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Tutto nasce dal fatto che a 11 anni mi è stata regalata una bici da corsa
da mio padre in un negozio di bici locale, e il ragazzo da cui l'ha comprata
era una bici di seconda mano, gli disse che "se mai Paul volesse uscire in bici, io sono membro di
un club di ciclisti, noi usciamo tutti insieme la domenica"
Fu cosí che all'età di 12 anni iniziai a uscire e pedalare in gruppo. Era davvero fantastico e di grande ispirazione per me
sei molto giovane a 12 per essere in mezzo al gruppo, come sapete vengo da Nottingham
nel bel mezzo dell'Inghilterra, e il Derbyshire, una contea vicino al Nottinghamshire, è molto
collinare e c'è un sacco di aperta campagna. All'età di 12 nel bel mezzo di queste uscite in gruppo
facevamo 45 miglia o 50 miglia alla volta, improvvisamente ti giravi e ti rendevi conto che non c'erano i genitori
eri da solo e pensavi "Wow, questo e' davvero bello". Con il vento in faccia e il suono
dei pneumatici, tutte le battute, tutti gli scherzi tra di noi... sono diventato subito
un vero ciclista. Penso di essere diventato, non so esattamente, una specie di portavoce
il portavoce non-ciclista del settore, e sommato al fatto che sono uno stilista di moda,
ho potuto seguire il Giro per diversi anni, ho anche fatto una delle premiazioni nell'ultima edizione e quest'anno
con mia grande sorpresa mi hanno detto: "Ti piacerebbe disegnare le maglie?" E 'stato un vero e proprio
privilegio, è fantastico sapere poterlo fare.
In merito al design delle maglie del Giro, il primo passo è quello di
analizzare quelle esistenti, discutere e attraverso la conversazione capire cosa si può e non si può
cambiare e, ovviamente, la priorità è per gli sponsor principali. I loro loghi sono chiaramente visibili
Poi, dopo di ciò, gli si da come dico io una piccola spinta, non una
spinta vera e proprio ma ciò che si può fare sono solo piccoli aggiustamenti. Mi piace l'idea.
Quello della Maglia Rosa è un colore piuttosto audace ed io sono molto familiare
con un la pop art degli anni '60 e '70, dove spesso ciò che gli artisti pop fanno è mettere insieme
colori che in realtà non dovrebbe andare bene insieme come il blu e il giallo brillante o il rosso e l'arancione,
cose del genere... così ho pensato che un bordino rosso avrebbe potuto funzionare abbastanza bene, quasi come una stampa rosa
sulla Maglia Rosa. Sono tutti degli approcci provenienti dalla pop art
bisogna tenerlo il più semplice possibile in realtà, rispettandola solo come una bella maglia. Bradley è davvero
elegante e lo è stato per molti anni e ha avuto questo forte legame con l'intera epoca Mod.
È un grande fan di Paul Weller e si veste in quel modo molto alla moda. David Millar indossa un
sacco Paul Smith e sembra sempre molto ben vestito, così come fa Mark Cavendish, ma
suppongo che dei tre Bradley ha leggermente più eleganza, ma è interessante
come molti di questi ragazzi sono veramente interessati alla moda e suppongo che, quando avevo 12 o
13 anni, non ero consapevole del fatto che sarei mai stato coinvolto nella moda, ma c'era
una sorta di codice di stile nel modo in cui stavi in sella e vestivi in sella, oltre ovviamente
alla bici stessa.
La gioia delle mie prime maglie come la maglia Bianchi era fantastica
il celeste con Bianchi su di esso e poi cos'altroi? La montagna, si
la maglia di leader del GPM del Tour a pois, con i pois rossi, così bella e
così semplice e, naturalmente, la Maglia Rosa del Giro e la Maglia Gialla
del Tour de France. Ne ho una del, credo, 1974 o 1976 di Gimondi campione del
mondo, che e' in lana con i colori dell'iride e quella è
assolutamente sensazionale. Naturalmente più recentemente la maglia del Team SKY, la semplicità del nero
con il blu e l'approccio più minimalista.