Questo non conosce: "Io, me, mio, di me."
Non lo conosce proprio, veramente.
Possono venire parole con quel suono,
"Oh, io adesso devo andare", oppure: "Questo è mio." e così via...
Ma adesso sarà superficiale, vedi?
Come, come, come, come. Quando, quando. Sara', sara'...
Non conoscono Quello. "Come, come" non lo conoscono.
Non lo conoscono.
Semplicemente, la vita muove questo corpo.
Tutta la tua vita, il flusso del tuo fiume, è stato un flusso della coscienza
E così, quello che viene dopo, non ti appartiene.
Si dispiegherà. E tu lo stai vedendo.
Ora, visto dall'esterno può non apparire così.
Ti trovano, sai, mentre prepari il tè o stai facendo le tue faccende.
Ma dentro sei vuota. Nessuno può capire questo.
Dentro vuota. Nessuna intenzione.
Non sto vivendo la vita, sono la vita.
Ma non dici neppure questo.
Allora, in qualche modo devi scoprire che c'è una sensibilità che sta crescendo, vedi?
Una consapevolezza... Tu sei la consapevolezza stessa.
Nemmeno qualcuno che è consapevole.
Solo consapevolezza...
Allora non c'è nessuno che è consapevole. C'è solo consapevolezza, vedi?
Che cammina nella forma di un essere umano.
Queste cose... come vuoi spiegare queste cose, vedi?
Non puoi spiegarle. Non è necessario spiegarle. Non provarci.
Sii semplicemente. E' abbastanza.
Sii semplicemente.
Non devi spiegare, nessuna giustificazione, e così via.
Se fluisce attraverso la tua bocca, allora vedrai che viene da là.
Non sceglierai con chi parlare e con chi non parlare.
In qualche modo, c'è qualcosa di completamente integrale in questo.
Non cerchi di risolvere niente. Non hai definizioni su te stessa.
Cammini ma non lasci alcun sentiero.
Che cosa ha detto il Cristo?
Qual è la natura di colui che è rinato?
Rinato e non-nato: stessa cosa.
Disse: "Senti il vento".
Lo senti. Non sai da dove viene o dove va.
Questa è la natura del non-nato.
Questa è la natura di colui che è libero.
E il resto di noi lo conosce nel profondo del nostro essere.
Non con la mente, no. Ma con un senso.
Un senso. Perché risveglia quello, all'interno del nostro essere, vedi?
Tu sei Quello. Tu sei Quello.
Colui che dimora nel tempio del nulla.
Come porterai questo ai tuoi studenti?
Non sapere come.
Questa è la bellezza. Questa è la magia.
Non sapere nulla.
Vai. Perché il tuo cuore ti ha messo là.
E quando verrà il momento di parlare, o di non parlare,
accadrà o non accadrà.
Ma ogni cosa sarà giusta. Lo saprai.
Per me, fu così la prima volta.
Sono stato invitato, perché, per un po', non sapevo. Non potevo parlare.
Stavo semplicemente seduto.
E stavo molto a mio agio, semplicemente seduto.
La gente cominciò ad arrivare e si sedeva,
e in un certo senso solo il guardare avveniva.
E non posso neppure dire che stavo guardando, perché una parte di me è piuttosto timida, sai?
Così, non è che io stessi guardando.
No, qualcosa stava guardando.
Qualcosa stava guardando, e andava sempre agli occhi che potevano riceverlo.
Questo era osservato qui.
Poi qualcuno arrivò e mi invitò.
"Per favore, vorremmo, abbiamo un gruppo di meditazione a Dublino. Ci piacerebbe che tu venissi.
Per favore, vogliono fare delle domande."
Oh, domande? Oh oh oh. "Per favore, vieni".
Allora andai. Con Natrak che e' qui, penso che andammo...
Andammo in treno...Tchu tchu tchu tchu tchu tchu tchu
Arrivammo e eravamo proprio accanto alla sala dove si sarebbe tenuto il Satsang.
Poi sentii la gente entrare,
ancora passi, e ancora passi, e ancora passi.
E pensai: "Ma quanti passi?"
Poi la sala era piena. "Haaa". Entrai e poi qualcosa andò in panico, tanti anni fa.
E dissi: "Oh, ma non ho niente da dire!".
Devo dire, Non posso essere beccato così. Che imbarazzante"! La mente era arrivata, vedi?
"Devo dire qualcosa. Ha, fammi pensare di che cosa sarebbe bene parlare".
"Parliamo di attaccamento e non-attaccamento. Ah questo argomento va sempre bene!"
Così mi sedetti e dissi:" Va bene, oggi parlerò un pò di attaccamento e non-attaccamento, va bene?"
E dopo circa un minuto e mezzo, avevo finito.
Dopo quello, vuoto totale.
E mi sentii completamente fuori sintonia con il gruppo, perché la mia mente era là.
E' come preparare un discorso prima del tempo. Un bellissimo discorso.
Vai fuori, ma non è per quella gente.
Non è mai vero, perché non è spontaneo. Non è adesso.
Non veniva da qui, veniva da qui.
E' tutto passato.
Tu non vieni dal passato.
Non vieni dal futuro.
Non vieni neanche dal presente.
Dalla Presenza viene, così.
Ed è stato un sapore amaro per me, un sapore amaro.
Ed è stata la prima e ultima volta.
Da allora, non posso più pianificare niente, perché vedo che non funziona. Non per me.
Allora devi venire qui e sederti, e vediamo che cosa succede.
Non sappiamo che cosa succede.
Entri in una stanza piena di persone sorde.
E dici:" Satsang con persone sorde?"
Ok.
Se sei lì, qualcosa deve succedere, vedi?
Qualcosa deve succedere.
Nessun piano, nessuna proiezione, nessuna strategia.
Tu sei così adesso, vedi?
Quello che è nato morirà. Il non-nato non morirà mai.
Devi metterlo alla prova adesso,vedi?
Non sai come sarà il prossimo giorno.
Tutto, tante cose sono incerte, ma tu non ti preoccupi del certo e dell'incerto.
Così aperto.
Così sei nel tempo reale con l'universo.
Così tanta gente è ancora nel passato.
Ancora nel passato, o nel futuro, o cercano di essere presenti.
Ma tu non sai niente di tutto questo.
Non sai niente di questo.
Anche mentre viene posta la domanda, non sai se risponderai.
Mi ricordo una delle prime volte che questo successe, ai vecchi tempi.
Uscii nella mia città, e cominciai a camminare senza meta.
Era come una prova, mi dissi: "Non vado da nessuna parte se, in qualche modo, non lo sento dentro il mio essere".
Così, nessun piano per andare ovunque.
Stavo seduto nella mia stanza, sul mio piccolo letto,
e poi venne un impulso a uscire.
Mi misi la giacca, andai fuori, ma non sapevo dove andare.
Così uscii dalla porta, la chiusi e cominciai a camminare, a camminare.
Va bene, va bene, e poi sentii di fermarmi.
Poi la gente passa e ti guarda per un po'.
Allora mi sono detto: "No, questo non funziona."
Aspettavo. Veniva l'imbarazzo. C'era lì qualcosa di simile, capisci?
Allora, la volta seguente, mi dissi: "Ah, idea!". Uscii con un piccolo taccuino, così, quando mi fermavo,
facevo come se guardassi e...
Solo sentendo che cos'è questa cosa, imparando, dandogli spazio.
E non preoccuparti se sembri un po' strano, stai cercando la tua strada.
Stai provando le tue nuove scarpe.
Succede così, è così, vedi?
E pian piano, trovi il tuo modo. Piano piano, trovi la tua strada.
Vedi? Poi uscito da queste cose, non dovrai pianificare più niente.
Non pianificare più.
Poi, una volta al mercato, ero al mercato e mi sono ritrovato in una coda.
...
E poi, prima di tutto non sapevo che coda fosse, vedevo solo la gente---
...
La gente era al mercato e io mi ero ritrovato in quella coda,
e poi ci si avvicinava, e io mi avvicinavo.
e poi vidi che era la coda per le verdure.
E le persone erano... sì questo qui... mezzo chilo di pomodori... sì, un chilo di uva...così.
E io andavo avanti e non sapevo che cosa volevo.
E ci avviciniamo e ci sono tre persone davanti
e lui diceva: "Che cosa vuole signora?" "Posso avere cinque porri?" o qualcosa di simile."Sì, un cavolfiore, per favore".
"Sì, sì signora, il prossimo". "Mezzo chilo di pomodori". "Sì, va bene? Il prossimo, prego: che cosa vuole?".
E ancora non veniva fuori niente.
Solo quando sono arrivato lì: "Sì signore, che cosa vuole? Vedi? "Posso avere un pomodoro per favore?"
"Sì, e poi?". Non so ancora che cosa, poi.
Così tanto nel momento, vedi? Così.
"Un cavolfiore." "Un cavolfiore? Quanto grande? Questo?" "Sì, quello."
Così, e poi avevo un sacchetto pieno e mi sono detto: "Oh, e adesso che cosa fare?"
Così mi sono messo, per un po', a gironzolare con un sacchetto di plastica in mano.
Ora, non racconto a molta gente queste cose.
Ma, ma sento che è così, che posso parlare con voi di queste cose.
Sì, sì, sì. Perchè non sembra una buona cosa, se parli così.
Non potevo condividere questo con mia madre.
"Cosa? Ma per che cosa ti ho cresciuto?"
Ma in questo c'è una profonda sensibilità, c'è qualcosa come se avvenisse la destrutturazione delle tendenze.
E c'è qualcosa dietro. E' così.
E in qualche modo tu... la vita si muove e arrivano nuovi esempi, avvengono nuove cose, così.
Così non pianifico assolutamente niente.
Se facciamo dei piani, a volte, adesso, c'è un'organizzazione per i Satsang
e dobbiamo dire, sì, c'è un ritiro in questo periodo.
Alcune cose che sono appropriate, e che debbono essere fatte.
Ma non sono rigide.
Sono più come degli schizzi.
E questi preparativi pratici e pragmatici, sembra che avvengano piuttosto dolcemente.
Ma tutto quello che ha a che fare con la persona, i movimenti personali:" Che cosa vorresti? Domani andremo alla spiaggia, vuoi venire?"
Non so cose del genere!
Che cos'è domani? Veramente io...non vedo...come puoi saperlo?
"Che cosa vuoi avere per pranzo domani?" Sembra ridicolo. Come posso saperlo?
E poi loro pensano che sei tu che sei ridicolo, per non sapere cose come queste.
Mondi così diversi!
Molto bene
Grazie, grazie.
Non c'e' nessuno che e' consapevole, c'e' solo la Consapevolezza che cammina nella forma di un essere umano
Non cercare di spiegare; sii solamente nell' essere. E' abbastanza. Solamente nell' Essere. Sii colui che risiede nel tempio del Nulla.
Estratto dal DVD "Colui che non e' nessuno e' il Buddha", Ritiro di Silenzio a Zmar, 13 Maggio, Sessione 1.